Salve! Abbiamo scoperto oggi che mio fratello si sta tagliando e bruciando il braccio a parte dell
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Salve!
Abbiamo scoperto oggi che mio fratello si sta tagliando e bruciando il braccio a parte delle vene. Come possiamo aiutarlo e avvicinarlo anche se non vuole parlare? Lui ha una personalità abbastanza chiuso, non parla tanto, non parla dei suoi problemi e disagi. Ha 18 anni sta preparando per andare università. In famiglia non ci sono litigi, problemi. Come possiamo affrontare questa situazione, siamo disposti anche coinvolgere uno psicologo ?! Grazie in anticipo per l’aiuto.
Abbiamo scoperto oggi che mio fratello si sta tagliando e bruciando il braccio a parte delle vene. Come possiamo aiutarlo e avvicinarlo anche se non vuole parlare? Lui ha una personalità abbastanza chiuso, non parla tanto, non parla dei suoi problemi e disagi. Ha 18 anni sta preparando per andare università. In famiglia non ci sono litigi, problemi. Come possiamo affrontare questa situazione, siamo disposti anche coinvolgere uno psicologo ?! Grazie in anticipo per l’aiuto.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso questa esperienza molto dolorosa di un suo familiare. Credo che sia importante parlargli e cercare di aprirsi con uno psicologo per cercare di capire l'origine di questi malesseri. È probabile che non provengano da cause interne alla vostra abitazione (come lei ha scritto) ma esterne.
Per qualsiasi dubbio, anche voi familiari potete contattarmi.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, comprendo la difficoltà e gli eventuali timori nell'agire in una situazione così delicata. I tagli sono espressione di un malessere profondo che suo fratello non riesce a gestire altrimenti e in questi è necessario l'aiuto di un professionista ed è auspicabile il supporto familiare. Purtroppo, non c'è un modo giusto per affrontare l'argomento ma un primo passo potrebbe essere parlare sinceramente con suo fratello, fargli presente che ha notato che sta soffrendo, e senza giudizio evidenziare la sua preoccupazione per la situazione dandogli il supporto necessario per chiedere aiuto, magari ai vostri genitori ma sicuramente ad un professionista della salute mentale.
Buongiorno, intanto mi dispiace per la situazione delicata e impegnativa che state affrontando. Le dirò qualcosa che potrebbe risultare scontato dicendole che l'autolesionismo può indicare un malessere profondo, anche se poi le reali motivazioni del gesto le conosce solo suo fratello. Posso suggerirle di provare a parlare con lui, o fare in modo che lui possa confrontarsi con una persona di cui si fida, e da cui possa non sentirsi giudicato. Se senti di aver bisogno di un supporto per poter affrontare questa delicata situazione, rimango a disposizione. Vi auguro che tutto si sistemi quanto prima per il meglio.
Gentile utente, non è mai semplice gestire una sofferenza così profonda. La cosa migliore che possiate fare è avvicinarvi a lui con calma, parlandogli in modo onesto e sincero di ciò che avete notato, e della vostra preoccupazione. Chiedere aiuto ad un professionista o al centro di salute mentale della vostra zona è la cosa migliore che possiate fare per lui e per voi. Chiedendo anche un supporto per voi familiari su come gestire e aiutare suo fratello. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
Sicuramente è una situazione che va approfondita in quanto questi gesti sono un chiaro segno di disagio. Vi consiglio di provare a mostargli la vostra preoccupazione per la sua incolumità ed offrirvi di accompargnarlo nella ricerca di un supporto
Dott. Marco Cenci
Sicuramente è una situazione che va approfondita in quanto questi gesti sono un chiaro segno di disagio. Vi consiglio di provare a mostargli la vostra preoccupazione per la sua incolumità ed offrirvi di accompargnarlo nella ricerca di un supporto
Dott. Marco Cenci
È una situazione molto complessa e non semplice da affrontare e gestire. Di certo è sintomo di un profondo malessere che può avere cause interne o esterne. Potete provare a mostrare la vostra preoccupazione ma è necessario l'intervento di un professionista.
Dott.ssa Laura M.Sottosanti
Dott.ssa Laura M.Sottosanti
Buonasera.
