Sono frustrata Sto con un uomo di 43 anni da due anni, io ne ho 24 quasi 25. Lui mi piace tantissi
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risposte
Sono frustrata
Sto con un uomo di 43 anni da due anni, io ne ho 24 quasi 25.
Lui mi piace tantissimo e secondo me questo mi fa andare avanti, sono molto innamorata e attratta fisicamente da lui.
Tuttavia lui è molto pigro a letto.
Ha avuto pochissime relazioni in vita sua, negli ultimi 10 anni anni prima di stare con me soltanto frequentazioni occasionali, quindi non è neanche abituato a conoscere approfonditamente una persona da questo punto di vista.
inoltre soprattutto in questo ambito il suo ego è molto fragile, vuole fare soltanto posizioni in cui Lui è dietro di me.
Ho provato a spiegargli in 1000 lingue che io così non riesco a raggiungere l’orgasmo ma non c’è verso.
E anche quando lo convinco mi accontenta lo vedo Talmente tanto come uno sforzo da parte sua che non mi eccita per niente.
Quindi ormai anche nelle posizioni in cui dovrei venire facilmente, sono talmente ossessionata dall’orgasmo, quasi quasi penso beh, ora che mi sta facendo questa concessione devo venire per forza, ci manca solo che non venga e puntualmente non riesco più a venire.
Nella mia relazione passata il mio ragazzo non mi piaceva, ma sessualmente ci incastravamo bene e io ero abituata a venire ogni singola volta.
Sto soffrendo tantissimo di questa astinenza dall’orgasmo e mi fa essere molto frustrata anche nei suoi confronti.
Comunicarglielo provando a fare un discorso è totalmente impossibile.
Le volte che l’ho fatto sono iniziate delle crisi di settimane in cui lui stava troppo male e si buttava totalmente giù.
Cosa devo fare?
Ho provato anche a comunicarglielo fisicamente, tipo mettendomi in modo tale da fare le posizioni che piacciono a me, ma la maggior parte delle volte fa la faccia storta, o mi dice no ho mal di schiena, o si vede che accetta ma che non gli piace/ non è a suo agio.
Perciò ormai o si fanno posizioni che a me non fanno venire, oppure anche nelle mie posizioni buone sono troppo stressata e non ci riesco più.
Finisco a farmene un problema io, penso di essere malata e di aver perso la capacità di raggiungere l’orgasmo, ma in realtà pensandoci bene non ci sono proprio le condizioni necessarie, perché ripeto anche quando anatomicamente siamo messi bene, non riesco a lasciarmi andare per tutti questi fattori che vi ho spiegato.
Aiutatemi
Ps: aggiungo qualche dettaglio che può essere rilevante, io avverto anche uno squilibrio nella frequenza del desiderio tra noi due, io lo farei ogni giorno in cui ci vediamo, lui no, risente moltissimo della stanchezza e dell’umore, quando è di malumore, e capitano anche giorni e giorni consecutivi di malumore, non c’è verso di avere rapporti.
Non nel senso che mi rifiuta ma che non mi cerca tassativamente.
Aggiungo anche che non è disinteressato a me, è molto innamorato, vuole vedermi sempre, e per il resto mi da molte altre conferme.
Sto con un uomo di 43 anni da due anni, io ne ho 24 quasi 25.
Lui mi piace tantissimo e secondo me questo mi fa andare avanti, sono molto innamorata e attratta fisicamente da lui.
Tuttavia lui è molto pigro a letto.
Ha avuto pochissime relazioni in vita sua, negli ultimi 10 anni anni prima di stare con me soltanto frequentazioni occasionali, quindi non è neanche abituato a conoscere approfonditamente una persona da questo punto di vista.
inoltre soprattutto in questo ambito il suo ego è molto fragile, vuole fare soltanto posizioni in cui Lui è dietro di me.
Ho provato a spiegargli in 1000 lingue che io così non riesco a raggiungere l’orgasmo ma non c’è verso.
E anche quando lo convinco mi accontenta lo vedo Talmente tanto come uno sforzo da parte sua che non mi eccita per niente.
Quindi ormai anche nelle posizioni in cui dovrei venire facilmente, sono talmente ossessionata dall’orgasmo, quasi quasi penso beh, ora che mi sta facendo questa concessione devo venire per forza, ci manca solo che non venga e puntualmente non riesco più a venire.
Nella mia relazione passata il mio ragazzo non mi piaceva, ma sessualmente ci incastravamo bene e io ero abituata a venire ogni singola volta.
Sto soffrendo tantissimo di questa astinenza dall’orgasmo e mi fa essere molto frustrata anche nei suoi confronti.
Comunicarglielo provando a fare un discorso è totalmente impossibile.
Le volte che l’ho fatto sono iniziate delle crisi di settimane in cui lui stava troppo male e si buttava totalmente giù.
Cosa devo fare?
Ho provato anche a comunicarglielo fisicamente, tipo mettendomi in modo tale da fare le posizioni che piacciono a me, ma la maggior parte delle volte fa la faccia storta, o mi dice no ho mal di schiena, o si vede che accetta ma che non gli piace/ non è a suo agio.
Perciò ormai o si fanno posizioni che a me non fanno venire, oppure anche nelle mie posizioni buone sono troppo stressata e non ci riesco più.
Finisco a farmene un problema io, penso di essere malata e di aver perso la capacità di raggiungere l’orgasmo, ma in realtà pensandoci bene non ci sono proprio le condizioni necessarie, perché ripeto anche quando anatomicamente siamo messi bene, non riesco a lasciarmi andare per tutti questi fattori che vi ho spiegato.
Aiutatemi
Ps: aggiungo qualche dettaglio che può essere rilevante, io avverto anche uno squilibrio nella frequenza del desiderio tra noi due, io lo farei ogni giorno in cui ci vediamo, lui no, risente moltissimo della stanchezza e dell’umore, quando è di malumore, e capitano anche giorni e giorni consecutivi di malumore, non c’è verso di avere rapporti.
Non nel senso che mi rifiuta ma che non mi cerca tassativamente.
Aggiungo anche che non è disinteressato a me, è molto innamorato, vuole vedermi sempre, e per il resto mi da molte altre conferme.
Buon pomeriggio gentile utente.
Capisco quanto possa essere frustrante, impegnarsi nel godimento verso se stessi e non riuscire a soddisfarsi. Da ciò che leggo, non è la frequenza che deve diventare una delle possibilità per evidenziare un problema, poichè l'essere di malumore certamente influenza anche lo stato di eventuale eccitazione. E poi onestamente : sarebbe un buon rapporto , appagante e compenetrante quello cercato da una persona che non è nelle condizioni e predisposizioni mentali di fare l'amore ? visto che parlare non serve a svegliare in lui il desiderio non di "accontentarla" ma di capirla veramente e non solo per farle un piacere ma per condividere un piacere, ha provato a fargli vedere cosa vuole?
Lei descrive , cito testualmente :"Ho provato anche a comunicarglielo fisicamente, tipo mettendomi in modo tale da fare le posizioni che piacciono a me...." , le chiedo a mai provato a far vedere, ponendo lui da spettatore cosa vuole? cosa la fa arrivare all'orgasmo? potrebbe essere un buon modo per stimolare visivamente lui traendone una spinta erotica , lei potrebbe anche da sola arrivare all'orgasmo e far diventare questa una possibile pratica per portare lui a non :" fare soltanto posizioni in cui Lui è dietro di me" . Spero di averle dato uno spunto per sbloccare soprattutto il suo piacere , che dalle sue parole , viene castrato dalla ricerca affannosa e non più naturale del raggiungimento dell'orgasmo.
