Sono un uomo di 43 anni che da ormai 20 cura i sintomi di ansia con daparox e rivotril (0,5) entramb

21 risposte
Sono un uomo di 43 anni che da ormai 20 cura i sintomi di ansia con daparox e rivotril (0,5) entrambi una compressa al giorno. Giovedi ho dimenticato di assumere la terapia e ho avuto più attacchi di ansia molto forti (vomito,sudorazione,tachicardia,paura di perdere il controllo e fare qualsiasi cosa elementare,stanchezza) e ho deciso di prendere la terapia alla sera. Il giorno dopo non sono andato al lavoro perché avevo paura e mi sono venuti ancora attacchi.Ho deciso di assumere 2 pastiglie di daparox nella giornata e 4 di rivotril... gli attacchi sono peggiorati. La mattina di oggi (sabato) sono tornato al regolare trattamento e mi sembra di migliorare nel pomeriggio....possono volerci alcuni giorni per fare scomparire questi attacchi definitivamente? Ho tre figli e una moglie ed ho paura delle conseguenze se la cura non funzionasse piu...sto andando in esaurimento oppure sono i miei pensieri che aumentano lo stato di ansia?
Buongiorno.

Ha intrapreso una psicoterapia? Curare i disturbi d'ansia attraverso gli psicofarmaci senza esplorare il significato dei sintomi e ricercarne l'origine all'interno di un contesto psicoterapico è controproducente e molto rischioso.
Inoltre mi permetto di dire che altrettanto disfunzionale risulta modulare l'assunzione dei farmaci di propria iniziativa, senza aver interpellato il medico che li ha prescritti.
Eviti di agire impulsivamente e prenda in mano la situazione affidandosi a un professionista che la prenda in carico e con il quale costruire una relazione terapeutica improntata sulla fiducia.

Cordiali saluti.

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Gentile utente, la questione psicofarmaci è sempre molto delicata. Dal momento che ha avuto diverse manifestazioni sintomatologiche a seguito di una modifica della posologia credo sia opportuno ricontattare lo specialista prescrivente e valutare insieme a lui un’eventuale modifica della terapia. In secondo luogo, la sua domanda offre lo spunto di inquadrare il disturbo d’ansia sotto una prospettiva più ampia. Poiché esso va compreso nel contesto della personalità e soprattutto dello specifico momento di vita, credo sia opportuno procedere parallelamente con percorso di psicoterapia.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti e le porgo i miei saluti.
Dottoressa Elisa Taverniti
Buongiorno
il fatto che Lei assuma farmaci da 20 anni non significa che non potrà smettere ma assolutamente per eliminarli dovrà seguire una graduale diminuzione e al tempo stesso affrontare i momenti di forte ansia con strumenti interni che un percorso di psicoterapia potrà stimolare. La possibilità di trovare risposta alternative agli attacchi, imparare strategie di gestione e capire cosa effettivamente la disturba sarà la strada per trovare un suo nuovo equilibrio.
Morena Spinello
Gentile Utente,

