Salve. Sono da poco maggiorenne. Volevo chiedervi un opinione o consiglio. Sono una persona abbastan

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Salve. Sono da poco maggiorenne. Volevo chiedervi un opinione o consiglio. Sono una persona abbastanza timida. Non ho nessun amico e non so socializzare con le persone. Anche ad un semplice come va? Non "saprei". Inoltre la cosa che in un certo senso mi sembra più "strana" è il fatto di non volere amici e non volere socializzare. Ad esempio ora non esco di casa da mesi e non trovo il motivo di farlo. Mi sento a mio agio quando sono solo ed in casa. Quando andavo a scuola non parlavo con nessuno ed ero sempre in silenzio. I compagni cercavano di coinvolgermi ma niente. A volte sono capitate delle situazioni in cui mi facevano delle domande ed io non rispondevo. Credo che alla fine pensassero che avessi proprio qualche problema. Ultimamente a volte mi arrabbio senza motivo. Non lo mostro fuori ma senza muovermi divento rosso e comincio a sudare. Inoltre ho pensato di non voler più vivere e di non volere un futuro. Per questo non faccio mai nulla e guardo solo la TV dalla mattina alla sera senza uscire. Non mostro mai le mie emozioni e rimango sempre impassibile. Scusate se ho scritto in modo un po' caotico ma non è semplicissimo descrivere la propria condizione da soli. A volte vedendo dei video di persone autistiche che descrivono i loro "sintomi " o vita quotidiana mi ci sono ritrovato. Potrebbe essere quello? Oppure ad esempio a volte ho letto del disturbo schizoide di personalità e mi rispecchiavo un po'. Cosa ne pensate? Scusate per le poche informazioni...
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gent. Utente, ritengo fondamentale che lei condivida le sue difficoltà con la sua famiglia e che chieda supporto ad un professionista. Potrebbe essere utile rivolgersi all'Asl di competenza della sua zona oppure in privato per una prima consulenza da uno psichiatra a cui abbinare un percorso di psicoterapia. Il disagio che esprime è importante, considerando la giovane età le consiglio di chiedere aiuto il prima possibile.
Dott. Marenco
Buongiorno,
lei sembra esprimere una sofferenza importante, anche considerando la sua giovane età.
Un consulto al fine di valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico, può indubbiamente aiutarla ed è caldamente consigliato.
Cordialmente, EP
Buongiorno gentilissimo, capisco il disagio e le sofferenze che lei descrive e che le inficiano il normale svolgimento delle sue attività quotidiane. Sembrano esserci fatiche e pensieri che a volte da soli è difficile comprendere e darvi un nome.. Ha pensato a rivolgersi ad un terapeuta? potrebbe aiutarla a capire meglio ed elaborare le motivazioni sottostanti alle sue difficoltà
resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Gentilissimo, grazie per aver condiviso i suoi vissuti. Potrebbe prendere in considerazione l'intraprendere un percorso psicoterapeutico, preceduto da una psicodiagnosi per comprendere meglio il suo funzionamento e le sue risorse per stabilire degli obiettivi terapeutici. La psicodiagnosi aiuta anche nel fare maggiore chiarezza sulla sua attuale sofferenza. L'instaurarsi di una relazione terapeutica con il professionista di per sé potrebbe essere già per lei una possibilità di lavorare sulle sue capacità relazionali, in un luogo protetto e dove vige il segreto professionale. Resto a disposizione per qualunque necessità, un caro saluto
Buongiorno. Se le fosse possibile, sarebbe meglio esprimesse questo suo disagio ai suoi genitori manifestando anche a loro il desiderio di farsi aiutare da uno specialista. Se invece non potesse, valuti l’idea di contattare direttamente lei stesso un professionista, così da poter insieme a lui capire in che modo procedere. SG
Buongiorno, nella sua richiesta sembra esserci molta capacità nell'esprimere le sue difficoltà e anche le emozioni ad esse associate. Forse varrebbe la bene che lei potesse esprimere questo desiderio di comprensione e di malessere ai suoi genitori per intraprendere un percorso di aiuto psicologico o psicoterapeutico che l'aiuti a prendere consapevolezza di sè: Anche se è da poco maggiorenne può pensare di rivolgersi in autonomia ad CSM di zona, la loro equipe spesso è formata da più figure professionale (psicologi, educatori, infermieri, psichiatri) che hanno la possibilità di ascoltare in maniera più dettagliata le sue preoccupazioni e fare una osservazione clinica del suo disagio e della sua attuale sofferenza. La invito a pensarci seriamente. Cordiali saluti Dr.-ssa Lorella Mezzenga
Buonasera

