Salve Dottori, cercherò di essere quanto più breve possibile nello spiegarvi il mio problema. Inizio

17 risposte
Salve Dottori, cercherò di essere quanto più breve possibile nello spiegarvi il mio problema. Inizio con il ringraziarvi sentitamente per il servizio che offrite. Sono un ragazzo di 25 anni e sono sempre stato una persona ansiosa. Da che ho memoria ho sempre sofferto di DOC e ho sempre avuto pensieri brutti (riguardanti la paura che per miei errori potesse succedere qualcosa). Fino al dicembre dello scorso anno riuscivo a gestirli abbastanza bene, se pensavo a qualcosa di brutto mentre facevo un qualcosa, dovevo rifare quella stessa cosa fino a quando non pensavo qualcosa di bello. A partire da dicembre dello scorso anno la situazione è però peggiorata; ho continuato a ripetere le cose ma secondo una logica numerica, per cui se ripetevo una cosa 5 volte non andava bene, mentre magari la sesta volta si ma se durante la sesta volta pensavo qualcosa di brutto ecco che dovevo farlo la settima volta e così vita. i miei numeri "sfortunati" sono 1,5,8,0 o numeri che li contengono (ad esempio 21). questo mi ha portato ad avere delle compulsioni programmate nel tempo per non so ancora quanti giorni in futuro e per molte delle quali non trovo neanche "soluzione". a questo si è aggiunto che le mie ossessioni sono cambiate/aumentate. ora non ho più solo la paura che possa succedere qualcosa a qualcuno ma sono passato anche per la paura di impazzire e ora ho una enorme paura della depressione e del suicidio. ho paura che se continuo così io possa fare il gesto estremo, mi capita molte volte di immaginarmi mentre mi impicco o mi lancio dalla finestra e queste cose mi generano un'ansia enorme. Ho paura di essere/diventare schizofrenico. sono ormai mesi che mi sento costantemente in ansia, fuori dalla realtà, in una bolla. Ho seguito un percorso terapeutico 5 anni fa nel quale non ho menzionato questo problema ma solo ansia in generale. poi per due anni ho gestito il doc alla grande senza fare nessuna compulsione e senza avere ossessioni (o comunque gestendole). poi due mesi fa sono tornato in terapia ma non avevo totale fiducia nella terapeuta (per colpa mia) e ho cambiato rivolgendomi ad uno specialista del DOC (utilizza la terapia breve strategica) ma che incontrerò settimana prossima e sono già dieci giorni che non sono seguito da nessuno e sto malissimo.
La causa di questo scoppio del DOC è probabilmente da ricercarsi nel fatto che ho terminato gli studi universitari e a settembre dovrei andare a lavorare via dalla mia città e questo mi mette ansia e angoscia di non farcela, di non essere in grado e temo che se non risolvo questa ansia poi arrivo a impazzire o suicidarmi.
Ciò che voglio chiedervi è come valutate questo DOC? potrei davvero fare questo gesto estremo o sono solo pensieri? cosa ne pensate della terapia breve strategica? fino al giorno in cui vado dal nuovo terapeuta, continuo a compulsare o sarebbe meglio già da ora fermarsi e vedere come va? ma alla fine da sto DOC si guarisce o no? Si può guarire senza psicofarmaci?
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che mi avete dedicato e per le vostre risposte.
Buongiorno, mi dispiace molto per il suo disagio, perché le ossessioni mentali e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) sono delle patologie invalidanti, che ostacolano la normale quotidianità, dove il tempo viene scandito dai rituali o dai pensieri fissi e dalle immagini disturbanti. La terapia breve strategica è però uno strumento estremamente efficace nel combattere ossessioni e compulsioni, proprio perché in grado di bypassare i normali percorsi razionali e condurre la mente alla liberazione dalla paura e dal dolore. Quindi il mio invito è di esternare le sue ansie e preoccupazioni al terapeuta che la segue, seguendo alla lettera i compiti che le verranno dati anche se possono sembrare banali o illogici. Gradualmente verrà smontato il suo meccanismo di “controllo che fa perdere il controllo” sia a livello di azioni che di pensieri. A disposizione. La saluto cordialmente. dr. Germi

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Salve, credo che le servirebbe un consulto psicologico per trovare le risposte che cerca. Per quanto riguarda la terapia stia tranquilla, non esiste un approccio migliore di un altro per il DOC, l’importante è che lei si senta a suo agio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve parli di questi temi con la persona che ha scelto che sicuramente le saprà dare le indicazioni che desidera. Non abbandoni questa persona con cui ha scelto di lavorare ancora prima di conoscerla, gli offra una possibilità. Un cordiale saluto
Salve. Ne parli con chi la sta seguendo in psicoterapia. È importante che in terapia si senta libero di esprimere tutte le difficoltà, altrimenti non ha senso. La psicoterapia è un percorso di crescita nella chiarezza, che aiuta ad individuare le cause del disturbo e che stimola la fiducia in se stessi, per potersi liberare dai condizionamenti che bloccano la vitalità e che impediscono di vivere serenamente. Si conceda di vivere la psicoterapia come uno spazio dove può esprimersi liberamente. Distinti saluti
Gentile paziente, comprendo le sue difficoltà legate alla fatica quotidiana da intraprendere.. il disturbo ossessivo compulsivo è particolarmente provante. Il DOC è spesso sviluppato da persone dotate di una buona intelligenza, quindi sarà importante essere guidati ad utilizzare questa grande risorsa per migliorare. Se il problema viene affrontato in un clima di fiducia e con le tecniche giuste lei potrà assumere una padronanza diversa sulle sue difficoltà. Le auguro di fare un buon percorso!
