Salve. Ho un parente molto anziano e a me molto caro che da un anno che è in rotta con il figlio con

23 risposte
Salve. Ho un parente molto anziano e a me molto caro che da un anno che è in rotta con il figlio con cui convive per ragioni economiche e caratteriali. Non si parlano, ognuno lava i propri panni, si cucina i propri cibi ecc. il figlio ora chiede dei soldi per andarsene. La situazione è al limite. Vorrei sapere se la legge prevede una possibilità di conciliazione fatta con uno psicologo (o anche un avvocato). Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra cortese risposta.
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, vi sono studi legali che hanno convenzioni con psicologi e psicoterapeuti al fine di facilitare procedimenti quali la conciliazione.

Cordialmente,
mg

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Dott.ssa Barbara Gizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera, la situazione che lei descrive è caratterizzata da una forte conflittualità e sicuramente l'intervento di un professionista (psicologo o psicoterapeuta) potrebbe essere molto utile per migliorare la situazione estrema. Probabilmente c'è una difficoltà di comunicazione e uno psicologo potrebbe mediare e facilitare la comunicazione tra le due parti. Cordiali saluti
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Buongiorno, dovrebbe rivolgersi ad un mediatore familiare, che è una figura professionale specificatamente formata per questo tipo di conciliazioni. Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Concordo con le colleghe sul discorso della mediazione familiare. Vero è che se il figlio è una persona adulta, in grado di intendere e di volere, e nn va mantenuto per motivi di studio o effetto di una sentenza particolare, credo che la cosa migliore sia arrivare a capire come prepararsi ad una separazione autonoma e responsabile. Mi pare, dal suo discorso, che esista tuttavia una sorta di invischiamento e se non si è arrivati prima di oggi a vivere in case diverse, tanto più sarà difficile con l'età che avanza
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che il figlio del signore anziano sia abbastanza adulto e che non sia uno studente da mantenere. Quindi in uno studio legale potrebbero sicuramente trovare la figura del mediatore famigliare per trovare un accordo, sereno ed utile per tutti e due. Cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Daniel Michael Portolani
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Come già Puntualmente evidenziato da altre colleghe la figura che Lei ricerca è quella del mediatore familiare. Tenga tuttavia sempre presente che la richiesta deve avvenire dalle parti in causa, e non da terzi esterni (per quanto affezionati e certamente mossi da buone intenzioni). Ci sono poi una serie di sfumature: se questo parente anziano soffre per la situazione di rottura un breve sostegno potrebbe essere indicato, così come, al contrario, potrebbe essere valutata la via legale laddove la mediazione fallisca. In ogni caso, saranno le parti a dover riconoscere la necessità e la possibilità di rivolgersi a figure apposite: In bocca al lupo, cordialità, DMP
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Psicologo, Psicoterapeuta
Ladispoli
Buongiorno, come già espresso dagli altri colleghi dovrebbero rivolgersi a un mediatore familiare. Ma se il figlio come immagino è maggiorenne, può andarsene e basta, che io sappia nessuno gli deve niente. In ogni caso dovrebbero farlo loro se anche per loro la situazione è al limite. Non escludo infatti che abbiano trovato una sorta di loro equilibrio e che seppur disfunzionale a loro possa andare bene così, dove per bene intendo che non sono disposti a fare qualcosa per cambiare la situazione.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Le parti in causa, loro sponte, possono richiedere l'intervento del mediatore familiare, qualora un accordo sia difficoltoso da raggiungere. Tuttavia tra i due potrebbe essersi instaurata una c.d. situazione di doppio legame, vogliono razionalmente separarsi, ma inconsciamente non lo desiderano. Ciò da parte dell'uno o dell'altro o di entrambi. In questo caso chi patisce questo equivoco mentale potrebbe farsi aiutare da uno psicologo per elaborare le parti non consapevoli. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! La questione è più di carattere legale che psicoterapeutico. Possono provare a rivolgersi ad uno studio legale per vedere se ci sono i presupposti per procedere nel modo che lei ha descritto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Concordo con la figura del mediatore familiare. Da quello che lei scrive esiste anche una difficile situazione sia di svincolo che di sostegno ad un genitore anziano. Penso inoltre che la presenza di uno psicologo competente di sistemi familiari possa dare un efficace contributo.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Dott.ssa Grazia Esposito Malara
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Ospitaletto
Esiste come già chiarito dai colleghi la figura del mediatore che potrebbe essere molto utile, ma non un obbligo di legge nel caso descritto. Cordiali saluti.
Dott.ssa Marta Fuscà
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
Per quello che lei chiede la figura dello psicoterapeuta può facilitare la riconciliazione di cui parla, prevedendo inevitabilmente la volontà delle persone coinvolte a desiderarla. Saluti. MF
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Sono d'accordo con la collega che le consiglia lo studio legale. Per questa tipologia di situazione che descrivo meglio compiere il primo passo in quella direzione.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Dott.ssa Gemma Bosco
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, senza dubbio è una situazione complessa che necessiterebbe di un intervento di mediazione delle parti. Potrebbero rivolgersi ad uno studio legale i quali spesso si avvalgono della figura del mediatore proprio per affrontare casi come questi. Saluti
D.ssa gemma bosco
Dott. Guido Rutili
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buongiorno, prima di tutto consulterei un legale, dopodiché potrebbe essere necessaria la consulenza di uno psicologo abilitato alla psicologia legale e giuridico forense.
Posso anche consigliare un percorso terapeutico da sostenere in due, padre insieme al figlio, se possibile.
Un caro saluto,
Guido Rutili
Dott.ssa Barbara Carpentieri
Psicologo, Psicoterapeuta
Avellino
salve, sarebbe opportuno che venga consultato prima un legale, per capire appunto in termini giuridici se e cosa si può fare. per quanto riguarda poi lo psicologo, potrà servire sicuramente per far riconciliare le due parti, successivamente alla sistemazione della faccenda legale.
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, mi sembra di capire, ma mi corregga se sbaglio, che la conciliazione alla quale si riferisce non sia di natura psicologica o affettiva tra i due, quanto di natura legale ed economica, magari finalizzata a consentire al figlio del suo amico di intraprendere un progetto di vita autonoma. Dal punto di vista legale, a meno che il figlio non sia imprevedibilmente minorenne o con esigenze speciali, o passata vittima di maltrattamenti per i quali intentare causa per "danno esistenziale", il padre non è tenuto a dovergli alcunché, questo è un'attesa che appartiene più alla cultura che alla legge, ma si riservi in ogni caso di consultare un legale. Sul piano psicologico, invece, mi sembra vi sia un rapporto invischiato tra i due, che rende complessa una separazione, e questo è un aspetto che potrebbe essere affrontato anche separatamente, ma meglio insieme, da padre e figlio. Un caro saluto
Dr. Ioannis Georgantas
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Converebbe rivolgersi ad un mediatore familiare,per poter aiutare le parti a risolvere i conflitti tra le parti e trovare una terza via che possa soddisfare entrambi. Il parere di un legale potrebbe essere necessario se le parti non troveranno un accordo. Cordiali saluti
Dott.ssa Eugenia Ferrara
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Salve, nei casi in cui vi è un alto livello di conflittualità tra genitore e figli, la figura del mediatore familiare aiuta ad aprire e sviluppare un dialogo e gestire il conflitto. Provi a suggerire al suo parente anziano e al figlio di intraprendere un percorso di mediazione familiare. Può cercare nell’elenco AIME il professionista che opera nella loro zona di domicilio.
Saluti. EF
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, essendo una situazione particolare le consiglio vivamente di rivolgersi ad un mediatore familiare e vedrà che cercherà le risposte che cerca.
Buona serata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
il mediatore familiare è la figura indicata per la situazione che ci descrive.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
salve,
la situazione che descrive è delicata, e comprendo quanto possa essere doloroso vedere due persone care vivere sotto lo stesso tetto in una forma di separazione emotiva così marcata. Quando la convivenza diventa carica di tensioni, è naturale chiedersi se esista uno spazio neutrale in cui provare a ricostruire un minimo di dialogo o almeno una gestione più rispettosa e sicura della quotidianità.

