Sono un giovane adulto, in terapia da quasi un anno da psi donna molto giovane. Percorso stupendo, d
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Sono un giovane adulto, in terapia da quasi un anno da psi donna molto giovane. Percorso stupendo, di grandissima soddisfazione per me e mi pare anche per lei. Sto facendo grandi progressi nelle aree per le quali mi ero deciso a cercare aiuto, e ho realizzato di avere anche altre difficoltà che prima non conoscevo nemmeno e sto affrontando anche quelle con grande trasporto. Relazione terapeutica più che ottima. Dato che prima di rivolgermi alla terapia avevo letto molto di questo mondo, sono abbastanza sicuro di stare provando un forte transfert positivo nei confronti della psi, e non credo esista la possibilità che lei non se ne sia accorta. L'argomento però non è mai affrontato da lei; so già che mi direte di affrontarlo io, ma temo di rovinare l'equilibrio stupendo instaurato tra noi, che per me ha valore assoluto. Si rompesse l'equilibrio per me sarebbe di grande nocumento per tutto il percorso.
Grazie.
Grazie.
Salve,
La relazione col terapeuta, perché sia efficace, richiede un grande investimento personale. Questo legame può rappresentare anche le proiezioni di vissuti passati, emozioni, sentimenti e legami di attaccamento con le figure genitoriali. Proprio per questo parliamo di transfert. Naturalmente qualora decidesse di condividere questo contenuto così ricco con la sua terapeuta sarà sicuramente nella sua professionalità declinare le informazioni nell'interesse della relazione terapeutica. Non bisogna avere timore di rompere gli equilibri, anzi, è dalle rotture che nascono le riparazioni!
La relazione col terapeuta, perché sia efficace, richiede un grande investimento personale. Questo legame può rappresentare anche le proiezioni di vissuti passati, emozioni, sentimenti e legami di attaccamento con le figure genitoriali. Proprio per questo parliamo di transfert. Naturalmente qualora decidesse di condividere questo contenuto così ricco con la sua terapeuta sarà sicuramente nella sua professionalità declinare le informazioni nell'interesse della relazione terapeutica. Non bisogna avere timore di rompere gli equilibri, anzi, è dalle rotture che nascono le riparazioni!
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Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Il transfert è una parte naturale del processo terapeutico e spesso rappresenta una risorsa preziosa per il percorso stesso, poiché può portare alla luce vissuti profondi e aree di crescita.
La sua paura di compromettere l'equilibrio raggiunto è assolutamente legittima, ma ciò che sta provando merita di essere accolto e ascoltato. Affrontare questi vissuti potrebbe rivelarsi un'ulteriore opportunità per consolidare e arricchire il lavoro già svolto. Le consiglio di parlarne apertamente con la sua terapeuta, magari iniziando a descrivere i suoi timori con la stessa lucidità e consapevolezza con cui li ha esposti qui. Ogni professionista è formato proprio per gestire anche questi aspetti, e far emergere tali temi può rappresentare una fase cruciale del percorso.
Un caro saluto!
La sua paura di compromettere l'equilibrio raggiunto è assolutamente legittima, ma ciò che sta provando merita di essere accolto e ascoltato. Affrontare questi vissuti potrebbe rivelarsi un'ulteriore opportunità per consolidare e arricchire il lavoro già svolto. Le consiglio di parlarne apertamente con la sua terapeuta, magari iniziando a descrivere i suoi timori con la stessa lucidità e consapevolezza con cui li ha esposti qui. Ogni professionista è formato proprio per gestire anche questi aspetti, e far emergere tali temi può rappresentare una fase cruciale del percorso.
Un caro saluto!
Gentile utente, credo che un primo passo lo stia già compiendo condividendo come si sente e cosa sta vivendo. Non è obbligato a parlarne ma credo che sia importante dar voce a quello che sente. Cordiali saluti, Dott.ssa Martina Panzeri
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Il suo percorso va bene, lei fa progressi, ha una buona alleanza terapeutica con la collega e questo non ha svantaggi per la sua terapia... Quindi perché esporlo? Se è per gratificarla per il suo lavoro, per manifestarle il suo riconoscimento, non credo ci sarebbe alcun nocumento. Se viceversa si dovesse trovare in difficoltà perché sente che il suo trasporto la deconcentra dai suoi obiettivi personali o che la asseconda per ottenere il suo favore, allora la questione sarebbe diversa e forse varrebbe la pena per lei comprendere come affrontare la cosa.
