Salve, sono una ragazza di 23 anni ed ho un problema che mi affligge da diversi mesi, non so più cos
23
risposte
Salve, sono una ragazza di 23 anni ed ho un problema che mi affligge da diversi mesi, non so più cosa fare..
Due anni fa circa iniziai a manifestare degli attacchi di panico, dapprima in luoghi chiusi.. poi con l'avvicinarsi della stagione estiva questi si fecero piú frequenti fino ad averli anche a casa, quasi quotidinamete.. alle volte addirittura mi venivano crisi di pianto e per giorni cadevo in depressione; per piú di un mese mangiai davvero poco ogni qualvolta mi avvicinassi alla tavola mi prendeva un senso di nausea e mi allontanavo. Arrivai ad un peso di circa 39 chili (partivo da 46). Finito il caldo estivo, mi sembró di stare meglio, meno crisi di panico, mi sentivo più "sicura" (anche se comunque non uscivo spesso per via delle restrizioni da pandemia che ci hanno costretto a casa diverso tempo) .
Verso marzo, dopo aver dato un esame all'universitá (ebbi un attacco di panico poco prima dell'esame) presa da impegni e la volontá di rimettermi a studiare per darne altri improvvisamente fui colpita da una strana sensazione, mi sembrava quasi di perdere i sensi, l'equilibrio, quella sensazione duró diversi secondi.. trascorsi i quali.. da quel momento in poi iniziai a sentirmi tutti i giorni come se stessi sempre in barca, oscillavo (nella mia mente) come un pendolo, avevo poco equilibrio non riuscico a stare seduta.. per un periodo ho provato anche un percorso di psicoterapia ma non potetti portare a termine..
Così, passa il tempo e quella sensazione di sbandamento si attenua ma tutt'ora, continuo a sentirmi sempre strana, ho una sensazione di pesantezza alla nuca, non riesco a fare movimenti veloci con la testa che avverto subito delle vertigini, nella vita di tutti i giorni ho difficoltà a concentrarmi sui libri perché dopo un pò questi fastidi si intensificano ed ho bisogno di rilassare la testa sul cuscino. Se esco e vado al supermercato o faccio un giro tra i negozio, non riesco a guardarmi intorno e concentrare la mia attenzione...
Non so piú che fare, i miei genitori hanno voluto che avessi un colloquio con uno psichiatra il quale mi prescrisse una serie di medicinali (circa 4 da assumere durante la giornata).. scusatemi se mi permetto di parlare in questo modo ma non me la sentii di fare una cura del genere.
Quel che mi chiedo dottori, é possibile che io possa curarmi solo in questo modo? Si é vero che ho disturbi di ansia generalizzata (come mi diagnosticó la psicoterapeuta) però é vero anche che ció che mi abbatte e mi fa andare ancora piú in ansia sono proprio questi fastidi "cervicali" che mi porto dietro (ho provato anche la ginnastica posturale globale individuale).
Dottori, innanzitutto mi scuso per essermi dilungata così tanto, ma vorrei davvero un vostro parere a riguardo. Cosa posso fare?
Vi auguro una buona serata.
Due anni fa circa iniziai a manifestare degli attacchi di panico, dapprima in luoghi chiusi.. poi con l'avvicinarsi della stagione estiva questi si fecero piú frequenti fino ad averli anche a casa, quasi quotidinamete.. alle volte addirittura mi venivano crisi di pianto e per giorni cadevo in depressione; per piú di un mese mangiai davvero poco ogni qualvolta mi avvicinassi alla tavola mi prendeva un senso di nausea e mi allontanavo. Arrivai ad un peso di circa 39 chili (partivo da 46). Finito il caldo estivo, mi sembró di stare meglio, meno crisi di panico, mi sentivo più "sicura" (anche se comunque non uscivo spesso per via delle restrizioni da pandemia che ci hanno costretto a casa diverso tempo) .
