Salve, sono in una situazione un po' complicata. Mia sorella sta soffrendo di ansia e di attacchi di

18 risposte
Salve, sono in una situazione un po' complicata. Mia sorella sta soffrendo di ansia e di attacchi di panico da 2 mesi, dopo che si è lasciata con il ragazzo dopo 5 anni.

Il problema purtroppo non è facilmente risolvibile perché abbiamo vissuto in una famiglia molto chiusa e, possiamo dire, oppressiva.
Per farla breve, i nostri genitori hanno un rapporto che se uno non fa una cosa che l'altro vuole, l'altro inizia a fare la vittima e a fare azioni impulsive e pericolose per sè e per altri. In più c'è una eccessiva mania di controllo tra di loro.
Noi figlie abbiamo preso da loro di conseguenza e applicato tutto ciò nei nostri rapporti, rovinandoli molto spesso.

Io mi sono fatta seguire da uno psicologo tempo fa e ho capito che devo evitare le situazioni spiacevoli per stare bene mentalmente, ma ora c'è in mezzo mia sorella che non riesce ad affrontarla bene.
Ha iniziato da poco a farsi seguire da uno psicologo, ma non sembra che basti. Le ha detto che se l'ansia peggiora di prendere dei farmaci, ma lei ha paura che se li prende per tanto tempo, ne diventa dipendente e dovrà aumenta la dose.

A volte pensa anche che non lo psicologo non può cambiare niente.
Non riesce più a studiare, ad uscire, a prendersi cura di sè e mangia poco. Ha da sempre ansia dei mezzi e in questi 2 mesi è peggiorata.
La situazione critica in casa non la aiuta per niente. Ci sono state varie volte che siamo uscite di casa perché non ce la faceva più.

Io le sto vicino, la ascolto, cerco di distrarla, ma mi sento di non fare abbastanza o il giusto.
Quando mi dice che non vuole uscire non so se convincerla o meno.
Voglio supportarla ma non so come fare.
Spero che mi possiate aiutare. Grazie.
Gentile Utente, è difficile osservare un proprio caro soffrire, ed è umano voler dare un aiuto, la capisco. Purtroppo quando si soffre di ansia si tende a mettere la vita in pausa, progressivamente si abbandona tutto perché la rinuncia a ciò che genera l'ansia porta l'ansia a spegnersi, ed è un rinforzo micidiale. Credo lei stia facendo già tutto quello che le è possibile, ovvero ascoltare e confortare sua sorella, ma dovete sapere entrambi che questo ascolto non produrrà cambiamento. Asciugherà il sudore sulla fronte, quello si, ma ciò che genera ansia oggi continuerà a generarlo anche domani. In casi come questi bisogno defibrillare la motivazione della persona, perché senza quella anche il più motivato degli psicoterapeuti fallirebbe. Si assolva dall'obbligo del soccorso, solo così sua sorella capirà che il primo passo verso la salute deve essere il proprio, e corrisponderà all'iniziare una psicoterapia. Un caro saluto

