Salve, mi chiamo Daniele e ho 38 anni, 2 anni e mezzo fa ho avuto un cambiamento della vita in negat

15 risposte
Salve, mi chiamo Daniele e ho 38 anni, 2 anni e mezzo fa ho avuto un cambiamento della vita in negativo che mi ha procurato una situazione parecchio stressante adesso la cosa è un po' meno, tento ha dire che soffro di disturbo ossessivo compulsivo da quando avevo 8 anni e nel 2016 inizia una psicoterapia vera e propria ( cognitivo-comportamentale ), portata avanti per 6 anni, purtroppo ho dovuto cambiare terapeuta perché le cose non funzionavano come prima. Da un anno sto con un' altra terapeuta, ma fa una terapia diversa, la psicoanalitica, lei dice che questa terapia va sulla radice del problema e, con l' altra che facevo agiva sul sintomo. Ma non sto traendo tanto beneficio, poi, quello che volevo chiedere è siccome con lo stress che ho avuto non ho voglia di memorizzare informazioni nuove, anche su come che a me piacciono, questo rifiuto del mio cervello di immagazzinare nuove informazioni finirà avendo dopo interessamento per le cose nuove ? Riguardo la psicoterapia, devo continuare ?
Salve Daniele, mi dispiace molto della situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso.a parte il fatto che la terapia cognitivo comportamentale non agisce solo sul sintomo, ritengo fondamentale comunque che lei possa sviscerare quello che la situazione stressante Possa aver causato nell’immagine di sé poiché si ricordi che non sono le situazioni a generare direttamente degli stati emotivi e comportamentali ma sono le valutazioni connesse che permettono alla stessa situazione di poter prendere traiettorie diverse. La invito a consultarsi nuovamente con la sua terapeuta.
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Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, grazie a lei per aver condiviso con noi queste sue esperienze. Purtroppo per noi non è possibile esprimere un giudizio su un percorso terapeutico che non conosciamo. Ritengo che il modo più funzionale di procedere, sia quello di condividere con il suo terapeuta queste perplessità in modo da strutturare una linea comune di azione. Cordiali saluti, Dott. Matteo De Nicolò
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Caro utente, ogni terapia è un percorso a sè, non posso dirle se questa nuova terapia fa al caso suo o meno. Posso dirle però che ciò che sente e prova è importante ed ha un altissimo valore terapeutico. Provi a condividere con la sua terapeuta ciò che ha esattamente detto a noi, e provi a riflettere insieme a lei di ciò. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Caro Amico,
il disturbo ossessivo compulsivo è uno dei più persistenti e difficili da trattare: tenga duro e non perda la speranza!
Detto questo, nel suo caso, vista la gravità del disturbo, è necessario consultare uno psichiatra che possa affiancare la psicoterapia con gli opportuni psicofarmaci (si utilizzano solitamente i comuni antidepressivi, che possono alleviare sensibilmente i sintomi e permettere di comprendere meglio le cause che li provocano).
Circa la terapia, quella d'elezione rimane la cognitivo-comportamentale: si rivolga ad un centro specializzato in DOC, perché c'è bisogno di una grande competenza nell'applicare i protocolli che sappiamo essere efficaci.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Daniele buonasera, da quanto tempo è che segue la terapia psicoanalitica?
Buonasera,
intanto la ringrazio per aver condiviso questa sua difficoltà e sofferenza, ritengo che lo stress ma in particolar modo l'evento che lei ha definito negativo e che le ha cambiato la vita andrebbe approfondito. Infatti, come lei accennava il nostro cervello tende a selezionare le informazioni che ritiene utili ma soprattutto a respingere quelle che possono riacutizzare pensieri e sensazioni negative associate a un evento traumatico. Detto questo non posso dirle se la terapia che ha effettuato sia stata adeguata o meno, poiché ogni terapia ha le sue strategie, tecniche e obiettivi, ma soprattutto non sento di poter parlare di un percorso psicologico di cui non ho sufficienti informazioni. Per questo mi sento di invitarla a confrontarsi e riportare queste sue titubanze alla sua attuale terapeuta. In questo modo potrete decidere congiuntamente quale strada percorrere in base ai suoi bisogni e necessità.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Di Paolo
Buongiorno, non mi soffermerei troppo sulla "guerra" tra approcci diversi. Oggi va di moda la terapia cognitivo-comportamentale, dovrebbe tuttavia valutare obiettivamente i risultati dei percorsi che segue. In questo caso rifletterei sul fatto che se dopo 6 anni di terapia il problema non era ancora stato risolto potrebbe essere stata una buona mossa il tentativo di cambio approccio. Se non si trova bene con la nuova terapia o terapeuta ne discuta con la professionista che la sta seguendo adesso. Se il disturbo le risulta troppo invalidante potrebbe affiancare la psicoterapia ad una terapia farmacologica. E comunque si, è tendenzialmente vero che la terapia cognitivo-comportamentale è prevalentemente focalizzata sul sintomo e la psicoanalisi cerca di andare in profondità. Io non li considero approcci alternativi ma sinergici.
