Salve. Vorrei fare questa domanda. In pratica, non so spiegare come, riesco a capire concetti astrat

19 risposte
Salve. Vorrei fare questa domanda. In pratica, non so spiegare come, riesco a capire concetti astratti (come quelli matematici e fisici) in modo "visuale", creo delle forme, e attraverso una loro "manipolazione" riesco a simulare e a capire questi concetti. Oppure oltre a questo "trasformo" i concetti in immagini, sempre molto astratte, si creano da sole. Il problema è che per fare questo tipo di lavoro mentale, nel primo caso quando il concetto è complesso, e nel secondo caso sempre, "sforzo i nervi", divento tutto rosso, mi concentro moltissimo, e mi richiede molta energia. Spero di essermi spiegato. Ho paura che però questo comportamento non sia sano, perché mi sembra di aumentare molto la pressione del sangue nella testa, penso, non sono un esperto. I concetti dal punto di vista analitico li riesco a capire prima e molto più facilmente, ma quando faccio quel lavoro mi sembra di padroneggiarli in maniera più totalizzante. Dovrei evitare? Alla lunga questo intenso aumento di pressione può portare a delle conseguenze? (Ho 19 anni)
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Manuela Vecera
Psicologo, Terapeuta, Psicoterapeuta
Torino
buongiorno, dalla descrizione che ha fatto capisco che è contemporaneamente preoccupato e confuso. non credo che ci sia qualcosa di sbagliato in quello che fa, ma che dovrebbe capire meglio che cosa succede dentro di lei quando ragiona in modo astratto, perchè è così stanco o diventa rosso. rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. MV
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, le consiglio un incontro con uno psicologo per analizzare con la giusta attenzione ciò che ha descritto. Darle una risposta per la problematica descritta non sarebbe opportuno perché la cosa merita una discussione più specifica e di persona. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, servirebbero ulteriori informazioni per poterle dare una risposta esaustiva.
Ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Niccolò Lavelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
Questo sforzo che descrive andrebbe approfondito e compreso maggiormente.
Le consiglio una consultazione psicologica per potersi confrontare con un professionista.
Saluti
Dott.ssa Roberta Floris
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buongiorno, come suggerito anche dagli altri colleghi sarebbe opportuno fare una consulenza per approfondire la situazione problematica che descrive e dare il giusto spazio al suo disagio ai quesiti che pone. Rimango a disposizione. Cordiali saluti dott.ssa Roberta Floris
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, sarebbe importante poter verificare ed eventualmente escludere una causa neurologica chiamata neurodivergenza, che non è un disturbo, bensì un'opportunità di "vedere" le cose in modo appunto divergente rispetto alla media della popolazione. Dalle poche informazioni non ipotizzo alcuna diagnosi ma le consiglierei di verificare tale tematica con un professionista. Rimango a disposizione, se crede, per un colloquio psicologico. Un cordiali saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott. Roberto De Carlo
Psicoterapeuta, Psicologo
Mogliano Veneto
Buongiorno,
sicuramente esistono diverse modalità di apprendimento e alcune persone utilizzano maggiormente una modalità rispetto ad un'altra. Da quanto dice, con il metodo che utilizza, riesce a comprendere e memorizzare concetti complessi tuttavia, sembra doversi sforzare molto "fisicamente" per arrivare ad avvertire questo aumento di pressione.
Le consiglierei di parlarne con psicologi specializzati nell'apprendimento per valutare se e come dovesse rendersi utile intervenire con qualche strategia differente.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Chiara Schaula Bevilacqua
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, mentre leggevo la sua descrizione mi veniva da chiederle da quanto tempo fa esperienza di questa modalità di pensiero, come ha iniziato ad insorgere ovvero quando e come è diventata palese, e quali funzionalità e benefici possa aver procurato, oltre alla preoccupazione che descrive.
Rimango a disposizione per un eventuale consulto.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Lorella Mezzenga
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, credo che possa esserle d'aiuto uno spazio di ascolto con un professionista psicologo per capire e approfondire meglio la tematica che lei presenta anche in maniera molto astratta, pertanto difficile da inquadrare. Ciò che emerge è lo stato di disagio anche somatico che tutto ciò le determina e sarebbe consigliato riuscire a modularlo per evitare il perpetuarsi di tale malessere, attraverso delle strategie che magari le vengono suggerite dal professionista psicologo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Salve, ognuno di noi ha delle intelligenze più sviluppate e altre meno. Allo stesso modo ci possono essere più familiari e quindi agevolare alcune strategie di apprendimento. La strategia che lei utilizza non mi sembra disfunzionale. Capisco che per alcuni compiti può essere più complesso adottarla. Rispetto l'attivazione psicofisiologica andrebbe approfondito il ruolo che rappresenta. In quel momento cosa dice a se stesso? Ci possono essere delle alternative per manipolare l'informazione da apprendere?
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per dubbi e domande mi può scrivere.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Simona Mennuni
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Arluno
Buongiorno, premetto che sarebbero necessarie maggiori informazioni per un corretto inquadramento. Dalla sua descrizione però è possibile trarre una strategia di pensiero basata sulla visualizzazione. Se questo non costituisce di per sé un problema, potrebbe essere utile invece effettuare una valutazione neuropsicologica per comprendere meglio il suo funzionamento cognitivo, al fine di aiutarla a ridurre l'affaticamento che descrive con una riabilitazione cognitiva.
Dott.ssa Giorgia Trinelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buon pomeriggio, se si sente in sovraccarico quando utilizza il canale visivo per processare le informazioni, penso possa aiutarla approfondire costi e benefici del suo stile di pensiero: potrebbe scoprire come gestire meglio le sue risorse, perchè è legittimo intimorirsi a fronte della percezione un sovraccarico.
Cordiali saluti
Dr.ssa Giorgia Trinelli
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Ciò che lei descrive è molto interessante e meriterebbe approfondimento. Sembra quasi di intuire che si tratti per lei di una sorta di sintomo, che ha aspetti di disturbo, ma anche di risorsa.
Perchè allora non cimentarsi in un altro tipo di analisi?

