Salve volevo avere qualche consiglio su come comportarmi, mia sorella sta per perdere suo marito per

22 risposte
Salve volevo avere qualche consiglio su come comportarmi, mia sorella sta per perdere suo marito per tumore ha due bimbi piccolini 8 e 6 anni. È una persona che non chiede mai aiuto soffre in silenzio. Io vorrei aiutarla ma non so come fare. I bambini per la notizia chiederà a qualche psicologo per come fare. Io vorrei qualche consiglio su come aiutarla. Grazie a tutti in anticipo
Salve, mi spiace molto per la situazione drammatica. Comprendo quanto possa essere complesso questo periodo e, soprattutto, ciò che avverrà. Ritengo innanzitutto fondamentale un supporto per la signora perchè perdere il marito sarà un'esperienza terribile che merita di essere elaborata e che deve trovare uno spazio emotivo. Ciò vedrà che genererà effetti positivi anche sui figli, i quali dovranno avere, a loro volta, un loro spazio personale per elaborare vissuti emotivi e pensieri relati alla perdita.
Rimango a disposizione per eventuali altre info.
Cordialmente, dott. FDL

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Salve, non può obbligare una persona a intraprendere un percorso di psicoterapia, ma può perlomeno consigliarla.
Buona serata.
Dott. Fiori
Buona sera,
mi dispiace tantissimo per questa situazione , l'unica cosa da fare secondo me adesso è starle vicino... anche in silenzio ascoltarla.
Quando sarà pronta ti chiederà aiuto.
cordialmente
Di fronte a queste situazioni drammatiche che la vita, in un modo o nell'altro, non risparmia a nessuno, l'unico aiuto efficace che un familiare può dare è quello che ognuno di noi, anche tu e quindi tua sorella, desidererebbe: ascolto, accoglienza, presenza attiva e affettuosa ma anche silenziosa, discreta e rispettosa del dolore che la persona sta vivendo. È fondamentale che tu riesca in primis a riconoscere come inevitabile e legittimo il terribile senso di impotenza che stai provando, prenderne piena coscienza, legittimartelo e accettarlo definitivamente in modo da riuscire poi a porti nei confronti di tua sorella con un atteggiamento di umiltà e disponibilità totale a riconoscere e ad accogliere ogni sua eventuale esplicita od implicita richiesta d'aiuto, così da riuscire a non risultare né inopportuna né invadente.
In queste situazioni il sostegno di uno specialista è più che consigliato e decisamente opportuno, ma solo e unicamente se è la stessa persona interessata dal dramma a riconoscerne la necessità e a richiederne l'intervento, altrimenti verrebbe percepito e risulterebbe solo un'inutile, se non peggiorativa e controproducente forzatura.
L' unico consiglio che ritengo utile darti ad oggi è quello di trovare prima di tutto tu in prima persona il modo di affrontare il dolore, lo smarrimento e la paura che tu stessa di riflesso stai provando, così da poter trovare poi la forza di essere di sostegno anche a tua sorella nella maniera più spontanea e delicata possibile.
Non è mai facile.... Comprendo bene la tua angoscia...
Resto a tua disposizione per ogni ulteriore approfondimento o richiesta di sostegno.
Intanto prova a respirare più lentamente e profondamente che puoi.
Buongiorno, mi dispiace molto per questa situazione, di profonda sofferenza per tutti voi.
Credo che il modo migliore per aiutarla sia essere presente per lei, starle accanto, come sorella e come zia. Ascoltarla se avesse voglia e bisogno di parlare, dandole piccole attenzioni quotidiane per farle sentire il suo sostegno. Penso che sia anche molto importante starle vicina nella scelta di uno psicologo, che aiuterà sia sua sorella sia i suoi nipoti.
In caso questa situazione diventasse difficile e pesante da gestire, anche lei potrebbe pensare di richiedere un sostegno psicologico.
Per qualsiasi cosa, se vuole, sono disponibile.
