Non mi sento pronta a cambiare ma vivo questa cosa male, come un peso. Sono una ragazza di 25 anni

19 risposte
Non mi sento pronta a cambiare ma vivo questa cosa male, come un peso.
Sono una ragazza di 25 anni che da sempre ha grosse difficoltà a relazionarsi con le persone, una sorta di ansia sociale.
Ho già fatto 4 anni di psicoterapia e questa è finita sia a causa delle mie resistenze sia perchè non mi sentivo più compresa.
Nel corso degli anni ho contattato altri vostri colleghi ma non sono più riuscita a fare un percorso lungo.
Mi sono sentita dire "Allora non sei pronta a cambiare, ritorna solo quando vorrai davvero metterti in gioco", questa frase fa male quanto un pugno sullo stomaco, perchè mi fa sentire in colpa, come se io lo facessi apposta o come se io mi divertissi a stare così e a spendere soldi tra vari consulti....
Mi sento ancora più sola e ho paura che non troverò mai qualcuno capace di comprendere come mi sento...
Io c'ho provato e riprovato un mare di volte.
Tutto ciò è frustrante...
Non posso arrivare a 50 anni stando ancora così, solo perchè non mi sento pronta...
Chi mi dice frasi simili non mette in conto tante cose, ad esempio le pressioni sociali o la vita stessa che ti costringe a guardare in faccia le tue paure e a lei non gl'importa mica sapere se tu sei pronta o meno....
Mi credete se vi dico che mi sento sbagliata, stanca, delusa, arrabbiata, triste?

Ad esempio devo per forza di cose trovare un lavoro e questo mi porta a guardare in faccia le mie paure (ansia sociale), solo che ehi, nono sono pronta, ma allo stesso tempo devo trovare un modo per mantenermi.
Capite come mi sento quando qualcuno mi dice "Ritorna solo quando sarai decisa di voler cambiare"....?
E nel frattempo che faccio io?
Nessuno capisce quanto fa male vivere così..ma fa male anche quando affronto le mie paure perchè in passato ci ho già provato (diploma, patente, altre situazioni sociali ecc.) e sono stata malissimo tanto che ho voluto richiedere io stessa un supporto farmacologico.
Io non faccio altro che essere convinta che era meglio se non nascevo, mi sarei evitata tutta questa sofferenza....
Gentile utente, immagino la frustrazione di non sentirsi mai compresi dagli altri e quanto dolore questo crea. È come parlare senza emettere alcun suono, uno ci prova e ci riprova e se vede che non cambia nulla, smette di provarci e quindi di parlare.
Lei però continua a chiedere aiuto, io non credo che non è pronta a cambiare anche perché il semplice fatto di scrivere qui per chiedere nuovamente un parere, dimostra il suo volersi mettere in gioco, in discussione. Dunque, continui così e prima o poi troverà una persona alla quale affidarsi, a volte le cose non cambiano perché non vogliamo cambiare e non ci serve nemmeno in quel momento lì, cambiare.
Vien da chiedersi cosa significa per lei “cambiare”?
Le auguro buona fortuna e resto a disposizione per qualsiasi informazione.
Dott.ssa Antonella Bascià

