Salve a tutti. Scrivo perché ultimamente mi sento molto autocritica verso il mio percorso, avendo la
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Salve a tutti. Scrivo perché ultimamente mi sento molto autocritica verso il mio percorso, avendo la sensazione di sbagliare strada e non sfruttare a pieno le mie potenzialità. Sono una ragazza di 26 anni, ho conseguito quasi un anno fa la laurea magistrale in lingue per la comunicazione interculturale e da quasi tre anni lavoro per una azienda nella mia città. Mi sono laureata in corso e ho anche approfondito gli studi attraverso certificazioni linguistiche di alto livello. Sento ultimamente questa sensazione di insoddisfazione perché non sto sfruttando le capacità acquisite nel percorso di studi dal momento che l’azienda per cui lavoro è orientata sul campo commerciale. Mi trovo bene in questa azienda, mi occupo di varie mansioni, per lo più inserimento e controllo dati, ho un contratto part time però a tempo indeterminato e anche ben retribuito in confronto alle ore lavorative. Non me la sento di lasciare questo posto per una posizione incerta, perché tutto ciò che ho trovato fin ora sul mio campo sembra poco allettante. In tre anni la situazione all’interno del lavoro è migliorata parecchio quindi possibilmente con gli anni mi garantirà più stabilità economica però da un lato sento che non poter sfruttare le potenzialità linguistiche e non solo a livello professionale mi manca anche perché si tratta anche di una passione che al momento sto sfruttando solo attraverso ripetizioni private. Non so se sia una condizione momentanea o dovrei fare qualcosa ma non so cosa. Grazie a chi mi darà un supporto o un consiglio
Impegnarsi a fondo in studi lunghi e complessi per darsi la possibilità di realizzare le potenzialità in un ambito lavorativo stimolante ed interessante, è una grande sfida.
Nel lavoro si intersecano variabili personali ed ambientali, anche la casualità, l'incontro fortunato può avere un ruolo importante.
Soprattutto quando si è giovani, all'inizio dell'attività lavorativa ci si può permettere di guardarsi intorno, cercare qualcosa che possa farci crescere ed evolverci come lavoratore ma anche come persona.
Spesso campi innovativi offrono possibilità meno strutturate e garantite ma non per questo meno interessanti ,soprattutto in un'ottica evolutiva.
La domanda principale dovrebbe essere personale, ognuno dovrebbe chiedersi che cosa è importante per sè. cosa desidera, cosa lo rende soddisfatto delle sue giornate lavorative.
Per alcuni l'aspetto più importante è la sicurezza, per altri le possibilità di carriera, per altri l'ambiente stimolante.
Non c'è una soluzione unica giusta per tutti, ma scelte adeguate nel qui ed ora per ogni tipo di persona.
Maria Grazia Antinori, Roma
Nel lavoro si intersecano variabili personali ed ambientali, anche la casualità, l'incontro fortunato può avere un ruolo importante.
Soprattutto quando si è giovani, all'inizio dell'attività lavorativa ci si può permettere di guardarsi intorno, cercare qualcosa che possa farci crescere ed evolverci come lavoratore ma anche come persona.
Spesso campi innovativi offrono possibilità meno strutturate e garantite ma non per questo meno interessanti ,soprattutto in un'ottica evolutiva.
La domanda principale dovrebbe essere personale, ognuno dovrebbe chiedersi che cosa è importante per sè. cosa desidera, cosa lo rende soddisfatto delle sue giornate lavorative.
Per alcuni l'aspetto più importante è la sicurezza, per altri le possibilità di carriera, per altri l'ambiente stimolante.
Non c'è una soluzione unica giusta per tutti, ma scelte adeguate nel qui ed ora per ogni tipo di persona.
Maria Grazia Antinori, Roma
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Buongiorno, la ringrazio innanzitutto per aver condiviso la sua esperienza. Da ciò che descrive, sembra che stia attraversando un periodo di grande riflessione personale e professionale, molto frequenti in certi periodi di vita. La sua insoddisfazione e la sensazione di non sfruttare pienamente le sue potenzialità sono emozioni valide e comprensibili e potrebbero essere un'indicazione verso ciò che vorrebbe fare nella sua vita. Per comprendere se si tratti appunto di una "condizione momentanea" o altro, le consiglio vivamente di dedicare un luogo e un tempo esclusivamente all'approfondimento di queste tematiche, in modo da indagare cosa causi questa insoddisfazione e la conseguente sofferenza. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti. Cordialmente,
Dott. Giacomo Cresta
Dott. Giacomo Cresta
Salve, penso che dovrebbe fare chiarezza su che cosa l'appassiona. Spesso quando la passione diventa lavoro non è più passione. Quello che mi sento di suggerirle è questo: nel mentre che continua a portare avanti il suo lavoro, potrebbe provare a fare chiarezza su quale campo le piacerebbe sfruttare le capacità acquisite, dato che il campo commerciale non la soddisfa pienamente. Potrebbe essere il campo scolastico? Oppure il campo umanitario? Provi a sperimentare strade che per lei sono ancora inesplorate. Spero di esserle stata d'aiuto. Un caro saluto
Cara utente, comprendo il suo senso di insoddisfazione e i dubbi che ne derivano. Non sempre c'è corrispondenza tra quello che si è studiato e quanto il mondo del lavoro offre. E' altrettanto vero che un percorso di studi non è costituito solo dalle specifiche nozioni acquisite, ma anche da tutta una serie di altre abilità che possono essere utilizzate/modificate nel mondo del lavoro e nel corso vita ( relazionarsi con gli altri, gestire il tempo per la preparazione degli esami/progetti, stabilire delle priorità, affrontare delle prove, capire la richiesta dei docenti/poi capi, portare avanti un progetto/tesi e esporlo in maniera efficace, capire quali ambiti del percorso piacciono di più e quali di meno ecc.).
Lei non è la stessa persona di 3 anni fa e fra 10 anni sarà una persona diversa da oggi ma nulla di quello che è ora andrà perso...anzi...sarà arricchito dalle nuove esperienze che farà. Tutto è ancora possibile.
Intanto fa bene a capire quello che le piace e quello che non le piace, ad assecondare le sue passioni e a valutare periodicamente cosa offra il mercato del lavoro. Avendo un lavoro part time, può disporre di più tempo per approfondire argomenti che le interessano ed eventualmente preparare un "piano B" (cercare o crearsi, se non lo trova, un lavoro più in linea con i suoi desideri).
