Salve, ho iniziato da circa una settimana il periodo "no contact" con la mia ex ragazza, che mi ha l
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Salve, ho iniziato da circa una settimana il periodo "no contact" con la mia ex ragazza, che mi ha lasciato dopo sei anni di relazione. Volevo capire quando è il caso, il momento e/o il modo migliore per chiedergli la restituzione delle chiavi di casa senza interrompere questo periodo di riflessione che magari potrà rinnovare un futuro e nuovo rapporto di nuovo insieme.
Salve, innanzitutto è comprensibile che, dopo una separazione importante come quella che descrivi, ci sia il bisogno di equilibrio tra la necessità di tutelare i tuoi spazi (anche fisici) e quella di rispettare il momento di “no contact” che hai scelto. Il “no contact”, se motivato da un desiderio di riflessione e rielaborazione della rottura, può essere utile per mettere a fuoco i propri bisogni, i vissuti emotivi e le dinamiche relazionali.
Per quanto riguarda la restituzione delle chiavi, il tuo desiderio è legittimo: riguarda un confine concreto, che ha anche un significato simbolico importante in questa fase di distacco. Tuttavia, puoi comunicarlo in modo essenziale e rispettoso, cercando di non riaprire il dialogo emotivo, ma solo di gestire un aspetto pratico.
Potresti inviarle un messaggio breve, neutro e non carico di aspettative emotive, come ad esempio: "Ciao, ti scrivo solo per chiederti, quando ti è possibile, di restituire le chiavi di casa. Capisco che questo sia un momento delicato e non voglio riaprire nulla ora, solo sistemare questo aspetto pratico. Grazie."
Con un messaggio di questo tipo, mantieni coerenza con il periodo di riflessione e rispetto reciproco, senza chiudere le porte a un eventuale riavvicinamento in futuro, ma senza lasciare sospese questioni importanti.
Se senti che questo momento ti sta pesando particolarmente o che le emozioni sono difficili da gestire, può essere utile anche uno spazio di supporto psicologico per accompagnarti nella rielaborazione della separazione, che spesso porta con sé sentimenti complessi.
Resto a disposizione,
un caro saluto.
Per quanto riguarda la restituzione delle chiavi, il tuo desiderio è legittimo: riguarda un confine concreto, che ha anche un significato simbolico importante in questa fase di distacco. Tuttavia, puoi comunicarlo in modo essenziale e rispettoso, cercando di non riaprire il dialogo emotivo, ma solo di gestire un aspetto pratico.
Potresti inviarle un messaggio breve, neutro e non carico di aspettative emotive, come ad esempio: "Ciao, ti scrivo solo per chiederti, quando ti è possibile, di restituire le chiavi di casa. Capisco che questo sia un momento delicato e non voglio riaprire nulla ora, solo sistemare questo aspetto pratico. Grazie."
Con un messaggio di questo tipo, mantieni coerenza con il periodo di riflessione e rispetto reciproco, senza chiudere le porte a un eventuale riavvicinamento in futuro, ma senza lasciare sospese questioni importanti.
Se senti che questo momento ti sta pesando particolarmente o che le emozioni sono difficili da gestire, può essere utile anche uno spazio di supporto psicologico per accompagnarti nella rielaborazione della separazione, che spesso porta con sé sentimenti complessi.
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Più che individuare il momento e/o il modo per chiederle di restituire le chiavi, mi soffermerei sulla possibilità cui accenna (e forse desidera) di ritornare insieme dopo questo "periodo di riflessione".
Cosa rappresentano per Lei quelle chiavi?
Ad ogni buon conto, se sente il bisogno di un aiuto per affrontare questa fase delicata della Sua relazione, sono a Sua disposizione per fornirglielo.
Più che individuare il momento e/o il modo per chiederle di restituire le chiavi, mi soffermerei sulla possibilità cui accenna (e forse desidera) di ritornare insieme dopo questo "periodo di riflessione".
Cosa rappresentano per Lei quelle chiavi?
Ad ogni buon conto, se sente il bisogno di un aiuto per affrontare questa fase delicata della Sua relazione, sono a Sua disposizione per fornirglielo.
Ciao, credo che in questo caso 'quando' e 'come' possa deciderlo solo tu. Nel senso che probabilmente questa decisione e questa richiesta nello specifico, laddove come scrivi ci sia l'apertura ad un momento di pausa come possibilità per chiarirvi reciprocamente le idee su di voi e perchè no, anche sul rapporto, può avvenire nel momento in cui tu abbia certezza che non infici su quest'obiettivo di cui parli.
