Salve, sono uno studente universitario all'ultimo anno di una laurea triennale. Sono una persona abb

18 risposte
Salve, sono uno studente universitario all'ultimo anno di una laurea triennale. Sono una persona abbastanza ansiosa e perfezionista, ma prima di quest'anno non ho mai avuto problemi con lo studio e sono sempre stato uno studente eccellente. Quest'anno invece ho avuto grosse difficoltà... nonostante mi sia messo a studiare moltissimo ho avuto difficoltà a memorizzare, studiavo studiavo ma mi restava poco in mente... verso fine novembre, sentendomi impreparato in tutto sono andato sempre più in ansia per l'avvicinarsi della sessione e a dicembre sono "esploso" con crisi d'ansia, di pianto, depressione, rifiuto verso lo studio e un profondo senso di frustrazione per aver faticato così tanto rispetto ai miei colleghi, per poi magari trovarmi meno preparato. La sessione invernale è andata comunque bene ma tra ansia, stanchezza e mancanza di fiducia che mi portava a vergognarmi di stare con gli altri colleghi perché non mi sentivo più all'altezza della situazione è stata una fatica mostruosa affrontare gli esami.
Ora non riesco ad affrontare questa frustrazione... se forse avessi trovato un metodo di studio migliore, se avessi organizzato meglio il tempo, avrei ottenuto dei risultati buoni però senza perdere serenità e studiando il giusto numero di ore senza esagerare... Senza contare che mi sento anche frustrato perché penso che in fondo il materiale da studiare non è vasto, non frequento una laurea in cui ci sono da studiare enormi manuali e programmi vastissimi tipo giurisprudenza o medicina... nonostante questo non sono riuscito a stare in pari con lo studio pure studiando tutto il giorno, e ci ho guadagnato pure lo stare malissimo.
Come è possibile superare questo senso di frustrazione, visto che non posso tornare indietro per rimediare al danno fatto? Vorrei non essermi mai spinto a stare così male, ci penso di continuo...
Salve, capisco che stia vivendo un periodo di grande frustrazione e insoddisfazione rispetto al suo rendimento accademico e alla gestione dello studio. È importante considerare che ogni persona ha il proprio ritmo e che le difficoltà incontrate quest'anno non devono essere viste come un fallimento personale. La sensazione di ansia e perfezionismo può mettere pressione su di sé e ostacolare il processo di apprendimento. Ricordi che l'obiettivo non è solo quello di ottenere buoni risultati accademici, ma anche di mantenere un equilibrio nella sua vita e il benessere emotivo. È importante considerare che il successo accademico non dipende solo dalle ore di studio, ma anche da altri fattori come l'organizzazione, la qualità del riposo e la gestione dello stress. Inoltre, potrebbe essere utile riflettere sulle aspettative che si pone e sui confronti con i colleghi. Ognuno ha il proprio percorso e la propria velocità di apprendimento. Concentrarsi sul proprio progresso personale, piuttosto che paragonarsi agli altri, potrebbe ridurre la sensazione di frustrazione. Infine, è importante dare spazio anche alla cura di sé, dedicando del tempo alle attività che le piacciono e che la rilassano. Coltivare interessi al di fuori degli studi può essere un modo per ridurre lo stress e migliorare il benessere emotivo complessivo.
Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni o per approfondire ulteriormente la situazione. Cordiali saluti, DM

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Gentile utente, grazie per averci esposto il suo attuale disagio che sembra essere molto profondo e invalidante. Da quello che descrive, ci sono tutti i sintomi per parlare di una sindrome da Stress, probabilmente un Burnout. Mi spiego meglio: quando le richieste ambientali sono molteplici e pressanti generano stress, una reazione dell'organismo che si attiva per affrontare le sfide e le difficoltà del momento, il più delle volte lo stress è fisiologico e adattivo, ma a volte diventa disagevole, quando le risorse a disposizione ci sembrano venire meno (nel suo caso, memoria, motivazione, fiducia). Quando lo stress si accumula al punto tale che ci si sente svuotati di ogni energia necessaria e si deve lottare quotidianamente con il senso di frustrazione, ansia e fatica mentale (anche portando a termine il lavoro) che schiacciano tutte le emozioni positive, si assiste al fenomeno del burnout. Curare le sindromi da stress è possibile e molti approcci sono validi ed efficaci. Io mi occupo di Psicologia Positiva e Mindfulness, discipline che, letteratura alla mano, garantiscono enormi benefici nel trattamento delle sindromi da stress e burnout. Attraverso pratiche di meditazione, consapevolezza corporea ed esercizi di attenzione piena, si ristabilisce l'equilibrio mentale e il benessere interiore. La Psicologia Positiva aiuta a scoprire le proprie Potenzialità e a investirle nel modo corretto nelle attività quotidiane, esaltando le emozioni positive, il coinvolgimento e imparando a gestire le difficoltà. Rimango a sua disposizione per altre informazioni e chiarimenti a riguardo, anche online. Dott. Antonio Cortese
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online previa valutazione del suo caso specifico.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, capisco perfettamente che sta attraversando un momento di forte difficoltà che le sembra pesante da superare. L’università, con i suoi ritmi cadenzati, i tanti esami da superare, può essere un banco di prova per molti, in cui si sente di essere giudicati come persone e in cui entrano in gioco tante dinamiche emotive. Il consiglio che le posso dare è quello di affrontare tutte le emozioni negative che sono affiorate in un percorso psicologico che le possa dare il giusto supporto. Se ne esce, glielo posso assicurare non solo da professionista ma anche da ex studentessa. Per qualsiasi cosa mi contatti, posso darle un supporto anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Picciano
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per averci chiesto un parere. Posso immaginare la sua situazione di ansia e stress e proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta, con il quale cercare di star meglio. Pare evidente dal suo racconto che il disagio percepito sia arrivato ad un punto di esasperazione e non esiterei oltre: si rivolga ad una figura professionale e cerchi di riprendersi in mano la sua vita.
Le faccio un grande in bocca al lupo per il futuro e rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente, dottor Moraschini
Gentile utente, la sua narrazione descrive una problematica molto diffusa nel percorso accademico: il confronto con quello che si è sempre stati e le nuove sfide, che possono modificare gli equilibri acquisiti negli anni di precedenti. Ci si trova spesso a non riconoscersi più, a vergognarsi di fronte ai colleghi che non ci conoscono bene e che possono vederci in un modo diverso da come siamo sempre stati considerati.
A questo punto si somma l'ansia da prestazione, con l'ansia sociale, il problema di autostima e il disorientamento sulle giuste strategie di studio.
Ed è da queste ultime che è utile riprendere il filo del percorso.
E' importante (anche con l'aiuto di un professionista) riprogrammare lo studio in base a sessioni, strategie e difficoltà emerse. Tutto questo per ripartire, mettendosi al centro del processo di apprendimento, con maggiore consapevolezza, affinché il percorso di studi porti, non solo alla laurea, ma anche al piacere di conoscere e di conoscersi, sempre più capaci.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Salve,
l'esperienza che descrive è comune a molti studenti universitari. Capita spesso, per i motivi più svariati, di attraversare un momento di difficoltà nello studio ma, gli standard di rendimento abituali unitamente al "peso" del confronto con i colleghi di corso, ci mortificano e demoralizzano, anche perché, probabilmente, si è consapevoli di potere rendere di più.
Ciò può portare a sviluppare un'ansia da prestazione, ovvero una forte preoccupazione per una situazione futura in cui viene richiesta una nostra performance. Si immaginano esiti negativi in cui si sentirà di aver fallito, di essere inadeguati e giudicati come tali dagli altri.
In linea generale, ansia e performance sono strettamente legate tra loro. L'ansia può esserci utile in quanto, un maggior stato di vigilanza, ci permette di essere prestanti nelle attività che svolgiamo. Tuttavia, se l’attivazione è molto alta, la nostra performance risulta compromessa: non riusciremo a concentrarci e sperimenteremo come un senso di black out.
