Salve, sono un ragazzo di 24 anni, alto 1 e 87 per 64 kg, non fumo, non bevo se non qualche bicchier
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Salve, sono un ragazzo di 24 anni, alto 1 e 87 per 64 kg, non fumo, non bevo se non qualche bicchiere in modo saltuario.
Ho avuto problemi d'ansia diagnosticati in pronto soccorso dopo accessi perche' mi sentivo male. Testa sempre pesante, sensazione di mancanza d'aria, qualche battito strano, sensazione di mancamento.
Mi hanno fatto tutti i controlli compreso elettrocardiogramma, ecocardiogramma e su mia richiesta holter 24 ore oltre che risonanza magnetica. Tutto nella norma.
Sono passati 2 anni e mezzo e non sono piu' tornato in pronto soccorso ma spesso mi tornano fuori i sintomi che non sono invalidanti ma mi complicano la vita e che sopporto continuando a fare le cose che devo fare.
Ultimamente mi sta tornando la paura che possa succedermi qualcosa ma da persona intelligente mi rendo conto che ha tutti i crismi di un problema d'ansia generalizzato...che ne pensate? Grazie
Ho avuto problemi d'ansia diagnosticati in pronto soccorso dopo accessi perche' mi sentivo male. Testa sempre pesante, sensazione di mancanza d'aria, qualche battito strano, sensazione di mancamento.
Mi hanno fatto tutti i controlli compreso elettrocardiogramma, ecocardiogramma e su mia richiesta holter 24 ore oltre che risonanza magnetica. Tutto nella norma.
Sono passati 2 anni e mezzo e non sono piu' tornato in pronto soccorso ma spesso mi tornano fuori i sintomi che non sono invalidanti ma mi complicano la vita e che sopporto continuando a fare le cose che devo fare.
Ultimamente mi sta tornando la paura che possa succedermi qualcosa ma da persona intelligente mi rendo conto che ha tutti i crismi di un problema d'ansia generalizzato...che ne pensate? Grazie
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
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Buongiorno, la ringrazio per aver utilizzato questo portale.
I sintomi che lei descrive potrebbero essere correlati ad un disturbo ansiosi ma sicuramente hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. L'ansia è un sintomo che deve essere considerato come un segnale d'allarme, è importante, anche con l'aiuto di uno specialista, ascoltare questi campanelli per capirne le cause e per intervenire su di esse.
I sintomi che lei descrive potrebbero essere correlati ad un disturbo ansiosi ma sicuramente hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. L'ansia è un sintomo che deve essere considerato come un segnale d'allarme, è importante, anche con l'aiuto di uno specialista, ascoltare questi campanelli per capirne le cause e per intervenire su di esse.
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. I sintomi che riporta potrebbero essere correlati ad un disturbo d'ansia ma sono necessari ulteriori approfondimenti. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Buongiorno gentile utente di mio dottore, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto!
Da ciò che ci ha raccontato si rende conto che ha dei sintomi d'ansia e vorrebbe affrontarli. Credo, che prendere del tempo per se stesso, prendere cura del suo vissuto con l'aiuto di un percorso, sia una buona strada per affrontare ciò che le accade anche se in qualche modo lo sopporta e lo gestisce.
Per qualsiasi chiarimento e ulteriore condivisione rimango a sua disposizione. Un caro saluto Dott.ssa Giakoumi Alexandra.
Da ciò che ci ha raccontato si rende conto che ha dei sintomi d'ansia e vorrebbe affrontarli. Credo, che prendere del tempo per se stesso, prendere cura del suo vissuto con l'aiuto di un percorso, sia una buona strada per affrontare ciò che le accade anche se in qualche modo lo sopporta e lo gestisce.
Per qualsiasi chiarimento e ulteriore condivisione rimango a sua disposizione. Un caro saluto Dott.ssa Giakoumi Alexandra.
Buongiorno,
penso che se ne ha la possibilità potrebbe giovarle un colloquio psicologico. L'ansia si può affrontare, provare ad alleggerire, dopo avere compreso che cosa segnala. In questo momento la sta costringendo ad occuparsi di sè, a interrogarsi su quale possa essere la fonte del disagio. Ne ha qualche idea?
