Salve dottori, ho 23 anni e temo di avere l'anedonia. Da qualche mese fatico ad avere emozioni p

23 risposte
Salve dottori, ho 23 anni e temo di avere l'anedonia.

Da qualche mese fatico ad avere emozioni positive come mangiare, bere e varie cose che prima mi eccitavano e mi sento bloccato mentalmente.
Tuttavia, riesco a provare un profondo senso di tristezza ed ho voglia di fare le cose.
Vorrei sapere se secondo voi si tratta di anedonia o di "semplice" depressione e disturbo ossessivo compulsivo.

Il mio psichiatra ha detto che l'anedonia riguarda tutte le emozioni, quindi non è il mio caso.

Grazie per l'attenzione
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto psicologico possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, mi spiace per la sua situazione. Sarebbe consigliabile approfondire con una visita specialistica. Cerchi uno psicologo qui sul portale.
dott Tealdi
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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, si confronti in primis con il suo medico di fiducia per avere più informazioni possibili che le permettono di comprendere meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
considerando i sintomi, se è seguito da uno psichiatra va benissimo. Mi pare di capire che ha ancora dubbi riguardo le cause del disagio e questo certamente non aiuta nella gestione. Suggerirei una batteria di test specifici per affinare la conoscenza e una psicoterapia mirata.
Saluti
Dott.ssa S.Zito
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Salve
In considerazione del fatto che è seguito già da uno psichiatra potrebbe confrontarsi con quest'ultimo in modo approfondito per le sue perplessità. Non scarterei la possibilità di affidarsi ad uno psicologo.
Lavoro anche online
dott. Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Annalisa Bonaiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Barzana
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di confrontarsi con il suo psichiatra circa ciò che sta vivendo e le domande che le suscita, valutando anche l'inizio di un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare ad esplorare i suoi vissuti e a trovarne senso e significato.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Annalisa Bonaiti
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, per poterle rispondere è necessario incontrarla e fare adeguata valutazione del caso. Contatti un professionista, rimango a disposizione. Un saluto
Dott.ssa Marina Pisetzky
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonsera , mi dispiace per la situazione che sta vivendo ma forse è importante indagare le cause di questo suo malessere valutando insieme al suo psichiatra un percorso psicoterapeutico. Resto a disposizione.
cordiali saluti
dott.ssa Marina Pisetzky
Dott. Ivan Manzone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Mondovì
Buongiorno, mi spiace dover contraddire il suo psichiatra ma l'anedonia è un sintomo che determina l'incapacità di provare piacere per le cose che, precedentemente, davano soddisfazione. Tale sintomo è frequentemente conseguente a uno stato depressivo.
L'incapacità di provare l'intero range delle emozoni è l'alessitimia.
Le consiglerei di intraprendere un percorso psicoterapeutico poiché vale la pena acquisire consapevolezza suoi motivi che l'hanno portata a vivere questo momento difficile.
Un caro saluto
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, per poterle rispondere adeguatamente sarebbe necessario un colloquio mirato. Le consiglio, pertanto, di farsi consigliare un terapeuta dallo psichiatra che la sta seguendo, in modo da approfondire la questione! Saluti
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Partirei dalla tristezza e dalla voglia di fare le cose. Indagare sulla causa della tristezza, per individuare dove sta il blocco. La tristezza non va confusa con la depressione, è un'emozione importante per attivare il bisogno e la possibilità di cambiamento che non si ha il coraggio di fare. Un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a stimolare la fiducia in sé, senza sentire il bisogno di una diagnosi che la inquadri, partendo proprio dalla tristezza e dandole spazio, è consigliabile. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti.
Dott.ssa Claudia Rea
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, è importante che lei si fidi e si consulti con il suo psichiatra al fine di avere un quadro più chiaro della sua situazione, attenzione però a non mettersi addosso delle etichette: siamo persone e tutte attraversiamo dei momenti difficili che un sostegno psicologico può aiutare ad affrontare meglio. Resto a disposizione dott.ssa Claudia Rea
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Salve,
è importante che lei si fidi e continui a confrontarsi con il professionista che la segue, l'autodiagnosi e le etichette che talvolta ci attribuiamo, sono spesso controproducenti-
Nel caso, se non lo segue già, può prendere in considerazione di affiancare un percorso di psicoterapia alla terapia psichiatrica.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, comprendo i suoi dubbi ma tuttavia è difficile a mio parere poterle dare una risposta sulla base di così pochi elementi. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a dare un senso alle sue domande. Un caro saluto
Dott. Stefano Scaccia
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
La sua lettera conferma un mio vecchio sospetto, e cioè che le persone oggi sono abili nel trovare i termini a cui appendere ciò che vivono ma nulla sanno della propria anima e della propria interiorità. La parola che lei cerca non le serve a nulla, è solo un suono che serve a rassicurarla e a darle l'idea di aver capito. Lei dovrebbe interessarsi invece al quel mondo sotterraneo che produce il suo stato attuale, dovrebbe impegnarsi a decifrare, indagare e lasciarsi affascinare da quel mondo. Percorra una strada diversa, una strada "altra".
Dott.ssa Debora Mirarchi
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Marsala
Gentile paziente, l'anedonia non è una patologia di per sè, ma è un sintomo. Mi spiego meglio alcune patologie come la depressione, alcuni disturbi di personalità sono caratterizzati da diversi sintomi, tra cui l'anedonia. Ma più che focalizzarsi sul nome di ciò che potrebbe avere, può esserle d'aiuto comprendere le cause. Da quanto tempo ne soffre? E' iniziato in correlazione a qualche altro evento della sua vita? Le consiglio di iniziare un percorso psicoterapeutico per comprendere e risolvere le cause che la fanno reagire così.
Resto a disposizione
Dott.ssa Debora Mirarchi
Dott.ssa Francesca Ponziani
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, io mi soffermerei sul fatto che si "senta bloccato". Il corpo le sta inviando dei segnali e lo spinge ad intraprendere il suo cammino verso l'autenticità. Lei deve essere aiutato a esprimere le sue emozioni negative represse e capire quali eventi della sua vita hanno innescato questa "paralisi emotiva" Io rimango a sua disposizione se vuole intraprendere un percorso.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, l'anedonia è un termine che indica l'incapacità di provare piacere o interesse per le attività che solitamente risultano piacevoli o gratificanti. È un sintomo che può presentarsi in diversi situazioni di sofferenza psichica, comprendere l'insorgenza/cause è sicuramente di aiuto per il dottore al fine di impostare al meglio una psicoterapia.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu

Dott.ssa Laura Raco
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, mi dispiace che tu ti senta in questo modo. Da queste poche parole è impossibile darti una risposta precisa, anche se mi sentirei di escludere il disturbo ossessivo compulsivo, che presenta ben altre caratteristiche. Tuttavia, non credo ti sia utile dare un'etichetta a ciò che senti anche se apparentemente sembra un modo per avere più chiarezza: accetta semplicemente che non ti senti bene tanto da cercare aiuto in questo spazio e se ne hai la possibilità inizia a farti seguire da uno psicologo che possiate approfondire come meriti il tuo problema. Dr.ssa Laura Raco
Dott.ssa Chiara Ilardi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
Ho letto il suo messaggio e nonostante mi dispiace del suo disagio e sofferenza purtroppo non le posso dare la risposta che cerca. Non è possibile fare la diagnosi della presenza di un disturbo depressivo o di altro genere con così poche informazioni e senza soprattutto averla incontrata. Sarebbe opportuno che richiedesse una consulenza ad uno psicolgo in modo da poter indagare più specificamente vari aspetti legati al disagio che avverte e se vi sono stati eventi e/o situazioni che hanno potuto favorire insorgenza del suo stato di malessere psicofisico.
Spero che riesca a trovare le risposte che sta cercando ma soprattutto che riesca a superare questa sua sofferenza e ritrovare il suo benessere psicofisico.
Resto a disposizione per qualsisi cosa sui miei canali social perché non ho altri modi per leggere eventuali messaggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per aver condiviso la sua esperienza. L'anedonia si riferisce alla perdita di piacere nelle attività che normalmente risultano gratificanti, e può riguardare molteplici ambiti, come il cibo, le relazioni sociali o l'attività fisica. Tuttavia, non è sempre un segno di depressione grave, ma piuttosto un sintomo che può manifestarsi in diversi disturbi, tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e la depressione. Se riesce ancora a provare tristezza ma non emozioni positive, potrebbe trattarsi di una forma di depressione o di un altro squilibrio emotivo. È importante seguire i consigli del suo psichiatra e valutare la situazione in modo più dettagliato, eventualmente esplorando anche il trattamento psicoterapeutico per comprendere meglio le cause di questo blocco emotivo e migliorare il benessere complessivo.
Dr. Tullio Matteo Fanti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Ciao. Quello che descrivi, questa fatica a sentire piacere nelle cose che prima ti davano gioia, come mangiare o fare attività che ti piacevano, è proprio la caratteristica principale di quello che si definisce anedonia. Non è una cosa da poco, perché il piacere e il desiderio di esplorare sono legati.
Dici di sentire tristezza e anche voglia di fare, e questo non esclude l'anedonia; si può provare profonda tristezza e allo stesso tempo quella specifica difficoltà a sentire piacere.