Detto ciò, un percorso psicologico la aiuterebbe a ripartire, lasciandosi alle spalle quel senso di frustrazione che sta sperimentando.
Un percorso di tipo Cognitivo Comportamentale le permetterebbe di individuare e ridimensionare i pensieri poco funzionali sottostanti e, allo stesso tempo, riconoscere e modificare i concomitanti comportamenti di controllo ed evitamento che mantengono il problema. Probabilmente, ha bisogno anche di rivalutare e riadattare il metodo di studio, acquisendo strategie più funzionali e, al contempo, meno dispendiose.
Augurandole una buona giornata, resto a disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Cordiali Saluti
Caro utente, la ringrazio per la domanda. Comprendo come possa essere frustrante vivere una situazione come la sua. Per molte persone ottenere una laurea e completare gli studi è un obiettivo importante e fondamentale per la loro realizzazione personale, e ogni difficoltà può generare forti stati di disagio. Augurandomi che possa ritrovare presto la sicurezza nello studio e risultati scolastici che la soddisfano, la inviterei a non trascurare il malessere psicologico, dato che quest'ultimo è sempre il segnale di qualcosa che non va per il verso giusto e i fattori che lo scatenano sono spesso più di quelli che ci immaginiamo.
In questi casi l'aiuto di uno psicologo può essere fondamentale per dare significato alle emozioni e per ritrovare uno stato di miglior benessere mentale.
Cari saluti!
Buongiorno caro . Mi dispiace per quello che sta vivendo e penso sia legato tanto al suo modo di funzionare improntato molto sulla performance . Inevitabilmente non possiamo sempre rendere il massimo pertanto accettare un errore o un affaticamento è complicato avendo avuto sempre uno storico altamente qualitativo . Possiamo insieme intraprendere un percorso per capire che strategie utilizzare per vivere la sua vita più serenamente. Sicuramente il fatto che nonostante l ansia abbia superato gli esami la rendono una persona con tante risorse . Questo dovrebbe farla pensare che la qualità c è e credo anche tanta pertanto non deve preoccuparsi se ci sono dei periodi no . Se vuole approfondiamo l argomento in consulenza . L’aspetto.
Dott.Eugenio di Giovanni
Salve é spiacevole notare che per raggiungere dei risultati bisogna lavorare tantissimo. Ha detto che prima di quest' anno il suo rendimento nello studio è andato bene. A volte si esagera nel pretendere da sé stessi sempre il massimo o si pensa che tutto deve essere fatto sempre benissimo. Questo carica molto le aspettative e determina uno stato di stress che a sua volta innesca un meccanismo di ulteriore sress. Per ridurre l ansia e lo stress potrebbe essere utile dedicarsi ad attività rilassanti e gratificanti e se non dovesse essere sufficiente potrebbe chiedere aiuto per approfondire con uno specialista.
Buonasera. Credo possa essere importante affrontare i vissuti che riferisce dando loro voce e comprendendone più a fondo il senso e i significati personali che hanno per lei. Potrebbe rivolgersi ad un/a professionista se sentisse la necessità di approfondire la sua esperienza, concedendosi in tal modo anche la possibilità di valutare la possibilità di iniziare uno specifico percorso psicologico attraverso il quale poter essere supportato e sostenuto nella promozione del proprio benessere e della propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buongiorno, mi dispiace per il suo sentimento di frustrazione e fallimento. Lei parla del suo essere sempre stato perfezionista e ansioso, sicuramente un percorso psicoterapeutico l'aiuterebbe a capire e liberarsi di questi suoi tratti che le impediscono di vivere in modo più sereno.
Intanto riuscire a non mettersi sempre in confronto con gli altri sarebbe di aiuto.
Resto a disposizione
Un saluto
Claudia m
Buongiorno, potrebbe richiedere una consulenza per capire se il problema stia già nelle prime due righe che ha scritto (ansia e perfezionismo) o sia anche legato alla scelta fatta.
