Salve, sono un ragazzo di 24 anni e scrivo per raccontare un periodo abbastanza strano che ho vissu

18 risposte
Salve,
sono un ragazzo di 24 anni e scrivo per raccontare un periodo abbastanza strano che ho vissuto nell’ultimo mese e mezzo. Dopo essere stato all’ospedale per essere stato veramente male per una sorta di congestione, da lì a 10 giorni, dato che ho continuato ad avere fastidi allo stomaco, per l’ansia accumulata ho iniziato ad avere attacchi di panico. L’ultimo di questi invece di lasciarlo passare aspettando che si calmasse ho deciso di “combatterlo” ignorandolo ed uscendo (in preda a tremore ecc) durante l’attacco. Da lì è iniziato tutto, perché nonostante l’attacco si fosse poi calmato, è come se la sensazione di distacco dalla realtà che si prova durante l’attacco fosse rimasta, tanto che da lì al mese successivo ho iniziato a percepire posti che ho sempre frequentato con un senso di estraneità, anche le persone con cui avevo quotidianamente a che fare, i miei amici, li percepivo sempre in modo distaccato e continuavo a sentirmi diverso rispetto a prima. Ho iniziato a cercare provando a capire cosa potesse essere (e per capire se stessi impazzendo, dato che era una sensazione/percezione mai provata nella mia vita e veramente inusuale/angosciante) e tutto riportava a derealizzazione/ depersonalizzazione. Tengo a precisare che avevo pienamente consapevolezza di dove fossi e con chi fossi, è stato solo come se la mia testa si fosse disabituata alle cose che prima erano normali ed automatiche andandosi a distaccare, una sensazione che mi ha messo veramente molta paura.

Dopo un mese passato in modo pessimo uscendo molto di meno dato che ero in questa condizione (ovviamente alimentata dal mio pensiero, dato che continuavo a chiedermi cosa fosse successo e come tornare come prima, andandola inevitabilmente ad alimentare) all’improvviso, quando invece di continuare ad angosciarmi combattendola ho deciso pian piano (vedendo consigli di chi aveva vissuto esperienze simili) di non farci più caso ed accettarla per quello che era, finalmente, un giorno all’improvviso dopo che era già da un paio di giorni che cercavo di “normalizzarla” di botto è come se fossi ritornato molto più presente rispetto a prima. Adesso non mi sento ancora ”tornato” al 100% però ho ripreso ad uscire con grande frequenza e ci penso molto meno, stando meglio ed essendo più presente.