Un saluto affettuoso,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione familiare. Purtroppo se la persona non vuole farsi aiutare, il meglio che può fare per lui è rispettare la sua volontà. Ognuno di noi cerca di farsi strada nella vita nel modo migliore che può; per qualcuno questo vale anche nel soffrire in silenzio. Può offrire il suo aiuto se lo desidera, può dargli un consiglio se pensa che possa essergli utile, ma non può obbligarlo a farsi aiutare se non vuole. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera. La situazione è e sarà molto dolorosa. Le stia vicino anche in silenzio, accogliendo ciò che vuole dirle o non dirle. Le offra il suo aiuto, ma le permetta di accettarlo quando lo riterrà più opportuno. Buona serata
Gentile Utente, mi dispiace molto per questo momento così doloroso. Posso suggerirle di stare accanto a sua sorella, anche solamente in silenzio, l’ascolto in questi momenti è una risorsa fondamentale. E se poi dovesse percepire che fa molta fatica ad affrontare questo momento le può suggerire di chiedere aiuto ad un professionista.
Un cordiale saluto
Gentile Signora,
di fronte a questa tragedia, qualsiasi consiglio rischia di sembrare superfluo e sciocco. Sua sorella sta per affrontare uno dei dolori più grandi della vita, e posso solo immaginare cosa stia passando. Purtroppo la sensazione più dolorosa è avvertire la nostra impotenza e fragilità: possiamo solo cercare di dare sollievo. Ma non dobbiamo sottovalutare quanto questo sia importante. Descrive sua sorella come una persona forte e indipendente, questa può essere una risorsa, ma anche chi è forte ha bisogno di non sentirsi solo e isolato nel dolore. Le stia accanto con l'affetto che può, accetti la fragilità di sua sorella se dovesse mostrarla, accolga le sue lacrime, e la aiuti quanto può nelle necessità pratiche, anche minime: spesso sembrano ostacoli insormontabili se abbiamo dovuto sopportare un dolore straziante.
Se sua sorella non vuole o non può intraprendere un percorso di counseling psicologico per sostenerla nel lutto, consideri di intraprenderlo lei stessa per comprendere come elaborare e aiutarla a superare questa durissima prova.

la saluto cordialmente,
dr. Ventura
Buonasera, è una situazione piuttosto dolorosa, anche per lei stessa. Al momento le stia vicino. E' un atteggiamento molto importante e, in questa fase, di primaria importanza.

MT
Gentile utente, dal momento che Sua sorella ha in mente di attivarsi con uno specialista per capire come affrontare questo momento delicato con i figli, è possibile che durante questo percorso nasca in lei la richiesta di aiuto anche per sé. Nel frattempo, ciò che mi sento di consigliare a Lei è far sentire la Sua presenza in maniera attiva, non solo emotivamente, ma anche attraverso un supporto più pratico, di aiuto nelle faccende quotidiane. Non escluda la possibilità di chiedere una consulenza psicologica per sé, per approfondire il tema e avere maggiori strumenti per fronteggiare questo periodo. Un caro saluto, dott.ssa Silvia Azzolina
Una situazione davvero drammatica..
Io non saprei cosa consigliarle in merito al modo migliore per stare vicino a sua sorella, lei la conosce meglio di tutti e saprà trovare di certo il modo giusto e la giusta distanza.
Piuttosto consigli vivamente a sua sorella di approcciarsi a un terapista per la gestione della perdita, del dolore e per un accompagnamento emotivo sano dei figlioli a vissuti così doloroso....partendo da sé.
Buonasera,
quello che può fare è starle accanto e accompagnarla in questo percorso doloroso dando la sua disponibilità e il sostegno. È una buona idea la scelta di sua sorella di rivolgersi ad uno psicologo che l'aiuti a comunicare ai figli questa notizia. Sicuramente la psicologa le sarà di supporto anche nella fase successiva, di elaborazione del lutto e nella riorganizzazione dell'assetto familiare. Il dolore è inevitabile ma è possibile attraversare questa delicata fase affinché si raggiunga un nuovo equilibrio. Un cordiale saluto
Buon giorno Signora, mi rendo conto che possa non essere facile in questo momento consigliare e accompagnare sua sorella ed i figli verso un percorso psicologico. Probabilmente altri sono i pensieri e le preoccupazioni in questo momento, ma in qualità di psico-oncologa, ho potuto vedere che successivamente il bisogno viene percepito e la persona riesce a sentire la motivazione per affrontare con uno specialista il dolore della perdita e tutte le altre emozioni connesse.