Salve, capisco il delicato equilibrio tra il desiderio di rispettare il periodo di no contact e la necessità pratica di recuperare le chiavi. In questi casi, è utile distinguere il bisogno emotivo da quello concreto. Può inviarle un messaggio breve, gentile e neutro, che non apra il dialogo su temi relazionali. Ad esempio: “Ti scrivo solo per chiederti, se ti è comodo, di lasciarmi le chiavi di casa....etc..”. Questo permette di mantenere il distacco emotivo, senza apparire freddo o conflittuale. Se la relazione dovesse riprendere in futuro, un gesto pratico come questo non la comprometterà. Al contrario, dimostrare rispetto e chiarezza può rafforzare l’idea di maturità e autonomia emotiva.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Salve,
capisco quanto possa essere delicato questo momento. Il periodo di "no contact" è spesso utilizzato per dare spazio e tempo a entrambe le persone coinvolte in una separazione, con l’obiettivo di riflettere, rielaborare l'accaduto e ristabilire un equilibrio emotivo.
Tuttavia, la questione delle chiavi di casa rientra in un ambito pratico che può (e in certi casi dovrebbe) essere gestito anche durante questa fase, soprattutto se riguarda la propria sicurezza o serenità personale. Per farlo nel modo più rispettoso possibile del percorso di entrambi, potrebbe essere utile inviare un messaggio breve, chiaro e gentile, che resti su un piano pratico, senza riaprire discorsi emotivi o relazionali. Ad esempio:
"Ciao, ti scrivo solo per una questione pratica: quando ti sarà comodo, potresti per favore riconsegnarmi le chiavi di casa? Possiamo trovare un modo semplice per farlo, anche tramite una persona fidata, se preferisci. Ti ringrazio."
Questo tipo di comunicazione ti permette di mantenere intatto il senso del "no contact" emotivo, evitando fraintendimenti, e allo stesso tempo tutela i tuoi bisogni concreti.
In ogni caso, dato che ogni situazione è unica e carica di vissuti personali, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco quanto possa essere delicato questo momento. Il periodo di "no contact" è spesso utilizzato per dare spazio e tempo a entrambe le persone coinvolte in una separazione, con l’obiettivo di riflettere, rielaborare l'accaduto e ristabilire un equilibrio emotivo.
Tuttavia, la questione delle chiavi di casa rientra in un ambito pratico che può (e in certi casi dovrebbe) essere gestito anche durante questa fase, soprattutto se riguarda la propria sicurezza o serenità personale. Per farlo nel modo più rispettoso possibile del percorso di entrambi, potrebbe essere utile inviare un messaggio breve, chiaro e gentile, che resti su un piano pratico, senza riaprire discorsi emotivi o relazionali. Ad esempio:
"Ciao, ti scrivo solo per una questione pratica: quando ti sarà comodo, potresti per favore riconsegnarmi le chiavi di casa? Possiamo trovare un modo semplice per farlo, anche tramite una persona fidata, se preferisci. Ti ringrazio."
Questo tipo di comunicazione ti permette di mantenere intatto il senso del "no contact" emotivo, evitando fraintendimenti, e allo stesso tempo tutela i tuoi bisogni concreti.
In ogni caso, dato che ogni situazione è unica e carica di vissuti personali, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, immagino quanto possa essere delicata questa situazione. Dopo una relazione così lunga e con un periodo di no contact in corso, è giusto voler rispettare sia il suo bisogno di spazio emotivo sia la possibilità (anche solo teorica) di un riavvicinamento futuro.
Perché è giusto chiedere le chiavi? È una questione pratica e contemporaneamente simbolica: mantenere il controllo sul proprio spazio è un atto di cura verso sé stessi.
Non significa chiudere la porta a un ritorno futuro, ma mettere dei confini sani nel presente.
Se un giorno vi riavvicinerete, sarà in una nuova dinamica, con nuove premesse e non dipenderà dalle vecchie abitudini (come avere le chiavi).
Quando farlo? Il no contact serve a guarire e/o riflettere — ma non dev’essere ostacolo a esigenze logistiche.
Aspettare troppo a lungo può creare disagio (o ambiguità) in lei o nella sua ex ragazza.
Dopo una settimana o due è in genere accettabile gestire comunicazioni necessarie come questa, purché siano neutre e chiare.
Come farlo (senza rompere il no contact emotivo)? Può inviarle un messaggio breve, chiaro e rispettoso, con un tono neutro. Ecco un esempio: "Ciao [nome], spero tu stia bene. Ti scrivo solo per una questione pratica: quando ti è comodo, potresti restituirmi le chiavi di casa? Possiamo organizzarci in modo semplice, anche lasciandole nella buca delle lettere o tramite qualcuno, se preferisci. Ti ringrazio in anticipo."