Il transfert, che può manifestarsi come un sentimento di affetto, ammirazione o dipendenza verso il terapeuta, è un fenomeno normale e frequente in terapia. La consapevolezza di questo dinamismo è già un passo importante per il tuo percorso di crescita. Il fatto che tu riconosca e riflettai su questo aspetto indica una maturità emotiva che ti aiuterà a gestirlo. È altrettanto importante sapere che il transfert, seppur complesso, può essere una risorsa per esplorare sentimenti e dinamiche interiori che altrimenti potrebbero rimanere inespresse.
Affrontare il transfert non significa rovinare la relazione terapeutica, ma piuttosto permettere di esplorare un aspetto che fa parte della tua esperienza emotiva. Non è necessario farlo in un momento specifico, ma se percepisci che il tema sta diventando centrale nel tuo vissuto, discuterne potrebbe arricchire il tuo percorso, senza compromettere l'equilibrio positivo che hai costruito.
Se dovessi sentirti in difficoltà nel farlo, potrebbe essere utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa guidarti in modo sicuro attraverso questa esperienza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Affrontare il transfert non significa rovinare la relazione terapeutica, ma piuttosto permettere di esplorare un aspetto che fa parte della tua esperienza emotiva. Non è necessario farlo in un momento specifico, ma se percepisci che il tema sta diventando centrale nel tuo vissuto, discuterne potrebbe arricchire il tuo percorso, senza compromettere l'equilibrio positivo che hai costruito.
Se dovessi sentirti in difficoltà nel farlo, potrebbe essere utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa guidarti in modo sicuro attraverso questa esperienza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Capisco il tuo timore di rompere l’equilibrio che si è creato nel percorso terapeutico, soprattutto perché lo consideri estremamente prezioso e fonte di grandi progressi. È naturale provare un transfert positivo verso la tua terapeuta, soprattutto se il lavoro che state facendo insieme ti sta portando a importanti realizzazioni e cambiamenti.
La tua consapevolezza del fenomeno è già un ottimo segnale. Il transfert è una parte integrante della terapia, e una terapeuta preparata sa gestirlo senza compromettere il percorso. Il fatto che lei non lo abbia esplicitamente affrontato potrebbe significare diverse cose: forse lo sta monitorando per vedere come evolve, oppure sta aspettando che sia tu a portarlo in seduta quando ti sentirai pronto. Comprendo che temere di alterare l’equilibrio può rendere difficile parlarne, ma proprio perché questo equilibrio è così importante per te, sarebbe utile esplorare il transfert insieme a lei. Spesso, ciò che temiamo possa "rompere" il percorso in realtà lo approfondisce e lo rende ancora più ricco. Potresti introdurre l’argomento in modo graduale, magari partendo dalla tua sensazione di avere un legame molto forte con la terapia e chiedendole il suo punto di vista su questo.
La tua consapevolezza del fenomeno è già un ottimo segnale. Il transfert è una parte integrante della terapia, e una terapeuta preparata sa gestirlo senza compromettere il percorso. Il fatto che lei non lo abbia esplicitamente affrontato potrebbe significare diverse cose: forse lo sta monitorando per vedere come evolve, oppure sta aspettando che sia tu a portarlo in seduta quando ti sentirai pronto. Comprendo che temere di alterare l’equilibrio può rendere difficile parlarne, ma proprio perché questo equilibrio è così importante per te, sarebbe utile esplorare il transfert insieme a lei. Spesso, ciò che temiamo possa "rompere" il percorso in realtà lo approfondisce e lo rende ancora più ricco. Potresti introdurre l’argomento in modo graduale, magari partendo dalla tua sensazione di avere un legame molto forte con la terapia e chiedendole il suo punto di vista su questo.
Salve, la invito a riflettere sui motivi che le fanno temere di rovinare l'equilibrio nella relazione terapeutica, nonostante la solida alleanza che sente di avere con lei.
