Salve, ho 49 anni, eventi traumatici, lutti, l ultimo materno 20 mesi fa, una psicoterapia recente c

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Salve, ho 49 anni, eventi traumatici, lutti, l ultimo materno 20 mesi fa, una psicoterapia recente che mi smuove molto, troppo, mi fa avere Flashback ricordi che erano sepolti ma ha aumentato ansia e paure. Ecco il mio nome ora è Paura di...
Morire ed impazzire. Dicono che sia così controllata che esercito e non perdo il controllo. Ma il sintomo più brutto di tutta la vita è la confusione, stordimento, difficoltà di ragionamento, depressione ape stare di fare cose che non mi vanno o piacciono e chiudo il cervello, dico io. Il problema che pure sulle cose che mi piacciono, tipo scrivere per teatro amatoriale o leggere. Fatico a stare concentrata.mi vien sonno o bruciano occhi o rileggo 5 v perché non fermo in memoria. Se mi arrabbio aumenta ma confusione e paura. Sono una che non ricordava nulla dell infanzia e mi faceva strano ma non ci facevo caso piu di tanto, poi studiavo l parti se dovevo fare l attrice e dopo un po di eventi brutti, non Sn più riuscita. Ho fatto un test di ginnastica mentale per vedere deficit e non ne ho, ma la confusione e la testa stanca continua. Mi si dice che non è un blocco mnemonico da deficit. Questa settimana tremendo, ho avuto ansia e paura che tenevo da mesi, e fatto con esito negativo, avrei dovuto essere libera e rilassata. Invece mi Sn trovata a controllare il pensiero, mi parlavano, e faticavo a tenere a mente, richiedevo e mi arrabbiavo giudicandomi rimbambita o con j. Problema neurologico. Poi ho avuto notizia della perdita di un amico di vecchia data, che ha riaperto tante cose brutte, era amico pure di mio fratello perso 11 anni fa. E da sabato che tutto ciò, poi pure in seduta da uno psicoterapeuta da cui vado, è aumentata la confusione ma come non mai. Fatico a ragionare fluida, come un tarlo nel cervello, ogni cosa provo a farla come i bimbi, dico prendi la ricetta, poi il numero, se ad es devo prendere un appto medico a papà. Ma la testa è stanca. Da quando faccio psicoterapia, ho provato l emdr, mi escono flashbacks mai pensati di avere. 3 notti fa, di quando ero bambina, stavo sull altalena e mi incrociavo con la corda o di mio fratello che registrava allo stereo delle musiche. Persino il click dello stereo ho sentito vivido. La psichiatra mi dice di essere ansiosa depressa reattiva. Mi voleva dare un ansiolitico mattina e un medicinale che agisce su ansia ma che appartiene agli antipsicotici, disturbi di bipolarismo ecc. Siccome mi è presa male mi ha detto che io non sono matta. Anzi fin troppo presente e che lotto tra razionale eccessivo e mondo interiore bloccato e ha detto di prendere al momento solo l ansiolitico pure la sera. Sono tre giorni che lo piglio ma lo stato di confusione ci sta, e non lo sopporto più. Voglio riragionare bene, non lavoro, ma se lo avessi così come farei. Lo psicoterapeuta mi dice che sono disturbi da stress post trauma. Capivo 20 mesi fa persa mamma, che stavo un po cosi, e spaventata perché e aveva demenza e temevo iniziasse pure a me. Ma oggi, questi giorni invece di godere dell esito di un esame, mi sento aggravata da ansia, pure un nucleo depressivo e questo rallentamento. Forse la psicoterapia mi danneggia? Mi sento persa, passo da una percezione di testa leggera, distacvo da me, a questo affaticamento. Io oggi avevo prove teatrali annullate perché nei gg scorsi non ho avuto forza di mettermi lì a pensare ai movimenti da scrivere. Mi prende il panico. Ah sempre l psicoterapeuta parla di amnesie o momenti dissociativi. È orribile. Immaginatevi che ieri dicevo prendere soldi per pagare bollette e ancora prima di contare, una ansia tremenda, dicevo,ora metti questi qui, quelli li, poi fare i calcoli non vi dico, ancora più nebbia. Non tornerò mai più lucida e fresca di ragionamento e testa? Non ho mai fatto uso di droghe, piglio medicine per mie patologie ma non sono credo responsabili. Boh capisco i Traumi, ma dopo 20 mesi dal lutto, proprio questa settimana mi sento più bloccata. Ho paura del black out del mio cervello.
