Salve a tutti. Sono una ragazza di 20 anni, e voglio raccontarvi un po’ la mia storia. Io mi sono

22 risposte
Salve a tutti.
Sono una ragazza di 20 anni, e voglio raccontarvi un po’ la mia storia.
Io mi sono fidanzata quando avevo 15 anni, con un ragazzo più grande che all'epoca Aveva 19 anni.
Per questa persona, ho rinunciato a tutto pur di non perderla, ho lasciato i miei amici, il lavoro, non scendo nemmeno più da sola, la mia vita era solo lui, ho sempre cercato di mettere lui al primo posto, perché per me l’unica cosa importante era star con lui.
Tutto il contrario per lui, che scendeva con gli amici si ritira la mattina, tante volte ha il telefono spento, e partito anche senza dirmi nulla, ma io sono sempre stata lì ad aspettarlo, a capirlo.
Anzi lo rincorrevo pure se sbagliava lui.
Tantissime volte mi tratta male, mi offende, tante volte mi ha alzato le mani perché non rispondevo come voleva lui, è molto ossessivo nei miei confronti, mi riempie di domande, e le fa ogni volta che gli vengono in mente, anche se sono sempre le stesse.
Io però nonostante tutto, sono sempre stata innamorata di lui e non l’ho mai lasciato.
Ultimamente però siamo partiti, con sua mamma e il papà, e lì c’era il karaoke, e con il suo papà ho cantato una canzone, prima di cantare però ho chiesto se potevo, lui mi rispose di si, io senza malizia ho cantato, da quel momento lui mi ha lasciata, adesso capisco che si sarebbe aspettato che io non lo facevo, mi ha trattato male, e mi ha detto che non mi vuole più, adesso è una settimana che nn si fa sentire, perché mi ha detto che non conosceva veramente, che sono falsa che faccio schifo ect, tornati a Napoli due giorni dopo sono andata a casa sua e gli ho fatto una sorpresa nel suo palazzo, tutti palloncini cartelloni, scritta giù al palazzo.
Ma niente non si è fatto sentire, adesso però nemmeno io mi faccio sentire proprio perché non mi sembra di aver fatto qualcosa di male, e se pure ho sbagliato(DITEMI VOI) io ho sempre fatto l’impossibile per lui.
Quello che non capisco e non so cosa potrei fare, non so se ho sbagliato non so se torna non so più niente, sono quasi sei anni che stiamo insieme, è possibile che dopo tutto quello che ho rinunciato e che ho fatto per lui per questa sciocchezza deve finire una storia così importante?
Giuro che sto malissimo.
Cosa potrei fare.

Attendo una vostra risposta

Cordiali saluti
Dott.ssa Marta Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Rho
Gentilissima, nella prima parte del suo lungo messaggio ci racconta tante cose dimostrando di avere una notevole consapevolezza di se’ e del suo vissuto. Nelle sue parole e’ evidente la grande sofferenza che la relazione complessa col suo ragazzo comporta. Ci chiede come possa fare a riportare a se’ il suo ragazzo, e addirittura teme di essere lei la responsabile dell’ultimo attrito del karaoke. Cioè che appare invece evidente è che è lei che necessita di un aiuto, che deve darsi valore, come forse non ha mai fatto, che non deve permettere a nessuno, e nemmeno a questo ragazzo che sente di amare, di ledere la sua libertà e la sua integrità di persona. Ci dice che lui spesso la offende e che le ha addirittura alzato le mani. Fino a quanto crede di poter sopportare una situazione in cui invece che amore riceve cattive parole, limitazioni, controllo, senza avere in cambio da lui sostegno e presenza? Ha mai pensato di provare ad aprirsi con uno psicoterapeuta in carne ed ossa, aprirsi proprio come ha fatto con noi qui nel portale? Non esiti ancora, cerchi al più presto uno psicologo, se vuole può anche provare a rivolgersi ad un servizio pubblico territoriale, come ad esempio un consultorio nella sua città. Se vuole sono naturalmente disponibile per un ulteriore confronto. Un caro saluto, Marta Corradi.