Consideri la stanza di terapia come una palestra dove poter mettere in gioco e sperimentare anche ciò che teme, sapendo che dall'altra parte c'è un/una professionista che potrà comprenderla e supportarla.
Consideri la stanza di terapia come una palestra dove poter mettere in gioco e sperimentare anche ciò che teme, sapendo che dall'altra parte c'è un/una professionista che potrà comprenderla e supportarla.
Gentile utente, posso immaginare il timore di rottura del rapporto. Tuttavia i non detti portano a rotture ugualmente. Lei si aspetta che sia la terapeuta a portare a tema tale questione, perchè dovrebbe farlo lei? e se fosse la terapeuta, in una scelta clinica e pensata ad attendere che sia lei a condividere ciò che sente. Di fatto non sappiamo cosa pensi la terapeuta ma lei sa cosa pensa lei e di cosa avrebbe bisogno. Rivalutare la possibilità di parlarne condividendo al il pezzo sul timore di rottura. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, è molto bello sentire che il suo percorso terapeutico sia così soddisfacente e che stia ottenendo benefici concreti. Il transfert è un fenomeno naturale e spesso prezioso nel lavoro terapeutico, perché porta alla luce dinamiche relazionali profonde che possono essere esplorate e comprese. Immagino, tuttavia, che questo possa anche spaventare molto, soprattutto per il timore che lei ha espresso di alterare l'equilibrio costruito con la terapeuta e l'alleanza. Ad ogni modo, non posso far altro che dirle quanto sia importante, invece, affrontare il tema in seduta, senza nascondere i propri timori, soprattutto se sente che questo aspetto stia diventando rilevante per lei e per la terapia in sé. Affrontare il transfert non significa necessariamente "rovinarlo", ma renderlo uno strumento utile per comprendere meglio sé stessi e i propri vissuti relazionali. Tenere per sé questi timori o pensieri potrebbero compromettere comunque la relazione terapeutica, poichè mancherebbe di autenticità, cosa che, invece, l'ha resa così importante e profonda per lei. Sono certa che la terapeuta saprà gestire il suo transfert, trasformandolo in materiale prezioso per la sua terapia e per la vostra alleanza. In bocca al lupo, Dott.ssa Carli Priscilla
Buongiorno, comprendo il suo timore e la paura di una possibile rottura. Provo a condividere delle riflessioni: se entrambi ci si è accorti di un transfert positivo, percepirlo in terapia implica pur sempre una forma implicita di comunicazione. Non è detto che non esplicitarlo significhi necessariamente preservare la terapia, anzi potrebbe portarla a lungo termine a non sentirsi più a suo agio. Proprio perchè l'alleanza è solida si può parlare di tutto, anche di ciò che si prova. Questo è importante per risignificare il proprio sentire e dargli la giusta connotazione per poi proseguire la terapia al meglio. Capita che il sentirsi capiti, accolti, riconosciuti, valorizzati come individui possa essere scambiato come una forma di innamoramento (se a questo allude quando parla di transfert), soprattutto quando la differenza di età è minima. Può essere utile pensare a come si sente in terapia e condividerlo affinchè la collega possa accompagnarla nel rimettere in ordine pensieri ed emozioni. Condividere in tal senso, può significare un ritrovato equilibrio in sè e nel setting terapeutico nonchè un passo in più verso una maggiore consapevolezza di sè e di sè in rapporto all'altro.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buongiorno,
come da lei ipotizzato anche questa è una tematica che è consigliabile portare all'interno del percorso di terapia. La buona alleanza instaurata con la collega e i riscontri positivi che sta verificando sono di certo delle note positive all'interno del suo percorso e anche il rapporto terapeuta - paziente fa parte di tale percorso, portarla come tematica dentro la terapia potrebbe rivelarsi funzionale per proseguire.
come da lei ipotizzato anche questa è una tematica che è consigliabile portare all'interno del percorso di terapia. La buona alleanza instaurata con la collega e i riscontri positivi che sta verificando sono di certo delle note positive all'interno del suo percorso e anche il rapporto terapeuta - paziente fa parte di tale percorso, portarla come tematica dentro la terapia potrebbe rivelarsi funzionale per proseguire.
