Salve vi scrivo perché ho bisogno di un confronto su ciò che sto vivendo. Sono fidanzata da due ann

20 risposte
Salve vi scrivo perché ho bisogno di un confronto su ciò che sto vivendo.
Sono fidanzata da due anni e ho una relazione meravigliosa se non fosse per il fatto che tendo a vivermela malissimo a causa dei miei pensieri.
Il primo anno di relazione ho avuto pensieri ossessivi sul fatto che lui amasse ancora la sua ex e che quindi stesse prendendo in giro me (questi pensieri ,a volte, mi portavano anche a immaginarlo come una persona cattiva) e tutto ciò mi aveva portato a sviluppare una gelosia spropositata.
Grazie alle sue rassicurazioni e a tanto tempo di qualità passato insieme ,sono riuscita con il tempo a dare sempre meno importanza a quei pensieri e a vedere la realtà per quella che era :ovvero che lui mi ama davvero,e tanto.

così dall’estate dell’anno scorso ad aprile di quest’anno, abbiamo vissuto un periodo meraviglioso in cui la nostra relazione è migliorata tanto.

Il problema di cui vorrei parlarvi oggi ,che mi sta generando uno stato di ansia e di paura invivibile, è iniziato ad aprile.

Io e il mio ragazzo eravamo usciti per un aperitivo e ad un certo punto ci siamo isolati un po' :lui si è messo a telefono e io sono rimasta immersa nei pensieri.
In quel momento mi sono venuti in mente tre pensieri uno dopo l’altro :

1) il giorno prima un ragazzo che considero bello aveva iniziato a seguirmi su Instagram, e io ero indecisa se ricambiare o meno il follow

2)una settimana prima ero andata ad una festa con una mia amica che non è molto seria con il suo ragazzo.
Quel giorno aveva intenzione di lasciarlo allora disse la frase “stasera torno single.”Io,presa dalla situazione (e un po' brilla) le risposi :“Mado non tentare anche a me”.
Mi ero lasciata trasportare dall’euforia della festa ,ma dopo aver detto quella frase ho provato un grande senso di colpa.

3)ho iniziato a pensare al fatto che ogni tanto mi capita di creare scenari mentali dove è presente un ragazzo che mi piaceva tempo fa
e al fatto che quando vedo storie sui social di questo con la nuova fidanzata mi da un po' fastidio

Vorrei chiarire questo punto :questo ragazzo che mi piaceva é uno degli amici più stretti del mio fidanzato e mi ha fatto stare molto male in passato.
Quando ha scoperto che mi piaceva ha detto cose orribili su di me : che ero stupida,ritardata,imbarazzante ,una poco di buono e tante altre cose.
Questa cosa mi ha provocato ho avuto un crollo emotivo che mi ha segnata profondamente
negli scenari mentali che faccio,però,non immagino mai cose romantiche con lui
sono tutte situazioni in cui in cui io sono con il mio ragazzo e immagino di passargli davanti o stargli affianco vestita bene e e tutta in tiro e lui pensa che io sia bella e che il suo amico è fortunato a stare con me ,nulla di più.
(credo onestamente che questi scenari li creo più per sentrimi sicura e bella io e non che effettivamente siano legati a lui).
E non so perché il fatto che sia fidanzato mi dia un po' fastidio,in quanto già era successo che lui si fosse frequentato con delle tipe e a me questa cosa non mi toccava minimamente.

Tornando al discorso di prima ,quel maledetto giorno da questi tre pensieri se n’è generato uno più grande e devastante :e se non amassi più il mio ragazzo
da li è iniziato il panico.
Ho cominciato a cercare online cosa si prova quando non si ama più qualcuno ,a farmi continuamente dei test per vedere cosa provassi a pensare vedere determinate cose con lui,a guardare nostre foto per capire se provavo ancora qualcosa ma niente ,provavo a pensare ad un futuro insieme a lui (cosa che prima mi dava pace ) e ora mi scatenava solo ansia.
Ogni mattina mi svegliavo con il pensiero -vedi che non è tutto a posto ,tu non ami più il tuo ragazzo-
cercavo compulsivamente su chat gpt 50 domande a cui ti devo rispondere per capire se amo il mio ragazzo ,poi 100 ,poi 200. Stare con lui spesso mi provocava solo ansia e senso di colpa “Mi sentivo come se stessi fingendo con lui: nella realtà mi comportavo come se nulla fosse, ma nella mia testa era come se lo stessi prendendo in giro, perché avevo il pensiero di non amarlo più.
Questi pensieri non mi danno pace non riesco più neanche a studiare sono in uno stato di angoscia e tristezza totale come se ormai nulla ha più senso ( anche perché prima una cosa che mi motivava molto nello studio era il pensiero di costruirci un futuro insieme).
Io sento di amarlo davvero e l’idea di doverlo lasciare veramente mi spezzerebbe il cuore ,ma a volte questi pensieri sembrano talmente reali da distruggermi ,da oscurare ogni emozione positiva , non voglio più avere questi pensieri voglio solo tornare alla nostra felicità di prima. La mia paura più grande è che andando avanti così questi pensieri si rafforzino al punto di convincermi di non amarlo più ,fino a farmi lasciare l’unica persona con cui vorrei stare davvero.

