Sono nonna paterna di un nipotino di 4 anni. È un bimbo allegro e socievole con tutti, a scuola tran
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Sono nonna paterna di un nipotino di 4 anni. È un bimbo allegro e socievole con tutti, a scuola tranquillo, pratica uno sport con altri piccoli, è un giocherellone. Quando viene a casa da me preferisce che i genitori lo lasciano e vanno via spesso chiedendo questo esplicitamente. Io gli do ascolto e attenzione, lui mi coinvolge nei suoi giochi e in tutto ciò che fa, mi segue in ogni passo e non si stacca . Quando però arrivano il papà o la mamma per portarlo via, lui comincia col nascondersi, piange ,sembra terrorizzato ,angosciato,mi si aggrappa e supplica di restare con me. Se sono io a portarlo a casa sua, idem, piange con lacrimoni disperato. Cerco convincerlo ad andare e di tranquillizzarlo in tutti modi, ma non ci sono versi, i genitori si agitano e lo rimproverano, dicono che si tratta di capricci,lui si dispera e piange singhiozzando. Sono molto preoccupata, mi spiace moltissimo di questa sua sofferenza. Le visite naturalmente sono più rare, proprio x queste sue reazioni. Per favore se potete ditemi come risolvere questa situazione. Grazie
Buongiorno. Purtroppo ciò che racconta non è sufficiente per fare un quadro complessivo della situazione. Quello che forse è indagare, è l'aspetto relazionale e di attaccamento con i genitori, come mai questo comportamento del nipote. Cosa importante, però, è la buona alleanza che invece lei ha con lui, potrebbe essere una figura tranquillizzante in questo momento.
Rimango a disposizione online per eventuali chiarimenti.
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Gentile utente, capisco quanto lei sia preoccupata per la difficile situazione. È doloroso vedere suo nipote così angosciato e resistente quando deve separarsi per tornare a casa con i genitori. Le reazioni di suo nipote possono essere interpretate come segnali di ansia da separazione, un'esperienza comune nei bambini della sua età. È evidente che la sua casa e la sua presenza gli offrono un senso di sicurezza e comfort che non riesce a trovare altrove. Sarebbe importante parlare apertamente con i genitori per condividere le sue preoccupazioni e lavorare insieme per trovare soluzioni, spiegando loro che le sue reazioni non sono semplici capricci ma potrebbero essere indicative di un disagio legato alla separazione. Potrebbe invitare i genitori a partecipare attivamente alle visite, passando del tempo insieme come una famiglia allargata, partecipando a giochi, attività o pasti insieme. In questo modo, suo nipote potrebbe sentirsi più rassicurato sapendo che i suoi genitori sono presenti e coinvolti nelle sue interazioni con lei. Infine potrebbe essere utile facilitare una transizione graduale quando è il momento per suo nipote di tornare a casa con i genitori. Potreste pianificare insieme attività o rituali che lo aiutino a prepararsi mentalmente per la separazione, come un breve periodo di gioco insieme ai genitori prima di lasciare la sua casa. Resto disponibile. Un caro saluto, Sara Magliocca
Gentile utente, posso immaginare la preoccupazione che sente. Suo nipote possiamo ipotizzare che trovi dentro casa sua e in lei un luogo molto sicuro, sereno e ricco di sensazioni positive. Potrebbe essere importante condividere con i genitori di suo nipote tali preoccupazioni, e riflettere insieme su le possibili cause e soluzioni al tema. Fare squadra in quanto adulti significativi che vivono intorno al bambino è importante, soprattutto per il suo bene. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, capisco che la situazione che sta vivendo con suo nipote la preoccupi e che desideri trovare delle soluzioni. È evidente che per il bambino lei rappresenti una figura di grande importanza e di riferimento.
Purtroppo non abbiamo abbastanza informazioni a riguardo, ma sarebbe comunque utile che lei riesca a parlare con i genitori del bambino, potrebbe essere un primo passo importante per comprendere meglio le dinamiche familiari e il legame di attaccamento che il bambino ha con loro.
Proporrei di organizzare momenti in cui lei possa trascorrere del tempo con il bambino, sia a casa sua che a casa dei suoi genitori, in modo da osservare da vicino il suo comportamento e comprendere meglio cosa possa scatenare la sua reazione di pianto e resistenza al momento della separazione.
È anche importante ricordare che i bambini possono avere diverse reazioni alla separazione dai genitori, e queste possono variare a seconda della loro età, personalità e delle dinamiche familiari.
Potrebbe essere utile anche coinvolgere un professionista per fornire un supporto aggiuntivo e individuare eventuali strategie specifiche per affrontare la situazione nel modo migliore per tutti.
