Si può diventare dipendenti dalle benzodiazepine? Ho iniziato da un paio di mesi una psicoterapia p

19 risposte
Si può diventare dipendenti dalle benzodiazepine?
Ho iniziato da un paio di mesi una psicoterapia per la mia ansia sociale, mi è stato riferito dalla psicoterapeuta che il mio è un disturbo evitante della personalità. Sempre la psicoterapeuta mi ha consigliato di intraprendere anche una cura farmacologica e io così ho fatto. Mi sono stati prescritti il Dropaxin e l'Alprazig.
In passato sempre per lo stesso problema avevo fatto una cura con Serenase e Cipralex che poi ho scalato con l'aiuto dello psichiatra.

Mi chiedevo se divento dipendente da questi farmaci poi come faccio ad uscirne?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Comunque si, le benzodiazepine possono anche creare dipendenza.
Buona giornata.
Dott. Fiori

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Salve gentile utente. Penso che il mediocre le ha prescritto i farmaci potrà rispondere alle sue domande e arginare la sua preoccupazione. Anche a me capita, come ha fatto la sua psicoterapeuta, di chiedere ai miei pazienti di affiancare al percorso psicologico un supporto farmacologico per arginare il sintomi e poter lavorare con maggiore campo di azione grazie all'effetto di contenimento.
Cordiali Saluti Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Si confronti con chi gli ha prescritto i farmaci e con la psicoterapeuta che glieli ha consigliati. Come ha già verificato in passato si possono scalare in modo da evitare dipendenza. Distinti saluti
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, l'uso dei farmaci somministrati in modo competente e professionale non devono portare assolutamente dipendenza. Se la collega ha avvertito che aveva bisogno di un supporto farmacologico oltre che psicologico stia serena e si faccia guidare dalla fiducia che ha nei medici che la stanno seguendo. Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, l'utilizzo dei farmaci è spesso associato durante il corso di una psicoterapia. L'obiettivo non è di renderla dipendente ma di aiutarla a collaborare con il percorso e velocizzare il lavoro intrapreso. Le consiglio comunque di esporre tutti i dubbi in merito, al medico che glieli ha prescritti in modo da tranquillizzarsi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

l'utilizzo dei farmaci in molti casi accompagna i percorsi di psicoterapia. La farmacoterapia rappresenta una vera e propria rete di protezione per il paziente che lavora su sè stesso in terapia. L'obiettivo della farmacaterapia non è di renderla dipendente. Sarebbe comunque importante esporre tutti i dubbi in merito alla posologia farmacologia al medico prescrivente

