Salve dottor*. Vorrei un vostro parere. Dopo partorito ho avuto la depressione post partum, che mi è

21 risposte
Salve dottor*. Vorrei un vostro parere. Dopo partorito ho avuto la depressione post partum, che mi è passata assumendo Fluoxetina al mattino, che assumo per la fibromialgia (l'ho dovuta sospendere per tutto il periodo della gestazione). Ora sto bene, a parte alcuni episodi di ansia/agitazione, l'unico problema è che mangio, mangio, mangio, senza provare il senso di sazietà. La notte dormo poco e il primo pensiero, appena mi sveglio, è sgranocchiare qualcosa; la stessa cosa durante la giornata anche se sono fuori casa o impegnata in qualcosa. Mio marito dice che potrebbe essere bulimia. A breve ho il controllo dal reumatologo, ma non se possa occuparsene lui di questo. Voi cosa mi consigliate di fare? Grazie.
Buonasera, nella condizione di fibromialgia associata alla depressione post parto le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti in questo passaggio di vita importante.
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Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
diventare mamma non è affatto facile, tanti sono i cambiamenti della madre e del piccolo, non lo si dice mai abbastanza. Per quel che cita qui occorre approfondire quali sono i suoi pensieri, i suoi vissuti emotivi e le ragioni del perché dovrebbe o potrebbe cambiare comportamento alimentare diventando più consapevole di quel che assume mangiando, passando in questo modo al concetto di nutrizione, anzichè di mera alimentazione.
UN saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Dott.ssa Gloria Pinzuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Frascati
Buonasera, le consiglio di confrontarsi in una seduta con un* terapeuta/psichiatra che possa valutare, conoscendo la situazione più approfonditamente, se è un disturbo alimentare o meno.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, per una definizione del suo disturbo ed una eventuale diagnosi di bulimia, deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Quello che descrive, cioè l’aumento dell’appetito, la difficoltà a sentire sazietà, il bisogno di mangiare anche senza fame reale, e l’agitazione notturna può avere diverse cause. Potrebbe essere collegato a fattori emotivi (ansia, stress, variazioni del tono dell'umore), ma potrebbe anche essere collegato ad un effetto collaterale di alcuni farmaci come la Fluoxetina o dipendere da modificazioni ormonali e fisiologiche del post partum (una domanda che mi viene da farle è: lei allatta?), inoltre anche la deprivazione del sonno o un sonno parecchio disturbato gioca il suo ruolo nei meccanismi di fame/sazietà. Rispetto al farmaco che prende le consiglierei di parlarne con il suo reumatologo, che conosce la sua terapia farmacologica e può valutare se ci siano effetti collaterali o aggiustamenti da fare, mentre dal punto di vista psicologico, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di supporto psicoterapeutico, per comprendere meglio cosa sta succedendo nel rapporto con il cibo e gestire l’ansia e i pensieri ricorrenti. Non è affatto detto che si tratti di bulimia ma è importante affrontare questi segnali con attenzione e senza giudizio. Inoltre ricordiamo che il cibo non ha la sola funzione di nutrimento, ma spesso diventa anche un modo per gestire emozioni, tensioni o bisogni affettivi, ha quindi più significati. Il post partum è un periodo estremamente delicato e ogni segnale/disagio merita cura ed attenzione.
Se ha piacere sono qui, ricevo anche online.