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Dott.ssa Elisa Taverniti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, si percepisce la difficoltà in cui si trova dopo la fine di una “storia d’amore”. Certo, ogni fine di rapporto lascia un senso di smarrimento ma nel suo caso mi sembra di capire che il dolore sia provocato soprattutto dal sentire di aver fatto addirittura l’impossibile, sacrificando i suoi interessi e i suoi spazi sociali pur di proteggersi dalle critiche e per mantenere il rapporto stabile e duraturo. Il miglior consiglio che mi sento di darle è quello di orientare le sue risorse verso se stessa e beneficiare dell’ascolto empatico ed attento di uno psicoterapeuta che possa aiutarla a divenire più consapevole dei suoi reali bisogni affettivi.
Cordialmente
Elisa Taverniti
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, sono pienamente d'accordo con le mie colleghe che mi hanno preceduta nel rispondere alla sua lunga domanda, da cui traspare una difficoltà estrema nel cercare di volersi bene e nel farsi rispettare. Si dovrebbe domandare perchè ha aspettato così a lungo a ribellarsi ai comportamenti, altamente irrispettosi, che aveva nei suoi confronti questo ragazzo. E' proprio sicura che vuole a tutti i costi recuperare il rapporto? Non le sembra che volutamente l'ha attirata in un tranello, farla cantare al karaoke, per poi farla sentire sbagliata e responsabile della rottura del vostro rapporto, molto probabilmente lui, forse, la volesse già lasciare e non sapeva come fare. L'unico modo per lei uscire da questa dipendenza, è intraprendere un lavoro psicologico su di sè e rapportarsi con una psicoterapeuta, per capire quali sono le cause che l'hanno spinta a rimanere per tanti anni con una persona così negativa e distruttiva e sicuramente data la sua giovane età potrà incontrare un ragazzo che la sappia amare con rispetto, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, a quel che han scritto le colleghe, con cui mi trovo molto d'accordo, vorrei aggiungere che lei ha bisogno di ripartire da se stessa facendo un percorso di consapevolezza sul perché ha aderito ad un rapporto tossico e disfunzionale, subendo comportamenti prevaricatori e coercitivi del suo partner e soprattutto itenendoli legittimi. Non è lei ad essere sbagliata, ma deve capire cos è un rapporto alla pari tra un uomo e una donna per non correre il rischio di RIPETERE questo copione. Tanti cari auguri. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, dalla sua storia traspare un grandissimo sentimento che lei ha provato per questo ragazzo. Sicuramente questa situazione ora la sta riempiendo di vuoto e tristezza, emozioni importanti da vivere per riuscire a superare la "perdita" ed andare avanti. Concordo con le altre colleghe su quanto detto, suggerendole di affrontare meglio la situazione con qualche incontro psicoterapeutico, per evitare di ricadere in futuro negli stessi "schemi". Rimango a disposizione,
dott. Tealdi
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Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
La psicoterapia è un percorso di totale cambiamento, ma richiede una certa propensione che in Lei ancora non vedo.
Quando anziché chiedersi "Come può trattarmi cosi?" le verrà in mente "Come posso avergli permesso di trattarmi cosi?", allora la strada del cambiamento potrà essere intrapresa.
La sua è una terribile condizione di dipendenza che potrebbe nascere dalla mancata consapevolezza delle proprie risorse. Riesce ad immaginarsi sola e felice?
Indipendente e realizzata?
Solamente così potrà incontrare una persona da amare con cui condividere alla pari quel che la vita avrà da darvi.