Verso marzo, dopo aver dato un esame all'universitá (ebbi un attacco di panico poco prima dell'esame) presa da impegni e la volontá di rimettermi a studiare per darne altri improvvisamente fui colpita da una strana sensazione, mi sembrava quasi di perdere i sensi, l'equilibrio, quella sensazione duró diversi secondi.. trascorsi i quali.. da quel momento in poi iniziai a sentirmi tutti i giorni come se stessi sempre in barca, oscillavo (nella mia mente) come un pendolo, avevo poco equilibrio non riuscico a stare seduta.. per un periodo ho provato anche un percorso di psicoterapia ma non potetti portare a termine..
Così, passa il tempo e quella sensazione di sbandamento si attenua ma tutt'ora, continuo a sentirmi sempre strana, ho una sensazione di pesantezza alla nuca, non riesco a fare movimenti veloci con la testa che avverto subito delle vertigini, nella vita di tutti i giorni ho difficoltà a concentrarmi sui libri perché dopo un pò questi fastidi si intensificano ed ho bisogno di rilassare la testa sul cuscino. Se esco e vado al supermercato o faccio un giro tra i negozio, non riesco a guardarmi intorno e concentrare la mia attenzione...
Non so piú che fare, i miei genitori hanno voluto che avessi un colloquio con uno psichiatra il quale mi prescrisse una serie di medicinali (circa 4 da assumere durante la giornata).. scusatemi se mi permetto di parlare in questo modo ma non me la sentii di fare una cura del genere.
Quel che mi chiedo dottori, é possibile che io possa curarmi solo in questo modo? Si é vero che ho disturbi di ansia generalizzata (come mi diagnosticó la psicoterapeuta) però é vero anche che ció che mi abbatte e mi fa andare ancora piú in ansia sono proprio questi fastidi "cervicali" che mi porto dietro (ho provato anche la ginnastica posturale globale individuale).
Dottori, innanzitutto mi scuso per essermi dilungata così tanto, ma vorrei davvero un vostro parere a riguardo. Cosa posso fare?
Vi auguro una buona serata.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, data la situazione credo che sia più opportuno per lei intraprendere un percorso psicologico per elaborare il suo vissuto emotivo. Non credo che possa esserle d’aiuto affrontare il disagio da solo.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, la sua situazione merita approfondimento poiché ogni disturbo psicologico nasce all'interno di una storia di vita e con caratteristiche uniche e specifiche per ogni individuo. Se non è già seguita da uno psicoterapeuta forse è il caso di farlo adesso che si pone tutte queste domande. I farmaci posso aiutare per l'attenuazione dei sintomi e vanno seguiti da uno psichiatra, invece per comprendere e superare ciò che li genera è utile intraprendere un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, prima di tutto mi spiace molto per ciò che sta passando.
Mi sembra di capire delle sue parole che questa situazione sta condizionando molto la sua vita. per questo mi sento di consigliare di riprendere il percorso terapeutico che aveva intrapreso o di contattare un nuovo specialista.
Per quanto riguarda i farmaci mi sento di rassicurarla sul fatto che non sempre le terapie farmacologiche sono l'unica via. Tuttavia in alcuni casi sono, però, sono del validi alleati, un po come delle stampelle se si fosse rotta una gamba.
Rimango a sua disposizione, Dott.ssa Alessia D'Angelo
Mi sembra di capire delle sue parole che questa situazione sta condizionando molto la sua vita. per questo mi sento di consigliare di riprendere il percorso terapeutico che aveva intrapreso o di contattare un nuovo specialista.
Per quanto riguarda i farmaci mi sento di rassicurarla sul fatto che non sempre le terapie farmacologiche sono l'unica via. Tuttavia in alcuni casi sono, però, sono del validi alleati, un po come delle stampelle se si fosse rotta una gamba.