Scrivo qui per chiedere se nella vostra esperienza questa è una situazione che può verificarsi in periodi di grande stress/ansia in combinazione con eventi che magari possono essere percepiti come un trauma (come l’essere finito all’ospedale ed aver percepito un grande rischio nel mio caso) e che quindi fanno da trigger in un certo senso.
Buonasera, ogni esperienza è da considerare parte di una storia più grande ed è per questo che si possono dare significati. Diversi elementi sono utili per capire e capirsi: lo stress, la paura in ospedale, attraversare l'attacco di panico, non volersi isolare. La risposta alla sua domanda è : si! Si, ha già capito molto di questa esperienza spiacevole, qualcosa della paura in ospedale ha fatto da trigger e si è portato dietro una serie di sintomi destabilizzanti.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao
Sembra che tu abbia attraversato un periodo molto difficile e stressante, caratterizzato da attacchi di panico e sensazioni di derealizzazione e depersonalizzazione. È importante sapere che queste esperienze possono essere associate a periodi di grande stress e ansia, come hai descritto, e possono essere scatenate da eventi traumatici o spaventosi, come il tuo ricovero in ospedale.
La derealizzazione e la depersonalizzazione sono sintomi comuni di disturbi d'ansia e possono verificarsi quando il corpo e la mente sono sottoposti a un livello elevato di stress. È positivo che tu abbia iniziato ad accettare queste sensazioni e a cercare di normalizzarle, poiché la resistenza e la lotta contro di esse possono spesso alimentare ulteriormente l'ansia. Nella mia esperienza professionale, ho visto casi simili al tuo in cui le persone hanno sperimentato derealizzazione e depersonalizzazione in periodi di grande stress emotivo. È importante continuare a cercare supporto e a lavorare su strategie di gestione dello stress e dell'ansia. La consulenza psicologica o psicoterapia potrebbero essere utili per aiutarti a comprendere meglio le tue esperienze e sviluppare modi efficaci per affrontarle. Inoltre, assicurati di prenderti cura di te stesso, sia fisicamente che emotivamente, attraverso una dieta sana, esercizio fisico regolare e tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione profonda. Ricorda che è normale avere alti e bassi durante il percorso di guarigione, ma con il tempo e il supporto adeguato, è possibile superare queste difficoltà e tornare a sentirsi più presente e in equilibrio. Se le sensazioni persistono o peggiorano, ti consiglio di cercare supporto professionale da uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia e trauma, in particolare uno specialista EMDR come me, che può offrire un approccio terapeutico specifico e mirato per affrontare le tue esperienze in modo efficace.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile utente di mio dottore,
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione acuta di un disturbo d'ansia generalizzato. Difficile individuarne le cause non conoscendo la sua persona e la sua storia. In tal senso potrebbe fare un lavoro più approfondito iniziando un percorso di psicoterapia, dandosi così la possibilità di esplorare quanto per lei sconosciuto.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Derealizzazione e depersonalizzazione sono processi che si verificano come risposta limite a momenti di stress acuto. Visto che non tolleriamo la situazione che stiamo vivendo, cerchiamo di distaccarcene per non subirne più l'angoscia. Sicuramente è molto positivo il modo in cui ha cominciato a rispondere, significa che ha delle risorse personali che può mettere in campo in risposta allo stress, e continui in questa direzione. Tuttavia, le consiglierei comunque di approfondire il tema con un professionista, proprio perchè si tratta di risposte limite allo stress, per capire meglio che cosa succede al suo corpo e alla sua mente quando è sotto stress e che cosa della visita in ospedale può averla traumatizzata (spesso derealizzazione e depersonalizzazione si verificano durante eventi che consideriamo traumatici), e rielaborare questo evento. Se avesse bisogno di ulteriore supporto resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
È stato davvero bravo, può succedere che accada, sono risposte ad una situazione molto stressante e lei ha reagito così altri in altri modi, ma si può capitare. È però il suo non star fermo che lo ha premiato.
Gentilissimo, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto alcuni eventi di vita traumatici possano avere delle ripercussioni così importanti sulla nostra salute. Credo che, al di là del fatto che ora stia meglio, forse intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutare ad esternare quello che sente.
resto a disposizione!
AV
Buongiorno, mi dispiace per il periodo difficile che sta vivendo; vedo in lei una grande consapevolezza, una forza nel cercare di analizzare e superare questi momenti di forte disagio. Sono certamente d'accordo che l'elemento scatenante possa essere stata l'ospedalizzazione e la preoccupazione ad essa legata. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per essere aiutato in un percorso che ha già iniziato a fare da solo. Il confronto con uno specialista può fornirle ulteriori strumenti per ritrovare la sua stabilità. Cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Gentilissimo,
confermo le ipotesi esplicative dei colleghi e i loro suggerimenti e mi complimento per la sua capacità di analisi e la sua proattività che sembrano dare significativi risultati. Continui così ….mi pare che le risorse non le manchino.

