Salve , sono una figlia che cerca di aiutare un padre che non vuole farsi aiutare. Mio padre è in un

24 risposte
Salve , sono una figlia che cerca di aiutare un padre che non vuole farsi aiutare. Mio padre è in uno stato depressivo sotto cura dello psichiatra ma io credo non sia abbastanza. a febbraio 2023 abbiamo perso mia madre diciamo che anche se alcune problematiche erano presenti da prima , adesso è tutto peggiorato e lui non vuole nemmeno uscire. Non abitiamo insieme io sono sposata, non so come convincerlo ad uscire e a parlare con un professionista , lui è un tipo silenzioso in generale ma penso che non sia il caso che stia ancora in silenzio.
Come posso convincerlo!?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Barbara Semeraro
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Trieste
Mi spiace molto per la sua situazione ed è davvero apprezzabile l'impegno che lei mette per poterlo aiutare. Suo padre ha perso la sua compagna di vita ed è rimasto solo. Il vuoto che sente porta molto dolore e ci vuole molto tempo per poterlo metabolizzare. Sarebbe utile che vedesse uno psicologo oltre allo psichiatra però se in questo momento lui si rifiuta è perché ha ancora bisogno di stare immobile nel suo silenzio. Il rischio che il disturbo dell'umore cronicizzi però è presente. Continui a stargli accanto come sta facendo, senza forzarlo troppo di tanto in tanto cerchi di parlare con lui e provi a riproporre un eventuale percorso terapeutico.
Dott.ssa Claudia Passanante
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
gentile utente, questa situazione è molto dolorosa ma purtroppo non possiamo essere responsabili per la vita degli altri nè tantomeno "obbligarli" a fare delle scelte. Possiamo solamente stargli vicino, essere di supporto per quanto possibile. Inoltre è fondamentale un lavoro di accettazione riguardo a tale dinamica. Abbiamo potere solo su noi stessi e ognuno è responsabile della propria vita, non possiamo agire contro il volere degli altri e aiutarli se loro stessi non vogliono essere aiutati anche se questo fa molto male soprattutto se si tratta di familiari o persone vicine. Consiglio un percorso di accettazione e gestione emotiva per lei stessa oltre che di mantenere la vicinanza con suo padre ed essere di supporto per quanto è possibile!
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Cara figlia, il dolore di chi amiamo ci entra nel profondo e ci mette pesantemente in difficoltà. Soprattutto se chi amiamo ritiene di non volere essere aiutato o quanto meno ci comunica questo.
Per questo la invito a considerare di confrontarsi con uno psicologo in modo più esplicito e protetto. Le propongo un colloquio conoscitivo online, per il quale sono disponibile.
Dott.ssa MONIA MICHELINI
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Nonantola
Salve, grazie per la condivisione. Questa situazione è sicuramente molto dolorosa sia per lei sia per suo padre.
Consiglierei sicuramente a suo padre un percorso di sostegno psicologico per l'elaborazione del lutto: l'evitamento non fa che peggiorare il dolore per cui sarebbe opportuno affrontare questo dolore. Come dire "per venirne fuori bisogna passarci in mezzo"...
Anche per lei può essere opportuno un percorso di sostegno psicologico per lavorare sul senso di impotenza che trapela ed esplorare la sua sofferenza per poter poi trovare strategie utili al fine di poter ritrovare la serenità.
Dott. Gianluca Pilotti
Psicologo clinico, Psicologo
Cassano d'Adda
Gentile utente, grande per la condivisione della sua situazione. Posso immaginare quanto sia faticoso per lei, soprattutto dopo la perdita di sua madre. L'elaborazione del lutto è sempre un processo lungo e faticoso e non tutti lo affrontano nello stesso modo e con gli stessi tempi. Condivido il fatto che la terapia farmacologica debba essere affiancata da una presa in carico psicoterapica in modo da comprendere ed elaborare la grave perdita. Purtroppo nessuno può sostituirsi a suo padre in questa scelta. Quello che può fare è continuare a stargli accanto, rispettando il suo dolore e facendogli sentire la sua presenza, magari anche consigliandogli l'inizio di un percorso di terapia.
In caso questa situazione dovesse essere troppo faticosa per lei, consiglio anche a lei di valutare l'inizio di un percorso di supporto.
Cordialmente. Dott. Gianluca Pilotti
Dott.ssa Marina Bettoni
