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19 risposte
Salve, per vari motivi, arrivo al punto, ho 40 e un tot, ho chiuso una esperienza di psicoterapia, perché come dire, ho scoperto sulla mia pelle, che chi mi seguiva non poteva supportarmi, peccato abbia investito dieci mesi. Ora, o chiudo del tutto e lo farebbero in tanti o mi si paventa una nuova ed ultima possibilità, costruttiva stavolta. Ho sempre saputo che il farmaco può supportare ma la psicoterapia risolve la causa. Ora scopro da parte del mio ex terapeuta, che posso al momento, solo lavorare sugli attivatori. Il punto è, esiste una psicoterapia che non lavori sulle cause, se esse mi tirano fuori paure panico ecc e mi limitano, ove non c erano prima o non così disturbanti?
Io credevo che il sintomo si lavorasse alla base della causa. Parrebbe di no. Io al momento che sono una che si è sempre mossa, andata in giro, ho come dire paura della paura e non voglio più averne.
Sono sul litorale romano.
Leggendo qui e li, forse la Tcc che però non approcci sull'evoluzionismo...una strategica breve suppongo. Grazie
Gentile Utente,
Quello che le ha detto il suo terapeuta è corretto, di qualunque natura sia la sofferenza psicologica se ne arriva a capo solo lavorando su due binari paralleli: la gestione del presente e la comprensione delle cause che l’hanno prodotto. Posso comprendere come non sia incoraggiante sapere di dover passare attraverso emozioni dolorose ed intense, ma è l’unica strada che libera davvero. In questo non sarà, e non dovrà essere, sola perché qualsiasi siano i sentimenti sollevati, verranno gestiti in sinergia con il terapeuta che la seguirà. Questo è un iter trasversale alle varie scuole di pensiero, anche delle terapie cognitivo comportamentali. Le auguro di trovare la forza di compiere ancora questo importante passo. Un caro saluto

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"ho come dire paura della paura e non voglio più averne".
Gent.le Sig.ra,
in altre parole vorrebbe mettere un bavaglio a quelle emozioni che stanno cercando di dirle qualcosa. In questo modo non fa altro che rinviare il momento in cui si prenderà il rischio, nello spazio protetto della relazione terapeutica, di guardarle in faccia.
Le consiglio di chiarire con il suo psicoterapeuta, per identificare aspetti costruttivi e aspetti insoddisfacenti di questa esperienza per verificare se è dvvero il caso di interromperla.
Al di là degli orientamenti, la differenza in termini di efficacia in un percorso terapeutico deriva anche dal modo in cui vengono affrontate le resistenze al processo di cambiamento, rispettivamente dallo psicoterapeuta e dalla persona.
Spero di averle offerto uno spunto di riflessione che possa esserle utile in seduta.

Gentile signora così farraginosa la sua richiesta... cosa sta cercando veramente? La strada intrapresa andava bene la psicoterapia agisce di certo sulle cause e offre una rilettura dei propri vissuti. Poi a seconda degli orientamenti teorici si utilizzano certi strumenti piutrosto che altri. Ma sembra che arrivata al punto clou si si spaventata e sentita poco sostenuta nel guardare in faccia e sconfiggere "i draghi". Parli con il sup terapeuta francamente apertamente anche degli aspetti che la turbano o non le sono risuonati nella vostra relazione. Sarà sun confronto utile a sbloccare l'impasse. Cari saluti
Gentile Utente,
Mi dispiace leggere nelle sue parole che sente di avere avuto un’esperienza spiacevole con il terapeuta che la seguiva.
Per quel che riguarda il sintomo, è vero che In esso c’è una dimensione temporale che appartiene in qualche modo al passato, ma l’aspetto cardine, secondo la mia scuola di pensiero, ossia la psicoterapia della Gestalt, è momento presente, oggi, in cui il sintomo si manifesta e si esprime nella vita della persona in relazione con gli altri.
