Salute a tutti. Sono una persona che tendenzialmente cerca l'altro quando so che c'è piacere recipr

24 risposte
Salute a tutti.
Sono una persona che tendenzialmente cerca l'altro quando so che c'è piacere reciproco, se mi fanno sentire di troppo non ho problemi a cambiare rotta anche perché non sta scritto da nessuna parte che bisogna frequentarsi per forza con qualcuno. Spero sia un modo naturale e sano di vivere i rapporti.
L'unico momento in cui vado letteralmente in tilt è con chi mi cerca entusiasta, mi esalta, esprime desiderio di creare un rapporto di amicizia, io investo il mio tempo per loro, quando all'improvviso dopo mesi piacevoli di condivisione delle proprie vite, ti ridimensiona a conoscente qualsiasi. In questo caso mi scatta dentro qualcosa per cui devo chiudere il rapporto. Non reggo chi dalle stelle ti porta alle stalle senza apparente motivo ma solo perché non torni più utile come prima in termini di energia emotiva. Non so mantenere questi rapporti, provo rabbia per come gli esseri umani siano ancora così interiormente primitivi e sento il bisogno di dover chiudere per sempre la conoscenza, nei casi più estremi ( quelli in cui si sono spese parole/azioni stupende sul mio conto, a cui fa seguito solo il salutino dovuto) devo riportare i rapporti a prima di conoscerci, al più rispondendo al saluto di persona ma cancellando persino il numero. Paradossalmente con chi non nasce nessun energia emotiva reciproca, il rapporto a volte migliora negli anni e mi ci sono ritrovato molto vicino e dura per molto più tempo, e qualora dovesse svanire non provo nemmeno alcun risentimento, conservandone memoria e rapporti. Sento dire fai bene, volta le spalle senza pietà e vai altrove. Altre volte sento dire che è un comportamento malsano. Dov'è la verità?
Gentile utente buonasera.
Rispondendo alla sua domanda, non c'è una verità assoluta nei rapporti umani. Le variabili in gioco sono molteplici, a cominciare dalle differenze tra individuo e individuo, che sono imprescindibili e imprevedibili.
Probabilmente, la soluzione è nel non porsi il problema. Vivere, cioè, le relazioni in modo spontaneo e naturale, senza aspettative particolari sul destino del rapporto. Il rischio è di maturare pregiudizi e generalizzazioni e non darsi la possibilità di conoscere una persona fino in fondo. Non è un caso, come lei ci ha fatto notare, che ha trovato maggiori soddisfazioni in relazioni in cui l'impatto emotivo è stato più progressivo e consapevole.

Ovviamente, è legittimo fare selezione. Avere la libertà di scegliere fin dove approfondire una conoscenza è nelle nostre possibilità: scegliere, quindi, se sarà un rapporto superficiale, di circostanza, di divertimento o condivisione temporanea; oppure se vuole conoscere di più una persona, capire il suo carattere, esplorare con curiosità le sue passioni, le idee e il modo di interpretare la vita.

Altro consiglio è di mantenere sempre onestà verso se stesso. Riflettere sul suo stile comunicativo, sul suo comportamento e provare sempre a trasmettere le emozioni, filtrando qua e là dove serve, ma non abbandonando l'idea di essere sincero e trasparente in ogni circostanza. Questo approccio le permetterà di non avere mai dubbi sul cosa gli altri percepiscono di lei, ricevendo in cambio un riscontro altrettanto sincero. E laddove non accade...ecco un buon criterio di selezione!

Spero di averla aiutata a guardare il problema con una prospettiva più ampia e di esserle stato di aiuto.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

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Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salute,
È del tutto normale desiderare relazioni basate sulla reciprocità, dove entrambe le parti contribuiscono al rapporto con lo stesso impegno e la stessa energia. Quando ci si rende conto che non c'è una corrispondenza nel coinvolgimento emotivo e che ci si sente trascurati o sottostimati, è comprensibile provare delusione o frustrazione.