Ciò che le consiglio, poi, è:
- Non aprire il messaggio a emozioni, ricordi o domande sul rapporto.
- Se possibile, offra modalità di consegna che evitino il contatto diretto (buca delle lettere, consegna a un amico, ecc.).
- Non risponda ad eventuali osservazioni personali che lei potrebbe fare nella risposta (a meno che non voglia parlare e lei sia pronto).
Cosa evitare:
- Frasi come “mi dispiace doverlo chiedere” o “non volevo disturbarti” — sono cortesi ma potrebbero suonare come tentativi indiretti di riaprire il contatto emotivo.
- Un tono freddo o accusatorio — mantenga la neutralità.
- Usare questo pretesto per sondare il terreno su un possibile ritorno. Non è il momento, a meno che lei non pensa che lo sia.
Il modo migliore per utilizzare il no contact in questo periodo è:
- Rispettare davvero il no contact dopo questo messaggio.
- Lavorare su se stesso in questo periodo.
Quando (e se) ci sarà un riavvicinamento, sarà basato su basi nuove, non su vecchie abitudini.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Perché è giusto chiedere le chiavi? È una questione pratica e contemporaneamente simbolica: mantenere il controllo sul proprio spazio è un atto di cura verso sé stessi.
Non significa chiudere la porta a un ritorno futuro, ma mettere dei confini sani nel presente.
Se un giorno vi riavvicinerete, sarà in una nuova dinamica, con nuove premesse e non dipenderà dalle vecchie abitudini (come avere le chiavi).
Quando farlo? Il no contact serve a guarire e/o riflettere — ma non dev’essere ostacolo a esigenze logistiche.
Aspettare troppo a lungo può creare disagio (o ambiguità) in lei o nella sua ex ragazza.
Dopo una settimana o due è in genere accettabile gestire comunicazioni necessarie come questa, purché siano neutre e chiare.
Come farlo (senza rompere il no contact emotivo)? Può inviarle un messaggio breve, chiaro e rispettoso, con un tono neutro. Ecco un esempio: "Ciao [nome], spero tu stia bene. Ti scrivo solo per una questione pratica: quando ti è comodo, potresti restituirmi le chiavi di casa? Possiamo organizzarci in modo semplice, anche lasciandole nella buca delle lettere o tramite qualcuno, se preferisci. Ti ringrazio in anticipo."
Ciò che le consiglio, poi, è:
- Non aprire il messaggio a emozioni, ricordi o domande sul rapporto.
- Se possibile, offra modalità di consegna che evitino il contatto diretto (buca delle lettere, consegna a un amico, ecc.).
- Non risponda ad eventuali osservazioni personali che lei potrebbe fare nella risposta (a meno che non voglia parlare e lei sia pronto).
Cosa evitare:
- Frasi come “mi dispiace doverlo chiedere” o “non volevo disturbarti” — sono cortesi ma potrebbero suonare come tentativi indiretti di riaprire il contatto emotivo.
- Un tono freddo o accusatorio — mantenga la neutralità.
- Usare questo pretesto per sondare il terreno su un possibile ritorno. Non è il momento, a meno che lei non pensa che lo sia.
Il modo migliore per utilizzare il no contact in questo periodo è:
- Rispettare davvero il no contact dopo questo messaggio.
- Lavorare su se stesso in questo periodo.
Quando (e se) ci sarà un riavvicinamento, sarà basato su basi nuove, non su vecchie abitudini.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Salve, la tua domanda è delicata, perchè il periodo del “no contact” è una strategia per creare spazio emotivo, rielaborare la separazione e, a volte riaprire le possibilità di un futuro diverso. Chiedere la restituzione delle chiavi può entrare in contrasto con questo intento, ma molto dipende dal modo in cui viene fatto.
Una settimana è ancora un tempo breve, soprattutto se la separazione è recente e carica di sentimenti. Se non ci sono ragioni urgenti (per es. sicurezza, gestione di spazi condivisi), puoi valutare di attendere ancora qualche giorno, finché senti che il bisogno di chiarezza pratica non diventa un peso.Puoi usare un messaggio breve, chiaro e gentile, che mantenga il distacco emotivo ma senza chiudere alcuna porta.
Chiedere le chiavi non comprimette il futuro, non è un gesto definitivo, né un segnale di chiusura emotiva, anzi, se lo fai con rispetto può rafforzare la tua posizione e comunicare che stai affrontando la separazione con maturità.
Quindi scrivi ma non cercare spiegazioni o aperture in questa fase: ogni parola in più rischia di riattivare dinamiche da cui stai cercando, giustamente, di prendere distanza. Se un nuovo inizio sarà possibile, verrà dopo una reale elaborazione da entrambe le parti.
