Salve , .. Il mio ragazzo sta male da poco più di un anno. Non è malato a livello fisco perché ha fa

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Salve , .. Il mio ragazzo sta male da poco più di un anno. Non è malato a livello fisco perché ha fatto le analisi e sono risultate tutte regolari . È malato , a livello “mentale” : sostiene che il cervello è diverso, è cambiato ; si sente la testa distaccata dal corpo( come se non la sentisse , se la tocca è vuota ) , gli fa sempre male la testa , ha problemi di digestione, va al bagno male ormai ( tipo stitico )e ossessionato da quanto sta vivendo ,questo stato di malessere si ripercuote su di lui . “ è colpa mia di come sto” oppure “ è colpa dei eventi causati dalla famiglia ?” Non capisce perché sta così , ha preso molti antidepressivi (ovviamente è seguito da uno psichiatra )che non hanno fatto effetto ! I farmaci non lo aiutano , ora sta facendo la “crm” che è un macchinario che fanno sempre medici che ristabilisce il sistema nervoso ,ma dura oltre un anno.. x fare 5 cicli, e lui dice così non riesce a stare , (anche se la sta facendo)se continua così non sa se riesce a continuare, perché la sofferenza e troppa ! Io non so cosa fare ne come aiutarlo .. non sappiamo cosa ha lui dice ansia e depressione .. ma Bo : Si distrae , esce , si svaga ,cerca di far finta di niente , ma nonostante tutto non è cambiato niente ! E continua a dire che i farmaci non gli fanno effetto! In un anno non è cambiato niente , se non che ha imparato a convivere con questa angoscia, ma non riesce a stare così a 25 anni, non se lo merita ! Cosa potrei fare?
Salve, mi dispiace molto per la situazione poichè comprendo il disagio di entrambi. Per quanto riguarda i farmaci ritengo sia opportuno un aggiornamento con un medico, figura professionale più competente in materia. Tenete presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere la maggiore efficacia dell’approccio combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace per la situazione che riferisce.
Sarebbe opportuno approfondire con il medico che ha prescritto i farmaci ed iniziare un percorso di cura con l’aiuto di uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale per affrontare le sue emozioni e i suoi pensieri che generano malessere.

Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve signora, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua domanda. Immagino che per lei non sia semplice dal punto di vista emotivo la situazione che sta vivendo. Quello che potrebbe essere utile per il suo fidanzato è intraprendere un percorso di psicoterapia combinato alla cura farmacologica. Così da poter lavorare sulle sue emozioni e sui suoi vissuti. Rimango a disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicoterapeuta
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo e comprendo il grande dispiacere per il suo compagno. Riterrei importante per lui prendere in considerazione un trattamento di tipo psicoterapico in associazione con la terapia farmacologica. Trovare un luogo in cui è possibile accogliere gli affetti, i vissuti e lavorare per comprendere le cause del proprio star male potrebbe portare benefici importanti. Eventualmente potrebbe pensare ad un supporto psicologico anche per se stessa, vista la complessità dell'esperienza che sta attraversando. Resto a disposizione. Cordiali saluti
Salve, mi arriva tutta la sua preoccupazione per il suo ragazzo e per lui le suggerisco di interfacciarsi con il suo psichiatra, se vuole saperne di più sulla diagnosi e sulla possibilità o meno di rientro del sintomo. Chieda allo psichiatra in che modo lei possa essere di aiuto per il suo ragazzo.
E se lei ritenesse di avere bisogno di un aiuto psicologico per sé, per una maggiore stabilità psicologica, non indugi a chiamarmi. Dott.ssa Rosa Defilippis Psicologa-Psicoterapeuta
Buongiorno cara utente, non dubito che il suo ragazzo stia male ma lei come sta? Penso sarebbe davvero una buona idea chiedere un aiuto terapeutico per se stessa in modo da risentirsi forte nonostante tutto, da ritrovare energia positiva dentro di lei perchè non ci si può far sgretolare neppure da chi più amiamo, sempre che ce ne accorgiamo di essere in un tunnel, e lei pare accorgersene. Un grande augurio di forza.
Mi dispiace molto per quanto sta accadendo al suo fidanzato. E' un ragazzo giovane, di soli 25 anni, e sicuramente potrebbe beneficiare dall'incontro con un professionista che, accanto ad una eventuale terapia farmacologica, possa anche aiutarlo in un percorso di psicoterapia. Spero che lei riesca a persuaderlo che il miglior modo per affrontare i propri demoni è chiedere aiuto, che non è un segno di debolezza ma di forza. In bocca al lupo.
Cara,

credo che il suo fidanzato abbia bisogno di una psicoterapia oltre che di farmaci o trattamenti TNS.
Che ne dice di proporglielo?