Inoltre, è fondamentale offrire al bambino un sostegno emotivo costante e rassicurante, sia da parte sua che da parte dei genitori, per aiutarlo a superare questa fase di separazione in modo graduale e tranquillo.
Rimango a disposizione anche per consulenze online.
Un saluto
Dott.ssa Alessandra De Magistris
Purtroppo non abbiamo abbastanza informazioni a riguardo, ma sarebbe comunque utile che lei riesca a parlare con i genitori del bambino, potrebbe essere un primo passo importante per comprendere meglio le dinamiche familiari e il legame di attaccamento che il bambino ha con loro.
Proporrei di organizzare momenti in cui lei possa trascorrere del tempo con il bambino, sia a casa sua che a casa dei suoi genitori, in modo da osservare da vicino il suo comportamento e comprendere meglio cosa possa scatenare la sua reazione di pianto e resistenza al momento della separazione.
È anche importante ricordare che i bambini possono avere diverse reazioni alla separazione dai genitori, e queste possono variare a seconda della loro età, personalità e delle dinamiche familiari.
Potrebbe essere utile anche coinvolgere un professionista per fornire un supporto aggiuntivo e individuare eventuali strategie specifiche per affrontare la situazione nel modo migliore per tutti.
Inoltre, è fondamentale offrire al bambino un sostegno emotivo costante e rassicurante, sia da parte sua che da parte dei genitori, per aiutarlo a superare questa fase di separazione in modo graduale e tranquillo.
Rimango a disposizione anche per consulenze online.
Un saluto
Dott.ssa Alessandra De Magistris
Salve, non c'è un modo specifico con cui risolvere questa situazione. Può provare a chiedere ai genitori del bambino, parlare delle sue perplessità e preoccupazioni, aprire un dialogo, un reciproco aiuto nel benessere del bambino. Sarà poi loro compito trarne delle conclusioni e provvedere alle esigenze del figlio
Salve, l'impressione è che ci sia una certa complessità che riguarda le relazioni e i rapporti famigliari. Se c'è spazio, potrebbe essere utile un confronto, prima fra voi "adulti" di riferimento e con l'aiuto di un terapeuta famigliare. Questo con l'obiettivo di lavorare e far emergere eventuali difficoltà comunicative e per poterle risolvere.
buona giornata
buona giornata
Gentile utente,
Il suo racconto rende bene l’idea del sintomo che la preoccupa pero per comprenderne il significato é necessario allargare lo sguardo alla storia e alle relazioni familiari.
Il comportamento del bambino esprime una sofferenza ma é comunque frutto della gestione da parte degli adulti, che andrebbe meglio analizzata.
Dr.ssa Damiano Maria
Il suo racconto rende bene l’idea del sintomo che la preoccupa pero per comprenderne il significato é necessario allargare lo sguardo alla storia e alle relazioni familiari.
Il comportamento del bambino esprime una sofferenza ma é comunque frutto della gestione da parte degli adulti, che andrebbe meglio analizzata.
Dr.ssa Damiano Maria
Gentile utente il suo disagio e quello dei suoi parenti, compreso il bambino, sono tangibili. Situazioni di questo tipo possono essere molto complesse e innescare di amiche particolari anche all'interno della famiglia. Sicuramente trovare delle strategie comuni fra gli adulti è sempre un ottima via per gestire la situazione. Una delle strategie che suggerisco spesso nei percorsi di sostegno alla genitorialità è quello di preparare il bambino al distacco: preannunci al bambino che arriveranno i suoi a prenderlo e magari trovi un rituale da fare prima, utilissimo in caso di bambini molto piccoli è usare un oggetto che il bambino può portarsi a casa. Resto a disposizione. Saluti
Buongiorno signora. Credo che una situazione come quella che lei descrive richieda un approfondimento, per non rischiare di semplificare o banalizzare ciò a cui lei tiene tanto.
Per questo le propongo un colloquio online.
Per questo le propongo un colloquio online.
Gentile utente,
è condivisibile la sua preoccupazione.
Sicuramente suo nipote vede in lei una base sicura e nella sua casa una zona di comfort nella quale sperimentare e vivere serenamente le sue emozioni.
E' sicuramente utile condividere con i genitori le sue preoccupazioni e riflettere insieme sul potenziale significato delle reazioni del bambino e sulle possibili strategie da mettere in campo. Un lavoro di squadra che coinvolga tutte le figure di riferimento del bambino è sempre l'approccio più funzionale.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Stefania Valagussa
è condivisibile la sua preoccupazione.