Gentilissima, se come ci dice e già seguita da uno psicoterapeuta è da una psichiatra e’ a loro che deve rivolgere le domande che pone a noi qui. Un saluto cordiale, Mart Corradi.

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Gentilissima, concordo con la collega nel porre in totale libertà tutti questi quesiti anche ai colleghi che la seguono sia come psicoterapia che come aspetto farmacologico. Può succedere che iniziando una psicoterapia vengano toccate "corde" dolorose e che necessitano di più tempo per essere sistemate. Soprattutto quando riguardano fatti accaduti indietro nel tempo.
Anche alcuni farmaci possono richiedere tempo prima che inizino a fare effetto. Non ha specificato che farmaci prende, ma per esempio gli antidepressivi possono richiedere anche un paio di settimane.
Si senta libera di esprimere queste paure di rimanere bloccata anche con la terapeuta così da lavorare assieme anche su quegli aspetti.
A disposizione per chiarimenti, un cordiale saluto, dott.ssa Giulia Zani
Concordo con le colleghe, faccia sempre riferimento alle figure che la seguono. Per quanto riguarda i traumi sicuramente la terapia EMDR è molto indicata.
Gentile Utente,
L’ EMDR è un approccio che scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora, fatto di ricordi, emozioni, vissuti che per i motivi più disparati sono stati oscurati dagli anni. La mente va sempre a protezione di sé stessa. Ciò che sta vivendo è doloroso ma fisiologico, e la confusione e i flashback altro non sono che i tentativi della sua mente di “digerire” i contenuti che la terapia sta riportando a galla. È spiacevole, ripeto, ma fisiologico. Non tema di portare i suoi timori o dubbi nella relazione terapeutica, magari anche aumentando la frequenza degli incontri con il suo terapeuta visto lo stato di bisogno così acuto che ci riferisce. Teniamo duro.
Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno. Ripeto anch'io quanto suggerito dalle colleghe: si affidi,con tutta la paura che genera questo verbo,al suo terapeuta. Solitamente quando si è in terapia e si cercano altri pareri è possibile che il sistema difensivo stia boicottando la cosidetta "alleanza terapeutica" e in questo caso è solo il vostro rapporto terapeutico l'unica forma di contenimento della sua Paura
Buongiorno concordo con i colleghi, si affidi alla sua terapeuta che la sta seguendo. Il percorso di psicoterapia non è per niente facile e possono esserci dei momenti emotivamente forti. Esponga i suoi dubbi a chi la segue se poi non si sente adeguatamente supportata cambi psicoterapeuta.
Le auguro di stare meglio.
Dott. ssa Lorico
Buongiorno considerando la sua storia politraumatizzata le consiglio un trattamento con un metodo scientifico basato sull EMDR. "L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 44 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze. Con i miei pazienti ho ottenuto risultati eccezionali!
Gentilissima, traspare dalle Sue parole una forte sfiducia in se stessa , come se tutto il controllo che cerca di agire sull'esterno sfuggisse poi completamente di mano rispetto a ciò che invece accade all'interno. Comprendo bene la sofferenza e paura della percezione di "non potersi fidare di se stessi". Allo stesso modo però traspare non completa fiducia verso le figure professionali che la seguono nel percorso. Questo potrebbe farci riflettere sul fatto che sia un elemento interno che da segnali generali di paura: parlarne liberamente col proprio terapeuta è già un atto terapeutico in sé, per il tentativo di affidarsi a qualcuno e vedere cosa succede, e perché si portano elementi preziosi in terapia per progredire nel lavoro che insieme state facendo.
