Salve, sono una ragazza autistica di 25 anni e da circa 8 anni soffro di anoressia nervosa, vorrei g

21 risposte
Salve, sono una ragazza autistica di 25 anni e da circa 8 anni soffro di anoressia nervosa, vorrei guarire ma purtroppo al momento non riesco proprio ad andare da un nutrizionista (avevo preso appuntamento al centro dca ma non sono riuscita ad andare per questo blocco psicologico) e stavo pensando di intraprendere un percorso psicologico.
È possibile arrivare alla guarigione solo con il supporto psicologico?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Una delle terapie più efficaci per la risoluzione dell'anoressia nervosa è senza dubbio la terapia familiare, il mio consiglio è quello di proporre alla sua famiglia di intraprendere insieme questo tipo di terapia, è consigliata tra le linee guida. Sono convinta che non solo lei in primis, ma tutto il nucleo beneficerà di questo intervento. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
un percorso psicologico può essere un punto di partenza prezioso, soprattutto per esplorare e lavorare sui blocchi che ti impediscono di accedere anche al supporto nutrizionale. Spesso con il tempo e l’aiuto di uno psicoterapeuta, si riesce a sbloccare anche la parte più pratica del percorso (come accettare un aiuto nutrizionale).
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve, innanzitutto ti ringrazio per aver condiviso la tua situazione, che sicuramente richiede molta forza e coraggio.

È comprensibile che, in presenza di un disturbo come l’anoressia nervosa, soprattutto se associato a una condizione di neurodivergenza come l’autismo, possano emergere importanti blocchi nell’intraprendere percorsi di cura, anche solo nell’andare agli appuntamenti.

Per rispondere alla tua domanda: il percorso psicologico è fondamentale e può aiutare moltissimo nella cura dell’anoressia nervosa, lavorando su pensieri, emozioni e comportamenti legati al cibo, all’immagine corporea, alle difficoltà relazionali o alle rigidità che possono far parte anche del profilo autistico. Tuttavia, nei disturbi dell’alimentazione, il solo supporto psicologico spesso non basta a garantire una guarigione completa, soprattutto se ci sono importanti compromissioni fisiche o nutrizionali. L’aspetto medico-nutrizionale è infatti essenziale sia per monitorare la salute sia per aiutare a ripristinare un equilibrio nutrizionale, il che ha effetti anche sul funzionamento psicologico e cognitivo.

Detto questo, è possibile iniziare un percorso psicologico anche se in questo momento non riesci a rivolgerti a un nutrizionista: lo psicoterapeuta può aiutarti a lavorare sui blocchi che ti impediscono di accedere alle altre cure e costruire, con i tuoi tempi, la possibilità di affrontare anche la parte medica e nutrizionale. Non è raro, infatti, che nei disturbi dell’alimentazione ci sia bisogno di un lavoro graduale, rispettoso delle paure e delle difficoltà individuali.

In sintesi, la psicoterapia da sola può certamente portare benefici e in alcuni casi anche miglioramenti importanti, ma per parlare di guarigione completa dall’anoressia nervosa è fortemente consigliato un approccio multidisciplinare, che coinvolga sia professionisti della salute mentale sia figure mediche-nutrizionali esperte in disturbi dell’alimentazione.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Maria Sarubbi
Psicoterapeuta, Psicologo
Grassano
Ciao, grazie per aver condiviso una parte così delicata della tua esperienza.
Ogni percorso di guarigione è profondamente personale e non esiste una sola strada valida per tutti. In molti casi, il supporto psicologico può rappresentare un primo passo fondamentale per iniziare a lavorare sulle motivazioni, sulle emozioni e sui blocchi legati al disturbo alimentare.

A volte, è proprio attraverso la relazione terapeutica che alcune resistenze (come quella nel rivolgersi a un nutrizionista) possono iniziare ad allentarsi. In altri casi, può essere utile — o necessario — un lavoro integrato con altre figure professionali, ma ogni situazione è diversa.

L’importante è partire da dove ti senti più pronta. E se questo punto di partenza è un percorso psicologico, potrebbe già essere un segnale prezioso di ascolto verso te stessa.

