Buongiorno, Quando devo parlare rido o a volte faccio battute che non vengono nemmeno capite e lo f

23 risposte
Buongiorno,
Quando devo parlare rido o a volte faccio battute che non vengono nemmeno capite e lo faccio per essere accettato come se devo per forza fare il simpatico ogni volta che mi trovo in un gruppo di amici.
Invece quando interagisco con mia moglie da soli o a tu per tu poi con una persona sono serio, ma dato che prima quest'ultima mi sente dire solo stupidaggini poi non mi prende sul serio e ci soffro.
Potrei sapere come risolvere tale comportamento.
Grazie
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
da quello che scrive emerge come la sua paura di non essere accettato nel gruppo la faccia esprimere in un modo poco serio, che non rispecchia ciò che è realmente. Ciò non accade invece nei rapporti a tu per tu, per esempio con sua moglie, nei quali riesce ad essere se stesso.
Se desidera cambiare questo suo modo di relazionarsi al gruppo di amici, potrebbe rivolgersi ad uno specialista che lo guidi in questo percorso.
Rimango a disposizione, cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Balduchelli
Dott.ssa Sara Bisconti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, come dicevano sopra i colleghi è forte in lei il bisogno di essere accettato come membro di un gruppo. Si desidera piacere agli altri, ma spesso si mette da parte la propria individualità per conformarsi al gruppo o per essere accettati da esso. Noi siamo immersi in relazioni e gli altri ci rinviano un'immagine di noi che contribuisce alla visione che noi abbiamo di noi stessi. La svalutazione da parte dei suoi amici immagino sia molto dolorosa e causi in lei sofferenza, oltre che frustrazione di non essere capito e ascoltato. Un percorso di terapia le permetterebbe di cambiare la visione che ha di sé in mezzo agli altri. Resto a disposizione, cordialmente Dott.ssa Bisconti Sara
Dott. Luca Parri
Psicoterapeuta, Psicologo
Vigevano
Buongiorno, l'ironia è uno dei tanti meccanismi di difesa che opera l'individuo per distogliersi dall'imbarazzo suscitato dai rapporti con altri. La battuta riveste un ruolo liberatorio e probabilmente lei ha bisogno proprio di ciò, di liberarsi da un peso che la opprime (problematiche di coppia?). Le suggerisco un percorso terapeutico di stampo psicodinamico e resto a disposizione per un eventuale approfondimento. Cordialmente. dr. Parti
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
potrebbe essere utile per lei poter elaborare, all'interno di uno spazio personale, quella che sembra la forte necessità di essere accettato in determinati contesti, aprendo una riflessione profonda su questo aspetto.
Un percorso psicoterapeutico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, sarebbe importante capire con un percorso di sostegno psicologico cosa l'ha portata a strutturare questo comportamento ai fini dell'accettazione da parte degli altrie perché il suo autentico sé viene fuori così raramente..

Rimango a disposizione
Anche online

Vittoria Savini Zangrandi
Dott.ssa Giulia Carnevale
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera e piacere. Intanto è già molto valido che lei oggi si ponga questo problema, che abbia il desiderio di trovare il modo di superare questa difficoltà per poter vivere i suoi rapporti in maniera più serena. Spesso quando ci rapportiamo con gli altri crediamo di non avere la possibilità di poterci esprimere per come siamo naturalmente e spontaneamente, per una serie di situazioni che non riguardano necessariamente la persona che ci troviamo di fronte in quel momento. Quello che però ha trovato nel rapporto con sua moglie, la libertà di non essere per forza simpatico, di non essere diverso da ciò che è, mi sembra un punto molto importante da cui partire, per poter portarlo anche negli altri rapporti della sua vita.
Dott.ssa Francesca Ilaria Beatrice Villa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, il suo comportamento le suscita un senso di non adeguatezza che merita di essere approfondito, pertanto la invito a visionare la mia agenda virtuale per fissare un primo appuntamento in Studio o on line per capire insieme le origini di questa modalità di relazione. Un caro saluto. Dott.ssa Villa
L'essere compresi dagli altri è un bisogno che abbiamo tutti per sentirci accettati. Quando questo non accade ci sentiamo soli, insicuri, abbandonati e, come Lei dice, non è una sensazione piacevole perché va ad intaccare la nostra autostima, il nostro umore, i nostri pensieri.
Per comprensione s’intende la capacità di cogliere sul piano spirituale, emotivo e pratico quello che l’altro ci sta comunicando; perché questo avvenga però non è importante solo il contenuto del messaggio ma anche e soprattutto il modo con il quale viene inviato e recepito. In questo senso siamo tutti coinvolti: chi cerca di essere compreso e chi prova a comprendere. La complessità aumenta quando cerchiamo di comunicare all’interno di un gruppo perché ognuno è diverso dall'altro.
Il consiglio che mi sento di darLe è di provare a comunicare a sua moglie il proprio malessere con l'obiettivo di comprendere le ragione dell'altro.
Potrebbe esserLe utile parlare con un terapeuta per analizzare insieme il suo disagio; in questi casi si può prevedere anche la possibilità di partecipare ad un training sulle abilità sociali per potenziare il suo modo di relazionarsi con gli altri. I migliori auguri.
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione. Purtroppo le soluzioni a certi comportamenti non sono ricette vendibili online. Quello che le posso dire è che se vuole trovare una maniera diversa di porsi o non avere la necessità di essere accettato per forza, può intraprendere un percorso psicologico che la aiuterebbe a trovare la sua strada, cioè essere se stesso e stare bene con ciò che fa.