Ad oggi si alternano giorni in cui mi sento libera da questi pensieri e innamorata come prima ,giorni in cui ci penso ma mi rendo conto da sola di quanto siano assurdi e allora in un certo senso riesco a scacciarli da sola e tornare alla realtà e giorni in cui sono praticamente i pensieri la realtà ,in cui io mi sento completamente fredda e distaccata nei suoi confronti e vivo in uno stato di profonda angoscia, come se fossi risucchiata in un vero proprio vortice di ansia e paura.
Inzio a pensare cose del tipo :e se il nostro rapporto é diventato solo abitudine ,noia ,senza feeling,senza stimoli come una cosa che è destinata solo a chiudersi; quando sto con le mie amiche inizio a pensare e se in realtà preferirei questa vita con loro a divertirmi e non con lui.

In questo periodo noto che stare con lui al contrario di prima ,nella maggior parte dei casi ,mi fa stare molto meglio perchè mi sparisce qualsiasi ansia (soprattutto quando capita che dormiamo insieme,mi sento molto più serena anche poi la mattina )ma non ho intenzione di parlarne con lui perché ho una grandissima paura che penserebbe che non lo amo davvero, quindi preferisco solo stargli vicino e sentirmi rassicurata dalla sua presenza e dal suo amore .
Mentre cercavo delle risposte e delle rassicurazioni mi sono imbattuta in molti video che parlavano del disturbo ossessivo compulsivo da relazione e io continuo a ritrovarmi in ogni singolo aspetto ,ovviamente sono consapevole che non posso autodiagnosticarmi nulla ma vorrei chiedervi cosa ne pensate:
Quello che sto vivendo può essere davvero un disturbo ossessivo o qualcosa di simile che comunque dipende da me ?o è un reale disinnamoramento ?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Lorella Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno ci sono diversi passaggi da chiarire quando sono iniziati questi pensieri intrusivi, che vita facevi e fai, che succede quando stai meglio e quando stai peggio. Va riflettuto. Sempre disponibile per una consulenza anche on line. Credo comunque comunque che almeno un sostegno psicologico ti aiuterebbe molto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Cara ragazza,

grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che stai vivendo. Il tuo racconto è molto dettagliato e mette in luce un vissuto interiore ricco di emozioni, paure, desideri e conflitti.

Ciò che descrivi, in effetti, richiama molti aspetti del Disturbo Ossessivo Compulsivo a tema relazionale (ROCD). Si tratta di una forma di disagio in cui la persona sperimenta pensieri intrusivi e ripetitivi riguardo alla relazione, alla sincerità dei propri sentimenti, alla compatibilità con il partner, o all’amore dell’altro. Questi pensieri generano un forte stato d’ansia e portano la persona a mettere in atto comportamenti compulsivi come: analizzare continuamente la relazione, cercare conferme, confrontarsi con informazioni online, fare test mentali, ricontrollare le emozioni, evitare determinate situazioni o evitare di parlare col partner per paura delle conseguenze.

Nel tuo caso, la dinamica sembra proprio questa: i pensieri arrivano all’improvviso, ti spaventano, ti fanno dubitare, ti portano ad analizzare tutto e a cercare rassicurazioni, ma nel profondo senti ancora amore e desiderio di stare con il tuo ragazzo. I momenti in cui stai meglio con lui – come quando dormite insieme o passate tempo di qualità – dimostrano che c’è ancora un legame autentico e che i pensieri non corrispondono alla realtà, ma sono “rumori mentali” che generano confusione.

