Salve a tutt*, ho deciso di usufruire di questa finestra per porre un quesito in merito a una vic

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Salve a tutt*,

ho deciso di usufruire di questa finestra per porre un quesito in merito a una vicenda che, dopo tre anni, continua a tormentarmi in maniera quasi ossessiva a periodi alterni: anni fa ho chiuso i rapporti con quelli che ad oggi si considerano non solo amici, ma fratelli di una vita, o per lo meno questo è il percetto che io attribuisco loro. Nello specifico, la vicenda è scaturita da un ragazzo che si è sentito rifiutato da un mio messaggio su whatsapp, in cui dicevo che avrei dovuto valutare se sarei riuscito ad andare in vacanza con lui e il resto della compagnia, dato che dovevo necessariamente concludere il mio ciclo universitario e laurearmi. Andò a finire che lui si offese senza dirmelo (nonostante gli avessi detto che lo avrei aggiornato) e tornò all'estero dove studiava senza dirmi nulla. Affermo questo perché, per sua stessa ammissione, in una telefonata postuma a questo evento in cui cominciò a delirare accusandomi di avercela con lui, mi confermò di essersi sentito rifiutato da quella mia risposta. Ovviamente ho fatto di tutto per tranquillizzarlo circa il fatto che non avevo alcun motivo di prendermela con lui senza motivo, ma la cosa che più mi lasciò interdetto fu sentirmi dire che tutti gli altri del gruppo la pensavano come lui e che mi avrebbero isolato. Apparentemente riuscii a calmarlo, ma con gli anni nessuno si è più visto poiché, in un secondo momento, sollevò sempre via chat delle accuse nei miei confronti perché mancavo di rispetto agli altri e "al gruppo". Preso dall'esasperazione e dall'indignazione per questa vicenda priva di senso logico e morale mi ritirai e non volli più sentire nessuno, rifiutandomi di porre delle scuse senza un minimo di spiegazioni dai diretti interessati nonostante le avessi chieste più di una volta (dispiace se qualcuno si arrabbia con me, ma come facciamo a risolvere se tu non mi vuoi parlare?). Mesi dopo scoprii che mi aveva fatto terra bruciata attorno: mentre a me raccontò che queste persone avevano dissapori nei miei confronti (senza alcun cenno di screzio pregresso), andò a fare il contrario con loro. Ad oggi mi sento terribilmente confuso, deluso e arrabbiato per questa vicenda; non tanto per questa persona specifica, che negli anni ha sempre avuto questi attacchi paranoidei nei confronti di altra gente, quanto più per le altre persone, le quali non hanno mosso un dito per fermarlo o per cercare un dialogo per risolvere questa cosa, anzi, hanno a loro volta contribuito a pretendere delle suppliche da parte mia per cose mai dette, fatte o pensate, con tutta la stima che ho sempre riposto nei loro riguardi. Non so se loro sappiano davvero cosa è successo, ma per quei pochi ragazzi con cui ho parlato, sembra quasi non freghi nulla di aver perso un amico nonostante abbiano intuito gli intenti del diretto interessato che ha creato questa situazione. Ad oggi, se da un lato sto fortunatamente ricostruendo la mia cerchia sociale, dall'altro avverto a periodi alterni la necessità di chiudere questa vicenda che ancora sento aperta e che mi ha provocato non pochi disagi a livello di autostima e socialità. Non riesco a non viverla come un'umiliazione, e seppur voglia far cessare questo fastidio avverto anche la necessità di non sbilanciarmi verso persone che potrebbero sminuire i miei intenti. La mia necessità è di avere delle risposte da parte di tutti, in modo che possa poi contattare questa persona (che prontamente mi tiene tuttora bloccato su ogni social) per esprimere il mio parere su questa vicenda a distanza di anni, almeno per mettere un punto netto a questa storia e sentirmi con un peso in meno. A distanza di anni, ha senso andare alla ricerca di un contatto definitivo con le persone che restano? Oppure è meglio lasciar perdere e vedersela quando si avrà la prima occasione fortuita disponibile?