Salve Sono una ragazza di 25 anni, credo di essere borderline ma per esserne sicura dovrò rivolgerm

19 risposte
Salve
Sono una ragazza di 25 anni, credo di essere borderline ma per esserne sicura dovrò rivolgermi ad uno psichiatra. Volevo chiedervi i borderline possono non avere gli attacchi d'ira?
Perchè io ho tutti i sintomi tranne questi ultimi, mi arrabbio come tutte le persone normali ma non arrivo ad alzare le mani o a far del male fisicamente.
Vi pongo questo mio quesito perchè ho uno zio che è borderline (diagnosticato) e quando si arrabbia anche per poco alza tantissimo la voce e in passato anche le mani, non sempre ma capitava.
Mi fa tanta paura questa malattia o patologia, perchè non si vive come le persone normali, si è destinati ad una vita fatta di farmaci che ti rendono stanco e assonnato costantemente.
Ho letto un pò di cose su questa patologia (non so se è il termine più adatto), ho visto molti video anche di vostri colleghi che ne parlano su Youtube, sembra quasi che non si possono avere relazioni di ogni tipo...
Qualcuno diceva "..bisogna allontanarsi da questo tipo di persone.." parlando di relazioni tra un borderline e una persona normale.
Allora mi chiedo, ma chi ha un qualsiasi disturbo della mente, se dev'essere "allontanato" o "evitato" come fa a vivere? Con chi deve interagire?
È destinato ad una vita fatta di solitudine e sofferenza?
Gentilissima, sono tante, dense di significato e dolorose anche le questioni che pone nel suo pur breve messaggio. Si coglie bene la paura di ritrovarsi inscritta in una categoria diagnostica, che, per come la descrive, appare una gabbia che imprigiona la persona in un insieme di emozioni e di reazioni senza scampo. Non sappiamo perché pensi di rientrare in quella diagnosi, e non sappiamo che cosa abbia rappresentato e rappresenti quello zio “borderline” nella sua storia e nella storia della sua famiglia. Sappiamo però che sente rabbia per le persone, una rabbia che certamente non sfocia nella reazione fisica di attacco, ma che dalle sue parole si immagina essere fonte di grande sofferenza. Anche il pensare di dover essere esclusi dal mondo degli “altri”, dei cosiddetti “sani, causa enorme sofferenza. Le diagnosi, tanto più a mio parte quelle dei disturbi di personalità, sono delle etichette che, se non contestualizzate, rischiano di ingabbiare il soggetto in un orizzonte angoscioso e senza via di uscita. Ciò che conta è la sua serenità. Ciò che conta è andare nella direzione di stare bene con se stessa. E io credo che questo sia possibile, ancor più se ci si mette in cammino in un percorso di terapia che possa dare valore a se stessi e alla propria singola irripetibile individualità. Un caro saluto, Marta Corradi

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Buon pomeriggio, posso comprendere i suoi dubbi e le sue paure e ci tengo a rispondere ai tre punti che mette in evidenza. Prima di tutto per fare una diagnosi è necessario un approfondimento per una valutazione, fatta da uno psicologo-psicoterapeuta. Il secondo punto riguarda l'unicità di ogni persona, ognuno di noi è diverso edesprime il suo modo di essere e di fare in maniera variegata . Quindi non è possibile stare all'interno di una categoria diagnostica rigida. Abbiamo, per fortuna, 1000 sfumature individuali. Le diagnosi sono nomi che orientano sopratutto il medico/lo psicologo/lo psichiatra ecc....
Terzo punto importantissimo, quello delle relazioni. Chi ha un disturbo di personalità non deve essere allontano, anzi...ci sono psicoterapie validissime che mirano e promuovono il benessere della persona, affrontando i temi delle relazioni e della gestione emotiva. Questo per poter vivere le relazioni in maniera più sana per se stessi.
Spero di essere stata chiara e di aver risposto alle sue domande. Rimango a disposizione. Buon natale.
Dott.ssa Chiara Pavia
Buonasera, la diagnosi di cui parla e che teme è come tante altre un'etichetta, un modo per dar nome a una serie di sintomi e per orientare paziente e terapeuta a trovare un percorso di cura. Ma non dice nulla della persona e certamente non dovrebbe mai essre utilizzata per allontanare ma piuttosto per capire come migliorare il modo di relazionarsi. Si affidi a un professionista ed eviti se può letture in rete..che sono inevitabilmente superficiali e talvolta fuorvianti. Rimango a disposizione. Saluti dott Esposito Malara
Cara utente, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Non deve essere facile trovarsi in questa situazione di disorientamento. Prima di etichettarsi un disturbo di personalità le consiglio vivamente di rivolgersi a un professionista come uno psicoterapeuta che la possa accogliere e in seguito fare una diagnosi.
Tuttavia, anche fosse, le persone con un disturbo borderline di personalità non vanno assolutamente allontanate dalla società. Anzi, se seguite adeguatamente, possono vivere una vita normale e serena e migliorare nettamente le relazioni con gli altri.

Abbia cura di se stessa, si rivolga a qualcuno al fine di migliorare questa condizione di sofferenza.