Un altro elemento importante è l’intensa ansia e il senso di colpa che accompagna questi pensieri. Le persone che stanno davvero smettendo di amare spesso non provano questo tipo di angoscia: al contrario, chi vive un ROCD non vuole affatto perdere la relazione, ma si sente intrappolato in un ciclo di dubbi e paure.

Infine, la tua storia mostra anche una certa vulnerabilità personale che merita attenzione e cura: bassa autostima, esperienze passate dolorose, bisogno di sentirti amata e riconosciuta, paura di perdere qualcosa di bello. Tutti questi aspetti possono contribuire ad alimentare il disagio che stai provando.

Per questi motivi, ciò che stai vivendo potrebbe essere compatibile con un disturbo ossessivo a tema relazionale o con una forma di ansia legata alla relazione, ma è fondamentale non fare autodiagnosi. Ogni persona ha la sua storia, i suoi vissuti e le sue ferite, e solo un percorso personalizzato può aiutarti a capire davvero cosa sta succedendo, da dove nasce questa sofferenza e come affrontarla in modo efficace.

Ti incoraggio caldamente a rivolgerti ad uno specialista, perché un percorso psicoterapeutico può aiutarti a distinguere i pensieri ossessivi dalla realtà, a lavorare sulla tua ansia, a rafforzare la tua identità e ad affrontare in modo più sereno la tua relazione.

Con affetto e disponibilità all’ascolto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Chiara Campagnano
Psicologo, Psicoterapeuta
Modena
Ciao,
grazie per aver scritto con così tanta sincerità. Quello che stai vivendo dev’essere davvero faticoso, e si sente che ci tieni profondamente alla vostra relazione.

A volte, quando ci assalgono pensieri che non riusciamo a controllare, tutto sembra perdere senso. Ma non è detto che questi pensieri raccontino la verità su di te o sui tuoi sentimenti. Può succedere, soprattutto nei momenti di ansia, di sentirsi confusi, bloccati, pieni di dubbi.

Non sei sola. Parlare con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti a fare un po’ di chiarezza, con calma e senza giudizio. Spesso solo avere uno spazio in cui raccontarsi davvero fa già respirare.

Ti auguro di ritrovare un po’ di serenità dentro tutto questo.

