Precedentemente avevo scritto di problemi legati alla sfera relazionale: assenza di discorso e molto

23 risposte
Precedentemente avevo scritto di problemi legati alla sfera relazionale: assenza di discorso e molto tempo protratto a stare zitto e non avere cosa dire con le persone (con le persone sto zitto totale senza nulla da dire) adesso mi è sorto un dubbio che mi sono dimenticato a chiedere: ma puo essere perche prendo lo xeplion 100 mg?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione da lei riportata. Per quanto concerne il farmaco, credo che sia meglio esporre la questione al medico, sicuramente persona più competente in materia.
Ritengo comunque fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che sia più opportuno rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo
Psicologo, Psicologo clinico
Curtarolo
Buonasera, non leggo le domande precedenti ma non ho capito se lo xeplion lo prende per
le difficoltà relazioni o per altro?Se il suo desiderio è migliorare le relazioni con gli altri, credo che la maggior parte dei farmaci della
stessa famiglia dello xeplion riducano le attività psicomotorie della persona, compreso l’eloquio. Pertanto le sarà di aiuto un supporto psicologico per migliorare le sue abilità di relazione e comunicazione con gli altri. Saluti.
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve, per il farmaco si rivolga al medico che glielo ha prescritto. Se volesse indagare sulle cause, valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa stimolare la fiducia in se stesso. Distinti saluti
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
bisognerebbe comprendere se le problematiche esistevano anche prima di prendere il farmaco oppure sono comparse dal momento in cui ha iniziato ad assumere il farmaco. Penso che in realtà, le sue difficoltà riguardano l'area affettiva relazionale e che, dunque, dovrebbe approfondire queste difficoltà che sente all'interno di una consultazione psicologica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Di Giovanni
Buonasera, sarebbe importante sapere se il farmaco lo prende da quando ha problemi o precedentemente.
Sarebbe altrettanto utile per lei intraprendere un percorso psicologico per lavorare sulle sue problematiche relazionali così da ritrovare il piacere a uscire, la sicurezza in se stesso e conseguentemente la serenità di cui ha bisogno.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Il medico di fiducia, sicuramente è la più indicata per rispondere a questa domanda.

Saluti

MT
Dott.ssa Giulia Proietti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, le consiglio di esporre la sua domanda al medico che le ha prescritto il medicinale. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
le consiglio di esporre la sua domanda al medico che le ha prescritto il medicinale.
Cordiali saluti.
Dott. Diego Ferrara
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Olimpia Miraglia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, immagino quanto possa essere doloroso, volersi relazionare e non riuscire a farlo. In merito al farmaco e possibili effetti collaterali, ne parli con il suo medico curante evitando il "fai da te" . Se è sua volontà poter superare questa difficoltà e/o comprendere la natura dei suoi sintomi, tenga conto che, una Psicoterapia, in abbinamento allo psicofarmaco, potrebbe aiutarla ad affrontare meglio il suo malessere. Saluti Dr.ssa Olimpia Miraglia
Buongiorno gentile utente, le consiglio di porre questa domanda o al suo medico curante oppure ad uno specialista psichiatria.
Lo psicologo non è un medico pertanto non posso darle informazioni riguardo ai farmaci non essendo mia competenza.
Per quanto riguarda il suo disagio a livello relazionale le consiglio di pensare all'ipotesi di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per comprenderne le cause.
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Dott.ssa Marina Montuori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, credo sia difficile che un farmaco causi il disagio di cui parlava. Se ha però bisogno di rassicurazioni ne parli con un medico di fiducia, anche con chi glielo ha prescritto. Per quella che è la mia esperienza (non da medico ma da terapeuta che ha segutio alcuni pazienti che lo assumevano) è un buon farmaco rispettando le sue indicazioni terapeutiche. Per quanto riguarda il disagio che lamenta non è sempre facile stare nel discorso e comprendere ciò che viene detto. La comunicazione non è così immediata come si crede. Le consiglierei di trovare un terapeuta di fiducia che sia capace di ascoltarla anche nei suoi silenzi, perché no, e provare a capire quali sono le ragioni di ciò che lamenta. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Dott.ssa Chiara Trevisi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Chiari
Buongiorno, penso che lei abbia una grande capacità introspettiva e da quello che scrive si percepisce il disagio che le crea la difficoltà ad aprirsi con gli altri. Attribuire potere a un farmaco sarebbe davvero bello perchè vorrebbe dire che facendone a meno tutto si risolverebbe. Lei ha le capacità e le risorse magari attraverso un percorso psicoterapeutico per andare a fondo e capire le ragioni per le quali le sia così difficile aprirsi. Un caro saluto
Dott.ssa Viola Vigani
Psicologo, Psicologo clinico
Credaro
Salve. Provi a porre questa domanda al medico che le ha prescritto il farmaco. Potrebbe indagare, in un percorso psicologico, il disagio da lei riportato.
Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, le consiglio di parlare con il medico che le ha prescritto il farmaco per valutare eventuali effetti collaterali. In aggiunta a ciò, le consiglio di chiedere informazioni in merito ad una terapia: il sostegno psicologico è altamente indicato a supporto di quello farmacologico! Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, può valutare questo suo dubbio con il medico che le ha prescritto il farmaco. Se però queste dinamiche che lei descrive erano già presenti, dovrebbe fare una valutazione con uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Salve, riguardo la questione farmacologica non mi posso esprimere perché non sono un medico (consiglio di chiedere al medico di riferimento). Per quanto riguarda la difficoltà a inserirsi o iniziare una conversazione può esserle utile un percorso di training di assertività, per aiutarla a sviluppare le competenze di base da utilizzare nelle relazioni sociali. Immagino che questo aspetto di sé la fa sentire a disagio, ma con l'aiuto di un professionista si risolve.
A presto!
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Sì, lo Xeplion (paliperidone palmitato) potrebbe contribuire ai problemi che descrivi. È un antipsicotico a lunga durata d'azione, usato spesso per trattare condizioni come la schizofrenia. Come altri farmaci della stessa classe, può avere effetti collaterali che potrebbero influire sulla sfera relazionale e comunicativa.