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno che portasse questi suoi dubbi alla specialistica che in questo momento la sta seguendo. In merito alla psicoterapia le dico che dovrebbe continuare, e al di là dell' orientamento teorico del terapista tenga conto che l' aspetto più importante di un buon percorso è rappresentato dall'alleanza terapeutica che viene a crearsi tra paziente e specialista, ossia da quel sentimento di fiducia che il paziente depone nei confronti del proprio psicoterapeuta. Senza una forte relazione terapeutica risulta difficile ottenere qualsiasi risultato; pertanto si affidi completamente alla sua psicanalista, vedrà che con il tempo troverà le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno Daniele, mi spiace per la situazione di confusione che sta attraversando, ogni terapia è diversa, e ognuno di noi è diverso, con bisogni differenti. sarebbe opportuno che si soffermasse un attimo per capire ciò di cui ha bisogno in questo momento, cosa e come lo vuole affrontare, un percorso terapeutico non è la soluzione è un supporto per il raggiungimento dei propri obiettivi, dello stare bene con se stesso è importante che si fidi della sua terapeuta, che si faccia supportare-
Gentile Daniele, grazie per aver qui condiviso
Le consiglierei - se già non lo sta facendo- anche di sentire il parere di un medico psichiatra, perché con il disturbo ossessivo-compulsivo, specie se sia subentrato nella più tenera età, si rende necessario anche un supporto di tipo farmacologico.
Detto ciò, per questo tipo di disturbo, la ricerca suggerisce una maggiore efficacia di un approccio psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale ma, non essendoci una regola fissa, tutto dipende anche dalla relazione terapeutica, dal grado di fiducia raggiunto, ecc ecc
La invito comunque a sentire il parere anche di uno psichiatra!
Un caro in bocca al lupo,
Dr. E. Nola
Gentile utente, la psicoterapia cognitivo comportamentale è tra le più efficaci con evidenze scientifiche sul disturbo ossessivo compulsivo. D'altra parte, qualora vi fossero sindromi a livello di personalità la terapia che sta seguendo la dovrebbe aiutare a comprendere i suoi schemi di funzionamento. Le consiglio di discuterne con il suo terapeuta. Cordiali saluti
Buonasera, ritengo sia possibile trovare giovamento al proprio disagio avvalendosi di approcci terapeutici anche molto diversi tra loro. La questione è che il sintomo può essere considerato "metafora", ovvero portatore di qualcosa che risiede in profondità, quindi l'approccio psicoanalitico potrebbe rivelarsi quello più adatto nel caso in cui si voglia scoprire e analizzare la radice del malessere soggettivo. Il percorso può avere durata variabile, i tempi sono soggettivi.
Mi sembra che la cosa fondamentale sia non rimanere sprovvisti di un aiuto professionale e allo stesso tempo prendersi del tempo per fare il punto della situazione, magari in accordo con il suo terapeuta.
Saluti
Dottoressa Silvia Chiodi
Buonasera Daniele, ritengo opportuno che parli con la sua attuale terapeuta della sua idea o sensazione che il percorso non le stia portando beneficio. È l'unico modo per comprendere se ci sono in ballo percezioni diverse o se lei come paziente ha necessità di fare un nuovo cambio di professionista. In merito alla memorizzazione, lo stress può giocare un ruolo importante sulla memoria e sull'attenzione ma anche questo aspetto va valutato in sede opportuna.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Caro Daniele,
La ringrazio per la sua testimonianza, credo che possa davvero essere utile anche ad altri utenti. Quando si sente di star facendo fatica all’interno di un percorso terapeutico è importante poterlo comunicare al professionista che la sta seguendo. È il suo spazio ed è fondamentale che possa sentirsi libero di condividere ciò che sta provando in modo da aiutare il terapeuta ad aiutarla al meglio. I pensieri intrusivi del disturbo ossessivo compulsivo sono davvero invalidanti e possono deprivarci anche di molte energie. Qualora non assumesse alcuna terapia farmacologica, vaglierei questa possibilità come valido coadiuvante del percorso psicoterapico.

Le faccio i miei migliori auguri

Camilla Giacomini
Caro Daniele, grazie per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni. Parli alla sua terapeuta delle perplessità descritte qui a noi. Se però ricorda di aver avuto maggior beneficio con una tp cognitiva-comportamentale forse varrebbe la pena ritentare un approccio di quel tipo
dottssa Marika Fiori

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