Il suo approccio di chiudere i rapporti con chi trasforma il rapporto da amicizia a conoscenza superficiale potrebbe essere interpretato come una forma di autotutela e autoconservazione. È importante proteggere la propria salute emotiva e non permettere a nessuno di sfruttare o manipolare le proprie emozioni. Se un rapporto diventa disfunzionale o dannoso per la propria salute mentale, è legittimo porvi fine.

Tuttavia, è altrettanto importante esaminare le proprie reazioni e comprendere le radici di queste emozioni. Potrebbe essere utile esplorare con un professionista le dinamiche interne che scattano in questi momenti e trovare modalità più adattive per gestire le situazioni. Ciò potrebbe consentire di sviluppare una maggiore tolleranza alla delusione e una maggiore flessibilità nelle relazioni.

Inoltre, è importante ricordare che ogni individuo ha il proprio modo di gestire le relazioni e non esiste una regola unica che si applica a tutti. Ciò che è importante è trovare un equilibrio che sia salutare ed empatico sia per sé stessi che per gli altri.

In conclusione, la verità risiede nel trovare un equilibrio tra proteggere la propria salute emotiva e sviluppare una maggiore comprensione e tolleranza verso gli altri. Lavorare su queste dinamiche con un professionista potrebbe aiutare a trovare un modo più sano di affrontare le relazioni interpersonali.
A disposizione per ulteriori approfondimenti, anche online
Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico
Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Qual è il bisogno sottostante la sua domanda? Cosa sente importante per lei in questa riflessione (...) in che modo l'una o l'atra strada relazionale la fa stare? Se ciò che sta vivendo la turba o se volesse approfondire, una consulenza psicologica o un eventuale percorso psicologico potrebbe darle La o Quelle risposte che cerca. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
La verità in questo caso dipende molto dalla prospettiva da cui si guarda la situazione. Dal punto di vista della tua autenticità e del rispetto per te stesso, è completamente legittimo e sano porre dei limiti e prendere delle decisioni che ti consentano di proteggere la tua energia emotiva e la tua salute mentale. Se ti trovi in una situazione in cui ti senti sfruttato o non rispettato, è importante avere il coraggio di prendere le distanze e chiudere il rapporto, anche se può essere doloroso.
D'altra parte, è importante anche essere consapevoli che le relazioni umane sono complesse e che ogni persona ha le proprie dinamiche e modi di gestire le relazioni. Alcune persone possono avere difficoltà a gestire le emozioni e a mantenere un livello costante di vicinanza emotiva nel tempo, e questo non significa necessariamente che siano primitivi o malintenzionati.
In generale, è importante trovare un bilancio tra proteggere la propria energia emotiva e mantenere una certa flessibilità e tolleranza verso le imperfezioni degli altri. Forse potresti cercare di approfondire la tua comprensione delle dinamiche relazionali e lavorare su te stesso per trovare modi più costruttivi per affrontare situazioni che ti generano rabbia o frustrazione. Potresti anche valutare l'opportunità di rivolgerti a un professionista della psicologia sistemica relazionale per esplorare in modo più dettagliato queste dinamiche e trovare strategie più efficaci per gestirle. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Francesca Cilento
Psicologo, Psicologo clinico
Buccinasco
CArissimo utente, non credo ci sia una verità, c'è ciò che ci fa stare bene e ciò che ci fa stare male. Penso sia comprensibile che lei chiuda il rapporto o lo approfondisca con lunghi tempi quando non c'è un investimento molto forte. La situazione cambia radicalmente quando avverte entusiasmo nell'altro (e forse questo scatena un forte entusiasmo in lei) ed è comprensibile che per soffrire di meno metta in atto il ridimensionamento e l'allontanamento. Non so se esista un modo di non ferirsi quando i rapporti non sono reciproci, ma sicuramente possiamo comportarci nel modo che ci fa stare meglio, possiamo essere certi delle nostre intenzioni e fare un passo indietro o avanti se necessario.
Spero di essere stata utile e resto a disposizione
Francesca Cilento