Intanto la ringrazio per aver condiviso qui questo particolare momento di vita che sta attraversando suo fratello e di conseguenza tutti voi in quanto famiglia.
Questi comportamenti mostrano in maniera evidente una situazione di disagio.
Avvicinatevi a lui con delicatezza, dimostrando la vostra vicinanza e la vostra preoccupazione.
L'aiuto di un professionista potrà sicuramente portare ad un miglioramento .
Resto a disposizione.
Dott.ssa Cristina Fratto
Intanto la ringrazio per aver condiviso qui questo particolare momento di vita che sta attraversando suo fratello e di conseguenza tutti voi in quanto famiglia.
Questi comportamenti mostrano in maniera evidente una situazione di disagio.
Avvicinatevi a lui con delicatezza, dimostrando la vostra vicinanza e la vostra preoccupazione.
L'aiuto di un professionista potrà sicuramente portare ad un miglioramento .
Resto a disposizione.
Dott.ssa Cristina Fratto
Buongiorno,
direi che sia il caso di coinvolgere uno/a psicologo abile e formato.
Non vi consiglierei di aspettare per prender tempo, però cercate una persona formata, non limitatevi alla scelta del primo psicologo.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
direi che sia il caso di coinvolgere uno/a psicologo abile e formato.
Non vi consiglierei di aspettare per prender tempo, però cercate una persona formata, non limitatevi alla scelta del primo psicologo.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, grazie per questa condivisione di sofferenza.
Avvicinatelo con cautela e mostrategli vicinanza, aiutandolo a chiedere aiuto ad un professionista con cui prendersi cura di questo malessere. Nel caso in cui rifiutasse rivolgetevi voi stessi a un esperto per un supporto e per avere indicazioni su come potervi muovere.
Dottoressa Chiara Carraro
Avvicinatelo con cautela e mostrategli vicinanza, aiutandolo a chiedere aiuto ad un professionista con cui prendersi cura di questo malessere. Nel caso in cui rifiutasse rivolgetevi voi stessi a un esperto per un supporto e per avere indicazioni su come potervi muovere.
Dottoressa Chiara Carraro
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione dolorosa che state vivendo. Consiglio a lei e ai suoi familiari di stargli vicino ma allo stesso tempo di lasciarli il giusto margine di scelta in questo percorso. Cercherei inoltre di invitarlo verso la ricerca di uno psicologo. Essendo maggiorenne, sarà lui a dover prendere questa decisione. Se lui non fosse d'accordo al momento, potreste essere voi a rivolgervi ad un professionista per ricevere le giuste indicazioni. Infine, valuterei anche la possibilità di intraprendere un percorso di terapia familiare per esplorare le vostre dinamiche relazionali. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno a lei, papà.
Posso solo immaginare il senso di impotenza e di dolore che prova in questo momento.. Quel che posso dirle, senza aver mai incontrato suo figlio e dal poco che ha avuto il coraggio di dirci, è che se suo figlio è una persona di poche parole, che tende a non parlare di sè e a non chiedere aiuto, potreste coinvolgere una persona a lui cara, con la quale si sente più a suo agio e con cui parla maggiormente e fargli capire insieme che voi ci siete per lui, che volete il suo bene e che potrebbe essere aiutato da una persona professionista che possa ascoltare i suoi silenzi e le sue parole.
Per ragazzi che soffrono molto fino ad arrivare a gesti autolesionisti come questi, le Artiterapie (che si servono di tecniche plastico-artistiche come pittura, scrittura, scultura, disegno...) possono rivelarsi un ottimo strumento di scoperta delle proprie risorse interne, permettendo di ritrovare così un senso creativo e generativo per sè stessi.
Se necessita di altre informazioni o chiarimenti, mi trova qui.
Spero il meglio per lei e suo figlio!
Posso solo immaginare il senso di impotenza e di dolore che prova in questo momento.. Quel che posso dirle, senza aver mai incontrato suo figlio e dal poco che ha avuto il coraggio di dirci, è che se suo figlio è una persona di poche parole, che tende a non parlare di sè e a non chiedere aiuto, potreste coinvolgere una persona a lui cara, con la quale si sente più a suo agio e con cui parla maggiormente e fargli capire insieme che voi ci siete per lui, che volete il suo bene e che potrebbe essere aiutato da una persona professionista che possa ascoltare i suoi silenzi e le sue parole.