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, è comprensibile quello che sente. Sembra proprio aver vissuto qualcosa di ingiusto per cui capisco sia la rabbia sia la confusione di cui parla. Ancor prima che la situazione degenerasse, come mai non si è confrontato con gli altri membri del gruppo rispetto al pensiero che sembra essere di una sola persona? Se lei sente che la vicenda è ancora aperta, certamente è importante darsi il potere di comunicare i suoi pensieri ed il suo sentire. Tutto sta nel modo in cui lei veicola la comunicazione. Rimango a disposizione qualora decidesse di esplorare meglio il suo vissuto tramite colloqui psicologici. Un saluto
Gentile utente buongiorno, ha fatto bene a rivolgersi a noi, la ringrazio per la condivisione. Dalle sue parole mi arriva tutta la "necessità", come dice anche lei, di parlare e di chiarire questa vicenda; può essere un momento importante, in cui lei può esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni e ricevere le risposte di cui ha bisogno. Sono disponibile nel caso volesse esplorare in uno spazio tutto suo il suo vissuto. La saluto, Dott.ssa Arianna Broglia
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Salve. La situazione che sta vivendo è complessa e comprendo quanto sia frustrante e confusa. È chiaro che l'episodio abbia lasciato un impatto significativo sulla sua autostima e sulle relazioni con gli altri.
Prima di intraprendere qualsiasi azione, potrebbe essere utile riflettere su ciò che davvero desidera ottenere da questa situazione. Se cercare risposte e chiudere definitivamente questo capitolo è importante per il suo benessere emotivo, potrebbe essere opportuno cercare un dialogo aperto con le persone coinvolte. Tuttavia, tieni presente che le reazioni degli altri potrebbero essere diverse da quelle che ti aspetti o speravi.
Se decide di cercare un contatto, assicurati di farlo in modo rispettoso e senza accuse, esprimendo le tue emozioni e cercando una comprensione reciproca. Tuttavia, tieni presente che alcune persone potrebbero non essere disposte o pronte a risolvere la situazione.
Se senti che confrontarti direttamente non porterebbe benefici positivi o se temi che possa creare ulteriori conflitti, potresti anche considerare di lasciar andare e focalizzarti sulle nuove relazioni che stai costruendo.
Ricorda che uno psicologo potrebbe aiutarti ad affrontare meglio le emozioni legate a questa situazione e a prendere decisioni che siano in linea con il tuo benessere.
Resto a sua disposizione per qualsiasi domanda o supporto.
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Sembra che abbia già stabilito che un contatto ci sarà. Questa è, tra tutte, la decisione più importante, e l'ha già presa. Il "quando", a questo punto cambia poco. Non esiste la strategia giusta. L'importante è che faccia quello che si sente. Un caro saluto.
Gentile utente, posso capire come si sente a vivere questa situazione. Le amicizie rivestono una parte importante della nostra vita e quando c'è un litigio o un' incomprensione, si può star male, soprattutto se come nel suo caso il conflitto non ha avuto modo di essere risolto ma, al contrario, ha portato ad umiliazioni, allontanamento ed esclusione.
In questo caso non esiste decisione giusta o sbagliata; se lei sente il bisogno di un chiarimento, lo faccia pure.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Saracino
Buongiorno,