Nel frattempo resto a disposizione se vorrai esplorare anche come elaborare emotivamente questa separazione. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Una settimana è ancora un tempo breve, soprattutto se la separazione è recente e carica di sentimenti. Se non ci sono ragioni urgenti (per es. sicurezza, gestione di spazi condivisi), puoi valutare di attendere ancora qualche giorno, finché senti che il bisogno di chiarezza pratica non diventa un peso.Puoi usare un messaggio breve, chiaro e gentile, che mantenga il distacco emotivo ma senza chiudere alcuna porta.
Chiedere le chiavi non comprimette il futuro, non è un gesto definitivo, né un segnale di chiusura emotiva, anzi, se lo fai con rispetto può rafforzare la tua posizione e comunicare che stai affrontando la separazione con maturità.
Quindi scrivi ma non cercare spiegazioni o aperture in questa fase: ogni parola in più rischia di riattivare dinamiche da cui stai cercando, giustamente, di prendere distanza. Se un nuovo inizio sarà possibile, verrà dopo una reale elaborazione da entrambe le parti.
Nel frattempo resto a disposizione se vorrai esplorare anche come elaborare emotivamente questa separazione. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Capisco bene quanto sia delicato per lei questo momento. Interrompere un legame dopo sei anni lascia inevitabilmente un vuoto pieno di domande, speranze, ma anche di paure. Decidere di intraprendere un periodo di “no contact” dimostra che sta provando a rispettare uno spazio di silenzio, necessario per metabolizzare la separazione, far decantare le emozioni e magari, in futuro, vedere le cose con più chiarezza da entrambe le parti. La questione pratica delle chiavi di casa, tuttavia, tocca un aspetto molto concreto che spesso riaccende la sofferenza: doverle chiedere rischia di farle sentire di “rompere” quel silenzio protettivo. È un timore comprensibile, ma è importante ricordare che prendersi cura di confini chiari è spesso un atto di rispetto reciproco, non una minaccia a un possibile futuro. Restituire le chiavi rappresenta simbolicamente la chiusura di una porta concreta che, se un giorno si riaprirà, dovrà farlo con una nuova modalità, più consapevole e forse più autentica. Provi a valutare se davvero è indispensabile farlo subito. Se dentro di lei sente che questa cosa la tiene in sospeso o le crea disagio, allora è giusto trovare un modo semplice e rispettoso per chiederlo. Può farlo con un messaggio breve, gentile, chiaro, senza caricarlo di altre parole o aspettative. Non è necessario entrare in discorsi sulla relazione o sul futuro: bastano poche righe in cui esprime che per motivi di sicurezza o di ordine pratico le farebbe piacere riavere le chiavi e che, se vuole, può lasciarle in buca o recapitarle in modo neutro. Non c’è un momento perfetto, ma c’è un modo che può ridurre l’impatto emotivo: mantenere la comunicazione limitata a questo gesto pratico. Così il “no contact” emotivo resta intatto. Non si senta in colpa se questa richiesta può sembrarle fredda o distante: è una forma di rispetto, anche verso di lei, che sta cercando di mettere ordine dentro di sé. Dopo aver fatto questa comunicazione, torni a rispettare il silenzio. Non aggiunga altre spiegazioni, non usi questo pretesto per riaprire discorsi che in questo momento non farebbero bene né a lei né, probabilmente, a lei. Se un domani ci sarà lo spazio per risentirvi in modo nuovo, lo sarà perché avrà rispettato questo confine adesso. Le auguro di attraversare questo passaggio con la cura che merita, perché è un atto di responsabilità verso se stesso e verso un legame che, in qualunque forma potrà evolversi, ha bisogno di essere trattato con delicatezza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, vivere un momento di attesa e di rottura come questo non è mai semplice. Quando e come fare le cose deve deciderlo lei in base a come la fanno sentire e in base a ciò che sarebbe più giusto per lei, non in base a ciò che forse potrebbe accadere in futuro.
In momenti come questi, anche se estremamente difficile, dobbiamo lasciar spazio alle emozioni che proviamo nel presente ed accoglierle senza affannarci con il futuro o rimuginare sul passato.
Ovviamente farlo da soli a volte rimane ancora più difficile, chiedere aiuto per riprendere in mano la sua vita potrebbe essere il primo passo per concentrarsi su se stesso e concedersi di vivere pienamente la sua vita.
In momenti come questi, anche se estremamente difficile, dobbiamo lasciar spazio alle emozioni che proviamo nel presente ed accoglierle senza affannarci con il futuro o rimuginare sul passato.