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa proseguire la psicoterapia al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. 'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Gentile Utente, comprendo la preoccupazione per sua sorella, ma lei ha fatto un passo importante rivolgendosi ad uno psicologo.
E' importante avere pazienza e fiducia nel percorso che ha intrapreso perchè probabilmente, avendo iniziato da poco, non riuscite ancora a vedere un cambiamento. Le consiglio di continuare a supportare sua sorella alimentando la fiducia nel lavoro che sta facendo.
Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, è comprensibile che lei si preoccupi per sua sorella e che voglia aiutarla e può continuare a farlo sottolineando l’importanza di seguire una terapia che necessita di tempo e di impegno per dare risultati.
Un caro saluto,
Giada Bruni
Buongiorno. Capisco le preoccupazioni per sua sorella ma mi sembra che abbia già iniziato a farsi seguire da uno psicologo e quindi dovrebbe continuare ed avere fiducia. Il consiglio riguardo ai farmaci in una prima fase non lo ritengo sbagliato soprattutto se integrato ad una psicoterapia. In una fase successiva potrebbe interrompere l'assunzione di farmaci sempre sotto consiglio di un medico. Vi è questa situazione familiare che desta preoccupazioni e da cui cercare in qualche modo di prendere le distanze. Se volesse consultarmi sono a sua disposizione. Cordialmente. Dr.Roberto Clemenza
Buongiornoooo,
Comprendo benissimo la difficoltà nel vedere un proprio caro soffrire, voler fare di più e sentirsi comunque impotenti quando non si vedono i risultati sperati. Come lei riconosce, il modo in cui siamo stati cresciuti e le esperienze di vita che abbiamo avuto in passato, soprattutto legate al contesto familiare, influenzano il modo in cui interpretiamo il mondo (e la visione che abbiamo di noi stessi) e di conseguenza il modo in cui funzioniamo. Bene che sia sorella abbia intrapreso un percorso di terapia che possa aiutarla a gestire al meglio la situazione di disagio che sta vivendo. Per quanto riguarda lei, sta già facendo tutto quello che può. Sicuramente è importante che continui ad incoraggiare sua sorella e a spronarla nell'impegnativa nel percorso terapeutico intrapreso. I risultati spesso non sono immediati, ma arrivano col tempo.
Resto a disposizione.
La saluto e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Monica Mellone
Salve, mi sento d'accordo con i colleghi nel dirle che sta facendo quello che può e che sicuramente è importante sostenere sua sorella in questo momento difficile. La psicoterapia è un percorso che ha i suoi tempi e ci vuole tanta fiducia che le cose andranno meglio. Quello che può fare è anche spronare sua sorella a parlarne con il suo terapeuta. Vi auguro il meglio. Saluti
Buongiorno, le preoccupazioni riportate sono comprensibili e se ne percepisce il disagio. Lei per prima è stata seguita da uno psicologo e sa quindi come a volte ci possa volere un po': è necessario perseverare e avere fiducia nel percorso. Se è ancora in cotatto con il suo psicologo e lo ritesesse necessario, potrebbe contattarlo nuovamente, in modo da riuscire a gestire nel modo più opportuno anche la situazione attuale. Per quanto riguarda sua sorella, continui a sostenerla e a mostrarle che il percorso terapeutico ha effetti positivi; rispetto all'assunzione di farmaci, l'importante è essere ben seguiti dal professionista e non interrompere o aumentare le dosi in autonomia. Se proprio non se la sente, può chiedere allo psichiatra di continuare solo con la psicoterapia esponendo i propri dubbi, valutando con lui come procedere.
Rimango a disposizione e auguro buona giornata.
Buongiorno, le relazioni famigliari sono caratterizzate da dinamiche complesse e se queste fanno stare male, spesso l'impressione è quella di essere impossibilitati ad uscirne o a modificarle. è frequente che in queste situazioni qualcuno risulti stare "peggio" di altri, come nel caso di sua sorella, dunque non bisogna dimenticare che se il disagio vissuto deriva da situazioni relazionali, bisogna dare ad esse il giusto spazio in terapia. Avete mai pensato, come famiglia, di provare ad intraprendere un percorso di terapia familiare?
Buongiorno,
Comprendo la sua preoccupazione, come sorella e come persona che ha già intrapreso un percorso terapeutico può costituire un supporto per sua sorella, tuttavia, come è stato per lei, sarà sua sorella a decidere quando sarà il momento di affrontare la sua sofferenza.
Dalla sua descrizione al momento è molto attivata ed i sintomi ansiogeni sono molto forti quindi valutare un supporto farmacologico, insieme ad un medico che le possa fornire spiegazioni in merito alla terapia, potrebbe aiutare il processo di psicoterapia. Mi spiego meglio, se l'ansia è troppo forte è probabile che sua sorella sia molto presa dalla gestione del sintomo faticando ad entrare nel merito di ciò che lo causa, il farmaco può aiutarla ad abbassare il livello di ansia e favorire il lavoro di psicoterapia, che porterà poi alla sospensione del farmaco stesso. Naturalmente sarà però sua sorella a scegliere ciò che si sente di affrontare e quando.
Cordiali saluti Dr.ssa Michela Campioli
Mi pare che anche la sua di preoccupazione abbia bisogno di un contenimento. Distinguerei dunque la necessità che può avere anche lei di trovare una propria serenità in questo marasma da quella di sua sorella, la quale per fortuna un aiuto psicologico lo ha già chiesto e magari ha bisogno solo di tempo per trovare una propria strada e tranquillità. Per quanto riguarda lei, se ne avesse bisogno, può contattarmi