Per ragazzi che soffrono molto fino ad arrivare a gesti autolesionisti come questi, le Artiterapie (che si servono di tecniche plastico-artistiche come pittura, scrittura, scultura, disegno...) possono rivelarsi un ottimo strumento di scoperta delle proprie risorse interne, permettendo di ritrovare così un senso creativo e generativo per sè stessi.
Se necessita di altre informazioni o chiarimenti, mi trova qui.
Spero il meglio per lei e suo figlio!
Buongiorno, immagino le sensazioni che provate, lei e i suoi familiari e la ringrazio per essersi esposta, qui. Rivolgetevi in primis al medico di famiglia, valutate la presa in carico presso un CPS o se avete le possibilità economico finanziarie per sostenere una terapia in regime privato contattate uno psicologo psicoterapeuta che potrà accompagnare suo fratello ad affrontare ciò che lo spinge all'autolesionismo. Le ricordo però che occorre che sia lui a considerare un aiuto il rivolgersi a terzi, è fondamentale che senta una spinta verso i professionisti della salute mentale. Circondatelo di presenza non invadente, garantitegli sostegno nei modi e tempi congeniali a lui. Vi auguro di superare presto questa tempesta, per tornare a vedere splendere il sole.
Gentile utente mi spiace molto per la situazione che state vivendo. Si tratta di autolesionismo ed è associato ad un profondo vissuto di malessere e intenso dolore da parte di chi lo pratica. Non indugiate a rivolgervi ad un supporto psicologico, anche che coinvolga tutta la famiglia, in modo che suo fratello si senta accolto e supportato dall'ambiente familiare, da voi. Deve sentire che ci siete e che non è solo.
Vi auguro ogni bene possibile. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Vi auguro ogni bene possibile. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Posso capire quanto sia preoccupante scoprire che tuo fratello sta affrontando un momento così difficile. È positivo che tu stia cercando di capire come aiutarlo. In situazioni delicate come questa, coinvolgere uno psicologo potrebbe essere estremamente utile. Gli psicologi sono addestrati per affrontare problemi simili e possono fornire supporto sia a tuo fratello che alla vostra famiglia. Potreste anche provare ad avvicinarlo in modo non invasivo, magari offrendogli il vostro sostegno in modo gentile e costante, senza forzarlo a parlare. È importante rispettare la sua volontà, ma anche assicurarsi che abbia accesso all'aiuto di cui ha bisogno. Spero che la situazione si risolva nel migliore dei modi per tutti voi
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante e delicata di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare la preoccupazione connessa a questi atteggiamenti di suo fratello, che si trova in un periodo critico della crescita, in cui si affrontano diverse sfide evolutive.
Sarebbe opportuno che vedesse un professionista, tuttavia essendo maggiorenne, se non è convinto della scelta nessuno può costringerlo a intraprenderla.
Come familiari, quello che potete fare è stargli vicino senza giudicarlo, cercando di comprendere le ragioni del suo malessere e offrendogli sostegno anche se sembra non volerlo: sapere che qualcuno per lui c'è è una base di fiducia molto importante.
Se dovesse voelr vedere un professionista, potete cercarne uno privatamente anche su questa piattaforma oppure rivolgervi al servizio pubblico nel Centro di Salute Mentale (CSM) della vostra zona.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Sarebbe opportuno che vedesse un professionista, tuttavia essendo maggiorenne, se non è convinto della scelta nessuno può costringerlo a intraprenderla.
Come familiari, quello che potete fare è stargli vicino senza giudicarlo, cercando di comprendere le ragioni del suo malessere e offrendogli sostegno anche se sembra non volerlo: sapere che qualcuno per lui c'è è una base di fiducia molto importante.
