Dott.ssa Paola Maria Oliviero

Sicuramente lo stress può influire notevolmente sui livelli di concentrazione. Comincerei esplorando questo item: Quello a cui ti riferisci è uno stress legato alla presenza fisica di persone pressanti intorno a te o anche a pensieri ripetitivi e/o invasivi riguardanti loro anche quando sei da solo? Nel primo caso proverei ad avviare una partita in un momento e uno spazio di completa solitudine, e verificare se e quanto riesci a ritrovare quel livello di concentrazione che senti di aver perso. Magari il disagio risiede proprio nella difficoltà di ritagliarti uno spazio/tempo tutto tuo, senza "invasioni" provenienti dall'esterno.
In ogni caso sarebbe opportuno approfondire, esplorare ed elaborare le dinamiche interiori e relazionali che tu percepisci come stressanti, in modo da risalire all'origine del disagio che stai vivendo per poterlo risolvere alla radice, e magari riuscire poi anche a raggiungere la capacità di mantenere la concentrazione in mezzo a mille persone blateranti o addirittura allo stadio durante un derby :)
Quanti anni hai?
È stato uno specialista a diagnosticarti un disturbo bipolare e depressivo?
Se si, a che età?
A quali strumenti, esami e test diagnostici ti hanno sottoposto?
Hai mai seguito un percorso terapeutico e/o farmacologico?
Se si, quale e per quanto tempo?
Ovviamente non possiamo dare risposte e chiarimenti a tutto in un messaggio... se vuoi approfondire puoi contattarmi in privato. Resto a tua disposizione. Buona settimana!

Di fronte a queste situazioni drammatiche che la vita, in un modo o nell'altro, non risparmia a nessuno, l'unico aiuto efficace che un familiare può dare è quello che ognuno di noi, anche tu e quindi tua sorella, desidererebbe: ascolto, accoglienza, presenza attiva e affettuosa ma anche silenziosa, discreta e rispettosa del dolore che la persona sta vivendo. È fondamentale che tu riesca in primis a riconoscere come inevitabile e legittimo il terribile senso di impotenza che stai provando, prenderne piena coscienza, legittimartelo e accettarlo definitivamente in modo da riuscire poi a porti nei confronti di tua sorella con un atteggiamento di umiltà e disponibilità totale a riconoscere e ad accogliere ogni sua eventuale esplicita od implicita richiesta d'aiuto, così da riuscire a non risultare né inopportuna né invadente.
In queste situazioni il sostegno di uno specialista è più che consigliato e decisamente opportuno, ma solo e unicamente se è la stessa persona interessata dal dramma a riconoscerne la necessità e a richiederne l'intervento, altrimenti verrebbe percepito e risulterebbe solo un'inutile, se non peggiorativa e controproducente forzatura.
L' unico consiglio che ritengo utile darti ad oggi è quello di trovare prima di tutto tu in prima persona il modo di affrontare il dolore, lo smarrimento e la paura che tu stessa di riflesso stai provando, così da poter trovare poi la forza di essere di sostegno anche a tua sorella nella maniera più spontanea e delicata possibile.
Non è mai facile.... Comprendo bene la tua angoscia...
Resto a tua disposizione per ogni ulteriore approfondimento o richiesta di sostegno.
Intanto prova a respirare più lentamente e profondamente che puoi.