Salve, mi chiamo Ginevra e ho 25 anni, e sto terribilmente male psicologicamente, anche se non sembr

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Salve, mi chiamo Ginevra e ho 25 anni, e sto terribilmente male psicologicamente, anche se non sembra dall'esterno. Anche se non è diagnosticato, sono convinta di soffrire di depressione, per una cosa in particolare. Il mio problema che mi affligge molto? Beh, che da quando ho finito le Superiori, non ho mai lavorato un solo giorno in vita mia.
Ho sempre fatto colloqui su colloqui, tutti finiti allo stesso modo, con il datore che diceva: "Le faremo sapere.", che tradotto significa: "A mai più rivederci!", ho inviato curriculum su curriculum per nulla allettanti per i datori odierni, dal momento che oggigiorno tutti cercano esclusivamente persone che hanno tot di anni di esperienza lavorativa alle spalle, e dal momento che io non ne ho manco mezza, ovviamente i miei cv vengono totalmente ignorati in favore del cv di altre persone con esperienza. C'è da dire che onestamente, agli inizi non mi interessava per nulla la ricerca di un lavoro, lo ammetto, ma negli ultimi anni ha iniziato effettivamente ad interessarmi, complice anche mia madre che mi ha sempre messo un'ansia addosso incredibile riguardo quest'argomento e che vorrebbe tantissimo che io trovassi qualcosa e mi sistemassi, come le persone che conosce (in realtà, se ne preoccupa non tanto per me, ma perché teme di fare brutta figura con le sue colleghe di lavoro, che a detta sua, hanno tutti i loro figli sistemati che lavorano, mentre io sono l'unica scema sfigata che ancora non lavora).
Lo scorso mese avevo fatto un corso di gelateria, pagato dalla Regione, e terminato questo mese, e speravo (o meglio, mi ero illusa) che facendo qualche corso finalizzato al lavoro, ciò mi avrebbe aperto un mare di porte per trovare lavoro, addirittura c'era un'amica di mia madre che a sapere che facevo sto corso aveva proposto di provare a farmi prendere in una pasticceria di un suo cugino, tutto molto bello... E invece sono di nuovo da punto e da capo: a quanto pare le agenzie non servono a molto per farti trovare lavoro, ma te lo devi comunque cercare da solo/a sempre guardando vari siti di lavoro e annunci e rispondergli inviando curriculum (cosa che facevo anche prima di fare sto benedetto corso, ma vabbè), poi ho guardato tipo su Indeed e ho visto che attualmente non c'è nessun annuncio per Gelaterie nella mia zona, e oltretutto oggi è saltato fuori che questa amica di mia madre che aveva detto che poteva aiutarmi a inserirmi in sta pasticceria di suo cugino, alla fine non se ne fa più nulla perché vengo da un'agenzia diversa e suo cugino non è interessato a prendermi. Morale: sono di nuovo col c#l@ per terra, come se non avessi fatto assolutamente nulla in questo mese.
Mi chiedo a sto punto se sia il caso di mollare definitivamente la ricerca di un lavoro e accettare il destino che tanto non lavorerò mai, perché sono davvero stufa di cercare, cercare e propormi per poi vedermi la porta sbattuta in faccia, e con me purtroppo non vale il "Ehh, beh, sei agli inizi" perché io è da quando ho 19 anni che cerco lavoro! Ed ora ne ho 25, quasi 26 a Marzo! Il tempo sta per scadere, sempre ammesso che in realtà non sia già scaduto, perché mi ha raccontato un mio amico che a questa età è veramente difficile che ti prendono a lavorare, anche solo in uno stage non pagato, soprattutto se non hai nessuna esperienza lavorativa alle spalle!
Io davvero, sono disperata, temo che l'aver fatto sto corso non mi sia servito a niente, che anzi, qualsiasi cosa provo a fare non mi servirà a niente, forse farei davvero meglio a rinunciare definitivamente a cercare un lavoro e ad accettare il mio destino di non lavorare mai e di diventare una barbona in mezzo alla strada, una volta che i miei non ci saranno più (non posso neppure sperare di prendere il reddito di cittadinanza, dal momento che il nostro splendido governo lo ha tolto).