Non esprime chiaramente E approfonditamente il motivo e i vissuti per i quali vuole fare terapia, per cui le dico che gli approcci da lei citati, cbt e terapia strategico breve, sono senz’altro validi, così come lo sono altri, quali appunto il mio modello (Gestalt Therapy). Le auguro di trovare l’approccio ed il/la terapeuta con i quali si sente più comoda per il suo percorso. Cordiali saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Buonasera, posso comprendere il suo rammarico per l'esperienza psicoterapeutica , ma non dovrebbe scoraggiarsi anche perchè le domande che si pone e che ci pone sono molto importanti: segnalano la sua volontà a intraprendere un cammino di guarigione. Per fornirle una risposta precisa, bisogna prima sapere che ogni tipo di psicoterapia lavora su basi differenti e quindi anche la comprensione della problematica è diversa nell'approccio con il paziente. Piuttosto, mi pare di capire, che il suo scoraggiarsi e la sua sfiducia nel lavoro svolto è dato da, come dice lei, dal fatto di non essere stata supportata: partirei proprio da qui, parlando di questo all'ex terapeuta o a un altro, quando deciderà di intraprendere nuovamente un percorso terapeutico che riterrà più opportuno per lei. Un caro saluto Dr.ssa Sposini
Ridefiniamo, per un attimo, la terapia Psicologica come una terapia che porta ad un cambiamento e non ad una sospensione del problema.. proprio per questo si stabiliscono delle regole di gestione del sintomo , inizialmente, con L’obiettivo di eliminarlo completamente a cambiamento ultimato... il cambiamento dipende da quanto la persona e’ disposta a cambiare e lasciare le zavorre o comportamenti non utili che hanno creato il sintomo. La terapia aiuta in questo cambiamento è il terapeuta mantiene le giuste regole perché tutto questo venga eseguito correttamente. Ogni psicoterapia ha questa funzione anche se con modalità differenti. Ad esempio con l’ipnosi terapia non si lavora, principalmente sul passato, ma su quello che comporta nel qui e ora definendo migliori strumenti di sostegno e supporto, sempre legati ad un cambiamento positivo.
Buona vita
Buongiorno.
Le consiglio di riparlare con il suo terapeuta.
Ha già fatto un percorso di 10 mesi e dovrebbe ricominciare tutto da capo.
Le faccia chiaramente comprendere che ha bisogno di essere maggiormente supportata, e di aver ancora bisogno di far crescere le parti di sé adulte necessarie per affrontare i traumi del passato. Di non essere ancora pronta e che la paura di affrontare il passato è troppo viva, e la spinge per difesa, ad evitare il problema mollando tutto.
Ci vorrà un po' più di tempo, ma in terapia si procede a piccoli passi. E a volte bisogna farne uno indietro.
Ma se non lavora sulla causa che crea sofferenza la risoluzione del problema non può avvenire. Se ha la febbre può prendere quanta Tachipirina vuole, scende si, ma finito l'effetto del farmaco risale. Di questo lei ne ha piena consapevolezza.
Le esperienze passate di dolore non risolte ritornano in un modo o nell'altro o fanno vivere male.
Un caro augurio
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Gentile utente,

la psicoterapia è un percorso tortuoso, complesso e molto spesso faticoso che a lungo termine porta il soggetto ad acquisire gli strumenti per poter stare meglio, ma per poter arrivare a questo spesso si devono attraversare dei momenti difficili che producono sofferenza. Il cambiamento è spesso una forzatura è un qualcosa che spodesta le nostre certezze e come tale può far emergere la sintomatologia in maniera ancora più forte come difesa e resistenza al cambiamento stesso. La invito a riflettere su quanto le sia davvero utile e funzionale interrompere la psicoterapia proprio adesso. Non è pensabile arrivare a dei risultati senza passare per momenti come quelli che stanno caratterizzando adesso la sua vita. L'evoluzione umana e la crescita personale necessitano di momenti come il suo. Non demorda, e riprenda il cammino.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, comprendere il senso del suo disagio in realtà dovrebbe aiutarla a rileggere 'i sintomi' attraverso una chiave di lettura diversa. Un nuovo punto di vista che le permette di accedere alla propria esperienza in maniera più autentica. Tale processo oltre ad aiutarla a comprendere chi è, le permette anche di ri-trovare una direzione personale, progettuale ed esistenziale più vicina ai suoi bisogni ed aspettative. Prospettiva che il sintomo oggi non le permette di cogliere, anzi la fa sentire bloccata.
Trovi il coraggio di guardare le sue paure.