Può essere che ora non abbia tutti gli elementi per decidere, ma se continua nella sua ricerca di sé, arriverà il momento in cui le sarà più chiaro se vuole rimanere nel posto in cui lavora ora, o se preferisce scegliere altrimenti per sé. Ogni scelta (o "non scelta") che farà, comporterà sempre una dose più o meno grande di rischio. Sarà lei a decidere se e per cosa valga la pena rischiare. Se volesse cambiare lavoro e le servisse una dose di coraggio, la invito a leggere "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati. In bocca al lupo per le sue scelte. Un caro saluto. G.C.
Lei non è la stessa persona di 3 anni fa e fra 10 anni sarà una persona diversa da oggi ma nulla di quello che è ora andrà perso...anzi...sarà arricchito dalle nuove esperienze che farà. Tutto è ancora possibile.
Intanto fa bene a capire quello che le piace e quello che non le piace, ad assecondare le sue passioni e a valutare periodicamente cosa offra il mercato del lavoro. Avendo un lavoro part time, può disporre di più tempo per approfondire argomenti che le interessano ed eventualmente preparare un "piano B" (cercare o crearsi, se non lo trova, un lavoro più in linea con i suoi desideri).
Può essere che ora non abbia tutti gli elementi per decidere, ma se continua nella sua ricerca di sé, arriverà il momento in cui le sarà più chiaro se vuole rimanere nel posto in cui lavora ora, o se preferisce scegliere altrimenti per sé. Ogni scelta (o "non scelta") che farà, comporterà sempre una dose più o meno grande di rischio. Sarà lei a decidere se e per cosa valga la pena rischiare. Se volesse cambiare lavoro e le servisse una dose di coraggio, la invito a leggere "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati. In bocca al lupo per le sue scelte. Un caro saluto. G.C.
Buonasera, quello che sta attraversando è normale e comprensibile ed è sicuramente una fase che richiede tanta riflessione e un pò di pazienza. E' sicuramente importante non prendere una decisione dettata dall'impulso o dalla paura, ma lavorare invece sull'acquisizione di una maggiore consapevolezza delle sue esigenze e risorse personali. Ecco alcuni piccoli suggerimenti che possono aiutarla quando si trova di fronte alla necessità di fare una scelta : 1 - faccia un elenco dettagliato di vantaggi e svantaggi di entrambe le strade, valutando tutte le possibili paure e i possibili rimpianti. Valuti tutte le sue motivazioni e desideri, ma anche le possibili influenze esterne (famiglia, società); 2 - crei una lista di valori personali per capire come ciascuna scelta li rispecchia (es.: cosa è più importante per Lei in questo momento? Sicurezza o realizzazione personale?); 3 - riflettere sulla paura dell'ignoto (so cosa lascio ma non so cosa trovo!). E' possibile sviluppare delle strategie per affrontare situazioni incerte, per esempio costruendo dei piani di riserva o considerare la possibilità di un approccio graduale (esiste un modo per provare la strada incerta senza lasciare immediatamente il lavoro?); 4 - provare a immaginare il proprio futuro con entrambe le scelte e vedere quale scenario genera maggiore entusiasmo o serenità. Si prenda tutto il tempo necessario ad analizzare tutte le possibilità. Ascoltare se stessi e lavorare sulla propria consapevolezza non è mai tempo sprecato, ma necessario per conoscersi e prendere decisioni autentiche e ponderate. Le faccio i miei migliori auguri!
ci vuole coraggio a guardare la propria scelta e a perseguirla, le consoglio di trovare un terapeuta che la aiuti a fare chiarezza sulle sue aspettative e a guardare autenticamente quali sono i suoi veri desideri
Buongiorno, innanzitutto grazie per essersi aperta.
Dalle sue parole mi sembra di capire che stia vivendo un periodo di grande confusione, indecisa tra il conservare un lavoro stabile e ben retribuito e, il lasciarlo, andando incontro ad una situazione di maggiore incertezza. Molto spesso ci si trova di fronte a momenti simili, in cui la razionalità ci suggerisce di intraprendere la strada più sicura e logica, mentre i sentimenti sembrano andare in direzione opposta.
Quello che mi sento di dirle è che secondo me è importante che faccia affidamento sulle sue risorse e che cerchi di comprendere cos'è che desidera realmente, magari intraprendendo un percorso di supporto psicologico che l'aiuti a fare chiarezza e che la sostenga dopo che avrà preso la sua decisione.
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Eleonora Venturini
Dalle sue parole mi sembra di capire che stia vivendo un periodo di grande confusione, indecisa tra il conservare un lavoro stabile e ben retribuito e, il lasciarlo, andando incontro ad una situazione di maggiore incertezza. Molto spesso ci si trova di fronte a momenti simili, in cui la razionalità ci suggerisce di intraprendere la strada più sicura e logica, mentre i sentimenti sembrano andare in direzione opposta.
Quello che mi sento di dirle è che secondo me è importante che faccia affidamento sulle sue risorse e che cerchi di comprendere cos'è che desidera realmente, magari intraprendendo un percorso di supporto psicologico che l'aiuti a fare chiarezza e che la sostenga dopo che avrà preso la sua decisione.
Rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Eleonora Venturini
Salve,
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e la tua situazione. Quello che stai vivendo è una sensazione comune in molti giovani professionisti: il desiderio di trovare un equilibrio tra stabilità lavorativa e il pieno utilizzo delle proprie capacità e passioni. È normale sentirsi un po' disorientati in questo processo di crescita personale e professionale.
Da ciò che descrivi, sembri una persona determinata e con un forte senso di responsabilità, come dimostrare i tuoi risultati accademici e il tuo impegno lavorativo. È importante riconoscere questi punti di forza come base su cui costruire il tuo percorso futuro.
La sensazione di insoddisfazione potrebbe derivare dalla discrepanza tra le tue aspirazioni e la tua situazione attuale. Tuttavia, non necessariamente devi fare cambiamenti drastici per trovare un maggiore equilibrio. potresti prendere in considerazione alcune strategie:
Valorizzare le tue competenze linguistiche all'interno dell'azienda attuale : Prova a proporre progetti o ruoli che integrino le tue abilità linguistiche, come la gestione di clienti stranieri o traduzioni di documenti aziendali.
Ampliare le tue passioni fuori dall'orario lavorativo : Continuare con le ripetizioni private o magari organizzare corsi di lingue potrebbe darti la soddisfazione di mettere a frutto le tue competenze.
Valutare percorsi di formazione o crescita personale : esplora corsi o specializzazioni che possono offrire nuove opportunità in futuro, senza necessariamente dover lasciare il tuo attuale impiego.