Resto a disposizione per qualsiasi info.

Dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera, mi arriva un forte disagio da quanto scrive, credo che le esperienze familiari possano aver in qualche modo favorito un senso di difficoltà, sarà opportuno trovare un professionista che possa contestualizzare meglio il suo profilo e consigliarle come prendersi cura della sua unicità.
Buon lavoro
Massimiliano
Buongiorno,le scrivo per dirle che lei è una ragazza di 25 anni una persona,non una diagnosi psichiatrica ,identificarsi con una diagnosi è molto riduttivo e sterile ..e talvolta neanche appropriato...Si teme spesso di aver ereditato da qualche parente ma queste patologie non sono ereditarie.. Sarebbe invece interessante e rassicurante mettere a tacere questi inquietanti timori attraverso un profondo percorso psicoterapico che favorisca la crescita di una sua identità più solida e più corrispondente a quello che è lei .Sarebbe non solo utile ma necessario per porre fine a questi dubbi assillanti...e smontare certe erronee credenze Un caro augurio Dottssa Harari
Salve, si rivolga ad un professionista per la diagnosi.
Eviti di cercare le informazioni su internet.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Vorrei innanzitutto rassicurarla su questo: i soggetti borderline (come anche tutte le persone in cui la sofferenza eccede fino a diventare una vera propria patologia, una condizione pesante e difficile da portare con se) non devono assolutamente allontanati o isolati, in particolare "i borderline" sono persone estremamente sensibili e delicate, in cui spesso le emozioni altalenanti ed intensissime sono assolutamente non controllabili e danno vita a reazioni comportamentali eccessive, talvolta violente per se stessi o per le persone care e importanti vicine, necessitano di un percorso di terapia ben strutturato e soprattutto di una persona che, con la sua professionalità e anche con suo calore, sia in grado di sostenerle in questa loro difficile condizione; l'ultima cosa di cui hanno bisogno e da fare è aumentare il loro carico di smarrimento, sentimenti di vuoto e abbandono, lasciandole sole in balia di emozioni troppo forti da contenere.
Detto questo, sembra che lei sia molto preoccupata di rientrare in e di subire questa "etichettatura diagnostica" ma le posso assicurare che le categorie diagnostiche con i loro indici precisi non sono niente di più che schemi per comprenderci fra noi del settore, utili si, ma mai completamente esatti e riassuntivi della persona e della realtà, per semplificare: non esiste un unico modo per essere borderline, esiste invece la persona col suo vissuto, con la sua storia, con le sue emozioni e con il suo modo soggettivo di vivere la propria condizione borderline. Si intuisce dalle sue parole un'angoscia e un disagio che meriterebbero di essere approfonditi attraverso la terapia.
La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia per iniziare insieme questo viaggio, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online di questo portale) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se si sentirà motivata a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto.
Un gentile saluto.
Dottoressa Dafne Buttini
Gentile utente di mio dottore,
Una psicodiagnosi accurata prevede una serie di colloqui associati alla somministrazione di alcuni test. Solitamente lo psichiatra svolge questo tipo di compito, all’ interno delle strutture di salute mentale. Una accurata diagnosi in casi di psicopatologie di un certo rilievo é utile al fine di poter dosare correttamente la somministrazione farmacologica al paziente. Il disturbo Borderline così come altri disturbi di personalitá, con adeguata somministrazione farmacologica sono patologie con cui é possibile fare una vita al pari degli altri sotto diversi punti di vista, inoltre aggiungo che la farmacologia moderna ha particolarmente migliorato l’ aspetto degli effetti dei farmaci soprattutto se li si considera come cura a lungo termine. In ogni caso, i pazienti che sono portatori di qualunque disagio psichico é opportuno inizino un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire le ragioni del proprio malessere ed al fine di poter guardare la propria esistenza con occhi diversi. Qualunque sintomo non cancella il resto del animo umano di una persona, lei a prescindere dalla diagnosi non é solo questo ma anche tanto altro, e forse deve solo riscoprirlo.
In bocca al lupo per tutto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Mi sembra di leggere nelle sue parole una profonda sofferenza e timore del domani.
Prima di tutto non si dia delle autodiagnosi, non è produttivo e non serve, se non ad aumentare paure. Penso sia proprio necessario che lei abbia un supporto che possa guidarla ed accompagnarla in un percorso di costruzione e recupero delle sue sicurezze. Tutto il resto verrà da sè, vista anche la sua giovane età e il suo coraggio nell'aprirsi, che denota un forte desiderio di vivere e star bene.
Chieda aiuto e supporto ad un professionista. Le auguro di ritrovare la stima di se stessa e di definire il suo essere "persona" dignitosa e sicura di averne diritto.
Saluti