Non ho parenti che possano o che siano interessati ad aiutarmi a trovarmi un lavoro, non ho nessuna conoscenza. Non conto di farmi mantenere dal mio ragazzo, che penso che lui abbia molte più possibilità di me di trovare lavoro (a parte che è più giovane, fa 23 anni verso fine mese), anche perché lui non vuole essere l'unico della coppia a lavorare e quindi essere costretto a mantenermi.
Voi che dite? Faccio meglio a rassegnarmi e a mollare definitivamente la ricerca di un lavoro, vista l'età e la scarsa esperienza lavorativa, oppure pensate che io abbia ancora una speranza?
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del periodo che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi stessi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire, affrontando i concetti più significativi della sua vita, come ad esempio il lavoro, può aiutarla a stare meglio. La vita lavorativa, rappresentano degli ambiti molto delicati, dove per orientarsi e capire come procedere, bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile questo periodo. Ritengo importante richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa essere importante per identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto impedendo il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, capisco bene la frustrazione che prova per la situazione in cui si ritrova bloccata. Le garantisco che non è l'unica a sperimentare difficoltà nell'iniziare a lavorare. Spesso bisogna stringere i denti, continuare a provare e accontentarsi anche con percorsi che non si era mai pensato di prendere in considerazione.
Il mio consiglio è di non arrendersi! E' ancora molto giovane e non c'è nessuna data di scadenza. Solo se non cercherà più lavoro potrà essere sicura di non trovarlo, ma finchè farà dei tentativi, la possibilità di essere assunta da qualche parte ci sarà sempre.
Quello che posso offrirle io è uno spazio di ascolto e di apertura dove lavorare insieme per rafforzarsi davanti alle sfide di tutti i giorni e non lasciarsi abbattere da questo momento di arresto.
Augurandole in bocca al lupo per il suo futuro lavorativo, resto a sua disposizione (anche online).
Saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Gent.ma, percepisco bene la frustrazione che prova per la situazione in cui si ritrova bloccata. Uno degli aspetti più logoranti di una situazione in assenza di lavoro è la sensazione che il tempo scorra senza che nulla possa cambiare. Non è una questione che lei non voglia lavorare, ma di come lei non riesca a lavorare. Sua madre non entra in empatia con lei facendola soffrire di una radicale mancanza di autostima come una persona che non ha alcuna possibilità di risultare vincente nel confronto con gli altri. Se volesse approfondire questi aspetti resto a disposizione. Cordialmente Dott.ssa Bachiorri Sara
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Gentile utente, la sua situazione è molto difficile. Da quello che racconta e da come lo racconta sta scivolando in un atteggiamento così pessimista da non poter sostenere adeguatamente le sue scelte.
Un atteggiamento pessimista spinge spesso la persona verso il fallimento, perché ritiene che quella sia l'unica strada, che non ci sono alternative, che tutto è inutile, che ormai è troppo tardi.
Lei ha perso la speranza che aiuta a vedere nuove possibilità e nuove alternative.
Ha solo 25 anni ed è convinta che il tempo sia scaduto, quando si sta affacciando adesso alla vita.
Ha fatto un corso il mese scorso di gelateria e crede di averlo fatto per niente, solo perché non ha trovato il lavoro dopo un mese.
È importante che possa cambiare il suo dialogo interiore, che è molto duro e non la sprona ad aver fiducia in se stessa.
Si rivolga ad un professionista per lavorare su questo aspetto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Cara ragazza,