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott. Enrico Piccinini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Carpi
Gentile Signora, l'utilizzo dei farmaci in molti casi accompagna i percorsi di psicoterapia. Le Benzodiazepine danno dipendenza, ecco perché il suo medico curante, ogni tanto, le cambierà la terapia. Si affidi a lui. Ma consideri che i farmaci tolgono il sintomo ma non risolvono le radici del problema. Ecco perché c'è da intraprendere la psicoterapia. Sarebbe comunque importante esporre tutti i dubbi in merito alla posologia farmacologia al medico prescrivente. Cordiali Saluti. Dottor. Enrico Piccinini.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, sì i psicofarmaci possono dare dipendenza se presi a lungo e non vengono scalati in modo adeguato. Lei si deve affidare allo specialista che glieli ha prescritti, lui saprà come e quando scalarle i farmaci. Inoltre xchè prendere a lungo i medicinali senza avere la consapevolezza del xchè dei suoi disturbi, man mano che scalerà i farmaci, faccia una terapia psicologica per elaborare il xchè dei suoi sintomi, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
Prenota subito una visita online: Primo colloquio individuale - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Buona sera. Se l'assunzione dei farmaci è regolata da uno psichiatra il rischio è minimo. Ovviamente parli di questa sua preoccupazione con il medico che la segue.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dott. David Capuzzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Certo che si può diventare dipendenti dalle benzodiazepine ... molti tossicodipendenti le usano al posto di altre sostanze anche perché più facilmente reperibili e a buon mercato ma il punto fondamentale è che per uscirne dovrebbe indagare in un percorso terapeutico le cause sottostanti al suo disturbo evitante di personalità affinché possa tornare ad affrontare i legami più armoniosamente e così possa poi lasciar andare man mano la stampella del farmaco ... in alternativa quelle cause nei momenti di crisi riacutizzeranno il sintomo dell'evitamento. Il punto però mi sembra che sia legato al fatto che delegando il farmaco e non la relazione terapeutica per la risoluzione del problema perché sul momento le dà una risposta immediata per affrontare le difficoltà relazionali che incontra, il rischio è che il suo timore che si tramuti in dipendenza in realtà si sia già avverato. Non so se possa aver vissuto la proposta della sua terapeuta di ricorrere al farmaco come una delega o un abbandono per altro tipo di soluzioni ma quando si introducono i farmaci nella psicoterapia (fosse anche per renderla più agevole fintanto che non si sviluppino altri modi frutto di elaborazioni personali per affrontare i problemi) sarebbe un aspetto importante da capire e valutare insieme nella vostra relazione affinché possa continuare proficuamente. Con affetto
David Capuzzi
La risposta è Si. Le benzodiazepine creano dipendenza in tempi piuttosto brevi. Tuttavia questa non è una buona ragione per non usarle in certe fasi della psicoterapia. Il problema della dipendenza si affronta attraverso un lento scalare monitorato da chi la segue. La invito intanto ad ascoltare gratuitamente il Podcast LE STANZE DELLA PAURA su spotify o sulla pagina Facebook Le stanze della paura-podcast. Troverà molte informazioni sul disturbo di cui soffre. Buona serata. Dr. Bruno Ramondetti
Dott.ssa Claudia Camplone
Psicologo, Psicoterapeuta
Pescara
Gentile utente, si confronti con il medico che le ha prescritto i farmaci e comunque la farmacologia ha il compito , associata alla psicoterapia, di contenere i sintomi e lavorare meglio
Saluti
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
se lei è seguito da un punto di vista psicoterapeutico e da un medico psichiatra per l'aspetto farmacologico, le consiglio di portare questa sua paura all'interno del rapporto terapeutico con i medici che la seguono.
Cordiali saluti
Dott.ssa Tania Farris
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Credo anch'io come qualche altro/a collega le ha scritto che gli psicofarmaci possano dare dipendenza, è anche vero però che in alcune situazioni aiutano la stessa psicoterapia a decollare. Se, come dice, le sono stati somministrati da un medico/psicoterapeuta esponga direttamente a lui/lei la sua preoccupazione...il fatto stesso di affrontare il problema è un modo consapevole per prendere gli psicofarmaci ed evitare una dipendenza passiva.
Dott.ssa Lydia Chiovari
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Gentile utente,i miei colleghi sono stati più che esaustivi sulla sua domanda rispetto alla possibilità di essere dipendenti dalle benzodiazepine; quello che posso aggiungere è una possibile riflessione, ovvero visto la sua problematica di relazione che le rende difficile affidarsi e avvicinarsi a qualcuno, sicuramente anche prendere un farmaco potrebbe essere un problema, perchè il conflitto si sposta lì (ma è una cosa buona? o è una cosa cattiva?Mi farà bene, mi farà male? dipenderò, potrò liberarmene?). Ecco che anche l'assunzione di qualsiasi farmaco deve essere mediata da un professionista, medico di base o psichiatra, che tenga conto non solo delle componenti farmacocinetiche ma anche di quelle simboliche legate all'assunzione. Un caro saluto
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, dato che è seguit* sia dal punto di vista psicoterapeutico che farmacologico, la invito a fare queste domande ai professionisti cui si è affidat*. Un caro saluto
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara utente, se lei assume questi farmaci sotto il controllo dello psichiatra il rischio è minimo. Però è importante che su questo si confronti con lo psichiatra e ne parli in terapia. Magari questa sua paura è utile ad inquadrare l'evitamento di cui parla.
Dott.ssa Antonella Abate
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Sì, le benzodiazepine come l'Alprazig possono causare dipendenza se usate a lungo termine, ma il rischio è gestibile con un utilizzo controllato e supervisionato. La Terapia Breve Strategica può essere una valida alternativa per affrontare i sintomi dell'ansia sociale senza dover dipendere esclusivamente dai farmaci. Questo approccio si concentra su interventi pratici e mirati per modificare i comportamenti disfunzionali, ridurre l'ansia e aumentare la fiducia nelle tue capacità, spesso con risultati rapidi. Con il supporto del terapeuta e dello psichiatra, è possibile scalare i farmaci gradualmente e lavorare in parallelo su strategie efficaci per affrontare l'ansia.
Dott.ssa Rosalba Volpe
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Viareggio
Salve, comprendo la sua preoccupazione riguardo alla dipendenza dalle benzodiazepine. È vero che questi farmaci, se assunti per periodi prolungati o a dosi elevate, possono indurre dipendenza fisica e psicologica. Tuttavia, questa eventualità è meno probabile se, come sta già facendo, segue attentamente le indicazioni del suo psichiatra e combina la terapia farmacologica con la psicoterapia.
Ricordi che il suo psichiatra è il medico più indicato per fornirle informazioni specifiche sulla sua terapia farmacologica. Non esiti, quindi, a porgli domande e dubbi in merito. Allo stesso modo, è importante che comunichi apertamente qualsiasi sua preoccupazione a entrambi i professionisti che la seguono.
Inoltre, la psicoterapia che sta seguendo è fondamentale per affrontare le cause profonde della sua ansia sociale e del disturbo evitante di personalità. La terapia le fornirà strumenti e strategie per gestire l'ansia in modo autonomo, riducendo gradualmente la necessità di farmaci.
Le auguro un buon proseguimento del suo percorso.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.