Ovviamente farlo da soli a volte rimane ancora più difficile, chiedere aiuto per riprendere in mano la sua vita potrebbe essere il primo passo per concentrarsi su se stesso e concedersi di vivere pienamente la sua vita.
Ciao, non credo ci sia un momento giusto. Sono sempre richieste che fanno soffrire perchè ci pongono di fronte alla realtà. Ma penso che in modo delicato e gentile sia la chiave per rendere il tutto meno difficile e chiarendo cosa significa questo gesto per te (non significa chiusura ma... ). Fallo quando te la senti e se lo senti.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno,
la premessa è che non esistono standard o manuali per gestire la vita quotidiana. Non conoscendo voi o le circostanze della separazione si possono dare risposte superficiali, ma in generale il consiglio è di valutare la situazione nel rispetto dei propri tempi e quelli dell'altra persona. Probabilmente la cosa migliore, dato che mi pare di capire che l'intenzione sia quella di ricostruire un rapporto, è di essere trasparenti circa le proprie intenzioni e necessità, accogliendo il pensiero dell'altro.
Un caro saluto
la premessa è che non esistono standard o manuali per gestire la vita quotidiana. Non conoscendo voi o le circostanze della separazione si possono dare risposte superficiali, ma in generale il consiglio è di valutare la situazione nel rispetto dei propri tempi e quelli dell'altra persona. Probabilmente la cosa migliore, dato che mi pare di capire che l'intenzione sia quella di ricostruire un rapporto, è di essere trasparenti circa le proprie intenzioni e necessità, accogliendo il pensiero dell'altro.
Un caro saluto
Buongiorno, quello che stai vivendo è un momento delicato e comprensibilmente carico di emozioni. Il “no contact” nasce proprio per dare uno spazio di riflessione e distacco emotivo, spesso necessario dopo una relazione lunga e significativa.
Chiedere la restituzione delle chiavi di casa è un atto legittimo e importante per tutelare i propri confini, anche simbolicamente. Se il timore è che questo gesto possa “rompere” il silenzio in modo negativo, puoi valutare di farlo attraverso un'amicizia in comune, che possa fare da intermediario, o presso un'attività pubblica che si conosce bene.
Decidere, invece, di farsi sentire in prima persona comporterebbe un contatto neutro e rispettoso, ad esempio con un messaggio breve e chiaro, evitando toni emotivi o ambigui.
Considera, che sarebbe più complesso poi gestire l'incontro di persona se non si è pronti.
Prenditi cura di te in questo periodo di riflessione. Prendersi cura di sé è fondamentale per attraversare il periodo di distacco con maggiore consapevolezza. Un futuro rapporto (qualunque forma possa prendere) nasce prima di tutto da un buon rapporto con se stessi. Buona riflessione!
Chiedere la restituzione delle chiavi di casa è un atto legittimo e importante per tutelare i propri confini, anche simbolicamente. Se il timore è che questo gesto possa “rompere” il silenzio in modo negativo, puoi valutare di farlo attraverso un'amicizia in comune, che possa fare da intermediario, o presso un'attività pubblica che si conosce bene.
Decidere, invece, di farsi sentire in prima persona comporterebbe un contatto neutro e rispettoso, ad esempio con un messaggio breve e chiaro, evitando toni emotivi o ambigui.
Considera, che sarebbe più complesso poi gestire l'incontro di persona se non si è pronti.
Prenditi cura di te in questo periodo di riflessione. Prendersi cura di sé è fondamentale per attraversare il periodo di distacco con maggiore consapevolezza. Un futuro rapporto (qualunque forma possa prendere) nasce prima di tutto da un buon rapporto con se stessi. Buona riflessione!
Caro paziente,
la situazione che descrive è delicata e richiede un equilibrio tra il rispetto del proprio bisogno di chiudere alcuni aspetti pratici della relazione e il desiderio di non compromettere un eventuale riavvicinamento futuro.
Il periodo di "no contact" viene spesso scelto per creare uno spazio emotivo necessario alla riflessione, sia personale che reciproca, e per favorire una rielaborazione della fine del rapporto. Tuttavia, la gestione di questioni concrete, come la restituzione delle chiavi, è legittima e può essere affrontata con tatto, senza necessariamente vanificare il percorso intrapreso.
Le suggerisco di inviare un messaggio breve, rispettoso e neutro nel tono, focalizzandosi esclusivamente sull’aspetto pratico, ad esempio:
"Ciao, spero tu stia bene. Quando ti è comodo, potremmo accordarci per la restituzione delle chiavi. Preferisco chiudere con ordine questa parte, nel rispetto di entrambi. Grazie."