Riflettere sui tuoi obiettivi a lungo termine e su cosa ti dà realizzazione è fondamentale. A volte, è proprio in questi momenti di incertezza che emergono nuove idee e direzioni.
Infine, per esplorare a fondo i tuoi dubbi e desideri, potrebbe essere utile intraprendere un percorso con uno specialista che ti accompagna nella comprensione delle tue priorità e nella definizione di un piano che ti permette di raggiungere una maggiore soddisfazione personale e professionale.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e la tua situazione. Quello che stai vivendo è una sensazione comune in molti giovani professionisti: il desiderio di trovare un equilibrio tra stabilità lavorativa e il pieno utilizzo delle proprie capacità e passioni. È normale sentirsi un po' disorientati in questo processo di crescita personale e professionale.
Da ciò che descrivi, sembri una persona determinata e con un forte senso di responsabilità, come dimostrare i tuoi risultati accademici e il tuo impegno lavorativo. È importante riconoscere questi punti di forza come base su cui costruire il tuo percorso futuro.
La sensazione di insoddisfazione potrebbe derivare dalla discrepanza tra le tue aspirazioni e la tua situazione attuale. Tuttavia, non necessariamente devi fare cambiamenti drastici per trovare un maggiore equilibrio. potresti prendere in considerazione alcune strategie:
Valorizzare le tue competenze linguistiche all'interno dell'azienda attuale : Prova a proporre progetti o ruoli che integrino le tue abilità linguistiche, come la gestione di clienti stranieri o traduzioni di documenti aziendali.
Ampliare le tue passioni fuori dall'orario lavorativo : Continuare con le ripetizioni private o magari organizzare corsi di lingue potrebbe darti la soddisfazione di mettere a frutto le tue competenze.
Valutare percorsi di formazione o crescita personale : esplora corsi o specializzazioni che possono offrire nuove opportunità in futuro, senza necessariamente dover lasciare il tuo attuale impiego.
Riflettere sui tuoi obiettivi a lungo termine e su cosa ti dà realizzazione è fondamentale. A volte, è proprio in questi momenti di incertezza che emergono nuove idee e direzioni.
Infine, per esplorare a fondo i tuoi dubbi e desideri, potrebbe essere utile intraprendere un percorso con uno specialista che ti accompagna nella comprensione delle tue priorità e nella definizione di un piano che ti permette di raggiungere una maggiore soddisfazione personale e professionale.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Sente insoddisfazione per non sfruttare le sue competenze linguistiche nel lavoro attuale, pur avendo un impiego stabile, part-time e ben retribuito. È incerta se fare un cambiamento, ma teme di perdere la stabilità raggiunta. Potrebbe esplorare opportunità per integrare le sue passioni, come proporre progetti linguistici in azienda, dedicarsi a attività parallele (ripetizioni o traduzioni) o valutare in futuro un cambiamento professionale. Un career coach potrebbe aiutarla a chiarire le sue priorità e trovare un equilibrio tra stabilità e realizzazione personale. Cordiali saluti. Dr. Vincenzo Capretto
Buonasera gentile utente,
sicuramente si sta ponendo delle domande legittime, sia sul suo presente lavorativo, sia sul suo possibile futuro. Sapere di avere delle competenze di alto livello in un settore, quello linguistico, poco correlato con il suo attuale lavoro, le sta creando pensieri di frustrazione e insoddisfazione, come se potesse ambire a molto di più, in modo coerente con la sua formazione, ma non avesse modo di farlo.
Lei è, d'altro canto, molto giovane e non deve chiudersi in poche opzioni, ma aprire la mente a tante possibilità future. Potrebbe, per esempio, capire se l'attuale esperienza lavorativa può trovare sbocchi che prevedono il contatto con l'estero, così da implementare le sue conoscenze linguistiche; oppure potrebbe fare una ricerca di lavori compatibili con quello attuale (che ci ha detto essere part-time) e che riguardano in modo più specifico le sue competenze e la sua formazione (mi viene in mente la traduzione di testi, romanzi o contenuti multimediali, oppure qualche attività che ha a che fare con l'insegnamento).
La cosa più importante è che non senta di essere costretta a seguire una strada solo perché le appare più sicura. Il poeta Robert Frost scrive: "due strade c'erano nel bosco e io scelsi quella meno frequentata, e da ciò tutta la differenza è nata".
Bisogna essere in grado di crescere attraverso le sfide, attraverso ciò che non conosciamo ma che ci incuriosisce, che ci rappresenta, anche se un po' può spaventare. Uscire dalla comfort-zone per accedere alla crescita personale, superando limiti che sono solo apparenti e che possono costringerci a rimanere rintanati nella insoddisfacente sicurezza.
Le competenze più importanti non sono quelle imparate sui libri, ma quelle trasversali che definiscono la persona: la sua capacità di impegno, la sua onestà intellettuale, la gentilezza e l'educazione, l'agilità cognitiva nel risolvere i problemi, le qualità etiche. Scopra quali sono i suoi valori e i suoi punti di forza e su questi costruisca i suoi obiettivi, che potranno essere grandi e lungimiranti se lo vorrà, ma costruiti sui piccoli passi, sui progressi step by step, senza perdersi la bellezza del percorso che è essenziale per continuare a stimolare la motivazione.
Sono certo che aprendo la sua mente a molteplici idee e prospettive, sarà in grado di prendere le decisioni più giuste per il suo futuro. Se ciò non basta, valuti l'ipotesi di chiedere consiglio a psicologi che si occupano di crescita personale e che potrebbero darle quegli strumenti metodologici utili a scoprire le sue potenzialità e definire al meglio la sua visione del futuro. Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni su un percorso di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio! Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
sicuramente si sta ponendo delle domande legittime, sia sul suo presente lavorativo, sia sul suo possibile futuro. Sapere di avere delle competenze di alto livello in un settore, quello linguistico, poco correlato con il suo attuale lavoro, le sta creando pensieri di frustrazione e insoddisfazione, come se potesse ambire a molto di più, in modo coerente con la sua formazione, ma non avesse modo di farlo.
Lei è, d'altro canto, molto giovane e non deve chiudersi in poche opzioni, ma aprire la mente a tante possibilità future. Potrebbe, per esempio, capire se l'attuale esperienza lavorativa può trovare sbocchi che prevedono il contatto con l'estero, così da implementare le sue conoscenze linguistiche; oppure potrebbe fare una ricerca di lavori compatibili con quello attuale (che ci ha detto essere part-time) e che riguardano in modo più specifico le sue competenze e la sua formazione (mi viene in mente la traduzione di testi, romanzi o contenuti multimediali, oppure qualche attività che ha a che fare con l'insegnamento).