Mi permetto di rilevare anche l'importanza di un percorso psicologico anche per i figli perchè anche loro devono poter trovare il luogo dove poter esprimere i propri vissuti (prevalentemente depressivi e rabbiosi, in genere).
Un cordiale saluto
In queste giornate segnate da perdita e speranza le sue parole riempiono di senso i legami che si rinsaldano nella sofferenza. La sua, di sorella, zia, cognata; quella di sua sorella, moglie e madre; quella di suo cognato, marito e padre. Le nostre vite sono intrecciate, si toccano anche nella condivisione del silenzio. Ognuno di noi, nel corso della vita ha imparato a gestire la sofferenza, per alcuni esternandola, per altri tacendola. In entrambi i casi ciò che allontana è la solitudine. Cerchi di esserci in queste giornate faticose, portando un sorriso e soprattutto speranza.
Salve,
Mi dispiace molto per il momento..
la cosa che può fare è quella di starle vicino ed essere presente per sua sorella e i suoi nipoti..
cordiali saluti
buonasera cara utente, mi spiace molto per il drammatico momento che la sua famiglia sta attraversando. Le posso consigliare di chiedere a sua sorella cosa può fare per esserle di aiuto perché questo fa piacere a lei stessa, perché la fa sentire utile. Magari proporle di aiutarla in faccende pratiche ( tipo cura casa, cucina, spostamenti dei bambini, i compiti.....).
Vi auguro di trovare il modo per starvi vicine.
se ha altre domande non esiti a contattarmi. le auguro una buona settimana
Gentile, qualsiasi ulteriore commento rischia di risultare banale e superfluo di fronte ad una situazione tanto drammatica. La vicinanza di una risorsa affettiva importante quale può essere una sorella sarà di grande valore. La condizione umana ci pone di fronte, purtroppo, a passaggi esistenziali di estrema difficoltà. Non sempre e non necessariamente ciò richiede l'attivazione di un percorso psicoterapeutico. Dipenderà dalle risorse che sua sorella ed i bambini riusciranno ad attivare, dalle loro possibilità di elaborazione e dalle risposte che ne conseguiranno. Il suo calore, affetto e la sua presenza, sia emozionale sia pratica, saranno essenziali.
Resto a sua disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento. Un caro saluto. sr
Gentile Signore/a per prima cosa valuti che lei sta già facendo qualcosa. Chiede un consiglio è già un fare. Pensare cosa si possa fare per qualcuna è un fare. Per essere più vicini a quel fare -agire concretamente a cui lei forse fa riferimento provi a dividere le situazioni su due piani uno apparentemente concreto e uno psicologico. A prima vista sembrano molto lontani ma non lo sono in quanto uno è legato all'altro. In merito al primo provi a rispondere a domande del tipo "Chi porta i bambini a scuola?" "Chi fa la spesa?". qui le possibilità sono molte e sicuramente le avrà già pensate. Aiutare secondo gli spazi concessi è già un modo per fare anche in merito agli aspetti psicologici. In merito a questi la situazione di lutto è un fatto che purtroppo ci riguarda come esseri umani. Perdere un genitore anziano che pian piano serenamente si spegne è una cosa diversa dal perdere un affetto che si pensa "ha tanta vita davanti a se". La rabbia è un fatto psicologico che si ritrova spesso in queste situazioni. "Perchè mi hai tolto..." Quando le strutture psicologiche sono abbastanza solide le persone riprendo a vivere. Un sostegno è utile aiuta ma lo deve chiedere chi soffre. Certo si può far presente. Un momento molto brutto è quando si "spengono le luci" quando dopo che tutti gli amici e parenti ti hanno portato la loro solidarietà, tu rimani solo in casa senza chi ami. Ora se lei ci scrive qui sicuramente sua sorella in quel momento avrà l'idea che qualcuno c'è. Gli esperti legati alla psicologia delle emergenze solitamente sono preparati anche in questo settore come lo sono gli psicoterapeuti. Un cordiale saluto
Buongiorno, innanzitutto mi dispiace per la situazione che descrive. Stare al fianco di una persona che si appresta a vivere un lutto non è semplice e, purtroppo, non esiste una risposta univoca alla sua domanda. Per alcune persone la vicinanza potrebbe essere un gesto legato all'organizzazione della vita quotidiana, come prendere i figli a scuola o aiutarla nelle faccende, per altre potrebbe essere un abbraccio in più o una chiacchierata. Inoltre molto spesso gioca un ruolo il fattore temporalità: potrebbe esserci un momento iniziale, soprattutto vista la responsabilità dei figli, in cui si cerca di allontanare la sofferenza in quanto "mi devo fare forza".
