Salve a tutti... Vorrei provare a spiegare quello che sto vivendo da circa un mese e rincuorato che

18 risposte
Salve a tutti...
Vorrei provare a spiegare quello che sto vivendo da circa un mese e rincuorato che presto possa finire...
Inizio giugno mio zio doveva operarsi ad un tumore,con rimozione di vescica ecc...già alla notizia di ciò mi sentivo molto ansiosa,ma essendo collegata ad un tipo di evento come questo sapevo che era del tutto normale.
Quando mio padre lo ha accompagnato a Milano per l'intervento sono inziiati altri tipi di pensieri,e se va male l'operazione? E se papà si sente male mentre aspetta? E se...3000 pensieri.
Tutto va bene,tornano...
Era il 15 giugno quando improvvisamente mentre faccio mangiare mio figlio,mi sale un ansia tremenda e inizio a piangere,chiamo mia mamma e dico di avere paura di tutto,di aver tenuto dentro anche tutta la paura per zio,di aver paura che possa succedere qualcosa di brutto ancora.
Vivo a 60km da casa dei miei genitori...
Mia mamma mi fa calmare e così passa anche la nottata,il mattino dopo ecco ancora l'ansia così mio marito decide di accompagnarmi dai miei...
Resto circa 10 giorni e quando devo rientrare al mio paese con mio marito e mio figlio mi agito come se avessi paura che tornando lì potessi stare ancora male...la paura di restare a casa da sola con mio figlio e lui potesse vedermi star male...(ha 3 anni il mio bambino)...
Anche quando ero a casa dai miei avevo paura che mi lasciassero sola e sopratutto pensando all'ansia io la facevo tornare anche quando non era presente.
Qualche giorno fa dopo 1 mese che sono stata a casa mia e l'ansia è stata presente davvero raramente e soprattutto gestibile mi è accaduto come un mese fa...e sono tornata dai miei...questo perché abbiamo un cane e da un pó non sta bene quindi la mia testa ha iniziato ancora a pensare il cane sta male,i miei ci sono molto legati e se si sentono male anche loro ecc ecc...io non capisco se sia dovuto dal fatto di non avere sotto controllo la situazione oppure il vivere "lontana" mi sta iniziando a pesare...non lavoro (perché tutte le volte mi fossilizzavo sul pensiero...lavoro e allora non potrò mio fermarmi 3/4 giorni consecutivi dai miei,lo vedevo come un distacco definitivo e mi spaventa tanto come cosa) da premettere i miei non sono soli,mio fratello vive a 5 minuti da loro...mamma ha 63 anni papà 65...stanno bene,hanno amici,fanno parte della protezione civile...papà circa 1 anni e mezzo fa ha avuto un caso di svenimento e in ospedale gli misero un piccolo apparecchio sottocutaneo per controllare il cuore...e quando mi avviarono di venire io mi feci afferrare per pazza pensando che mi stessero nascondendo che mio padre fosse morto e invece era solo in ospedale a fare accertamenti.
Ho provato a raccontare più cose possibili seprano che siano utili per lo meno a capirci qualcosa... grazie mille a tutti.
Sono stanca di sopravvivere...voglio vivere come sono sempre stata solare allegra e felice...i pensieri mi hanno trasformata.
Salve, mi dispiace molto per quello che sta vivendo e posso capire il suo desiderio di tornare ad essere solare, allegra e felice. Mah, vede, forse inevitabilmente mancano delle parti nel suo racconto. Solo come esempio, Le è mai capitato in passato di avere analoghi vissuti? Nel suo racconto sembra emergere una sua difficoltà difronte ad eventi di malattia e forse anche un bisogno di sincerarsi “con i suoi occhi” delle condizioni di salute dei suoi cari. Forse, in questa fase, potrebbe esserle utile una consultazione psicologica per capire meglio cosa Le sta accadendo e per valutare la possibilità d’intraprendere un percorso psicologico. Se ritiene, se vuole, sono disponibile anche online. La ringrazio e La saluto cordialmente. Ignazio Gioia