Sicuramente suo nipote vede in lei una base sicura e nella sua casa una zona di comfort nella quale sperimentare e vivere serenamente le sue emozioni.
E' sicuramente utile condividere con i genitori le sue preoccupazioni e riflettere insieme sul potenziale significato delle reazioni del bambino e sulle possibili strategie da mettere in campo. Un lavoro di squadra che coinvolga tutte le figure di riferimento del bambino è sempre l'approccio più funzionale.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Stefania Valagussa
È evidente che il tuo nipotino sta affrontando una grande ansia e disagio quando deve separarsi da te, sua nonna, e non quando si separa dai genitori. È importante affrontare questa situazione con comprensione e pazienza. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutare.
Comunicazione: Parla con i genitori del bambino per comprendere meglio la situazione e lavorare insieme per trovare soluzioni. Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale per una valutazione più approfondita e per fornire sostegno alla famiglia.
Tempo di transizione: Prima di lasciare che i genitori lo portino via, assicurati di dedicare del tempo a tranquillizzare e rassicurare il bambino. Fai attività rilassanti insieme, come leggere una storia o giocare a un gioco preferito, per aiutarlo a prepararsi emotivamente alla separazione.
Rispetta i suoi sentimenti: È importante riconoscere e rispettare i sentimenti del bambino, anche se possono sembrare irrazionali. Mostra comprensione e sostegno senza giudicare o rimproverare.
Graduali separazioni: Potresti provare a incoraggiare separazioni più brevi e graduali da te per aiutare il bambino a familiarizzare con l'idea di essere separato da te. Ad esempio, iniziare con separazioni brevi e aumentare gradualmente la durata nel tempo.
Distrazione positiva: Durante la separazione da te, offri al tuo nipotino distrazioni positive come giocattoli o attività che ama, per aiutarlo a concentrarsi su qualcosa di divertente e ridurre l'ansia.
Sostegno emotivo: Assicurati di fornire al tuo nipotino un forte sostegno emotivo durante queste transizioni. Fagli sapere che sei lì per lui e che lo ami, indipendentemente da dove si trovi.
Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe richiedere approcci diversi. Lavorare insieme ai genitori e, se necessario, coinvolgere un professionista della salute mentale può essere utile per affrontare e superare questa situazione.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Comunicazione: Parla con i genitori del bambino per comprendere meglio la situazione e lavorare insieme per trovare soluzioni. Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale per una valutazione più approfondita e per fornire sostegno alla famiglia.
Tempo di transizione: Prima di lasciare che i genitori lo portino via, assicurati di dedicare del tempo a tranquillizzare e rassicurare il bambino. Fai attività rilassanti insieme, come leggere una storia o giocare a un gioco preferito, per aiutarlo a prepararsi emotivamente alla separazione.
Rispetta i suoi sentimenti: È importante riconoscere e rispettare i sentimenti del bambino, anche se possono sembrare irrazionali. Mostra comprensione e sostegno senza giudicare o rimproverare.
Graduali separazioni: Potresti provare a incoraggiare separazioni più brevi e graduali da te per aiutare il bambino a familiarizzare con l'idea di essere separato da te. Ad esempio, iniziare con separazioni brevi e aumentare gradualmente la durata nel tempo.
Distrazione positiva: Durante la separazione da te, offri al tuo nipotino distrazioni positive come giocattoli o attività che ama, per aiutarlo a concentrarsi su qualcosa di divertente e ridurre l'ansia.
Sostegno emotivo: Assicurati di fornire al tuo nipotino un forte sostegno emotivo durante queste transizioni. Fagli sapere che sei lì per lui e che lo ami, indipendentemente da dove si trovi.
Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe richiedere approcci diversi. Lavorare insieme ai genitori e, se necessario, coinvolgere un professionista della salute mentale può essere utile per affrontare e superare questa situazione.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Salve gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Sembra evidente che il bambino abbia trovato nella relazione con lei un porto sicuro, un ambiente contenitivo e rassicurante. Spesso i neo genitori, o nelle famiglie in generale, possano crearsi momenti di tensione (espliciti o impliciti) di cui i bambini possono diventare portavoci con il loro malessere. Detto questo, purtroppo o per fortuna, restano i genitori e sostituirsi ad essi può essere ancora più confusivo e meno proficuo per i più piccoli. Provi a dialogare con suo figlio e sua nuora, provi ad essere di sostegno a loro con la sua esperienza, ma senza sostituirsi, magari sistenendoli a chiedere aiuto a un professionista. Nel frattempo, come suggeriva qualche collega, potete costruire dei momenti transitori di gioco tutti insieme che possano sostenere il bambino a tollerare l'angoscia di separazione. Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, in primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott Mauro Terracciano
Buongiorno, il quadro che descrive meriterebbe un approfondimento e una valutazione della relazione del bambino con i genitori, ma soprattutto servirebbe capire se il bambino ha queste reazioni anche in sua assenza. Se lo ritiene opportuno possiamo approfondire la situazione ascoltanto anche il parere dei genitori.
