Salve, scrivo per chiedere un consiglio e un parere su quello che mi sta succedendo. è un po' di te

23 risposte
Salve, scrivo per chiedere un consiglio e un parere su quello che mi sta succedendo.
è un po' di tempo, quasi un anno ormai, che ogni piccolo rumore, ma non solo, anche spostamenti improvvisi o cambiamenti di immagine (come cambiamenti veloci di scene nei film) mi provocano spaventi più o meno forti.
Ultimamente tante, troppe cose mi fanno spaventare, ma non è paura o ansia che possa succedere qualcosa di brutto, non saprei come descriverlo, sono solo spaventi.

Non so se può essere collegato, ma oltre a questo, quando mi viene proposto qualcosa da fare parto sempre pensando a tutti i problemi che potrebbe implicare il fare questa cosa, e spesso mi ritrovo a negarmi molte esperienze.

Prima degli esami, o in generale prima di parlare con persone, soprattutto quelle che non conosco, mi viene ansia e quando devo parlare è come se avessi il fiatone.

C'è qualcosa che posso fare per riuscire ad evitare questi comportamenti?

Grazie per il vostro tempo
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata e la paura connessa.
Ritengo fondamentale pertanto richiedere un consulto psicologico al fine di indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Potrebbe essere utile inoltre cercare di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Cordialmente, dott FDL

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Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve sulla base degli elementi che inserisce nel suo racconto sembra opportuno un approfondimento delle tematiche che riferisce. Per questo motivo potrebbe essere una buona opportunità per lei contattare uno psicoterapeuta. Solo successivamente si potranno valutare le eventuali o ulteriori attività. Sicuramente il disagio che si nota nella lettura del suo modo di relazionarsi con gli altri merita un maggiore approfondimento. Ovviamente lei è libero di scegliere cosa fare ma forse è arrivato il momento di capire il perché di questi suoi comportamenti. Sicuramente su questo sito può trovare uno specialista da contattare sempre che lo ritenga opportuno. Un cordiale saluto
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Salve, immagino che non deve essere piacevole la situazione che sta vivendo. La situazione merita di essere approfondita per aiutarla nel modo giusto. Da quello che scrive quando è esposta al giudizio degli altri si sente sotto pressione e prova ansia. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo e/o psicoterapeuta per aiutarla a risolvere l'ansia o la paura che prova quando è esposta a situazioni particolari. Quando si trova con una persona nuova o deve sostenere un esame provi a chiedersi: anche se sbaglierò cosa può succedere? Farò una brutta figura e ciò è così terribile?
Rimango a disposizione
Buona serata
Prof. Alessandro Lepri
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Ponte San Giovanni
Gentile, quello che mi descrive sembra essere una condizione di iperattivazione agli stimoli esterni causata da un’eccesso di Stress che le ha causato una forte Ansia. Data la situazione mi permetto di consigliarle di intraprendere un percorso psicologico che sia specificatamente basato prima su una corretta diagnosi della sua condizione e poi alla pianificazione di un percorso programmato in base a quello che si scoprirà. Date le sue ridotte informazioni mi è difficile ora come ora farle una corretta diagnosi, ma se fosse effettivamente un problema legato all’ansia, le consiglio (come mi è solito) di affiancare strategie cognitive-comportamentali a tecniche psicodinamiche. Se volesse approfondire la sua condizione o volesse avere più informazioni non esiti a contattarmi.
Dott. A. Lepri
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, per un inquadramento diagnostico sarebbe necessario fare dei colloqui di valutazione. Comunque, tra le cose che ha scritto parla di ansia e a tal proposito si, alcune esperienze che descrive potrebbero rientrare in un disturbo d'ansia che in generale attiva il sistema nervoso autonomo con un conseguente aumento della "sensibilità" agli stimoli. Le consiglio di valutare un percorso psicologico e abbia fiducia che l'ansia può essere curata. Ulteriore consiglio: sostituire il termine evitare con comprendere. Il sintomo, infatti, cerca di comunicarci qualcosa che non trova posto nella nostra coscienza, una volta decifrato non avrà più ragione di esistere.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera
E’ importante comprendere gli eventi generatori di questa situazione e lavorare prima di tutto su questi in un contesto psicoterapeutico
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Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. La situazione e il vissuto che descrive va appprofondito ed elaborato in un contesto adeguato. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause, dove possa elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo e stimolando la fiducia in sé le permetterà di affrontarla. Distinti saluti
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile utente, sono comunicazioni importanti quelle che rilascia, sul piano psicologico. Andrebbe valutata meglio l'origine della sua forma d'ansia e contestualizzata in maniera più precisa in senso diagnostico. Pertanto le consiglio sinceramente un consulto psicologico, per capire come affrontare questo suo momento, così emotivamente sensibile. Può trovare già su questo portale professionisti di rispettabile esperienza.
I miei auguri,

