Salve mi chiamo deborah ho 34 anni assumo daparox 33,1ml ne prendo 20 gocce al mattino e lorazepam d

26 risposte
Salve ho 34 anni assumo daparox 33,1ml ne prendo 20 gocce al mattino e lorazepam da 1g una compressa la sera prescritte dal mio psichiatra per ansia e attacchi di panico le assumo da 3 anni e ho intenzione di avere un figlio vorrei sapere se possono creare problemi in gravidanza sono molto spaventata per questa cosa vorrei dei consigli vi ringrazio anticipatamente di una vostra risposta grazie
Debora ovviamente non posso risponderti con certez e assolute che questi farmaci non possono causare danni al bambino ,questa domanda dovresti farla al tuo psichiatra che sarà molto più informato .La cosa che invece posso consigliarti e di rivolgerti ad un psicoterapeuta e iniziare una Psicoterapia che ti aiuti invece a trovare le origini a questo attacchi di panico e pian piano imparare a gestirli.La terapia farmacologica da sola poco ti aiuta. Inoltre credo ti sara molto di aiuto nel gestire tutte le tue paure e a due durante la gravidanza e dopo che acuirebbero i tuoi attacchi da panico.

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Buonasera. I suoi dubbi sono più che leciti, visto che la gravidanza e la maternità, al di là della chimica, rappresentano una bella scelta di cambiamento personale. Rispetto alle controindicazioni per il feto può sentire direttamente chi le ha prescritto la cura. Al contempo, qualora fosse necessaria una sospensione, può considerare l'idea di un percorso psicologico, individuale, oppure un sostegno alla futura coppia genitoriale.
Buongiorno, rispetto la natura delle controindicazioni relative ai farmaci in gravidanza dovrebbe chiedere allo psichiatra che glieli ha prescritti. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta per valutare l'ipotesi di un percorso orientato alla comprensione della natura dell'ansia e successiva riduzione. Se dopo una eventuale sospensione dei farmaci ci fosse la necessità di riassumerli, questi ultimi associati alla psicoterapia hanno un beneficio maggiore (da ricerche in letteratura), per poi eventualmente ridurre gradualmente se ci saranno le condizioni ottimali.
E' giusto che abbia dei dubbi e proprio per questo cercherei di associare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico, con l'obiettivo di ridimensionare, se possibile, i farmaci che assume attualmente.
Salve, i suoi dubbi sono legittimi e per questo è fondamentale parlarne con uno psichiatra. Mi permetto di suggerirle che questa "eventuale futura nascita", potrebbe essere la possibilità di un "tempo nuovo" anche per lei, che potrebbe attraverso un percorso psicoterapeutico andare alle origini della sua sofferenza e cercare di elaborarla.
In bocca al lupo per la sua vita e i suoi progetti.
Capisco i suoi dubbi e ritengo appropriato domandarsi a quale rischio possa essere esposto il feto durante l'assunzione di questo tipo di farmaci. Le consiglio di esprimere questi dubbi allo psichiatra che li ha prescritti. Nell'eventualità di una sospensione dei farmaci le suggerisco di prendere in considerazione un sostegno psicologico individuale.
Credo che la risposta migliore lei possa riceverla ponendo la domanda al dottore che le ha prescritto il farmaco. Sicuramente andrà incontro a cambiamenti fisiologici e chimici che richiedono una attenzione particolare e la sua sensibilità in tal senso è lodevole. Data la possibile sospensione, concordo con i colleghi nel suggerirle un breve accompagnamento alla maternità e alla genitorialità, per mantenere quanto più possibile uno stato di salute psicofisica ottimale mentre si accinge ad intraprendere questo nuovo ed emozonante viaggio! Un caloroso in bocca al lupo!
Salve, sicuramente è molto importante per lei decidere di avere un figlio che la porterà ad un grande cambiamento nella sua vita. Dovrebbe interpellare uno psichiatra ed anche un ginecologo e farsi rassicurare e seguire in questo percorso. Inoltre inizierei un percorso psicologico, vedrà che il desiderio di avere un figlio sarà una motivazione molto forte x poter eliminare i farmaci che sta prendendo, le auguro di diventare mamma e risolvere i suoi problemi, se vuole mi può contattare anche online, Eugenia Cardilli
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Comprendendo a pieno i suoi dubbi, mi sento di suggerirle di parlarne con il suo psichiatra e/o con il suo ginecologo. Considerando che i problemi d'ansia e gli attacchi di panico possono trovare una buona risoluzione con un percorso psicoterapeutico mi permetto di suggerirle di contattare anche uno psicoterapeuta. Ci sono anche delle delle "strategie" che potrebbe imparare per gestire l'ansia e più in generale vivere al meglio il periodo della gravidanza e le esperienze della sua vita in generale. Cordialmete CR
In accordo con quanto già espresso dai colleghi per valutare la graduale sospensione dei farmaci è indispensabile che si rivolga allo psichiatra che glieli ha prescritti . Un percorso di accompagnamento e sostegno alla genitorialità è caldamente consigliato per poter affrontare con tutta tranquillità un progetto di vita futura così importante per la coppia e il nascituro . Le auguro cordialmente tanta serenità .
Buonasera,ne ha parlato con il suo psichiatra?è sempre opportuno e legittimo chiedere informazioni sui farmaci prescritti al proprio medico curante. In quanto psicoterapeuta non posso rispondere al suo quesito ma posso dirle che abbinare farmacoterapia e psicoterapia consente di avere maggiori risultati, valuti questa opportunità.
Cordiali saluti
Salve, lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci potrà certamente aiutarla a chiarire i suoi dubbi, così come un ginecologo esperto sicuramente la aiuterà a comprendere la migliore strada da seguire. Mi sento tuttavia di consigliarle di prendere in considerazione un percorso di psicoterapia. La gravidanza e la nascita di un figlio sono momenti sempre molto delicati per una donna e sarebbe bene poterli affrontare nel migliore dei modi. Lei parla di ansia e di attacchi di panico, nella mia esperienza è sempre bene approfondire le cause che stanno alla base di questi sintomi, così da potersene affrancare. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Saluti. Dott.ssa Aloisi
Buongiorno,
rispetto ai farmaci le sue preoccupazioni sono assolutamente lecite. Sono sicura che il suo psichiatra saprà consigliarla al meglio. L'arrivo di un nuovo membro della famiglia è un evento che cambia e trasforma le dinamiche pre-esistenti e a tal proposito la invito a confrontarsi, magari con il suo psichiatra rispetto alla possibilità di intraprendere un percorso di sostegno per la coppia genitoriale o almeno per lei. Buona fortuna. Giorgia Tolio
Salve. Come le hanno già suggerito i miei colleghi dovrebbe contattare il suo Psichiatra e sentire il suo parere.
Il fatto che lei stia maturando il desiderio di un figlio è di certo importante e dovrebbe poter chiedere sostegno e supporto psicologico. Sono certo che risolverà al meglio la sua situazione. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Buonasera, le consiglio di chiedere allo psichiatra che glieli ha prescritti.
Inoltre, prenda in considerazione anche la possibilità di fare un percorso di psicoterapia.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Salve, sulle contro indicazioni dei medicinali dovrebbe fare riferimento al suo psichiatra, contestualmente potrebbe ipotizzare l‘ inizio di un percorso con uno psicoterapeuta che la possa aiutare a gestire gli attacchi di panico. Inoltre un percorso psicologico potrebbe giovare al periodo della gravidanza e riuscire a fronteggiare gli attacchi di panico, magari utilizzando delle specifiche tecniche di rilassamento. Dott. Errico Gabriella
Rispetto alle questioni farmacologiche e alle eventuali conseguenze in gravidanza suggerirei di ricercare consiglio nella figura dello psichiatra. Riguardo invece alle sintomatologie riportate (attacchi di panico e ansia) ritengo possa essere estremamente utile un percorso personale così da rendere la terapia farmacologica un aiuto in un'ottica di guarigione e non un supporto per il mantenimento della situazione attuale.

