Salve sono una ragazza e ho una madre che soffre di problemi comportamentali. Mia madre ha avuto un

19 risposte
Salve sono una ragazza e ho una madre che soffre di problemi comportamentali. Mia madre ha avuto un passato difficile e ciò influisce sulla sua stabilità mentale. Circa ogni mese ha degli attacchi isterici dove urla ,piange e spesso si tira degli schiaffi sul viso. Dal mio punto di vista lei non riesce a gestire le sue emozioni e quando ha dei problemi anche se piccoli non riesce a gestire la situazione e ha il bisogno di sfogarsi con gli altri o con se stessa . Ma questa situazione è diventata insostenibile visto che ora ha iniziato a prendersela anche con i suoi cari colpevolizzandoli di ogni suo problema e attuando una sorta di violenza psicologica verso di loro . Abbiamo anche cercato di parlarle e di farle capire che nessun problema che lei ha giustifica queste reazioni esagerate ma lei appena cerchiamo di toccare questo discorso si sente in colpa e inizia ad urlare ed a menarsi per punirsi. Una volta ha iniziato una cura da uno psicologo però a distanza di tempo penso che non sia servita a niente . Infine a volte mi sembra che lei si monti una realtà tutta sua dove riesce a raggirare ogni cosa , dove lei è sempre la vittima e gli altri i colpevoli (ma io credo che a volte la colpa di certe situazioni sia sua ma non potrei mai dirglielo visto che non riesce a sostenere il peso di avere la colpa su qualcosa)Non so come comportarmi in tutto ciò perché vorrei proporre di andare da uno psicologo ma non so come possa prenderla , visto che con lei non si può aprire un dialogo che non finisca con urla e violenza. L’unico atteggiamento che vedo funzioni sia prendersi sempre la colpa di tutto anche se ingiustamente così lei riesce a tranquillizzarsi . Però la cosa ricade verso i suoi cari visto che lei li fa sentire incredibilmente in colpa di tutto e si sfoga sempre con loro .cosa posso fare ? Ringrazio in anticipo per la sua risposta .
Ciao, grazie per il coraggio di riportarci un vissuto che coinvolge non solo tua madre, ma anche i suoi cari, compresa te. Il comportamento e i pensieri che ha tua madre, suggeriscono sicuramente il bisogno di un accompagnamento psicologico e valutazioni più accurate. Per questi casi in cui la persona è restia a recarsi da uno psicologo, soprattutto anche considerando l'esperienza passata che, forse, non sembra essere andata a buon termine, il mio suggerimento è di mostrarle questa alternativa come spazio per sé, che lei eventualmente potrà dedicare a se stessa, senza dover avere timore di essere considerata "colpevole" di qualcosa, dove può esprimersi in libertà e dove ogni suo agito non sarà visto in altro modo se non come un punto di partenza per una riflessione. In altro modo, suggerisco di valutare un sostegno anche per chi, dei suoi membri familiari più stretti, volesse accompagnarla in un percorso simile, che potrebbe giovare a voi, a lei e al vostro rapporto. Per qualsiasi dubbio o desiderio di confronto, resto a disposizione. Un saluto, Dott.ssa Alessandra Pace