Dott. Alessio Antonucci
Buonasera e grazie per aver condiviso la sua situazione. La preoccupazione che nutre è comprensibile e immagino che la sofferenza di sua sorella la porti a sentirsi appesantita e in un clima di continua tensione. Come lei riporta in modo molto sentito e consapevole, quando uno o più familiari soffrono può accadere che tale condizione si ripercuota sull'intero nucleo familiare portando a sentirsi spaesati e in balia di sentimenti spesso contrastanti. A mio avviso, ritengo che in momenti di vita difficili sia importante affidarsi a professionisti esperti e seguire i loro consigli, anche se questo richiedesse un momentaneo supporto farmacologico. Tuttavia, per quanto concerne sua sorella, sarà importante che tale decisione sia presa direttamente da lei e quando si sentirà.
Inoltre, ritengo che anche per lei possa essere utile riconsiderare la possibilità di avere un luogo in cui possa ascoltarsi, sentirsi ascoltata e esprimere liberamente ciò che prova per scoprire o riscoprire equilibrio e sufficiente serenità. Se naturalmente lo desidera, sono disponibile anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Gonan
Buongiorno, comprendo a pieno lo sconforto che provate entrambi. Lei perché vorrebbe aiutare sua sorella a sollevarsi e sua sorella a sostenere il peso della separazione che le ha creato insicurezza e paura nell'affrontare la vita. Il punto ottimale e l l'essersi affidata a uno psicologo. Vedrà che con pazienza sua sorella reagirà e capira che lei può continua re a vivere anche da sola. Lei più di starle accanto non può, ma questo e molto. Per qualsiasi chiarimento se volete ci sono. Auguri dott. ssa Gabriella Cascinelli.
Buongiorno, gentile ragazza, le tue difficoltà sono comprensibili e proprio per questo, sentendo il peso di un carico così grande, potresti richiedere un sostegno per te (anche ricontattando il tuo vecchio psicologo che già ti conosce). Per quanto riguarda tua sorella, abbi fiducia, già standole accanto stai facendo molto; la paura di perdere i farmaci è piuttosto comune, ma se è seguita, il suo terapeuta saprà cosa fare.
In caso di bisogno, sono disponibili, anche online. Un augurio, dott.ssa Marina C.
Mi dispiace sentire che tu e tua sorella state affrontando una situazione complicata a causa dell'ansia e degli attacchi di panico che sta attraversando tua sorella. È positivo che abbia iniziato a farsi seguire da uno psicologo, ma comprendo che possa essere frustrante quando i progressi non sembrano immediati.

È importante ricordare che ogni individuo ha il proprio percorso di guarigione e il tempo necessario per affrontare l'ansia può variare da persona a persona. Mentre lo psicologo può fornire supporto e strumenti utili, può essere necessario del tempo per vedere i risultati. Tuttavia, se tua sorella ritiene che il trattamento non sia sufficiente o se i sintomi peggiorano, potrebbe essere opportuno che consultasse uno psichiatra per una valutazione e per discutere l'opzione di farmaci, se ritenuto appropriato.

Quanto ai timori di dipendenza dai farmaci, è importante che tua sorella discuta apertamente con lo psichiatra le sue preoccupazioni. Uno psichiatra esperto sarà in grado di fornire informazioni chiare sulle opzioni farmacologiche, i possibili benefici e gli effetti collaterali. In alcuni casi, i farmaci possono essere un valido supporto per gestire i sintomi dell'ansia, ma ogni situazione è diversa e la decisione di utilizzarli dovrebbe essere presa in base alla valutazione professionale.

Oltre al supporto professionale, la tua presenza e il sostegno che offri a tua sorella sono molto importanti. Ascoltarla e farle sentire che può confidare in te è un buon punto di partenza. Tieni presente che non puoi risolvere tutti i suoi problemi, ma puoi essere un punto di riferimento stabile e un'orecchia empatica per lei. Encouraging anche a cercare momenti di distrazione e di piacere, come fare attività che le piacciono o dedicarsi a hobby che le interessano, può essere utile nel processo di guarigione.

È altrettanto importante che tu prenda cura di te stessa mentre supporti tua sorella. Trova modi per gestire il tuo stress, come praticare l'autocura, trovare momenti di relax e cercare il supporto di amici o altre persone di fiducia. Mantenere un equilibrio nella tua vita ti permetterà di essere una figura di sostegno più efficace per tua sorella.

Infine, se senti che la situazione in casa sia particolarmente dannosa per entrambe, potrebbe essere opportuno cercare un ambiente più stabile o considerare l'opzione di trovare un sostegno esterno, come gruppi di supporto o organizzazioni che possono fornire risorse e informazioni.