Se vuole mi può contattare anche telefonicamente o via messaggio.
Buona giornata
Se vuole mi può contattare anche telefonicamente o via messaggio.
Buona giornata
Buonasera gentile utente, sembra che suo nipote viva il distacco con con molta ansia da separazione. Sarebbe utile parlarne con i suoi genitori per provare a ragionare insieme e integrare le loro valutazioni con le sue preoccupazioni (anche se immagino che lo abbia già fatto). Utile capire se il comportamento del bambino si manifesta anche in altri contesti. Immagino che possiate nel caso valutare un consulto presso un terapeuta per poter offrirvi un pensiero più articolato sul questa situazione. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Buonasera! Grazie per aver condiviso la sua preoccupazione su questa piattaforma. Certamente la situazione va approfondita e stimolerei i genitori ad affrontarla al più presto, meglio se con l’aiuto di un terapeuta per ridurre il disagio e la preoccupazione di tutti. Se servisse sono a disposizione, online oppure in presenza a Brescia. Un caro saluto, dott.sa Elena Pedrini
Buongiorno, lei chiede come poter risolvere questa situazione spiacevole. Può, e deve, continuare a stare vicina al piccolo come ha sempre fatto nei momenti in cui ne ha la possibilità, cercando di valorizzare le figure genitoriali.
L'idea dei colleghi di passare del tempo tutti insieme è molto valida: in questo modo, grazie alla sua influenza positiva, potrà essere possibile creare dei momenti di qualità in cui sono presenti e partecipano attivamente anche i genitori. Quando i genitori vengono a riprenderlo, potete prevedere un momento di gioco tutti insieme prima di portarlo a casa. Tuttavia, questi suoi interventi potrebbero non bastare per risolvere la situazione, che potrebbe anche essere dovuta a delle dinamiche emotive che si innescano all'interno delle mura familiari, quando lei non è presente. Ad esempio, una volta tornati a casa dopo la visita da lei, la routine prevede qualcosa che al piccolo non piace. Bisogna anche vedere come reagisce in altri momenti in cui avviene il riavvicinamento ai genitori, quando vanno a prenderlo dopo scuola o dopo gli sport con gli amici come reagisce? Ogni famiglia è diversa: ha bisogni differenti e necessita di soluzioni differenti. Se si sente a suo agio nel farlo, potrebbe consigliare ai genitori un percorso di sostegno alla genitorialità. Per quanto riguarda i suoi vissuti personali a fronte di tutto questo, se dovesse sentirne la necessità, valuti di parlarne all'interno di un percorso psicologico, anche breve. Resto a disposizione. Le auguro il meglio.
L'idea dei colleghi di passare del tempo tutti insieme è molto valida: in questo modo, grazie alla sua influenza positiva, potrà essere possibile creare dei momenti di qualità in cui sono presenti e partecipano attivamente anche i genitori. Quando i genitori vengono a riprenderlo, potete prevedere un momento di gioco tutti insieme prima di portarlo a casa. Tuttavia, questi suoi interventi potrebbero non bastare per risolvere la situazione, che potrebbe anche essere dovuta a delle dinamiche emotive che si innescano all'interno delle mura familiari, quando lei non è presente. Ad esempio, una volta tornati a casa dopo la visita da lei, la routine prevede qualcosa che al piccolo non piace. Bisogna anche vedere come reagisce in altri momenti in cui avviene il riavvicinamento ai genitori, quando vanno a prenderlo dopo scuola o dopo gli sport con gli amici come reagisce? Ogni famiglia è diversa: ha bisogni differenti e necessita di soluzioni differenti. Se si sente a suo agio nel farlo, potrebbe consigliare ai genitori un percorso di sostegno alla genitorialità. Per quanto riguarda i suoi vissuti personali a fronte di tutto questo, se dovesse sentirne la necessità, valuti di parlarne all'interno di un percorso psicologico, anche breve. Resto a disposizione. Le auguro il meglio.
Salve,
la sua descrizione esprime molto bene lo stato emotivo di suo nipote e comprendo questo questo la preoccupi. Il piccolo ha trovato nella relazine con lei un porto sicuro dove si sente accolto, supportato e comrpeso. Da quanto descrive, credo possa essere utilie parlarne apertamente con i genitori, e capire se questa dinamica si manifesta anche in altri contesti dove c'è una "separazione" dai genitori, es. scuola.