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Gentilissima, comprendo il desiderio di essere felice e spensierata, come lei ha riportato al termine del suo racconto; sta affrontando un periodo faticoso che probabilmente la porta anche ad affrontare questioni che da tempo abitano i suoi pensieri (es. il distacco delle persone care).
Se la situazione diventasse per lei particolarmente faticosa ed impegnativa da gestire può sempre valutare la possibilità di chiedere un incontro con uno specialista.
Restando a disposizione, la saluto.
Dott.ssa Conti Francesca
Salve,
il suo è senza dubbio periodo particolarmente delicato e questo può aver attivato dei pensieri ansiogeni, che probabilmente già da un po' albergavano nella sua mente. Per una risposta più esaustiva, occorrerebbero più informazioni per mettere meglio a fuoco la situazione e aprire riflessioni profonde e importanti
Prenda in considerazione la possibilità di un consulto psicologico, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno, mi dispiace per ciò che prova ed è un suo diritto tornare a vivere come prima. Le suggerisco un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere l'origine di questi suoi stati ansiosi e trovare strategie utili per gestirne i sintomi. Ha già fatto un buon lavoro di annotazione degli episodi, di collegamenti e riflessioni. Si prenda cura di lei al più presto anche per il bene del suo bimbo. Se interessata, resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Morosinotto
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Salve, da ciò che ci racconta possono apparire dei sintomi da disturbo d'ansia e piccoli attacchi di panico, motivo per cui ha paura di tornare nel luogo dove ha avvertito il malessere assalirla. Probabilmente sta vivendo un periodo di stress e questo ha acceso una latente risposta ansiosa che era sopita. Le consiglio di consultarsi con uno psicologo per analizzare con più attenzione il tutto e nel caso iniziare un percorso psicologico. Per la sua tranquillità ciò che in questo momento la disturba è affrontabile e risolvibile e in poco tempo potrà tornare alla serenità perduta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno Gentile Utente, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. Prima di tutto, farei una premessa: questo è uno spazio limitato, che può essere solo indicativo e non risolutivo. Gli argomenti che lei ha portato sono molteplici e si possono affrontare da tanti e diversi punti di vista. Purtroppo non esiste una soluzione semplice, se non quella di prendere un ansiolitico. Il farmaco però è una pezza: se non fa un lavoro su di Sé, è probabile che queste ansie continueranno a presentarsi. L'ansia è un'emozione, non un disturbo, e come tale cerca di dirci qualcosa di noi. In terapia l'ansia la può guardare e sviscerare, può capirne il senso e imparare a regolarla, anche senza l'ausilio di un farmaco. Il mio consiglio è quello di prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicologico. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno. Lei sta vivendo un periodo difficile probabilmente dovuto alle preoccupazioni per la salute dello zio, a una situazione lavorativa mi pare di capire non stabile e al cercare di far crescere il proprio figlio senza troppe preoccupazioni. L'ansia che è un'emozione con cui tutti abbiamo a che fare e che nel suo caso interferisce con le attività che lei svolge e quindi penso lei abbia necessità di intraprendere un percorso psicologico. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
Salve, mi spiace molto per la sua sofferenza. Le suggerirei di rivolgersi quanto prima ad uno specialista per affrontare le sue paura e l'ansia, lo faccia per sé e per il suo bambino. A volte anche con percorsi brevi e focalizzati si possono risolvere alcune problematiche. Un abbraccio
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Salve, i miei colleghi e le mie colleghe hanno già toccato con la dovuta sensibilità la domanda che lei ci porta. Mi sento di dirle innanzitutto che tutto ciò che lei avverte e che prova ha pieno diritto e dignità di essere considerato, analizzato e affrontato in un ambiente che sia in grado di venire incontro alle sue necessità e ai suoi bisogni. Questo spazio deciderà lei come e quando strutturarlo, con i suoi tempi e i suoi modi. L'ansia, e soprattutto il panico, sono qualcosa che atterrisce le persone e le spinge a reazioni definite, fra le molte, di attacco o fuga. La situazione che lei vive non è - come ha esplicitato - di "pazzia", ma di profonda sofferenza, dovuta a questa forte quota d'ansia. Ma la stessa e il panico hanno spesso dei blocchi interiori e inconsci, delle paure non affrontate o dei discorsi mai del tutto portati a galla alla coscienza. Affrontare assieme a una persona formata in queste problematiche questi suoi desideri, paure e bisogni le permetterà di dare un nome e una collocazione a ciò che sente. Cordiali saluti, Dott. Corrado Schiavetto.