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Mi spiace anche per la mamma perché si capisce che la situazione è frutto di un evidente disagio.
Ritengo fondamentale che la signora possa intraprendere un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo sia utile anche per lei, come figlia, ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la situazione che lei racconta è indubbiamente assai complessa e articolata.
Sicuramente sua madre avrebbe bisogno di un percorso e un supporto psicologico. Tuttavia non possiamo forzare una persona ad intraprendere un percorso se lei per prima non è motivata a farlo.
Quello che però può fare è valutare lei per prima un supporto individuale al fine di potersi ritagliare uno spazio solo suo per elaborare tali vissuti, implementare le sue strategie di gestione del rapporto con sua madre, e trovare un spazio di riflessione su di sè.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Cara ragazza, la sofferenza di sua madre ha sicuramente bisogno di aiuto psicologico, di comprensione e di tanta compassione. Farle sentire che lei la capisce, parlare insieme del suo passato, di quello che ha sofferto, risuonare con la sua sofferenza potrebbe essere una strada per portarla a farsi aiutare da uno psicoterapeuta.
(Non so quanti anni lei abbia e non la conosco, quindi non posso valutare se il prendersi cura della mamma in questo modo si troppo gravoso per lei...).
In bocca al lupo.
Gentile Amica,
una situazione davvero difficile!
Le darei due risposte: la prima riguarda lei che scrive. Ha bisogno del suo spazio e di proteggersi a questa situazione così dura. Forse prima che sua madre, lei stessa dovrebbe cercare aiuto per evitare che questa situazione le pesi in modo imprevedibile. non trascuri questo, è importante avere cura di sé.
La seconda, riguarda sua madre. Prima che cercare un altro terapeuta, credo che sia il caso di portarla a visita psichiatrica perché le manifestazioni che ci riporta - urla, labilità emotiva, aggressività - possono essere la spia di un disturbo psichiatrico su cui in prima battuta agire dal punto di vista farmacologico. Solo così, dopo essersi presi cura dell'umore di sua madre, si potrà affrontare una cura psicoterapeutica.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Descrive certamente una situazione non semplice in cui si percepisce evidente sofferenza. Come ha bene detto lei come famigliari potete provare a parlarle ma sarebbe opportuno individuare per la signora un terapeuta a lei adatto che la possa aiutare a meglio capire e conoscere quelli sono i suoi vissuti di disagio e di sofferenza. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, è già molto prezioso che lei pensi di chiedere aiuto, può privare a consigliare a sua madre un percorso e se dovesse rifiutare, ciò non esclude che possa farlo lei, in modo da acquisire strumenti di gestione relazionale più efficaci.
Un caro saluto.
Giada Bruni
Buongiorno,
proporre un percorso familiare sarebbe l'ideale.
Raggiungerebbe così due obiettivi:
- non far sentire sua madre stigmatizzata e colpevole o la malata che deve farsi curare. Questo potrebbe rendere più facile l'accesso ad un percorso;
- coinvolgere tutti coloro (che di fatto già sono coinvolti) che vivono questa situazione difficile.

Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
Buongiorno,
Lei è una delle poche persone che ha avuto coraggio e sentore del disagio che sta vivendo in casa.
Sicuramente questa situazione incide su di lei, ma anche ad ogni singolo componente della famiglia.
È evidente e chiaro che la madre abbia bisogno di aiuto e di una seria presa in carico per approfondire e supportare questa sofferenza familiare.
Sono disponibile per aiuto e presa in carico. Cordiali saluti Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso una parte così intima e difficile della sua vita. Quando sono i genitori ad avere bisogno, i figli sentono il dovere di farsi carico della sofferenza finendo a volte per diventare i genitori dei propri genitori, ma quando ciò accade chi si prende cura del figlio? Capisco la sua sofferenza, non può "costringere" sua mamma ad affidarsi a uno specialista, ma potrebbe pensare lei di affidarsi a uno psicologo intanto, per cercare di gestire a livello emotivo questa situazione e le conseguenze che si porta dietro. Penso potrebbe essere utile valutare la possibilità di una terapia che coinvolga anche tutta la famiglia per imparare a gestire i momenti di difficoltà insieme, utilizzando un fronte comune, oltre ad aiutare nella comunicazione con sua madre.
Non demorda solo perché una volta ha iniziato un percorso da uno psicologo e non ha portato i frutti sperati, potrebbero esserci tantissime ragioni per questo. Provi a proporlo di nuovo a sua madre, con calma e senza paura della reazione. La tranquillizzi e cerchi di spiegarle che lei è preoccupata e la vuole solo aiutare e che capisce la sua sofferenza e che lei sta cercando di fare il possibile per quello che può per sua madre.
Ma si ricordi anche una cosa: non si dimentichi di prendersi cura anche di se stessa. Si prenda un po' di tempo per sé, affronti i suoi vissuti emotivi e li porti in un luogo protetto in cui lei può essere fragile, figlia amata e non colpevole.
Lei non ha colpa, sta facendo il possibile con i suoi strumenti e va bene così. Rivolgersi a questo blog è stato sicuramente un passo importante. Continui in questa direzione, un passo alla volta, anche se so quanto è difficile e faticoso, non molli!