I farmaci assicurano un intervento efficace nel breve termine, ma non possono risolvere alla radice un problema complesso come quello che ci descrive, e che ha una storia di oltre 20 anni. Dalle sue parole non si evince, mi sembra, la scelta di rivolgersi ad un professionista, e allora la incoraggio a rivolgersi con fiducia ad uno Psicologo/Psicoterapeuta della sua zona, ed iniziare un lavoro che i farmaci andranno eventualmente ad arricchire, ma non a sostituire.
Un caro augurio di buona fortuna
Comprendo bene l'esigenza di essere rassicurati, almeno così mi pare di leggere tra le righe. Tuttavia, a occhio, sarei tentata di ipotizzare che i pensieri abbiano acuito l'ansia, come lei stesso interpretava. Il mio parere è, da un lato, contattare lo specialista, se dovesse riaccadere di scordarsi un giorno il farmaco, e dall'altro, se mai tentata, una terapia psicologica di supporto. Lei è giovane e, probabilmente, può migliorare ulteriormente la sua qualità di vita. Consulti sempre e comunque il medico per maneggiare i farmaci
Comprendo le sue preoccupazioni, quello che posso consigliarle è rivedere la terapia farmacologica e parlare dei suoi dubbi con il suo medico curante e inoltre accoppiare la terapia psicologica a questa farmacologica che sta già facendo. Saluti.
Buonasera, indubbiamente i pensieri non alleggeriscono, tutt'altro! possono acuire le sensazioni, ma se sono 20 anni che usa questi psicofarmaci lo saprà bene. per quanto riguarda il dimenticare e i dosaggio dei farmaci la rimando al contatto diretto con il suo dottore nel caso dovesse riproporsi il problema. mi permetto di aggiungere tuttavia che sarebbe fruttuoso per il suo stato affiancarvi un percorso terapeutico volto alla comprensione (nel caso non l'avesse già intrapreso in passato), ma anche alla gestione al meglio di questi momenti, per arrivare a un maggiore benessere anche nella propria quotidianità.
Caro utente, emergono due considerazioni fondamentali. La prima è che la terapia farmacologica non può e non deve essere modificata a piacimento, e ogni cambio di dosaggio o posologia deve essere concordato con il medico curante - anche laddove vi siano dimenticanze nell'assunzione, le modalità di comportamento da adottare devono essere condivise e non lasciate alla personale iniziativa. La prossima volta che accade contatti lo psichiatra invece di "decidere di assumere" una diversa posologia. La seconda è che, come Lei ha avuto modo di notare negli ultimi 20 anni, la sola cura farmacologica non è sufficiente a eradicare le difficoltà; può tenerle a bada (ammesso che la segua senza dimenticanze) ma non sconfigge i motivi per i quali Lei si sente così. E' necessario associare una psicoterapia, altrimenti il rischio è come minimo quello di restare allo stesso punto di adesso. Contatti un terapeuta nella Sua zona, a maggior ragione dal momento che ha una spinta progettuale potentissima - la Sua famiglia - al cambiamento e al miglioramento delle Sue difficoltà. Senza una forte assunzione di responsabilità in merito alle possibilità di cambiare la situazione, è difficile avere modifiche. In bocca al lupo! Cordialità, DMP.
Gentile utente,
Le consiglio di consultare sempre il medico prima di decidere di cambiare terapia. Se dimentica di prendere un farmaco chieda al suo medico curante come può rimediare. Accanto alla cura farmacologica è importante intraprendere un percorso con un terapeuta per esplorare e dare senso ai suoi pensieri che, sicuramente influiscono sui suoi stati di ansia.
Un cordiale saluto
Salve, curare l'ansia esclusivamente con i farmaci risulta sempre una scelta poco consigliabile, sia perché implica la necessità di assumerlo vita natural durante, sia perché il nocciolo della questione non viene affrontato. É come se lei per curare l'influenza curasse solo la tosse e il mal di testa. Certo, starebbe subito meglio ma il virus rimarrebbe lo è diverrebbe sempre più resistente ai farmaci. Inoltre i farmaci non sono qualcosa che naturalmente il suo corpo produce quindi i mettendoli nel suo organismo ne altera inevitabilmente l'equilibrio. Le consiglio pertanto di intraprendere una terapia psicologica per superare definitivamente le cause dei suoi stati ansiosi e potersi così liberare sia dai farmaci che dalla paur che questi possano non fare effetto e quindi lei possa trovarsi disarmato ad affrontare la sua ansia.
Le auguro il meglio
Dott.ssa F. C. Ferbo
Gentilissimo, come le hanno già suggerito i miei colleghi potrebbe trovare beneficio nel trattamento dei suoi sintomi intraprendendo un percorso di psicoterapia. La terapia farmacologica riduce i sintomi ma non lavora sulle cause ne sulla sua personalità come invece le permetterebbe di fare una psicoterapia.
Salve,
i sintomi da lei elencati sono la manifestazione di un attacco di panico. Utilizzare il farmaco può essere di aiuto se fatto secondo prescrizione. La questione è comprendere perché si manifestano. Il suo corpo cerca di comunicare qualcosa che lei non riesce a padroneggiare. Star bene è un diritto di tutti. La psicoterapia è un'opportunità, perché privarsene?
I miei più cari auguri
Dott.ssa Marotta Mariella
Non posso che associarmi al consiglio dei colleghi. Se non ha ancora iniziato un percorso psicoterapeutico non attenda oltre. I sintomi che descrive sono la spia di qualcosa di trascurato e profondo che cerca di emergere. Si affidi con fiducia ad un valido professionista. Molti auguri.
Cordialità dott.ssa Laura Izzi
Buonasera caro utente, grazie per aver posto la sua domanda, leggo che da oltre 20 anni cura I sintomi dell'ansia attraverso farmaci e dal momento in cui dimentica di assumerli questi stessi sintomi si manifestano in modo importante. L'ansia come detto dai colleghi e' davvero un campanello d'allarme che si manifesta quando qualcosa in se' stessi e' rimasto irrisolto, non visto, non ascoltato e lasciato "nel cassetto". I farmaci si possono paragonare ad un tampone o cerotto ma un percorso di consapevolezza e' il modo di dare voce al sintomo e di comprendere il suo messaggio profondo. In modo tale da poter essere libero dall'assunzione di farmaci e poter garantire a se' stesso e di conseguenza alla sua famiglia una qualita' di vita e liberta' interiore nettamente migliore.
Un caro saluto,
Dott.ssa Monica Pesenti
Buongiorno, le consiglierei di evitare iniziative sulla modifica dei dosaggi farmacologici, chieda sempre al suo psichiatra o medico curante rispetto a cosa fare in casi simili a quello che ci porta. Qualora non lo abbia ancora fatto, le consiglierei di ampliare il trattamento con un percorso psicologico che possa aiutarla a mettere in luce le cause e i meccanismi di innesco degli stati ansiosi. Appare evidente che viva tale problema con molto impatto sulla sua quotidianità al punto di non andare a lavoro o di essere preoccupato anche in vista dei suoi familiari. Personalmente mi sento di poterle consigliare un percorso di psicoterapia cognitiva, che è nota per i suoi ampi effetti positivi sui trattamenti di problemi di natura ansiosa come quelli che ha esposto.
Cordiali saluti
Dr. Matteo Masi
Buongiorno, senza perdere altro tempo, intraprenda una psicoterapia cognitivo-comportamentale. Per i disturbi d'ansia è molto efficace. Gli psicofarmaci da soli non bastano.
dott Tealdi
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Bisogna cercare di evitare assolutamente modifiche sulla posologia prescritta dal suo medico di fiducia.In seguito le consiglio un percorso psicoterapeutico che la aiuterà a migliorare la sua vita a 360°. Cordiali saluti
Buona sera, qualsiasi variazione del dosaggio farmacologico va effettuata con gradualità e dopo essersi consultato con il suo curante. Mi chiedo inoltre se sta svolgendo un percorso di psicoterapia, che sarebbe di grande aiuto nella gestione dell'ansia, nella comprensione delle sue cause e nella strutturazione di nuove modalità di approccio a se stesso e alle sue relazioni,considerando anche la forte preoccupazione legata ai suoi familiari.
Un caro saluto
Salve, per quanto riguarda l'assunzione dei farmaci le consiglio vivamente di consultare il proprio medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la parte medica è di esclusiva competenza del medico.
In alcuni casi la maggiore efficacia è data dall'integrazione con percorsi di sostegno psicologico.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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