Salve...ultimamente il mio fidanzato soffre di attacchi di panico potenti..si sta lasciando andare..

23 risposte
Salve...ultimamente il mio fidanzato soffre di attacchi di panico potenti..si sta lasciando andare...non riesce a respirare, si sta condizionando la vita...nn riesce ad uscirne..ha paura di essere malato, e molto ipocondriaco..pero ha detto consultera uno psicologo....nel mentre pero dopo l ultimo attacco l Ospedale gli ha prescritto le gocce LEVHANSA ....ho paura che diventino un dipendenza....ho paura che senza gocce non riesce piu a stare bene....sono troppo in ansia dottori
Buongiorno, comprendo perfettamente che lei possa sentirsi ansiosa, non è mai facile vedere soffrire le persone a cui teniamo, ma le suggerisco di non farsi troppo trasportare dalla paura perché rischia di diventare controproducente. Credo che le gocce prescritte siano un integratore per cui non danno in alcun modo dipendenza, e in ogni caso anche i farmaci ansiolitici possono essere introdotti al bisogno e poi gradualmente sospesi se si viene seguiti da un professionista, per cui non si preoccupi. Adesso ciò che leipuò fare per il suo fidanzato è supportarlo e sostenerlo nella scelta di un professionista che lo aiuti a superare gli attacchi di panico e sopratutto tutta la sintomatologia ansiosa che ci sta dietro.
Resto a disposizione per ulteriore consulto.

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Buongiorno.
La sua paura è comprensibile e condivisibile, però la invito a cercare di mantenere la calma e suggerire al suo fidanzato di affidarsi a uno psicologo che lo aiuti a gestire l'ansia e gli attacchi di panico.
Durante questo tipo di attacchi è perfettamente normale sperimentare la paura di avere qualche malattia grave e paura di morire.
Gli ansiolitici possono essere un valido aiuto per contenere i sintomi, ma non rappresentano la cura a lungo termine.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
La saluto e le auguro una buona giornata.
Salve. Sottoscrivo appieno i buoni consigli della collega Salemi. Una farmacoterapia, sopratutto quando sono severi e ripetuti gli episodi di ansia acuta, può essere particolarmente di aiuto. Inoltre, non implica affatto il rischio di dipendenza perché le dosi farmacoterapiche sono sottoposte a controllo medico e devono essere erogate strettamente su ricetta medica. Infine una farmacoterapia non esclude affatto la possibilità che il suo compagno possa rendersi in futuro autonomo dall'uso dei farmaci. La farmacoterapia al contrario riduce la severità dei sintomi ansiosi e il loro carico di angoscia (cose che per definizione ci rendono dipendenti da un aiuto esterno). Naturalmente essa da sola non basta. È consigliabile che il suo compagno trovi anche uno psicoterapeuta professionista che lo aiuti a capire le motivazioni profonde che suscitano gli attacchi di ansia. La combinazione di farmacoterapia e psicoterapia è molto efficace nell'intervento sulle sindromi ansiose.
Buongiorno, avere paura ed essere preoccupata per qualcuno a cui teniamo e che vediamo non star bene è assolutamente comprensibile, fa parte del legame che abbiamo con quella persona. Per esse di aiuto e sostegno però, e non lasciarsi andare troppo alla paura, può essere utile acquisire maggiori informazioni rispetto alla prescrizione terapeutica attraverso un professionista, in modo da conoscere di cosa si tratta e valutare l'andamento del trattamento.
Per quanto riguarda la sintomatologia ansiosa del suo fidanzato, c'è da considerare che l'ansia è l'espressione di un disagio di qualcosa che nella propria vita non sta funzionando come si vorrebbe. Oltre al trattamento farmacologico quindi, lei potrebbe essere di supporto al suo fidanzato nel prendere la decisione di iniziare un percorso psicoterapeutico attraverso cui poter comprendere quali siano le cause dei sintomi ansiosi che sta sperimentando.
Saluti, dott.ssa Di Carlo
Gentile utente, è comprensibile ciò che sta provando in relazione alla persona amata.Può supportare il suo fidanzato affinchè faccia la scelte giuste per migliorare se stesso dal punto di vista fisico e psichico. La psicoterapia associata alla farmacoterapia può aiutare ad alleviare i sintomi. E' consigliabile che il suo fidanzato possa trovare uno psicoterapeuta capace di guidarlo, di instaurare una relazione adeguata per garantire un intervento efficace.