Rimango a sua disposizione, Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, le consiglio di escludere qualsiasi problema di natura organica attraverso gli esami che il suo medico curante le prescriverà. Una volta escluse patologie , le consiglio di iniziare un percorso terapeutico con uno psicologo. Se la cosa la può rassicurare e rincuorare, gli attacchi di panico si possono affrontare e risolvere in poco tempo. Sono assolutamente certo di questo avendo dedicato gran parte della mia professione alla risoluzione di questo disagio che colpisce moltissime persone. Saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve sulla base del quadro sintomatologico da lei descritto le suggerisco di indagare la possibilità di una interferenza tra contratture all altezza delle prime vertebre cervicali (potenzialmente causate da somatizzazione ansiosa e stress) e un iperattivazione in particolare del ramo simpatico del nervo vago (anche questo correlabile a una cronicizzazione di uno stato di allarme). Se tale ipotesi venisse confermata, il problema è sicuramente affrontabile con un approccio multidisciplinare, che coinvolga in particolare: il neurologo o lo psichiatra per la valutazione di un eventuale coinvolgimento del nervo vago. un fisioterapista o ortopedico per valutare e trattare eventuali problematiche cervicali e uno psicologo,
magari esperto nell' utilizzo di tecniche psico-corporee utili a ripristinare uno stato di equilibrio del tono vagale, allo scopo di ridurre ed eliminare i disturbi psico-fisiologici ed emotivi spesso correlati. Cordiali saluti
magari esperto nell' utilizzo di tecniche psico-corporee utili a ripristinare uno stato di equilibrio del tono vagale, allo scopo di ridurre ed eliminare i disturbi psico-fisiologici ed emotivi spesso correlati. Cordiali saluti
Salve dalla sua nota emerge che lei ha consultato diversi specialisti. Nonostante ciò la sua situazione appare non semplice da definire. Pertanto forse potrebbe esserle utile qualora non lo avesse già fatto valutare la situazione organica tramite un consulto con un medico di sua fiducia per stabilire se è o meno presente questa componente ed eventualmente stabilire le possibili cure e soluzioni. Parallelamente sembra opportuno riprendere a lavorare sulle componenti di tipo psicologico e quindi contattare uno psicoterapeuta per lavora su questo aspetto che sempre sulla base delle sue indicazione si può ipotizzare. Un cordiale saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Dopo aver escluso le cause organiche tramite un consulto con un medico. Ritengo comunque utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Buongiorno, mi spiace molto per questa situazione e mi sembra di capire che stia condizionando e invalidando molto le sue giornate. Mi sentirei di consigliarle di provare a intraprendere nuovamente un percorso di psicoterapia che possa aiutarla in primis a comprendere ed essere più consapevole di ciò che le accade, di ciò che sta mantenendo questa situazione e trovare degli strumenti per fare in modo che l'ansia non sia più così invalidante.. I farmaci sono dei buoni alleati e potrebbe essere utile combinarli con un percorso psicoterapico. In bocca al lupo
Gentile utente, immagino che i fastidi cervicali di cui riferisce, che le impediscono di concentrarsi sullo studio e limitano le sue possibilità di movimento, siano davvero debilitanti. Credo che la loro causa non si esaurisca nella diagnosi di disturbo d'ansia, che può essere concomitante ma non l'unico fattore scatenante. Perciò le consiglierei di approfondire la condizione della sua schiena attraverso un consulto specialistico, che le dia risposte più certe in merito al fastidio che prova. Dott.ssa Jessica Maranza
Buonasera, prima di tutto dovrebbe fare un consulto medico per escludere ogni causa organica sui problemi "cervicali". Le consiglio poi di intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia, che l'aiuterà ad alleviare e poi risolvere il suo disagio psicologico, che si manifesta attraverso tutte le difficoltà e i sintomi che ha ben descritto. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Buonasera, le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per elaborare le emozioni e i vissuti connessi, integrando alcuni esercizi corporei per la gestione degli attacchi di panico. Un caro saluto, dott.ssa Antonia Lagana'
Salve, la ringrazio per aver scritto sul portale nonostante non sia sempre facile aprirsi anche se si ha l'urgenza di avere delle risposte. Noto che ha provato a rivolgersi a diversi professionisti, dalla sintomatologia riportata sarebbe utile indagare meglio alcuni aspetti attraverso una visita neurologica. Inoltre essendo il sintomo fisico un portavoce di malesseri interni le consiglio di riprendere un percorso di terapia quanto prima. Il sintomo fisico trova spazio dove la parola a volte non arriva. Questo senso di sbandamento, come se "stesse su una barca", forse oltre che fisicamente lo sta provando anche da un punto di vista psichico. Per ulteriori domande o per iniziare un percorso rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente, Dott.ssa Flaminia Iafolla
Cordialmente, Dott.ssa Flaminia Iafolla
Salve, mi dispiace molto per la situazione che hai descritto. Io ritengo fondamentale riprendere il percorso con il terapeuta per approfondire le tematiche che hai riportato.