Se posso essere d'aiuto , sono in ascolto anche con terapie on-line.
la saluto caramente
dott.ssa Giusi VIcino
Capisco quanto possa essere frustrante, impegnarsi nel godimento verso se stessi e non riuscire a soddisfarsi. Da ciò che leggo, non è la frequenza che deve diventare una delle possibilità per evidenziare un problema, poichè l'essere di malumore certamente influenza anche lo stato di eventuale eccitazione. E poi onestamente : sarebbe un buon rapporto , appagante e compenetrante quello cercato da una persona che non è nelle condizioni e predisposizioni mentali di fare l'amore ? visto che parlare non serve a svegliare in lui il desiderio non di "accontentarla" ma di capirla veramente e non solo per farle un piacere ma per condividere un piacere, ha provato a fargli vedere cosa vuole?
Lei descrive , cito testualmente :"Ho provato anche a comunicarglielo fisicamente, tipo mettendomi in modo tale da fare le posizioni che piacciono a me...." , le chiedo a mai provato a far vedere, ponendo lui da spettatore cosa vuole? cosa la fa arrivare all'orgasmo? potrebbe essere un buon modo per stimolare visivamente lui traendone una spinta erotica , lei potrebbe anche da sola arrivare all'orgasmo e far diventare questa una possibile pratica per portare lui a non :" fare soltanto posizioni in cui Lui è dietro di me" . Spero di averle dato uno spunto per sbloccare soprattutto il suo piacere , che dalle sue parole , viene castrato dalla ricerca affannosa e non più naturale del raggiungimento dell'orgasmo.
Se posso essere d'aiuto , sono in ascolto anche con terapie on-line.
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Capisco quanto questa situazione possa essere frustrante per te. Il sesso è una parte fondamentale di una relazione, e quando ci sono difficoltà nella sfera sessuale, può avere un impatto significativo sul benessere emotivo di entrambi i partner. Quello che descrivi sembra derivare da una mancanza di comunicazione aperta e una difficoltà a trovare un punto di incontro tra le vostre diverse necessità e desideri. La sensazione di non essere in grado di raggiungere l'orgasmo e l'insoddisfazione che provi possono sicuramente influire sullo stato emotivo e sulla relazione in generale.
È importante considerare che le difficoltà sessuali non sono necessariamente un segno di problemi patologici, ma possono essere legate a dinamiche relazionali e psicologiche, tra cui il modo in cui i partner si relazionano tra loro, la loro capacità di comunicare ei modelli emotivi che ciascuno porta nella relazione. In particolare, sembra che ci sia una difficoltà nella gestione delle emozioni e dei desideri sessuali da parte del tuo compagno, che potrebbe avere radici in passate esperienze o nella sua propria autostima sessuale.
Essendo un argomento molto delicato e complesso, ti consiglio di rivolgerti a uno specialista, che possa aiutarti ad esplorare questi aspetti in profondità, creando uno spazio sicuro per parlare apertamente dei tuoi bisogni sessuali e delle tue aspettative. Un percorso terapeutico potrebbe essere utile per entrambi, soprattutto per migliorare la comunicazione e gestire le difficoltà legate alla sfera sessuale.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
È importante considerare che le difficoltà sessuali non sono necessariamente un segno di problemi patologici, ma possono essere legate a dinamiche relazionali e psicologiche, tra cui il modo in cui i partner si relazionano tra loro, la loro capacità di comunicare ei modelli emotivi che ciascuno porta nella relazione. In particolare, sembra che ci sia una difficoltà nella gestione delle emozioni e dei desideri sessuali da parte del tuo compagno, che potrebbe avere radici in passate esperienze o nella sua propria autostima sessuale.
Essendo un argomento molto delicato e complesso, ti consiglio di rivolgerti a uno specialista, che possa aiutarti ad esplorare questi aspetti in profondità, creando uno spazio sicuro per parlare apertamente dei tuoi bisogni sessuali e delle tue aspettative. Un percorso terapeutico potrebbe essere utile per entrambi, soprattutto per migliorare la comunicazione e gestire le difficoltà legate alla sfera sessuale.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, per quello che scrive, Le suggerisco di approfondire con una terapia psicologica singola o di coppia.
Grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e delicato. Da quello che scrive, emerge un forte coinvolgimento emotivo da parte sua, ma anche una grande frustrazione per un aspetto fondamentale della relazione. La compatibilità sessuale è importante, e il fatto che si senta insoddisfatta e in difficoltà nel comunicarglielo senza scatenare crisi rende tutto ancora più complicato. Ha già provato ad affrontare la questione in un contesto neutro, al di fuori del momento dell’intimità? A volte, affrontare il tema con delicatezza in un momento di tranquillità può aiutare. Tuttavia, se lui si chiude e vive tutto come una critica personale, potrebbe essere utile un supporto esterno, come una consulenza di coppia o una maggiore riflessione su quanto questa situazione influisca sul vostro benessere.
Si sente più esausta nel cercare di far funzionare le cose o è ancora disposta a investire per trovare un equilibrio?
Si sente più esausta nel cercare di far funzionare le cose o è ancora disposta a investire per trovare un equilibrio?
Gentile utente,
le sue preoccupazioni e il suo malessere sono comprensibili e devono essere affrontate in qualche modo, perché requisito importante per una buona relazione amorosa. E' importante che lei affermi che c'è molta stima tra di voi e sentimenti profondi, con molti comportamenti che le danno conferma dell'amore reciproco che provate. Sicuramente, partire da questi punti in comune è essenziale per affrontare le problematiche che ci ha descritto.
Molte coppie, seppure intimamente legate, hanno bisogno di tempo per trovare una perfetta intesa sessuale e rendere l'intimità un momento di grande libertà e trasporto, in cui il piacere dell'altro è prioritario rispetto al piacere personale: questa è la condizione mentale ideale per consentire all'altra persona di raggiungere l'orgasmo in modo pienamente soddisfacente.
Il mio consiglio è di provare a manifestare al suo compagno questa sua esigenza di provare un piacere più intenso senza che lui si senta in colpa per questo, ma piuttosto come qualcosa su cui lavorare insieme per il benessere della vostra intimità e della relazione più in generale. Potete valutare insieme anche la possibilità di consultare un professionista che si occupi di sessuologia e di terapia di coppia per avere consigli molto più specifici non solo sulle dinamiche sessuali, ma anche su tutti quei comportamenti che riguardano l'intimità e non direttamente l'atto sessuale. Spesso, infatti, il problema non è solo a letto, ma riguarda tutte quelle situazioni prima, durante e dopo, che possono fare la differenza, anche più della posizione scelta per fare l'amore.
Per salvaguardare la qualità della vostra relazione credo sia importante valutare un percorso di questo tipo.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
le sue preoccupazioni e il suo malessere sono comprensibili e devono essere affrontate in qualche modo, perché requisito importante per una buona relazione amorosa. E' importante che lei affermi che c'è molta stima tra di voi e sentimenti profondi, con molti comportamenti che le danno conferma dell'amore reciproco che provate. Sicuramente, partire da questi punti in comune è essenziale per affrontare le problematiche che ci ha descritto.
