Dott.ssa
Marianna Quattrocchi
Psicologo,
Psicoterapeuta
Professional counselor
Altro
Palermo 2 indirizzi
Esperienze

E' possibile, inoltre, usufruire anche della consulenza della dott.ssa Annamaria Pipitò Psicoterapeuta sistemico relazionale familiare e neuropsicologa.
Lo studio copre un'ampia gamma di richieste grazie a queste collaborazioni che garantiscono un supporto più specifico e approfondito delle dinamiche e delle sofferenze o necessità dei pazienti. Si effettuano incontri e percorsi di sostegno alla coppia, alla genitorialità, consulenze di parte e di funzionamento cognitivo, sostegno individuale per il superamento di difficoltà legate a problematiche relazioni e personali, percorsi per il superamento di momenti di difficoltà o per il raggiungimento di obiettivi individuali o lavorativi.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicologia forense
- Psicologia giuridica
- Psicoterapia sistemico relazionale
Indirizzi (3)
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Primo colloquio di coppia • Da 70 €
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Consulenza online • 50 €
Colloquio di coppia • 50 €
Colloquio individuale • 50 € +3 Altro
Primo colloquio di coppia • 60 €
Primo colloquio familiare • 50 €
Sostegno alla genitorialità • 50 €
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Colloquio psicologico • 60 €
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Consulenza online • 50 €
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Punteggio generale
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CP
Era molto gentile e mi ascoltava tutto il tempo. Mi sentivo sostenuta e tranquilla dopo aver parlato con lei.
Mariangela G.
Ho avuto la fortuna di incontrare una professionista competente, empatica e molto disponibile all'ascolto.Giá dal primo incontro la dottoressa è riuscita a mettermi a mio agio, creando un ambiente sicuro in cui poter esprimere liberamente pensieri emozioni. Grazie al suo supporto e alla sua guida ,sto acquisendo strumenti utili per affrontare le difficoltà quotidiane.
Consiglio vivamente il suo supporto a chiunque desideri prendersi cura del proprio benessere psicologico.
T.G
Ottima professionista....molto disponibili e riesce a metterti a tuo agio
Mariangela F.
La d.ssa Quattrocchi è una bravissima professionista. Persona empatica, semplice, gentile e di grande competenza. Ho trovato accoglienza e non mi sono sentita giudicata, per questo mi è venuto spontaneo aprirmi senza alcuna remora.
Decisamente un incontro di crescita.
Ottima esperienza
Ilenia Damiani
La Dott.ssa Quattrocchi è una professionista straordinaria: preparata, empatica e sempre attenta alle esigenze dei suoi pazienti. Fin dal primo incontro mi sono sentita accolta e ascoltata con grande sensibilità e senza giudizio. Grazie al suo supporto, sto affrontando le mie difficoltà con maggiore consapevolezza e serenità. Il suo approccio è rispettoso e mirato, e mi ha fornito strumenti preziosi per il mio percorso di crescita personale.
Antonina M.
Estremamente attenta e disponibile, molto brava e attenta. La consiglio vivamente
Paolo
Preparata, empatica, professionale e competente. Grazie alle sua disponibilità e conoscenza mi ha aiutato a ritrovare la serenità e farmi stare bene.
P.c
Persone accogliente,mi ha messo subito a mio agio.Spero di trovarmi bene considerando che è stato il primo incontro.
M.M.
Anche se è da pochi mesi che ho intrapreso il mio percorso con la dottoressa, devo dire che sin da subito mi sono trovata bene.
Sono felice di aver trovato una persona competente come lei, che mi capisce e che mi sa dare ottimi punti di vista. Vivamente consigliata!
GS
Non mi sarei mai aspettata che in un anno avrei davvero fatto tanti progressi! Sono sempre stata una che pensava di non averne bisogno, invece mi sono ricreduta e se guardo la me di oggi è tutta un altra storia. Un percorso, difficile, impegnativo, ma che mi ha cambiato in meglio e soprattutto ha cambiato il mio approccio alla vita. Bisogna crederci e impegnarsi per riuscire ad uscire da un momento di crisi! Grazie
Risposte ai pazienti
ha risposto a 21 domande da parte di pazienti di MioDottore
Perché una persona con personalità borderline ricerca la sua ex varie volte con domande non appropriate anche se è sposato? Cosa vuole da lei? Prova ancora qualcosa per lei?
Gentile utente, dai commenti dei colleghi vedo che le sono state date tutte le risposte necessarie a farsi domande più puntuali su questa situazione che descrive.
Non fornisce molti dettagli, ma qualora il disturbo fosse già stato diagnosticato, le posso rispondere che una tale personalità vive un senso di vuoto cronico e una paura costante dell’abbandono. Questo deriva da situazioni della sua infanzia molto traumatiche, imprevedibili e spaventose. La ricerca di un ex partner può legarsi a ricordi nostalgici della relazione edulcorati, magari non rispondenti al vero. La paura dell’abbandono è tale da spingere spesso a cercare potenziali altri partner, nel caso in cui quello attuale dovesse allontanarsi. La sofferenza emotiva di queste persone è pervasiva, enorme, un buco nero che trascina loro e tutti quelli che gli stanno accanto. Per questo è assolutamente necessario un percorso di aiuto, anche e soprattutto per prevenire atti impulsivi.
Se è lei ad essere l’ex partner potrebbe esserle utile, a sua volta, intraprendere un percorso per comprendere quali siano state le sue dinamiche nel legarsi a una personalità di questo tipo, e rafforzare i suoi confini, spesso inesistenti nella relazione con un border.
Cordialmente,
Dott.ssa Annamaria Pipitó