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
E' comprensibile che tu cerchi relazioni basate sul reciproco piacere e interesse. La tua reazione di chiudere i rapporti quando senti di essere ridimensionato potrebbe riflettere una ferita emotiva causata dalla delusione o dalla mancanza di autenticità. Tuttavia, è importante valutare se questa risposta sia una modalità di autodifesa e se potrebbe essere utile esplorare le tue reazioni con un professionista per comprendere meglio le dinamiche interpersonali e gestire le emozioni in modo più equilibrato. Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Rita Desiderio
Psicologo
Gragnano
Gentile utente,
capisco i pensieri che potrebbero comparire e che potrebbero mettere in dubbio alcune decisioni o modi di rapportarsi. Ci racconti "Spero sia un modo naturale e sano di vivere i rapporti" Quello che vorrei chiederti è: quando scrivi “spero” quali cose o pensieri fanno sì che tu esprima questo dubbio rispetto al tuo modo di vivere i rapporti?
Talvolta involontariamente ci confrontiamo con il mondo esterno e questo fa sì che si possa pensare che un qualcosa sia troppo o troppo poco, dimenticando che, essendo ognuno di noi unico, nulla è uguale per tutti e ognuno ha propri modi di vedere, pensare e sentire, anche per ciò che riguarda le relazioni.
Sono qui se ti andasse di approfondire questi vissuti.
Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, non esiste una "verità" nel modo di relazionarsi, ma bisogna chiedersi se questo modo di vivere le relazioni ci provoca disagio oppure no. Se sente che questo modo di essere la fa soffrire, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico che la possa aiutare a meglio comprendere le sue modalità relazionali e di conseguenza imparare a vivere le relazioni più serenamente. Se lo vorrà, sono a sua disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Gentilissim*,
Credo che un buon punto di partenza sia accettare che non ci sia una verità e capire che la risposta ai suoi dubbi sia nel suo equilibrio ed orientarsi verso azioni e comportamenti che portano al sua benessere. la invito cordialmente a domandarsi quali sono i rapporti e le cose che per lei contano e pensare a quali sentimenti provocano la loro presenza o la loro assenza, in modo tale da creare una piccola bussola che possa orientarla interiormente verso le scelte. Così non parliamo di giusto o sbagliato, ma di come poter stare bene.
Dott.ssa Giulia Pelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
a volte i legami si deteriorano senza una specifica e profonda motivazione, questo fa parte dell'esperienza umana e concordo sul fatto che possa essere molto spiacevole. Detto questo, l'energia emotiva che può investire in ciascuno dei suoi rapporti è totalmente una sua libera scelta, non esiste un giusto o sbagliato in questo. E' normale che dopo una tale delusione non si senta più fiducioso come prima in quel rapporto.
Tuttavia, si ricordi che non tutte le relazioni sono così e che può scegliere quali coltivare in base a ciò che la fa stare bene.
Resto a disposizione, dott.ssa Giulia Pelini
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott.ssa Veronica Guidi
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Dott.ssa Gabriella Caracciolo
Psicologo, Psicologo clinico
Caserta
Salve gentile utente, immagino quanto sia faticoso e doloroso approcciare ad entrambe le alternative. É come se o fosse un fuoco di paglia quello che le si presenta, per cui un imprinting iniziale forte che poi va scemando, o qualcosa di graduale. Non c'è una via di mezzo o una modalità migliore. Certamente, spesso capita, come nel l'innamoramento, che l'aspettativa iniziale data anche dall'entusiasmo, possa offuscare la vista e quando si ritorna in asse, ci si accorge che quello dinanzi a noi era solo tanto fumo, un annebbiamento iniziale e può svanire... Quando è graduale, spesso, può consentirci di scoprirci un po alla volta e le aspettative potrebbero diminuire, anche se non è detto.
Rispetto alla chiusura drastica, mi viene da chiederle? Di cosa ha paura? Cosa pensa del rifiuto? In che altro ambito le è capitato di sperimentarlo?
Con questo la saluto, ma resto a disposizione Dott.ssa Gabriella Caracciolo
Dott.ssa Simona Spiezia