Saluti
Elisabetta Cavicchioli
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Dr. Alberto Taddei
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, il percorso che la porterà alla risoluzione di questa condizione di difficoltà potrebbe rivelarsi più semplice di quello che pensa.
Iniziare a domandarsi che cosa ci porta a comportarci in un certo modo è una delle chiavi per capire che tipo di soddisfazione otteniamo quando agiamo. E quando diamo delle risposte coerenti a questa domanda, ad esempio iniziando un'analisi, riusciamo a fermare la catena, modificando prima il pensiero, poi l'agito e di conseguenza la nostra sensazione di soddisfazione, o nel suo caso, di appartenenza.
Alberto
Dott.ssa Francesca Ape
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
ha mai sentito parlare di "risata della forca"? Sarebbe interessante interrogarsi su cosa si cela dietro quella risata e quelle battute. Quali paure o dubbi. Cosa si dice quando ciò avviene?
Qualora avesse voglia di approfondire questo aspetto in un percorso psicologico, resto a sua completa disposizione.
Un saluto,
Dott.ssa Francesca Ape
Dott.ssa Angela Ricucci
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Buonasera, mi dispiace molto per ciò che prova. Mi sembra però che sia piuttosto consapevole delle modalità relazionali che mette in atto. Potrebbe partire da questa consapevolezza per esplorare a fondo l'origine di questo desiderio di essere accettato, anche perché il rischio poi è quello di non piacere a se stesso. A disposizione. Dott.ssa Angela Ricucci
Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco la situazione e comprendo come debba sentirsi. Non penso sia possibile darle un consiglio se non accodarmi ai colleghi quando consigliano di ritagliarsi uno spazio in cui ascoltarsi per cercare di comprendere il significato più profondo dietro al suo agire. Se lo desiderasse resto a sua disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco che ti senti frustrato dal fatto che la tua personalità sembra essere diversa quando sei in un gruppo di amici rispetto a quando sei da solo con tua moglie. È normale avere sfumature diverse del proprio comportamento a seconda del contesto sociale, ma è importante anche sentirsi autentici e accettati.

Una possibile soluzione potrebbe essere lavorare sulla tua comunicazione. Cerca di essere più consapevole di come ti esprimi e di cosa dici quando sei in compagnia degli amici. Fai attenzione a non forzare il tuo comportamento o cercare di essere qualcuno che non sei veramente solo per essere accettato. Sii te stesso e prova a comunicare in modo più genuino e autentico, senza cercare necessariamente di fare il simpatico.

Quando interagisci con tua moglie, cerca di bilanciare il tuo modo di esprimerti. È importante mostrarti sia divertente che serio, a seconda del contesto e delle situazioni. Comunica in modo chiaro e sincero, esprimendo i tuoi pensieri e sentimenti in modo appropriato e rispettoso.

Inoltre, è utile avere conversazioni sincere con tua moglie sulla tua preoccupazione di non essere preso sul serio. Spiega come ti senti e condividi con lei il desiderio di comunicare in modo più efficace. Cerca di creare uno spazio di ascolto reciproco e di apertura per poter esprimere le tue opinioni e i tuoi pensieri in modo più serio quando ne senti il bisogno.

Se ritieni che il tuo comportamento sia influenzato da una mancanza di fiducia in te stesso o da una necessità eccessiva di approvazione sociale, potrebbe essere utile lavorare su queste questioni con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono aiutarti a esplorare le radici di tali comportamenti e a sviluppare strategie per sentirsi più sicuri di te e più autentici nelle tue relazioni.