Le auguro il meglio.
Paola Uriati
Gentile utente, non entro nel merito del perché abbia ritenuto opportuno interrompere la terapia ma avrà avuto le sue buone ragioni. Purtroppo se si vuole, come dice bene lei, andare alle cause del problema, bisogna mettere in conto che si possono attraversare dei momenti di sconforto. A volte sono j beni paurosi di quanto si immagini, in una sorta di "paura della paura". Ciò che giova e aiuta è la presenza di supporto dello psicoterapeuta. Una volta provate e discussi i nodi dolorosi, si sentirà di nuovo libera. Può provare la terapia breve strategica se vuole, ma di certo è il caso di concludere ciò che ha cominciato. Non si scoraggi e provi almeno un'altra volta. Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti, dubbi o altro.
Dott.ssa Valeria Randisi
Coraggio, insista e non perda la fiducia in un lavoro serio su se stesso che
può nascere anche e soprattutto dalla sua volontà di ascoltare la parte adulta che è in lei. Auguri
Cara signora, io uso l'EMDR che è un approccio sicuramente diverso e rompe i canoni della psicoterapia classica. E' un approccio molto più veloce. Lo provi..Un caro saluto.
Salve penso anche io che una terapia E.M.D.R. potrebbe aiutarla a risolvere il disagio. È una terapia che racchiude tanti tipi di terapia, secondo me la più completa perché va all'origine e alla soluzione del disturbo.
Dott.ssa Milvia Verginelli
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Salve, ci sono molti tipi di terapia Cognitiva e Cognitivo-Comportamentale. Il vantaggio sta nell'integrazione di questi approcci in modo da poter lavorare sia sul sintomo sia sulla costruzione di esso, della personalità e degli aspetti impliciti, esperienziali e corporei, cercando di scegliere il momento migliore per intervenire. Per quanto riguarda la durata, molto dipende dal tipo di difficoltà che sperimenta e dagli obiettivi che vengono concordati insieme al terapeuta. Cordialmente.
Gentile utente, penso che quanto le abbia detto il suo terapeuta è corretto e la invito a parlare approfonditamente con lui riguardo alle sue perplessità e alla situazione che sta attraversando. L'unico modo per scacciare le paure é affrontarle e, pertanto, entrarci dentro e sopportare tutto quanto comportano, anche il panico. Ma in questo non sarà sola, sia fiducia alla persona che la segue. Mi pare, infatti, che scrivendo qui stia cercando una soluzione alternativa a quella dal suo terapeuta che, però, non esiste. Spesso la strada giusta e verso il benessere è la più difficile e dolorosa. Non demorda!
Gentile signora mi sembra un po' confusa e molto molto spaventata. Una psicoterapia e sempre un percorso doloroso, ma anche liberatorio, e ha l'obiettivo di ale di farci diventare più forti e più autonomi, risolvendo le ferite del passato ma anche fornendoci gli strumenti per affrontare al meglio il futuro e il presente. I farmaci servono per contenere sintomi che risultano troppo invasivo e non permettono di lavorare, ma da soli non risolvono il problema. Si faccia coraggio e cerchi una persone che la faccia sentire supportata e accolta.
Salve, nella mia esperienza ho potuto maturare la netta convinzione che ciò che porta maggiori risultati non è di per sè una tecnica, ma la persona che la usa e come la usa. Ogni tecnica, se supportata da molti anni di validazione e non è improvvisata, ha ottime potenzialità nella cura dei disturbi psichici.
Serve molta attenzione durante le varie fasi della terapia per far sì che il percorso sia tarato sui bisogni effettivi dei pazienti. Ciò che fa la differenza nella capacità di affrontare la terapia in questo modo, è la supervisione che un terapeuta investe di fare. Si informi su quella e vedrà che sarà un indicatore molto utile.
Cordiali saluti.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Cara utente, comprendo che possa aver vissuto in maniera negativa la relazione terapeutica sperimentata ma non si fermi. Ha solo iniziato a occuparsi di sè, continui su questa strada, scelga lei con quale figura ma si ricordi che non è l'indirizzo psicoterapeutico che fa la differenza piuttosto il terapeuta scelto e soprattutto la relazione terapeutica che si instaura.
Se dovesse avere bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Leonardi

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