La situazione che descrive è estremamente complessa e coinvolgente a livello emotivo. L'esperienza di sentirsi emarginato o frainteso da un gruppo di persone care può causare una profonda ferita emotiva, soprattutto quando le ragioni di questo distacco non sono chiare o comprensibili. La confusione, la delusione e la rabbia che sottolinea sono assolutamente comprensibili.

Se da un lato desidera chiudere una vicenda che sente ancora aperta, dall'altro è giustamente preoccupato per come potrebbe venire percepito o per il rischio di ulteriori incomprensioni. Entrambi i sentimenti sono validi.

Quando ci si trova di fronte a situazioni di questo tipo, vi sono alcune riflessioni da considerare:

Rispetto per sé stessi: Prima di qualsiasi azione, è fondamentale valutare ciò che si sente necessario per il proprio benessere emotivo. Se sente la necessità di esprimersi per chiudere definitivamente questa vicenda, è importante farlo in un modo che rispetti le sue emozioni e i suoi sentimenti.

Aspettative realistiche: Prima di cercare un contatto, rifletta su ciò che si aspetta da esso. È possibile che non tutte le persone coinvolte abbiano la stessa percezione o disponibilità al dialogo. Prepararsi a diverse eventualità può aiutarla a gestire meglio la situazione.

Modo di approcciare: Se decide di contattare qualcuno, consideri un approccio non accusatorio, centrato sui suoi sentimenti e sul suo bisogno di chiarezza, piuttosto che sull'azione o sull'intenzione altrui.

L'opzione del lasciar andare: Anche se può sembrare difficile, a volte la soluzione più sana può essere quella di lasciar andare, concentrandosi su sé stessi, sul presente e sulle relazioni che attualmente la arricchiscono.

Infine, se questo conflitto continua ad avere un impatto significativo sulla sua salute mentale ed emotiva, potrebbe essere utile consultare un professionista. Uno psicologo potrebbe offrirle ulteriori strumenti e prospettive per elaborare questi sentimenti e decidere il miglior percorso d'azione per lei.

Cordiali saluti,

Ilaria.
Capisco che questa vicenda abbia avuto un impatto significativo sulla tua vita e sulle tue relazioni. È comprensibile che tu desideri una chiusura o una spiegazione da parte delle persone coinvolte per poter mettere un punto finale a questa storia.

Tuttavia, è importante considerare che cercare una chiusura definitiva o una spiegazione potrebbe non sempre essere possibile o soddisfacente. Le persone coinvolte potrebbero avere punti di vista diversi, non essere interessate a risolvere la situazione o potrebbero non essere disposte a comunicare apertamente. In alcuni casi, potrebbe essere più utile concentrarsi sulla propria guarigione e sul costruire nuove relazioni positive.

La decisione su come procedere dipende da te e dalle tue esigenze personali. Se senti ancora il bisogno di chiarimenti o desideri esprimere il tuo punto di vista, potresti provare a cercare una comunicazione pacifica con le persone coinvolte, ma tieni presente che potrebbero non rispondere o potrebbero non essere disponibili a una discussione aperta.

D'altra parte, puoi anche considerare l'opzione di lasciar perdere e concentrarti sul tuo benessere emotivo. Questo potrebbe significare lasciare andare la situazione, accettare che non avrai le risposte che cerchi e concentrarti sul costruire relazioni positive con nuove persone.

La terapia individuale potrebbe essere un'opzione utile per esplorare e affrontare queste emozioni, fornendoti uno spazio sicuro per elaborare l'evento e lavorare sulla tua autostima e sulla gestione delle relazioni interpersonali.

In conclusione, la scelta su come procedere spetta a te. Valuta attentamente ciò che è meglio per il tuo benessere emotivo a lungo termine e considera l'opzione di consultare un professionista per supporto e consulenza personalizzata.


Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno.
Innanzitutto, esprimo la mia vicinanza per una situazione sicuramente non facile da vivere e che è evidente le crea ancora molta sofferenza.
Personalmente, ritengo che ad oggi il problema più rilevante sia tentare di capire perché questa relazione del passato ancora le crei tanto dispiacere e irrequietezza.
Un percorso ad orientamento breve integrato potrebbe esserle d'aiuto, dunque, per capire , da un lato, quali bisogni ha lei che la portano, a loro volta, a voler "risolvere" assolutamente con persone del passato. D'altra parte, il percorso potrebbe esserle d'aiuto per capire quali dinamiche mette, a volte anche inconsapevolmente in atto, all'interno delle relazioni quotidiane.
Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero
Buongiorno, il disagio che prova è più che comprensibile vista la complessità della vicenda che ha vissuto e sta ancora vivendo.
Le amicizie (in modo particolare quelle instaurate in giovane età) costituiscono un aspetto fondamentale per lo sviluppo di sé e della propria autostima, per questo è assolutamente normale che la vicenda riportata le abbia causato del malessere. Evidentemente, ciò che è accaduto l'ha ferita profondamente, e ogni ferita necessita di cure e attenzioni per guarire. La delusione e la rabbia di cui parla sono emozioni importanti che chiedono di essere ascoltate: per quanto ci si sforzi di mettere tutto a tacere, prima o poi i vissuti e le emozioni non elaborate tornano a bussare alla nostra porta.
Per questo, ciò che mi sentirei di consigliarle è di dedicare un po' di tempo a sé, magari con il supporto di uno psicologo, per esplorare meglio i suoi pensieri, i suoi vissuti, le sue emozioni sulla vicenda. In questo modo la sua ferita inizierà a guarire, e riuscirà a comprendere meglio quale sia la strada migliore per lei (discutere di quanto accaduto con i suoi amici o rimandare a qualche occasione fortuita nel futuro). Perché non esiste una strada giusta o sbagliata in assoluto, ma è importante comprendere quale sia la strada che sente più sua.
Carissimo utente, buongiorno.
La ringrazio per essersi esposto così dettagliatamente riguardo la vicenda che le ha provocato molto dolore e sofferenza.
L’amicizia è una forma di amore molto molto “stana” e talvolta anche molto più intima di quanto si può immaginare.
Secondo lei, ad oggi, però, può considerare tale persona una sua amica ?
Il senso di delusione, sofferenza, rabbia e anche confusione è legittimo che lei li provi, i disguidi in amicizia creano molta più sofferenza di quanto possa succedere in amore, a mio parere.
Lei deve essere contento e sicuro dei suoi valori e della persona che è. Non ha fatto nulla di male se non dedicarsi a se stesso e ai suoi obiettivi.
Certe questioni nella vita, purtroppo, già come nascono significa che saranno destinate a rimanere con un punto di domanda, non si impunti troppo nel cercare di ricevere delle risposta da persone che non hanno “combattuto” per lei e per i suoi valori.

Non pensi a quanto crede di aver perso, ma quanto invece ha guadagnato decidendo fermamente e a quanto ha scritto, mi permetto di dirle,
giustamente nell’essersi definitivamente allontanato da delle persone, che forse a lungo andare sarebbero diventate tossiche per lei e la sua vita.
Siamo stati creati per riadattarci alle situazioni nuove, perciò punti ora a continuare il suo percorso universitario, qualora stia continuando,
O ad altri obiettivi importanti per lei. Gli amici sarà sicuramente in grado di ricrearseli.
Si fidi dei suoi valori e soprattutto di se stesso

Se sente il bisogno di un consulto sono a disposizione
Dott.ssa Marcelletti Silvia
Gentile utente, il senso di umiliazione e di ingiustizia di cui parla è lampante. Non solo sente di non aver avuto modo di dire la propria su quanto accaduto, ma mi sembra di capire che sente anche una profonda delusione nei confronti di quegli amici che non le hanno lasciato possibilità di parola in merito. Leggo anche una buona capacità di contatto con il suo stato emotivo e una ricerca proattiva di una soddisfacente vita sociale, che però mi sembra senta un po’ frenata da quanto accaduto in passato. Credo che un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla ad esplorare meglio il suo vissuto esperienziale ed emotivo al fine di scegliere in maniera più consapevole come muoversi.
Rimango a disposizione, qualora dovesse sentire questa possibilità come buona per lei.
Adele
Gentile utente buongiorno.
Capisco perfettamente il suo senso di frustrazione per una vicenda che ha suscitato molte emozioni forti e contrastanti tra di loro: da un lato dispiacere, delusione, sconforto, inadeguatezza, dall'altro lato rabbia, orgoglio, rancore. Ognuna di queste emozioni ha contribuito e forse ancora contribuisce a marchiare la vicenda in modo indelebile, come se ci fosse sempre qualcosa di irrisolto, qualcosa da chiarire, una reputazione da proteggere e la volontà di non essere giudicato per colpe non sue.