La cosa più importante è che non senta di essere costretta a seguire una strada solo perché le appare più sicura. Il poeta Robert Frost scrive: "due strade c'erano nel bosco e io scelsi quella meno frequentata, e da ciò tutta la differenza è nata".
Bisogna essere in grado di crescere attraverso le sfide, attraverso ciò che non conosciamo ma che ci incuriosisce, che ci rappresenta, anche se un po' può spaventare. Uscire dalla comfort-zone per accedere alla crescita personale, superando limiti che sono solo apparenti e che possono costringerci a rimanere rintanati nella insoddisfacente sicurezza.
Le competenze più importanti non sono quelle imparate sui libri, ma quelle trasversali che definiscono la persona: la sua capacità di impegno, la sua onestà intellettuale, la gentilezza e l'educazione, l'agilità cognitiva nel risolvere i problemi, le qualità etiche. Scopra quali sono i suoi valori e i suoi punti di forza e su questi costruisca i suoi obiettivi, che potranno essere grandi e lungimiranti se lo vorrà, ma costruiti sui piccoli passi, sui progressi step by step, senza perdersi la bellezza del percorso che è essenziale per continuare a stimolare la motivazione.
Sono certo che aprendo la sua mente a molteplici idee e prospettive, sarà in grado di prendere le decisioni più giuste per il suo futuro. Se ciò non basta, valuti l'ipotesi di chiedere consiglio a psicologi che si occupano di crescita personale e che potrebbero darle quegli strumenti metodologici utili a scoprire le sue potenzialità e definire al meglio la sua visione del futuro. Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni su un percorso di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio! Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buonasera, grazie per aver condiviso con tanta trasparenza le sue preoccupazioni e il suo vissuto. Posso immaginare quanto possa essere frustrante sentirsi in una situazione in cui, da una parte, si apprezzano i vantaggi di una stabilità lavorativa, ma dall’altra si avverte il desiderio di fare qualcosa di più vicino alle proprie passioni e competenze. Voglio rassicurarla sul fatto che questo tipo di riflessione è normale, soprattutto in una fase della vita in cui si cerca di costruire una carriera che non sia solo un lavoro, ma anche una fonte di realizzazione personale. Da quanto racconta, emerge chiaramente che lei è una persona competente, determinata e responsabile. Ha già raggiunto risultati importanti, come il conseguimento della laurea magistrale in corso, certificazioni linguistiche avanzate e un contratto a tempo indeterminato. Questi traguardi parlano di una persona che sa pianificare e che è capace di affrontare con successo le sfide. Tuttavia, è altrettanto importante ascoltare quella parte di sé che si sente insoddisfatta e che desidera qualcosa di più appagante dal punto di vista personale e professionale. Le sue emozioni di insoddisfazione non sono da respingere o giudicare, ma piuttosto da esplorare. È possibile che la sensazione di "non sfruttare le sue potenzialità" nasca dal confronto tra ciò che immaginava di fare dopo gli studi e ciò che invece fa oggi. Spesso tendiamo a costruire aspettative molto alte verso noi stessi, e quando la realtà non le rispecchia pienamente, può scattare una forma di autocritica che ci porta a svalutare i nostri progressi. È importante ricordare che il percorso professionale non è una linea retta, ma un insieme di tappe che ci avvicinano gradualmente a ciò che desideriamo. Un primo passo utile potrebbe essere quello di lavorare sulla riformulazione dei suoi pensieri autocritici. Ad esempio, quando sente di "non sfruttare le sue potenzialità", potrebbe chiedersi: "Quali competenze sto sviluppando in questa esperienza lavorativa che potrebbero tornarmi utili in futuro?" Spesso le abilità che acquisiamo in contesti apparentemente distanti dalle nostre passioni si rivelano fondamentali quando decidiamo di fare un cambio di direzione. In parallelo, potrebbe essere utile esplorare le sue passioni linguistiche al di fuori dell’attuale contesto lavorativo, come sta già facendo con le ripetizioni private. Si chieda: "In che modo potrei integrare le lingue nella mia vita quotidiana o professionale senza rinunciare alla stabilità che ho ora?" Ad esempio, potrebbe valutare di proporsi per progetti linguistici all’interno della sua azienda o cercare opportunità di collaborazione in ambiti che le interessano. A volte, piccoli passi in una direzione nuova possono aiutarci a sperimentare senza sentirci sopraffatti dall'idea di dover fare un grande cambiamento. Inoltre, sarebbe importante distinguere tra due aspetti della sua insoddisfazione: da una parte, il desiderio di utilizzare meglio le sue competenze; dall'altra, il bisogno di trovare maggiore significato e passione nel suo lavoro. Questi due obiettivi non devono necessariamente coincidere. A volte, possiamo trovare soddisfazione personale in attività esterne al lavoro, che ci danno energia e ci fanno sentire appagati, senza per forza dover cambiare radicalmente il nostro percorso professionale. Infine, le suggerisco di essere gentile con sé stessa. Il fatto che non abbia ancora trovato la "strada perfetta" non significa che stia sbagliando. Ogni esperienza che vive (anche quella attuale) contribuisce alla sua crescita e le offre opportunità di apprendimento. Se la sensazione di insoddisfazione dovesse persistere, potrebbe considerare di lavorare con un professionista su questi temi, per approfondire i suoi desideri e delineare un piano che le permetta di bilanciare stabilità e realizzazione personale. Le auguro di trovare presto la chiarezza e la serenità che cerca. Ha già fatto un primo passo importante, riconoscendo ciò che sente e aprendosi al cambiamento. Questo è il punto di partenza per costruire una vita professionale che rifletta davvero chi è. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno è naturale, soprattutto alla sua età, interrogarsi sul percorso professionale intrapreso e valutare se rispecchia le proprie aspirazioni e capacità. Da quanto racconta, sembra che ci siano diversi aspetti positivi nel suo attuale lavoro: stabilità economica, miglioramenti interni e un ambiente lavorativo che percepisce come favorevole. Tuttavia, avverte un divario tra ciò che fa e ciò che sente di poter offrire, specie in relazione alle sue competenze linguistiche e alla passione per questo ambito. È comune, soprattutto dopo il completamento di un percorso accademico impegnativo, sentirsi insoddisfatti se il proprio lavoro non riflette le competenze acquisite o le passioni personali.
Spesso, il percorso professionale non è lineare, e questa fase potrebbe rappresentare un trampolino verso nuove opportunità, magari non immediatamente visibili.