Molte coppie, seppure intimamente legate, hanno bisogno di tempo per trovare una perfetta intesa sessuale e rendere l'intimità un momento di grande libertà e trasporto, in cui il piacere dell'altro è prioritario rispetto al piacere personale: questa è la condizione mentale ideale per consentire all'altra persona di raggiungere l'orgasmo in modo pienamente soddisfacente.
Il mio consiglio è di provare a manifestare al suo compagno questa sua esigenza di provare un piacere più intenso senza che lui si senta in colpa per questo, ma piuttosto come qualcosa su cui lavorare insieme per il benessere della vostra intimità e della relazione più in generale. Potete valutare insieme anche la possibilità di consultare un professionista che si occupi di sessuologia e di terapia di coppia per avere consigli molto più specifici non solo sulle dinamiche sessuali, ma anche su tutti quei comportamenti che riguardano l'intimità e non direttamente l'atto sessuale. Spesso, infatti, il problema non è solo a letto, ma riguarda tutte quelle situazioni prima, durante e dopo, che possono fare la differenza, anche più della posizione scelta per fare l'amore.
Per salvaguardare la qualità della vostra relazione credo sia importante valutare un percorso di questo tipo.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Quello che stai vivendo non riguarda solo la sessualità, ma il senso di spazio e di ascolto che hai dentro la relazione. Il tuo compagno, da quello che racconti, fatica ad accogliere il tuo bisogno senza viverlo come un attacco, e questo ti porta a trattenerti, a mediare tra il tuo desiderio e la sua fragilità. Il problema non è solo la difficoltà fisica, ma il fatto che ogni tentativo di confronto sembra trasformarsi in una crisi, lasciandoti sola nel tuo bisogno.
Dal punto di vista terapeutico, il lavoro potrebbe essere duplice. Da un lato, potresti esplorare il tuo rapporto con il desiderio e con il senso di responsabilità che senti nei confronti delle emozioni del tuo compagno. Ti è familiare questa dinamica di dover gestire il bisogno dell’altro prima del tuo? È un modello che hai già vissuto in passato? Questo potrebbe aiutarti a comprendere perché resti in un equilibrio che ti sta facendo soffrire.
Dall’altro lato, puoi provare a spostare il focus della comunicazione con lui. Invece di parlare del problema come una questione da risolvere (che lo mette subito sulla difensiva), puoi provare a condividere semplicemente come ti senti, senza aspettarti subito un cambiamento da parte sua. Dirgli, per esempio, che il suo modo di vivere l’intimità ti sta facendo sentire sola, che non vuoi costringerlo a nulla ma che hai bisogno di capire se lui è disposto a trovare un punto d’incontro. Non tanto sulle posizioni, ma sulla possibilità di costruire uno spazio sicuro in cui entrambi possiate sentirvi ascoltati senza paura.
L’intimità non è fatta solo di gesti, ma anche della possibilità di essere visti e accolti. La domanda che puoi farti è: questa relazione ti permette di essere vista nel tuo bisogno? Se la risposta è no, allora forse il vero punto su cui lavorare non è la sessualità in sé, ma il tuo spazio dentro questa relazione.
Qualunque strada sceglierai di percorrere, il tuo desiderio merita di essere ascoltato, perché parla di te, di chi sei e di cosa ti fa sentire viva. Non ignorarlo. Ti auguro di trovare un equilibrio che ti permetta di sentirti bene con te stessa e con la persona che hai accanto.
Dal punto di vista terapeutico, il lavoro potrebbe essere duplice. Da un lato, potresti esplorare il tuo rapporto con il desiderio e con il senso di responsabilità che senti nei confronti delle emozioni del tuo compagno. Ti è familiare questa dinamica di dover gestire il bisogno dell’altro prima del tuo? È un modello che hai già vissuto in passato? Questo potrebbe aiutarti a comprendere perché resti in un equilibrio che ti sta facendo soffrire.
Dall’altro lato, puoi provare a spostare il focus della comunicazione con lui. Invece di parlare del problema come una questione da risolvere (che lo mette subito sulla difensiva), puoi provare a condividere semplicemente come ti senti, senza aspettarti subito un cambiamento da parte sua. Dirgli, per esempio, che il suo modo di vivere l’intimità ti sta facendo sentire sola, che non vuoi costringerlo a nulla ma che hai bisogno di capire se lui è disposto a trovare un punto d’incontro. Non tanto sulle posizioni, ma sulla possibilità di costruire uno spazio sicuro in cui entrambi possiate sentirvi ascoltati senza paura.
L’intimità non è fatta solo di gesti, ma anche della possibilità di essere visti e accolti. La domanda che puoi farti è: questa relazione ti permette di essere vista nel tuo bisogno? Se la risposta è no, allora forse il vero punto su cui lavorare non è la sessualità in sé, ma il tuo spazio dentro questa relazione.
Qualunque strada sceglierai di percorrere, il tuo desiderio merita di essere ascoltato, perché parla di te, di chi sei e di cosa ti fa sentire viva. Non ignorarlo. Ti auguro di trovare un equilibrio che ti permetta di sentirti bene con te stessa e con la persona che hai accanto.
Buongiorno. Comprendo profondamente la sua frustrazione ed il senso di insoddisfazione che sta vivendo all’interno della sua relazione. Il desiderio sessuale e la soddisfazione personale sono elementi fondamentali in una coppia ed il fatto che lei si senta privata di un aspetto così importante per il suo benessere non va trascurato. Tuttavia, vorrei invitarla a spostare lo sguardo dalla dinamica della coppia a ciò che questo vissuto le sta raccontando di sé.
Si è mai chiesta perché continua a investire in una relazione in cui un bisogno per lei così essenziale viene costantemente frustrato? Cosa la porta a sopportare questa insoddisfazione "nella speranza che le cose cambino" quando il suo compagno ha già mostrato forti resistenze al cambiamento?
Il piacere sessuale non è solo una questione anatomica o di posizioni, ma è profondamente legato alla dimensione psicologica ed emotiva. Lei stessa racconta come l’ossessione per l’orgasmo e la paura di non riuscire a ottenerlo abbiano finito per ostacolarla ancora di più, creando un circolo vizioso di aspettative, pressione e delusione.
In una relazione sessualmente appagante, ci si sente liberi di esprimersi e di esplorare senza il timore di ferire l’altro o di essere costantemente respinti.
Il suo compagno sembra avere delle fragilità personali che lo portano a vivere la sessualità in modo rigido e difensivo. Probabilmente la sua poca esperienza e una certa insicurezza lo spingono a evitare tutto ciò che potrebbe metterlo a confronto con la sua vulnerabilità. Tuttavia, il punto è: quanto spazio c’è in questa relazione per i suoi bisogni? Lei si sta adattando, si sta sforzando, sta cercando strategie per far funzionare qualcosa che, finora e da come riferisce, non è mai andato nella direzione che desiderava.
Non si tratta di "aggiustare" lui o di trovare il modo di convincerlo, perché il lavoro più importante da fare è su di sé. Può chiedersi: qual è il costo emotivo che sto pagando per restare in questa relazione? Quanto spazio ho per sentirmi davvero me stessa? L’amore e l’attrazione fisica sono importanti, ma possono compensare la mancanza di un’intimità autentica e condivisa?