Cordialmente

Ivano Ancora
Dr. Vincenzo Amarante
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pagani
Salve, mi spiace che i suoi sforzi e le sue rinunce abbiano avuto l’effetto contrario a quelli che si aspettava. Purtroppo i sentimenti sono bestie difficili da domare anche quando ci fanno male. Le sarebbe utile chiedere a se stessa come mai ha avuto bisogno di annullarsi per stare con un’altra persona: insicurezza? poca autostima? paura di non essere accettata per quello che è? Non possiamo saperlo. Lei avrà sicuramente tanti dubbi e debolezze (e chi non ne ha!) ma avrà sicuramente tanti aspetti positivi da cui partire. Ecco, colga l’occasione per interrogarsi sulle sue risorse e non più sulle sue mancanze, potrebbe sorprendersi in positivo.
Dott.ssa Ilaria Capaccioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Arezzo
Carissima, penso che lei non abbia sbagliato a cantare quella canzone al karaoke poiché prima di farlo ha chiesto al suo fidanzato cosa ne pensasse e lui ha dato una risposta in accordo con la sua richiesta. Non è neanche una sua responsabilità se in seguito all'episodio il suo ragazzo ha cambiato opinione sul fatto, lei non poteva prevederlo viste la precedente richiesta accordata. Lei è una ragazza sensibile e comprensiva, si capisce da quello che racconta che deve sicuramente imparare a darsi valore, valorizzare i propri sentimenti e la propria persona. Indipendentemente dal fatto se la storia riprenderà oppure no è fondamentale per costruire un futuro più roseo e una relazione più equilibrata che lei intraprenda un percorso terapeutico che la aiuti a sviscerare e guarire la ferita emotiva che si nasconde dietro una dinamica relazionale disfunzionale come quella che ci ha descritto. Una relazione amorosa felice è quella in cui entrambi fanno rinunce ed entrambi vedono riconosciute le proprie esigenze personali (come le uscite che il suo ragazzo ha fatto nel corso della vostra storia e che lei gli ha permesso o i viaggi che ha intrapreso senza che lei lo sapesse). Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta della sua zona che adotti il metodo emdr oppure ad un collega del centro di salute mentale del suo territorio per iniziare un percorso. Rimango a disposizione per ulteriori necessità e chiarimenti. Un caro saluto D.ssa Ilaria Capaccioli
Dott.ssa Alessia Rita Candiloro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Buongiorno.Dal suo racconto così ricco di particolari si evince che è stata una lunga e sofferta frequentazione, di cui certo avrà bisogno di elaborare per i vissuti relazionali violenti che ha subito e che possono avere strascichi nell'oggi e nelle future relazioni.
Le consiglio un percorso psicologico teso a elaborare tali ricordi ed emotività, così da riprendere in mano la sua vita. saluti.
Dott. Cristian Maggiori
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Marino
Buongiorno,
Perdere qualcuno che si ama è un'esperienza molto dolorosa, nel suo caso ancora di più, poiché il rapporto che ha vissuto è stato denso di comportamenti che poco hanno a che fare con l'amore. Nulla giustifica la violenza, sia essa fisica o psicologica. Se siete siete riusciti a proseguire su questo copione per 6 anni probabilmente è perché i comportamenti di uno trovavano una risposta adattiva nell'altro. Provo a ad immaginare la vostra situazione: Lui era ossessivo e violento, mentre lei, attenta ad ogni sua reazione, cercava di non sbagliare nulla, ma così lentamente perdeva la propria naturalezza e spontaneità, cosa che forse lo faceva erroneamente sospettare di lei e sentire giustificato nel proseguire tale copione.
Chiaramente le mie sono solo ipotesi che potrebbero trovare conferma solo attraverso un lavoro terapeutico che se vorrà intraprendere le potrà sicuramente giovare. La invito prima di tutto a riconoscersi come meritevole di essere amata veramente, e a non permettere a nessuno in futuro di ledere la sua dignità.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Elena Cinti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
Capisco che sentirsi abbandonata è una cosa brutta, ma sono convinta che sia in grado di valutare cosa realmente sta perdendo. Secondo me poco!
Una persona che si comporta in questo modo sembra veramente poco matura e soprattutto poco interessata a mantenere un rapporto con lei. ci rifletta..
Dott.ssa Marina Greco
Psicologo, Psicoterapeuta
Sarnico
Buongiorno,
Dalla situazione che espone, il rapporto tra lei e il suo ex fidanzato non è mai stato alla pari: una relazione sana tra due persone si basa, tra le altre cose, sulla fiducia reciproca, sulla libertà di esprimere se stessi, sul rispetto, non sulla gelosia, sul privare l’altro della libertà di avere relazioni sociali, un lavoro o di vivere una vita all’altezza delle proprie aspettative. Più che chiedersi quali siano le motivazioni che l’hanno portata alla fine del rapporto, le consiglierei di rivolgersi a uno psicologo per capire cosa l’abbia portata ad avere questo tipo di relazione, prendendo in considerazione i suoi stili relazionali, per poter in futuro instaurare relazioni più soddisfacenti.
Dott.ssa Giuditta Sestu
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, amare è una delle attività più complesse e prevede necessariamente il riconoscimento e l'accettazione dell'autonomia dell'altro. Se questo non avviene, ci si trova imbrigliati in dinamiche di potere e di controllo che non fanno altro che alimentare sofferenza e soprusi. Solo un intervento psicoterapeutico può aiutare a comprendere e sanare queste ferite. Saluti, G. S.
Dott.ssa Teresa Costabile
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara, questa sembra essere stata senza dubbio una relazione in cui lei ha investito molto fino ad annullarsi. Nonostante tutto è molto evidente la sua sofferenza per la fine della storia e non posso che invitarla a chiedere aiuto ad uno psicologo che possa accompagnarla in un percorso di maggiore conoscenza di sé e delle dinamiche relazionali sane.
Dott.ssa Antonella De Luca
Psicologo, Psicoterapeuta
Grosseto
Buonasera cara, sono d'accordo con quanto le hanno già scritto le mie colleghe, in particolare sulla sua difficoltà nel cercare di "volersi bene". Più che sul perché si concentri su che cosa le impedisce di farlo e cosa dovrebbe fare per stare meglio......il resto verrà da sé. A tal proposito, le consiglio un percorso di conoscenza di sé, magari approfittando anche di questo momento di restrizioni sociali in cui siamo un po' costretti a vivere la "solitudine". Sono al momento disponibili consulenze on-line. Un cordiale saluto Antonella
Dr. Argo Penovi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Collevecchio
Buongiorno, leggendo il suo intervento io credo che lei debba imparare ad amare sé stessa prima di pensare di avvicinare di nuovo questa persona che, mi permetta la franchezza, non credo le faccia così bene come pensa... ci pensi e per qualsiasi dubbio o chiarimento sono a sua disposizione. Buona giornata!
Gentile utente,
la domanda che forse dovresti porti è: questa relazione mi ha dato più di quanto mi ha tolto? A volte entriamo in relazioni che ci legano talmente tanto da trasformarsi in una prigione. L'impressione che ho avuto leggendo il tuo racconto è che tu ti sia convinta di non poter stare senza di lui, come se il tuo benessere e la tua felicità possano dipendere da altre persone in questo caso da lui. Questa convinzione può essere molto pericolosa, perché rischia di spingerti a cercare la tua serenità nei rapporti con gli altri, il che ti può portare solo a numerose delusioni perché il potenziale e le risorse per trovare un equilibrio si trovano al tuo interno, non all'esterno. Una seconda domanda su cui penso che dovresti riflettere è: cosa ti ha portato a sopportare per tanto tempo una relazione in cui vieni spesso insultata, umiliata o picchiata? Una volta che avrai identificato quella parte fragile di te che ti ha spinto a preferire questo tipo di relazione alla solitudine ti consiglio di iniziare un percorso psicologico che ti aiuti a prenderti cura di te e a ritrovare l'amore per te stessa, così che tu possa ritrovare la serenità e il tuo equilibrio dentro di te. Resto disponibile per ulteriori confronti. Ti auguro il meglio
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, è sicura che sia lei la persona sbagliata?
Comunque, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per fare un po' di chiarezza, soprattutto per lavorare sulla sua autostima e sulla sua dipendenza dal prossimo. Rimango a sua disposizione. Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, non perda l'opportunità di crescere attraverso questa relazione tormentata. E' importante comprendere le sue dinamiche, e impedirne la reiterazione. Per arrivare a questo è opportuno un sostegno psicologico.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Sveva Nonni
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara utente, grazie per aver trovato il coraggio di condividere la tua storia. Mi dispiace molto per il dolore che stai vivendo, che è comprensibile e si merita spazio e ascolto. Allo stesso tempo, ti invito a riflettere sulle dinamiche della relazione che ci stai narrando, cercando di capire se rappresentino realmente quello che vuoi e quello di cui hai bisogno. Da quello che ci racconti, tu sei sempre stata molto disponibile, ricevendo ben poco in cambio.
Quello che hai descritto è una relazione con forti tratti di abuso psicologico, che ti ha lentamente spinta a rinunciare a te stessa, ai tuoi spazi, alle tue relazioni, alla tua libertà.

