salve, sono una ragazza di 23 anni. ho sofferto di anoressia nervosa fino all’anno scorso..ma ora mi

16 risposte
salve, sono una ragazza di 23 anni. ho sofferto di anoressia nervosa fino all’anno scorso..ma ora mi sono ripresa al 100%, l’unica cosa che ancora non mi funziona è il ciclo ed il sonno
Soffro di tantissimi risvegli notturni, è tipo così: 00:00 inizio a dormire, 2:00 mi sveglio e verso le 2:30 ritorno a dormire,4:30 mi sveglio e verso le 5 ritorno a dormire ,6 mi sveglio, poi 7:30 poi 8:30…fin quando poi non scoccio e mi sveglio definitivamente
vorrei qualche consiglio su come fare perché davvero sono esausta mentalmente, sono più di 2 anni che vado avanti così e ho proprio paura ogni sera di andare a mettermi a letto,
ho provato con sonniferi del tipo tavor o stilnox
ho provato con melatonina,valeriana e erbe varie
ho provato a non assumere caffeina e non utilizzare il cellulare
davvero le ho provate tutte e vorrei sapere se esiste una soluzione perché davvero non ne posso più.
grazie mille
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentile utente, non deve essere facile avere un sonno così alterato. Posso solo immaginare quanto nervosismo e ansia possa provocare una condizione del genere. Da quanto leggo le ha provate un po' tutte. Ha mai provato il protocollo cognitivo comportamentale per l'insonnia (CBT-I)? Si tratta di un approccio non farmacologico che soprattutto nei casi di insonnia primaria risulta essere al momento uno degli strumenti più efficaci, a quanto affermano le ultime ricerche scientifiche. Se ne vuole sapere di più non esiti a contattarmi oppure si informi in rete, troverà sicuramente molte informazioni al riguardo. Mi auguro che possa risolvere al più presto questo problema. Un caro saluto

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Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salve,
Comprendo la complessità della sua situazione, è positivo che lei abbia superato l'anoressia nervosa e ora stia cercando di affrontare questi problemi di sonno, nonostante non abbia ancora trovato la soluzione.
Le irregolarità del sonno possono essere influenzate da vari fattori, tra cui l'ansia, il passato disturbo alimentare, o altri elementi legati al suo contesto di vita. È importante considerare l'approccio multidimensionale per affrontare questa situazione.
Innanzitutto, suggerirei di consultare uno specialista per una valutazione più approfondita delle cause sottostanti dei risvegli notturni, attraverso una terapia che si concentri sulla modifica dei comportamenti e dei pensieri negativi associati al sonno.
L'uso di farmaci per dormire, come Tavor o Stilnox, dovrebbe essere prescritto e monitorato da un professionista ed è importante comunicare apertamente con quest'ultimo riguardo all'efficacia e agli effetti collaterali di tali farmaci.
Inoltre, è essenziale mantenere una routine regolare prima di coricarsi, evitare stimolanti nel pomeriggio e sera, come già sta facendo, e creare un ambiente notturno confortevole. L'adozione di pratiche di rilassamento, come la meditazione o la respirazione profonda, potrebbe essere utile per ridurre l'ansia e favorire il sonno. A disposizione per un consulto più approfondito
Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Dr. Alessio Fogliamanzillo
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Casagiove
Salve. Il sonno è un bisogno complesso, quasi tutto può influenzarlo, dallo stress alle ansie del quotidiano, al cibo mangiato, finanche alle abitudini posturali oppure al troppo o troppo poco esercizio fisico, oppure i rumori notturni; i risvegli ripetuti andrebbero inquadrati per capirne le cause, di per essi sono indicatori assai poco specifici; svolga una polisonnografia ed in genere cominci escludendo cause mediche quali asma, riniti allergiche, problemi cardiaci (potrebbero essere stati peraltro causati dal precedente periodo di anoressia); in concomitanza svolga una consulenza psicologica, la aiuterà in ogni caso a gestire la situazione
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Dott.ssa Maria Cristina Genovese
Psicologo clinico, Neuropsicologo, Psicologo
Gela
Gentile utente capisco come sia brutto quello che stia passando, se vuole può iniziare una terapia per capire le ragioni sottostanti a questo disturbo del sonno, e trovare una soluzione. Se vuole mi può contattare. A presto.
Dott.ssa Roberta Bernardi
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
L'Aquila
Salve, il ciclo veglia-sonno è legato a svariati fattori e uno stile di vita corretto sicuramente apporta benefici a riguardo. Le consiglio di seguire un'alimentazione sana e di praticare attività fisica che la possono aiutare a dormoire la notte. Inoltre attività di gestione dello stress,magari con tecniche di rilassamento, potranno apportare notevoli benefici al suo ritmo circadiano.
Cordiali Saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, comprendo la sua situazione e il desiderio di affrontare i problemi di sonno dopo aver superato l'anoressia nervosa. Le irregolarità del sonno possono derivare da diversi fattori, tra cui l'ansia e il passato disturbo alimentare. Suggerirei una valutazione approfondita da parte di uno specialista per identificare le cause sottostanti dei risvegli notturni. L'uso di farmaci per dormire dovrebbe essere supervisionato attentamente dal professionista e discusso apertamente. È importante mantenere una routine regolare prima di coricarsi e adottare pratiche di rilassamento come la meditazione. Resto a disposizione per ulteriori consulti. Un cordiale saluto.