Le consiglio di provare a riflettere sui suoi bisogni e sulla sua idea di relazione, magari anche accompagnata in un percorso, per riuscire a sviluppare una consapevolezza maggiore in primis su se stessa.
Rimango a disposizione e le auguro una buona giornata
Si è mai chiesta perché continua a investire in una relazione in cui un bisogno per lei così essenziale viene costantemente frustrato? Cosa la porta a sopportare questa insoddisfazione "nella speranza che le cose cambino" quando il suo compagno ha già mostrato forti resistenze al cambiamento?
Il piacere sessuale non è solo una questione anatomica o di posizioni, ma è profondamente legato alla dimensione psicologica ed emotiva. Lei stessa racconta come l’ossessione per l’orgasmo e la paura di non riuscire a ottenerlo abbiano finito per ostacolarla ancora di più, creando un circolo vizioso di aspettative, pressione e delusione.
In una relazione sessualmente appagante, ci si sente liberi di esprimersi e di esplorare senza il timore di ferire l’altro o di essere costantemente respinti.
Il suo compagno sembra avere delle fragilità personali che lo portano a vivere la sessualità in modo rigido e difensivo. Probabilmente la sua poca esperienza e una certa insicurezza lo spingono a evitare tutto ciò che potrebbe metterlo a confronto con la sua vulnerabilità. Tuttavia, il punto è: quanto spazio c’è in questa relazione per i suoi bisogni? Lei si sta adattando, si sta sforzando, sta cercando strategie per far funzionare qualcosa che, finora e da come riferisce, non è mai andato nella direzione che desiderava.
Non si tratta di "aggiustare" lui o di trovare il modo di convincerlo, perché il lavoro più importante da fare è su di sé. Può chiedersi: qual è il costo emotivo che sto pagando per restare in questa relazione? Quanto spazio ho per sentirmi davvero me stessa? L’amore e l’attrazione fisica sono importanti, ma possono compensare la mancanza di un’intimità autentica e condivisa?
Le consiglio di provare a riflettere sui suoi bisogni e sulla sua idea di relazione, magari anche accompagnata in un percorso, per riuscire a sviluppare una consapevolezza maggiore in primis su se stessa.
Rimango a disposizione e le auguro una buona giornata
Gentile utente, mi dispiace molto per la sua situazione. Immagino la frustrazione, l’impotenza ed anche la solitudine che possa star provando. Mi sembra estremamente comprensibile il suo punto di vista, ed anche la pressione che vive quando viene “accontentata”, è facile che poi l’orgasmo in una situazione del genere si allontani sempre di più. Da un lato le consiglierei, durante l’atto nella posizione a lei preferita, di provare a concentrarsi il più possibile sulle sensazioni tattili (abbracciandolo, stringendolo etc.) per provare ad agganciarsi maggiormente alla sua percezione corporea ed allontanarsi da tutti i suoi pensieri. La sessualità è una parte fondamentale delle nostre vite, ma deve essere qualcosa a cui ci approcciamo con gioia e desiderio, non con pesantezza. C’è modo secondo lei di dare nuovamente una dimensione più “ludica”e spensierata ai vostri rapporti? Allo stesso tempo, l’unica reale soluzione, mi sembra molto in mano al suo compagno. Mi spiego, forse un compromesso tra voi potrebbe essere trovato “facilmente” (alternando posizioni, utilizzando le mani per facilitare la sua stimolazione nelle posizioni da lui preferite etc.), ma quello che mi sembra davvero servire è una comunicazione diretta e rilassata al riguardo, che richiede sicuramente la capacità di mettersi in discussione. E’ comprensibile che il suo compagno si senta ferito nella sue virilità, ma per superare questo impasse, l’unica via percorribile mi sembra quella della comunicazione. Forse potrebbe partire cercando di farsi spiegare meglio dal suo compagno perché prova maggiore piacere in quelle posizioni, potrebbe poi spiegare lei il suo vissuto, e lasciargli spazio per parlare del come e perché si sente ferito o allontanato dalle sue richieste.
Forse un supporto psicologico potrebbe aiutare lui e la coppia. Un caro saluto
Forse un supporto psicologico potrebbe aiutare lui e la coppia. Un caro saluto
Gentile utente, posso intuire come la situazione che sta vivendo non sia facile. Dalle parole che lei scrive, consiglierei di chiedere aiuto ad uno specialista sia per un lavoro individuale che nella coppia. Le soluzioni che potrei suggerirle sono molteplici, ma proprio come il sarto cuce con cura e premura l'abito su misura per le forme uniche di chi indosserà l'abito, con un consulto ed un percorso mirato, di certo, le stesse soluzioni verranno costruite insieme passo dopo passo.
Capisco profondamente la sua frustrazione e il senso di impotenza che sta vivendo. Da quello che racconta, emerge chiaramente quanto lei sia coinvolta in questa relazione, quanto tenga a quest’uomo e quanto sia disposta a lavorare per trovare un equilibrio che la soddisfi. Tuttavia, il divario tra i vostri bisogni sessuali e la difficoltà di comunicazione stanno creando in lei un senso di insoddisfazione che non può essere ignorato. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante distinguere i pensieri che si attivano in queste situazioni e il modo in cui questi influenzano le sue emozioni e le sue reazioni. Il pensiero ricorrente che emerge è: "se non riesco a raggiungere l’orgasmo è un problema mio, forse sono malata, forse sto perdendo la capacità di provare piacere". Questo pensiero genera ansia, pressione e un senso di fallimento che, inevitabilmente, peggiora ancora di più la situazione. Quando il sesso diventa un terreno di prestazione anziché un’esperienza di piacere, il corpo e la mente entrano in un circolo vizioso: più si concentra sul risultato, meno riesce a lasciarsi andare. È un fenomeno ben noto in psicologia sessuale chiamato ansia da prestazione, e non riguarda solo gli uomini. In parallelo, il comportamento del suo compagno alimenta questa dinamica. Da un lato, sembra esserci una rigidità nelle sue preferenze, che lo porta a chiudersi piuttosto che a sperimentare. Dall’altro, c’è una fragilità emotiva che rende impossibile affrontare il problema in modo diretto, perché ogni tentativo di comunicazione scatena in lui una reazione di malessere e chiusura. Questo la mette in una posizione difficile: ogni volta che cerca di esprimere il suo disagio, invece di trovare ascolto, si trova a dover gestire il suo sconforto. Così il problema resta irrisolto e la frustrazione cresce. A questo punto, la domanda da porsi non è solo “Come posso far funzionare meglio il sesso con lui?”, ma anche “Questa relazione può darmi la soddisfazione di cui ho bisogno nel lungo periodo?”. Il sesso è una parte importante di una relazione e, se non trova spazio per il confronto e il miglioramento, rischia di diventare un fattore di insoddisfazione cronica. Detto questo, ci sono alcune strategie che potrebbero aiutarla a ritrovare un po’ di serenità e magari a sbloccare la situazione. Prima di tutto, potrebbe essere utile ridurre l’attenzione sull’orgasmo come obiettivo. So che questo può sembrare paradossale, visto che il problema di partenza è proprio l’insoddisfazione fisica, ma provi a pensare a momenti di intimità che non abbiano come scopo finale l’orgasmo, ma che siano semplicemente dedicati al piacere reciproco, alla connessione, al gioco. Questo potrebbe abbassare il livello di pressione e creare un ambiente più rilassato. Un altro aspetto importante è cercare di aprire il dialogo in un momento neutro, lontano dall’intimità, e con un approccio che non suoni come una critica. Piuttosto che dirgli direttamente che non la soddisfa, provi a coinvolgerlo in una conversazione sulla sua visione della sessualità: “Cosa ti fa sentire a tuo agio? C’è qualcosa che ti ha fatto sentire insicuro in passato? Cosa potremmo fare insieme per rendere questi momenti più piacevoli per entrambi?". Se lui percepisce il dialogo come una richiesta di collaborazione piuttosto che come una critica, potrebbe essere più aperto. Tuttavia, se anche con questi tentativi continua a sentirsi insoddisfatta e se la sua frustrazione cresce invece di diminuire, è giusto che si chieda quanto possa tollerare questo squilibrio nel tempo. Lei è giovane, ha una sessualità attiva e desiderosa di esprimersi, e stare in una relazione in cui questo bisogno non trova spazio potrebbe alla lunga minare anche gli altri aspetti del rapporto. Non deve sentirsi in colpa per desiderare di più, né pensare che sia sbagliato aspettarsi una certa sintonia anche sotto questo aspetto. Se sente che da sola non riesce a trovare una soluzione, potrebbe anche valutare un percorso di terapia di coppia o di consulenza sessuologica, ma questo richiederebbe ovviamente la disponibilità del suo compagno. Se lui non fosse aperto a questo tipo di percorso, allora la decisione su cosa fare spetterebbe solo a lei. In ogni caso, il suo benessere emotivo e sessuale è importante quanto il suo amore per lui. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la sessualità riveste un aspetto molto importante all'interno di una coppia. Se la lettura del suo partner è corretta, potrebbero esserci delle tematiche di insicurezza. E' bene che troviate un punto di incontro, che possa soddisfare entrambi: parlarne a questo punto diventa fondamentale, altrimenti potreste entrare in un circolo vizioso da cui poi diventa difficile uscire.