Quello che le consiglierei è, semplicemente, di comunicare: le parli a cuore aperto, dandole la sua disponibilità e mostrandole la sua vicinanza. Non si preoccupi se non sono gesti eclatanti o se, inizialmente, avrà bisogno di un proprio spazio: uno sguardo, un abbraccio, un esserci nel senso lato avranno il loro giusto peso.
Per quanto riguarda un percorso psicologico, questo non è obbligatorio in ogni situazione di lutto. Tuttavia, se il normale tono dell'umore deflesso che sarà presente per i prossimi mesi avrà un impatto nella vita quotidiana (lavorativa, sociale ecc.) e sarà presente per un tempo prolungato (più di 6-8 mesi), potrebbe essere suggerito un percorso di supporto.
dott. De Rosa Saccone
Gentile Signora, prima di ogni altra cosa le esprimo tutta la mia vicinanza per la situazione che lei e la sua famiglia state affrontando.
Mi creda, la sensazione di non sapere come fare o cosa dire in questi casi è assolutamente normale. Non si senta impotente per questo e soprattutto non si senta sola.
Ogni giorno lavoro con la malattia e con il lutto e ogni giorno le persone mi rivolgono le stesse domande che lei ha posto qui a noi:
“Cosa posso fare concretamente per aiutare una famiglia che ogni giorno combatte contro una malattia importante?”.
“Quali sono le cose giuste da dire ad una persona che sta affrontando il dolore immenso di una perdita?”.
Sono domande di grandissima profondità, a cui sarebbe impossibile dare risposta in poche righe (a maggior ragione non conoscendo la situazione della vostra famiglia nel dettaglio).
Ma una cosa vorrei comunque provare a dirgliela.
La verità, è che di fronte a qualcosa di ingiusto come una brutta malattia ci sono poche cose “giuste” che si possono dire. La verità, è che di fronte al dolore della morte ci sono poche cose che si possono fare.
Semplicemente, in quei momenti è importante stare (o almeno provare a stare).
Stare con le persone a cui vogliamo bene, con le loro emozioni, senza paura e in maniera autentica.
Esserci per loro, ascoltare, accogliere quello che viene (rabbia, lacrime, ricordi o magari solo silenzio).
Chiedere di cosa hanno bisogno per sentirsi meglio. Che a volte può essere semplicemente avere qualcuno che prepari una tazza di the caldo o che si renda disponibile a fare la spesa.
Spesso di fronte al dolore ci sentiamo impotenti: vorremo fare tanto e ci dimentichiamo che anche solo una piccola scintilla di gentilezza può portare una colossale esplosione di sole nella giornata di qualcuno. E questo vale a maggior ragione nei momenti di grande sofferenza.
Ecco, il mio consiglio è semplicemente questo: cerchi di essere per sua sorella una semplice, piccola, scintilla di gentilezza.
Il solo fatto che lei abbia scritto qui per chiedere consiglio mi fa pensare che già lo sia.
E magari, se lei o la sua famiglia lo sentite necessario, prendete in considerazione la possibilità di farvi accompagnare, in questo pezzettino del vostro cammino, da un professionista.
Per qualunque necessità resto a disposizione.
Un caro saluto.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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