Se dovesse voelr vedere un professionista, potete cercarne uno privatamente anche su questa piattaforma oppure rivolgervi al servizio pubblico nel Centro di Salute Mentale (CSM) della vostra zona.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente, posso immaginare la preoccupazione per il suo familiare. Un primo passo che potete fare è quello di avvicinarvi a lui, parlargli e mostrargli vicinanza senza giudizio. Un percorso psicologico è sicuramente indicato per suo fratello, per aiutarlo ad affrontare questo momento di difficoltà che sta esprimendo attraverso l'autolesionismo. In caso di aggravamento della situazione vi invito a chiamare in prima istanza il 112 in modo che possa esserci un intervento tempestivo. Resto a disposizione per un ulteriore confronto, un caro saluto. Dott.ssa Sonia Castagnolo
Gentilissima, i comportamenti di attacco al corpo hanno la funzione di gestire stati emotivi particolarmente intensi come la rabbia, la frustrazione, la vergogna e il vuoto e anche autoregolare l’affettività. Attaccando il corpo si sposta l’attenzione dal dolore emotivo che non si riesce a verbalizzare a quello fisico. E’ importante quindi comprendere il disagio sotteso e trovare nuovi modi per affrontarlo. Voi potete stargli vicino senza colpevolizzarlo ma è essenziale l’aiuto di un professionista. E da contattare il prima possibile.
Cari saluti dott.ssa Chiara Barlucchi
Cari saluti dott.ssa Chiara Barlucchi
Gentile utente, capisco quanto sia preoccupante fare tale scoperta.
Anche se potrebbe essere difficile per tuo fratello parlare dei suoi problemi, è importante che sappia di poter contare su di voi e che non è solo in questo momento.
Credo sia molto utile considerare l'opzione di coinvolgere uno/a psicologo/a che può fornire un supporto professionale e aiutare tuo fratello a esplorare i suoi sentimenti e a trovare strategie per affrontare i suoi problemi in modo sano e costruttivo. Sicuramente è importante rispettare i tempi e i confini di tuo fratello, ma anche prendere le necessarie misure per garantire il suo benessere fisico, emotivo e psicologico.
Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto.
Anche se potrebbe essere difficile per tuo fratello parlare dei suoi problemi, è importante che sappia di poter contare su di voi e che non è solo in questo momento.
Credo sia molto utile considerare l'opzione di coinvolgere uno/a psicologo/a che può fornire un supporto professionale e aiutare tuo fratello a esplorare i suoi sentimenti e a trovare strategie per affrontare i suoi problemi in modo sano e costruttivo. Sicuramente è importante rispettare i tempi e i confini di tuo fratello, ma anche prendere le necessarie misure per garantire il suo benessere fisico, emotivo e psicologico.
Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto.
Salve, non è affatto facile la situazione in cui si trova e immagino quanto possa preoccupare tutti i membri della sua famiglia. Spesso i tentativi di autolesionismo sono un modo per dare voce ad una profonda sofferenza che non riesce a trovare sfogo nelle parole e per questo suo fratello ha sicuramente bisogno di trovare uno spazio per se stesso e per capire come esprimere ciò che sente. Sarebbe utile tentare di farlo avvicinare ad un professionista della salute mentale, specialmente se anche lei e i suoi genitori vi renderete disponibili per dargli supporto in questa dolorosa situazione, eventualmente anche partecipando alle sedute.
Cordialmente, Dott. Marchetti Emanuele
Cordialmente, Dott. Marchetti Emanuele
Buongiorno, sì. Ne parli, in vivo, con un professionista e scelga la strada che ritiene migliore per sé
Buonasera, potete parargli e dirgli che siete a conoscenza dei fatti e che vorreste sapere cosa lo spinge a comportarsi così e che non deve dirlo a voi, ma che può parlarne con uno psicologo e che è importante richiedere aiuto.
Distinti Saluti
Dott.ssa Sarno
Distinti Saluti
Dott.ssa Sarno
L'autolesionismo non suicidario è un fenomeno sempre più frequente purtroppo, e si caratterizza per la volontà di procurarsi danni fisici in grado di produrre sanguinamento o dolore. non necessariamente sono legati al desiderio di togliersi la vita ma costituiscono un fattore di rischio da non sottovalutare. Suo fratello mostra altri comportamenti a rischio? uso di droghe, alcool o farmaci? Gli atti di autolesionismo sono spesso strategie di coping disadattive, che hanno lo scopo di ridurre o gestire lo stress. va comunque fatta una complessiva valutazione psicopatologica per valutare disturbi concomitanti (es. depressione o abuso di sostanze) e valutare inoltre altre componenti come i fattori di stress psicosociale. Potrebbe essere utile il coinvolgimento di figure professionali che si occupino in maniera olistica del caso in questione. Le auguro una buona giornata, capisco la sua preoccupazione. un caro saluto
Dott.ssa Perlongo
Dott.ssa Perlongo
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione così delicata, capisco quanto possa essere difficile e spaventoso scoprire che tuo fratello sta vivendo un momento di sofferenza così profonda.