Potreste rivolgervi ad un Sessuologo, persona esperta proprio delle tematiche che lei riporta.
Cordialmente.
dott.ssa Floriana Ricciardi
Potreste rivolgervi ad un Sessuologo, persona esperta proprio delle tematiche che lei riporta.
Cordialmente.
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentiliss.ma dalla problematica che riferisce avrebbe senso chiedere una consulenza con un sessuologo ( psicoterapeuta o psicologo specializzato in sessuologia) o valutare ( se il suo partner è disponibile) ad un percorso di coppia.
Buongiorno, grazie per aver condiviso una situazione così personale e delicata. È evidente quanto lei tenga a questa relazione, nonostante le difficoltà che sta affrontando nella sfera sessuale. Il suo racconto rivela un forte legame emotivo e affettivo con il suo partner, ma anche una profonda frustrazione legata al desiderio di vivere una sessualità più appagante e libera.
Il fatto che il suo partner tenda a chiudersi emotivamente ogni volta che affronta il tema della sessualità può effettivamente creare un blocco nella comunicazione e alimentare ulteriormente le sue insicurezze. Inoltre, il timore di ferirlo o di scatenare crisi emotive rende difficile per lei esprimere apertamente i propri bisogni, portandola a trattenersi e a sacrificare il suo piacere per mantenere l'equilibrio nella coppia.
Le difficoltà che descrive non sono affatto un segnale di "malattia" o incapacità, ma una conseguenza comprensibile di una situazione in cui manca quella serenità e libertà necessarie per lasciarsi andare. Il piacere sessuale, infatti, non dipende solo dalla componente fisica, ma anche da un clima di intesa, fiducia e apertura reciproca.
È importante, quindi, riconoscere che i suoi bisogni sessuali sono validi e meritano di essere ascoltati. Affrontare queste difficoltà insieme a un professionista potrebbe aiutarla a trovare nuovi strumenti di comunicazione e a esplorare modalità più empatiche e meno conflittuali per esprimere i suoi desideri. Un percorso di terapia di coppia o il supporto di un sessuologo potrebbe favorire una maggiore comprensione reciproca, a sostenervi nel superare i blocchi emotivi e a costruire un'intimità più soddisfacente per entrambi.
Non esiti a prendersi cura di sé stessa e del suo benessere, perché una relazione sana si basa su un equilibrio tra i bisogni di entrambi i partner. Un caro saluto.
Il fatto che il suo partner tenda a chiudersi emotivamente ogni volta che affronta il tema della sessualità può effettivamente creare un blocco nella comunicazione e alimentare ulteriormente le sue insicurezze. Inoltre, il timore di ferirlo o di scatenare crisi emotive rende difficile per lei esprimere apertamente i propri bisogni, portandola a trattenersi e a sacrificare il suo piacere per mantenere l'equilibrio nella coppia.
Le difficoltà che descrive non sono affatto un segnale di "malattia" o incapacità, ma una conseguenza comprensibile di una situazione in cui manca quella serenità e libertà necessarie per lasciarsi andare. Il piacere sessuale, infatti, non dipende solo dalla componente fisica, ma anche da un clima di intesa, fiducia e apertura reciproca.
È importante, quindi, riconoscere che i suoi bisogni sessuali sono validi e meritano di essere ascoltati. Affrontare queste difficoltà insieme a un professionista potrebbe aiutarla a trovare nuovi strumenti di comunicazione e a esplorare modalità più empatiche e meno conflittuali per esprimere i suoi desideri. Un percorso di terapia di coppia o il supporto di un sessuologo potrebbe favorire una maggiore comprensione reciproca, a sostenervi nel superare i blocchi emotivi e a costruire un'intimità più soddisfacente per entrambi.
Non esiti a prendersi cura di sé stessa e del suo benessere, perché una relazione sana si basa su un equilibrio tra i bisogni di entrambi i partner. Un caro saluto.
Ciao, capisco quanto possa essere frustrante e doloroso sentire che una parte così importante della relazione non soddisfa i tuoi bisogni. È evidente che tu abbia provato a comunicare in vari modi, ma sembra che lui non riesca a comprendere appieno le tue esigenze, sia emotive che fisiche. La sua resistenza potrebbe derivare da insicurezze personali o da un blocco emotivo che non riesce ad affrontare. La cosa più importante, però, è che tu non debba sentirti in colpa o pensare che ci sia qualcosa che non va in te. Sarebbe utile cercare di affrontare la questione con lui, magari in modo più delicato e senza pressioni, creando uno spazio sicuro per parlare apertamente delle difficoltà. Se la comunicazione continua a essere difficile, potrebbe essere utile esplorare insieme un percorso terapeutico o di consulenza di coppia, per affrontare i temi legati all'intimità e trovare un equilibrio che funzioni per entrambi. Il benessere emotivo e fisico di entrambi è fondamentale.
Buonasera. Quello che stai vivendo è una situazione complessa e comprensibilmente frustrante. Da quello che racconti, tra voi c’è un forte legame affettivo e attrazione, ma la sfera sessuale è fonte di insoddisfazione e tensione.