In Italia esistono due vie principali che potrebbero rivelarsi utili nel caso che descrive:

Una è la mediazione familiare, che può essere condotta da uno psicologo specializzato o da un mediatore familiare formato in ambito psico–giuridico. Non è una terapia, ma un intervento strutturato che ha l’obiettivo di facilitare la comunicazione, gestire i conflitti e trovare accordi pratici rispettosi per entrambe le parti. Anche tra adulti conviventi, non solo in caso di separazioni coniugali, può essere uno strumento valido quando c’è la volontà minima di partecipare.

L’altra possibilità è la mediazione civile e familiare in ambito legale, gestita da organismi di mediazione riconosciuti dal Ministero della Giustizia. In quel contesto la presenza di avvocati è possibile, e l’obiettivo è definire accordi chiari, soprattutto quando entrano in gioco aspetti economici e abitativi.

La scelta tra queste due strade dipende da ciò che si desidera in questo momento: recuperare un clima più vivibile e un dialogo minimo, oppure definire un percorso concordato di separazione abitativa e gestione economica.

Se la situazione è molto tesa e fragile, partire con un colloquio di mediazione familiare potrebbe essere un passo più delicato e protettivo, capace almeno di creare un primo contenitore neutrale per la comunicazione.
Se ritiene che possa essere utile, possiamo riflettere insieme anche su come presentare questa proposta al parente e al figlio, in modo rispettoso e non giudicante, così da aumentare la possibilità che entrambi accettino di partecipare. In alternativa, quando lo riterrà opportuno, potremo costruire insieme un percorso più strutturato di supporto per aiutarla a gestire l’impatto emotivo di questa situazione familiare.
Saluti

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