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Buongiorno, ti ringrazio per aver voluto condividere la tua situazione e per aver cercato l’opinione di un professionista. Comprendo la difficoltà di vivere un periodo così difficoltoso: purtroppo l’ansia è un problema che attanaglia sempre di più la vita di chi ne soffre. Comprenderne le cause scatenanti solo parzialmente può essere senz’altro un punto di partenza per un colloquio psicologico, che è quello che mi sento di consigliarti. In questo modo ti sarà possibile non solo risalire a quello che, ad oggi, ti genera ansia ma, soprattutto, riuscirai a far fronte ad essa con gli strumenti che uno psicologo può aiutarti a riscoprire in te stessa. Resto a disposizione e ti auguro il meglio. Dott. Roberto Greco
Buongiorno, concordo con i colleghi che, in base alla Sua descrizione degli eventi, hanno ipotizzato che Lei abbia avuto una serie di attacchi d'ansia. Che fare in questi casi? Se Lei vuole solo eliminare il sintomo, il mezzo più veloce ed efficace è quello di rivolgersi a un medico che le prescriverà degli ansiolitici che ridurranno il livello d'ansia generale con cui convive attualmente e magari altri ansiolitici da assumere nei momenti in cui l'ansia si manifesta sotto forma di attacchi acuti. Altri metodi molto efficaci, in aggiunta o in alternativa ai farmaci, sono quelli che si basano su tecniche di respirazione e rilassamento, ad esempio la meditazione o la mindfulness. Se invece a Lei interessa non solo ritrovare la serenità ma anche dare un significato a tutto quello che sta vivendo, allora è indispensabile intraprendere un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia, nell'ambito del quale avrà l'opportunità di instaurare una sorta di "dialogo" con il sintomo. In questo modo potrà comprendere le cause profonde della sua ansia e dar voce alla parte della Sua mente che si è assunta l'incarico di mandarLe un messaggio (quale?) sotto forma di attacchi d'ansia. Un cordiale saluto, Tullio Tinti
Buonasera, è giustissimo voler tornare alla sua vita serena di prima: potrà riuscire a riprendere in mano la sua vita, ma le serve l'aiuto di uno psicologo con il quale lavorare su questa sua ansia che l'angoscia.
Da ciò che leggo, si attiva molto in relazione a eventuali malattie riguardanti la sua famiglia, in particolare mi sembra suo padre. Sarebbe importante ottenere altre informazioni in merito a questi stati ansiosi, ai suoi vissuti precedenti a questo periodo di cui ci ha parlato. Purtroppo l'ansia crea circoli viziosi dai quali sembra impossibile uscire, ma non è così.
Resto a disposizione qualora volesse, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
"I pensieri mi hanno trasformata"... partirei proprio da quest'ultima frase. I pensieri, e soprattutto quelli lontani dalla coscienza, hanno un impatto importantissimo sul modo di percepire lo scorrere degli eventi. Sento molto il suo bisogno di vicinanza con i suoi genitori, non sappiamo se sia a causa del desiderio di controllo sulla situazione, come lei ha ipotizzato, o se per altro. In ogni caso sarebbe opportuno approfondire il meccanismo di pensieri ed emozioni associato a questi suoi stati ansiosi, che sembrano comparire principalmente in relazione a temi quali la lontananza (o la perdita) e l'attaccamento/accudimento (a questo proposito mi riferisco all'episodio in cui ha sperimentato una forte ansia mentre imboccava suo figlio). Sarebbe opportuno indagare queste dinamiche e trovare insieme al terapeuta un modo per adottare strategie più funzionali alle situazioni, passando per il superamento di possibili paure che probabilmente fanno fatica ad emergere in forma esplicita.
Le offro il mio supporto qualora avesse intenzione di approfondire il tutto.
Ricevo sia in studio (a Torino) che online in tutta Italia.
Un caro saluto.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Mi dispiace sentire che stai affrontando questa situazione di ansia e preoccupazione. È importante ricordare che la risposta ad una domanda senza ulteriori dettagli non sarà mai completa ma posso offrirti alcune informazioni generali che potrebbero esserti utili.