Molto spesso i sintomi si presentano proprio quando le parole non riescono ad uscire.
Inoltre ti consiglierei, oltre alla visita psichiatrica che hai già effettuato, una visita neurologica. Resto a disposizione, Federica Curci
Molto spesso i sintomi si presentano proprio quando le parole non riescono ad uscire.
Inoltre ti consiglierei, oltre alla visita psichiatrica che hai già effettuato, una visita neurologica. Resto a disposizione, Federica Curci
Buongiorno, mi spiace molto per il momento che sta vivendo. Si sente molto la sofferenza e la fatica che sta facendo per poter proseguire con la sua quotidianità. Leggendo ciò che ha descritto, potrei presupporre che la sua sintomatologia, potrebbe essere la manifestazione corporea di qualcosa di emotivamente molto intenso.. quando non riusciamo a dare una spiegazione con le parole, il corpo molto spesso ci aiuta manifestando determinati sintomi. Consulterei comunque uno specialista per evitare qualsiasi causa di natura organica, per poi pensare di poter riprendere con la psicoterapia o cercare un professionista che possa intraprendere nuovamente un percorso insieme a lei.
Per qualsiasi domanda, rimango a sua disposizione,
Dott.ssa Angela Peronace.
Per qualsiasi domanda, rimango a sua disposizione,
Dott.ssa Angela Peronace.
Buonasera, intanto grazie per aver condiviso questo suo periodo di difficoltà. Intanto le chiedo se ha fatto accertamenti medici rispetto a questa situazione, al causa organica è sempre la prima cosa da escludere. La seconda cosa riguarda il suo percorso di psicoterapia: perché lo ha interrotto? cosa non andava? Potrebbe pensare di iniziarlo nuovamente o di cambiare psicologo nel caso non si fosse trovata bene con il precedente.
Rispetto ai farmaci, perché ha deciso di non prenderli? La sua situazione è molto invalidante per lei, i farmaci potrebbero aiutarla e non c'è niente di male nell'assumerli. A volte ci fanno paura, ma questo deriva da un retaggio culturale che ci portiamo dietro sugli psicofarmaci e non dalla realtà delle cose. I farmaci servono quando andiamo completamente in tilt perché ci rimettono "in ordine" e ci permettono di essere di nuovo collegati a noi stessi e poter iniziare a lavorare sulle nostre difficoltà. Non ne abbia paura. Farmaci e percorso psicologico la potrebbero aiutare in questo momento. Vale la pena almeno di tentare perché quello che ha fatto finora non l'ha portata da nessuna parte quindi perché non provare ad affidarsi a un professionista?
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Rispetto ai farmaci, perché ha deciso di non prenderli? La sua situazione è molto invalidante per lei, i farmaci potrebbero aiutarla e non c'è niente di male nell'assumerli. A volte ci fanno paura, ma questo deriva da un retaggio culturale che ci portiamo dietro sugli psicofarmaci e non dalla realtà delle cose. I farmaci servono quando andiamo completamente in tilt perché ci rimettono "in ordine" e ci permettono di essere di nuovo collegati a noi stessi e poter iniziare a lavorare sulle nostre difficoltà. Non ne abbia paura. Farmaci e percorso psicologico la potrebbero aiutare in questo momento. Vale la pena almeno di tentare perché quello che ha fatto finora non l'ha portata da nessuna parte quindi perché non provare ad affidarsi a un professionista?
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Cara, è evidente che ciò che sta passando sta condizionando la sua vita. Intanto, per scongiurare qualsiasi causa organica ai sintomi che descrive, consulterei un medico.
Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso con uno specialista che possa restituirle un significato ai sintomi che manifesta.
Rimango a sua disposizione per maggiori approfondimenti.
Dott.ssa Carla Trovato
Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso con uno specialista che possa restituirle un significato ai sintomi che manifesta.
Rimango a sua disposizione per maggiori approfondimenti.
Dott.ssa Carla Trovato
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Gentile utente,
grazie per la condivisione. Il consiglio che mi sento di darle è di effettuare tutta una serie di esami specifici per escludere che questo senso di mancato equilibrio non sia dovuto ad una condizione medica.
Se dopo gli esami e valutazioni lei prova ancora queste vertigini al punto tale da condizionarle negativamente la giornata e il suo percorso universitario le consiglio di riprendere un percorso psicoterapico così da comprendere l'origine dei suoi vissuti d'ansia e trovarne strategie per la gestione quotidiana.
Non è detto che lei può curarsi solo in un modo specifico. La terapia dev'essere un pò come un abito fatto su misura per lei, quindi se con uno specifico specialista non si trova bene o ne parla apertamente con lui o forse quella non è la strada giusta per lei.
Resto a sua disposizione
Un caloroso abbraccio.
grazie per la condivisione. Il consiglio che mi sento di darle è di effettuare tutta una serie di esami specifici per escludere che questo senso di mancato equilibrio non sia dovuto ad una condizione medica.
Se dopo gli esami e valutazioni lei prova ancora queste vertigini al punto tale da condizionarle negativamente la giornata e il suo percorso universitario le consiglio di riprendere un percorso psicoterapico così da comprendere l'origine dei suoi vissuti d'ansia e trovarne strategie per la gestione quotidiana.
Non è detto che lei può curarsi solo in un modo specifico. La terapia dev'essere un pò come un abito fatto su misura per lei, quindi se con uno specifico specialista non si trova bene o ne parla apertamente con lui o forse quella non è la strada giusta per lei.
Resto a sua disposizione
Un caloroso abbraccio.
Gentile utente, la sua esperienza riflette una complessità di emozioni e sintomi che merita un'attenzione profonda. Gli attacchi di panico e le sensazioni di sbandamento possono essere letti come manifestazioni di un conflitto interno e di una risposta del corpo a situazioni di stress e ansia accumulate nel tempo. È evidente che la sua mente sta cercando di far fronte a tensioni che forse non sono state del tutto elaborate. La sensazione di "essere in barca" e le vertigini sembrano rappresentare un simbolico disorientamento emotivo, una difficoltà nel trovare stabilità sia nel corpo che nella mente. È interessante notare come l'ansia si possa esprimere attraverso sintomi fisici, creando una sorta di circolo vizioso che alimenta ulteriormente il suo stato d'animo. È comprensibile che il ricorso a farmaci possa creare un senso di apprensione; tuttavia, questi possono rappresentare uno strumento per aiutarla a recuperare un certo equilibrio nel breve termine. È fondamentale anche considerare un percorso di psicoterapia che possa esplorare le radici emotive della sua ansia e dei sintomi fisici. Tornare a lavorare su sé stessa in un contesto terapeutico potrebbe fornirle gli strumenti necessari per affrontare e comprendere meglio il suo malessere.
Se desidera continuare a esplorare questa complessità e cercare soluzioni più adatte alle sue esigenze, non esiti a contattarmi.
Prevedo condizioni agevolate per i giovani pazienti che, come Lei, trasmettono una forte e seria domanda.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Se desidera continuare a esplorare questa complessità e cercare soluzioni più adatte alle sue esigenze, non esiti a contattarmi.
Prevedo condizioni agevolate per i giovani pazienti che, come Lei, trasmettono una forte e seria domanda.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. È comprensibile che questi sintomi la stiano affliggendo e che si senta bloccata. L'ansia può manifestarsi con sintomi fisici intensi, come quelli che descrive, e può diventare un circolo vizioso in cui il malessere fisico alimenta l'ansia e viceversa. Ha già fatto passi importanti, come provare la psicoterapia e la ginnastica posturale. Potrebbe essere utile un approccio integrato: un supporto psicologico continuativo per lavorare sull'ansia e tecniche di rilassamento o mindfulness per ridurre la tensione muscolare. Ha valutato la possibilità di approfondire la componente vestibolare o cervicale con uno specialista?