Ricorda che è importante essere te stesso e sentirsi accettati per chi sei veramente. Cerca di coltivare autenticità e bilancio nella tua comunicazione, sia quando sei con gli amici che quando sei con tua moglie.
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Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno, sarebbe importante capire da cosa è motivato il suo comportamento in situazioni relazionali e sociali come quelle che descrive.
Paura del giudizio? Vergogna? Per affrontare il bisogno di piacere per forza agli altri attraverso la simpatia che funzione ha per lei?
È utile capire questo bisogno come si è strutturato nella sua storia di vita.
La maschera che si indossa a volte diventa un costo mentale elevato perché l’autenticità è ciò che permette di instaurare relazioni soddisfacenti.
Cosa le impedisce di mostrare le parti più autentiche di se? Spesso come pensiamo che gli altri possano vederci dipende molto da come noi stessi ci vediamo.
Sviluppare compassione, autostima ed essere più gentili con se stessi significa anche abbracciare nuove parti di se che possono essere delle risorse nel rapporto con gli altri.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Carissimo, sembra che nel gruppo sociale lei metta su la maschera del buontempone, che funziona; ma che poi il gruppo non vede essa, neanche quando uscite dalle dinamiche gruppali.
L'obiettivo qui sarebbe creare un equilibrio tra i suoi modi di essere e far si che vengano riconosciuti anche all'esterno.
Questo può farlo all'interno di un setting terapeutico; sono a disposizione online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott. Andrea Moro
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
Salve, Il desiderio di essere accettato e apprezzato è comune, ma è importante trovare un equilibrio tra l'essere socievole e l'essere serio quando la situazione lo richiede. Prima di parlare o fare battute, prenditi un momento per valutare il contesto e il tono della situazione. Cerca di variare il tuo comportamento a seconda della situazione. Ricorda che il cambiamento comporta tempo e impegno e se ritieni che il tuo desiderio di essere sempre simpatico influenzi negativamente la tua vita o le tue relazioni, potresti anche considerare di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Dott.ssa Eleonora Giannelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente buongiorno, dal suo racconto emerge una grande fatica e sofferenza per quello che sta vivendo. Concordo con i colleghi sull'opportunità di trovare uno spazio per approfondire le dinamiche più profonde di questo suo sentire e riuscire a comprenderne il senso. Questo può permetterle di individuare delle risorse interne per riuscire a migliorare un suo stato di benessere. Un saluto cordiale, Eleonora Giannelli
Dott. Giovanni Paolo Mangano
Psicologo, Psicologo clinico
Misterbianco
Gentilissimo,
per quanto l'approvazione da parte degli altri sia una cosa importante, lei non deve mai mettere al secondo posto il suo desiderio.
Non penso che i suoi amici possano apprezzarla solo per le sue battute. Mostri loro altri motivi per essere apprezzato, senza mettere mai in secondo piano il suo desiderio di essere, magari, una persona da prendere sul serio, seppur capace di scherzare.
L'amicizia non è un baratto dove a perderci è lei.
Saluti.
Dott. Luca Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Buonasera, caro.

é sicuramente una situazione delicata, e penso possa causarle parecchia frustrazione il fatto di doversi comportare in un modo per essere accettato, con il rinculo di non essere creduto e visto quando parla sul serio.

C'è un ambiguità molto forte che sottende queste dinamiche e penso che si debba trovare il modo più sano per lei per capire come gestire queste due istanze, da una parte il bisogno di essere accettato, dall'altro quello di non perdere credibilità per poter essere creduto e visto.