Sono a sua disposizione, anche online.
Le auguro cose belle
Dott.ssa Franca Vocaturi
penso che se ne ha la possibilità potrebbe giovarle un colloquio psicologico. L'ansia si può affrontare, provare ad alleggerire, dopo avere compreso che cosa segnala. In questo momento la sta costringendo ad occuparsi di sè, a interrogarsi su quale possa essere la fonte del disagio. Ne ha qualche idea?
Sono a sua disposizione, anche online.
Le auguro cose belle
Dott.ssa Franca Vocaturi
Gent.mo, considerato che il problema che descrive perdura da tempo e che non è giustifcato da un quadro organico, potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di una consultazione terapeutica e, in quella sede, provare a ipotizzare se e quale intervento psicoterapeutico intraprendere. SG
Buongiorno e grazie per l'onestà e la precisione con cui ha parlato del suo sentire. Capisco che questa situazione la stia preoccupando e togliendo quella serenità che risulta necessaria per affrontare la vita di tutti i giorni nella maniera più naturale possibile. Poco posso aggiungere alla sua idea diagnostica ed alle sue parole, che mostrano intelligenza ed onestà intellettuale, se non che dietro ad un sintomo si nascondono significati che invocano compresione. Il sintomo altro non è che la prova di una sofferenza non sufficientemente ascoltata, un monito che la nostra psiche ci lancia nel tentativo di attirare la nostra attenzione sulla nostra sofferenza o preoccupazione; per questo posso consigliarle di ritagliarsi uno spazio in cui ascoltarsi ed in cui sentirsi ascoltato: uno spazio solo per sè e per il suo sentire così da poter avere una comprensione ed una conoscenza più approfondita di sè stesso e della propria sofferenza che, se capita può vedere la recessione del sintomo e un miglioramento nella vita di tutti i giorni. Sperando di aver risposto alla sua domanda, resto a sua disposizione anche per dei colloqui online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buonasera
Sicuramente una consultazione psicologica potrebbe essere opportuna per valutare clinicamente la sua situazione e quale tipo di terapia potrebbe essere più' adatta al suo caso.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Sicuramente una consultazione psicologica potrebbe essere opportuna per valutare clinicamente la sua situazione e quale tipo di terapia potrebbe essere più' adatta al suo caso.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno, le consiglio di fare ulteriori approfondimenti contattando uno psicologo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Ghislanzoni - Psicologa
Buongiorno,
In questi casi andrebbe indagato un po' meglio quello che sente. Certo, immagino non sia piacevole avere queste sensazioni di tanto in tanto, con conseguente reazione fisica. Rimaniamo a disposizione per aiutarla se è quando dovesse sentirne la necessità. Dottoressa Francesca Gottofredi
In questi casi andrebbe indagato un po' meglio quello che sente. Certo, immagino non sia piacevole avere queste sensazioni di tanto in tanto, con conseguente reazione fisica. Rimaniamo a disposizione per aiutarla se è quando dovesse sentirne la necessità. Dottoressa Francesca Gottofredi
Salve, la ringrazio per la domanda. Capisco che sentirsi attivato a livello fisico è spiacevole e fastidioso. I sintomi che ha riportato possono essere una manifestazione di uno stato di ansia con livelli intensi e frequenti, ma la bella notizia è che si può imparare a gestire uno stato ansioso. Le consiglio di intraprendere un percorso cognitivo-comportamentale, elettivo per i disturbi d'ansia. La persona impara a padroneggiare diverse tecniche di gestione dell'ansia (ad. esempio rilassamento, diario dei pensieri irrazionali, esposizione, desensibilizzazione sistematica).
Spero di averle dato uno spunto di riflessione che le sarà d'aiuto.
In bocca al lupo
Dott.ssa Melania Filograna
Spero di averle dato uno spunto di riflessione che le sarà d'aiuto.
In bocca al lupo
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera. Quello che scrive sembrerebbe, effettivamente, correlabile ad uno stato d'ansia, ma meriterebbe ulteriori approfondimenti.