Dott. Rocco Ressa
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Palagiano
Gentile signora,
la prima cosa da fare è escludere problemi di natura organica. Il suo medico o il suo specialista sono gli unici che, sotto questo punto di vista, possono darle preziose indicazioni.
Non sottovaluti, tuttavia, l’avvio di un percorso psicoterapeutico. Infatti, l’insonnia può anche essere collegata alla difficoltà di entrare in contatto col proprio mondo interiore, con il proprio mondo emotivo. I risvegli notturni precoci, possono anche essere sintomo di uno stato di disagio più profondo, ovvero, una difficoltà della persona ad accedere ai propri vissuti psichici ed emotivi i quali possono essere vissuti come angoscianti. Un saluto
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, non credo questo sia il posto giusto per darle consigli, dovremmo sapere a quanto ammonta il suo peso, se è veramente uscita dall'anoressia nervosa, se è stata veramente anoressia nervosa( qualche specialista glie l'ha diagnosticata?). Penso sia opportuno lei si rivolga al suo medico di base per fare le analisi necessarie e procedere con accertamenti specifici se richieste per poi continuare con un coadiuvante farmacologico se ritenuto utile dal suo medico. Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Manzini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Magenta
Il suo problema del sonno potrebbe essere legato alle conseguenze fisiologiche e neurologiche del passato disturbo alimentare, che può aver alterato i meccanismi di regolazione circadiana e i livelli di alcuni neurotrasmettitori coinvolti nel sonno, come serotonina, melatonina e GABA. L’insonnia frammentata che descrive potrebbe anche avere una componente ansiosa: il timore stesso di non dormire può diventare un fattore che alimenta i risvegli, mantenendo un circolo vizioso.

Dal punto di vista adleriano, sarebbe utile chiedersi che significato ha per lei questo stato di ipervigilanza? A volte il corpo trattiene tensioni irrisolte che non riusciamo a elaborare a livello conscio. L’anoressia, per esempio, non è solo un problema alimentare, ma spesso un modo per esercitare controllo su aspetti profondi della propria vita. Anche se si sente guarita, potrebbero esserci residui di ipercontrollo, ansia o stress non del tutto risolti che il corpo esprime attraverso il sonno disturbato.