Proviamo a mettere un po’ di ordine nei punti fondamentali:
Hai iniziato questa relazione molto giovane, a 15 anni, con un ragazzo più grande di te. In un’età così delicata, è facile confondere il controllo e la gelosia con l’amore.
Hai rinunciato a tutto per lui, ma questa non è una dimostrazione d’amore: è un segnale che sei stata costretta, più o meno consapevolmente, a cancellarti per la minaccia di perderlo.
Lui ti ha alzato le mani, ti ha umiliata, ti ha accusata di essere falsa, ti ha imposto regole assurde, e ora ti ha punita perché hai semplicemente cantato una canzone — dopo avergli anche chiesto il permesso.
Per quanto possa essere difficile sentirselo dire, queste non sono le basi di una relazione d’amore, ma di una relazione asimmetrica e pericolosa.
E capisco che una parte di te ancora lo ama, che vuole che torni, che non si dà pace, perché hai dato tutto per lui. Ma proprio per questo, è importante che tu possa fermarti e chiederti: Che tipo di amore è quello che ti toglie voce, libertà e ti lascia con la colpa addosso per ogni suo malessere?
Hai fatto qualcosa di male?
No, non hai fatto nulla di male. Hai solo cantato una canzone con il padre del tuo ragazzo, con rispetto, dopo aver chiesto. Ma l’errore non è questo. L’errore sta nel pensare che tu debba “chiedere il permesso” per vivere momenti normali e sani. Questo è ciò che avviene quando una persona è stata a lungo in una relazione controllante: perde la capacità di distinguere ciò che è normale da ciò che non lo è più.