Psicologo, Psicologo clinico
Seriate
Buongiorno, sono dispiaciuta per questa situazione così dolorosa sia per lei che per suo padre: avete perso una madre e una moglie. In questo momento di sofferenza potrebbe essere molto d’aiuto avere un supporto psicologico nella gestione del suo (vostro) lutto. Da un lato per poter esplorare la perdita che ha avuto, dall'altro per conoscere e identificare meglio la sofferenza che prova verso suo padre, infine per poter essere di maggior supporto per lui. Il suo impegno nello stare accanto a suo padre e senz'altro è notevole ma è altrettanto importante farlo con l'equilibrio interiore che le darebbe maggiore forza. Un caro saluto MB
Dott.ssa Carla Claudia Di Mauro
Psicologo clinico, Psicologo, Sessuologo
Roma
Salve cara, il dolore di un padre o di una madre che soffrono ci arriva dritto al cuore, una grande verità però, è che l'unico modo per aiutare suo padre è quello di aiutare prima se stessa.
Un buon modo potrebbe essere quello di iniziare un percorso per lei ed eventualmente chiamare in colloquio suo padre, mi occupo di terapia sistemico familiare e se avesse voglia di contattarmi sarei lieta di offrirvi supporto.
Si ricordi che in aereo, durante le emergenze, è obbligatorio indossare prima la maschera d' ossigeno per noi stessi, e poi aiutare gli altri ad indossarla.
Dott. Francesco Pellino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Buongiorno. Molto belle come lei si identifichi come figlia di un padre. L'aver perso vostra madre deve essere stato molto difficile e dalle sue poche righe ne esce una famiglia molto unita. Purtroppo mi sento di consigliarle di rispettare il dolore altrui che si contestualizza in un'età e dei vissuti differenti. Stia vicino a suo padre se può perché a quanto mi pare di capire suo papà non desidera vedere uno psicologo. A mio avviso dovrebbe prima di tutto lei stessa vivere qualche seduta per osservare dall'esterno quello che sta accadendo e spostare l'attenzione su dei dettagli che potrebbero aiutarla nella gestione di questa perdita. Se dovesse servire mi trova disponibile. Coraggio e condoglianze a lei e al suo papà.
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Dott.ssa Giorgia Maimone
Psicologo, Psicologo clinico
Orvieto
Gentile utente,
capisco quanto possa essere doloroso per lei vedere suo padre in un tale stato di prostrazione. Bisogna però tenere presente che non possiamo costringere un altro adulto, per di più nostro genitore, a cominciare un percorso psicologico se non lo desidera perché le decisioni riguardanti la sua vita gli competono completamente, anche quando questo ci provoca sofferenza.
Potrebbe però essere utile che andasse lei stessa a parlare con uno psicologo per elaborare questo momento doloroso e perché la sua qualità di vita non diminuisca sensibilmente.
Le auguro tutto il meglio,
Dott.ssa Giorgia Maimone
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
mi dispiace molto leggere questo messaggio ed è molto difficile trovare le parole giuste per risponderle, ancor di più tramite messaggio di testo.
La situazione che vive risulta particolarmente difficoltosa ed in più, poco dipendente dalla sua volontà.
Forse sarebbe il caso di affrontare questo discorso con un professionista in un ambiente ed uno spazio adeguato.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dr. Edoardo Bunone
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, mi dispiace per la situazione descritta e immagino sia molto difficile stare vicino a suo padre in questo momento. Purtroppo, nessuno può sostituirsi a suo padre in questa scelta, ma l'evitamento non fa che peggiorare il dolore. Potrebbe proporre un colloquio online e magari accettarlo con meno rifiuto. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Dott. Alessandro Macchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Pontedera
Salve, grazie per la condivisione della sua esperienza. Riguardo la sua domanda non è possibile rispondere, posso tuttavia comprendere il suo bisogno di vedere suo padre star meglio, tuttavia la persona che conosce in miglior modo suo padre è lei stessa. Continui a stargli accanto e manifesti a suo padre i suoi sentimenti, eventualmente valuti se può essere benefico per lei il consulto da uno specialista per approfondire meglio i suoi vissuti. Spero di essere stato di aiuto. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