Dr. Vittorio Cameriero
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso l'ausilio della psicoterapia. Non trascuri questo aspetto della sua vita, un percorso psicologico con uno specialista potrebbe consentirle di acquisire gli strumenti necessari ed una giusta consapevolezza con cui poter meglio fronteggiare le avversità della vita e i momenti difficili da lei descritti.
In bocca al lupo per tutto!!

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, sono d'accordo con i colleghi, forse è arrivato il momento di intraprendere un percorso psicologico per riuscire a gestire meglio l'ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Marianna Quattrocchi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Palermo
Gentile utente, quelli che descrive sembrano essere sintomi di iperarousal, una condizione che solitamente insorge dopo un trauma. Il suo organismo è continuamente all’erta, come se dovesse proteggersi da qualcosa che potrebbe accadere da un momento all’altro. Questo si riscontra anche nel suo ritiro da eventi e situazioni nelle quali teme di dover affrontare eventuali problemi, come se cercasse di attuare un iper-controllo su situazioni che non puó controllare, chiaramente a carattere ansioso. È accaduto qualcosa di particolare prima dell’insorgenza di tali sintomi? Oppure, l’ultimo anno vissuto in pandemia l’ha destabilizzata più di quanto si aspettasse, avendo in precedenza aree di fragilità personale? A queste e ad altre domande potrà trovare risposta rivolgendosi a uno psicoterapeuta che la aiuti a esplorare le cause all’origine della sua sofferenza e a trovare le strategie migliori per superare questo periodo. Cordialmente, Dott.ssa Pipitó.
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Gentile utente,
per evitare i comportamenti che ci descrive deve prima comprenderli. Può intraprendere un percorso con uno psicologo che può aiutarla a trovare strategie utili per affrontare il suo malessere. Sembra che lei sia in una situazione di costante allarme, condizione che inevitabilmente provoca stati d'ansia e l'impossibilità di vivere con serenità le situazioni che si presentano. Prima di un esame e prima di parlare con alcune persone, provi a fermarsi e a capire quali emozioni prova e di conseguenza quali pensieri suscitano quelle situazioni, riflessione utile per recuperare le sue risorse personali e affrontare le sue paure. Disponibile per qualsiasi chiarimento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, occorrerebbero molte più informazioni in merito. Per esempio quando è iniziata questa difficoltà, in che contesti si presenta, che nessi chi sono con la sua vita attuale e passata e soprattutto qual è il significato più profondo che lei attribuisce a certi eventi. Non si può dire che cosa può fare se non si ha chiaro il quadro generale. Sembrerebbe una problematica di tipo ansioso, non si sente in grado di fronteggiare gli eventi non previsti. Le suggerirei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per valutare il quadro complessivo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
non dev'essere facile vivere con tutti questi spaventi, come in uno stato di allarme continuo. Sono molte le energie che le impiega per tenersi sempre all'erta. Sarebbe importante risalire al fattore che ha scatenato in lei questa reazione e si può fare all'interno di un percorso psicologico. A sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Ilenia Zaffarano
Psicoterapeuta
Milano
Buonasera, vivere in una situazione di costante attivazione come la sua deve richiederle un dispendio di energie notevole e pertanto capisco la necessità di trovare una soluzione per evitare questi suoi comportamenti. Sarebbe importante capire a cosa le sono serviti e le servono questi comportamenti. Potrebbe farlo all'interno di un percorso psicologico con un professionista che la possa aiutare a trovare delle strategie sostenibili per lei per affrontare questo momento. Resto a disposizione in caso di necessità. Un cordiale saluto
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno,
