Salve sono un ragazzo di 27anni , da circa sei anni prendo Xanax e daparox , però ogni tanto mi

23 risposte
Salve sono un ragazzo di 27anni , da circa sei anni prendo Xanax e daparox , però ogni tanto mi viene fuori un carattere molto nervoso e litigioso ...come mai?
C'è da dire che un bicchiere di alcool lo bevo la sera......
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, i farmaci sono utili per alleviare i sintomi, ma da soli non risolvo ciò che li genera. I sintomi non provengono mai dal nulla ma dall'esperienza concreta di vita che facciamo. Sarebbe utile fare un percorso psicologico per comprendere come mai lei è in questa condizione da cosi tanto tempo e riuscire a migliorare la sua situazione emotiva.
Resto a disposizione, può contattarmi o scrivermi se ha bisogno. I colloqui possono avvenire anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, per quanto riguarda il farmaco e la correlazione con alcool ritengo importante esporre la questione al medico, figura professionale più competente in materia.
Ritengo comunque importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Perchè un giovane della sua età assume antidepressivi e ansiolitici da 6 anni? E' probabile che lei soffra di un disturbo ansioso depressivo, ma questa non è la strada per risolverlo. I farmaci possono essere d'aiuto per una situazione acuta e transitoria , ma poi è importante la cessazione anche per la dipendenza che creano soprattutto gli ansiolitici in tempi decisamente brevi. Le suggerisco innanzitutto una valutazione psico diagnostica per focalizzare bene il disturbo di cui soffre ed eventualmente impostare un piano di trattamento psico terapeutico che le consenta di risolvere i problemi sottostanti ai sintomi e gradualmente scalare poi i farmaci. Può esserle di aiuto ascoltare gratuitamente il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile su Google, Spotify e seguire la pagina Facebook Le Stanze della Paura Podcast. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia e anche strumenti di auto aiuto che potrà utilizzare per gestire gli stati d'ansia e in un secondo tempo ridurre gli ansiolitici. Buona serata. Bruno Ramondetti
Dott. Roberto Marchetti
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Buonasera, sarebbe utile sapere se alla base dell' assunzione di questi farmaci ci sia una diagnosi. Assumere contemporaneamente alcol e psicofarmaci talvolta può dare la sensazione di “stare meglio”, ma è un’illusione e può comportare rischi seri. Inoltre come riportato in letteratura scientifica per un successo terapeutico l' assunzione di farmaci andrebbe accompagnata ad un percorso psicologico. Rimango disponibile per un consulto anche on line. Un cordiale saluto dott. Roberto Marchetti
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Dott. Valerio Mura
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, i farmaci possono aiutare ma non risolvono alla base i problemi se non fa contemporaneamente un percorso di psicoterapia, e l'alcool non fa che peggiorare la situazione. Le consiglio di chiedere un consulto psicologico e intraprendere un percorso di psicoterapia, dopo un po' di tempo se va bene dovrebbe riuscire anche a diminuirei farmaci. Un caro saluto, Dott.Valerio Mura
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, è molto difficile poterle dare una risposta professionale dati i pochi el8a disposizione. Mi sento tuttavia di suggerirle di rivolgersi al suo psichiatra. Nel caso poi voglia fare un lavoro più nel profondo rispetto al suo disagio potrebbe integrare con un consulto psicoterapeutico. Un caro saluto
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
in merito alla terapia farmacologica, è opportuno consultarsi col professionista che la segue.
Affiancato alla terapia farmacologica, può essere utile un percorso psicoterapeutico al fine di poter comprendere, all'interno di uno spazio personale accogliente, quali sono le ragioni dietro questi suoi vissuti, al fine di poterli comprendere e fronteggiare meglio. Questo potrebbe incidere positivamente rispetto anche alla terapia farmacologica che segue.
Cordialmente, EP
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, senta prima il parere del medico che la segue, trattandosi di farmaci.