Ciao e grazie per aver condiviso così sinceramente la sua esperienza. È evidente che il percorso che lei sta facendo con la psicoterapeuta le stia dando soddisfazioni significative e che ha sviluppato una buona consapevolezza di se stesso. Il lavoro che sta facendo in terapia riguarda anche il significato che attribuisce a queste dinamiche e come lei sta costruendo, insieme alla sua terapeuta, un’esperienza che le sta permettendo di evolvere.
Sebbene possa sembrare un argomento delicato, il transfert può essere un potente strumento di crescita. Parlare apertamente di queste dinamiche non deve necessariamente "rompere" l’equilibrio, ma può permettervi di costruire una nuova comprensione reciproca, che può rafforzare il percorso e permettere di affrontare e comprendere meglio le emozioni che si stanno attivando.
Un caro saluto,
Chiara Spirandelli
Sebbene possa sembrare un argomento delicato, il transfert può essere un potente strumento di crescita. Parlare apertamente di queste dinamiche non deve necessariamente "rompere" l’equilibrio, ma può permettervi di costruire una nuova comprensione reciproca, che può rafforzare il percorso e permettere di affrontare e comprendere meglio le emozioni che si stanno attivando.
Un caro saluto,
Chiara Spirandelli
Buongiorno, io la incoraggerei a parlarne con la sua terapeuta, non credo che possa cambiare il vostro equilibrio perchè è comunque all'interno di un setting terapeutico, ma la aiuterà a lavorare per comprendere le motivazioni che l'abbiano portata a provare ad avere questo "transfer positivo" . In bocca al lupo
Buongiorno,
Il transfert, se correttamente interpretato e gestito, non nuoce alla terapia, anzi.
Dott. Marco Cenci
Il transfert, se correttamente interpretato e gestito, non nuoce alla terapia, anzi.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno caro utente! A mio parere sarebbe utilissimo che tu esprima le tue soddisfazioni date dal percorso psicologico effettuato fino ad ora, elencando anche i punti dove ti senti cambiato grazie al percorso. Tuttavia essendo un rapporto di autenticità quello che avete costruito, è essenziale anche per la terapia trattare temi come transfert e contro transfert, essendo lei una professionista vedrai che saprà accogliere quanto tu esprimi, e vedrai che affrontando questo tema importante porterà a te nuove comprensioni e nuovi equilibri.
Grazie a te per la tua condivisone
Grazie a te per la tua condivisone
Buongiorno, è comprensibile il timore di alterare un equilibrio che per lei è così prezioso. Tuttavia, il transfert è un fenomeno naturale in terapia e può diventare un'importante occasione di crescita se affrontato con consapevolezza. Condividerlo non significa compromettere il percorso, ma anzi approfondirlo, permettendo alla sua terapeuta di aiutarla a comprenderne il significato e il valore. Se sente che il rapporto terapeutico è solido, può fidarsi che anche questa esplorazione potrà avvenire in un clima di sicurezza e rispetto.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Gentile utente, quello che ha scritto riporta grande consapevolezza e grande fiducia rispetto al lavoro che sta facendo su di lei e insieme alla sua terapeuta. Io la inviterei ad avanzare questo pensiero, condividendo proprio la sua paura al riguardo. Il timore che si possa sbilanciare l’equilibrio della coppia terapeutica potrebbe essere un altro frammento da analizzare e su cui sostare: partendo da questo suo pensiero e condividendolo con la sua terapeuta, potrebbe raggiungere ulteriormente maggiore consapevolezza rispetto ad altre aree della sua vita e a dinamica che lo portano, ad esempio, ad evitare il conflitto. Le auguro buona fortuna! Dott.ssa Giulia Bartoli