Consiglio di crearvi dei rituali, es.attività, prima della separazione, in modo tale da aiutarlo a prepararsi emotivamente alla separazione.
Il bambino comunica i suoi sentimenti, il "come sta" in quella particolare situazione, ed è bene rispettarli,comprenderli e astenersi dal giudizio, anche se possono sembrare irrazionali.
Infine, potrebbe essere utile anche coinvolgere un terapeuta per comprendere le modalità relazionali e comunicative presenti nella famiglia e fornire un supporto per affrontare al meglio questa situazione.
Cordialmente Dott.ssa Pisani Alessia
la sua descrizione esprime molto bene lo stato emotivo di suo nipote e comprendo questo questo la preoccupi. Il piccolo ha trovato nella relazine con lei un porto sicuro dove si sente accolto, supportato e comrpeso. Da quanto descrive, credo possa essere utilie parlarne apertamente con i genitori, e capire se questa dinamica si manifesta anche in altri contesti dove c'è una "separazione" dai genitori, es. scuola.
Consiglio di crearvi dei rituali, es.attività, prima della separazione, in modo tale da aiutarlo a prepararsi emotivamente alla separazione.
Il bambino comunica i suoi sentimenti, il "come sta" in quella particolare situazione, ed è bene rispettarli,comprenderli e astenersi dal giudizio, anche se possono sembrare irrazionali.
Infine, potrebbe essere utile anche coinvolgere un terapeuta per comprendere le modalità relazionali e comunicative presenti nella famiglia e fornire un supporto per affrontare al meglio questa situazione.
Cordialmente Dott.ssa Pisani Alessia
Gentile utente, è comprensibile la sua preoccupazione ed emerge chiaramente dalle sue parole il disagio nel vedere suo nipote in questa situazione. È presumibile che suo nipote la consideri una base sicura e fatichi a staccarsi da lei provando un vero e proprio stato di ansia di separazione.
È sicuramente utile condividere con i genitori le sue preoccupazioni e provare a riflettere con loro in merito a tali comportamenti e alle possibili cause.
Penso che il supporto di uno specialista a cui rivolgersi sia per il bambino, sia per lei, permetterebbe di trovare possibili strategie da mettere in campo. Rimango a sua disposizione, anche online.
È sicuramente utile condividere con i genitori le sue preoccupazioni e provare a riflettere con loro in merito a tali comportamenti e alle possibili cause.
Penso che il supporto di uno specialista a cui rivolgersi sia per il bambino, sia per lei, permetterebbe di trovare possibili strategie da mettere in campo. Rimango a sua disposizione, anche online.
Buon pomeriggio gentile utente, comprendo la sua preoccupazione e al contempo il suo dispiacere per tale situazione. Da esperta di età evolutiva, credo sia utile indagare l'aspetto relazionale e di attaccamento con i genitori, oltre che le difficoltà comportamentali del piccolo che emergono solo in presenza dei genitori.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Maria Carmine Ombrato
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Maria Carmine Ombrato
La reazione del suo nipotino sembra essere un'espressione di attaccamento e ansia da separazione, che può essere comune a questa età. Per aiutarlo, potrebbe essere utile prepararlo in anticipo alla separazione e rassicurarlo che tornerà presto da lei. È anche importante che i genitori siano comprensivi e non lo rimproverino, poiché il suo comportamento non è un capriccio, ma una difficoltà emotiva. Se il problema persiste, potrebbe essere utile valutare il supporto di un professionista.
Un caro saluto,
Alessandra Poggi.
Un caro saluto,
Alessandra Poggi.
Grazie per aver condiviso la sua preoccupazione. Quello che descrive sembra essere un comportamento legato alla fase di sviluppo del bambino. A 4 anni, i bambini vivono momenti di grande attaccamento ai genitori, e la separazione può suscitare emozioni intense. La reazione che osserva nel suo nipotino potrebbe essere legata a una difficoltà naturale nel distaccarsi, che può manifestarsi con pianto e angoscia.