le porte in faccia fanno parte della vita, e rappresentano un qualcosa per cui tutti devono passare ai fini della crescita. Non è evitabile la frustrazione per raggiungere degli obiettivi. Dice di esser depressa, in realtà vedo una ragazza con grinta che le sta provando tutte ma che in questo momento sta esprimendo rabbia e delusione viste le sue aspettative disattese. Continui nella ricerca e pensi anche alla possibilità di un trasferimento insieme al suo lui appena possibile, il mondo alle volte da molte più opportunità di quelle che noi crediamo.

Le lascio un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che sta sperimentando in relazione ad una realtà che non è come vorrebbe e che, per certi versi, può essere davvero non semplice da affrontare. Credo che il vissuto fallimentare attuale sicuramente complichi ulteriormente la situazione che descrive. Sarebbe importante valutare le credenze associate a tali vissuti per comprenderne meglio la natura nonché valutarne l'idoneità e l'utilità nel suo percorso di vita (sia personale che lavorativo). I pensieri che rivolge a se stessa, al contesto e al futuro indicano certamente una visione negativa e depressogena in grado di condizionarla nella valutazione di eventuali possibilità e alternative. Oltrettutto, in questa condizione di generale fragilità, si sente giudicata e incompresa da una figura per lei importante; tale dinamica relazionale sembra acuire ulteriormente il tema del fallimento e dell'inadeguatezza già presente. Le suggerisco di affrontare questi aspetti in un contesto relazionale sicuro e accogliente come può essere quello della psicoterapia che possa aiutarla a lavorare sui contenuti emersi e sui bisogni attuali insoddisfatti. Un caro saluto Dott.ssa Roberta Macchiarola
Gentilissima, nella vita non bisogna mollare ... non è mai troppo tardi, specialmente a 25 anni. Affronti le sue difficoltà con l'aiuto di un terapeuta, costruirà uno spazio tutto suo in cui acquisirà miglior auticonsapevolezza, esprimendo le sue emozioni e i suoi pensieri che, ormai rigidi e disfunzionali, le impediscono di ritrovare la fiducia in lei stessa e di guardare al suo futuro in modo più sereno. Troverete assieme le strategie più adatte a ritrovare il benessere.
A disposizione, anche online
Dott.ssa Miculian
Buon giorno Ginevra. Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e paure. Non mollare sei ancora giovane e con tutta la tua vita davanti. Persegui sempre i tuoi obiettivi a testa alta e prima o poi troverai sicuramente la tua strada. Per qualunque cosa sono a tua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Capisco quanto possa essere faticoso convivere con tale condizione e quanto la stessa possa impattare a livello emotivo. Credo che un percorso psicologico possa essere una soluzione per affrontare il vissuto e le emozioni correlate e trovare strategie più efficaci di adattamento. Il lavoro terapeutico, infatti, potrà aiutarla a conoscersi meglio, apprezzando punti di forza e facendo leva sugli stessi come strumenti di cambiamento. Ascolto empatia ed accoglienza potranno sicuramente permetterle di affrontare la situazione con una consapevolezza differente.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Stella Tessicini
Salve Ginevra, oggi di sicuro non è cosa semplice cercare un impiego, non lo è per nessuno. Lei è una ragazza ancora molto giovane, ma nonostante ciò si avverte da quanto scrive un profondo sconforto, comprensibile, però, credo che aldilà della paura di non farcela a trovare un impiego si celi anche altro, quanto pesa la paura di deludere sua madre e di fallire? Mi sembra di capire che il suo disagio sia dovuto anche a questo aspetto. Poi, credo che, prima di ricercare qualsiasi tipo di lavoro, sarebbe anche il caso di considerare quali siano le sue aspirazioni, cosa le piacerebbe realmente fare? Magari un consulto psicologico potrebbe esserle d'aiuto per trovare la strada giusta. Cordiali Saluti, Dott.ssa Baldassarre Diana
Buongiorno Ginevra,

mi spiace molto per come ti senti e per quel che stai vivendo in questo periodo. Comprendo la sensazione di depressione e sconforto e per una giovane è ancor più frustrante.
La mia idea è che potresti cercare di sciogliere un po' di tutte le tensioni che gravano sulle tue spalle. Innanzitutto per quanto non consolatorio, il nostro paese come tanti altri sta emergendo da 2 anni di pandemia e crisi; e non possiamo fermarci solo a pensare che la crisi sia solo lavorativa ma per tante persone è tutt'ora una crisi di possibilità e vitalità.
Inoltre comprendo altrettanto lo "stimolo" di tua madre che cercherà a suo modo di stimolarti ma anche lì il mio invito è di cercare di scrollarti dalle spalle un tipo di ansia che non è tua.
Per quel che invece riguarda strettamente te ti proporrei di uscire, andare di posto in posto a presentarti, proporti, confrontarti per iniziare un lavoro qualsiasi per ora ... con lo scopo quindi di sentirti finalmente nel mondo del lavoro.
Mi auguro che troverai la tua soluzione e se ne hai desiderio sono disponibile per un colloquio. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buongiorno, prima di tutto vorrei dirle che mi dispiace molto per la sua situazione. Il lavoro è una delle cose che, per quanto faticoso, ci fa sentire di avere uno scopo, di sentirci utili. La situazione attuale in Italia non aiuta sicuramente la ricerca del lavoro. Le consiglio però di non arrendersi e di ampliare il suo ventaglio di ricerca includendo diverse mansioni, senza necessariamente focalizzarsi sulla pasticceria; iniziare a lavorare, anche solo con un lavoro che non le interessa per poi continuare a cercare nell'ambito che le interessa, potrebbe risollevarle il morale e dandole fiducia nel fatto di poter avere una carriera per lei gratificante.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Monica Mellone
Buongiorno Ginevra, credo che la sua tristezza sia più che giustificata dalle difficoltà che sta incontrando nel trovare lavoro. Se allargasse la ricerca a città vicine? Visto che sua madre le fa pesare la cosa, perché non le chiede un aiuto? È molto giovane e mi sembra ancora prematuro immaginarsi senza un impiego per tutta la vita. Forse è una visione inquinata da emozioni e sofferenze profonde. Se il tono dell'umore dovesse ulteriormente abbassarsi, cerchi un supporto in qualche colloquio con un professionista. Insieme potreste trovare le risorse per riprovare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao Ginevra, grazie per aver condiviso la tua situazione. Prima di tutto, voglio riconoscere quanto sia difficile e frustrante la situazione che stai vivendo. Sentirsi bloccati nella ricerca di lavoro può essere molto scoraggiante, soprattutto quando si affrontano ripetuti rifiuti e si sente la pressione da parte di familiari e amici.

