Salve a tutti, mi è venuto un dubbio da circa qualche mese, sto svolgendo la TCC da circa un'anno e
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Salve a tutti, mi è venuto un dubbio da circa qualche mese, sto svolgendo la TCC da circa un'anno e mezzo, ma mi sento molto limitato in questa terapia, che cosa posso fare?
È molto positivo che tu stia riflettendo sul tuo percorso terapeutico, è un segno di consapevolezza e desiderio di crescita personale.
Sentirsi "limitati" nella terapia cognitivo comportamentale (TCC) dopo un anno e mezzo può succedere per diverse ragioni, ad esempio:
La TCC è molto strutturata, e in certi casi può mancare la profondità esplorativa di altre terapie (es. psicodinamica, psicanalitica, ACT, schema therapy). Se senti che stai solo “gestendo i pensieri” ma non lavorando su radici più profonde, potresti percepire una limitazione.
La relazione terapeutica non è abbastanza aperta. A volte non ci si sente liberi di esprimere dubbi o disagi col terapeuta stesso. Ma farlo può cambiare completamente la qualità del lavoro terapeutico.
Un saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Sentirsi "limitati" nella terapia cognitivo comportamentale (TCC) dopo un anno e mezzo può succedere per diverse ragioni, ad esempio:
La TCC è molto strutturata, e in certi casi può mancare la profondità esplorativa di altre terapie (es. psicodinamica, psicanalitica, ACT, schema therapy). Se senti che stai solo “gestendo i pensieri” ma non lavorando su radici più profonde, potresti percepire una limitazione.
La relazione terapeutica non è abbastanza aperta. A volte non ci si sente liberi di esprimere dubbi o disagi col terapeuta stesso. Ma farlo può cambiare completamente la qualità del lavoro terapeutico.
Un saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
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Buongiorno, grazie per la sua domanda. Credo sia importante capire in che cosa si sente limitato: su cosa vorrebbe lavorare nella sua terapia? C'è qualcosa che vorrebbe approfondire che nella sua terapia, per com'è impostata ad oggi, non riesce ad approfondire? O può esserci un problema legato alla relazione con il suo o la sua terapeuta? La terapia cognitivo comportamentale è molto focalizzata sul sintomo e sulla sua gestione, c'è la possibilità che forse abbia esaurito la parte legata alla gestione del sintomo e senta il bisogno di capirne il significato e conoscerne le origini, andando un po' più in profondità. In questo caso ci sarebbe bisogno di condividere questa cosa con il suo terapeuta, per capire se è una parte che lui o lei può fare o se c'è bisogno di trovare un'altra persona che abbia un approccio terapeutico diverso, più legato al significato e meno alla gestione e agli aspetti pratici, del qui e ora. Io credo che il successo di una terapia dipenda molto dalla relazione tra paziente e terapeuta, e sicuramente ci sono terapeuti cognitivo comportamentali che hanno integrato anche pezzi di approcci diversi e certamente in grado di esplorare anche altri aspetti oltre a quello pratico, però credo che questa cosa vada capita con il suo terapeuta, in modo da capire se si sente limitato da qualcosa che c'entra con la relazione o semplicemente dal fatto che forse la terapia fatta in quel modo abbia esaurito il suo scopo, e potrebbe aver bisogno di riconnettere tutto il lavoro fatto con la sua storia. Naturalmente, non conoscendo il suo problema, la sua storia e la sua storia terapeutica la mia è un'ipotesi, che andrebbe verificata e capita insieme. Spero di esserle stata utile, se avesse altre domande o bisogno di ulteriore appoggio mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buonasera
Credo sia importante che lei condivida queste riflessioni con il suo psicoterapeuta affinché insieme possiate focalizzarvi e rimodulare gli obiettivi di terapia
Credo sia importante che lei condivida queste riflessioni con il suo psicoterapeuta affinché insieme possiate focalizzarvi e rimodulare gli obiettivi di terapia
Gentile utente, cosa intende per limitato ? Ha provato a parlare con la sua o il suo terapeuta ?
Salve, le consiglio di parlarne direttamente con il suo terapeuta ed esprimere questa difficoltà così da poter valutare insieme se continuare oppure approfondire con un altro approccio. Ognuno di noi ha un proprio modo di relazionarsi, benché se la terapia non è sentita adatta a se bisognerebbe avere il coraggio di affrontare le difficoltà, anche sotto questo aspetto.
Dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Elda Valente
Salve, è comprensibile sentirsi limitati in un percorso terapeutico, soprattutto dopo un anno e mezzo di Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC). Ogni persona risponde in modo diverso alle terapie, e potrebbe esserci bisogno di un approfondimento o di un aggiustamento della tecnica utilizzata. Potresti parlare con il tuo terapeuta riguardo le difficoltà che stai affrontando, esplorando se ci sono altre strategie o approcci che potrebbero integrarsi al tuo trattamento attuale. Inoltre, potrebbe essere utile valutare se c'è la possibilità di esplorare altre forme di supporto, come la Mindfulness o l'EMDR, che talvolta aiutano ad affrontare problematiche più complesse.
Tuttavia, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Tuttavia, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentili cliente, penso che in un percorso di psicoterapia di tale portata (un'anno e mezzo c.a.), la relazione sia ben salda da poter affrontare i suoi dubbi insieme al terapeuta. Magari i suoi dubbi possono essere dei criteri di valutazione dei risultati raggiunti oppure utili al terapeuta per pensare di progettare altre strategie e tecniche che afferiscono a correnti diverse alla TCC. Qui non è semplice esprimere un parere a riguardo non conoscendo il disagio che lo ha portato a intraprendere la psicoterapia.
Cordiali saluti
Silvana Zito.
Cordiali saluti
Silvana Zito.
Buongiorno. È normale avere dubbi o sentirsi limitati durante una terapia, soprattutto se si tratta di una terapia cognitivo-comportamentale (TCC) che può avere un approccio più strutturato.
Le consiglio di discutere i dubbi con il terapeuta: potrebbe parlare apertamente con il suo terapeuta dei suoi dubbi. Questo può aiutare a chiarire le cose e a trovare soluzioni insieme.
Esplorari altre forme di terapia: potrebbe considerare di esplorare altre forme di terapia che potrebbero essere più adatte alle sue esigenze. Ad esempio, la terapia psicodinamica o la terapia umanistica potrebbero offrire un approccio diverso.
Potrebbe inoltre Integrare altre tecniche. Infine cerchi un secondo parere: se si sente davvero limitato nella sua terapia, potrebbe considerare di cercare un secondo parere da un altro terapeuta. Questo può aiutarla a ottenere una prospettiva diversa e a trovare un approccio più adatto alle sue esigenze.
Le consiglio di discutere i dubbi con il terapeuta: potrebbe parlare apertamente con il suo terapeuta dei suoi dubbi. Questo può aiutare a chiarire le cose e a trovare soluzioni insieme.
Esplorari altre forme di terapia: potrebbe considerare di esplorare altre forme di terapia che potrebbero essere più adatte alle sue esigenze. Ad esempio, la terapia psicodinamica o la terapia umanistica potrebbero offrire un approccio diverso.
Potrebbe inoltre Integrare altre tecniche. Infine cerchi un secondo parere: se si sente davvero limitato nella sua terapia, potrebbe considerare di cercare un secondo parere da un altro terapeuta. Questo può aiutarla a ottenere una prospettiva diversa e a trovare un approccio più adatto alle sue esigenze.
Buongiorno,
può confrontarsi con il professionista per valutare, individuare e condividere i punti in cui si sente limitato e capire come gestirli.
Eventualmente considerare un differente approccio. In tal senso Le consiglio di valutare quello breve strategico, in quanto ha specifici protocolli di intervento con tecniche e strategie; si differenzia da quello cognitivo comportamentale.
Un saluto
può confrontarsi con il professionista per valutare, individuare e condividere i punti in cui si sente limitato e capire come gestirli.
Eventualmente considerare un differente approccio. In tal senso Le consiglio di valutare quello breve strategico, in quanto ha specifici protocolli di intervento con tecniche e strategie; si differenzia da quello cognitivo comportamentale.
Un saluto
Buongiorno, ne parli con la sua terapeuta, spieghi le sue ragione e i suoi bisogni. A noi terapeuti aiuta sapere come il paziente sta e di cosa sente di avere bisogno.
anche questo sarà parte della vostra terapia.
anche questo sarà parte della vostra terapia.
Gentile utente di mio dottore,
la inviterei a parlare dei suoi dubbi in merito al percorso che sta effettuando con il suo specialista; in questo momento è la figura più appropriata ad accogliere ed orientare le sue domande conoscendo la sua storia clinica.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
la inviterei a parlare dei suoi dubbi in merito al percorso che sta effettuando con il suo specialista; in questo momento è la figura più appropriata ad accogliere ed orientare le sue domande conoscendo la sua storia clinica.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, le consiglierei di parlare di questa sua sensazione con il suo terapeuta in stanza di terapia e, qualora lo desiderasse, è un suo diritto poter interrompere in qualsiasi momento.