Sebbene sia doloroso vedere il piccolo soffrire, è importante ricordare che queste reazioni sono spesso temporanee e fanno parte di una fase di crescita. Prepararlo prima della separazione, parlando con calma del fatto che i genitori torneranno presto, potrebbe aiutarlo ad affrontare meglio il momento. È fondamentale anche evitare conflitti o rimproveri, poiché le emozioni del bambino vanno accolte senza giudizio. Piuttosto che forzare il distacco, potrebbe essere utile creare una routine prevedibile, così da aiutarlo a sentirsi più sicuro nel processo. Le separazioni diventano più facili con il tempo, ma se il comportamento dovesse persistere o peggiorare, un esperto potrebbe fornire ulteriori indicazioni. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Sebbene sia doloroso vedere il piccolo soffrire, è importante ricordare che queste reazioni sono spesso temporanee e fanno parte di una fase di crescita. Prepararlo prima della separazione, parlando con calma del fatto che i genitori torneranno presto, potrebbe aiutarlo ad affrontare meglio il momento. È fondamentale anche evitare conflitti o rimproveri, poiché le emozioni del bambino vanno accolte senza giudizio. Piuttosto che forzare il distacco, potrebbe essere utile creare una routine prevedibile, così da aiutarlo a sentirsi più sicuro nel processo. Le separazioni diventano più facili con il tempo, ma se il comportamento dovesse persistere o peggiorare, un esperto potrebbe fornire ulteriori indicazioni. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Salve cara nonna, grazie della sua domanda.
Capisco il suo desiderio di aiutare il suo nipotino a gestire il momento del distacco dai genitori, e concordo con lei che non si tratta di capricci, ma piuttosto di un'emozione naturale legata all'età e alla difficoltà di separarsi dalle figure di riferimento.
A quattro anni, i bambini iniziano a comprendere meglio il concetto di separazione, ma possono ancora trovare difficile affrontarlo, e le proteste che descrive sono un modo per il bambino di esprimere la sua ansia.
È importante che il momento della riconsegna non venga vissuto come un passaggio frettoloso o traumatico, ma piuttosto come un rituale tranquillo e rassicurante, che aiuti il bambino a sentirsi sicuro e a comprendere che la separazione è solo temporanea.
Un’idea potrebbe essere quella di creare un piccolo rituale che segni il momento del distacco. Questo potrebbe essere un gioco, una canzone o un gesto speciale che coinvolga sia lei che i genitori. Per esempio, potete inventare una canzone o una filastrocca che recitiate insieme ogni volta che arriva il momento di tornare a casa, così che il bambino possa associarla a un momento positivo, che segna la fine di un tempo piacevole ma anche l’inizio di un altro momento che è altrettanto tranquillo e sicuro. Inoltre, sarebbe utile che la separazione avvenga in modo graduale e sereno, senza fretta. Le potrebbe essere utile passare qualche minuto insieme con il bambino e i genitori prima che questo avvenga, per rendere il passaggio meno brusco e creare un ambiente più rilassato. Il coinvolgimento di tutti durante questo momento potrebbe ridurre la sensazione di ansia del bambino, facendogli capire che sia lei che i genitori sono d’accordo su quanto sta accadendo e che il distacco è una cosa normale.
Nel momento in cui il bambino inizia a protestare, è importante che tutti rimangano calmi e non reagiscano con frustrazione. Le potrebbe essere utile parlare con i genitori per trovare insieme una strategia che aiuti a gestire meglio la situazione. I genitori dovrebbero evitare di considerare il comportamento del bambino come capricci e, invece, cercare di riconoscere le sue emozioni, tranquillizzandolo e spiegando che torneranno a vederlo presto. Le parole rassicuranti e un’energia calma da parte di tutti gli adulti contribuiranno a rendere il distacco meno stressante per il bambino.
Inoltre, se queste difficoltà persistono, potrebbe essere utile valutare con i genitori la possibilità di consultare uno psicologo infantile che possa offrire ulteriori strategie per aiutare il bambino a gestire meglio questi momenti di separazione.
Cordiali saluti
Capisco il suo desiderio di aiutare il suo nipotino a gestire il momento del distacco dai genitori, e concordo con lei che non si tratta di capricci, ma piuttosto di un'emozione naturale legata all'età e alla difficoltà di separarsi dalle figure di riferimento.
A quattro anni, i bambini iniziano a comprendere meglio il concetto di separazione, ma possono ancora trovare difficile affrontarlo, e le proteste che descrive sono un modo per il bambino di esprimere la sua ansia.
È importante che il momento della riconsegna non venga vissuto come un passaggio frettoloso o traumatico, ma piuttosto come un rituale tranquillo e rassicurante, che aiuti il bambino a sentirsi sicuro e a comprendere che la separazione è solo temporanea.