Un caro saluto
Dott. Andrea Pappaccogli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità il tuo vissuto. Da quanto descrivi, il tuo malessere sembra coerente con un quadro di Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione (ROCD), una condizione in cui pensieri intrusivi e dubbi costanti sull'amore o la relazione prendono il sopravvento generando ansia, senso di colpa e compulsioni mentali come il bisogno di testare i sentimenti o cercare rassicurazioni. È importante sapere che questi pensieri non rappresentano la realtà ma sono sintomi dell’ansia e non riflettono la verità sui tuoi sentimenti. L’amore, in condizioni di stress e iperanalisi, può sembrare offuscato, ma ciò non significa che non ci sia. I pensieri sul tuo valore o su vecchie persone fanno parte di una ricerca di rassicurazione interna, non indicano attrazione reale. Cercare risposte online o confrontare emozioni aumenta il disagio e rafforza il dubbio. Il consiglio è smettere di dare valore assoluto a questi pensieri e considerare l’idea di iniziare un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale che ti aiuti a gestirli in modo sano. Ciò che vivi non è un reale disinnamoramento, ma l’effetto di un funzionamento ansioso che colpisce proprio ciò a cui tieni di più. È possibile stare meglio, riconoscere i pensieri per quello che sono e recuperare la serenità nella tua relazione. Ti incoraggio con fiducia.
dott. Andrea Pappaccogli
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Quello che racconti è molto chiaro, lucido e profondo. E soprattutto lascia emergere una grande consapevolezza di te stessa, della relazione e di ciò che provi. Spesso, quando ci troviamo di fronte a pensieri come quelli che descrivi, tendiamo a metterli subito in discussione, a chiedere spiegazioni, a cercare di “capire cosa vogliano dire davvero”. Il risultato è che finiamo per restare intrappolati in un circolo vizioso: più cerchiamo di analizzare i nostri sentimenti, più ci allontaniamo da essi, perché l’ansia prende il sopravvento e non lascia spazio a nessun’altra emozione. Ciò che descrivi, per struttura e contenuti, richiama molto da vicino il funzionamento del disturbo ossessivo legato alla relazione, in cui i pensieri intrusivi e i dubbi costanti sul proprio sentimento diventano il centro attorno a cui ruota tutta la vita emotiva, fino al punto da mettere in discussione anche i legami più profondi. In questi casi non è il contenuto del pensiero ad essere il problema (che si tratti di un ex, di una festa, di un confronto con altri) ma il modo in cui lo si affronta: la tendenza a controllarlo, a testare se “fa effetto”, a verificarlo costantemente attraverso ricerche, ricordi, confronti, finisce per amplificarlo e rafforzarlo. Ma non perché sia vero, bensì perché diventa un pensiero a cui si dà troppo potere. I dubbi sull’amore non sono sempre un segnale di crisi, a volte sono un segnale di paura, di insicurezza, di bisogno di protezione. E quando, come racconti, questi pensieri sembrano sparire nel momento in cui stai con il tuo ragazzo, quando condividete vicinanza, tempo, intimità, allora è importante ascoltare anche quella parte lì: quella che non dubita, quella che si sente al sicuro. Il tuo legame non appare come un’abitudine o una forzatura, ma come qualcosa che stai cercando di difendere e comprendere, proprio perché ti sta a cuore. In questi casi può essere molto utile un percorso psicologico mirato che ti aiuti a fare chiarezza, a distinguere la voce dell’ansia da quella del sentimento e a ritrovare un modo più sereno di vivere la relazione. Resto a disposizione se pensi possa esserti utile parlarne ancora.
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, da suo racconto emerge, mi pare, una insicurezza di fondo che alimenta paura. C'è un grande apporto dei pensieri, questa insicurezza alimenta continuamente interrogazioni e rimuginare e questo può alimentarsi sa qualsiasi cosa le viene in mente. Il fatto che vada meglio quando dorme con il suo ragazzo, mi pare può essere il segnale che questo le dia sicurezza e contenimento e quindi abbassa la paura. Al di là delle diagnosi che richiedono tempo per essere formulate esattamente e rischiano anche di infilarci in uno schema lei avrebbe bisogno di un aiuto psicologico, almeno per un po' di tempo, per affrontare questa insicurezza. Se vuole a disposizione anche online
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza), 17 giugno 2025
Quello che vivi ha a che fare con l’attaccamento. Non tanto al tuo ragazzo, ma a una situazione che avevi preso come definitiva: ti eri sistemata mentalmente in un’idea stabile — "questa è la mia relazione, questo è il mio amore, va tutto bene". Ora la vita ti chiede di cambiare passo. E ti spiazza. Ti eri illusa che fosse una condizione permanente. Ma come diceva Eraclito: “per la velocità della trasformazione, tutto si disperde e si ricompone di nuovo, tutto va e viene”. Succede a tutti, ma ce ne accorgiamo davvero solo quando il cambiamento tocca una scelta vitale. E allora compare la sofferenza. Sei entrata in un meccanismo di attivazione mentale continua: pensieri su pensieri, tentativi di razionalizzare qualcosa che razionale non è. Il rischio è farsi risucchiare. Non perché sei sbagliata, ma perché stai cercando di gestire il caos cercando ordine, quando invece serve fiducia. Il consiglio è chiaro: non restare ferma, non ragionarci all’infinito, non aspettare di avere tutte le risposte per fare un passo. Agisci.
Rilassati. Torna a sentire il corpo. Respira. Stacca per un momento il pensiero. E non inseguire l’idea di un partner perfetto: è un’altra illusione. Nessuno è perfetto, nemmeno tu. Il vero amore non è quello che toglie i dubbi. È quello che ci insegna a starci dentro, senza fuggire. Trova uno spazio interno tuo, silenzioso. È da lì che riparte tutto.
Se da sola non ce la fai, puoi iniziare un percorso terapeutico. Ti aiuta a ricostruire quella sicurezza interiore che ora ti manca, senza proiettare all’esterno la colpa o la salvezza.
Io sono a Napoli, on line o in presenza. Se vuoi, ci sono.
Dott.ssa Emanuela Bazzana
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Albino
Gentile utente, noi umani non possiamo fare a meno delle relazioni, anche se comportano, per natura, investimento e incertezza. Capisco che la sua relazione abbia un ruolo e uno spazio centrale e ampio nella sua vita, tanto da porre condizionamenti quotidiani, nel fare, nel pensare, nel sentire. A volte il desiderio di porre fine a un continuo turbinio di domande e timori, coporta, a nostra insaputa, il fornire risposte, a volte premature o azzardate, pur di trovare sollievo ma, al contempo, con altrattenta paura e preoccupazione. Trovo necessario uno spazio per fare chiarezza e per contenere tutti gli elementi che, così disordinatamente, si muovono di continuo, e trovare, quindi, il significato.
Buona vita. Dr.ssa Emanuela Bazzana
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua difficile condivisione. Credo che ci sia dentro un bel mix di cose su cui c'è bisogno di fare chiarezza: da una parte c'è il suo rapporto con i pensieri, che sarebbe utile indagare più a fondo, per capire se c'è da sempre la tendenza ad ossessionarsi con uno o più pensieri, da quando si è scatenata, in relazione a che cosa (sempre relazioni sentimentali o anche altro?), che strategie ha utilizzato finora per fronteggiare i pensieri ossessivi, che risorse ha e quali risorse invece mancano. Dall'altra parte c'è il suo rapporto con il suo partner: va capito insieme se la sua relazione è semplicemente l'oggetto dell'ossessione, che può essere sostituito con qualsiasi altro oggetto, oppure se c'è qualcosa che effettivamente non funziona a livello relazionale. Io credo sia importante poter approfondire entrambe queste tematiche di persona, andando in profondità, all'interno di un percorso dove possa appoggiarsi ad un professionista di cui fidarsi. Se avesse domande o volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno gentile utente, leggo con attenzione il suo profondo disagio e la sofferenza che sta vivendo a causa di pensieri intrusivi che minano la sua relazione. È evidente il conflitto interno tra il suo amore per il partner e la forza di questi pensieri angoscianti. L'alternarsi di momenti di serenità e di sopraffazione, insieme alla sua ricerca di risposte, sono segnali importanti. Quanto descrive non è un semplice "disinnamoramento", ma piuttosto un'esperienza in cui la dimensione pensante ha preso il sopravvento, generando ansia e dubbi che oscurano il suo vissuto affettivo, diventando un'interferenza nella sua capacità di vivere serenamente la relazione. Per esplorare in profondità ciò che sta vivendo e trovare un percorso per riconquistare la serenità, la invito a prenotare una visita con me. Insieme, potremo comprendere le radici di questi pensieri. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi, sono disponibile anche online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Federica Di Maggio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente,