Questo senso di blocco che senti, a volte, può essere legato a un modo in cui il corpo cerca di proteggersi, magari trattenendo l'energia. Nel mio modo di lavorare, che guarda nella interezza, corpo e mente sono strettamente connessi. Difficoltà emotive o esperienze dolorose passate, anche antiche, possono lasciare un segno nel corpo e nella capacità di sentire appieno, sia il piacere che altre emozioni.

Lavorare con i principi della mindfulness e con un approccio che include il corpo, significa proprio imparare a risentire, a riconnettersi con le sensazioni fisiche ed emotive che sono rimaste bloccate o "circoscritte". Strumenti come il "bodyscan", ad esempio, ti aiutano a portare l'attenzione al tuo corpo, a sentire cosa c'è, senza giudicarlo. È un modo per "ancorarsi" nel presente, per iniziare a sciogliere piano piano quelle tensioni che trattengono l'energia e ti impediscono di sentire la fluidità e la pienezza. È un percorso per riattivare la tua vitalità e la capacità di sperimentare.

Provare ad esplorare anche le sensazioni nel tuo corpo e il loro legame con ciò che senti a livello emotivo, può aiutarti a ritrovare il tuo equilibrio e a "sentire" di nuovo la vita.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

il modo in cui descrive la situazione fa pensare che ciò che sta vivendo sia più vicino a una riduzione della gratificazione e dell’interesse, piuttosto che a una vera e propria anedonia generalizzata. Quest’ultima, infatti, implica una perdita diffusa e stabile della capacità di provare piacere o emozioni positive in qualsiasi ambito della vita, compresi quelli affettivi, sociali e sensoriali.

Nel suo racconto, invece, emerge che:

prova tristezza e partecipazione emotiva, quindi non c’è un appiattimento affettivo completo;

ha voglia di fare le cose, anche se non riesce più a trarne piacere come prima;

vive una sensazione di “blocco” mentale, che può essere collegata a stati ansiosi, depressivi o ossessivi.

In questo senso, il parere del suo psichiatra è corretto: è possibile che si tratti di un periodo in cui il tono dell’umore e l’energia vitale sono ridotti, come accade nella depressione o nel disturbo ossessivo-compulsivo, dove spesso l’ansia e la tensione mentale consumano l’accesso al piacere.

Ciò che può aiutarla in questa fase è:

continuare a comunicare apertamente con il suo psichiatra sull’andamento dei sintomi, anche se sembrano “sfumati”;

non forzarsi a provare piacere, ma mantenere piccoli gesti di cura quotidiana e routine che tengano viva la connessione con la realtà;

valutare un percorso psicoterapeutico integrato, che le consenta di alleggerire i pensieri intrusivi e di ritrovare gradualmente una sensibilità emotiva più libera.

Il fatto che lei si ponga domande, rifletta e senta ancora desiderio di stare meglio è un segnale molto positivo: significa che la parte vitale di sé non è spenta, ma solo temporaneamente soffocata da un eccesso di controllo e da un affaticamento emotivo. Con il giusto supporto, questa fase è pienamente superabile.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni

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