Un caro saluto,

Luca
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco bene quanto questo comportamento possa essere frustrante e confuso per lei. Il desiderio di essere accettato e ammirato, soprattutto all’interno di un gruppo di amici, è del tutto naturale e comune. Tuttavia, sembra che lei si trovi a interpretare un ruolo che non corrisponde a chi è veramente, come se avesse bisogno di “fare il simpatico” per sentirsi parte del gruppo o per guadagnarsi l’approvazione degli altri. Questo comportamento potrebbe derivare da una paura di non essere accettato o di non riuscire a connettersi in modo autentico con le persone intorno a lei, un'insicurezza che la porta a rifugiarsi in battute o in atteggiamenti che non sente propri, ma che usa come una sorta di “maschera” per nascondere il timore del giudizio. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, questo tipo di comportamento potrebbe essere legato a schemi di pensiero automatici, come ad esempio il timore di non essere abbastanza o di non meritare l'affetto e l'approvazione degli altri. Questi pensieri possono spingerla a cercare l'approvazione degli altri in modo eccessivo, utilizzando l'umorismo o il fare il “simpatico” come una strategia difensiva per evitare il rifiuto o la sensazione di non essere accettato. La difficoltà che ne deriva è che, nel cercare di ottenere approvazione, finisce per non essere preso sul serio dalle persone a cui tiene di più, come sua moglie, il che crea frustrazione e sofferenza. Nel suo caso, il cambiamento potrebbe partire da un processo di consapevolezza riguardo a ciò che sta accadendo nella sua mente quando si trova in situazioni sociali. Potrebbe essere utile esplorare insieme a sé stesso quali sono i pensieri che la spingono a comportarsi in modo diverso con gli altri rispetto a come si comporta con sua moglie. Cosa teme esattamente se non fa battute o non cerca di essere il “simpatico”? Che tipo di paura o preoccupazione si nasconde dietro questo comportamento? Le risposte a queste domande potrebbero aiutarla a comprendere meglio se stessi e a vedere come il bisogno di essere accettato possa influenzare la sua interazione con gli altri. Inoltre, potrebbe essere utile imparare a riconoscere e cambiare alcuni di questi pensieri automatici, che potrebbero essere irrealistici o troppo severi nei confronti di se stesso. Ad esempio, pensare che “devo essere sempre simpatico per farmi piacere dagli altri” potrebbe non essere un pensiero utile o realistico. Ciò non significa che l’umorismo o la leggerezza non siano aspetti positivi nelle relazioni sociali, ma potrebbe esserci un equilibrio migliore tra essere se stessi e adattarsi al contesto in modo più autentico. Un altro aspetto da considerare è che, quando si relaziona con sua moglie, lei tende a essere più serio, ma potrebbe esserci il rischio che questa dualità di comportamento la porti a sentirsi poco autentico o a non sentirsi capito quando si mostra in modo più profondo e serio. Sua moglie potrebbe non percepire la sua serietà come un aspetto di sé che ha bisogno di essere esplorato e compreso, forse anche perché è abituata a vederlo in un altro contesto, più giocoso o disteso. In questi casi, potrebbe essere utile iniziare a comunicare apertamente con lei riguardo a come si sente riguardo a questa dualità. Potrebbe provare a spiegarle che quando è serio, in realtà sta cercando di esprimere una parte di sé che, a causa delle dinamiche sociali, fatica a far emergere in altre circostanze. In questo modo, potrebbe esserci uno spazio di comprensione reciproca che aiuti entrambi a trovare un equilibrio tra il lato più leggero e quello più profondo del rapporto. Per risolvere questa situazione, lavorare su se stessi per imparare a essere più autentico, riducendo la necessità di mascherarsi dietro comportamenti che non le appartengono, è un primo passo fondamentale. Potrebbe esserle utile anche chiedere un supporto psicologico per esplorare più a fondo le radici di queste insicurezze, e per sviluppare strategie più salutari e funzionali di interazione, che le permettano di essere se stesso sia con gli amici che con sua moglie. Le auguro di trovare la serenità necessaria per affrontare queste dinamiche e migliorare le sue relazioni in modo più autentico. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, è comprensibile che nelle situazioni di gruppo lei cerchi di essere più simpatico o di fare battute per essere accettato e ben voluto, mentre quando si trova a tu per tu con una persona, come con sua moglie, tenda invece a mostrarsi più serio. È del tutto normale che le persone si comportino in modo diverso a seconda dei contesti: stare in gruppo è un’esperienza diversa rispetto a un dialogo intimo, quindi non si preoccupi troppo di questo. Tuttavia, se sente che il bisogno di “fare il simpatico” è qualcosa che non riesce a controllare e che in realtà non vorrebbe fare, può chiedersi da dove viene questa spinta. Cosa teme potrebbe accadere se, anche in gruppo, fosse semplicemente se stesso e non cercasse di essere sempre divertente? Come si sentirebbe? È naturale desiderare approvazione, ma se questo diventa fonte di disagio vale la pena rifletterci sopra. Mi spiace che percepisca di non essere preso sul serio da sua moglie: ha provato a parlarle di come si sente? Spiegarle che questo atteggiamento la fa soffrire potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni e migliorare la comunicazione tra voi. Dott.ssa Chiara Avelli

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