Sopportare e continuare fare ciò che deve fare è una strategia che, per alcuni versi, aiuta, ma non risolve del tutto il problema.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per permettersi di fermarsi ad affrontare questa situazione.
Dott. Francesco Dello Ioio.
Sopportare e continuare fare ciò che deve fare è una strategia che, per alcuni versi, aiuta, ma non risolve del tutto il problema.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per permettersi di fermarsi ad affrontare questa situazione.
Dott. Francesco Dello Ioio.
Si, è possibile che si tratti di un disturbo d'ansia e dunque è opportuno che chieda una valutazione psicodiagnostica per verificare se ha bisogno di una psicoterapia. Può ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura , disponibile su Google e Spotify. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, e anche strumenti di autoaiuto che l'aiuteranno nel momenti di tensione psico emotiva. Buona serata. Bruno Ramondetti
Buonasera. Molto probabilmente ha la tendenza a tenere tutto sotto controllo, comprese le sue reazioni fisiologiche. Il problema è che non possiamo tenere sotto controllo le nostre reazioni fisiologiche. Questa sua incapacità, del tutto naturale, di non poter avere il controllo del suo corpo, non fa altro che alimentare la sua ansia che potrebbe sfociare in un attacco di panico. Spero di aver risposto alla sua domanda. Se ha bisogno, resto a disposizione
Carissim*,
mi da l'idea di essere una persona molto responsabile ed anche molto consapevole di quello che le accade dentro. Mi dispiace molto che stia attraversando questo periodo di preoccupazione e sofferenza.
Anche se non le darà conforto, le posso dire che non è solo in questa situazione.
Quello che posso dirle è che la maggior parte delle volte trovare risposte logiche non è sufficiente alla nostra ansia per placarsi e lasciarci.
La consapevolezza è il primo passo, e lei questo già l'ha fatto; le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per estendere la consapevolezza dal cervello alla pancia, in modo da digerire le cause della sua ansia per poi liberarsene.
un caro saluto,
Dott.ssa Federica Consiglio
mi da l'idea di essere una persona molto responsabile ed anche molto consapevole di quello che le accade dentro. Mi dispiace molto che stia attraversando questo periodo di preoccupazione e sofferenza.
Anche se non le darà conforto, le posso dire che non è solo in questa situazione.
Quello che posso dirle è che la maggior parte delle volte trovare risposte logiche non è sufficiente alla nostra ansia per placarsi e lasciarci.
La consapevolezza è il primo passo, e lei questo già l'ha fatto; le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per estendere la consapevolezza dal cervello alla pancia, in modo da digerire le cause della sua ansia per poi liberarsene.
un caro saluto,
Dott.ssa Federica Consiglio
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta vivendo e comprendo il disagio che ne deriva e l'impatto che questa situazione può avere sulla sua vita quotidiana. In merito alla sua domanda, quello che riferisce può effettivamente indicare un disturbo d'ansia. Mi sembra molto consapevole della sua situazione e questo è sicuramente positivo, ma non sufficiente a ridurre o eliminare il problema. Mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a estendere questa consapevolezza anche alle cause e ai meccanismi sottostanti e a trovare delle strategie per affrontare la situazione in modo da restituirle serenità. Se avesse bisogno, sono a sua disposizione.
Cari saluti,
Dr.ssa Sara Della Bella
Cari saluti,
Dr.ssa Sara Della Bella
Buonasera,
da quello che scrive sembra che il problema sia comparso circa due anni e mezzo fa. Escluse cause di natura organica, potrebbe essere utile anzitutto chiedersi che cosa sia accaduto subito prima di star male.
Cordialmente
René
da quello che scrive sembra che il problema sia comparso circa due anni e mezzo fa. Escluse cause di natura organica, potrebbe essere utile anzitutto chiedersi che cosa sia accaduto subito prima di star male.
Cordialmente
René
Gentile utente,
Mi dispiace per il disagio che sta sperimentando, capisco che possa essere difficile convivere con molte preoccupazioni.
Iniziare un percorso di supporto psicologico potrebbe essere utile per comprendere maggiormente le sue paure e trovare delle strategie per farvi fronte.