Saluti

MT
Buongiorno, le chiedo se sia anche in cura da uno psicoterapeuta. Assumendo questi farmaci da 6 anni immagino soffra di ansia e attacchi di panico. Certo che i farmaci da soli non sono sufficienti...
Un saluto
Claudia m
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,i farmaci hanno una funzione sintomatica ma non possono risolvere le cause che provocano il suo nervosismo.Il suo nervosismo e la sua tensione hanno motivazione che devono essere comprese per poter migliorare.Le consiglio un percorso psicologico , è la strada migliore per i suoi problemi.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno affiancare al trattamento farmacologico quello psicoterapico.
La terapia per le sindromi ansioso/depressive è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra, per tanto in merito ai dubbi relativi ai suoi farmaci la invito a rivolgere le sue domande al medico prescrivente.
La psicoterapia è ritenuta ad oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi ansioso/depressivi.
L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita.
Contatti quanto prima uno specialista, potrà aiutarla a ridimensionare la morsa dei suoi pensieri e della sua stessa ansia

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Ritengo sia importante che si rivolga al medico/psichiatra che le ha prescritto la terapia farmacologica per avere maggiori informazioni sull'utilizzo e la funzione dei farmaci che assume da 6 anni ed all'effetto che questi possono avere in abbinamento all'uso di alcol. Oltre a questo credo sia molto importante che lei possa riflettere sulla possibilità di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta sia per esplorare ulteriormente il nervosismo e la litigiosità che sperimenta in alcune occasioni, sia per valutare l'inizio di un lavoro di cambiamento personale da affiancare alla terapia farmacologica, con l'obiettivo di imparare gradualmente a gestire diversamente le proprie difficoltà e di migliorare il benessere e la qualità della propria vita. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Claudia Camplone
Psicologo, Psicoterapeuta
Pescara
Buonasera, l’approccio migliore in questo caso è quello integrato, ovvero farmacologico e psicologico al contempo poiché ritengo fondamentale comprendere i motivi che la spingono ad essere litigioso e probabilmente arrabbiato .
Provi a intraprendere una psicoterapia
Saluti
Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno a lei. Come hanno affermato i miei colleghi i farmaci alleviano i sintomi ma non risolvono i problemi. Lei oltre alla terapia farmacologica è anche seguito da una psicoterapeuta? Se non è seguito ha preso in considerazione questa possibilità? Potrebbe rivelarsi utile ai fini del suo benessere. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Dott. Lorenzo Ferdinandi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Gentile utente, sei anni non sono pochi. Evidentemente la sola terapia farmacologica non è sufficiente e/o va cambiata. Quello che lei può fare è intervenire sul suo carattere litigioso e cercare di capire perché si sente così nervoso. Per fare ciò è auspicabile che venga supportato da un professionista. In bocca al lupo.

Dott. Lorenzo Ferdinandi
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Segue una terapia psicologica oltre a quella farmacologica? Se non è così, la invito a contattare un professionista così da iniziare un percorso integrato. È consigliabile anche rivolgersi comunque allo psichiatra e segnalargli la situazione. Cordiali saluti, dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Cristina Canino
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Mi permetti di darti il tu data la giovane età. Mi chiedo se tu sappia che l'alcool con gli psicofarmaci crea aggressività.
Ma forse le ragioni di questo tuo essere duro vanno viste.
Se vuoi contattami e prendiamo un appuntamento anche virtuale.
Buongiorno, da ciò che scrive assume questo farmaci da parecchi anni ormai, le consiglio di parlare con il medico che gliel'ha prescritti, in modo da ricevere un feedback sulla continuità o meno. Inoltre, i farmaci curano i sintomi ma non la causa, per questo le consiglio di richiedere una consulenza psicologica, in modo da approfondire le ragioni che l'hanno portata ad aver bisogno di questi farmaci. I suoi vissuti e le sue emozioni andrebbero sicuramente approfonditi per aiutarla a capire il perché delle sue reazioni e dei suoi stati d'animo. Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, se prende queste medicine probabilmente ci sono delle dinamiche irrisolte collegate, possibilmente, al nervosismo. Come mai non ha abbinato anche un percorso di psicoterapia? Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Ruben Amsdem
Psicologo, Psicologo clinico
Cassino
E' molto, troppo vaga come domanda. Inizierei con il fare a te una domanda. Perché vuoi litigare? A che ti serve? Da quello che dici, "viene fuori un carattere litigioso", sembra che tu vada in cerca di una lite, indipendentemente dal motivo. Ma, come detto, sei stato un po' troppo vago, dovresti approfondire la cosa.
Dr. Mattia Michisanti
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve, mi dispiace per la sua situazione e per l'eventuale disagio che le sta recando.
Con cosi poche informazioni è difficile dare un parere, quello che posso consigliarle è di prenotare un appuntamento con uno specialista cosi da poter indagare meglio ciò che sta accadendo e le possibili motivazioni.
Resto a disposizione!
Un caro saluto,
Dott. Mattia Michisanti.
Buon pomeriggio,