da quel che racconta mi sembra che in questo momento si senta in un perenne stato di “allerta”. Le suggerisco di pensare ad un percorso psicoterapico. Assieme ad un professionista che la sappia guidare è possibile accedere alle motivazioni profonde che probabilmente, in questo momento, sfuggono alla sua consapevolezza.
Sono a disposizione se lo desidera. Le auguro di trovare ciò cerca…
Cordialmente,
Dott.ssa Z.Ballico
Dr. Roberto Greco
Psicologo, Psicologo clinico
Nociglia
Salve, la ringrazio per aver voluto condividere la sua situazione con un professionista. Considerato quanto scrive, le consiglierei di avviare un percorso psicologico che le permetta non solo un approfondimento in merito alle cause della situazione che sta vivendo ma, soprattutto, il recupero delle risorse interne utili al suo superamento. Ciò che esperiamo, tutto ciò che accade dentro e fuori di noi è letto secondo il valore che gli diamo e compito del percorso sarà capire proprio il valore dato a questi eventi, sciogliendo eventuali nodi che non permettono un fluire sereno alla nostra vita. Si apra a questa opportunità. Resto a disposizione e le auguro una buona giornata! Dott. Greco
Dott.ssa Monica Mugnai
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Montevarchi
Gentile utente, immagino quanto sia spiacevole la condizione che sta vivendo attualmente. Gli elementi che descrive (come l’iperattivazione neurovegetativa - arousal -, i pensieri ansiosi e le modalità di evitamento), meritano di essere approfonditi e inseriti in un quadro più ampio. Le consiglio di trovare un spazio in cui, insieme ad un professionista, possa trovare strategie alternative per attenuare il disagio e la sofferenza che sta provando. Per qualsiasi chiarimento, non esiti a contattarmi. Saluti,
Dott.ssa Monica Mugnai
Dr. Leopoldo Tacchini
Psicologo, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Gentilissimo, mi sembra evidente che Lei soffre di un disturbo d'ansia generalizzata. La sua attivazione è eccessiva. E' necessario, se vuole stare meglio che impari una tecnica di rilassamento (oggi sono usatissime la mindfulness in campo clinico ma anche lo yoga o semplicemente una maggiore attività fisica). Probabilmente gioverebbe anche una terapia cognitivo-comportamentale per imparare a gestire i momenti di maggiore apprensione. Cordialmente
Dott. Marco Boscolo
Psicologo, Psicologo clinico
Como
Gentile utente, mi spiace molto per il periodo difficile che sta attraversando. Mi permetto di osservare però che dietro i suoi comportamenti ci sono sicuramente delle ragioni emotive e psicologiche più profonde. Non so se sia auspicabile semplicemente "evitare questi comportamenti" o correggerli. Sarebbe forse più opportuno indagare cosa ci può essere alla base e che cosa causa queste sensazioni di paura e allarme. Immagino che possano sembrarle qualcosa di estraneo alla sua persona, come esperienze che vengono dall'esterno. Ma in realtà anche questi aspetti così difficili da gestire fanno parte della nostra vita interiore e andrebbero elaborati e integrati quanto tali. Credo che rivolgersi a un terapeuta possa aiutare a compiere questo processo e che, probabilmente, potrebbe restituirle un po' di serenità e un po' di chiarezza in più. Spero di esserle stato utile e spero anche che lei riesca presto ad affrontare queste difficolta, iniziando da un piccolo primo passo. Un caro saluto. Dott. Boscolo
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Ciao! Mi dispiace molto sentire di quello che stai passando, e capisco quanto possa essere frustrante affrontare spaventi improvvisi e pensieri che ti bloccano. Quello che descrivi sembra una combinazione di ansia e sensibilità ai cambiamenti e agli stimoli esterni, il che è abbastanza comune in situazioni di stress o quando c'è una difficoltà a gestire situazioni nuove o inaspettate.

Per quanto riguarda i "spaventi" che provi, potrebbero essere legati a un livello di ipervigilanza, dove ogni piccolo stimolo, anche innocuo, ti sembra più intenso e potenzialmente minaccioso. Questa è una risposta comune in momenti di stress o ansia. Potrebbe esserci anche una componente di ansia anticipatoria legata a eventi che ti causano preoccupazione, come i cambiamenti rapidi nei film o la paura che le cose non vadano come dovrebbero.