Questo tipo di comunicazione:
– è diretta ma non invadente,
– non apre una conversazione emotiva,
– non interrompe il “no contact” sul piano affettivo,
– mostra rispetto verso la persona e verso la relazione trascorsa.
Ricordi che prendersi cura dei confini personali è un atto di rispetto anche nei confronti dell’altro. Se in futuro ci saranno i presupposti per un riavvicinamento, questo gesto sarà stato comunque compiuto con dignità e chiarezza.
Resto a disposizione,
un caro saluto
Giulia Masin
la situazione che descrive è delicata e richiede un equilibrio tra il rispetto del proprio bisogno di chiudere alcuni aspetti pratici della relazione e il desiderio di non compromettere un eventuale riavvicinamento futuro.
Il periodo di "no contact" viene spesso scelto per creare uno spazio emotivo necessario alla riflessione, sia personale che reciproca, e per favorire una rielaborazione della fine del rapporto. Tuttavia, la gestione di questioni concrete, come la restituzione delle chiavi, è legittima e può essere affrontata con tatto, senza necessariamente vanificare il percorso intrapreso.
Le suggerisco di inviare un messaggio breve, rispettoso e neutro nel tono, focalizzandosi esclusivamente sull’aspetto pratico, ad esempio:
"Ciao, spero tu stia bene. Quando ti è comodo, potremmo accordarci per la restituzione delle chiavi. Preferisco chiudere con ordine questa parte, nel rispetto di entrambi. Grazie."
Questo tipo di comunicazione:
– è diretta ma non invadente,
– non apre una conversazione emotiva,
– non interrompe il “no contact” sul piano affettivo,
– mostra rispetto verso la persona e verso la relazione trascorsa.
Ricordi che prendersi cura dei confini personali è un atto di rispetto anche nei confronti dell’altro. Se in futuro ci saranno i presupposti per un riavvicinamento, questo gesto sarà stato comunque compiuto con dignità e chiarezza.
Resto a disposizione,
un caro saluto
Giulia Masin
Gentile anonimo,
direi che prima di iniziare questo periodo "no contact" sarebbe opportuno vedersi un'ultima volta o concordare un'altra modalità per la restituzione di chiavi o oggetti vari rimasti in possesso dell'altro/a o dirsi cose rimaste non dette o rimaste in sospeso. Trovo che questo periodo di distacco sia più funzionale a riflettere se non ci sono strascichi di alcun tipo che possano comunque mantenere connessioni e magari sostenere false speranze ("Tanto ci dovremo comunque rivedere per la restituzione chiavi...").
Dottoressa Roberta Daminelli
direi che prima di iniziare questo periodo "no contact" sarebbe opportuno vedersi un'ultima volta o concordare un'altra modalità per la restituzione di chiavi o oggetti vari rimasti in possesso dell'altro/a o dirsi cose rimaste non dette o rimaste in sospeso. Trovo che questo periodo di distacco sia più funzionale a riflettere se non ci sono strascichi di alcun tipo che possano comunque mantenere connessioni e magari sostenere false speranze ("Tanto ci dovremo comunque rivedere per la restituzione chiavi...").
Dottoressa Roberta Daminelli
Buongiorno,
La sua domanda richiede alcune informazioni e non c'è una risposta universalmente valida. Come vi siete lasciati? Come lei si sentirebbe a rivedere la sua ex anche solo per la restituzione delle chiavi? Il modo sicuramente dovrebbe essere chiaro e pacato anche se essenziale. Per quanto riguarda il momento giusto, dipende dal rapporto che avete e da come siete. Essendo in no contact, potrebbe passare del tempo prima di riprendere i rapporti. Tuttavia, si tratterebbe di un motivo logistico a lei necessario, per cui valuterà lei quando sarà il momento adatto per contattare la sua ex. Le consiglio di farlo quando si sentirà meglio e quando parlare con lei non le riattiverà emozioni spiacevoli.
Se aiuta, può chiedere ad un amico in comune di ritirare le chiavi, così da evitare l'incontro di persona con la sua ex.
Chiaramente, si tratta di possibilità: farà le sue considerazioni e capirà cosa è più giusto fare per lei.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di appprofondimento. Cordiali saluti
La sua domanda richiede alcune informazioni e non c'è una risposta universalmente valida. Come vi siete lasciati? Come lei si sentirebbe a rivedere la sua ex anche solo per la restituzione delle chiavi? Il modo sicuramente dovrebbe essere chiaro e pacato anche se essenziale. Per quanto riguarda il momento giusto, dipende dal rapporto che avete e da come siete. Essendo in no contact, potrebbe passare del tempo prima di riprendere i rapporti. Tuttavia, si tratterebbe di un motivo logistico a lei necessario, per cui valuterà lei quando sarà il momento adatto per contattare la sua ex. Le consiglio di farlo quando si sentirà meglio e quando parlare con lei non le riattiverà emozioni spiacevoli.