Un’idea potrebbe essere quella di creare un piccolo rituale che segni il momento del distacco. Questo potrebbe essere un gioco, una canzone o un gesto speciale che coinvolga sia lei che i genitori. Per esempio, potete inventare una canzone o una filastrocca che recitiate insieme ogni volta che arriva il momento di tornare a casa, così che il bambino possa associarla a un momento positivo, che segna la fine di un tempo piacevole ma anche l’inizio di un altro momento che è altrettanto tranquillo e sicuro. Inoltre, sarebbe utile che la separazione avvenga in modo graduale e sereno, senza fretta. Le potrebbe essere utile passare qualche minuto insieme con il bambino e i genitori prima che questo avvenga, per rendere il passaggio meno brusco e creare un ambiente più rilassato. Il coinvolgimento di tutti durante questo momento potrebbe ridurre la sensazione di ansia del bambino, facendogli capire che sia lei che i genitori sono d’accordo su quanto sta accadendo e che il distacco è una cosa normale.
Nel momento in cui il bambino inizia a protestare, è importante che tutti rimangano calmi e non reagiscano con frustrazione. Le potrebbe essere utile parlare con i genitori per trovare insieme una strategia che aiuti a gestire meglio la situazione. I genitori dovrebbero evitare di considerare il comportamento del bambino come capricci e, invece, cercare di riconoscere le sue emozioni, tranquillizzandolo e spiegando che torneranno a vederlo presto. Le parole rassicuranti e un’energia calma da parte di tutti gli adulti contribuiranno a rendere il distacco meno stressante per il bambino.
Inoltre, se queste difficoltà persistono, potrebbe essere utile valutare con i genitori la possibilità di consultare uno psicologo infantile che possa offrire ulteriori strategie per aiutare il bambino a gestire meglio questi momenti di separazione.
Cordiali saluti
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione delicata e piena di preoccupazione. Dal suo racconto emerge un bambino che vive con gioia il tempo passato con lei, ma che al momento di separarsi manifesta un disagio emotivo molto intenso, fatto di paura, angoscia e disperazione, che non vanno sottovalutati.
Questi comportamenti potrebbero indicare una forma di ansia da separazione, che è una reazione abbastanza comune in alcuni bambini, ma quando si manifesta con tale intensità e resistenza può creare un vero e proprio disagio per il piccolo e per tutta la famiglia. Non si tratta di capricci o di un semplice rifiuto volontario, ma di una paura profonda che va compresa e gestita con delicatezza.
Per aiutare il bambino, è importante innanzitutto creare un ambiente rassicurante e prevedibile, dove lui possa sentirsi sicuro sia con lei che con i genitori. Sarebbe utile lavorare insieme ai genitori per adottare strategie comuni, evitando rimproveri che possono aumentare la sua ansia, e piuttosto utilizzando parole calme, rassicuranti e un approccio paziente.
Un aiuto professionale può essere molto prezioso: uno psicologo infantile potrebbe supportare sia il bambino sia i genitori nel capire le cause di questo disagio e nell’apprendere tecniche per affrontarlo gradualmente, migliorando la capacità del piccolo di separarsi senza trauma.
Nel frattempo, le suggerirei di mantenere la routine e i rituali di saluto e di ritorno a casa, magari concordati con i genitori, per aiutare il bambino a prevedere questi momenti e a sentirsi più tranquillo. Anche piccole storie, giochi o oggetti di conforto possono favorire il senso di sicurezza.
So quanto possa essere difficile per lei vedere il nipotino così sofferente, ma con pazienza, comprensione e il giusto supporto si possono ottenere miglioramenti importanti per il suo benessere emotivo e per la serenità di tutta la famiglia. Se vuole, io sono qua.
Aurora
Questi comportamenti potrebbero indicare una forma di ansia da separazione, che è una reazione abbastanza comune in alcuni bambini, ma quando si manifesta con tale intensità e resistenza può creare un vero e proprio disagio per il piccolo e per tutta la famiglia. Non si tratta di capricci o di un semplice rifiuto volontario, ma di una paura profonda che va compresa e gestita con delicatezza.
Per aiutare il bambino, è importante innanzitutto creare un ambiente rassicurante e prevedibile, dove lui possa sentirsi sicuro sia con lei che con i genitori. Sarebbe utile lavorare insieme ai genitori per adottare strategie comuni, evitando rimproveri che possono aumentare la sua ansia, e piuttosto utilizzando parole calme, rassicuranti e un approccio paziente.
Un aiuto professionale può essere molto prezioso: uno psicologo infantile potrebbe supportare sia il bambino sia i genitori nel capire le cause di questo disagio e nell’apprendere tecniche per affrontarlo gradualmente, migliorando la capacità del piccolo di separarsi senza trauma.
Nel frattempo, le suggerirei di mantenere la routine e i rituali di saluto e di ritorno a casa, magari concordati con i genitori, per aiutare il bambino a prevedere questi momenti e a sentirsi più tranquillo. Anche piccole storie, giochi o oggetti di conforto possono favorire il senso di sicurezza.