Un caro saluto
Jacqualine Rindone
Un caro saluto
Jacqualine Rindone
Gentile utente, grazie per essersi rivolto a noi! se sente una fatica e limitazione rispetto la sua terapia parlarne direttamente con il suo specialista potrebbe aiutare entrambi a comprendere meglio come strutturare la cura e l'aiuto che le serve.
Cordiali saluti
AV
Cordiali saluti
AV
Ciao!
questa e' una cosa che puo' capitare e a volte ci sono tanti motivi, e.g. cambiano i nostri bisogni rispetto al tipo di terapia che cerchiamo, oppure sentiamo che cerchiamo risposte che quel tipo di approccio non e' in grado di fornirci, etc.
Suggerirei di avere un dialogo con il tu* terapeut* e capire assieme come proseguire.
questa e' una cosa che puo' capitare e a volte ci sono tanti motivi, e.g. cambiano i nostri bisogni rispetto al tipo di terapia che cerchiamo, oppure sentiamo che cerchiamo risposte che quel tipo di approccio non e' in grado di fornirci, etc.
Suggerirei di avere un dialogo con il tu* terapeut* e capire assieme come proseguire.
Parlarne col suo terapeuta ed eventualmente cambiare terapia e approccio.
Gentile utente, se prova queste sensazioni io le suggerirei di parlarne con il suo terapeuta, perché potrebbe essere prezioso e non casuale. Insieme potrete capire il significato di come si sente e lavorarci o eventualmente se un altro approccio terapeutico può essere il più indicato. Cordiali Saluti
Buongiorno, sicuramente la cosa che può esserle più utile è parlarne con il/la sua terapeuta per capire cosa non sta funzionando e come migliorare.
Gentile utente, è del tutto normale e valido porsi domande sull'efficacia di un percorso terapeutico. È importante riflettere su cosa intende esattamente con "molto limitato". Potrebbe significare che non vede più progressi, che le tecniche apprese non le sembrano più utili, che non sente di essere compreso appieno dal suo terapeuta, o magari che i sintomi per cui ha iniziato la terapia persistono nonostante il percorso. La TCC è una terapia molto efficace per molte condizioni, ma come ogni approccio, non è universale. Ogni persona è unica e ciò che funziona per uno potrebbe non essere altrettanto adatto per un altro, o potrebbe esserlo solo fino a un certo punto del percorso. Se la TCC le sembra limitante in questo momento, potrebbe essere il caso di esplorare un approccio psicoanalitico che scavi più a fondo nelle radici inconsce del suo disagio. Mentre la TCC si concentra principalmente sul modificare pensieri e comportamenti disfunzionali nel presente, la psicoterapia di orientamento psicoanalitico adotta un approccio più esplorativo e introspettivo. Il fulcro di questa terapia è la comprensione di come le esperienze passate, specialmente quelle infantili e le relazioni significative con le figure di attaccamento, abbiano contribuito a plasmare la sua personalità, i suoi schemi relazionali e, di conseguenza, le sue attuali difficoltà. L'idea centrale è che gran parte del nostro funzionamento psichico, dei nostri pensieri, emozioni e comportamenti, sia influenzata da processi inconsci, ovvero da dinamiche di cui non siamo pienamente consapevoli. L'obiettivo non è solo risolvere i sintomi, ma promuovere una comprensione più profonda di sé, delle proprie motivazioni, dei propri meccanismi di difesa e delle dinamiche che influenzano le sue relazioni. Questo porta a un cambiamento più duraturo e strutturale della personalità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
La cosa più utile sarebbe confrontarsi con il professionista che la segue. Esprima il suo impasse al collega per trovare una linea condivisa da seguire. Il confronto con il professionista è un buon obiettivo terapeutico di per sè.
Buongiorno, mi spiace per quello che sta percependo.
La TCC, come altre terapia, è un approccio alla terapia caratterizzato da diverse componenti. Secondo le linee guida NICE, risulta essere tra le più efficaci per molteplici disturbi psicologici ma subentrano diversi fattori che possono portare a una percezione di funzionalità soggettiva.
Le consiglio di parlarne col suo terapeuta per avere chiarezza e salvaguardare l'alleanza terapeutica.
Augurando una buona serata, porgo cordiali saluti.
La TCC, come altre terapia, è un approccio alla terapia caratterizzato da diverse componenti. Secondo le linee guida NICE, risulta essere tra le più efficaci per molteplici disturbi psicologici ma subentrano diversi fattori che possono portare a una percezione di funzionalità soggettiva.
Le consiglio di parlarne col suo terapeuta per avere chiarezza e salvaguardare l'alleanza terapeutica.
Augurando una buona serata, porgo cordiali saluti.
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