Il fatto che si stia tagliando e bruciando, anche se lontano dalle vene, è un segnale di disagio che merita attenzione, indipendentemente dal motivo per cui lo fa. Anche se in famiglia non ci sono conflitti evidenti, può accadere che un ragazzo porti dentro sofferenze che non riesce a esprimere a parole, o che fatichi a chiedere aiuto, soprattutto se tende a chiudersi.
In questi casi, è importante fargli sapere che non è solo e che siete disponibili ad ascoltarlo, senza forzarlo a parlare se non se la sente subito. Può bastare un messaggio semplice come: “Abbiamo visto che stai passando un momento difficile, siamo preoccupati per te e ci teniamo a te. Quando ti sentirai pronto, siamo qui per ascoltarti.”
Se non vuole parlare in famiglia, è importante coinvolgere un professionista al più presto. Un consulto psicologico può aiutarlo a trovare uno spazio sicuro dove iniziare a dare voce a quello che sta vivendo. Potreste spiegargli che chiedere aiuto non significa essere deboli, ma è un modo per prendersi cura di sé, soprattutto in un momento di passaggio importante come quello dell’ingresso all’università.
Se notate un peggioramento del suo stato d’animo, pensieri di voler morire o segnali di pericolo immediato, non esitate a contattare tempestivamente il numero di emergenza (112) o a portarlo al pronto soccorso più vicino.
È importante anche che voi, come famiglia, possiate ricevere supporto in questo momento per gestire al meglio le vostre emozioni e capire come stargli vicino senza farvi sopraffare dalla preoccupazione.
Il fatto che vi stiate già chiedendo come aiutarlo e siete disposti a coinvolgere uno psicologo è un passo fondamentale. Non siete soli in questa situazione, e con il giusto supporto è possibile affrontare e superare anche questo momento.
Il fatto che si stia tagliando e bruciando, anche se lontano dalle vene, è un segnale di disagio che merita attenzione, indipendentemente dal motivo per cui lo fa. Anche se in famiglia non ci sono conflitti evidenti, può accadere che un ragazzo porti dentro sofferenze che non riesce a esprimere a parole, o che fatichi a chiedere aiuto, soprattutto se tende a chiudersi.
In questi casi, è importante fargli sapere che non è solo e che siete disponibili ad ascoltarlo, senza forzarlo a parlare se non se la sente subito. Può bastare un messaggio semplice come: “Abbiamo visto che stai passando un momento difficile, siamo preoccupati per te e ci teniamo a te. Quando ti sentirai pronto, siamo qui per ascoltarti.”
Se non vuole parlare in famiglia, è importante coinvolgere un professionista al più presto. Un consulto psicologico può aiutarlo a trovare uno spazio sicuro dove iniziare a dare voce a quello che sta vivendo. Potreste spiegargli che chiedere aiuto non significa essere deboli, ma è un modo per prendersi cura di sé, soprattutto in un momento di passaggio importante come quello dell’ingresso all’università.
Se notate un peggioramento del suo stato d’animo, pensieri di voler morire o segnali di pericolo immediato, non esitate a contattare tempestivamente il numero di emergenza (112) o a portarlo al pronto soccorso più vicino.
È importante anche che voi, come famiglia, possiate ricevere supporto in questo momento per gestire al meglio le vostre emozioni e capire come stargli vicino senza farvi sopraffare dalla preoccupazione.
Il fatto che vi stiate già chiedendo come aiutarlo e siete disposti a coinvolgere uno psicologo è un passo fondamentale. Non siete soli in questa situazione, e con il giusto supporto è possibile affrontare e superare anche questo momento.
Buongiorno, questi sintomi comunicano un disagio serio in suo fratello. Le consiglio una terapia familiare per comprendere cosa preoccupa così profondamente suo fratello da sentire l'esigenza di autolesionarsi.
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