So quanto possa essere difficile per lei vedere il nipotino così sofferente, ma con pazienza, comprensione e il giusto supporto si possono ottenere miglioramenti importanti per il suo benessere emotivo e per la serenità di tutta la famiglia. Se vuole, io sono qua.
Aurora
Buongiorno, la sua preoccupazione è più che comprensibile, perché vedere un bambino così piccolo disperarsi in quel modo è qualcosa che colpisce profondamente e fa nascere tante domande e anche un senso di impotenza. Dalle sue parole però emerge anche una cosa molto importante: lei è per questo bambino una figura di grande riferimento, un luogo sicuro, una base affettiva in cui si sente accolto, visto, ascoltato. Questo è un valore enorme, anche se in questo momento si manifesta in un modo che fa soffrire tutti. Il fatto che suo nipote sia un bambino sereno a scuola, nello sport, con gli altri e nel gioco, è un segnale molto rassicurante. Non stiamo parlando di un bambino chiuso, bloccato o socialmente in difficoltà. Quello che succede invece nel momento del distacco da lei sembra riguardare proprio il legame speciale che si è creato tra voi due e la fatica che lui prova quando questo legame, anche solo temporaneamente, si interrompe. A quattro anni i bambini vivono le separazioni in modo molto intenso, spesso senza i filtri che noi adulti abbiamo. Per loro il momento del lasciare una persona amata può essere vissuto come qualcosa di improvviso, difficile da capire e soprattutto molto angosciante. Il suo nipotino probabilmente con lei si sente completamente libero, protetto, al centro dell’attenzione, e questo per lui è bellissimo ma rende il distacco ancora più doloroso. Non significa che non voglia bene ai genitori o che non stia bene con loro. Significa che quel passaggio, quel cambio di contesto, in quel momento lo travolge emotivamente e lui non riesce a gestirlo. Il pianto disperato, l’aggrapparsi, il nascondersi sono il modo che ha per dire non ce la faccio a separarmi adesso. È molto difficile, in queste situazioni, quando gli adulti attorno si agitano, lo rimproverano o parlano di capricci. In realtà quello che lui mostra non è un capriccio, ma una vera e propria fatica emotiva. Quando un bambino viene rimproverato mentre è in uno stato di forte agitazione, non si calma, si sente ancora più solo e spaventato, come se la sua sofferenza non fosse capita. Lei sta già facendo una cosa molto importante quando prova a tranquillizzarlo. Tuttavia, per aiutarlo davvero, può essere utile accompagnarlo al distacco in modo molto graduale e prevedibile. I bambini soffrono meno quando sanno cosa succederà e quando sentono che l’adulto riconosce la loro emozione invece di sminuirla. Dirgli che capisce che è triste, che le dispiace che debba andare via, ma che presto si rivedrete, può aiutarlo più di mille spiegazioni razionali. Anche i piccoli rituali di saluto, sempre uguali, possono dargli un senso di sicurezza, perché trasformano quel momento in qualcosa di conosciuto e meno minaccioso. Un aspetto delicato è il rapporto con i genitori. Se loro vivono queste scene con agitazione e rigidità, il bambino percepisce ancora di più il clima teso e questo alimenta il suo disagio. Sarebbe molto importante che tutti gli adulti intorno a lui provassero, per quanto possibile, a trasmettere calma, collaborazione, continuità. Non è una gara tra nonna e genitori, non è una scelta tra una casa e l’altra. È un bambino che ha bisogno di sentire che tutte le sue figure importanti sono alleate nel volergli bene. La riduzione delle visite, seppur comprensibile per evitare scene dolorose, rischia però di rendere ogni incontro ancora più carico emotivamente, perché ogni volta diventa qualcosa di raro e quindi ancora più difficile da lasciare. A volte, mantenere una certa regolarità, anche con tempi più brevi ma costanti, aiuta il bambino a vivere il rapporto in modo più equilibrato. Lei sta già facendo moltissimo semplicemente osservando, ponendosi domande, preoccupandosi del suo benessere. Questo dice tanto della qualità del legame che ha con lui. La chiave non è farlo smettere di piangere a tutti i costi, ma aiutarlo a sentirsi compreso mentre impara, piano piano, che può separarsi senza perdere l’amore, senza perdere la sicurezza, senza perdere lei. Con il tempo, se sostenuto nel modo giusto, questo tipo di reazione tende ad attenuarsi. Ora è una fase che parla di un attaccamento profondo e anche di una sensibilità emotiva che, se accompagnata bene, diventerà una risorsa per lui. resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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