Ti incoraggio, passo dopo passo, a continuare a cercare ciò che può aiutarti davvero.
Dott.ssa Roberta Ristagno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Foligno
Salve, è bene rivolgersi ad un centro specializzato, per il loro approccio multidisciplinare, indispensabile in molte problematiche come quelle di cui lei parla. Si affidi. Auguri!
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, credo che anzitutto sia importante dar seguito alla tua volontà di ritagliarti uno spazio e un tempo psicologico, tuo, per il tuo benessere, per cercare di stare meglio. Da qui poi potrai parlarne con lo specialista, per comprendere al meglio come procedere. Passo dopo passo :)
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bruino
Buongiorno,
la sua domanda è molto importante. Nel suo caso, un percorso psicologico può certamente rappresentare un primo passo concreto verso la guarigione. L’anoressia non è solo una questione alimentare: è spesso un modo in cui la mente cerca di sentirsi al sicuro, di controllare qualcosa, di regolare emozioni difficili. Il fatto che senta questo “blocco” verso il nutrizionista è comprensibile e merita rispetto, non forzature.
Iniziare un percorso psicologico può aiutarla a sciogliere proprio quel blocco e a creare le basi interiori per poi avvicinarsi, quando sarà pronta, anche ad un lavoro nutrizionale.
Si può guarire, ma ognuno ha bisogno di una strada adatta a sé. Il lavoro psicologico può aiutarla a ritrovare fiducia, a lavorare sulle sue paure, e a costruire passo dopo passo una possibilità reale di cambiamento.
Se desidera, resto disponibile per approfondire e accompagnarla in questo primo passaggio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, comprendo quanto possa essere difficile convivere con anoressia nervosa e autismo.
La risposta alla sua domanda è: sì, è possibile iniziare un percorso di guarigione anche solo con il supporto psicologico, soprattutto quando, come nel suo caso, accedere ad altri specialisti (come un nutrizionista o un centro DCA) risulta al momento troppo difficile.
Una terapia psicologica specializzata nei disturbi del comportamento alimentare può aiutarla a lavorare sui blocchi emotivi, sulla regolazione affettiva e sul rapporto con il cibo e il corpo, sempre rispettando i suoi tempi e la sua unicità. In molti casi, il supporto psicologico è stato il primo passo verso la guarigione, anche in presenza di una neurodivergenza come l’autismo.
Se e quando si sentirà pronta, sarà poi possibile valutare insieme l’integrazione di altri specialisti. Ma può iniziare da dove si sente più al sicuro, ossia dalla psicoterapia.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Barbara Gizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Certamente, un percorso psicologico è cruciale l'anoressia nervosa e può essere il primo passo fondamentale, specialmente se si sente un blocco verso altre cure.
L'anoressia ha radici profonde nella psiche: la terapia l'aiuterà a esplorare le cause, modificare i pensieri disfunzionali e sviluppare strategie. Spesso, affrontare la parte psicologica rende poi più semplice accedere anche al supporto nutrizionale. Inizia da dove si sente pronta: il benessere mentale è la chiave per un recupero duraturo. Resto a sua disposizione. Saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Dott.ssa Alice Mortarotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sanremo
Buongiorno, sicuramente è importante iniziare a prendersi cura della situazione, rispetto alla possibilità di guarigione credo che durante il percorso troverete con il professionista di riferimento la migliore modalità di agire. Solitamente lo psicoterapeuta suggerisce il supporto di altre figure (psichiatra, nutrizionista o altro) se ritiene che sia necessario e condivide le riflessioni in colloquio così che eventuali ulteriori figure lavorino in tandem per arrivare più efficacemente ad uno stato più completo di benessere. Il mio consiglio è quindi di iniziare con la figura che in questo momento senti più adatta a te, poi successivamente si vedrà se allargare l'intervento con altri o no. Un caro saluto e buona giornata.