Se aiuta, può chiedere ad un amico in comune di ritirare le chiavi, così da evitare l'incontro di persona con la sua ex.
Chiaramente, si tratta di possibilità: farà le sue considerazioni e capirà cosa è più giusto fare per lei.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di appprofondimento. Cordiali saluti
Gentile utente,
a mio parere non c'è un momento migliore o un momento peggiore.. dipende molto dai rapporti e dai modi in cui la relazione si è conclusa, nonostante il rispetto debba esserne alla base. Credo che contattarla tranquillamente facendo anche un riferimento alle chiavi possa andare bene sia ora sia tra un po' di tempo.
Poi per quanto riguarda un futuro di nuovo insieme, dovrà essere una scelta voluta da entrambi senza forzature.
Se ha bisogno di parlarne ancora, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
a mio parere non c'è un momento migliore o un momento peggiore.. dipende molto dai rapporti e dai modi in cui la relazione si è conclusa, nonostante il rispetto debba esserne alla base. Credo che contattarla tranquillamente facendo anche un riferimento alle chiavi possa andare bene sia ora sia tra un po' di tempo.
Poi per quanto riguarda un futuro di nuovo insieme, dovrà essere una scelta voluta da entrambi senza forzature.
Se ha bisogno di parlarne ancora, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Salve, il “no contact” serve a creare distanza, interrompere le dinamiche abituali e permettere a entrambi di riorganizzarsi emotivamente. Ogni comunicazione durante questo periodo, anche se pratica, ha un impatto sul processo in corso.
Chiedere la restituzione delle chiavi non è solo un gesto pratico: può essere percepito come un segnale di chiusura, oppure come un atto neutro, a seconda del momento e del modo in cui viene fatto. Per questo, diventa una mossa delicata, che può cambiare gli equilibri. Il “quando” e il “come” della richiesta non sono dettagli: fanno parte della strategia complessiva, e dipendono da cosa si vuole ottenere nel lungo termine, anche a livello relazionale. In questi casi, non si tratta tanto di giusto o sbagliato, ma di funzionale o disfunzionale rispetto all’obiettivo che ci si pone.
Chiedere la restituzione delle chiavi non è solo un gesto pratico: può essere percepito come un segnale di chiusura, oppure come un atto neutro, a seconda del momento e del modo in cui viene fatto. Per questo, diventa una mossa delicata, che può cambiare gli equilibri. Il “quando” e il “come” della richiesta non sono dettagli: fanno parte della strategia complessiva, e dipendono da cosa si vuole ottenere nel lungo termine, anche a livello relazionale. In questi casi, non si tratta tanto di giusto o sbagliato, ma di funzionale o disfunzionale rispetto all’obiettivo che ci si pone.
gentile x,
mi verrebbe da chiederle se è davvero le chiavi che rivuole, o le chiavi stanno assumendo un ruolo simbolico per riportare mentalmente un contatto in lei oppure per timore che l'azione di riprendersi le chiavi possa significare un momento di chiusura? considerando questa settimana di "assenza". ciò potrebbe andare in conflitto con quello che lei in realtà sente di vivere, ovvero nella sua ultima frase lei parla di rinnovo e successivamente di nuovo rapporto insieme, un riprendere le chiavi potrebbe andare in conflitto con questo suo stato d'animo. Se vuole approfondire la tematica e vuole raccontarsi, prenoti una consulenza online. Sarò lieta di accoglierla.
Dott.ssa Maulicino Jasmine
mi verrebbe da chiederle se è davvero le chiavi che rivuole, o le chiavi stanno assumendo un ruolo simbolico per riportare mentalmente un contatto in lei oppure per timore che l'azione di riprendersi le chiavi possa significare un momento di chiusura? considerando questa settimana di "assenza". ciò potrebbe andare in conflitto con quello che lei in realtà sente di vivere, ovvero nella sua ultima frase lei parla di rinnovo e successivamente di nuovo rapporto insieme, un riprendere le chiavi potrebbe andare in conflitto con questo suo stato d'animo. Se vuole approfondire la tematica e vuole raccontarsi, prenoti una consulenza online. Sarò lieta di accoglierla.
Dott.ssa Maulicino Jasmine
Buongiorno. Il nesso tra la consegna delle chiavi e la possibilità di interrompere il vostro periodi di riflessione (avete concordato un periodo di pausa o vi siete lasciati e dovete elaborare la fine del rapporto?).