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, per rispondere subito alla sua domanda del: "Dove è la verità?", mi sento di dirle che è meglio ricercare la propria verità senza affidarsi a quella degli altri, se il suo comportamento, che spiega molto chiaramente, non le provoca sofferenza e disagio non vedo perchè considerarlo malsano. Se al contrario questa situazione le procura insoddisfazione, le rende difficile coltivare e mantenere tutte le amicizie, allora la questione cambia.
Cambiare gli altri è impossibile a meno che non sono gli altri a voler cambiare, quindi ciò che può fare è lavorare su di sé, indagando il ruolo che svolge in queste relazioni, quale è la sua pare, cosa vorrebbe modificare.
Cordiali saluti, Dott.ssa Simona Spiezia
Dott. Andrea Moro
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
Buongiorno, apprezzo la tua condivisione e la tua riflessione su questo argomento così importante. È chiaro che hai una profonda consapevolezza dei tuoi sentimenti e dei tuoi limiti nelle relazioni interpersonali. È naturale desiderare relazioni sincere e autentiche basate sulla reciprocità e sul rispetto reciproco. Ogni individuo ha il diritto di decidere con chi vuole intrattenere relazioni e fino a che punto desidera mantenere queste connessioni. È importante mantenere un ambiente emotivamente sano e positivo intorno a te, e se chiudere un rapporto che non soddisfa più le tue esigenze contribuisce a questo, allora è una decisione legittima. Se qualora avessi bisogno di un aiuto , non esitare a contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Gentile utente, grazie per la condivisione. Comprendo la frustrazione e il dolore di fronte a questi alti e bassi. Spesso inoltre i consigli delle persone che ci circondano riguardano l'azione, (allontanati, faresti bene a..), ma non riescono a tener conto del vissuto emozionale, laddove se faccio a o b potrei essere comunque a disagio. Per questo non c'è una verità, ma ci sono i suoi bisogni di condivisione, affetto e sintonia. Bisogni che sono umani, non patologici. La difficoltà sta nell'investirli e con chi. In questo può trovare orientamento con uno/a Psicologo/a esperto in emozioni e relazioni. Resto a sua disposizione. Dott.ssa Cinzia Arces
Salve, parlare di giusta relazione è molto complesso. prima di tutto dovremmo capire che cosa noi stessi cerchiamo da una relazione. Spesso crediamo di essere noi molto altruisti e disponibili all'altro, ma se ci guardiamo dentro ci accorgiamo che i primi che hanno paura di rimanere in una relazione stabile siamo proprio noi, e la paura molte volte ci porta a mettere in atto comportamenti di allontanamento senza che neanche ce ne rendiamo conto. Forse sarebbe opportuno parlarne con qualcuno cercando di comprendere meglio la situazione. Spero di esserle stata di aiuto per qualsiasi cosa rimango a disposizione anche online. Dott.ssa Gabriella Cascinelli
Dott.ssa Vincenza Papeo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Carissimo, la ringrazio per la domanda che mette in luce il come il comportamento crea la relazione.
Tutti gli esseri umani hanno bisogni di emotivi nel rapporto con il sociale che devono essere soddisfatti in base alla loro importanza. Le nostre emozioni permettono di riconoscere, l'altro, ed attivare il rapporto idoneo che può essere di amicizia, di affetto o di amore.
La nostra capacita emozionale permette di valutare un incontro.
Un caro saluto,
Dott.ssa Vincenza Papeo
Dott. Marco Boscolo
Psicologo, Psicologo clinico
Como
Gentile utente, mi viene da dirle che non c'è una verità oggettiva, valida per tutti. Ciascuno di noi é diverso, soprattutto per quanto riguarda relazioni e rapporti interpersonali. Non esistendo un "libretto delle istruzioni" siamo costretti ad ascoltare il nostro intuito e dare credito alla nostra sensibilità. Così come è difficile dire cosa è giusto e cosa è sbagliato in una relazione, è altrettanto difficile capire solo con gli strumenti della logica, cosa sia meglio fare. Ritengo che sia importante conoscere sé stessi e interrogarsi su quelli che sono i propri bisogni e sul cosa si cerca nell'altra persona che si incontra. Una volta chiariti questi aspetti potrebbe essere più facile e immediato chiarire quali relazioni è opportuno approfondire nel tempo, anche di fronte alle difficoltà e quali relazioni andrebbero invece superate. Spero di esserle stato di qualche aiuto. Nel frattempo le auguro di riuscire a trovare quello che cerca negli altri. Un caro saluto. Dott. Boscolo.