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta psicoanalitico per poter valutare la presenza di un Disturbo di Personalità o altro .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Salve, le scelte di vita personali e di come interagire con gli altri sono legittime se non creano sofferenza nella persona. Da quel che leggo lei non appare felice per la sua vita e per questo motivo le consiglio di intervenire per analizzare con più attenzione e cura le motivazioni. Scelga uno psicologo e valuti con lui se ci sono strade diverse da percorrere e avere una qualità della vita migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, comprendo il disagio e mi dispiace molto per la sofferenza che questo le crea. Credo sia fondamentale rivolgersi ad un professionista e pensare di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Resto a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Marcella Boscolo
gentile utente, grazie pre la condivisione. mi trasferisce un vissuto di sofferenza, di inadeguatezza e di disagio. non esiste una via giusta per tutti, ma esiste la scelta migliore per ogni individuo. lei rifiuta la relazione perchè sta meglio da solo o per paura dell'altro? del giudizio? lei ha delle attività che considera piacevoli e degli interessi? i nostri pensieri si susseguono e si rincorrono in modo caotico nella nostra testa, fare ordine e dargli un nome e un confine è di certo un aiuto. le consiglio di condividere i suoi pensieri e il suo vissuto in un percorso con un professionista. un caro saluto
Gentile Utente, data la sua giovanissima età anche io mi sento di consigliarle di parlarne prima di tutto con la sua famiglia per condividere il suo disagio e la paura di avere un disturbo.
Mi sento però di rassicurarla dicendo che non è il solo a vivere questa situazione. Senza banalizzare, la fase della vita che sta attraversando è molto delicata e carica di emozioni ambivalenti, caratterizzata da un forte senso di inadeguatezza e sfiducia nelle proprie capacità, in cui la paura del giudizio dell'altro può portare ad una totale chiusura. La timidezza e una forte sensibilità diventano insostenibili ed è preferibile rimanere fermi per non alimentare ulteriormente la paura.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista con cui inizialmente approfondire la sua condizione per escludere eventuali disturbi, e per ritrovare un equilibrio con le proprie emozioni e progettare magari il proprio futuro.
Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Buonasera, sarebbe utile un percorso di psicoterapia sistemico relazionale dove sia coinvolta anche la sua famiglia al fine di capire il ruolo che i suoi sintomi assumono all' interno del contesto familiare.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Gentilissimo,
credo che la sua richiesta scritta sia un primo passo di apertura per una condizione inadeguata all'età.
Fuori dalla stanza ci sono tante cose interessanti che possono coinvolgerci e farci sentire vivi, ma se evitiamo di guardarle alla fine ce le perdiamo anche perché restano perfette sconosciute.
Le consiglio di parlare subito con qualcuno di famiglia con cui sente di poterlo fare e contestualmente rivolgersi ad un professionista per darsi la possibilità di comprendere a quali dinamiche o problematiche altre potrebbe essere collegata la modalità di vita che ha messo in atto e che non può essere cambiata senza una rete di supporto ( familiare/ amicale/ scolastica/professionale)
Saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Gentile utente descrive un distacco importante dal piano emotivo e relazionale e in tale contesto non credo sia tanto importante l aspetto diagnostico che va approfondito quanto l’importanza di chiedere un aiuto e un supporto partendo da ciò che lei valuta come disagio ed impedimento.
Dr.ssa Maria Damiano

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