Dott. Vittorio Sarnelli
Buongiorno, rispetto ai suoi dubbi e al dosaggio del farmaco le consiglio di rivolgersi al suo medico di riferimento. Le suggerisco inoltre di prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, il percorso che potrà eventualmente intraprendere potrà rivelarsi un valido supporto in un momento importante come quello legato alla genitorialità e alla nascita di un figlio ma anche darle spazio e modo di riflettere sulle possibili cause degli attacchi di panico e della sua ansia. Un caro saluto, Enza C.
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci le consiglio di rivolgersi al suo medico di base.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, per l'utilizzo e le informazioni sui farmaci le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia. Saprà rispondere alle sue domande e chiarire i suoi dubbi.
MMM
Buongiorno, sarebbe necessario nel suo caso rivolgersi a chi le ha prescritto la cura ed esporre dunque le sue criticità. La gravidanza e la maternità rappresentano un orizzonte d'attesa positivo ma con molta probabilità possono esserci delle controindicazioni relativamente al farmaco. Se dovesse essere dunque necessaria una sospensione, può considerare l'idea di un percorso terapeutico. Cordialità, AS
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, rispetto agli effetti e a controindicazioni della terapia farmacologica che assume e con la gravidanza le consiglio di parlarne con il suo psichiatra, che può spiegarle bene cosa fare. Successivamente se ci sono aspetti che le spaventano rispetto alla gravidanza, e non solo, le consiglio un supporto psicologico per affrontare i suoi timori e riuscire a gestire al meglio le sue scelte future. A disposizione, Dott.ssa Maria Elisa
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Salve,
preferirebbe guarire dal panico e dall'ansia e poi avere un bambino o ha intenzione di diventare mamma e vivere anche con il suo disturbo?Nel primo caso, le consiglierei di trovare un esperto del suo disturbo ed eliminare gradualmente i farmaci nel giro di qualche mese, nel secondo caso....il suo psichiatra saprà darle la risposta. Buon proseguimento.
Gentilissima, come scrivono i miei colleghi, sarebbe utile fare una consulenza dal suo psichiatra e valutare insieme in caso un nuovo dosaggio. Può accompagnare questo cambiamento affiancando all'uso dei medicinali, un percorso di psicoterapia in vista di quelli che sono i cambiamenti di cui ha parlato.
Buon proseguimento
Dott.ssa De Roni Silvia
Buongiorno, avere un figlio/a è una scelta bellissima ed importante e giustamente va affrontata con le giuste cautele. Per l'aspetto farmacologico le consiglio di consultarsi con chi le ha prescritto le cure e con il/la ginecologo/a che la segue: sapranno sicuramente aiutarla ad individuare la cura più compatibile con una gravidanza. Nel contempo potrebbe iniziare un percorso psicologico per il supporto e la gestione dell'ansia che spesso tende a farsi sentire nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza. Potrebbe essere anche un'occasione per affrontare serenamente i primi mesi di vita del nascituro. Auguri.

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