Gentilissima buongiorno,
concordo con i colleghi sul fatto che una psicoterapia può mettere in luce contenuti dolorosi che per essere elaborati a volte devono necessariamente passare per un transitorio stato di malessere.
allo stesso modo è assolutamente legittimo che si chieda perchè le stia succedendo questo e per un tempo che sembra piuttosto lungo.
In psicoterapia è fondamentale rispettare i tempi e i bisogni del paziente, e tali bisogni potrebbero essere quelli di un maggior supporto per cui si può valutare di aumentare il numero delle sedute oppure, al contrario, vi può essere la necessità di rallentare considerando l'ipotesi di diminuire la frequenza delle sedute oppure di andare "meno nel profondo" per un pò. è necessario però che tali considerazioni le faccia liberamente col suo terapeuta col quale sono certo che potrete trovare l'approccio migliore.
Un cordiale saluto. Michele Vecera
Buon giorno e grazie per l'accurata descrizione della situazione. L'elaborazione di un lutto o di lutti non è affatto semplice e se non accuratamente gestita può dare sfogo e far emergere comportamenti e vissuti invalidanti non sempre facili da gestire. Tali vissuti possono sfociare in comportamenti confusivi e spesso disfunzionali che a lungo andare, nel tempo, si trasformano in veri e propri eventi invalidanti. Potrei consigliarle, con il suo terapeuta di riferimento, di soffermarsi ad analizzare tali comportamenti e cercare assieme al terapeuta cause e strategie da mettere in atto al fine di raggiungere il benessere psico-fisico di cui ha bisogno. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi e auguri di buone feste.
Buongiorno, purtroppo non c'è un modo o un metodo che basta una bacchetta magica e tutto sparisce,....Quello che le sta proponendo la sua Psicoterapeuta è già molto buono,.... putroppo questo le sta causando malessere ma vedrà che affidandosi a lei e con l'aiuto di farmaci, la vima della montagna potrà essere raggiunta... tenga duro per il panorama diverso che finalmente andrà a vedere...
Salve, all'inizio le terapie possono aprono varchi spaventosi, ma parlandone con il suo terapeuta e con lo/la psichiatra troverete il modo per intraprendere la giusta via. Ci vuol tempo sia ai farmaci sia alla terapia per dare risultati e soprattutto serve che lei porti tutto il malessere e i dubbi (anche sulla terapia stessa) che pone sulla sua mail, serviranno a entrambi i colleghi per trovare il giusto passo e accompagnarla dove vuole arrivare.
Un caro saluto
Dott.ssa Berton Erika
Buonasera,
la psicoterapia non sempre è un percorso semplice, passa attraverso l'apertura di ferite dolorose, soprattutto se si trattano lutti o traumi. Credo che in questa fase abbia una grande importanza la fiducia e l'alleanza che ha creato con il suo terapeuta per affrontare liberamente la sua confusione, le sue paure e i suoi dolori. L'EMDR è una terapia efficace per il superamento dei traumi, quindi credo che possa proseguire le questa strada rispettando i suoi tempi e accogliendo le sue emozioni.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Contiero
Quella che descrive è una situazione di grande ansia ed agitazione, accompagnata ad una profonda sofferenza soggettiva dovuta a diversi traumi e lutti che l'anno colpita negli ultimi due anni. È importante che lei abbia deciso di rivolgersi a figure professionali specifiche per farsi aiutare, quali lo psicoterapeuta e lo psichiatra. Recuperare ricordi che non si pensava di avere, anche dolorosi, succede frequentemente nel corso di una psicoterapia e una quota aggiuntiva di dolore, soprattutto all'inizio, direi che è quasi fisiologica. Parli a fondo, se non lo sta già facendo, con il suo psicoterapeuta delle difficoltà che sta incontrando, solo in questo modo potrà aiutarla davvero.