la ringrazio per la sua condivisione così sincera e dettagliata. Da quanto descrive, il disagio che sta vivendo presenta diversi elementi compatibili con una forma di disturbo ossessivo-compulsivo centrato sulla relazione (ROCD).
In questi casi, il problema non è la mancanza di sentimento, ma la presenza di pensieri intrusivi, dubbi continui e comportamenti di controllo (come testare le emozioni, cercare rassicurazioni o confrontare continuamente le proprie reazioni) che generano sofferenza e confusione. Questo tipo di disturbo tende ad alimentarsi proprio attraverso il tentativo di “capire razionalmente” cosa si prova, bloccando l’accesso naturale alle emozioni.
Il fatto che in molti momenti lei percepisca chiaramente amore e serenità nei confronti del suo partner è un segnale importante, che va tenuto in considerazione.
Le suggerisco di valutare un percorso psicoterapeutico con un professionista esperto in disturbi ossessivi, che possa aiutarla a comprendere meglio i meccanismi alla base di ciò che sta vivendo e a ritrovare un equilibrio affettivo più stabile e sereno.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
cordiali saluti
Dott.ssa Gabriella De Stefano
Psicoterapeuta, Psicologo
Cantù
Gentilissima,
grazie per la condivisione. E' difficile affrontare una serie di pensieri del genere, che sembrano così reali; non si faccia ingannare, però: un pensiero è solo un evento mentale, non necessariamente corrisponde alla realtà.
Detto ciò, non possiamo fare una diagnosi in questo modo: sarebbe deontologicamente scorretto. La invito però a rivolgersi ad un professionista perchè l'angoscia che la sta attanagliando mi sembra molto importante e, siccome questa situazione è relativamente nuova, è sicuramente bene agire subito per imparare a gestire questi pensieri e le strategie disfunzionali che mette in atto per ridurre la sua ansia.
Se avesse bisogno, sono a disposizione per colloqui online.