Dieci giorni di attesa possono sembrare un ostacolo insormontabile quando si vive un disagio così grande. Se ha assistito ad una riacutizzazione dei sintomi ha fatto la scelta giusta ad intraprendere un nuovo percorso psicoterapeutico. Un particolare nel suo racconto desta preoccupazione: le fantasie suicide. Se teme per la sua incolumità cerchi la compagnia di qualcuno a lei caro o se non ce l'ha ricerchi il sostegno temporaneo di un professionista anche nel servizio pubblico. Anche in rete abbondano i luoghi virtuali in cui è possibile condividere il suo disagio. Oppure i numeri verdi attivi in molte città italiane possono offrire un valido supporto psicologico. Anche se ora non le vede ha molte opportunità. Cordiali saluti Espedito Longo
Buonasera e grazie per la condivisione di aspetti molto intimi e molto importanti per lei. Mi dispiace tanto per i suoi pensieri ossessivi, immagino tanto la sua fatica e difficoltà nel gestirli. Intanto penso sia molto buono che si sta prendendo cura di sé attraverso un percorso di psicoterapia. Voglio invitarla a riflettere sulla modalità con la quale si impedisce di farsi aiutare cambiando terapeuta e mettendo in dubbio le competenze dei colleghi. Le faccio i miei cari auguri.
Sono d'accordo con lei sulle cause di questo riacutizzarsi dei sintomi ... terminare gli studi e la vita da studente per affacciarsi al mondo del lavoro (per cui comunque le faccio i miei complimenti nonostante le difficoltà con cui si è scontrato per raggiungere l'obiettivo) e dei grandi fuori dalla bolla e dalle proprie sicurezze casalinghe ingenererebbe ansia anche senza i suoi trascorsi, però mi sentirei di dirle che per quanto razionalmente corretta questa prospettiva sarebbe necessario indagare sulle cause di questa ansia e dei motivi per cui i cambiamenti sono vissuti così faticosamente. Spesso il DOC può essere anche una copertura di altri malesseri. Rispetto alle fantasie suicidarie tenga presente che spesso sono vissute oltre che come fonte di angosce anche come fantasie (inconsce) di liberazione. Liberazione dalla prigione mentale delle ossessioni in cui è chiuso e dalla bolla in cui si rifugia e che nel contempo la soffoca e che quindi su qualche altro piano evidentemente la rassicura. La mente d'altro canto si rappresenta i cambiamenti in modo particolare ... chi si suicida pensa di liberarsi da un male ineluttabile (immaginando illusoriamente una nuova vita), ma in fondo anche cambiare città ed iniziare una vita da adulti metaforicamente significa uccidere la propria parte infantile per accedere a quella adulta. In fondo non è un suicidio pure questo? Però fa parte delle crisi di transizione da una epoca della vita ad un altra e predispone alla crescita. Mi duole per lei e per l'angoscia con cui la sta vivendo che posso a malapena immaginare, però si tratta di imparare a trasformare questi vissuti e queste manie di ipercontrollo in strumenti utili per la sua vita attraverso un percorso che mi pare di aver capito non si è mai concesso fino in fondo di affrontare affidandosi veramente a qualcuno in una relazione protetta in cui poter realizzare appieno questo cambiamento. Purtroppo la sfiducia e l'ambivalenza sono i demoni contro cui combatte quotidianamente e spesso immagino la facciano rinunciare a vivere troppo spesso. Anche per questo sulla distanza viene voglia di farla finita. Ma farla finita di non vivere o di non aver vissuto appieno. E tutte le rinunce che ha passato non possono non aver lasciato almeno un senso di perdita e di lutto. Sappia che se le serve una sponda per traghettarla fino al fatidico incontro con la terapeuta io ci sono. Con affetto
David Capuzzi
Buongiorno. I sintomi che ha descritto sono davvero molto gravi e se non pone rimedio, le cose non possono che peggiorare, visto che già parla di fantasie suicidarie. Lo psicofarmaco può essere utile a togliere il sintomo e avere una quotidianità più decente. Quindi si trovi un bravo psichiatra, competente in psicofarmaci. Visto che ha già fatto una psicoterapia, qualche anno fa e i risultati sono questi, è meglio che vada più alla radice dei suoi problemi. La psicoterapia analitica, anche se più lunga, le permette di affrontare più profondamente questa situazione, permettendole un presente e un futuro migliore. Quindi, alla fine, le viene a costare meno, perché risolve più efficacemente, con minori ricadute e, sicuramente, di inferiore gravità. Distinti Saluti. Enrico Piccinini