La sua insoddisfazione potrebbe non richiedere un cambio drastico, ma piuttosto una strategia per integrare le sue passioni nel tempo libero o attraverso attività parallele. Potrebbe essere utile chiedersi cosa è più importante per lei in questo momento se la sicurezza attuale o il desiderio di esprimere appieno le sue capacità. Non è una scelta facile, ma avere chiarezza sui suoi valori può orientarla.
Essere autocritici può diventare un peso, soprattutto se la critica verso se stessi è costante e severa. È importante distinguere tra una critica costruttiva, che può aiutarci a crescere, e una forma di autocritica che mina la nostra autostima e ci fa sentire inadeguati.
Infine, la invito a considerare che il malessere non è un segnale di fallimento, ma un’indicazione preziosa per comprendere cosa davvero conta per lei. La sensazione di insoddisfazione potrebbe essere un segnale per riconsiderare alcune priorità e individuare un nuovo equilibrio. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo queste dinamiche e a prendere decisioni in sintonia con i suoi desideri e obiettivi.
Se lo ritiene utile, può valutare la possibilità di prenotare un incontro per approfondire la sua situazione e identificare insieme le strategie più adeguate per favorire il suo benessere personale e professionale. Un caro saluto!
Spesso, il percorso professionale non è lineare, e questa fase potrebbe rappresentare un trampolino verso nuove opportunità, magari non immediatamente visibili.
La sua insoddisfazione potrebbe non richiedere un cambio drastico, ma piuttosto una strategia per integrare le sue passioni nel tempo libero o attraverso attività parallele. Potrebbe essere utile chiedersi cosa è più importante per lei in questo momento se la sicurezza attuale o il desiderio di esprimere appieno le sue capacità. Non è una scelta facile, ma avere chiarezza sui suoi valori può orientarla.
Essere autocritici può diventare un peso, soprattutto se la critica verso se stessi è costante e severa. È importante distinguere tra una critica costruttiva, che può aiutarci a crescere, e una forma di autocritica che mina la nostra autostima e ci fa sentire inadeguati.
Infine, la invito a considerare che il malessere non è un segnale di fallimento, ma un’indicazione preziosa per comprendere cosa davvero conta per lei. La sensazione di insoddisfazione potrebbe essere un segnale per riconsiderare alcune priorità e individuare un nuovo equilibrio. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo queste dinamiche e a prendere decisioni in sintonia con i suoi desideri e obiettivi.
Se lo ritiene utile, può valutare la possibilità di prenotare un incontro per approfondire la sua situazione e identificare insieme le strategie più adeguate per favorire il suo benessere personale e professionale. Un caro saluto!
Carissima, grazie per il suo messaggio. Da quanto riferisce sembra essere in atto un conflitto tra diversi bisogni: da un lato la stabilità lavorativa (un buon stipendio, un posto fisso e la previsione di crescita), dall'altro la realizzazione di una passione e un interesse personale. E' chiaro che si tratta di due forze che "tirano" da parti opposte. Spesso siamo portati a pensare che la sicurezza economica e la stabilità lavorativa siano aspetti imprescindibili (sono certamente importati, è l'esame di realtà che ci ricorda che le bollette sono da pagare e così l'affitto!), teniamo però conto che ciò che ci fa alzare la mattina e ciò che determina il nostro modo di stare al lavoro non sono gli aspetti retributivi. Al mattino o quando siamo sul lavoro, il conforto dello stipendio è un elemento troppo lontano, intangibile e di conseguenza inefficace nel generare in noi motivazione e piacere per ciò che facciamo. Ciò che ci motiva e soddisfa è semmai il piacere che proviamo mentre facciamo il nostro lavoro, quello sì che è tangibile e impattante nella nostra esperienza quotidiana, perchè lo "sentiamo" immediatamente, diversamente dalla sicurezza economica. Se sceglierà di proseguire con questo lavoro o provare a realizzare la sua passione è ovviamente una sua scelta e dipenderà dalle occasioni che deciderà di crearsi, ma credo che sia importante accogliere quei segnali di insoddisfazione e provare ad ascoltarli. Resto a disposizione per ogni altro approfondimento, Valentina Penati
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta chiarezza e sincerità i tuoi pensieri. Da quello che scrivi, emerge una forte consapevolezza di te stessa e del tuo percorso, oltre a una comprensibile tensione tra il desiderio di stabilità e la voglia di realizzarti pienamente nelle tue passioni e competenze.
È normale, soprattutto a questa età e in momenti di riflessione, sentire un certo grado di insoddisfazione o chiedersi se stai seguendo la strada giusta. Da quello che racconti, hai costruito una base solida: un lavoro che ti offre sicurezza e una situazione economica stabile, ma anche una passione e competenze che senti di non sfruttare appieno.
Potrebbe essere utile dedicare del tempo a esplorare modi creativi e graduali per integrare la tua passione per le lingue nella tua vita professionale o personale, senza dover necessariamente fare scelte drastiche subito. Ad esempio, potresti considerare di specializzarti ulteriormente, ampliare le ripetizioni private o cercare opportunità di collaborazione nel tuo ambito linguistico, magari inizialmente come progetto parallelo.
Questa fase può anche essere un'occasione per riflettere su cosa significhi per te realizzazione e quali aspetti della tua passione potrebbero essere più appaganti da recuperare. Spesso, il cambiamento non richiede un salto nel vuoto, ma piccoli passi in una direzione che senti più vicina a te.
Se vuoi, possiamo approfondire insieme queste sensazioni per aiutarti a capire meglio i tuoi bisogni e obiettivi. Intanto, ti incoraggio a non essere troppo severa con te stessa: il fatto che ti stai interrogando dimostra una grande maturità e volontà di crescere.
Dott.ssa Agne Rumi
È normale, soprattutto a questa età e in momenti di riflessione, sentire un certo grado di insoddisfazione o chiedersi se stai seguendo la strada giusta. Da quello che racconti, hai costruito una base solida: un lavoro che ti offre sicurezza e una situazione economica stabile, ma anche una passione e competenze che senti di non sfruttare appieno.
Potrebbe essere utile dedicare del tempo a esplorare modi creativi e graduali per integrare la tua passione per le lingue nella tua vita professionale o personale, senza dover necessariamente fare scelte drastiche subito. Ad esempio, potresti considerare di specializzarti ulteriormente, ampliare le ripetizioni private o cercare opportunità di collaborazione nel tuo ambito linguistico, magari inizialmente come progetto parallelo.