Cordiali saluti
Alberto Binda
Mi dispiace per il disagio che sta sperimentando, capisco che possa essere difficile convivere con molte preoccupazioni.
Iniziare un percorso di supporto psicologico potrebbe essere utile per comprendere maggiormente le sue paure e trovare delle strategie per farvi fronte.
Cordiali saluti
Alberto Binda
Gentile Utente,
da quello che racconta sembra che i suoi sintomi fisiologici siano ascriviibili ad un quadro d'ansia. Ritengo fondamentale un approfondimento per comprendere a fondo il suo vissuto, la sua esperienza e la sua sofferenza. Per qualsiasi chiarimento, non esiti a contattarmi. Saluti, Dott.ssa Monica Mugnai
da quello che racconta sembra che i suoi sintomi fisiologici siano ascriviibili ad un quadro d'ansia. Ritengo fondamentale un approfondimento per comprendere a fondo il suo vissuto, la sua esperienza e la sua sofferenza. Per qualsiasi chiarimento, non esiti a contattarmi. Saluti, Dott.ssa Monica Mugnai
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta chiarezza. I sintomi che descrive, considerando anche che i controlli medici hanno escluso cause fisiche, possono effettivamente essere legati a un quadro di ansia, come lei stesso intuisce. È importante ricordare che queste sensazioni sono reali e spesso rappresentano una risposta del corpo a uno stato di attivazione emotiva.
Il fatto che continui a gestire la quotidianità è significativo, ma il ritorno dei sintomi potrebbe indicare il bisogno di affrontare più a fondo ciò che li alimenta. Un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio le origini della sua ansia e a sviluppare strategie per gestirla.
Riconoscere il problema è già un passo importante. Non esiti a prendersi cura di sé con il supporto di un professionista.
Un caro saluto
grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta chiarezza. I sintomi che descrive, considerando anche che i controlli medici hanno escluso cause fisiche, possono effettivamente essere legati a un quadro di ansia, come lei stesso intuisce. È importante ricordare che queste sensazioni sono reali e spesso rappresentano una risposta del corpo a uno stato di attivazione emotiva.
Il fatto che continui a gestire la quotidianità è significativo, ma il ritorno dei sintomi potrebbe indicare il bisogno di affrontare più a fondo ciò che li alimenta. Un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio le origini della sua ansia e a sviluppare strategie per gestirla.
Riconoscere il problema è già un passo importante. Non esiti a prendersi cura di sé con il supporto di un professionista.
Un caro saluto
Caro utente , la ringrazio per le informazioni che mi ha fornito. Le consiglio di svolgere un consulto psicologico per indagare le motivazioni alla base dei sintomi per poi trovare insieme ad un esperto le modalità per gestire meglio la situazione.
Rimango a sua disposizione,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Rimango a sua disposizione,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Buongiorno,
Avendo già escluso cause organiche è molto probabile si tratti di un disturbo d'ansia.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista e di iniziare un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia in modo da evitare un esacerbarsi dei sintomi e anzi gestirli al meglio e raggiungere infine uno stato di maggiore benessere.
Avendo già escluso cause organiche è molto probabile si tratti di un disturbo d'ansia.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista e di iniziare un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia in modo da evitare un esacerbarsi dei sintomi e anzi gestirli al meglio e raggiungere infine uno stato di maggiore benessere.
Da come descrivi la tua esperienza, si percepisce chiaramente quanta consapevolezza e lucidità tu abbia nel leggere quello che ti accade, ma anche quanto tutto questo continui a pesarti. Hai affrontato una serie di sintomi fisici molto intensi — la testa pesante, la sensazione di mancanza d’aria, il cuore che “fa qualcosa di strano”, la paura che possa succedere qualcosa di grave — e, comprensibilmente, ti sei spaventato. Il fatto che tu abbia fatto tutti gli accertamenti e che siano risultati nella norma ti dà una parte di sollievo, ma non elimina del tutto il timore, perché il corpo continua a mandarti segnali che percepisci come minacciosi.