Buona giornata
Buongiorno, generalmente questi episodi possono essere dovuti a periodi di stress. Vista la sua attenzione a se stesso e alle sue sensazioni, monitori se e quanto l'aspetto ansioso la condizioni nei vari ambiti di vita. Se così fosse, potrà cercare un aiuto professionale in modo che episodi del genere non blocchino il suo quotidiano in futuro.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciò che dici nella conclusione della tua lettera è certamente possibile. Hai senza dubbio vissuto un periodo di stress con l'ospedalizzazione e l'attacco di panico, oltre che conseguenza è stato anche causa di stress ulteriore. Ma considera anche che tutto ciò che ci capita è sempre inserito in un contesto. Abitiamo la nostra vita in modo complesso: emozioni, desideri, aspirazioni, termostati biologici, atteggiamenti corporei costituiscono una unità, variabile nel tempo, con la quale affrontiamo le vicende e le relazioni. In questo senso lo stress di quanto accaduto può anche essere stato l'occasione per manifestare un disagio preesistente e ancora sottosoglia.
Il fatto che con le tue sole risorse sia riuscito a oltrepassare in gran parte la difficoltà, è una cosa positiva e mi fa pensare che sei una persona capace di autoregolazione. Paradossalmente forse è proprio il momento per fermarti un po' di più su te stesso con un aiuto esterno professionale, raccogliendo ciò che il tuo "sistema complesso" ti ha dolorosamente comunicato.
Faccio il tifo per te.
Dopo il suo vissuto può capitare che si reagisca nel modo che ci descrive, altre persone possono reagire in altri modi. Tutti gli eventi importanti sia negativi che positivi possono influenzare le nostre reazioni. Grazie per aver reso partecipi di un suo vissuto, professionisti che non conosce. Dott.ssa Nicoletta Gentile
Buongiorno, la differenza tra normalità (se esiste) e patologia non è data tanto dalla presenza o assenza di qualcosa ma più che altro da frequenza ed intensità. Nel suo caso può essere che abbia vissuto, così come descrive, l'esperienza dell'attacco d'ansia in modo traumatico e questo potrebbe aver dato il via ad un'esperienza simil-dissociativa che è esitata negli esempi che ha descritto. Ovviamente è una interpretazione a posteriori (e a distanza) quindi con tutti i limiti del caso. Le suggerisco, soprattutto nel caso dovesse ricapitarle, di intraprendere un percorso psicologico per lavorare sull'ansia e un ciclo di EMDR per rimuovere il ricordo traumatico (se presente).
Buongiorno, purtroppo non c’è una causa prescritta ma ogni sintomo racconta qualcosa di specifico della persona relativa alla sua storia di vita. Sarebbe indicato in questo caso rintracciarne la causa, con un professionista, andando quindi alla radice, in modo da capire il significato che questo sintomo porta con se e integrarlo in modo da diventare la versione migliore di se stesso. Ricordi che è una fortuna il presentificarsi di un sintomo perché solo cosi va a rintracciare qualcosa di silente in lei.
Cordialmente.
Salve si può capitare in periodi di grande stress di avere sensazioni di derealizzazione o di ansia ed è normale che si sia spaventato per questo. Se vede che ritornano sensazioni di paura o smarrimento le conviene comunque rivolgersi ad uno psicoterapeuta per capire come affrontarle a l meglio. Un caro saluto Rossella Chiusolo
Credo che le sue riflessioni sian giuste.
In effetti il suo ricovero in ospedale potrebbe avere le caratteristiche del trauma in quanto una situazione improvvisa,inevitabile,inaspettata.
In questi casi vi possono essere i sintomi da lei indicati.
La mente si trova "disarmata" e quindi mette in campo meccanismi difensivi molto potenti.
E' molto importante poter condividere l'esperienza ,magari con un terapeuta ad oc, in modo da dar voce alle emozioni negate.

Salve, mi dispiace sentire che Lei ha attraversato un periodo così difficile, ma è positivo che Lei stia cercando di comprendere meglio ciò che ha vissuto. Quello che Lei ha descritto sembra essere stato un episodio di derealizzazione e depersonalizzazione, che possono manifestarsi in situazioni di grande stress e ansia.

È importante riconoscere che episodi di derealizzazione e depersonalizzazione possono essere una risposta alla Sua mente per proteggerla da esperienze o percezioni che possono essere percepite come traumatiche o minacciose. In particolare, il fatto di essere stato all'ospedale per una congestione potrebbe aver innescato questi sintomi, soprattutto se Lei ha vissuto quel momento come un evento spaventoso.

È incoraggiante notare che Lei ha iniziato a sentirsi meglio dopo aver accettato e normalizzato le Sue sensazioni, anziché combatterle attivamente. Questo suggerisce che Lei ha intrapreso una forma di auto-trattamento che potrebbe essere utile per Lei.

Tuttavia, sarebbe altrettanto importante considerare il supporto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Una terapia breve strategica potrebbe essere particolarmente efficace nel Suo caso, poiché mira a individuare e risolvere rapidamente i sintomi specifici, concentrandosi sulle strategie per affrontare il problema in modo efficace.

Il terapeuta potrebbe lavorare con Lei per esplorare le radici della Sua ansia e del Suo stress, fornendo strumenti pratici per gestire i Suoi sintomi e promuovere il recupero della Sua tranquillità. Anche se Lei si sente meglio ora, è importante continuare a monitorare la Sua salute mentale e affrontare eventuali problemi sottostanti che possono essere emersi durante questo periodo.

Spero che Lei trovi utile questo consiglio e che possa continuare il Suo percorso verso il benessere. Se ha ulteriori domande o ha bisogno di supporto, non esiti a chiedere aiuto. La Sua salute mentale è importante e ci sono risorse disponibili per aiutarLa a superare questo momento difficile.
Buonasera,
Sono contenta di leggere che Lei è riuscita ad uscire dallo stato di distacco dalla realtà. Ed è buono che Lei ci tiene a comprendere cosa Le è successo. Sicuramente il Suo periodo di stress molto forte ha portato il Suo corpo ad un risposta di protezione. Allontandosi è riuscito a subire meno la forte paura.
Quando però la nostra paura è così forte da non essere gestibile, come nel Suo caso, è buono chiedere aiuto ad un professionista per imparare a gestirla e non farsi sopraffare per poi non poter più esistere.
Rimango a Suo disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Monika Elisabeth Ronge
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