Le consiglierei di valutare un approccio integrato: da un lato, un supporto psicoterapeutico per esplorare eventuali fattori emotivi e imparare tecniche di rilassamento profondo; dall’altro, un consulto con un endocrinologo per verificare eventuali squilibri ormonali (ad esempio, livelli di cortisolo, estrogeni e leptina) che potrebbero contribuire all’insonnia e all’amenorrea. Un neurologo esperto in disturbi del sonno potrebbe inoltre aiutarla a comprendere meglio il problema e valutare trattamenti mirati. Rimango a disposizione
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente, posso comprendere come questa situazione non è per lei facile da gestire e come può renderla molto stanca e affaticata anche durante il giorno.
Ciò che mi sento di dirle, oltre ai tentativi di soluzione che lei ha già provato (come evitare la caffeina oppure non utilizzare il telefono), è di evitare di dormire il pomeriggio, anche per dei micro sonni e, nel momento in cui durante la notte si sveglia, vada proprio fuori dalla stanza, per esempio potrebbe mettersi nel divano a leggere, fare un puzzle o a svolgere una qualsiasi altra attività molto tranquilla che potrebbe dopo un po' condurla al sonno. A quel punto può ritornare in camera a dormire.
Cerchi anche di non utilizzare il letto se non per dormire la sera: sarebbe meglio infatti che si creasse nel cervello una sorta di connessione tra il letto e l'azione del solo dormire.
Spero di averle dato qualche tentativo di soluzione in più, rimango a disposizione, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Dott. Simone Matarese
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Roma
Buongiorno, posso solo immaginare quanto sia difficile! Prova a stabilire una routine regolare, andando a letto e svegliandoti sempre alla stessa ora, anche nei weekend, per stabilizzare il ritmo circadiano. Prima di dormire, potresti provare tecniche di rilassamento come meditazione o respirazione profonda. Assicurati che la tua camera da letto sia fresca, buia e silenziosa per favorire il sonno. Inoltre, visto che hai menzionato anche problemi al ciclo mestruale, potrebbe essere utile un consulto con un esperto del sonno o fare un controllo ormonale. Se l'ansia influisce sul sonno, un supporto psicologico potrebbe essere utile. Spero che tu possa trovare sollievo presto!
Dott. Massimiliano Musso
Psicologo, Neuropsicologo
Castiglione Torinese
Buongiorno, innanzitutto grazie per la sua condivisione, capisco quanto una problematica di questo tipo possa essere frustrante e debilitante. Il mio consiglio è quello di seguire un percorso di Terapia Cognitivo Comportamentale, in quanto esistono protocolli per l'insonnia scientificamente validati che potrebbero aiutarla a risolvere in modo definitivo questo disagio. Purtroppo spiegarli in poche parole è impossibile, ma per qualsiasi cosa resto volentieri a disposizione, anche online!
Le auguro di cuore di poter stare meglio al più presto.
Dott. Massimiliano Musso.
Dott.ssa Claudia Basileo
Psicologo clinico, Psicologo
Chieti Scalo
Cara, dato il suo passato con l'anoressia, è possibile che il suo sistema nervoso e l'equilibrio ormonale non siano del tutto stabilizzati.
Cosa provare?
Potrebbe richiedere, ad esempio, una visita specialistica da un endocrinologo per verificare lo stato ormonale. Il mio consiglio è comunque di rivolgersi al suo medico di fiducia, che, sicuramente, saprà indirizzarla verso la giusta via da percorrere.

Infine, mi sembra che il mancato sonno sia più un sintomo (dato che, da come scrive, sembra che i farmaci non l'abbiano aiutata). Potrebbe provare a iniziare, se non l'ha già fatto, una terapia che l'aiuterebbe anche a gestire questa ansia anticipatoria dovuto alla paura di andare a dormire.

Un caro saluto, Dott.ssa Claudia Basileo, Psicologa.
Dott. Alessandro Casalone
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Cagliari
Gentilissima,