Salve, è interessante il suo messaggio. Lo è perché inizia a scrivere chiedendo per sé e poi, quasi repentinamente, manifesta preoccupazioni per una diagnosi attribuita a un suo zio. Mi verrebbe da chiederle, quindi, prima di concentrarsi sulla questione diagnostica o meno, sul disturbo borderline e eventuali sintomi e rimedi, quale sia il suo legame con questo zio, cosa la porta ad identificarsi con lui e a sentirsi simile a lui, tanto da pensare di poter avere la sua stessa patologia. Forse riconosce un tratto che le appartiene, ma questo non significa essere affetti da un particolare disturbo. Potrebbe essere un punto di interrogazione. Non chiuda la questione fissandosi sulla questione diagnostica, piuttosto si domandi il perché questo evento l'ha colpita cosi' tanto da suscitare in lei una simile angoscia. La saluto cordialmente, buone feste, Marina Montuori.
Buongiorno Gentile Utente,
capisco le paure che porta e che ha deciso di condividere con noi, e per questo la ringrazio! La questione diagnostica che pone è da sempre un punto molto complesso da comprendere, ma mi sento di dirle questo: nessuna persona è riducibile ad una mera "etichetta". Ciascun individuo è unico e irripetibile, nelle sue peculiarità e risorse e, anche, nelle proprie difficoltà. L'etichetta "borderline", una volta posta da un esperto diagnosta, serve più che altro ai professionisti della salute per "orientarsi", ma non deve (e non può) in alcun modo rappresentare la persona in toto. Se suo zio presenta dei tratti legati all'ira e all'aggressività, non è detto che ciò debba fare parte dell'esperienza di altri individui che hanno ricevuto la stessa diagnosi! Mi sento di rassicurarla anche su di un altro punto: la qualità della vita di una persona che riceve questa diagnosi non è irrimediabilmente compromessa. Tutti hanno la possibilità di trovare equilibrio, benessere e relazioni che siano appaganti e soddisfacenti. La psicoterapia ed un'adeguata terapia farmacologica (se necessaria) possono essere in alcuni casi fondamentali per imparare a gestire sé stessi e le proprie modalità comportamentali e relazionali, al fine di trovare il proprio modo per "stare al mondo" in armonia con sé e con gli altri. Non si lasci scoraggiare né dubiti di questo, a volte alcuni articoli letti su internet possono risultare fuorvianti.
Spero di essere stata esaustiva, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti! Un caro saluto,
Dott.ssa Genduso
Buongiorno, le diagnosi sono a volte necessarie per inquadrare le problematiche che affliggono le persone, ma non devono diventare cartellini distintivi, la diagnosi aiuta il clinico, non definisce la persona! Non ti far intrappolare nei termini medici, cerca piuttosto di approfondire il senso del tuo malessere e di provare a superarlo, accettando come sei. Probabilmente avrai un senso di "stabile instabilità", prova ad indagare da cosa può essere causato e a superarlo o integrarlo nella tua vita. Un augurio sincero
Claudia m
Buongiorno cara utente, mi spiace molto per la sua sofferenza. Io le consiglio di contattare un collega che si occupi di disturbi di personalità o ancora meglio qualche centro specifico così da poter avere innanzitutto delle rassicurazioni e le risposte a tutte le sue domande oltre che una diagnosi che è una fase importantissima per iniziare un trattamento il più tempestivamente possibile. Se dovesse essere questa la sua diagnosi non è assolutamente incompatibile con una vita relazionale, la rende solamente un pochino più "difficoltosa" ma con i giusti strumenti (farmacologici e non) è assolutamente possibile. Le auguro il meglio!
Buone feste e se dovesse avere domande o curiosità non esiti a contattarmi
Dr.ssa Oltolini
Gentile utente, posso capire che il pensiero di essere costretti ad una vita fatta di solitudine, incomprensione e sofferenza non possa che angosciarla. È importante che trovi una risposta alle sue domande, risposta che non provenga dal Web ma da una conoscenza, ottenuta con un adeguato iter diagnostico, della sua personalità e del suo specifico modo di funzionare.
In ogni caso avere un disturbo di personalità non significa essere condannati ad una "non vita", occorre seguire un percorso di terapia ad hoc e e può essere più difficile, ma non vuol dire che sia impossibile. Si affidi ad un professionista con fiducia. Non potrà che beneficiarne. Un caro saluto
Buongiorno Gentile Utente,
da quanto scrive emerge la grande sofferenza..
come scritto dai colleghi per poter parlare di Diagnosi è necessario fare una valutazione da parte di un professionista. Internet in questo caso può diventare un'arma a doppio taglio..
In generale a tutte le competenze diagnostiche teoriche è necessario aggiungere la valutazione approfondita dell'esperienza soggettiva, un professionista non potrà che aiutarla,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Buongiorno, il disturbo borderline, così come tanti altri, è differente da persona a persona pur presentando tratti comuni che lo fanno rientrare in una classe diagnostica. La sua ricerca su internet per scoprire se lei ha quel disturbo non è consigliabile. A prescindere da una diagnosi, se lei sente di aver qualche disagio che non le consente di condurre una vita soddisfacente si rivolga ad un professionista. Cordiali saluti Dott. Roberto Pitzalis
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

È giovanissima e pone questioni articolate e complesse, nonché intelligenti ed acute.
Cominci ad esplorarle con l’aiuto di un professionista psicoterapeuta senza disperdere le proprie energie in ricerche fai da te di diagnosi inutilizzabili: che sia l’innesco di un bel lavoro di consapevolezza e formazione.
Un carissimo saluto

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