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, che sicuramente contiene riflessioni profonde e, comprensibilmente, dolorose. Il suo modo di vivere le relazioni, in cui investe energie solo quando c’è reciprocità, può essere considerato un approccio sano a patto che non vada a compromettere il proprio benessere emotivo. La delusione che prova quando qualcuno ridimensiona improvvisamente un rapporto potrebbe scatenare sentimenti di rabbia e frustrazione, ma è anche comprensibile che desideri preservare il proprio spazio emotivo da dinamiche che percepisce come disoneste o egoistiche.
Il comportamento che descrive non è necessariamente malsano, purché non sia mosso esclusivamente da un bisogno di protezione da possibili ferite. È naturale sentirsi feriti da un cambiamento improvviso in un rapporto che sembrava solido, ma la chiusura totale, come quella che descrive, potrebbe anche privarla di opportunità di crescita relazionale. In alcuni casi, ritrovare equilibrio nelle relazioni può avvenire attraverso il dialogo o una nuova consapevolezza reciproca, ma è anche legittimo decidere di allontanarsi da chi non rispetta le sue necessità. Se avesse ulteriori dubbi, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Dott.ssa Sara Tomei
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, mi sembra di capire che questa tua modalità di gestire i rapporti non sempre ti piace/fa stare bene. Mi piacerebbe capire insieme a te in quale situazioni la gestione dei tuoi rapporti è inappropriate per te.
Rimango a disposizioni.
Dottoressa Sara Tomei
Ciao, quello che racconti è un vissuto molto autentico e condiviso da più persone di quanto si pensi. Quando si crea un legame che sembra profondo, basato su entusiasmo e reciprocità, è naturale investire emotivamente. Proprio per questo, quando quel legame viene improvvisamente ridimensionato o raffreddato senza spiegazioni, è comprensibile sentirsi delusi, arrabbiati o traditi.
Il bisogno di chiudere in modo netto, quasi a riportare le cose “a prima di conoscersi”, può essere un modo per proteggersi da una frustrazione emotiva difficile da elaborare. Non c'è necessariamente qualcosa di patologico in questa reazione: ogni persona sviluppa strategie per difendersi dal dolore relazionale. Tuttavia, se ti capita spesso e con grande intensità, può essere utile domandarsi cosa si attiva dentro in quei momenti e da dove nasce quel bisogno di rottura totale.
Non esiste una “verità” unica sul modo giusto di vivere i legami. Piuttosto, esistono modalità che ci fanno stare meglio o peggio, che ci fanno crescere oppure ci irrigidiscono. Potrebbe essere utile ascoltare meglio le proprie emozioni e comprendere se certi meccanismi (anche se in parte protettivi) lasciano spazio a nuove possibilità o chiudono troppo presto delle strade.
Grazie per la tua condivisione.
Un caro saluto,
Matilde

Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, buona sera e grazie per aver portato qui le sue riflessioni. Abbiamo la libertà di scegliere con chi stare, e non è necessario perseverare se riteniamo di non avere nulla in comune con l'altro. Si tratta di una forma di tutela di sè stessi in qualche modo, di identificazione delle nostre preferenze e propensioni, e di quanto invece sentiamo lontano da noi. Oltre a ciò, potrebbe essere di aiuto per lei, e per trovare una risposta a questi suoi pensieri, dedicarsi uno spazio con un professionista psicologo in cui cercare di approfondire le motivazioni sottostanti a questa sua necessità di delimitare così chiaramente a volte la vicinanza dell'altro. Tale setting potrebbe esserle utile a raccogliere e riflettere su tutte le riflessioni che si presentano quando sceglie di allontanarsi. Nei rapporti interpersonali è importante dare importanza e spazio a sè ma anche all'altro e un percorso di consulenza e supporto psicologico potrebbe aiutarla a scoprire aspetti di sè preziosi a tal riguardo.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto

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