Un caro saluto,
Dott.ssa Elisa Bruscaglia,
Psicologa Psicoterapeuta
Dott. Andrea Marinelli
Psicoterapeuta, Psicologo
Bologna
Gentile utente, grazie per la condivisione della sua storia. Il nostro rapporto col cibo non è legato solo al bisogno fisiologico di nutrirsi ma ha un valore emotivo e sociale fondamentale. Mi sembra che abbia notato un cambiamento nelle sue abitudini alimentari rispetto gli orari, la reiterazione, ma soprattutto nel senso di sazietà non appagato, che ci potrebbe far supporre che questo comportamento non sia motivato solo dalla fame ma da qualcos'altro. Inoltre, ha fatto riferimento ad alcuni episodi di agitazione e un ciclo di sonno poco soddisfacente: sono due elementi importanti che andrebbero approfonditi, per identificare le possibile conseguenze sul suo benessere psicologico ed emotivo. Il mio consiglio è considerare di integrare alle visite medico qualche seduta di psicoterapia per indagare questi aspetti. Un caro saluto, dott. Andrea Marinelli
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò ad offrire un piccolo contributo di pensiero. Credo sia necessario capire se la “depressione post partum” sia stata trattata in modo adeguato. Chi ha fatto la diagnosi e prescritto la terapia farmacologica? Per quanto tempo è stato assunto il farmaco? Il dosaggio per la fibromialgia potrebbe non essere stato sufficiente nel trattamento del quadro depressivo. Ansia, agitazione, difficoltà a dormire, appetito smodato potrebbero essere i segni di una depressione ancora sottostante. Esiste uno stretto rapporto tra depressione e disturbi del comportamento alimentare. Credo sia indispensabile fare una consulenza psichiatrica. Qualora non disponesse delle risorse necessarie per un professionista privato, può rivolgersi con fiducia al CSM (Centro di Salute Mentale) a lei più vicino. Troverà colleghi professionalmente preparati e umanamente dotati. Poiché i farmaci funzionano molto bene per alcune cose e meno per altre, non si dovrebbe trascurare la dimensione personale più intima. La famiglia e i figli sono un’esperienza che dona profondità all’esistenza, ma è anche faticosa e potrebbe averla indotta inconsciamente a rivedere desideri, progetti, l’immagine di sé come donna e come femmina. Sarà il collega con cui farà la consulenza psichiatrica ad orientarla verso un eventuale psicoterapia. Spero non resti sola e che si affidi presto ad un professionista che si sappia prendere cura di lei. La fragilità non è una malattia, ma un diritto. In bocca al lupo
Dott.ssa Giulia Diener
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Buongiorno, la depressione post partum è un disturbo complesso e immagino la sofferenza che deve aver provato, tuttavia il permanere di stati di ansia e agitazione è probabilmente un segnale che il suo corpo le sta mandando. Le consiglio di confrontarsi con il suo medico e qualora venissero escluse cause fisiche di intraprendere un percorso di terapia che possa aiutarla a comprendere se davvero la sua condizione può rientrare in una diagnosi di bulimia e soprattutto aiutarla a stare meglio in questo periodo così delicato.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Buongiorno. Sicuramente si è falsato il rapporto con il cibo in particolare quel senso di fame e sazietà.sindrome di fame notturna è uno dei vari disturbi alimentari insieme alla bulimia. Non è certo la reumatologia a mettere a posto questo ma la psicologia dell'alimentazione per recuperare il corretto senso di fame e sazietà e non compensare con il cibo né emozioni da risolvere vista anche la depressione post-partum.

Sono specializzato in questo e in Mindful Eating: magrapersempre.it

A disposizione anche online Dottor Gianpietro Rossi
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Il mio suggerimento è provare a dare un significato a questa fame insieme a qualcuno che possa aiutarla ad osservarsi, contestualizzando questo sintomo all'interno della sua storia. Non credo che il reumatologo possa essere utile in questo senso: sicuramente può essere bene fare degli accertamenti per escludere che questa fame possa essere data da qualche fattore organico, fatto questo però io mi appoggerei ad uno psicologo, che possa aiutarla a dare un significato a questo sintomo e a capire che cosa il suo corpo le sta dicendo. Se avesse domande o avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
da quanto descrive, sarebbe opportuno approfondire la situazione con uno specialista, per capire meglio l’origine di questi episodi di fame compulsiva e se possano essere collegati alla terapia farmacologica o a un disagio di tipo emotivo. Un confronto con uno psicologo o psicoterapeuta potrebbe aiutarla a gestire questi comportamenti e a ritrovare un equilibrio nel rapporto con il cibo e con sé stessa.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa
 Carla Tromellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Reggio Emilia
gentile sig.ra per quanto riguarda la fibromialgia il sovrappeso è una situazione frequente nella sindrome. Va tenuto monitorato affidandosi alle competenze di un nutrizionista che si occupi di fibromialgia, e poi per la mia esperienza più che decennale con pz fibromialgici soprattutto donne il dolore intermittente quando si attenua provoca spesso un riprendere il gusto della vita cercando di recuperare tutto quello che era rimasto sospeso o bloccato dal dolore fisico. Cibo compreso che diventa una forma di soddisfazione per il recupero delle energie riconquistate. per darsi un limite sarebbe necessario approfondire tale problematica con una consulenza psicologica
Gentile signora le consiglio un trattamento di psicoterapia che l'aiuti a comprendere meglio cosa si nasconde dietro il suo bisogno di assumere continuamente cibo.
In bocca al lupo
Dott.ssaLorenzini Maria santa psicoterapeuta i

Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile paziente,
la sintomatologia che descrive potrebbe essere legata a diversi fattori, tra cui effetti post-depressione, ansia residua o alterazioni del comportamento alimentare come la bulimia. È importante affrontare la questione con un percorso psicologico specifico, che possa aiutarla a comprendere e gestire le emozioni e i comportamenti legati al cibo. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta per una valutazione approfondita e un supporto adeguato. Il reumatologo può occuparsi della fibromialgia, mentre la gestione psicologica è fondamentale per il suo benessere globale.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per un primo colloquio conoscitivo.

Dott.ssa Greta Pisano,
psicologa e psicoterapeuta
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buonasera, il problema non si esaurisce se non iniziamo a prendere consapevlezza dei meccanismi che lo mantengono quindi cerchi nella sua zona un servizio dove si curano i disturbi alimentari ( sopratutto bulimia) e fiduciosa si affidi a chi la puo aiutare. Altro non occorre per iniziare a lavorarsi seriamente e risolverlo.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, penso che la fluoxetina è stata prescritta da uno psichiatra. Quindi penso che non è compito del reumatologo, ad aiutarla nei suoi sintomi tipo ansia/agitazione, dei suoi disturbi alimenta ri e del suo disturbo del sonno. Quindi contatti un bravo psichiatra racconti i suoi sintomi e lo psichiatra le prescriverà una giusta cura, la saluto dott. Eugenia Cardilli.
Dott.ssa Eliana Lorenzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Parma
Buongiorno, intanto grazie per aver condiviso alcuni aspetti del suo malessere. Molto spesso questo tipo di fame, il bisogno di sgranocchiare qualcosa nasconde dei bisogni di altro tipo. Forse il farmaco è riuscito a eliminare i sintomi superficiali della depressione post partum ma una parte del del suo malessere, (dovuto ad ansia, stress o altro) è ancora lì, un po' più in profondità. Le consiglio di valutare la possibilità di una consulenza psicologica, ne gioverà sicuramente
Dott.ssa Giulia Lo Muto
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, mi dispiace per quello che sta vivendo. Si rivolga al medico di base che magari può consigliarle il contatto di una/o psicoterapeuta che si occupa di queste tematiche, oppure può cercare in autonomia un contatto nella sua zona.
Un saluto e le auguro il meglio
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentilissima, grazie per la condivisione. Comprendo ciò che ci racconta, e immagino la sua fatica nel comprendere e gestire questo bisogno. Credo che, data la sua storia clinica, potrebbe essere importante intraprendere un percorso di terapia, in modo da esplorare insieme ad uno specialista le eventuali motivazioni sottostanti il suo comportamento, individuando insieme delle strategie per gestirlo. Resto a disposizione!
AV
Dott.ssa Elisa Giusti
Psicologo, Psicoterapeuta
Montecatini-Terme
Buongiorno, le consiglierei di parlarne con il suo medico di base ed insieme valutare una prima visita con un medico psichiatra che si occupa di disturbi alimentari o fare comunque riferimento a un centro ambulatoriale che tratta questo tipo di difficoltà (all'interno del quale ci sono medici, psicoterapeuti e dietisti formati sulla tematica). Questo per poter avere una diagnosi precisa ed eventualmente iniziare un percorso specifico per il suo bisogno. Il suo rapporto con il cibo in questo momento non è detto che sia riconducibile a bulimia, allo stesso tempo può essere la metafora di bisogni per lei importanti e quindi credo sia un'opportunità per lei potersene occupare.
Le faccio i miei migliori auguri, saluti.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

pensi alla possibilità di comprendere meglio il significato più profondo di questa assenza di sazietà e di soddisfazione, valutando di contattare uno psicoterapeuta. Un percorso psicoterapico potrebbe restituirle le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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