Carissima, comprendo appieno la preoccupazione e apprensione per la salute del suo fidanzato e come consigliato dai colleghi la invito ad un atteggiamento accogliente e rassicurante in modo da essere una risorse positiva per lui. La paura di morire, di vivere ulteriori attacchi di panico è molto comune in chi li sperimenta: sono episodi molto intensi per i quali un buon supporto psicologico è senz'altro fondamentale per comprendere le ragioni che tendono ad alimentarli. Dato che il suo compagno è ben disposto ad un incontro può contattarmi privatamente se lo desidera! Rimango a disposizione, un caro saluto
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e la sua ansia per il suo ragazzo ma la volevo rassicurare del fatto che non vi è rischio di dipendenza e l'aiuto ansiolitico può essere anche preso al bisogno.
La invito invece a cercare di rimanere tranquilla per il suo bene e il rapporto con il suo ragazzo, cercando di sostenerlo nel prendere la decisione di farsi seguire da un professionista che possa aiutarlo a superare la sintomatologia ansiosa degli attacchi di panico. Resto a disposizione per eventuale consulto. Cordiali Saluti.
Buongiorno, non è mai facile vedere qualcuno cui teniamo soffrire, e il senso di impotenza che ne consegue può avere ripercussioni anche sul nostro stato di salute e sulla nostra serenità. E' molto importante che il Suo compagno possa decidere di confrontarsi con un terapeuta, e intraprendere un percorso volto alla risoluzione del disturbo. Non tema il farmaco ansiolitico: da solo è una stampella che a lungo andare non regge, ma è molto funzionale in alcuni casi per abbassare quanto basta il livello di ansia e iniziare la psicoterapia. Pertanto, se il Suo compagno si appoggia al farmaco e contemporaneamente inizia un percorso, dovrebbe riuscire a breve a farne a meno. Lei a Sua volta può essere di sostegno e supporto. Laddove la situazione generi ansia per Lei troppo difficile da gestire, può chiedere un piccolo supporto a Sua volta, per essere la risorsa migliore possibile in questo momento complesso (e contemporaneamente non perdere di vista il Suo stesso benessere). In bocca al lupo ad entrambi! Cordialità, DMP
Salve,
è necessario che il suo fidanzato inizi al più presto una terapia da uno psicoterapeuta, in modo da associarla alla terapia farmacologica, in quanto l'una non esclude l'altra.
Saluti.
Buongiorno,
I dottori dell'ospedale hanno agito per far sentire meglio il suo fidanzato eliminando la fastidiosa sintomatologia fisica degli attacchi di panico. Questo non vuol dire che il suo fidanzato diventerà dipendente o che sia da demonizzare se avesse bisogno di assumere qualche goccia durante altri attacchi. Comprendo la sua apprensione, ma cerchi di fare un passo alla volta, rimanendo nell'oggi e sostenendo il suo fidanzato in questo momento di difficoltà e nell'inizio di un percorso di psicoterapia.
Cerchi, per quanto le è possibile, di essere tranquilla, altrimenti rischia di sommare la sua ansia a quella del suo fidanzato.
Le auguro di trovare un nuovo equilibrio.
Dott.ssa Cristina Polizzi
Gentile utente, dalla sua descrizione si mostra chiara la sintomatologia ansiosa degli attacchi di panico e magari saltuariamente quelle da ansia correlata allo stato della salute cioè l'ipocondria. E' importante intraprendere un percorso psicoterapico di orientamento cognitivo comportamentale il quale è il trattamento più indicato per i disturbi d'ansia e gli attacchi di panico. Tanti colleghi, me compreso, fanno utilizzo della modalità online delle consulenze e visite. Rimango a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Buongiorno,
dalla sua descrizione si comprende bene la difficoltà e la sofferenza che lei e il suo compagno state attraversando. Gli attacchi di panico, e i sintomi ansiosi, possono essere davvero difficili da sopportare.
Tuttavia voglio dirle chiaramente che dal panico e dall'ansia si può guarire!