Salve, capisco la delicatezza della situazione che sta vivendo e il timore che esprimere questi sentimenti possa in qualche modo compromettere l’equilibrio positivo della sua terapia. Quello che descrive è un percorso ricco di crescita e consapevolezza, in cui sta facendo progressi significativi non solo sugli aspetti per cui aveva inizialmente cercato aiuto, ma anche su nuove aree di lavoro che sono emerse strada facendo. Questa è la prova del fatto che la relazione terapeutica che ha instaurato è solida e funzionale al cambiamento. Il transfert positivo che sta sperimentando è una dinamica molto comune nei percorsi terapeutici ed è spesso una risorsa più che un ostacolo. L’ammirazione, la fiducia e il senso di connessione con la terapeuta possono essere vissuti come elementi fondamentali per il lavoro su di sé, e da quanto scrive sembra che stia già attribuendo a questa relazione un significato molto profondo. Il fatto che la sua terapeuta non abbia mai affrontato apertamente l’argomento non significa necessariamente che lo stia evitando, ma potrebbe considerarlo parte del naturale sviluppo del processo e aspettare che sia lei, quando si sentirà pronto, a portarlo in seduta. Il timore di rompere un equilibrio prezioso è comprensibile, soprattutto perché sente che questa relazione le sta dando molto. Tuttavia, potrebbe essere utile chiedersi se l’equilibrio che percepisce sia veramente fragile o se, al contrario, sia abbastanza solido da permettere di affrontare anche questo aspetto senza che il percorso ne risenta in modo negativo. Spesso temiamo che dire certe cose possa “rovinare” un rapporto, ma nella terapia non esiste una rottura in senso assoluto: tutto ciò che viene portato in seduta diventa materiale prezioso per la comprensione di sé. Una domanda che potrebbe porsi è: cosa significherebbe per lei affrontare questo argomento? Cosa teme di più? Il rischio di un cambiamento nella relazione terapeutica? La possibilità di sentirsi esposto? O forse il timore di non essere compreso come vorrebbe? Comprendere il motivo per cui sente così forte il bisogno di proteggere questo equilibrio potrebbe già offrirle una chiave di lettura importante su ciò che questa relazione rappresenta per lei. Il transfert non è qualcosa da temere, ma un’occasione di approfondimento. Non è un errore, non è un ostacolo e non è qualcosa che deve essere necessariamente allontanato. Anzi, spesso lavorarci consapevolmente porta a scoperte molto significative su di sé e sulle proprie modalità relazionali. Potrebbe non essere necessario affrontarlo subito, ma il fatto che se lo stia chiedendo dimostra che una parte di lei sente che potrebbe essere importante farlo. E quando sarà il momento giusto, il rapporto di fiducia che ha costruito con la sua terapeuta le permetterà di affrontarlo nel modo più adatto a lei, senza timore di perdere ciò che ha costruito. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
innanzitutto complimenti per il suo percorso e per l'entusiasmo che ne dimostra. So che potrebbe risultare scontato, ma sì le consiglio di portare queste sue preoccupazioni e percezioni in stanza di terapia. Per esperienza personale, ogni qualvolta un paziente mi porta un pensiero, giudizio, emozione ecc. sulla nostra relazione questa finisce solo per arricchirla e a volte ci permette di "aggiustare il tiro". Faccia una prova, anche perché il non detto può portare con il tempo ad irrigidimenti.
Coraggio! Dott.ssa Alessandra Arena
innanzitutto complimenti per il suo percorso e per l'entusiasmo che ne dimostra. So che potrebbe risultare scontato, ma sì le consiglio di portare queste sue preoccupazioni e percezioni in stanza di terapia. Per esperienza personale, ogni qualvolta un paziente mi porta un pensiero, giudizio, emozione ecc. sulla nostra relazione questa finisce solo per arricchirla e a volte ci permette di "aggiustare il tiro". Faccia una prova, anche perché il non detto può portare con il tempo ad irrigidimenti.
Coraggio! Dott.ssa Alessandra Arena
Ciao,
è assolutamente normale che in un percorso terapeutico si sviluppino forti sentimenti, compresi quelli che potremmo definire di transfert. Questi sentimenti fanno parte del lavoro e spesso emergono perché la relazione terapeutica diventa uno specchio in cui riflettere aspetti di te e delle tue relazioni passate.
Capisco la tua paura di "rovinare" l’equilibrio, ma in realtà parlarne può addirittura rafforzare il percorso. Affrontare il transfert direttamente, in un clima di fiducia, è un modo per approfondire la conoscenza di te stesso e per rendere ancora più efficace il lavoro che stai facendo. Spesso i terapeuti lasciano che sia il paziente a sollevare l’argomento proprio per facilitare questa scoperta personale.