Ecco alcuni pensieri e suggerimenti che potresti prendere in considerazione:

Valutazione della Salute Mentale: È importante affrontare i tuoi sentimenti di disperazione e basso umore. Considera la possibilità di consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o un terapeuta. Possono aiutarti a gestire i tuoi sentimenti, a costruire la resilienza e a sviluppare strategie per affrontare questa fase della tua vita.
Riconsidera la Tua Strategia di Ricerca di Lavoro: A volte, modificare l'approccio può fare una grande differenza. Potresti considerare di ampliare la tua ricerca a settori diversi o a lavori part-time o temporanei, che potrebbero essere più accessibili e offrire esperienza preziosa.
Sviluppo delle Competenze: Continuare a migliorare le tue competenze può essere un ottimo modo per renderti più attraente per i potenziali datori di lavoro. Questo potrebbe includere ulteriori corsi di formazione, stage, o anche lavori volontari che possono fornire esperienza pratica.
Networking: A volte, le opportunità di lavoro emergono attraverso le persone che conosciamo. Cerca di espandere la tua rete contattando ex compagni di scuola, partecipando a eventi di settore o gruppi professionali, e considerando anche il volontariato come modo per incontrare nuove persone.
Bilanciamento della Vita: Mentre cerchi lavoro, è anche importante prenderti cura di te stessa. Questo include mantenere un sano equilibrio tra la ricerca di lavoro, le attività che ti piacciono, il tempo con amici e familiari, e la cura personale.
Mantenere la Prospettiva: Ricorda che la tua situazione attuale non definisce il tuo valore o il tuo futuro. Molte persone affrontano periodi difficili nella loro carriera, specialmente in giovane età. Queste esperienze possono in realtà contribuire alla tua crescita personale e professionale.
Esplora le Risorse Disponibili: Ci possono essere risorse locali o online che possono aiutarti nella ricerca di lavoro, come centri per l'impiego, consulenti di carriera, o piattaforme di networking professionale.
Infine, ricorda che non sei sola. Molti giovani si trovano nella stessa situazione, specialmente in un mercato del lavoro che può essere difficile e competitivo. Non esitare a cercare sostegno e guidanza quando ne hai bisogno. La tua situazione può cambiare, e con persistenza, flessibilità e supporto, le possibilità di trovare un'opportunità che si adatti a te possono aumentare.
Buon pomeriggio Ginevra, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con noi.
Percepisco dalle sue parole quanto sia frustrante e demotivante per lei questo periodo e quanta pressione e responsabilità stia provando.
La ricerca del lavoro è spesso un tasto dolente per molti e richiede un impegno costante e grande pazienza. Proprio per questo, mantenersi attivi ed effettuare anche corsi, come quello che ha frequentato, è di grande importanza per ampliare il proprio curriculum e mostrarsi attivi e determinati ad ottenere un risultato.
Al momento capisco che non sia facile continuare a mantenere viva la speranza, e per questo, la invito ad un colloquio con un/una professionista per poter valutare insieme possibili strategie per affrontare il momento.
Nell'attesa, le consiglio di ampliare le sue ricerche, di valutare proposte diverse tra loro (anche rispetto alla formazione che ha effettuato). La invito inoltre a recarsi personalmente presso le agenzie interinali locali per fissare un primo colloquio conoscitivo con loro (saranno di aiuto nell'accelerare il processo). Le ricordo infine che le tempistiche di un recruiting sono generalmente molto lunghe ma troverà sicuramente l'opportunità che le spetta. Cordiali saluti, dott. ssa Martina Veracini

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