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Dott.ssa Noemi Carrieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Firenze
Gentilissimo,
più che capire la gravità di questo suo sforzo, mi incuriosisce approfondirne la funzione. E' un meccanismo che mette in atto consapevolmente e quindi per una ragione più o meno esplicita? O è qualcosa che fa inconsapevolmente, in maniera quasi automatica? In questo secondo caso però non mi spiegherei lo sforzo di nervi che poi ne deriva. Sarebbe interessante approfondire questo comportamento per eventualmente esserle utile a meglio rispondere a questo suo dubbio.
Ad ogni modo con un bel percorso potrebbe esplorare i dubbi ed avere qualche risposta.
Cordialmente,
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, diciamo che questa tua facoltà di concentrazione merita tra virgolette di essere domata. Potresti fare esercizi di mindfulness o training autogeno in modo da trovare consapevolezza e imparare a gestire le tue reazioni corporee.
In questo modo dovresti poter raggiungere ottimi livelli senza ulteriori conseguenze.Ti saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Gaetano Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Gentile utente per poter capire meglio la situazione che descrive le consiglio di iniziare un percorso terapeutico. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi.
Cordialità dott. Gaetano Marino
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Da quanto descrivi, sembri avere una forma di elaborazione mentale che si manifesta attraverso immagini astratte e visualizzazioni, un tipo di pensiero che può essere molto potente per comprendere concetti complessi. Tuttavia, l'intensa concentrazione e lo sforzo mentale che provi, che ti porta a diventare rosso e a sentirti fisicamente affaticato, potrebbero indicare che stai utilizzando molta energia, forse in modo non ottimale.

L'aumento della pressione sanguigna durante una forte concentrazione non è di per sé pericoloso, ma se questa condizione si verifica frequentemente e causa disagio, potrebbe essere utile considerare di moderare l'intensità con cui ti sforzi. Nel lungo termine, uno stress fisico e mentale eccessivo potrebbe avere un impatto sul tuo benessere psicofisico, anche se a 19 anni i rischi sono generalmente minori rispetto all'età adulta.

Se questo tipo di concentrazione ti causa disagio fisico, potresti prendere in considerazione alcune tecniche di rilassamento (come la respirazione profonda o pause regolari) per alleviare la tensione. Inoltre, se il problema persiste, potrebbe essere utile parlarne con un medico o un professionista della salute mentale per monitorare gli effetti e valutare se ci sono modalità più equilibrate per gestire il tuo approccio allo studio o alla riflessione.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno.
Le consiglio uno spazio individuale in cui approfondire e valutare se possano esserci altre strategie orientate al tema che porta, piuttosto che all'approccio mentale (continuare a fare in questo modo) per evitare irrigidimenti del comportamento.
Saluti

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