Questa fase può anche essere un'occasione per riflettere su cosa significhi per te realizzazione e quali aspetti della tua passione potrebbero essere più appaganti da recuperare. Spesso, il cambiamento non richiede un salto nel vuoto, ma piccoli passi in una direzione che senti più vicina a te.
Se vuoi, possiamo approfondire insieme queste sensazioni per aiutarti a capire meglio i tuoi bisogni e obiettivi. Intanto, ti incoraggio a non essere troppo severa con te stessa: il fatto che ti stai interrogando dimostra una grande maturità e volontà di crescere.
Dott.ssa Agne Rumi
Salve, sicuramente le potrà fare bene parlare con qualcuno di questo suo senso di frustrazione. Partendo anche dalla colleganza universitaria, che potrebbe condividere qualche sfumatura del suo vissuto.
Essendo psicologa (ovviamente), le posso suggerire di richiedere una consulenza con uno psicologo che la aiuti a definire meglio il suo problema, per comprendere i vissuti che la attanagliano, e magari, cercare la strada giusta per la serenità che ricerca nel suo presente.
In questo momento sembra che si trovi dinanzi ad una scelta importante, relativa al suo futuro lavorativo ed economico, ed è lecito prendersi del tempo per riflettere su ciò che si ha, su ciò che si vuole e su come ottenerlo.
Se vorrà, io sono disponibile per una consulenza on line.
Essendo psicologa (ovviamente), le posso suggerire di richiedere una consulenza con uno psicologo che la aiuti a definire meglio il suo problema, per comprendere i vissuti che la attanagliano, e magari, cercare la strada giusta per la serenità che ricerca nel suo presente.
In questo momento sembra che si trovi dinanzi ad una scelta importante, relativa al suo futuro lavorativo ed economico, ed è lecito prendersi del tempo per riflettere su ciò che si ha, su ciò che si vuole e su come ottenerlo.
Se vorrà, io sono disponibile per una consulenza on line.
Buongiorno.
Da quello che emerge dalla situazione che descrive, le sue preoccupazioni verso la sua condizione lavorativa sono per ora semplicemente dei dubbi riguardanti la possibilità di trovare qualcosa che sia parimenti sicuro a livello economico, ma che a questo unisca anche la soddisfazione personale per la messa in campo di tutte le abilità che lei ha potenziato e affinato nel suo percorso.
Quello che secondo me può fare è tenere monitorato il suo livello di insoddisfazione per questa situazione: i dubbi e la speranza di poter migliorare ulteriormente la propria posizione lavorativa sono normali, ma è importante che non si trasformino in un disagio costante nell'occupare la posizione attuale, poichè questo sentimento porta molto facilmente ad una condizione di burnout. Può inoltre continuare a cercare nuove opportunità, magari provando ad affiancarle al suo attuale lavoro, visto che ha un contratto part-time, così, se trovasse qualche opportunità allettante, da non dover fare un completo salto nel buio.
In ultimo, tenga sempre presente che non esiste "una strada sbagliata" in assoluto: esiste solo cosa, in ultima analisi, è giusto per lei e cosa invece non le permette di vivere serenamente. E' importante che lei ricerchi il suo benessere, al di là dei meri aspetti materiali di un lavoro.
Da quello che emerge dalla situazione che descrive, le sue preoccupazioni verso la sua condizione lavorativa sono per ora semplicemente dei dubbi riguardanti la possibilità di trovare qualcosa che sia parimenti sicuro a livello economico, ma che a questo unisca anche la soddisfazione personale per la messa in campo di tutte le abilità che lei ha potenziato e affinato nel suo percorso.
Quello che secondo me può fare è tenere monitorato il suo livello di insoddisfazione per questa situazione: i dubbi e la speranza di poter migliorare ulteriormente la propria posizione lavorativa sono normali, ma è importante che non si trasformino in un disagio costante nell'occupare la posizione attuale, poichè questo sentimento porta molto facilmente ad una condizione di burnout. Può inoltre continuare a cercare nuove opportunità, magari provando ad affiancarle al suo attuale lavoro, visto che ha un contratto part-time, così, se trovasse qualche opportunità allettante, da non dover fare un completo salto nel buio.
In ultimo, tenga sempre presente che non esiste "una strada sbagliata" in assoluto: esiste solo cosa, in ultima analisi, è giusto per lei e cosa invece non le permette di vivere serenamente. E' importante che lei ricerchi il suo benessere, al di là dei meri aspetti materiali di un lavoro.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. La situazione che descrive è comprensibile: da un lato sembrerebbe sentire il valore di ciò che ha costruito nel suo lavoro attuale, dall’altro sembrerebbe avvertire un senso di insoddisfazione perché sente di non esprimere pienamente le sue potenzialità, soprattutto in un campo che ama e ha studiato con tanto impegno.
A volte i successi professionali tendano a rinforzare l’immagine che abbiamo di noi stessi, dandoci un senso di sicurezza e protezione rispetto a eventuali aree di vulnerabilità personali. È possibile che il desiderio di sfruttare appieno le sue capacità linguistiche e interculturali sia, in parte, legato alla volontà di confermare il suo valore, soprattutto dopo anni di studio e dedizione in un settore che la appassiona.
Questo processo, però, potrebbe anche generare un senso di fatica e frustrazione, soprattutto quando l’obiettivo sembra allontanarsi o spostarsi sempre più in alto. È come se ci fosse una tensione costante tra l’apprezzamento per ciò che si ha e il desiderio di ciò che si vorrebbe raggiungere.
In questi casi, un percorso terapeutico può essere di grande supporto. Potrebbe aiutarla a esplorare meglio le aree di vulnerabilità che stanno emergendo in questa fase della sua vita e a comprendere le strategie che sta usando per far fronte a questa situazione. Inoltre, la terapia potrebbe aiutarla a valutare se queste strategie siano ancora utili o se si possano individuare modi diversi e più funzionali per trovare un equilibrio tra il desiderio di autorealizzazione e la serenità nel presente.
In parallelo, potrebbe anche essere utile esplorare percorsi che le consentano di integrare la sua passione per le lingue in modo graduale e complementare al suo lavoro attuale, senza dover rinunciare alla stabilità che ha costruito. Questo potrebbe aiutarla a sentire che sta valorizzando le sue competenze senza dover affrontare una decisione drastica.
Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto e le auguro di trovare la serenità e la soddisfazione che merita.
Un caro saluto
grazie per aver condiviso la sua esperienza. La situazione che descrive è comprensibile: da un lato sembrerebbe sentire il valore di ciò che ha costruito nel suo lavoro attuale, dall’altro sembrerebbe avvertire un senso di insoddisfazione perché sente di non esprimere pienamente le sue potenzialità, soprattutto in un campo che ama e ha studiato con tanto impegno.