È molto frequente che, dopo episodi d’ansia acuta come quelli che ti hanno portato in pronto soccorso, il corpo resti “in allerta”: come se una parte di te fosse sempre pronta a reagire a un possibile pericolo, anche quando non c’è. Il risultato è quella sensazione di tensione di fondo — i sintomi fisici che descrivi — e il pensiero costante “e se questa volta fosse diverso?”, che mantiene il circolo dell’ansia attivo.
Il fatto che tu riesca comunque a portare avanti la tua vita, a fare le cose che devi, dimostra una grande forza e capacità di adattamento. Ma, come dici bene tu, anche se non è invalidante, questa ansia ti “complica la vita”: consuma energie, ti tiene in uno stato di vigilanza continua e ti fa vivere il corpo come un possibile nemico invece che come un alleato.
Sì, quello che racconti ha proprio le caratteristiche di un disturbo d’ansia generalizzato o, per certi versi, di un disturbo di panico ormai “sedimentato”, in cui la paura non si manifesta più in crisi acute ma resta sotto forma di preoccupazione costante. Non è un problema di “intelligenza” o di “debolezza”: è una risposta appresa del corpo e della mente allo stress e alla paura.
In questi casi il percorso più utile è quello psicoterapeutico, in particolare con un approccio che lavori sia sulla parte cognitiva (i pensieri di catastrofe, l’ipercontrollo) sia su quella corporea (la respirazione, la tensione muscolare, la percezione delle sensazioni). Spesso un lavoro psicologico mirato permette di ridurre molto l’intensità dei sintomi e di ritrovare un senso di fiducia nel proprio corpo.
Hai già fatto molto, riconoscendo il legame tra ciò che senti e l’ansia. Il passo successivo potrebbe essere non tanto cercare di “scacciare” i sintomi, ma imparare a leggerli come un linguaggio del corpo che chiede calma, sicurezza, ascolto.
Ti andrebbe, se vuoi, che parlassimo di come affronti quei momenti in cui senti tornare la paura — cosa fai, cosa pensi, come reagisci — per capire insieme come poter ridurre un po’ quella tensione?
È molto frequente che, dopo episodi d’ansia acuta come quelli che ti hanno portato in pronto soccorso, il corpo resti “in allerta”: come se una parte di te fosse sempre pronta a reagire a un possibile pericolo, anche quando non c’è. Il risultato è quella sensazione di tensione di fondo — i sintomi fisici che descrivi — e il pensiero costante “e se questa volta fosse diverso?”, che mantiene il circolo dell’ansia attivo.
Il fatto che tu riesca comunque a portare avanti la tua vita, a fare le cose che devi, dimostra una grande forza e capacità di adattamento. Ma, come dici bene tu, anche se non è invalidante, questa ansia ti “complica la vita”: consuma energie, ti tiene in uno stato di vigilanza continua e ti fa vivere il corpo come un possibile nemico invece che come un alleato.
Sì, quello che racconti ha proprio le caratteristiche di un disturbo d’ansia generalizzato o, per certi versi, di un disturbo di panico ormai “sedimentato”, in cui la paura non si manifesta più in crisi acute ma resta sotto forma di preoccupazione costante. Non è un problema di “intelligenza” o di “debolezza”: è una risposta appresa del corpo e della mente allo stress e alla paura.
In questi casi il percorso più utile è quello psicoterapeutico, in particolare con un approccio che lavori sia sulla parte cognitiva (i pensieri di catastrofe, l’ipercontrollo) sia su quella corporea (la respirazione, la tensione muscolare, la percezione delle sensazioni). Spesso un lavoro psicologico mirato permette di ridurre molto l’intensità dei sintomi e di ritrovare un senso di fiducia nel proprio corpo.
Hai già fatto molto, riconoscendo il legame tra ciò che senti e l’ansia. Il passo successivo potrebbe essere non tanto cercare di “scacciare” i sintomi, ma imparare a leggerli come un linguaggio del corpo che chiede calma, sicurezza, ascolto.
Ti andrebbe, se vuoi, che parlassimo di come affronti quei momenti in cui senti tornare la paura — cosa fai, cosa pensi, come reagisci — per capire insieme come poter ridurre un po’ quella tensione?
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