Gentile utente di mio dottore,
lei porta un Tema delicatissimo che è quello dell' autostima. L ' ansia da prestazione nasce dalla premessa di dover eccellere, e quando questo non accade lei crolla in un uno stato depressivo accompagnato da profonde squalifiche che la buttano completamente giù. Sarebbe importante per lei approfondire tali aspetti e le premesse che si porta dietro, potrebbe con l' aiuto di uno specialista trovare la strada che meglio possa farle superare il circolo vizioso in cui è finito. L' indicazione è quella di cominciare quanto prima un percorso di psicoterapia al fine di poter tornare padrone della sua vita.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro utente, il senso di frustrazione che descrivi in queste poche righe è molto forte e sarebbe opportuno dedicargli un approfondimento tramite un colloquio psicologico. Arrivare alla radice del perfezionismo con cui ti descrivi inizialmente può permetterti di affrontare il percorso universitario, e non solo, in modo diverso. Per qualsiasi approfondimento sono qui, un caro saluto. Dottoressa Martina Marcelletti
Buongiorno, credo che lei non abbia perso certamente le sue capacità ma possano essere sorte delle difficoltà di cui non ha, naturalmente, molta consapevolezza. A volte capita che nel mondo emotivo avvengano delle perturbazioni che la mente razionale fa fatica a cogliere. È utile allora richiedere un aiuto esterno, professionale. Perché non richiede un supporto psicologico che possa mettere in luce cosa è successo, per affrontarlo adeguatamente ed evitare strascichi in futuro? Ci pensi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Capisco quanto possa essere frustrante e scoraggiante trovarsi in una situazione simile, soprattutto quando ci si aspetta di ottenere risultati migliori e ci si sente in difficoltà rispetto ai propri colleghi. E' importante ricordare che non sei solo in questa situazione e che molte persone affrontano difficoltà simili durante il percorso accademico.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a superare questo senso di frustrazione:

Accetta le tue emozioni: È normale provare frustrazione e delusione quando le cose non vanno come ci si aspetta. Accetta queste emozioni senza giudicarti troppo duramente. Riconoscere i tuoi sentimenti è il primo passo per affrontarli in modo costruttivo.
Focalizzati sul presente: Anche se non puoi tornare indietro per rimediare agli errori del passato, puoi concentrarti sul presente e sulle azioni che puoi intraprendere ora per migliorare la tua situazione. Guarda avanti e metti in pratica le lezioni apprese dalle tue difficoltà passate.
Pratica la compassione verso te stesso: Sii gentile con te stesso e ricorda che nessuno è perfetto. Imparare dagli errori e dalle difficoltà è parte integrante del processo di crescita e di apprendimento. Trattati con la stessa gentilezza e compassione che riserveresti a un amico in difficoltà.
Rifletti sulle tue aspettative: Prenditi del tempo per riflettere sulle tue aspettative e sui tuoi obiettivi accademici. Forse hai posto degli standard troppo elevati per te stesso, il che ha contribuito alla tua ansia e frustrazione. Cerca di essere realistico nelle tue aspettative e concentrati sui progressi che hai fatto, anche se sono piccoli.
Cerca supporto: Non esitare a cercare supporto da parte di amici, familiari o consulenti accademici. Parlare delle tue difficoltà con qualcuno di fiducia può aiutarti a sentirsi meno solo e a ottenere prospettive e consigli utili.
Sviluppa strategie di coping: Prova a identificare strategie di coping che ti aiutino a gestire lo stress e l'ansia legati allo studio. Queste possono includere la pratica di tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, l'esercizio fisico regolare e la creazione di una routine di studio ben strutturata.
Ricorda che è normale incontrare ostacoli lungo il percorso accademico e che ci sono molte risorse e supporto disponibili per aiutarti a superarli. Sii gentile con te stesso e ricorda che ogni passo avanti è un progresso.

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