A volte i successi professionali tendano a rinforzare l’immagine che abbiamo di noi stessi, dandoci un senso di sicurezza e protezione rispetto a eventuali aree di vulnerabilità personali. È possibile che il desiderio di sfruttare appieno le sue capacità linguistiche e interculturali sia, in parte, legato alla volontà di confermare il suo valore, soprattutto dopo anni di studio e dedizione in un settore che la appassiona.
Questo processo, però, potrebbe anche generare un senso di fatica e frustrazione, soprattutto quando l’obiettivo sembra allontanarsi o spostarsi sempre più in alto. È come se ci fosse una tensione costante tra l’apprezzamento per ciò che si ha e il desiderio di ciò che si vorrebbe raggiungere.
In questi casi, un percorso terapeutico può essere di grande supporto. Potrebbe aiutarla a esplorare meglio le aree di vulnerabilità che stanno emergendo in questa fase della sua vita e a comprendere le strategie che sta usando per far fronte a questa situazione. Inoltre, la terapia potrebbe aiutarla a valutare se queste strategie siano ancora utili o se si possano individuare modi diversi e più funzionali per trovare un equilibrio tra il desiderio di autorealizzazione e la serenità nel presente.
In parallelo, potrebbe anche essere utile esplorare percorsi che le consentano di integrare la sua passione per le lingue in modo graduale e complementare al suo lavoro attuale, senza dover rinunciare alla stabilità che ha costruito. Questo potrebbe aiutarla a sentire che sta valorizzando le sue competenze senza dover affrontare una decisione drastica.
Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto e le auguro di trovare la serenità e la soddisfazione che merita.
Un caro saluto
Salve, quello che ci racconta è un sentimento molto comune tra chi, come lei, ha raggiunto importanti traguardi accademici e professionali ma sente di non esprimere appieno il proprio potenziale o di non seguire completamente le proprie passioni. La sua insoddisfazione potrebbe essere un segnale del desiderio di integrare maggiormente ciò che ama fare nella sua vita lavorativa.
La situazione che descrive presenta aspetti positivi, come la stabilità economica e il benessere che prova nell’azienda in cui lavora. Tuttavia, è altrettanto importante ascoltare la voce della sua realizzazione personale. Un primo passo potrebbe essere riflettere su come potrebbe combinare la sicurezza attuale con attività o esperienze che rispecchino le sue passioni. Ad esempio, potrebbe esplorare opportunità lavorative che coinvolgano le sue competenze linguistiche, magari inizialmente come progetti paralleli al suo lavoro principale, oppure approfondire attività come le ripetizioni o altre forme di insegnamento.
Questo momento di riflessione potrebbe essere un’occasione per ridefinire le sue priorità e obiettivi a lungo termine. A volte, la sensazione di essere "bloccati" deriva non tanto dal lavoro attuale, ma dalla mancanza di un piano chiaro per il futuro.
Le suggerisco di valutare un percorso con uno psicologo esperto in orientamento professionale. Questo potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo i suoi desideri, a riconoscere i punti di forza e a costruire un piano concreto per integrare meglio la sua passione per le lingue con la sua realtà lavorativa, senza compromettere la stabilità che ha raggiunto. Investire su sé stessa e sui suoi sogni è sempre una scelta valida. Un caro saluto.
La situazione che descrive presenta aspetti positivi, come la stabilità economica e il benessere che prova nell’azienda in cui lavora. Tuttavia, è altrettanto importante ascoltare la voce della sua realizzazione personale. Un primo passo potrebbe essere riflettere su come potrebbe combinare la sicurezza attuale con attività o esperienze che rispecchino le sue passioni. Ad esempio, potrebbe esplorare opportunità lavorative che coinvolgano le sue competenze linguistiche, magari inizialmente come progetti paralleli al suo lavoro principale, oppure approfondire attività come le ripetizioni o altre forme di insegnamento.
Questo momento di riflessione potrebbe essere un’occasione per ridefinire le sue priorità e obiettivi a lungo termine. A volte, la sensazione di essere "bloccati" deriva non tanto dal lavoro attuale, ma dalla mancanza di un piano chiaro per il futuro.
Le suggerisco di valutare un percorso con uno psicologo esperto in orientamento professionale. Questo potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo i suoi desideri, a riconoscere i punti di forza e a costruire un piano concreto per integrare meglio la sua passione per le lingue con la sua realtà lavorativa, senza compromettere la stabilità che ha raggiunto. Investire su sé stessa e sui suoi sogni è sempre una scelta valida. Un caro saluto.
Salve, capisco il momento di insoddisfazione tuttavia è parte del percorso di costruzione della propria carriera lavorativa attraversare momenti di incertezza, soprattutto a ventisei anni, quando ci sono ancora tante strade da esplorare. Lei è consapevole della sua passione per le lingue e del fatto che ha le capacità per fare di più in quel campo. L’insoddisfazione e la frustrazione sono un segno del fatto che si sta facendo delle domande ed è segno che ha voglia di evolvere ma questo può certamente essere un aspetto positivo. In ogni caso, ascoltarsi è il primo passo. Che cosa sente sia la cosa migliore per lei oggi, in questa fase di vita? Cosa sente di voler ottenere e raggiungere nella sua vita professionale? Non è facile trovare il giusto equilibrio, ma il fatto che lei sia consapevole della situazione la mette già sulla strada giusta. Vista la giovane età, può continuare a “guardarsi intorno”, dandosi tempo per trovare la giusta opportunità che possa soddisfarla sia da un punto di vista di spendibilità delle sue competenze, sia sul piano della retribuzione. Magari può esserle utile iniziare a fare un’analisi degli obiettivi da raggiungere e darsi un tempo, in modo da potersi muovere in modo efficace e sicuro nelle sue scelte. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Giulivi
Salve, grazie per aver condiviso il suo vissuto. La sensazione di insoddisfazione che descrive può rappresentare un’opportunità per conoscere meglio i suoi desideri, i significati più profondi legati alle sue scelte, al senso di realizzazione personale e al rapporto che ha con le sue ambizioni.
L’insoddisfazione che porta può essere legata a diverse dimensioni. Le propongo alcune domande che potrebbero aiutarla a esplorare il suo vissuto e iniziare magari un percorso psicologico: quali aspetti del lavoro attuale le danno soddisfazione, oltre alla stabilità economica? Come immagina la sua vita professionale ideale e quali emozioni evoca in lei questa immagine? In che modo la sua passione per le lingue potrebbe trovare spazio nella sua vita, anche senza necessariamente cambiare lavoro?