Per questo, la invito a rivolgersi velocemente ad uno psicoterapeuta, preferibilmente cognitivo-comportamentale, che aiuti il suo ragazzo, e lei, a uscire da questa situazione.
Con i migliori auguri!
Buongiorno. Il suo ruolo è sicuramente limitato a farlo incontrare da uno specialista che possa supportarlo nella gestione di questo invalidante disturbo. Un approccio anche farmacologico può essere si associato ma di esclusiva pertinenza medica.

Cordialità

Massimiliano Trossello
buongiorno, grazie per averci scritto. Mi spiace che il suo fidanzato stia affrontando un situazione cosi difficile, la sua ansia e la sua preoccupazione sono comprensibili. La terapia farmacologica può essere utile, ma affinchè il suo fidanzato possa davvero superare questo momento deve affiancare al farmaco un percorso di psicoterapia.
Resto a disposizione, in bocca a l lupo
Buongiorno comprendo la sua ansia ma se può tranquillizzarla gli attacchi di panico possono anche essere trattati con un percorso psicoterapeutico avendo degli ottimi risultati. un cordiale saluto
Salve, da quello che leggo il levhansa è un integratore alimentare a base di estratti vegetali e favorisce il rilassamento, non è un farmaco che crea dipendenza. Se il suo fidanzato ha detto che contatterà uno psicologo si fidi che lo faccia, lo contatterà appena sarà pronto a ricevere aiuto, ad affrontare ad attraversare quello che gli succede. Piuttosto mi colpisce la sua di ansia. La sento tanto preoccupata e tanto spaventata. Perchè non prende in considerazione di chiedere un consulto anche lei? Magari stare in contatto con una persona che ama e che sta male le fa risuonare qualcosa di antico che chiede di essere attenzionato.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Buonasera, solleciti a contattare uno psicoterapeuta, possibilmente con competenze di Ipnosi. Il LEVHANSA è un integratore alimentare che favorisce il rilassamento, non genera dipendenza fisica, ma psicologica.
Va quindi fornito al suo fidanzato un approccio che gli consenta di trovare dentro di sé tutte le competenze per stare bene.
Per ulteriori informazioni può contattarmi. Un saluto Antonella
Gentile, comprendo, ma è un ottimo segnale che il suo ragazzo voglia intraprendere anche la strada della terapia. In ospedale, nel momento in cui arriva un caso in acuto di attacco di panico, per aiutare subito una persona, la tendenza è quella di dare subito uno psicofarmaco. Quello che posso dirle è che nel momento in cui inizierà una psicoterapia, il suo ragazzo potrà tranquillamente scalare i farmaci prescritti fino a sospenderli, senza problemi. Le consiglio per il suo ragazzo un approccio di tipo gestaltico e/o integrato, spesso consente rapidità nella gestione dei sintomi. Mi colpisce inoltre la sua ansia, prenda in considerazione un supporto psicologico per lei,
saluti.
Buongiorno,
vedere un proprio caro soffrire e stare male ci mette in una situazione di allarme e di preoccupazione.
Credo che la volontà del suo fidanzato di contattare uno psicologo possa essere utile e da intraprendere quanto prima.
Le gocce prescritte dall'Ospedale lo possono aiutare in questa fase acuta di malessere per poi venire scalate e nel lungo termine probabilmente eliminate.
Per eventuali chiarimenti o interrogativi di natura medica è bene che ricontatti chi le ha prescritte per avere informazioni più precise e dettagliate.
Carissima, il fatto che il suo fidanzato consulterà uno Psicologo è già un grande passo verso la guarigione. Le gocce non creano dipendenza, ma è sempre bene essere sotto controllo medico. La terapia breve per gli attacchi di panico risolverà il problema, anche senza l'aiuto di farmaci.
Spero di averla rassicurata perchè sento che ha bisogno di ricevere sollievo e sostegno da parte di uno specialista. Nel caso si senta piuttosto preoccupata, non esiti a contattarmi. Cordiali saluti Dr.ssa Claudia Sposini
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si rivolga al proprio medico di base.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, rivolga i suoi timori al medico curante, conoscendo la situazione saprà fare luce sui suoi dubbi. In oltre può spronare la persona interessata a continuare il percorso con il suo terapista.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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