Buonasera l'elaborazione del lutto non è una cosa così semplice e ha bisogno del suo tempo che non è uguale per tutti. Il percorso psicoterapeuta è l'unica via che la possa aiutare a stare meglio. Come le dicono i colleghi si affidi al suo terapeuta e se è necessario ad un aiuto farmacologico. Sia la psicoterapia sia la terapia farmacologica hanno bisogno del loro tempo per essere efficaci. Cordiali saluti
Buongiorno, la situazione che lei descrive e le procura uno stato di forte disagio origina dalle sue caratteristiche di personalità e dal modo con cui vengono prese in considerazione nei colloqui psicologici. Sebbene la dimensione del lutto e della possibilità di affrontarlo non siano facili nè uguali per tutti, cioè sentimenti di dolore possono anche mantenersi a lungo, tuttavia una psicoterapia deve sempre poter essere d'aiuto. Freud diceva che il paziente doveva essere rimesso nella condizione di lavorare e di amare. Penso che farebbe bene a seguire le prescrizioni dello psichiatra a cui si è rivolta. Per quanto riguarda la sua psicoterapia, mi sembra da quello che ne dice che non sia adatta al suo problema. Problemi di memoria, di disorientamento e flashback non sono feomeni da sottovalutare e nemmeno auspicabili. L'incontro con uno psicoterapeuta è sempre molto particolare e non sempre va bene. Questo non significa che si tratti di un professionista non valido. Ma il vostro incontro è piuttosto accidentato. Le consigliarei di concordare una psicoterapia insieme a uno psichiatra che in questo primo momento potrebbe seguirla sul piano farmacologico. L'importante è stare meglio senza preoccuparsi dei farmaci. Più avanti si vedrà. Cordiali saluti PG saluti
Gent. Sig.ra, la situazione di grave disagio che descrive e la varietà di sintomi di cui soffre non può essere arginata solo con la psicoterapia. E' necessario un supporto farmacologico che deve essere indicato da uno psichiatra di fiducia, e da lui monitorato.
Frequentemente servono aggiustamenti nei dosaggi .
Una terapia farmacologica assunta con costanza e regolarità , le
consentirà di ridurre la sofferenza in tempi brevi per poi potersi concentrare sulle radici di questo profondo malessere con il suo psicoterapeuta. Cordialmente. Bruno Ramondetti
Cara signora, da quello che ho potuto percepire lei ha avuto dei traumi. I sintomi che ha ora sembrano essere segni di una persona traumatizzata, e possono comparire e riemergere anche dopo tanti anni, soprattutto se un evento traumatico nel presente risveglia quelli antichi; la terapia in questi casi è una cosa lunga, gli deve dare tempo. Sta già avendo un approccio integrato con psicoterapia e farmaci, deve avere pazienza, e se poi continuasse a non sentirsi meglio ne parli con chi la segue e magari prenda in considerazione di cambiare tipo di percorso. In una persona traumatizzata è normale avere fenomeni dissociativi, confusione, disorganizzazione mentale, quindi intanto non si giudichi, e poi chieda ai medici che la seguono se questi sintomi che ha possono derivare dai farmaci, magari possono cambiarle il dosaggio. Il fatto che si senta divisa tra un razionale eccessivo e un mondo interno bloccato è normale, soprattutto per chi ha vissuto traumi e va lavorato in terapia per far dialogare tutte le sue parti interne e promuoverne l'integrazione. Non si scoraggi. Se migliora continui e non molli, se non cambia niente, si permetta di cambiare strada, ma non smetta di prendersi cura di se.
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Gentilissima, non vorrei ripetermi, ma ha sia psicoterapeuta che psichiatra a sua disposizione. Deve seguire le loro indicazioni e non aver paura dei farmaci che in molti casi servono per stabilizzare e poi poter lavorare meglio con la psicoterapia.
L'EMDR è un approccio perfetto per quello che descrive. Lo pratico anche io e funziona benissimo con i traumi e i lutti complicati.
Inoltre volevo solo dirle che durante il processo terapeutico non è sempre tutto rose e fiori e si attraversano momenti molti duri, che poi sono i nodi che lei deve sciogliere in terapia. Non deve avere paura e non deve negare il dolore per poterlo affrontare.
Sicuramente il suo terapeuta ha bene chiaro il motto PERTURBARE E PROTEGGERE....

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