Cordialmente,
Dott.ssa Fabiola Ribechini


Buongiorno, deve essere davvero molto doloroso per lei convivere con questa situazione così delicata. Sento anche la sua impotenza derivata dalle reazioni impulsive e autolesive di sua madre. Vi siete mai rivolti ad uno psichiatra per una valutazione e l'inserimento di un eventuale supporto farmacologico? E lei ha mai pensato di prendersi uno spazio tutto suo per elaborare i vissuti emotivi che questa pesante situazione suscitano in lei?
Le auguro che questi suggerimenti possano aiutarla. Un caro saluto
salve, non deve essere semplice per lei vedere sua madre così e sentirsi quasi impotente, e allo stesso tempo sentirsi inglobata in questa situazione. Sarebbe opportuno che sua madre intraprendesse nuovamente un percorso con uno specialista, purtroppo però non si può scegliere per gli altri; ciò che può fare e scegliere lei stessa di intraprendere un suo personale percorso al fine di elaborare ciò che sta accadendo e non essere sopraffatta da questa situazione. rimango a disposizione, un saluto
Buonasera. Intanto, mi dispiace per la situazione che sta vivendo e immagino la sua preoccupazione, la paura e l'impotenza. Credo che sua madre meriti accertamenti psichiatrici, grazie ai quali potrà iniziare una terapia farmacologica, magari supportata da un percorso psicologico. Quello che può fare è proporre in una chiave positiva e semplice, a partire da quelli che sono i bisogni di sua madre. Provi a mettersi nei suoi panni: può darsi che in questo momento ci siano una serie di cose che questa donna non vuole vedere - ed è una naturale conseguenza che si arrabbi e si senta perseguitata, se questo è il suo punto di vista. Ovviamente, il limite è che non si può costringere sua madre a fare qualcosa. Come le propongono anche i colleghi, può comunque iniziare a prendersi cura del proprio benessere, ritagliandosi uno spazio per se stessa, o trovare un compromesso con una psicoterapia familiare. Le auguro di risolvere questa situazione quanto prima, in modo che anche lei stia meglio. Un caro saluto, dott. Francesco Dello Ioio
Buongiorno… Immagino le difficoltà nel gestire questa difficile situazione! Provando ad immedesimarsi mi sento come in un campo minato “il prossimo passo potrebbe far esplodere qualcosa”… Naturalmente la relazione con uno psicologo potrebbe giovare a sua madre! Non ne vedo però la disponibilità… Un altra strada potrebbe essere quello di consultare lei un professionista per aiutarla ad affrontare questa situazione che, mi pare, incominci a pesarle…
Salve, ti ringrazio per aver condiviso con tutti noi i tuoi vissuti così sofferenti. Il mio invito e iniziare a concentrarti su di te, cioè intraprendi tu un percorso personale che ti permetta di mettere la giusta distanza tra te e i vissuti di tua madre. è vero che il suo disagio sta ricadendo su tutti voi e che avrebbe da prendersene cura ma come avrai visto tu per prima non si può costringere una persona a cambiare o a lavorare su di sè se non si sente pronta. puoi invece fare qualcosa tu per te stessa, per trovare una tua dimensione, per trovare nuove soluzioni per portare fuori da te la sofferenza che hai vissuto sino a oggi. hai già fatto un primo passo scrivendo in questa piattaforma, vedi quale è il prossimo passo che ti va di fare per te stessa.
Un caro saluto, Elisa Cantone
Salve,
la ringrazio molto per quello che ha condiviso con noi. La situazione che ci presenta è molto delicata e posso immaginare quanto faticosa possa essere per lei ed i suoi cari.
Sarebbe opportuno che sua madre si sottoponga a degli accertamenti psichiatrici e poi, eventualmente, iniziare anche un percorso psicologico.
Purtroppo non possiamo costringere gli altri a fare ciò che non desiderano, in questo senso quindi credo sia molto importante per lei, come figlia e donna, prendersi cura di sé stessa. Consiglierei quindi di iniziare un percorso psicologico, che possa sostenerla e supportarla in questo difficile momento.
E chi lo sa, forse, per sua madre vederla raggiungere una serenità interiore la spingerà ad intraprendere anche lei questo percorso.
Qualora avesse bisogno, può contattarmi in qualsiasi momento.
La saluto e le faccio il mio in bocca al lupo.
Dott.ssa Francesca Ape
Salve,
stare accanto ad un genitore che mostra difficoltà non è certo semplice. Mi sembra importante che lei si interroghi su come aiutare questa mamma ma parallelamente sostengo che sia molto importante che anche lei possa trovare uno spazio suo in cui portare le proprie difficoltà e nel trovare il modo migliore per gestirle.
Se ha bisogno di qualche chiarimento e informazione resto a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Porcelli
Gentilissima,
la quotidianità per voi familiari immagino sia veramente difficile. La mamma ha certamente vissuto situazioni traumatizzanti nel suo passato, e questo la porta ad avere la necessità di controllare e distorcere la realtà in modo che essa sia conforme a quella che vuole lei (e che non la fa crollare). Tale atteggiamento comporta che manipoli i familiari, probabilmente ognuno ha il proprio e diverso ruolo. Quello che posso consigliare a te è di intraprendere un percorso tuo, finalizzato a comprendere come gestire la situazione, come schermarti per non esserne sopraffatta. Il terapeuta che ti aiuta può capire se ci sono gli estremi affinchè anche la mamma possa essere aiutata e da chi (esempio: sedute 'familiari' in cui emerge il suo bisogno, che può essere di sostegno psicologico e/o psichiatrico)
Spero di averti dato qualche spunto