Inoltre, la difficoltà a prendere decisioni o ad affrontare nuove esperienze è un'altra manifestazione dell'ansia, in cui la mente anticipa una serie di problemi e blocca l'azione, per proteggersi dalla possibile "sorpresa" o frustrazione.

Per aiutarti a gestire questi momenti, ci sono diverse cose che potresti provare. Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la mindfulness possono essere utili per ridurre la risposta automatica di ansia. Imparare a fermarsi un momento per respirare e riconoscere il momento presente può ridurre l'intensità dei tuoi spaventi.

Riconoscere che i pensieri che anticipano le difficoltà sono spesso peggiori della situazione stessa può essere utile. Prova a sfidare questi pensieri con la logica: "Cosa succederà davvero se faccio questa cosa?" Spesso scopriremo che non è così spaventoso come temiamo.

Affrontare gradualmente le tue paure, facendo piccoli passi fuori dalla tua zona di comfort, ti aiuterà. Prova a fare cose che ti sembrano un po' spaventose, ma in modo controllato. Man mano che lo fai, acquisirai più fiducia.

Se questi sentimenti di ansia e paura continuano a interferire con la tua vita quotidiana, potresti considerare di parlarne con un professionista. Lavorare con un esperto ti aiuterà a trovare gli strumenti per affrontare queste emozioni in modo sano.

Non sei sola in questo, e il fatto che tu stia cercando di affrontare la situazione è già un passo importante. Ti auguro tanto coraggio e tranquillità nel tuo percorso!
Dott.ssa Aurora Maria Calabretto
Psicologo, Psicologo clinico
Rovereto
Buongiorno, posso comprendere la fatica che comportano queste emozioni. Ciò che descrivi sono reazioni ed emozioni che possono diventare davvero faticosi da gestire, soprattutto se iniziano a limitare la tua vita quotidiana.
Spesso il corpo e la tua mente cercando di proteggerci in questo modo da eventi che percepiscono come minaccia, anche se razionalmente non lo sono. È una reazione comprensibile ma comprendo che possa limitarti nella tua quotidianità.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a osservare con più chiarezza questi comportamenti automatici, comprendere da dove derivano e comprendere come convivere con le emozioni che provocano, trovando maggiore libertà nelle scelte quotidiane. Se vuoi sono disponibile online. Un caro saluto, dott.ssa Aurora Calabretto
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
quello che descrive sembra indicare un’eccessiva reattività del sistema nervoso, come se il suo corpo fosse costantemente “in allerta”. Gli spaventi improvvisi, l’ansia prima di un esame o di un incontro, la tendenza a valutare subito i rischi prima di agire, possono essere tutte manifestazioni di un sistema che si è abituato a mantenere una vigilanza costante per proteggersi da situazioni percepite come potenzialmente stressanti.

Non si tratta di mancanza di coraggio, ma di una risposta automatica e fisiologica che col tempo può diventare molto faticosa. In genere, queste iper–reazioni si consolidano in periodi in cui si è vissuto stress, tensione o preoccupazioni protratte: il corpo “impara” a reagire rapidamente anche a stimoli neutri.

Può iniziare da alcune strategie pratiche:

dedicare ogni giorno qualche minuto a esercizi di respirazione lenta e profonda, per allenare il corpo a ritornare a uno stato di calma dopo gli scatti di allerta;

provare tecniche di grounding (come concentrarsi sui punti di contatto dei piedi a terra o descrivere mentalmente ciò che si vede intorno) quando si spaventa, per riportare l’attenzione al presente;

cercare di non evitare le situazioni, ma avvicinarle gradualmente, così da insegnare al corpo che non sono pericolose;

mantenere uno stile di vita regolare, con sonno e alimentazione equilibrati, perché l’affaticamento amplifica le risposte di allarme.

Se questi sintomi persistono o le limitano la quotidianità, un percorso con uno psicologo può aiutarla a regolare la risposta ansiosa e a lavorare sulle cause che l’hanno sensibilizzata nel tempo. Il lavoro terapeutico consente di ridurre progressivamente la vulnerabilità allo stress e di ritrovare fiducia nelle proprie reazioni.


Dott.ssa Sara Petroni

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