Alcuni possibili effetti collaterali che potrebbero spiegare ciò che stai vivendo sono:

Riduzione della spontaneità e rallentamento del pensiero: Paliperidone può influire sull’energia mentale e rallentare il flusso dei pensieri, rendendo più difficile trovare argomenti di conversazione o sentire motivazione per interagire.

Anedonia e apatia: Un effetto collaterale comune è l’apatia o la riduzione della capacità di provare piacere nelle interazioni sociali. Ciò può rendere meno interessante o stimolante passare del tempo con le persone.

Effetti sulla comunicazione e sull’espressività: Alcuni farmaci antipsicotici possono causare un certo "appiattimento" emotivo, per cui può risultare più difficile esprimere emozioni o partecipare attivamente in una conversazione.

Parlarne con il tuo psichiatra è fondamentale. Potrebbe essere possibile adattare la dose o valutare alternative che abbiano un impatto minore sulla tua capacità di interagire socialmente. Inoltre, se non stai già facendo psicoterapia, potresti considerarla come supporto, poiché può aiutarti a gestire meglio gli effetti collaterali e a sviluppare strategie per superare le difficoltà relazionali.






Dott.ssa Elisa Fiora
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Buongiorno,
per questo tipo di problematiche è consigliabile rivolgersi ad uno psichiatra o neurologo che possa valutare la sua situazione più ampiamente.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Le consiglio una terapia integrata (psicologo e psichiatra) che sarebbe il percorso per migliorare di molto il suo problema. Mi occupo di psicologia dinamica che esplora le parti più nascoste di noi che recano sofferenza e che migliora la conoscenza di noi per poi stare decisamente meglio
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Capisco, scusa per l’elenco.

È possibile che il farmaco Xeplion stia influendo sulla tua capacità di relazionarti con gli altri. Xeplion è un antipsicotico e uno degli effetti collaterali comuni di questo tipo di farmaci può essere una sensazione di sedazione o apatia, che può portare a una riduzione della motivazione a interagire o anche a una sensazione di "vuoto" nelle conversazioni. Questo può farti sembrare più silenzioso e meno propenso a comunicare, anche quando desideri farlo.

Alcuni antipsicotici, come lo Xeplion, possono ridurre la capacità di esprimere emozioni o avere una connessione emotiva con gli altri, creando una sorta di distacco. Questo potrebbe influenzare le tue interazioni sociali, facendoti sentire come se non avessi nulla da dire o non riuscissi a partecipare pienamente alle conversazioni.

Se hai notato un cambiamento nelle tue capacità comunicative dopo aver iniziato a prendere Xeplion, sarebbe utile discuterne con il tuo medico. Potrebbero esserci degli aggiustamenti alla terapia che potrebbero migliorare la situazione. Ogni persona risponde in modo diverso ai farmaci, quindi parlare apertamente con il medico può aiutarti a capire se è necessario cambiare approccio.
È una domanda molto comprensibile. Alcuni farmaci come lo Xeplion possono, in alcuni casi, influire sul tono emotivo e sulla spontaneità nelle relazioni, rendendo più difficile sentirsi coinvolti o avere voglia di parlare.
Tuttavia, è importante non trarre conclusioni da soli: questi effetti possono variare da persona a persona e dipendono anche da molti altri fattori psicologici e relazionali.
È consigliabile parlarne con il medico o lo psichiatra di riferimento, così da valutare insieme la situazione e capire come gestirla al meglio.

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