Marianna Pasello
Buon giorno, non è affatto facile affrontare questa situazione e per fortuna hai già una parziale chiarezza che quello che sta accadendo non è colpa tua ma è un disagio della mamma che richiederebbe un aiuto al CSM della zona forse o anche un consulto da uno psichiatra oltre allo psicologo-psicoterapeuta. Concordo con i miei colleghi che non si può costringere qualcuno, in questo caso la mamma , a fare qualcosa che non vuole fare( a parte in casi nei quali c'è rischio per la propria vita e per quella degli altri, ma anche in questi casi è lo psichiatra a decidere semmai ) Se c'è una speranza che la mamma si motivi a farsi aiutare nella sua sofferenza e disagio che impatta in modo così importante anche la famiglia è rispondendo ad un suo bisogno e quindi proponendole un aiuto e un supporto alla sua sofferenza ( visto che nominare quella degli altri la fà sentire in colpa pare) solo quando e se manifesta lei stessa , anche a parole. Non sono lì con voi per cui non so cosa dice la mamma ma a titolo solo di esempio se la mamma dicesse " basta , io così non ce la faccio più sto troppo male" proprio in quell'istante sarebbe importante sinceramente provare a rispondere qualcosa tipo" mamma vuoi che cerchiamo qualcuno che ti può aiutare a stare meglio? Cerchiamolo assieme così in effetti stai soffrendo troppo , cerchiamo una via d'uscita da qualcuno che ci possa aiutare. Qualcosa del genere in risposta ad un suo riconoscimento e un suo bisogno, se ci sono momenti nei quali la mamma lo riconosce. Difficile dire le frasi giuste qui sul sito e senza conoscere la situazione ,ma se c'è una speranza credo sia rispondendo ad un bisogno della mamma. Detto questo penso anche io, come già scritto dai miei colleghi che la situazione fà soffrire anche te( non ci dici quanti anni hai) e che quindi uno spazio anche per te, con un professionista, per elaborare il dolore e tutto il resto potrebbe essere di grande aiuto. Forse potresti intanto fare un primo colloqui tu con un professionista che ti possa all'inizio anche solo supportare nella situazione pratica per comprendere assieme se ci sono strategie di aiuto a te e tutta la famiglia ? Buona giornata intanto , Dott.ssa Bianchi

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