La sessualità è un aspetto fondamentale di una relazione e dovrebbe essere un terreno di incontro e di piacere reciproco, non un campo di battaglia o una fonte di ansia. Il problema principale sembra essere la rigidità del tuo compagno nel condividere il piacere in modo equilibrato e la sua difficoltà a gestire le conversazioni su questo tema senza chiudersi o sentirsi ferito. Questo, a lungo termine, rischia di logorare il vostro rapporto.
Hai già provato a parlarne e hai ottenuto solo chiusura e crisi. Continuare a insistere con il dialogo diretto potrebbe non essere la soluzione più efficace. Forse potrebbe essere utile cambiare approccio, cercando di coinvolgerlo in modo più spontaneo e senza caricare l’argomento di aspettative. A volte, l’introduzione di nuovi elementi nella vita intima, come esperienze diverse o momenti di complicità fuori dal contesto sessuale, può contribuire a creare un terreno più favorevole al cambiamento.
Anche il modo in cui vivi l’intimità influisce molto sulla tua esperienza. Più vivi il rapporto con la pressione di dover raggiungere l’orgasmo, più il corpo reagisce con blocchi e tensione. Prova a concentrarti su quello che ti dà piacere al di là del raggiungimento dell’orgasmo stesso. La mente gioca un ruolo chiave e se il tuo pensiero è "devo venire a tutti i costi", il corpo farà resistenza.Se lui si sente inadeguato, potrebbe chiudersi ancora di più. Magari, invece di chiedergli di fare qualcosa di diverso, prova a rendere l’intimità un momento più leggero e di esplorazione reciproca, proponendo piccoli cambiamenti senza caricarli di aspettative. Cercare di creare situazioni in cui possa sentirsi più sicuro e meno sotto pressione potrebbe aiutarlo a lasciarsi andare maggiormente.
Alla fine, la domanda più importante che dovresti porti è se questa situazione può davvero renderti felice nel lungo periodo. Il desiderio sessuale è una parte essenziale di una relazione, e la tua frustrazione non è un dettaglio trascurabile. Se lui non è disposto a lavorare su questo aspetto e tu ti senti sempre più insoddisfatta, è giusto chiederti se questa relazione, per quanto piena di amore in altri aspetti, sia davvero sostenibile per te nel tempo.
La sessualità è un aspetto fondamentale di una relazione e dovrebbe essere un terreno di incontro e di piacere reciproco, non un campo di battaglia o una fonte di ansia. Il problema principale sembra essere la rigidità del tuo compagno nel condividere il piacere in modo equilibrato e la sua difficoltà a gestire le conversazioni su questo tema senza chiudersi o sentirsi ferito. Questo, a lungo termine, rischia di logorare il vostro rapporto.
Hai già provato a parlarne e hai ottenuto solo chiusura e crisi. Continuare a insistere con il dialogo diretto potrebbe non essere la soluzione più efficace. Forse potrebbe essere utile cambiare approccio, cercando di coinvolgerlo in modo più spontaneo e senza caricare l’argomento di aspettative. A volte, l’introduzione di nuovi elementi nella vita intima, come esperienze diverse o momenti di complicità fuori dal contesto sessuale, può contribuire a creare un terreno più favorevole al cambiamento.
Anche il modo in cui vivi l’intimità influisce molto sulla tua esperienza. Più vivi il rapporto con la pressione di dover raggiungere l’orgasmo, più il corpo reagisce con blocchi e tensione. Prova a concentrarti su quello che ti dà piacere al di là del raggiungimento dell’orgasmo stesso. La mente gioca un ruolo chiave e se il tuo pensiero è "devo venire a tutti i costi", il corpo farà resistenza.Se lui si sente inadeguato, potrebbe chiudersi ancora di più. Magari, invece di chiedergli di fare qualcosa di diverso, prova a rendere l’intimità un momento più leggero e di esplorazione reciproca, proponendo piccoli cambiamenti senza caricarli di aspettative. Cercare di creare situazioni in cui possa sentirsi più sicuro e meno sotto pressione potrebbe aiutarlo a lasciarsi andare maggiormente.
Alla fine, la domanda più importante che dovresti porti è se questa situazione può davvero renderti felice nel lungo periodo. Il desiderio sessuale è una parte essenziale di una relazione, e la tua frustrazione non è un dettaglio trascurabile. Se lui non è disposto a lavorare su questo aspetto e tu ti senti sempre più insoddisfatta, è giusto chiederti se questa relazione, per quanto piena di amore in altri aspetti, sia davvero sostenibile per te nel tempo.
Gentile utente, la frustrazione legata all'insoddisfazione sessuale e orgasmica è comprensibile, ci sono alcune possibili soluzioni per ovviare al problema: parlarne direttamente con lui, esprimendo chiaramente la sua necessità e desiderio, viceversa provare a consultare un sessuologo per capire se ci sono problematiche diverse oltre al mal di schiena del suo compagno o influenza dell'umore sull'atto sessuale. Andrebbe comunque generalmente indagato meglio il motivo per cui lui non riesce o non può soddisfarla. Se c'è sentimento e volontà di impegnarsi tra di voi, sono certa possa essere possibile trovare un vostro equilibrio e compromesso all'interno della coppia, magari raggiungendo l'orgasmo in modalità diverse da come lei è abituata.
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Gentile utente, grazie per questa sua condivisione.
Di certo come dice lei durante l'atto sessuale si possono innescare tutta una serie di pensieri e preoccupazioni che offuscano la mente e non permettono di vivere a pieno la situazione.
Potrebbe essere utile affrontare insieme un percorso di coppia con un/una terapeuta specializzato/a nella sfera della sessualità, potreste trovarne giovamento cercando di capire in un ambiente protetto quali sono le sue esigenze e quali quelle del suo compagno, potreste ragionare insieme rispetto a questo senso di frustrazione che lei sente anche quando lui mette in atto le posizioni che lei chiede.
Perchè dice di vederla come uno sforzo da parte sua?
Come si vede ad affrontare questo percorso? Pensa che possa esservi utile, sia per lei che per il suo compagno?
Per quanto riguarda la frequenza del desiderio sessuale, può essere normale in una coppia avere delle differenze, l'importante è sempre cercare un punto di incontro e non per forza scegliere o uno o l'altro estremo.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Di certo come dice lei durante l'atto sessuale si possono innescare tutta una serie di pensieri e preoccupazioni che offuscano la mente e non permettono di vivere a pieno la situazione.
Potrebbe essere utile affrontare insieme un percorso di coppia con un/una terapeuta specializzato/a nella sfera della sessualità, potreste trovarne giovamento cercando di capire in un ambiente protetto quali sono le sue esigenze e quali quelle del suo compagno, potreste ragionare insieme rispetto a questo senso di frustrazione che lei sente anche quando lui mette in atto le posizioni che lei chiede.
Perchè dice di vederla come uno sforzo da parte sua?
Come si vede ad affrontare questo percorso? Pensa che possa esservi utile, sia per lei che per il suo compagno?
Per quanto riguarda la frequenza del desiderio sessuale, può essere normale in una coppia avere delle differenze, l'importante è sempre cercare un punto di incontro e non per forza scegliere o uno o l'altro estremo.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Buongiorno gentile Utente, quella che sta vivendo è una situazione molto complessa e delicata, che riguarda aspetti profondi della vostra intimità di coppia. È evidente quanto tenga a questa relazione e quanto sia attratta dal suo compagno, ma al tempo stesso la sua frustrazione sessuale sta crescendo al punto da diventare una fonte di sofferenza significativa. L’intesa sessuale in una relazione è importante e non si riduce solo al piacere fisico, ma coinvolge anche la comunicazione, il rispetto dei bisogni reciproci e la capacità di trovare un equilibrio tra desideri e limiti di entrambi.