Cordialmente,

Gabriella De Stefano
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

le fantasie e le manifestazioni di cui parla potrebbero essere l'espressione di un disturbo ansioso. Si affidi ad un professionista, attraverso la psicoterapia potrebbe meglio esplorare tutto questo malessere e comprenderne i significati più profondi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Gaetano Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Gentile utente, grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire le dinamiche di cui ha parlato, anche per approfondire quanto scritto. Ho un orientamento analitico transazione e il mio approccio consiste in una prima videocall della durata di 10-15 minuti gratuita a cui far seguire un percorso psicologico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione . Un professionista potrà certamente darle le risposte. che cerca e indicarle il trattamento più indicato per questo tipo di malessere. Un caro saluto.
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Quello che sta vivendo è più comune di quanto pensi, ma quando ci si è dentro si ha l’impressione che nessuno possa davvero capire.
Le sue parole mostrano quanto lei tenga a questa relazione, proprio perché le fa così paura perderla, o rovinarla con pensieri che sembrano non appartenerle, eppure tornano, si ripresentano, si impongono.

Quando un pensiero diventa invasivo e intrusivo, come il timore di non amare più, e viene seguito da controlli continui (cercare online, farsi test, guardare foto, analizzare ogni sensazione…), non parla della verità del sentimento, ma della fatica nel tollerare il dubbio, la vulnerabilità, la paura di rovinare ciò che si ama.

Questi pensieri non dicono chi è lei. Dicono solo che ha bisogno di sentirsi sicura, e quando quella sicurezza vacilla, la mente comincia a cercare risposte… anche dove non ce ne sono.

Sì, esistono forme di disturbo ossessivo legato alla relazione (ROCD), in cui si sviluppa una paura paralizzante di non amare abbastanza, o di mentire, anche quando il sentimento è vivo. E no, non è autodiagnosticarsi il punto. Il punto è che lei sta male, si riconosce nei meccanismi ossessivi, e questo merita ascolto e supporto vero, non risposte trovate su Google.

Non sta fingendo, e non è impazzita. Sta solo combattendo da sola contro una paura più grande di lei. Ma la buona notizia è che si può lavorare su tutto questo: in terapia, giorno dopo giorno, si può tornare a sentire, senza dover continuamente analizzare.

Il suo desiderio di tornare alla felicità di prima è già una dichiarazione d’amore.
E il fatto che oggi scriva e chieda aiuto, è già un inizio.
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Buongiorno. La domanda finale che pone alla fine è ciò su cui bisognerebbe soffermarsi. Nella mia pratica clinica e nel mio approccio terapeutico, dare degli inquadramenti nosografici a volte non aiuta anzi satura la situazione e non permette nessun approfondimento. Il suo, da come scrive, sembra un dubbio che, prima o poi, nelle coppie, può sorgere e portare uno dei due partners a entrare in un vortice dal quale si potrebbe essere risucchiati.
Io le consiglierei di parlarne con un professionista che fungerebbe da occhio esterno ( terzo occhio) senza influenze date dalla conoscenza e/o dall'amicizia per permetterle di fare chiarezza.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Buonasera, dal modo in cui descrive i suoi vissuti emergono riflessioni significative ed importanti, ma anche una sofferenza intensa e ciclica, legata a pensieri intrusivi, controllo emotivo e continue verifiche su ciò che prova. Tutto questo sembra più vicino a una dinamica ossessiva che a un reale disinnamoramento. L’ansia che prova, il bisogno di conferme, la paura di non amare abbastanza o di perdere il controllo potrebbero essere segnali tipici di quella che viene definita Relational OCD (Disturbo Ossessivo-Compulsivo da relazione), un tema che merita attenzione clinica.
Non sta fingendo, né prendendo in giro nessuno: sta lottando con la paura di perdere qualcosa che ama davvero. Le suggerisco con fermezza di affidarsi a uno psicoterapeuta con esperienza nei disturbi d’ansia e nei disturbi ossessivi, che possa aiutarla a distinguere tra pensiero e realtà, tra paura e sentimento. C'è una via d'uscita, ma non si percorre da soli.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Psicoterapeuta, Psicologo
Treviso
Buongiorno, per dare una risposta alla sua domanda sarebbe importante approfondire le sue modalità, la relazione, cosa è per lei autentico o meno. Le domande che ci poniamo non sono sempre da interpretare come negative, ma come segnali che meritano un tempo di approfondimento. Resto a disposizione se ha voglia di approfondire tale tematica in un inizio di percorso.
La ringrazio per la condivisione della sua situazione.
Dott.ssa Virginia Vazzoler

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