Ricorda che l'affrontare l'ansia richiederà tempo e pazienza. Continua a incoraggiare tua sorella a cercare l'aiuto adeguato e ad essere presente per lei, ma cerca anche di prenderti cura di te stessa. Spero che tu e tua sorella possiate trovare la strada verso la guarigione e il benessere.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Salve,

La tua preoccupazione per tua sorella è comprensibile e l'attenzione e il supporto che stai cercando di offrirle sono importanti. La situazione che descrivi è complessa, con una combinazione di problemi familiari, ansia e difficoltà individuali. Ecco alcune raccomandazioni su come potresti continuare a supportare tua sorella:

Continua a essere un ascolto empatico: La tua presenza e la tua volontà di ascoltare sono preziose. Mostra empatia e comprensione per quello che sta vivendo, senza giudicare o cercare di risolvere immediatamente i suoi problemi. Spesso, il semplice fatto di sentirsi ascoltati può avere un impatto positivo.
Sostieni la sua terapia: È positivo che tua sorella stia cercando aiuto da uno psicologo. Sostienila nell'andare alle sessioni e incoraggiala a esplorare e discutere i suoi sentimenti e preoccupazioni con il terapeuta. La terapia richiede tempo, ma può essere efficace nell'aiutare a gestire l'ansia.
Evita di spingere troppo: Se tua sorella non si sente pronta ad affrontare situazioni spiacevoli o uscire di casa, è importante rispettare i suoi tempi. Forzarla potrebbe peggiorare la sua ansia. Puoi incoraggiarla gentilmente a fare piccoli passi verso il superamento delle sue paure, ma rispetta sempre il suo ritmo.
Coinvolgi la famiglia: Data la complessità della dinamica familiare che hai descritto, potrebbe essere utile coinvolgere la famiglia in una terapia familiare o in una consulenza per affrontare i problemi di controllo e comunicazione che sembrano essere presenti. Una terapia familiare può contribuire a migliorare l'ambiente domestico e a ridurre lo stress che tua sorella sta sperimentando.
Supporto medico: Se il suo stato peggiora o se il terapeuta ritiene che sia necessario, potrebbe essere presa in considerazione una consulenza con uno psichiatra per valutare la possibilità di farmaci. Tuttavia, questo dovrebbe essere fatto sotto stretta supervisione medica per evitare la dipendenza e monitorare gli effetti collaterali.
Auto-cura: Incentiva tua sorella a dedicare tempo per l'auto-cura. Questo può includere l'esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata, il riposo adeguato e la pratica di tecniche di rilassamento come la meditazione o il yoga.
Ricerca di ulteriori risorse: Considera la possibilità di cercare gruppi di supporto locali o online per persone con ansia o per famiglie che affrontano situazioni simili. Questi gruppi possono fornire un ambiente di condivisione ed esperienze simili.
Infine, è importante ricordare che il percorso di recupero da ansia e problemi familiari può richiedere tempo. Il tuo sostegno continuo, la pazienza e la comprensione possono fare la differenza nella vita di tua sorella mentre lavora per superare le sue sfide. Se noti segni di peggioramento della sua salute mentale o se temi per la sua sicurezza, cerca immediatamente assistenza medica professionale.
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Osservare una persona che si ama passare attraverso ansia e attacchi di panico non è semplice. È un vissuto complicato che può portare a sentirsi impotenti e generare ansia a sua volta nella persona che sta accanto a quella che soffre.
Sta facendo molto per sua sorella; il percorso terapeutico inizialmente ha bisogno di tempo per muovere gli ingranaggi interni e cominciare a funzionare; si vorrebbe tornare a star bene subito e questo porta a percepire le fasi iniziali come non funzionanti, come se non finissero mai. Continui a supportare sua sorella e a sostenerla nel suo percorso terapeutico.
Ha scritto che la sua è una famiglia chiusa e oppressiva; lei e sua sorella avete già fatto dei primi passi in senso di apertura, rivolgendovi ad uno psicologo, quindi ad una figura esterna che possa darvi aiuto.
La invito anche a non sottovalutare l'effetto che il vissuto attuale di sua sorella ha su di lei; eventualmente avere un suo supporto personale potrebbe essere benefico per entrambe. Mi contatti qualora decidesse di intraprenderlo in modalità online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Buongiorno e grazie per aver condiviso con noi la sua situazione. In questi casi la scelta principale è sempre di chi sta soffrendo. I consigli principali sono due: dare sostegno può essere un modo per darle forza e aiutarla a fare delle scelte quale può essere, ed ecco il secondo consiglio, cominciare un percorso con un* psicolog* che possa accompagnare intanto la farmacologia per poi man mano uscirne se è possibile.
Per qualsiasi informazione, resto a disposizione

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