Se desidera approfondire o confrontarsi ulteriormente sono qui.
Un caro saluto
L’insoddisfazione che porta può essere legata a diverse dimensioni. Le propongo alcune domande che potrebbero aiutarla a esplorare il suo vissuto e iniziare magari un percorso psicologico: quali aspetti del lavoro attuale le danno soddisfazione, oltre alla stabilità economica? Come immagina la sua vita professionale ideale e quali emozioni evoca in lei questa immagine? In che modo la sua passione per le lingue potrebbe trovare spazio nella sua vita, anche senza necessariamente cambiare lavoro?
Se desidera approfondire o confrontarsi ulteriormente sono qui.
Un caro saluto
Buongiorno, da quanto riporta pare che si trovi in un momento di vita in cui sente un conflitto tra ciò che ha già, che è certo e stabile, e ciò che potrebbe avere, più incerto ma forse più appagante rispetto alle sue competenze e ambizioni. Non esiste una scelta più giusta dell'altra, ma forse una migliore per lei sì. Credo che varrebbe la pena approfondire queste sue esperienze emotive in uno spazio a lei dedicato e sicuro in modo da poter comprendere pienamente ciò che per lei è più importante e le può dare maggior benessere nella sua vita.
Ciao! È davvero comprensibile quello che stai vivendo: hai investito tanto tempo e impegno nei tuoi studi, sviluppando competenze linguistiche di alto livello, e ti trovi in una situazione lavorativa che, pur stabile e sicura, non rispecchia pienamente le tue aspirazioni o il tuo potenziale. È normale sentirsi insoddisfatti quando il lavoro non riflette la propria passione o il percorso fatto.
Da quello che racconti, sembra che tu stia bilanciando bene la sicurezza economica con il desiderio di crescita personale e professionale. Avere un contratto stabile e una retribuzione adeguata è un ottimo punto di partenza, soprattutto in un mercato del lavoro spesso incerto. Però è anche importante non trascurare ciò che ti fa sentire realizzata, e la passione per le lingue sembra essere una parte centrale per te.
Forse potresti iniziare a pensare a piccoli passi che ti avvicinino a un lavoro più in linea con i tuoi interessi, senza rinunciare alla sicurezza attuale. Ad esempio, potresti continuare con le ripetizioni private, magari cercando di ampliare quel settore, o informarti su opportunità di formazione aggiuntiva, corsi, stage o collaborazioni che coinvolgano direttamente le lingue o la comunicazione interculturale.
Allo stesso tempo, potresti esplorare dentro di te cosa ti piacerebbe davvero fare: magari non è necessario cambiare radicalmente, ma trovare modi per integrare di più le tue competenze linguistiche nel tuo attuale ruolo o in attività parallele. A volte, valorizzare le proprie capacità può anche significare proporre nuove idee o progetti all’interno dell’azienda in cui già lavori.
Non c’è fretta e non è detto che tu debba fare una scelta drastica ora. È positivo che tu abbia consapevolezza della tua situazione e delle tue emozioni: questo ti aiuta a orientarti meglio nel futuro. Se vuoi, possiamo provare a riflettere insieme su quali passi concreti potresti considerare per avvicinarti a un lavoro più appagante, mantenendo un equilibrio con la tua sicurezza attuale. Come ti sembra?
Da quello che racconti, sembra che tu stia bilanciando bene la sicurezza economica con il desiderio di crescita personale e professionale. Avere un contratto stabile e una retribuzione adeguata è un ottimo punto di partenza, soprattutto in un mercato del lavoro spesso incerto. Però è anche importante non trascurare ciò che ti fa sentire realizzata, e la passione per le lingue sembra essere una parte centrale per te.
Forse potresti iniziare a pensare a piccoli passi che ti avvicinino a un lavoro più in linea con i tuoi interessi, senza rinunciare alla sicurezza attuale. Ad esempio, potresti continuare con le ripetizioni private, magari cercando di ampliare quel settore, o informarti su opportunità di formazione aggiuntiva, corsi, stage o collaborazioni che coinvolgano direttamente le lingue o la comunicazione interculturale.
Allo stesso tempo, potresti esplorare dentro di te cosa ti piacerebbe davvero fare: magari non è necessario cambiare radicalmente, ma trovare modi per integrare di più le tue competenze linguistiche nel tuo attuale ruolo o in attività parallele. A volte, valorizzare le proprie capacità può anche significare proporre nuove idee o progetti all’interno dell’azienda in cui già lavori.
Non c’è fretta e non è detto che tu debba fare una scelta drastica ora. È positivo che tu abbia consapevolezza della tua situazione e delle tue emozioni: questo ti aiuta a orientarti meglio nel futuro. Se vuoi, possiamo provare a riflettere insieme su quali passi concreti potresti considerare per avvicinarti a un lavoro più appagante, mantenendo un equilibrio con la tua sicurezza attuale. Come ti sembra?
La sensazione di non esprimere appieno le proprie competenze è comune quando il lavoro garantisce stabilità ma non rispecchia del tutto la propria identità professionale. Non è necessario scegliere subito tra “restare o cambiare”: puoi iniziare a esplorare strade intermedie.
Può aiutarti definire con chiarezza cosa ti manca davvero: l’uso quotidiano delle lingue, un ruolo più comunicativo, un ambiente più internazionale? Da lì puoi valutare percorsi graduali, come cercare incarichi interni più affini alle tue competenze, formarti in aree che uniscono lingue e funzioni aziendali, o costruire un portfolio tramite collaborazioni esterne senza rinunciare alla sicurezza attuale.
Infine, chiederti se questo disagio è legato a un reale blocco professionale o a un periodo personale di maggiore autocritica può aiutarti a non prendere decisioni impulsive. Una consulenza orientativa potrebbe sostenerti nel chiarire la direzione più adatta.
Può aiutarti definire con chiarezza cosa ti manca davvero: l’uso quotidiano delle lingue, un ruolo più comunicativo, un ambiente più internazionale? Da lì puoi valutare percorsi graduali, come cercare incarichi interni più affini alle tue competenze, formarti in aree che uniscono lingue e funzioni aziendali, o costruire un portfolio tramite collaborazioni esterne senza rinunciare alla sicurezza attuale.
Infine, chiederti se questo disagio è legato a un reale blocco professionale o a un periodo personale di maggiore autocritica può aiutarti a non prendere decisioni impulsive. Una consulenza orientativa potrebbe sostenerti nel chiarire la direzione più adatta.
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