Grazie per questa condivisione. Quello che sta vivendo è profondamente comprensibile, ed è normale sentirsi esausti quando il sonno non è ristoratore da così tanto tempo. Ha già fatto moltissimo: il fatto che sia riuscita a risalire dall’anoressia è una vittoria enorme, ma è anche normale che ci siano ancora degli strascichi da sistemare, e il sonno è uno dei più delicati.
Da quanto esposto si potrebbe trattare di insonnia da risveglio multiplo, che può avere molte cause interconnesse: neurobiologiche, psicologiche, ormonali e legate al sistema nervoso autonomo, che è spesso iperattivato nelle persone che hanno vissuto lunghi periodi di stress e ansia.
Sullìottica di un approccio multidisciplinare (medico e psicologico) potrebbe valutare una valutazione ormonale completa (es. livelli di estrogeni, progesterone, alterazione asse HPA, etc.) e di questo potrebbe parlarne con il suo medico curante e valutare un consulto da un endocrinologo specializzato.
Valuti una consulenza psicologica per una ristrutturazione dei pensieri e del comportamento verso il sonno: questa può aiutare a modificare i pensieri e i comportamenti che involontariamente mantengono il problema.
Ha inoltre detto una cosa chiave: "ho paura ogni sera di andare a letto". Questo è un circolo vizioso noto: più temiamo di dormire male, più dormiamo male. In terapia si lavora anche su questo: togliere al letto il ruolo di "luogo del fallimento" e ricostruire l’associazione con la calma e la sicurezza.
Comprendo che purtroppo i disturbi del sonno rendano esausti in quanto molto impattanti sulla quotidianità: la soluzione esiste, ma come già scritto spesso richiede un approccio multidisciplinare (medico e psicologico). La incoraggio a cercare una figura specializzata in disturbi del sonno, cercando di non attendere troppo per evitare che tali pensieri e comportamenti che ha espresso si cronicizzino.

Le auguro di riuscire presto a recuperare una qualità del sonno soddisfacente.
Rimango a disposizione per ulteriori richieste di chiarimento sull'argomento.

Cordiali saluti,
Dott. Alessandro Casalone
Dott.ssa Francesca Murgia
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Padova
Buongiorno,
capisco profondamente quanto possa essere frustrante e logorante vivere da tanto tempo con un sonno frammentato: la stanchezza accumulata, la paura di non dormire e l’ansia serale che ne deriva possono diventare un vero circolo vizioso.

Il fatto che lei abbia superato l’anoressia è un segnale di grande forza e capacità di recupero. Tuttavia, dopo periodi in cui il corpo ha vissuto forti restrizioni o stress prolungati, il sistema ormonale e il ritmo sonno-veglia possono impiegare molto tempo per ristabilirsi completamente, anche quando l’alimentazione e il peso sono tornati nella norma.

In questi casi, oltre alla valutazione medica (per verificare l’assetto ormonale e metabolico), può essere molto utile lavorare a livello psicologico su due fronti:

ridurre l’ansia legata al sonno, attraverso tecniche di rilassamento, respirazione e mindfulness;

aiutare il corpo a ritrovare fiducia nel riposo, interrompendo il controllo e la paura di “non dormire”.

La terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) ha dimostrato un’elevata efficacia anche nei casi di insonnia cronica: lavora sui pensieri e sulle abitudini che mantengono il problema, aiutando gradualmente a dormire in modo più naturale.

Non esiste una soluzione immediata, ma con un percorso mirato può tornare a riposare con serenità e sicurezza.

Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Murgia – Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,
capisco quanto possa essere estenuante vivere con risvegli continui e la paura di non riuscire a dormire: l’insonnia cronica spesso diventa un circolo vizioso tra ansia, ipercontrollo e stanchezza. Dopo un percorso di anoressia, il sistema neuroendocrino può restare per un periodo alterato — soprattutto se il ciclo mestruale non è ancora tornato — e questo influisce sul ritmo sonno-veglia.

È importante procedere con una valutazione endocrinologica e neuropsicologica del sonno, per escludere squilibri ormonali o carenze persistenti, ma anche per lavorare sugli aspetti cognitivi e ansiosi legati al momento dell’addormentamento. In molti casi, interventi di terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) risultano molto efficaci, agendo proprio sui pensieri e sulle routine che mantengono il problema.

Può essere utile inoltre ricostruire gradualmente un rapporto sereno con il corpo, lavorando su rituali di rilassamento e fiducia corporea, più che sull’obbligo di dormire.
Saluti

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