Cosa potresti fare adesso?
Mettere al centro te stessa. Dopo sei anni in cui tutto è stato su di lui, ora è il momento di guardarti, ascoltarti, capire chi sei al di là di questa relazione.

Chiedere aiuto. Parlare con un professionista ti aiuterebbe a ricostruire autostima, identità e confini.

Non inseguirlo più. Questo silenzio che lui ti sta imponendo è una forma di punizione e potere. Tu non devi essere punita per essere te stessa.

Non confondere l’amore con la dipendenza. Sei cresciuta in questa relazione. Ma ciò che lega non sempre nutre: a volte lega proprio perché toglie ossigeno, e ti fa sentire che senza l’altro non sei niente. Questo non è amore, è sopravvivenza emotiva.

Darti il permesso di soffrire e anche di guarire. È normale che tu stia male. È una separazione, sì, ma anche una liberazione che non riesci ancora a vedere. E meriti di viverla come tale.

Un amore sano non ti isola, non ti fa paura, non ti costringe a elemosinare attenzioni, né a chiedere scusa per esistere.

Tu vali molto più di quanto questa relazione ti ha fatto credere.

Un caro abbraccio
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
salve,
capisco profondamente il dolore che sta vivendo, e il modo in cui lo racconta fa sentire quanto questa relazione abbia occupato ogni spazio della sua vita. Quando si cresce insieme dai 15 ai 20 anni, l’amore diventa quasi una casa, un punto fermo… ed è proprio per questo che adesso si sente così smarrita. Ma quello che sta descrivendo non è una “sciocchezza” che ha rovinato una storia importante: è una storia importante che, nel tempo, è diventata **un luogo in cui lei ha dovuto annullarsi per sopravvivere**.

Lo dico con molta delicatezza: ciò che ha vissuto non è amore sano. Un ragazzo che la isola, la controlla, la insulta, le alza le mani e decide cosa può o non può fare… non sta proteggendo la relazione, sta esercitando potere. E quando il potere prende il posto del rispetto, la persona che subisce finisce per convincersi che “se mi comporto bene, se rinuncio a me stessa, forse lui cambia”. Lei questo tentativo lo ha portato avanti per anni, con un coraggio enorme, ma anche con un costo pesantissimo per la sua identità.

Lei non ha sbagliato a cantare una canzone con suo padre. Lei non ha sbagliato ad amare. Lei non ha sbagliato a fidarsi.
Lui ha reagito in modo umiliante e aggressivo perché vedeva nel suo comportamento una libertà che non riesce a tollerare. E quando una persona non tollera che la propria compagna esista al di fuori di lui, non siamo davanti a un sentimento profondo… ma a una paura profonda, che si trasforma in controllo.

Capisco che adesso la mancanza sia devastante: dopo sei anni è normale sentire il vuoto, come se fosse un pezzo di vita che si strappa via. Ma questo dolore non dice che lei ha perso “la sua persona”. Dice che ha perso l’unica struttura affettiva che aveva, perché nel tempo quella relazione è diventata tutto, forse troppo. Ed è proprio per questo che ora fa così male.

E sa cosa colpisce? Che nonostante tutto quello che lui le ha fatto, in questo momento è lei a chiedersi: “Ho sbagliato io?”. Questo succede quando per troppo tempo si è stati trattati come se il proprio valore dipendesse dal non dare fastidio, dal non sbagliare mai, dal non far arrabbiare l’altro. È una forma di ferita che si può curare, ma serve qualcuno che la aiuti a capire che lei non è il problema.

Quello che potrebbe fare ora non è correre da lui o aspettare un suo ritorno. È fermarsi un attimo e chiedersi:
**“Io, come sto? Io, cosa merito?”**
Perché una relazione che si rompe perché una ragazza canta una canzone con il papà del compagno… era già una relazione che reggeva su un equilibrio fragile e doloroso.

Se lui tornerà o no non è la domanda più importante. La domanda è se quel ritorno sarebbe davvero un “ritorno all’amore”, o un ritorno allo stesso ciclo di controllo, insulti, paura di sbagliare e mani addosso. E questo ciclo non cambia da solo.

salve, lei merita un amore che non le tolga la voce, ma che la aiuti a ritrovarla. Se vuole, possiamo esplorare insieme come uscire da questa dipendenza affettiva e come ricostruire la sua sicurezza emotiva: non deve farlo da sola.

Saluti, resto a disposizione.

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