Buongiorno, da come descrive la situazione intuisco una fatica nel gestire questi sintomi. La invito, se vorrà tornare in psicoterapia, di provare a riflettere sull'inizio di questi periodi di ansia, che mi sembra di capire si intensificano d'estate, e questa associazione con il mangiare meno e la difficoltà a studiare.
Gentile utente,
il suo racconto mostra quanto a lungo stia convivendo con una forma d’ansia molto intensa, che nel tempo ha coinvolto anche il corpo fino a generare sintomi persistenti come vertigini, sbandamenti e tensioni alla nuca. In questi casi mente e corpo si influenzano a vicenda: le sensazioni fisiche alimentano la paura di star male, e l’ansia, a sua volta, amplifica la percezione dei sintomi, creando un circolo difficile da interrompere.
Il peggioramento nei periodi di stress o durante l’estate, la difficoltà a concentrarsi e il bisogno di sdraiarsi sono segnali di un organismo costantemente in iperattivazione. È importante ricordare che non si tratta di “immaginazione”, ma di una reazione reale del sistema nervoso, che può essere affrontata in modo efficace.
La cura farmacologica proposta dallo psichiatra è una delle possibili strade, utile soprattutto per ridurre i sintomi fisici e permettere di affrontare con maggiore stabilità un percorso psicologico. Tuttavia, non è l’unica possibilità. Un trattamento psicoterapeutico regolare — ad esempio di tipo cognitivo-comportamentale o ad approccio corporeo — può aiutarla a comprendere i meccanismi dell’ansia, a gestire l’ipercontrollo sul corpo e a riprendere gradualmente le attività quotidiane.
Anche il lavoro sul respiro, le tecniche di rilassamento o un percorso di ipnosi clinica possono favorire la riduzione delle tensioni muscolari e la regolazione dell’equilibrio interno. Le consiglio di rivolgersi nuovamente a uno psicoterapeuta di fiducia per valutare insieme il percorso più adatto, che integri mente e corpo in modo personalizzato.
Dott.ssa Sara Petroni
il suo racconto mostra quanto a lungo stia convivendo con una forma d’ansia molto intensa, che nel tempo ha coinvolto anche il corpo fino a generare sintomi persistenti come vertigini, sbandamenti e tensioni alla nuca. In questi casi mente e corpo si influenzano a vicenda: le sensazioni fisiche alimentano la paura di star male, e l’ansia, a sua volta, amplifica la percezione dei sintomi, creando un circolo difficile da interrompere.
Il peggioramento nei periodi di stress o durante l’estate, la difficoltà a concentrarsi e il bisogno di sdraiarsi sono segnali di un organismo costantemente in iperattivazione. È importante ricordare che non si tratta di “immaginazione”, ma di una reazione reale del sistema nervoso, che può essere affrontata in modo efficace.
La cura farmacologica proposta dallo psichiatra è una delle possibili strade, utile soprattutto per ridurre i sintomi fisici e permettere di affrontare con maggiore stabilità un percorso psicologico. Tuttavia, non è l’unica possibilità. Un trattamento psicoterapeutico regolare — ad esempio di tipo cognitivo-comportamentale o ad approccio corporeo — può aiutarla a comprendere i meccanismi dell’ansia, a gestire l’ipercontrollo sul corpo e a riprendere gradualmente le attività quotidiane.
Anche il lavoro sul respiro, le tecniche di rilassamento o un percorso di ipnosi clinica possono favorire la riduzione delle tensioni muscolari e la regolazione dell’equilibrio interno. Le consiglio di rivolgersi nuovamente a uno psicoterapeuta di fiducia per valutare insieme il percorso più adatto, che integri mente e corpo in modo personalizzato.
Dott.ssa Sara Petroni
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.