L'ansia può manifestarsi in diverse forme e può essere scatenata da eventi stressanti, come l'operazione di tuo zio. È comprensibile che tu abbia provato ansia inizialmente, ma sembra che questa preoccupazione si sia estesa ad altre situazioni e abbia iniziato a influire sulla tua vita quotidiana.

È importante sottolineare che l'ansia può creare un circolo vizioso, alimentando ulteriori pensieri e preoccupazioni. La preoccupazione costante per la tua famiglia e l'essere lontana da loro potrebbe aver contribuito a intensificare l'ansia che provi.

Ti suggerisco di considerare la possibilità di cercare supporto professionale per affrontare l'ansia che stai sperimentando. Uno psicologo o un terapeuta esperto in potrebbe aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni, a identificare le cause sottostanti dell'ansia e a sviluppare strategie di gestione.

Inoltre, esistono tecniche di rilassamento e strategie di gestione dello stress che potresti trovare utili nel tuo caso.

Infine, coinvolgere i tuoi cari nella tua esperienza potrebbe essere di grande sostegno. Comunicare apertamente con il tuo marito, i tuoi genitori o altri familiari di fiducia riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue preoccupazioni potrebbe aiutare a creare un ambiente di comprensione e sostegno reciproco.

Ricorda che ogni persona è unica e la tua esperienza può essere diversa da quella degli altri. Pertanto, cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale è fondamentale per ricevere un supporto personalizzato e adeguato alla tua situazione specifica.

Ti auguro il meglio e spero che tu trovi la strada per superare questa fase di ansia e tornare a vivere serenamente.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, mi dispiace molto per la sua situazione così pesante e opprimente.
Il pensiero può essere indirizzato e canalizzato grazie all' aiuto di uno psicologo.
Perdersi nei pensieri, equivale a sognare, ed il sogno porta sempre immagini pesanti con cui dialogare.
Ci sono immagini chiare nei suoi pensieri che vanno affrontati: separazione mi sembra una di queste.
Separare appunto i pensieri che arrivano è il punto di partenza
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza personale. Ovviamente mi dispiace molto per questo difficile periodo che sta vivendo e che ha avuto inizio nel mese di giugno. Avere pensieri negativi in uno stato di stress e tensione reattiva è un qualcosa che può succedere, questo in linea generale. Leggendo il suo racconto emergono tanti elementi su cui sarebbe opportuno lavorare insieme ad un professionista quali ad esempio il rapporto con i suoi genitori e le origini della sintomatologia ansiosa. Per tal motivo mi sento di suggerirle di intraprendere un percorso con uno/a Psicologo/a per poter andare a lavorare proprio sull'origine dei sintomi. Questo al fine di imparare ad affrontare gli eventi critici del ciclo della vita, in modo più funzionale. A volte è complesso comprendere ed accettare che gli eventi non possono essere controllati, ciò su cui possiamo agire è il nostro stesso modo di vivere gli avvenimenti. Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, cordiali saluti.
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Ciao, sembra che tu stia attraversando un periodo molto difficile e che l'ansia stia avendo un impatto significativo sulla tua vita quotidiana. È comprensibile che le preoccupazioni per la salute dei tuoi cari, insieme ai pensieri ansiosi riguardanti l'operazione di tuo zio e altri eventi familiari, stiano generando una grande quantità di stress emotivo. Cerca di prenderti cura di te stessa dedicando del tempo a cose che ti piacciono e ti fanno sentire bene. Mantenere un equilibrio tra lavoro, tempo libero e responsabilità familiari può aiutarti a ridurre lo stress e a ritrovare il tuo benessere emotivo. Ti incoraggio a cercare il supporto di uno psicologo o di un terapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro

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