È comprensibile che tu voglia aiutare tuo padre a uscire da uno stato depressivo e a cercare il supporto di un professionista della salute mentale. Tuttavia, è importante affrontare questa situazione con sensibilità e rispetto per i suoi sentimenti e desideri. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a convincere tuo padre ad accettare aiuto:

1. Ascolta attivamente: Prima di tutto, ascolta attentamente tuo padre e cerca di comprendere i suoi sentimenti e preoccupazioni. Mostragli che sei lì per lui e che ti preoccupi per il suo benessere emotivo.

2. Parla con empatia: Quando parli con tuo padre, fallo con empatia e comprensione. Fagli capire che è normale sentirsi triste e sopraffatti dopo la perdita di tua madre, ma che cercare aiuto può essere un passo importante verso il recupero.

3. Offri il tuo sostegno: Assicura a tuo padre che non è solo e che hai intenzione di supportarlo in questo momento difficile. Offrigli il tuo aiuto nel cercare un professionista della salute mentale e nell'organizzare appuntamenti per le terapie.

4. Fornisci informazioni: Potresti raccogliere informazioni su professionisti della salute mentale nella tua zona e sui benefici della terapia. Condividi queste informazioni con tuo padre in modo che possa comprendere meglio le opzioni disponibili per lui.

5. Proporlo come un piccolo passo: Piuttosto che suggerire un cambiamento drastico, proponi a tuo padre di fare un piccolo passo verso il miglioramento del suo benessere emotivo. Ad esempio, potreste iniziare parlando con il suo psichiatra per valutare se ci sono opzioni terapeutiche aggiuntive disponibili per lui.

6. Rispetta i suoi tempi: Ricorda che ogni persona affronta il dolore e la depressione in modo diverso, e potrebbe essere necessario del tempo a tuo padre per accettare l'idea di cercare aiuto. Rispetta i suoi tempi e offri il tuo sostegno costante durante questo processo.

7. Coinvolgi altri membri della famiglia: Se possibile, coinvolgi altri membri della famiglia nel supportare tuo padre e nell'incoraggiarlo a cercare aiuto. L'unione fa la forza, e il supporto di persone care potrebbe aiutare tuo padre a sentirsi meno solo e isolato.

Infine, ricorda che mentre puoi offrire il tuo sostegno e incoraggiamento, la decisione di cercare aiuto spetta a tuo padre. Rispetta le sue decisioni e continua a essere presente per lui, indipendentemente dalle sue scelte.

Spero che questi suggerimenti siano utili. Se hai ulteriori domande o preoccupazioni, non esitare a chiedere.