Se ti senti pronto, potresti iniziare condividendo alla tua terapeuta come percepisci questo legame speciale e quali timori nutri nel discuterne. In questo modo, potresti trovare ulteriori chiavi di lettura per capire il significato di questi sentimenti nel contesto della tua crescita personale.
In ogni caso, ricorda che la relazione terapeutica è un luogo sicuro dove ogni emozione, anche quelle complesse, può essere esplorata senza timore. Buon proseguimento nel tuo percorso!
è assolutamente normale che in un percorso terapeutico si sviluppino forti sentimenti, compresi quelli che potremmo definire di transfert. Questi sentimenti fanno parte del lavoro e spesso emergono perché la relazione terapeutica diventa uno specchio in cui riflettere aspetti di te e delle tue relazioni passate.
Capisco la tua paura di "rovinare" l’equilibrio, ma in realtà parlarne può addirittura rafforzare il percorso. Affrontare il transfert direttamente, in un clima di fiducia, è un modo per approfondire la conoscenza di te stesso e per rendere ancora più efficace il lavoro che stai facendo. Spesso i terapeuti lasciano che sia il paziente a sollevare l’argomento proprio per facilitare questa scoperta personale.
Se ti senti pronto, potresti iniziare condividendo alla tua terapeuta come percepisci questo legame speciale e quali timori nutri nel discuterne. In questo modo, potresti trovare ulteriori chiavi di lettura per capire il significato di questi sentimenti nel contesto della tua crescita personale.
In ogni caso, ricorda che la relazione terapeutica è un luogo sicuro dove ogni emozione, anche quelle complesse, può essere esplorata senza timore. Buon proseguimento nel tuo percorso!
Buongiorno gentile Utente, le sue parole esprimono chiaramente quanto il percorso terapeutico sia stato importante per lei e quanto stia affrontando il suo lavoro su sé stesso con serietà e impegno. Il rapporto di fiducia che ha costruito con la sua psicoterapeuta è un aspetto prezioso e sicuramente le permette di affrontare tematiche complesse con maggiore serenità.
Riguardo al transfert, è assolutamente normale che si creino legami emotivi durante la terapia, specialmente quando il rapporto con il terapeuta è caratterizzato da empatia e comprensione. Il transfert positivo, che lei descrive, è una dinamica che si può verificare in molte relazioni terapeutiche e non è necessariamente un problema, sebbene debba essere esplorato per comprendere meglio il suo significato e il suo impatto sul percorso terapeutico.
Capisco il suo timore di rovinare l'equilibrio che ha creato con la sua psicoterapeuta. Tuttavia, è proprio attraverso l'esplorazione di queste dinamiche che si può proseguire il processo di crescita. Il transfert, se riconosciuto e discusso, può diventare uno strumento molto potente per la comprensione di sé e delle proprie relazioni. La sua terapeuta probabilmente è consapevole di questa dinamica e, anche se non l'ha affrontata esplicitamente, potrebbe essere pronta ad aprire la discussione quando si sentirà che è il momento giusto per lei.
L'importante è che lei non si senta solo nel processo e che, se decide di parlare del transfert, lo faccia in un momento che ritiene opportuno. La comunicazione aperta e il confronto onesto possono arricchire ulteriormente la sua esperienza terapeutica. Ricordi che il percorso psicoterapeutico è uno spazio sicuro dove tutte le emozioni e le difficoltà meritano di essere esplorate senza paura di compromettere il cammino intrapreso.
Dott. Luca Vocino
Riguardo al transfert, è assolutamente normale che si creino legami emotivi durante la terapia, specialmente quando il rapporto con il terapeuta è caratterizzato da empatia e comprensione. Il transfert positivo, che lei descrive, è una dinamica che si può verificare in molte relazioni terapeutiche e non è necessariamente un problema, sebbene debba essere esplorato per comprendere meglio il suo significato e il suo impatto sul percorso terapeutico.
Capisco il suo timore di rovinare l'equilibrio che ha creato con la sua psicoterapeuta. Tuttavia, è proprio attraverso l'esplorazione di queste dinamiche che si può proseguire il processo di crescita. Il transfert, se riconosciuto e discusso, può diventare uno strumento molto potente per la comprensione di sé e delle proprie relazioni. La sua terapeuta probabilmente è consapevole di questa dinamica e, anche se non l'ha affrontata esplicitamente, potrebbe essere pronta ad aprire la discussione quando si sentirà che è il momento giusto per lei.