Buongiorno, diverse sono le domande che solleva il suo racconto : Cosa è successo nella sua vita a dicembre scorso? Perchè ha evitato di parlare in terapia di un problema importante per lei? teme di diventare schizofrenico, perchè teme questa malattia? cosa rappresenta per lei? Perchè la separazione dalla sua città è un passaggio critico? Se ha chiesto l'aiuto di un terapeuta è perchè ha maturato la disponibilità ad una relazione costruttiva, si fidi di questa sua iniziativa.
Un saluto.
Daniela Bianchi
Buonasera
Si affidi con fiducia al nuovo terapeuta ed affronti con lei/ lui i suoi dubbi e le sue paure/ansie. Il collega saprà se indirizzarla o meno allo psichiatra per una eventuale terapia farmacologica che possa accompagnarsi a quella psichica
Un saluto cordiale
Gentile utente di mio dottore,

condivido con i colleghi che mi hanno preceduto.
Si affidi con fiducia al nuovo terapeuta ed affronti con lui i suoi dubbi e le sue perplessità. Il collega saprà orientarla eventualmente anche rispetto ad una possibile consulenza psichiatrica e terapia farmacologica che possa accompagnarsi a quella psicoterapica.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Sta percorrendo la strada giusta, cerchi di vederlo come l’inizio di un cambiamento profondo con la giusta disponibilità alla terapia e all’affido verso chi si prenderà cura di lei.
Personalmente oltre alla terapia cognitivo comportamentale penso che in casi così acuti sia utile anche una copertura farmacologica che il suo medico le può prescrivere che aiutino in questa fase iniziale a calmare i pensieri intrusivi e ad alleviare l’ansia , in modo che il lavoro psicoterapico proceda più facilmente.
Coraggio ogni disturbo anche quelli più invalidanti può essere superato!
Gentile utente, è importante che lei inizi un percorso di psicoterapia perché gli aspetti ansiosi riguardano ampi spazi di vita e le compulsioni sottraggono molte energie mentali e vitali. Non saprei dirle se sia necessario o meno affiancare al percorso i farmaci perché tale eventualità deve essere valutata da chi la segue e ha tutte le informazioni necessarie in tal senso. Eventualmente sappia che le medicine possono alleviare e coadiuvare il trattamento per un beneficio più immediato e spesso necessario alla cura. Si affidi ad un percorso in cui lei si senta libero di esprimersi e accolto nel senso più ampio del termine ; spesso questi due aspetti sono fra i più importanti per la riuscita del trattamento. Sì, si può guarire non è l'unico a soffrire di questi disturbi e molti sono riusciti a raggiungere lo stato di benessere tanto agognato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Scrive che di recente è tornato in terapia, mi sembra un'ottima decisione perchè è proprio quello lo spazio giusto per affrontare i pensieri disturbanti e le ossessioni che la affliggono. Ne parli con il/la suo/a terapeuta con la massima sincerità possibile, permetterà ad entrambi di affrontare al meglio tutta la sintomatologia.
Buonasera, il suo malessere è più che comprensibile, il DOC è un disturbo letteralmente sfiancante e debilitante in quanto richiede uno sforzo continuo.
La terapia breve strategia è molto valida con questi disturbi ma comunque l’importante è che lei si trovi bene con il terapeuta, la vera cura è l’alleanza terapeutica.
Saluti dott.ssa Marini
Salve, le terapie brevi e strategiche sono un eccellente mezzo per risolvere il problema. Parli senza nessun timore delle sue perplessità col nuovo terapeuta e vedrà che le darà tutte le risposte che richiede. Inoltre se non si sente abbastanza seguito lo comunichi al suo psicologo e vedrà che troverete un modo per non sentirsi " abbandonato". Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

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