Si può chiedere la consegna delle chiavi, anche senza vedersi (es. lasciarle nella buca, o a un portiere etc.) ma soprattutto mantenendo il confine. Se ci sono difficoltà a mettere in modo chiaro i confini all'altro, quello forse è un pezzo proprio di cui prendersi cura.
Se il vederla le smuove qualcosa e questo la può far vacillare, questo è comprensibile e ha senso dopo 6 anni condivisi insieme e in un momento delicato come questo. Mi prenderei cura anche, eventualmente, di quello scombussolamento emotivo. Il tempo di elaborazione è un tempo prezioso, di attribuzione di significato. Essere adulti significa anche sentirsi liberi e consapevoli di lasciare andare l'altro, di augurargli che ovunque andrà si spesa sia un posto bellissimo, e ciò che si è vissuto insieme tiene la sua traccia nella propria storia, nel proprio corpo.
Se può esserle utile uno spazio di supporto, rimango a sua disposizione. anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Si può chiedere la consegna delle chiavi, anche senza vedersi (es. lasciarle nella buca, o a un portiere etc.) ma soprattutto mantenendo il confine. Se ci sono difficoltà a mettere in modo chiaro i confini all'altro, quello forse è un pezzo proprio di cui prendersi cura.
Se il vederla le smuove qualcosa e questo la può far vacillare, questo è comprensibile e ha senso dopo 6 anni condivisi insieme e in un momento delicato come questo. Mi prenderei cura anche, eventualmente, di quello scombussolamento emotivo. Il tempo di elaborazione è un tempo prezioso, di attribuzione di significato. Essere adulti significa anche sentirsi liberi e consapevoli di lasciare andare l'altro, di augurargli che ovunque andrà si spesa sia un posto bellissimo, e ciò che si è vissuto insieme tiene la sua traccia nella propria storia, nel proprio corpo.
Se può esserle utile uno spazio di supporto, rimango a sua disposizione. anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buonasera,
la fine di una relazione importante può portare con sé molte emozioni complesse e contraddittorie. È normale sentirsi confusi, in bilico tra il bisogno di distanza e il desiderio di mantenere un qualche tipo di contatto o chiarezza.
In momenti come questi, può essere utile avere uno spazio protetto in cui esplorare ciò che si sta vivendo, fare chiarezza sui propri bisogni e trovare un modo più consapevole per affrontare anche gli aspetti pratici e relazionali.
Resto disponibile, se lo desidera, per iniziare insieme un percorso di ascolto e accompagnamento.
Un caro saluto,
A.B.
la fine di una relazione importante può portare con sé molte emozioni complesse e contraddittorie. È normale sentirsi confusi, in bilico tra il bisogno di distanza e il desiderio di mantenere un qualche tipo di contatto o chiarezza.
In momenti come questi, può essere utile avere uno spazio protetto in cui esplorare ciò che si sta vivendo, fare chiarezza sui propri bisogni e trovare un modo più consapevole per affrontare anche gli aspetti pratici e relazionali.
Resto disponibile, se lo desidera, per iniziare insieme un percorso di ascolto e accompagnamento.
Un caro saluto,
A.B.
Salve, se desidera continuare questo periodo di "pausa di riflessione" faccia ciò che si senta. Provi a parlarne con lei spiegandole che vorrebbe le chiavi di casa ma senza un contatto, per evitare interferenze ed insieme provare a trovare una soluzione per la restituzione. Le consiglio comunque di comunicarle ciò che sente di fare, in modo chiaro ed empatico.
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Gentile utente,
non c'è un "momento giusto" definibile a priori per chiedere la restituzione. Ogni situazione e ogni persona sono uniche, e quello che funziona per una coppia potrebbe non funzionare per un'altra. Valuta bene cosa ti fa sentire più a tuo agio e ti permette di mantenere la tua serenità.
Un caro saluto,
dott.ssa Lucia Boniotti
non c'è un "momento giusto" definibile a priori per chiedere la restituzione. Ogni situazione e ogni persona sono uniche, e quello che funziona per una coppia potrebbe non funzionare per un'altra. Valuta bene cosa ti fa sentire più a tuo agio e ti permette di mantenere la tua serenità.
Un caro saluto,
dott.ssa Lucia Boniotti
Capisco quanto sia delicato questo momento per te. Se desideri mantenere il “no contact”, è importante gestire la questione delle chiavi in modo pratico e neutro. Puoi inviare un breve messaggio, gentile ma diretto, chiedendo la restituzione senza entrare in temi personali. In questo modo tuteli te stesso e chiudi una questione concreta, senza compromettere il tuo percorso di distacco e riflessione. Quando farlo? Quando ti senti pronto
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