Con affetto,

Dott.ssa De Pretto
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso questo stato di profonda sofferenza che oltre a suo padre coinvolge anche lei in prima persona. Dedico gran parte del mio lavoro alle cure palliative a supporto dei pazienti, caregiver ed operatori, le posso confermare che l'elaborazione di un lutto doloroso passa per diverse fasi, ma avviene in modo estremamente soggettivo... Mi sembra che in parte suo padre andando da uno psichiatra riconosca di non stare bene, ma probabilmente ha bisogno di tempo, gli stati depressivi, la tristezza, emergono dicendoci proprio di rallentare, prima di procedere ad una rielaborazione, tuttavia quando i sintomi diventano più importanti o si manifestano troppo a lungo può essere necessario un ulteriore supporto psicologico o farmacologico, molto spesso la combinazione di questi due da i migliori risultati. Per cui comprendo la sua preoccupazione, ma per darle altri suggerimenti dovrei avere più informazioni sul caso, e ad ogni modo prima di iniziare un percorso psicologico deve essere proprio il paziente a valorizzare una spinta interiore in questa direzione.
Lavorando spesso con le famiglie che affrontano situazioni simili le posso confermare che un percorso che dia a lei in prima persona degli strumenti e un supporto per gestire questa situazione potrebbe aiutarla nell'alleviare le sue preoccupazioni ed indirettamente portare beneficio anche a suo padre...
Sicuramente sarebbe un quadro da approfondire, per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più preso questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Dott. Claudio Pieroni
Psicologo, Psicologo clinico
Lecce
Buonasera gentile utente, leggo con rammarico la sua condivisione perché immagino che tipo di frustrazione può arrecare il vedere una persona amata nello stato in cui l'ha descritta. La depressione spesso è un modo che utilizziamo per proteggerci da un dolore importante e insopportabile. La terapia psicologica potrebbe sostenere e aiutare questa situazione ma non è efficace se manca della volontà del paziente di intraprenderla. Sarebbe importante quindi, insieme a suo operato di sostegno, continuare a insistere, sperando che con il tempo possa trovare le sue motivazioni. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Sicuramente suo padre è una persona che trarrebbe giovamento da un percorso con un collega... Il problema è che non si può aiutare chi non vuole farsi aiutare. Provi a spiegargli le sue preoccupazioni senza costringerlo e offrendo anche il suo aiuto nella ricerca del professionista a lui adeguato. Quando sarà pronto accetterà i suoi consigli.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Nausicaa Precenzano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bollate
Buongiorno Cara. La situazione che racconta è molto delicata e immagino quanto per lei sia complesso gestire la sua vita con la costante preoccupazione per il papà. Lei dice che il papà è disposto a farsi aiutare e questo gioca a suo favore. Potrebbe farsi aiutare dallo psichiatra a far capire al papà il valore aggiunto che una psicoterapia potrebbe avere permettendogli di andare oltre il lutto che sta incidendo fortemente sul suo benessere.
Un caro saluto
Cara utente,
capisco quanto sia difficile vedere suo papà così provato dalla vostra perdita e come questo possa preoccuparla. È un momento delicato che richiede attenzione e cura.
Ha fatto bene a considerare il supporto psicologico come un'opzione per il suo papà. Affrontare la perdita di una persona cara può essere un processo complicato e doloroso, ricevere aiuto da uno psicologo può essere un passo importante nel percorso di elaborazione del lutto, purtroppo però non può scegliere lei al posto di suo papà.
Vorrei sottolineare invece quanto sia importante che lei si prenda cura anche di sé stessa in questo momento. Il dolore per la perdita di sua madre è profondo e può influenzare molti aspetti della sua vita. Considerare un percorso di supporto psicologico potrebbe essere un modo per affrontare il suo dolore e trovare la forza per sostenere suo papà nel modo migliore possibile. Quando si è in grado di elaborare il lutto e di gestire il dolore, si è più in grado di essere presente per le persone a noi care e di offrire loro il supporto di cui hanno bisogno.

Qualora decidesse di voler intraprendere questo percorso personale non esiti a contattarmi anche online.

Un saluto
Dott.ssa Alessandra De Magistris
Dott.ssa Giulia Esposito
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
Gentile Utente,
Innanzitutto le esplicito il mio dispiacere per la situazione che sta vivendo e che prova ad affrontare.
In primis, per quanto riguarda suo padre è da apprezzare che lei si sia resa conto della situazione di disagio che sta vivendo e che voglia aiutarlo, ma ahimè posso dirle che è difficile convincere una persona ad intraprendere un percorso contro la propria volontà, l’unica cosa che si può fare è che lei insista nel fargli prendere consapevolezza della situazione di malessere e disagio che vive e continui a suggerirgli che dovrebbe farsi aiutare ma del resto non può nè obbligarlo, nè quantomeno sentirsi responsabile delle sue scelte.
In secondo luogo, apprendo dalle sue parole che tutta questa situazione pesa anche a lei e che anche lei sicuramente, anche se in modo differente, sta elaborando il lutto per sua madre e vive un malessere generale; quindi forse anche per lei, se non lo ha già fatto, sarebbe il caso di rivolgersi ad un professionista per sgravare un po’ sia il senso di colpa verso suo padre, che il suo malessere.
A disposizione, Doc. Giulia Esposito
Dott.ssa Giorgia Pinessi
Psicologo, Psicologo clinico
Lissone
Gentile Utente, innanzitutto è ammirevole questa sua tenacia nel voler aiutare suo papà. Come prima cosa le consiglierei di non cercare forzatamente di convincerlo in quanto una terapia psicologica produce i suoi benefici anche grazie alla stipula dell'alleanza terapeutica e quest'ultima verrebbe meno qual ora il paziente, in questo caso suo papà, non fosse d'accordo nel farsi aiutare. Premesso questo magari provare a proporre una prima consulenza domiciliare? Dato che la depressione comporta una marcata mancanza di voglia di uscire come ha dettagliato lei nella domanda. Resto a disposizione
Dott.ssa Pinessi Giorgia
Gentile utente,
Mi dispiace per la sua situazione e comprendo che non sia semplice da gestire.
Ha provato a pensare ad una terapia familiare? Potreste andare sia lei sia suo padre, così da affrontare questo periodo insieme.