Salve, sto cercando un aiuto che non riesco a trovare da nessuna parte. Sto vivendo in casa mia una situazione molto difficile con i miei genitori. Ho 24 anni, sono sempre stata la figlia modello, la figlia maggiore, timida, insicura di se stessa, con poca autostima, seria, che studiava solo e usciva poco, con due amiche contate, che tornava presto la sera e parlava spesso con i suoi genitori. In realtà ho sempre nascosto un disagio dovuto alla mia sessualità, ho capito di essere lesbica ma celavo questo mio essere per paura di essere giudicata dalla mia famiglia e di conseguenza dalla gente del mio piccolo paesino. Un anno e mezzo fa ho conosciuto una ragazza su un’app di incontri di cui mi sono innamorata e per cercare di affrontare questa situazione ho cominciato un percorso di terapia (dicendo ai miei che il motivo per cui lo facevo era la mia timidezza). Con l’aiuto della mia psicologa e l’amore di questa ragazza sono riuscita a “sbocciare”, ho riscoperto me stessa, il mio vero io e la persona gioiosa che ho sempre voluto essere. Sono riuscita a confessare ai miei questo mio essere, ma di conseguenza è proprio in quel momento che è cominciato l’inferno. Io cambio, cresco, comincio ad uscire, a fare tardi la sera e questo non sta bene ai miei genitori. Dicono che sono cambiata, che sono distante, che non parlo più con loro, che li faccio stare male perché “non ti importa più di noi, non esistiamo più nella tua vita”, tanto da farmi interrompere la terapia, perché secondo loro non mi stava più aiutando. Ora stanno incolpando la persona che ho conosciuto, che poi è diventata la mia fidanzata “perché ormai esiste solo lei, noi non siamo più nessuno..lei ti sta cambiando, non sei più quella di una volta”. Ho cercato molte volte di parlargli e fargli capire che questo mio cambiamento non è dovuto all’influenza di questa persona (che anzi mi ha sempre sostenuto e ha sempre ritenuto che dovessi fare solo quello che ritenevo giusto, senza forzature), ma ad una mia crescita personale, rafforzata anche grazie alla terapia. Non so più cosa fare, mi sento costantemente in colpa di vivere la vita che vorrei, perché per loro io dovrei essere contenta di vivere la vita che loro vogliono per me. Non riescono a capire che io per una volta sono felice, sto combattendo le mie insicurezze e sto scoprendo me stessa. Pensano che io in realtà sia trasportata da altre persone, ma non è così e vorrei tanto lo capissero. Grazie mille in anticipo se qualcuno risponderà a questa mia richiesta.
Gentile utente, quello che sta vivendo, che con dolorosa puntualità, descrive così bene, è sicuramente il frutto di un processo familiare che definirei “bloccato”. Bellissima l’espressione che ha usato: è “sbocciata”. Ha cominciato un processo di crescita e di differenziazione che la vede costruire le solide basi di una personalità adulta capace e centrata. La sua battaglia per l’affermazione della sua identità sicuramente è molto sofferta, perché è osteggiata da un sistema familiare che, probabilmente, per paura, ansia, desiderio di protezione, non riesce ad accettare. Mi permetto di darle qualche piccolo suggerimento: qualora la diatriba si spostasse ancora su terzi (la sua fidanzata, ad es.) provi a riportare il focus su di sé, su come si sente lei, sulle emozioni che provava prima e su quelle che prova adesso, nella sua nuova pelle. Riprendere un percorso personale può esserle utile per rafforzare le sue spinte all’autonomia, così congrue e in linea con la sua età. Inoltre un percorso familiare, che coinvolga lei con la sua famiglia può aiutarvi a comunicare meglio, a comprendervi e ad accettarvi a vicenda. Le mando un augurio per questo suo percorso di crescita.
Cordialmente, Dott.sa Annamaria Pipitó

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