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, posso provare ad immaginare la preoccupazione è la sofferenza della situazione. Sarebbe utile associare un percorso psicoterapeutico che potrebbe andare ad incidere sulle cause più profonde del malessere del suo fidanzato. Cordiali Saluti
Buonasera, oltre al trattamento farmacologico c'è anche la strada della psicoterapia. Nella terapia cognitivo comportamentale (è un esempio, ma vi sono molti tipi di approcci) si aiuta la persona ad elaborare vissuti anche traumatici aiutandola in un lavoro di consapevolezza di sé e di maggiore capacità di autogestione dei vissuti.
Gentile utente. La ringrazio per la condivisione di una situazione così delicata. Mi sento caldamente di consigliarle una presa in carico psicologica per il suo ragazzo. La terapia farmacologica aiuta negli stati acuti ma affinchè raggiunga uno stato di benessere sincero e stabile nel tempo deve essere potenziata con la psicoterapia. Questa serve per apprendere strategie di gestione rispetto a ciò che fa soffrire e comprendere i vissuti emotivi. Resto a disposizione nel caso voglia fare una consultazione, anche online.
Un caro saluto,
Sara Magliocca
Buonasera,
Leggendo quello che scrive ho percepito tutta la sua preoccupazione e angoscia. E mi dispiace.
Mi sentirei di suggerire due cose:
1. Per quel che riguarda la situazione del suo fidanzato è molto, molto importante riuscire ad avere la terapia farmacologica giusta -soprattutto nella fase acuta, ma non solo- che sia “cucita addosso” a lui. Non è facile trovare subito la giusta combinazione e spesso è necessario fare diversi tentativi. E questo più spesso scoraggia e delude. Il punto è invece insistere, magari rivolgendosi ad un’altra figura professionale e fare un nuovo tentativo. A questa terapia va però affiancata una psicoterapia, cosicché possa in parallelo lavorare sugli aspetti problematici del suo malessere e del suo disagio.
2. La seconda cosa che mi sento con affetto di suggerire è di non dimenticarsi di lei. Lei come sta? Come si sente? In queste circostanze, anche noi possiamo perdere il focus e la lucidità. Cerchi un percorso con una figura di riferimento che possa darle fiducia e infonderle coraggio. Per ritrovarsi anche lei.
Un abbraccio
S. L.
Buonasera, comprendo l'angoscia che sta vivendo e quella del suo ragazzo di cui lei si fa carico. Intanto se lui è d'accordo sarebbe opportuno parlare con lo psichiatra e cambiare terapia fino a trovare quella che più gli si addice, non tutte le reazioni ai farmaci sono le stesse. D'altra parte anche lei deve cercare delle aree di vita che possano ricaricarla, oltre al suo ragazzo c'è anche lei e se vuole sostenerlo è necessario anche trovare le energie per farlo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, come già detto dai colleghi le suggerisco di far intraprendere al suo fidanzato una psicoterapia. Le consiglio la terapia E.M.D.R., molto efficace per queste problematiche. Vedrà che in tempi brevi riuscirà a risolvere la problematica. Se vuole sul mio sito o sul sito dell' associazione E.M.D.R. ITALIA trova tutte le spiegazioni.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buongiorno,
il suo ragazzo potrebbe prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio comprendere le funzioni relazionali dei suoi sintomi. L' aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe con il tempo aiutarlo a star meglio.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve. Le propongo due spunti di riflessione:
1. Quelli che lei descrive, sono fenomeni dissociativi, che avrebbero bisogno non solo del farmaco ma anche della psicoterapia di un esperto in questo campo.
2. Riguardo ai farmaci, probabilmente sarebbe da valutare se quelli che usa sono ancora adatti o andrebbero cambiati, questo sempre con l'aiuto di uno psichiatra. Saluti. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile utente, effettivamente, la situazione che descrive rileva un’ intensa sofferenza da parte del suo ragazzo.
Credo che dopo una diagnosi approfondita sia necessario non solo un intervento farmacologico , ma anche psicoterapeutico.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Mi colpisce l’energia che mette nell’aiutare il suo ragazzo. Sicuramente la sintomatologia del suo ragazzo parla del disagio che sta vivendo e oltre alla terapia farmacologica sarebbe opportuno un percorso psicoterapico per comprendere le origini della sua sofferenza.
Un caro saluto
Sara Genny Chinnici
Salve, io credo che, per il caso del suo ragazzo, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica. Cordiali saluti

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