Da ciò che racconta, sembra che il problema non sia solo la scelta delle posizioni o la frequenza dei rapporti, ma piuttosto un blocco più profondo nel modo in cui il suo compagno vive la sessualità. Il fatto che lui abbia avuto poche relazioni e che abbia un ego fragile in questo ambito potrebbe indicare che la sessualità per lui non è solo un momento di piacere, ma anche un territorio dove si sente insicuro e facilmente in difficoltà. Il suo rifiuto di sperimentare nuove dinamiche e la reazione emotiva molto intensa quando si affronta l’argomento potrebbero suggerire che viva il sesso con un carico di ansia o con schemi rigidi difficili da modificare.
Capisco quanto possa essere frustrante cercare di comunicare il proprio disagio e ricevere in cambio chiusura o sofferenza. Probabilmente lui non rifiuta il suo desiderio per mancanza di interesse, ma perché si sente in difficoltà nel rispondere alle sue esigenze senza mettere in crisi la propria autostima. Questo non significa che lei debba accettare passivamente questa situazione, perché la sessualità è un aspetto fondamentale del benessere individuale e di coppia, ma piuttosto che trovare una soluzione richiederà delicatezza e molta comunicazione.
Forse il punto di partenza potrebbe essere spostare l’attenzione dall’orgasmo alla connessione tra voi. Non perché il piacere sia secondario, ma perché il carico di aspettative che si è creata rischia di trasformare l’intimità in un momento di tensione più che di rilassamento. Provare a ricostruire una dimensione di gioco, esplorazione e piacere reciproco potrebbe aiutarla a ridurre quella sensazione di "dover" raggiungere l’orgasmo a tutti i costi e magari rendere più accessibile il dialogo con lui.
Se però questa situazione dovesse persistere e la sua frustrazione continuasse a crescere, potrebbe essere utile anche un confronto con un professionista, magari un terapeuta di coppia o un sessuologo, per capire se ci siano strategie più specifiche per affrontare la questione. Il punto centrale è che i bisogni sessuali di entrambi hanno valore e vanno considerati, senza che uno dei due debba sentirsi obbligato a sacrificare il proprio benessere per non ferire l’altro.
Dott. Luca Vocino
Da ciò che racconta, sembra che il problema non sia solo la scelta delle posizioni o la frequenza dei rapporti, ma piuttosto un blocco più profondo nel modo in cui il suo compagno vive la sessualità. Il fatto che lui abbia avuto poche relazioni e che abbia un ego fragile in questo ambito potrebbe indicare che la sessualità per lui non è solo un momento di piacere, ma anche un territorio dove si sente insicuro e facilmente in difficoltà. Il suo rifiuto di sperimentare nuove dinamiche e la reazione emotiva molto intensa quando si affronta l’argomento potrebbero suggerire che viva il sesso con un carico di ansia o con schemi rigidi difficili da modificare.
Capisco quanto possa essere frustrante cercare di comunicare il proprio disagio e ricevere in cambio chiusura o sofferenza. Probabilmente lui non rifiuta il suo desiderio per mancanza di interesse, ma perché si sente in difficoltà nel rispondere alle sue esigenze senza mettere in crisi la propria autostima. Questo non significa che lei debba accettare passivamente questa situazione, perché la sessualità è un aspetto fondamentale del benessere individuale e di coppia, ma piuttosto che trovare una soluzione richiederà delicatezza e molta comunicazione.
Forse il punto di partenza potrebbe essere spostare l’attenzione dall’orgasmo alla connessione tra voi. Non perché il piacere sia secondario, ma perché il carico di aspettative che si è creata rischia di trasformare l’intimità in un momento di tensione più che di rilassamento. Provare a ricostruire una dimensione di gioco, esplorazione e piacere reciproco potrebbe aiutarla a ridurre quella sensazione di "dover" raggiungere l’orgasmo a tutti i costi e magari rendere più accessibile il dialogo con lui.
Se però questa situazione dovesse persistere e la sua frustrazione continuasse a crescere, potrebbe essere utile anche un confronto con un professionista, magari un terapeuta di coppia o un sessuologo, per capire se ci siano strategie più specifiche per affrontare la questione. Il punto centrale è che i bisogni sessuali di entrambi hanno valore e vanno considerati, senza che uno dei due debba sentirsi obbligato a sacrificare il proprio benessere per non ferire l’altro.
Dott. Luca Vocino
Buongiorno, ciò che lei descrive è sicuramente una situazione delicata e intima. La compatibilità sessuale in una coppia gioca un ruolo molto rilevante, sebbene poi ognuno di noi gli attribuisca una determinata priorità in diversi momenti e fasi di vita.
Ciò che risulta significativo è la sua sofferenza e frustrazione, che meritano di essere accolte e comunicate. A volte, potrebbe risultare maggiormente efficace una comunicazione posta al di fuori del contesto in questione: piuttosto che una comunicazione "fisica" che lei racconta di aver provato più volte, potrebbe risultare più efficace una comunicazione verbale in un contesto al di fuori dell'intimità. Tale comunicazione permetterebbe a lei di non sperimentare l'ansia e lo stress, che comunque la portano a non raggiungere l'orgasmo, e il suo partner a non sperimentare nell'immediato frustrazione, disagio e insuccesso.
Inoltre, esistono diversi modi oggi vi vivere l'intimità e la sessualità, sia da soli che in coppia, a cui lei non accenna ma che spesso possono essere un modo per eliminare la pressione e la prestazione fisica raggiungendo parallelamente piacere. Ne avete mai parlato?
In ogni caso, se tale situazione persiste ed arriva ad influire sul vostro benessere, sia individuale sia di coppia, si potrebbe pensare ad una consulenza di coppia per indagare meglio le dinamiche sottostanti.
Resto a disposizione,
Dr.ssa Laura Malatesta
Psicologa clinica
Ciò che risulta significativo è la sua sofferenza e frustrazione, che meritano di essere accolte e comunicate. A volte, potrebbe risultare maggiormente efficace una comunicazione posta al di fuori del contesto in questione: piuttosto che una comunicazione "fisica" che lei racconta di aver provato più volte, potrebbe risultare più efficace una comunicazione verbale in un contesto al di fuori dell'intimità. Tale comunicazione permetterebbe a lei di non sperimentare l'ansia e lo stress, che comunque la portano a non raggiungere l'orgasmo, e il suo partner a non sperimentare nell'immediato frustrazione, disagio e insuccesso.
Inoltre, esistono diversi modi oggi vi vivere l'intimità e la sessualità, sia da soli che in coppia, a cui lei non accenna ma che spesso possono essere un modo per eliminare la pressione e la prestazione fisica raggiungendo parallelamente piacere. Ne avete mai parlato?
In ogni caso, se tale situazione persiste ed arriva ad influire sul vostro benessere, sia individuale sia di coppia, si potrebbe pensare ad una consulenza di coppia per indagare meglio le dinamiche sottostanti.