L'importante è che lei non si senta solo nel processo e che, se decide di parlare del transfert, lo faccia in un momento che ritiene opportuno. La comunicazione aperta e il confronto onesto possono arricchire ulteriormente la sua esperienza terapeutica. Ricordi che il percorso psicoterapeutico è uno spazio sicuro dove tutte le emozioni e le difficoltà meritano di essere esplorate senza paura di compromettere il cammino intrapreso.
Dott. Luca Vocino
Gentile Utente, il fatto stesso che sia stato teorizzato un concetto come il transfert indica come sia effettivamente un fenomeno possibile (e da mettere in conto tra le possibilitá) durante un percorso di legarsi a chi ci segue.
Il consiglio di parlarne con la collega nasce dal fatto che fa parte del percorso affrontare come sta il paziente in seduta e con il/lla professionista, trovo quindi che portare il tema alla collega sia una naturale prosecuzione del percorso che sta affrontando, potrebbe anche essere un'occasione preziosa per esplorare altri lati del suo modo di essere e di funzionare. In aggiunta il fatto che ne stia parlando qua mi fa pensare che si tratti di qualcosa che occupa spazio nella sua mente e quindi mi chiedo se la occupi pure quando é in seduta con lei. Se cosí fosse parliamo di una situazione dove la sua mente é occupata da pensieri altri rispetto a cosa state parlando in seduta, questo giustamente si tradurrebbe in maggiore fatica per lei e forse meno risorse da poter dedicare all'esplorazione. Affrontare l'argomento agirebbe anche su questo aspetto.
Il fatto che possa essere di beneficio parlarne non lo rende ovviamente piú facile, l'invito che le propongo é di pensare come si sia giá afffidato alla collega, parlarle di questo é continuare ad affidarsi a lei per affrontare cosa le sta succedendo.
Spero di essere stato utile, avesse altre domande o curiositá mi scriva pure dal mio profilo.
Dottor Mauro Simonetti
Il consiglio di parlarne con la collega nasce dal fatto che fa parte del percorso affrontare come sta il paziente in seduta e con il/lla professionista, trovo quindi che portare il tema alla collega sia una naturale prosecuzione del percorso che sta affrontando, potrebbe anche essere un'occasione preziosa per esplorare altri lati del suo modo di essere e di funzionare. In aggiunta il fatto che ne stia parlando qua mi fa pensare che si tratti di qualcosa che occupa spazio nella sua mente e quindi mi chiedo se la occupi pure quando é in seduta con lei. Se cosí fosse parliamo di una situazione dove la sua mente é occupata da pensieri altri rispetto a cosa state parlando in seduta, questo giustamente si tradurrebbe in maggiore fatica per lei e forse meno risorse da poter dedicare all'esplorazione. Affrontare l'argomento agirebbe anche su questo aspetto.
Il fatto che possa essere di beneficio parlarne non lo rende ovviamente piú facile, l'invito che le propongo é di pensare come si sia giá afffidato alla collega, parlarle di questo é continuare ad affidarsi a lei per affrontare cosa le sta succedendo.
Spero di essere stato utile, avesse altre domande o curiositá mi scriva pure dal mio profilo.
Dottor Mauro Simonetti
Salve,
Il transfert è molto comune e spesso positivo, basta saperlo gestire per imparare a gestire le emozioni nei confronti del terapeuta, in questo modo si è sulla buona strada per gestirle nei confronti degli altri.
Glielo dica, così la terapia avrà un buon margine di successo quando il transfert sarà risolto. Nasconderlo rallenterebbe la riuscita del percorso.
Con i miei migliori saluti.
Dott. Maccarri
Il transfert è molto comune e spesso positivo, basta saperlo gestire per imparare a gestire le emozioni nei confronti del terapeuta, in questo modo si è sulla buona strada per gestirle nei confronti degli altri.
Glielo dica, così la terapia avrà un buon margine di successo quando il transfert sarà risolto. Nasconderlo rallenterebbe la riuscita del percorso.
Con i miei migliori saluti.
Dott. Maccarri
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