Un cordiale saluto.
Dott.ssa Iole Pasca
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
Comprendo la sua preoccupazione, ha già perso sua madre ed è legittimo che si senta spaventata per la situazione che sta vivendo suo padre. Lei non potrà convincere suo padre, ciò che può fare è parlare apertamente con lui rispetto alle sue paure ma dovrà essere lui motivato al cambiamento. Può essere difficile da accettare ma non possiamo salvare chi non vuole essere "salvato", con questo non voglio intendere che sia una causa persa, il fatto che suo padre sia seguito da un professionista psichiatra è un buon segno.
Si prenda cura di sé e della famiglia che sta costruendo.
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, capisco quanto possa essere difficile per lei vedere suo padre soffrire e sentirsi limitata nel tentativo di aiutarlo. La perdita di sua madre nel 2023 è stata certamente un evento profondamente destabilizzante, e ciò che descrive — ritiro, silenzio, poca motivazione — può essere parte di un dolore che lui forse non riesce a esprimere o a gestire. Vorrei chiederle alcune cose per capire meglio: quando dice che è “in cura con lo psichiatra”, intende che sta seguendo solo una terapia farmacologica? Ha notato qualche piccolo miglioramento oppure le sembra che la situazione sia rimasta uguale? E quando lei gli propone di uscire o di parlare con qualcuno, come risponde? Rifiuta in modo netto, si chiude di più, cambia discorso, o sembra semplicemente senza forze? Questo può dare qualche indizio su quale approccio può essere più efficace. È possibile che suo padre sia semplicemente abituato da sempre a non chiedere aiuto, a gestire tutto da solo, magari per carattere o per educazione. Per alcune persone, il solo pensiero di “parlare di sé” può risultare estraneo o perfino scomodo, più che spaventoso. In questi casi, più che cercare di convincerlo apertamente, può essere utile spostare il modo di presentare le cose: non “andare in terapia”, ma “avere uno spazio dove alleggerirsi”, oppure “incontrare qualcuno che può aiutarlo a capire come muoversi in questo momento difficile”. Può anche essere di aiuto proporre attività molto semplici e concrete, senza chiamarle “uscite”: una breve passeggiata, accompagnarlo a fare una commissione, un caffè veloce… qualcosa che non richieda un impegno emotivo esplicito. Un altro aspetto importante è il modo in cui lei si avvicina al suo silenzio. A volte, più che spronare a parlare, può essere utile condividere lei qualcosa di suo, anche piccole cose, per farlo sentire meno isolato nel dolore. Questo non lo costringe a rispondere, ma apre uno spazio in cui potrebbe sentirsi più libero di farlo, se e quando se la sente. Le chiedo anche: ci sono momenti della giornata in cui lui appare un po’ più ricettivo? O persone con cui tende a essere meno chiuso? Questi punti possono essere porte d’ingresso preziose. Infine, è importante ricordare che lei può accompagnarlo, offrirgli possibilità, essere una presenza stabile… ma non può costringerlo a desiderare l’aiuto. Se la situazione dovesse continuare a comprometterne la qualità di vita, può essere utile confrontarsi direttamente con lo psichiatra che già lo segue per capire come intervenire. Dott.ssa Chiara Avelli

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