Resto a disposizione,
Dr.ssa Laura Malatesta
Psicologa clinica
Comprendo molto bene la frustrazione che porta dentro di se nel non essere capita sotto il punto di vista sessuale. Il sesso alla sua età dovrebbe viverlo più serenamente e in modo soddisfacente. Metta su un piatto della bilancia quale pesa di più se la frustrazione o il resto che le piace di lui. Se non riesce a risolver da sola può rivolgersi ad uno psicologo, anche me se vuole, che possa farla uscire da questo empasse
Cara, la tua situazione è davvero complessa e comprendo perfettamente la tua frustrazione. È doloroso sentirsi così innamorata e desiderata, ma allo stesso tempo insoddisfatta e incompresa in un aspetto così importante della relazione come la sessualità.
La differenza di età e le diverse esperienze passate del tuo partner possono sicuramente influire sulla dinamica della vostra intimità. Tuttavia, il fatto che tu non ti senta ascoltata e che i tuoi bisogni vengano costantemente messi in secondo piano è un problema che va affrontato.
Vorrei farti alcune domande per aiutarti a riflettere sulla tua situazione:
Come ti senti quando il tuo partner si chiude in sé stesso dopo aver provato a parlargli dei tuoi bisogni?
Quali sono i tuoi limiti in una relazione?
Pensi che il tuo partner sia consapevole di quanto la sua rigidità ti stia facendo soffrire?
Cosa ti impedisce di allontanarti da questa relazione?
È importante ricordare che la sessualità è un aspetto fondamentale di una relazione sana e che entrambi i partner hanno il diritto di sentirsi soddisfatti e appagati. Il fatto che tu ti senta costantemente stressata e che ti stia mettendo in discussione è un segnale di allarme che non va sottovalutato. Non sentirti in colpa per voler vivere una sessualità appagante e soddisfacente. Se il tuo partner non è disposto a mettersi in discussione e a cercare un compromesso, forse è il momento di valutare se questa relazione fa davvero al caso tuo.
Potrebbe essere utile considerare una terapia di coppia o individuale.
La differenza di età e le diverse esperienze passate del tuo partner possono sicuramente influire sulla dinamica della vostra intimità. Tuttavia, il fatto che tu non ti senta ascoltata e che i tuoi bisogni vengano costantemente messi in secondo piano è un problema che va affrontato.
Vorrei farti alcune domande per aiutarti a riflettere sulla tua situazione:
Come ti senti quando il tuo partner si chiude in sé stesso dopo aver provato a parlargli dei tuoi bisogni?
Quali sono i tuoi limiti in una relazione?
Pensi che il tuo partner sia consapevole di quanto la sua rigidità ti stia facendo soffrire?
Cosa ti impedisce di allontanarti da questa relazione?
È importante ricordare che la sessualità è un aspetto fondamentale di una relazione sana e che entrambi i partner hanno il diritto di sentirsi soddisfatti e appagati. Il fatto che tu ti senta costantemente stressata e che ti stia mettendo in discussione è un segnale di allarme che non va sottovalutato. Non sentirti in colpa per voler vivere una sessualità appagante e soddisfacente. Se il tuo partner non è disposto a mettersi in discussione e a cercare un compromesso, forse è il momento di valutare se questa relazione fa davvero al caso tuo.
Potrebbe essere utile considerare una terapia di coppia o individuale.
La tua passione e la tua sincerità sono potenti, ma il desiderio sessuale e l’intimità si nutrono di ascolto e rispetto reciproco. In terapia potresti scoprire nuovi modi per comunicare senza ferire, per accendere il piacere senza pressioni. Se vuoi far crescere questo amore, vale la pena esplorare insieme, passo dopo passo, le vere radici del vostro desiderio. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente,
la frustrazione che descrive è comprensibile. Quando c’è un forte coinvolgimento emotivo e fisico, ma allo stesso tempo aspetti importanti della sessualità non riescono a trovare spazio, è naturale sentirsi in difficoltà e mettere in discussione sé stessi. Tuttavia ciò che racconta non parla di un suo “problema”, ma di una dinamica di coppia che fatica a trovare un equilibrio.
Il suo desiderio è presente, chiaro, vitale. Ciò che la blocca non è l’incapacità di raggiungere l’orgasmo, ma l’insieme di emozioni che si attivano quando percepisce il partner in difficoltà, contrariato o non realmente disponibile a incontrarla a metà strada. Quando una persona sente di dover “ottenere” il proprio piacere come una concessione, o di dover evitare di ferire l’altro mentre prova a esprimere i propri bisogni, diventa quasi impossibile lasciarsi andare nel modo naturale che il corpo richiederebbe.
La fragilità che riconosce nel suo compagno, soprattutto nell’ambito intimo, crea un ambiente in cui ogni tentativo di comunicazione viene vissuto come una critica, e questo non permette di costruire una sessualità condivisa, spontanea e reciproca. Non significa che lui non la ami; significa che ci sono aspetti legati all’autostima, alla sicurezza personale e al modo di vivere l’intimità che richiederebbero un lavoro più profondo da parte sua. Lei non può sostituirsi a questo processo, né può rinunciare ai suoi bisogni per non farlo stare male.
Potrebbe esserle utile esplorare questi vissuti in uno spazio terapeutico, per comprendere meglio cosa sente, come protegge i suoi bisogni e come desidera stare dentro una relazione anche dal punto di vista del desiderio e del piacere. Una sessualità appagante non è un lusso superfluo: è una componente importante del benessere individuale e della relazione. Riconoscere questo è già un primo passo per capire che direzione prendere.
Dott.ssa Sara Petroni
la frustrazione che descrive è comprensibile. Quando c’è un forte coinvolgimento emotivo e fisico, ma allo stesso tempo aspetti importanti della sessualità non riescono a trovare spazio, è naturale sentirsi in difficoltà e mettere in discussione sé stessi. Tuttavia ciò che racconta non parla di un suo “problema”, ma di una dinamica di coppia che fatica a trovare un equilibrio.
Il suo desiderio è presente, chiaro, vitale. Ciò che la blocca non è l’incapacità di raggiungere l’orgasmo, ma l’insieme di emozioni che si attivano quando percepisce il partner in difficoltà, contrariato o non realmente disponibile a incontrarla a metà strada. Quando una persona sente di dover “ottenere” il proprio piacere come una concessione, o di dover evitare di ferire l’altro mentre prova a esprimere i propri bisogni, diventa quasi impossibile lasciarsi andare nel modo naturale che il corpo richiederebbe.
La fragilità che riconosce nel suo compagno, soprattutto nell’ambito intimo, crea un ambiente in cui ogni tentativo di comunicazione viene vissuto come una critica, e questo non permette di costruire una sessualità condivisa, spontanea e reciproca. Non significa che lui non la ami; significa che ci sono aspetti legati all’autostima, alla sicurezza personale e al modo di vivere l’intimità che richiederebbero un lavoro più profondo da parte sua. Lei non può sostituirsi a questo processo, né può rinunciare ai suoi bisogni per non farlo stare male.
Potrebbe esserle utile esplorare questi vissuti in uno spazio terapeutico, per comprendere meglio cosa sente, come protegge i suoi bisogni e come desidera stare dentro una relazione anche dal punto di vista del desiderio e del piacere. Una sessualità appagante non è un lusso superfluo: è una componente importante del benessere individuale e della relazione. Riconoscere questo è già un primo passo per capire che direzione prendere.
Dott.ssa Sara Petroni
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