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Considerato i limiti del contesto e le poche informazioni disponibili, posso provare a fornire un piccolo contributo di pensiero. Nel leggere le sue poche righe, sono stato pervaso da una forte sensazione di solitudine. Mi sono chiesto se ci fossero persone con cui condividere le paure, le fantasie, i desideri. Qualcuno che, di fronte al blocco di cui parla e che pare tenerla lontana dal mondo, dagli altri, dal cibo, dalle cure di cui ha bisogno, possa prenderla per mano. Potersi affidare, poter contare su qualcuno sarebbe prezioso in un momento così delicato. Penso non si possa prescindere da una prima valutazione presso il centro per l’assistenza a persone con disturbo del comportamento alimentare (DCA) più vicino a lei, perché il primo passo è cercare di capire di cosa ha bisogno, cosa chiede. Qualora si trattasse di un franco disturbo alimentare, è indispensabile un équipe multiprofessionale, che si prenda cura sia degli aspetti fisici che di quelli più profondi. Laddove desiderasse la collaborazione di qualche professionista esterno, ne potrà parlare con i colleghi del centro. Si rivolga a loro con fiducia e senza esitare, troverà personale professionalmente preparato e umanamente dotato. Se necessario si faccia assistere o accompagnare da un amico o da un parente. Insomma, non resti sola. La fragilità non è una malattia, ma un diritto. In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Sara Rubert
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, esiste un complesso intreccio di fattori che contribuiscono all'emergere dei disturbi del comportamento alimentare e per questo la scelta migliore è affidarsi a un centro specializzato dove poter usufruire dei servizi e dell'appoggio di un equipe multisciplinare. Questi stessi centri di solito offrono anche supporto psicologico. Se non riesce ad accedervi, le consiglio di rivolgersi comunque ad un professionista per lavorare su quello che lei ha definito il "blocco psicologico" che in questo momento le impedisce di rivolgersi direttamente a un Centro DCA.
Dott.ssa Liza Bottacin
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Padova
Gentilissima,
tanto tempo è ormai passato dall'inizio della manifestazione del suo problema, che essendo ancora attivo richiede un intervento multidipliplinare.
E' qs un'ottima strada
Saluti
Dott.ssa Giulia Bassi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sacrofano
Gentile utente, prendendo un nuovo appuntamento al centro dca può direttamente in quella sede, con i professionisti del settore, valutare l'esigenza di un percorso di psicoterapia e se affiancarlo o meno a una terapia farmacologica.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentilissima, grazie per la condivisione innanzitutto. Intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti e supportarti in questo faticoso percorso e momento rispetto il rapporto difficoltoso con il cibo. Resto a disposizione! cordiali saluti AV
Dott.ssa Maria Betteghella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Dipende, non c'è un'unica risposta alla sua domanda. sicuramente, un percorso psicologico può essere un buon inizio, per valutare eventualmente un intevento del nutrizionista se necessario. l'anoressia nervosa nn va sottovalutata.
resto in attesa di ulteriori richieste e sono disponibile per un consulto anche online
Cara utente, sarebbe veramente buono per lei intraprendere un percorso psicologico e affrontare la difficoltà alimentare che sta attraversando. Ovviamente, se inizia un percorso con uno psicoterapeuta, sarà lui stesso a valutare se questo e' sufficiente o se rispetto alla questione necessita di ulteriore supporto. L'importante e' iniziare a parlarne con uno specialista per approfondire la sua condizione di sofferenza a riguardo. Cordiali saluti
Dott.ssa Irene Sibella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Ghezzano
Cara, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quando parliamo di anoressia l'attenzione non può essere solo sulla psiche ma inevitabilmente si focalizza anche sul corpo; è una condizione clinica da non sottovalutare e da attenzionare con un lavoro clinico d'equipe in un centro specializzato. Si prenda cura di lei, un caro saluto.
Dott.ssa Valentina Sciubba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, nell'anoressia nervosa molto spesso occorre prendere in carico l'intero nucleo familiare, soprattutto i genitori, sia che ci si affidi ad uno psicologo privato, che ad un centro specializzato. La psicoterapia è molto efficace e potrebbe anche da sola risolvere il problema.
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Gentilissima utente,
Certamente potrebbe iniziare con dei colloqui di psicoterapia individuale.
Sii fiduciosa nel processo .
Sii ricordi che nulla è per sempre.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni mi scriva in privato.
Saluti

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