Questo logorio mentale è ancora presente e ritorna, seppur saltuariamente, a tormentarla. Probabilmente non le conviene continuare a vivere nel passato, come se si potesse riscrivere o modificare. Soprattutto non le conviene puntare sulla flessibilità delle opinioni altrui, che potrebbero essere radicate in convinzioni o congetture maturate nel tempo, seppur immotivate a suo giusto vedere.
Spesso il pregiudizio si insinua nel modo di ragionare delle persone con tale profondità che mina ogni tentativo di cambiare idea, ma anche di far cambiare idea a qualcun altro.

La cosa più importante, su cui la invito a riflettere, è la sua attuale felicità, il suo benessere mentale nel presente. E' molto probabile che l'esperienza vissuta, sebbene dolorosa, l'abbia migliorata sul piano delle relazioni sociali, l'abbia resa più disponibile a comprendere il comportamento delle persone e a modificare il proprio come conseguenza.
Il mio consiglio è di provare a resettare quanto accaduto, di accettare l'idea che le relazioni di amicizia possano cambiare e interrompersi, accettare la possibilità che le persone cambino e che cambi il loro giudizio. Ma è davvero così importante il giudizio delle persone? Essere giudicati o giudicare gli altri per i loro comportamenti determina ciò che siamo? Direi proprio di no.
Abbia fiducia nelle sue potenzialità, nel suo carattere per ricreare nuovi legami forti e duraturi. Lavori sulla sua abilità di comunicazione, sulla consapevolezza delle dinamiche relazionali, valorizzando atteggiamenti di generosità, compassione, gentilezza e perdono. Esprimere sinceramente le proprie emozioni è un altro elemento che sicuramente le farà vivere le relazioni sociali con più libertà e meno ansie.

Spero di averla aiutata a riflettere sulla vicenda che la attanaglia con una prospettiva più ampia. Se volesse ulteriori consigli o chiarimenti, mi contatti pure per una consulenza, anche online.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con tutti noi la situazione che sta vivendo.
Le consiglio di richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi.
Rimango a disposizione anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Buongiorno,
comprendo la frustrazione e la rabbia derivati da una situazione vissuta come ingiusta, così come il suo desiderio di confronto. Mi chiedo però se prima non sia necessario esplorare i suoi vissuti emotivi. Da come descrive la vicenda la rabbia, la delusione e il rancore sembrano ancora molto vive in lei. La invito ad assumere una nuova prospettiva: questa delusione relazionale le ha dato nuove consapevolezze e capacità relazionali. Mi chiedo come un confronto governato dal rancore e dalla rabbia possa essere utile a promuovere benessere. Credo che debba lavorare sulle sue potenzialità di gentilezza e perdono accettando che i rapporti cambiano così come i giudizi delle persone, in questo modo credo che potrebbe riuscire a vivere i nuovi rapporti con maggiore serenità.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Giorgia Sapienza
Gentile Utente,
Se questo vissuto le fa così questione e sente questa necessità, escluderla e basta può significare solo un continuo ritorno. Se sente questo bisogno può provare ad andare fino in fondo. Rimane il fatto che c’è un senso dietro, qualcosa che l’ha marchiata e che parla di lei. Esplorarla potrebbe essere un modo per cogliere questo qualcosa, superarlo a prescindere dall’esito.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
Buongiorno, non può essere uno psicologo a dirle come sarebbe meglio comportarsi ma dovrá essere lei a decidere se ha senso o meno ricercare un confronto. Un professionista al massimo la può aiutare a mettere in ordine i pensieri legati alla vicenda ma poi è lei che deciderà come agire.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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