Anche un solo bicchiere di alcol la sera può interferire con l’azione di questi farmaci. L’alcol può aumentare l’irritabilità, ridurre l’effetto dei farmaci che stai assumendo e, nel lungo periodo, peggiorare ansia e umore. È una combinazione che non è raccomandata proprio per questo motivo.

Può anche darsi che, dopo sei anni di assunzione, il corpo si sia abituato ai farmaci, riducendo la loro efficacia. Questo può portare a sintomi “di ritorno” come maggiore nervosismo o instabilità emotiva.

Il consiglio più utile è parlarne con il suo medico, o chi di fiducia, per ricalibrare la cura.

Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto possa essere difficile convivere con stati di nervosismo o impulsività, soprattutto quando si ha già un percorso farmacologico in atto. La sua domanda mostra una buona consapevolezza di sé, ed è proprio questa capacità di osservare il proprio comportamento che rappresenta il punto di partenza più importante per comprendere ciò che accade. Il fatto che lei stia assumendo dei farmaci da diversi anni suggerisce che abbia già affrontato periodi di ansia o tensione emotiva, e in certi casi può accadere che, nonostante il trattamento, rimangano delle reazioni di irritabilità o di rabbia più difficili da gestire. Spesso questi momenti non compaiono all’improvviso, ma si inseriscono in giornate in cui ci si sente più stanchi, sotto pressione o con meno energie mentali per mantenere il consueto equilibrio. La rabbia, in fondo, è una risposta umana, ma quando diventa frequente o difficile da controllare, può indicare che c’è un accumulo di tensione che non trova altri canali per esprimersi. Anche il consumo di alcol, pur se moderato, può avere un ruolo. L’alcol tende a interferire con il funzionamento dei farmaci e con il sistema nervoso, alterando l’umore e abbassando la soglia di controllo emotivo. A volte basta un piccolo bicchiere per influenzare il modo in cui reagiamo agli stimoli, rendendo più probabili reazioni impulsive o discussioni. Non si tratta di colpa o di debolezza, ma di una combinazione di fattori che meritano attenzione e che possono essere affrontati con gradualità e consapevolezza. In questi casi, può essere utile lavorare sulla gestione delle emozioni e dei pensieri che anticipano la rabbia, imparando a riconoscere i segnali che precedono le esplosioni di nervosismo. Tecniche di respirazione, piccoli esercizi di rilassamento e una maggiore attenzione ai momenti di tensione possono aiutare a ritrovare un senso di padronanza e calma. Allo stesso tempo, sarebbe importante confrontarsi con il medico o con uno specialista per valutare insieme la situazione, soprattutto in relazione all’assunzione dei farmaci e all’interazione con l’alcol. Non deve sentirsi scoraggiato: la presenza di irritabilità non significa che il percorso intrapreso sia fallito, ma solo che è arrivato il momento di comprendere meglio alcuni aspetti del suo equilibrio emotivo. Con il giusto supporto, è possibile imparare a riconoscere e regolare queste reazioni, riducendo così il peso che possono avere sulla sua vita quotidiana e sulle relazioni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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