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Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, non è semplice. Per lei cosa significa cambiare? E da dove si potrebbe partire?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente, mi dispiace molto per il suo disagio, per la sensazione di inadeguatezza che lei prova.
Il solo fatto di esporsi scrivendo nel portale di miodottore, è un volersi mettere in gioco.
Nel panorama delle terapie per trattare la fobia sociale, spicca, secondo i risultati dello studio pubblicato nel 2011 da Rakowska presso l’università di Varsavia, la Terapia Breve Strategica. Nello studio, i pazienti trattati con le tecniche di questo approccio hanno mostrato una diminuzione del 70% dell’ansia sociale al momento del termine del trattamento; il miglioramento è proseguito ulteriormente dopo la fine del trattamento, mostrando la capacità della Terapia Breve Strategica di avviare cambiamenti stabili e duraturi e di prevenire le ricadute.
Questi studi mostrano come la fobia sociale può essere trattata in tempi brevi e la persona liberata da tale invalidante patologia, può scoprire la libertà di esporsi al mondo esterno e il piacere che si può ottenere dalle relazioni sociali. Le auguro di continuare la sua ricerca di un teraputa a cui affidarsi, magari scegliendolo attraverso i risultati, per efficacia ed efficienza, dell'approccio che utilizza. A disposizione per un consulto anche on line.
Tanti auguri, saluti.
dr. Sabrina Germi
Gent.le signora,
la sua frustrazione è molto comprensibile, in quanto si trova da un lato ad affrontare la sofferenza e dall'altro all'assenza di progressi nei tentativi effettuati finora per affrontarla. L'unica informazione che mi sento di darle in questo contesto è quella di scegliere l'eventuale ulteriore tipo di aiuto secondo almeno due criteri principali: Il primo, ovviamente, le caratteristiche umane del terapeuta e di trovarsi a suo agio nella relazione terapeutica; il secondo, scelga un approccio che le possa fornire degli strumenti efficaci per affrontare le situazioni critiche e successivamente comprendere il significato di quello che le sta accadendo in questa fase della sua vita.
Con l'auspicio di poterle essere stato utile le invio un cordiale saluto.
Giuseppe Sacco
Mi dispiace davvero per come ti senti. Mi verrebbe da dirti: provaci ancora! Provaci ancora a fare piccoli passi, provaci ancora con una nuova terapia. A volte è difficile trovare quello che fa per noi, ma visto che stai così male, datti ancora cento, mille occasioni. Te le meriti. È vero la psicoterapia è lunga e dispendiosa, ma la vita è una sola e ti meriti (ci meritiamo tutti) di viverla senza troppa sofferenza. Ti auguro il meglio
Cara utente, provo ad immaginare come lei possa sentirsi e non deve essere facile...ma credo che si meriti una nuova occasione per stare bene...se la regali e non demorda!!
Le auguro il meglio
dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
-Mi sono sentita dire "Allora non sei pronta a cambiare, ritorna solo quando vorrai davvero metterti in gioco"-. Una frase direi che non fa onore non a lei ma a chi la pronuncia. Cerchi, dunque, uno psicoterapeuta che invece di giudicarla male l'aiuti seriamente a "mettersi in gioco". Cordiali saluti!
Cara utente, deve essere molto difficile non sentirsi compresa nella propria sofferenza. Penso che la psicoterapia si basi molto sulla relazione che si instaura con la persona e il contesto di cura. Non conoscendo la sua storia posso solo dirle di provarci nuovamente. Sono sicura che troverà la professionista che la farà sentire accolta e compresa con cui poter imprestare degli obiettivi terapeutici.
Resto a disposizione
Dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera! La frase che ricorda del passato non è necessariamente vera anche oggi. Forse le è stata detta come estremo tentativo di farle notare che nella sofferenza possono esserci vantaggi secondari, come per esempio il mantenersi in uno stato di dipendenza dalla famiglia. Non conosco la sua singola situazione ma ritengo che anche nei casi più difficili c'è sempre la possibilità di una svolta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
La psicoterapia e’ una relazione basata sulla collaborazione e ognuna delle parti ‘gioca’ portando i propri strumenti
Il cliente i propri disagi, l’intenzione e il desiderio di raggiungere l’obiettivo e x questo mettersi in gioco mentre il terapeuta mette a disposizione la propria competenza, non giudicante, e l’uso funzionale della stessa.
Non c’è’ un colpevole ma e’ mancato qualcosa nel gioco delle parti.
Non demorda
Non ci ha detto che tipo di terapia ha fatto.
Si rivolga ad uno psicologo specializzato in psicoterapia.
Non sappiamo se lei porta con se’ un carico rilevante di eventi passati di cui ancora ne sente il peso sia traumatici ( come lutti, abusi, bullismo o incidenti) o di tipo più relazionale o legati alla percezione del se’( convenzioni disfunzionali ecc)
Sono elementi essenziali da desensibilizzare ed elaborare.

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Gentile Signora sicuramente lei ha ben chiara l'idea che il suo percorso di cambiamento non è concluso e sicuramente ha ben presente la necessità di riprendere a lavora su se stessa. Dalla sua nota sembra che il tema fondamentale ruota intorno alla relazione ovvero tanto la cerca e tanto la sente difficile che alla fine abbandona la partita. Solo che a questo punto risente il bisogno e tutto ricomincia in una sorta di meccanismo che non si ferma mai. Ovviamente si tratta solo di una ipotesi tutta da verificare ma il tema di come stare con gli altri sembra molto importante. Sicuramente il legame o il transfert lo avrà già letto con il suo analista e forse proprio quando ha iniziato a lavorarci su si è allontanata ma ripeto sono solo ipotesi. E' abbastanza chiaro che vuole riprendere a lavorare su questi temi e quindi di fatto la decisione l'ha già prese. Visto che ha anche un'idea ben precisa di quale sia il lavoro che la attende insieme alla persona che sceglierà e quindi che altro manca? Un cordiale saluto
Salve, cominciamo col chiarire che non c’è nulla da cambiare in chiunque di noi ed un percorso terapeutico non dovrebbe occuparsi di cambiare i pazienti. La psicoterapia piuttosto è un processo trasformativo che parte dalla persona e si occupa della persona, lavorando sugli strumenti che appartengono alla persona e che essa non riesce a raggiungere o non sa di avere. Non ci sono pezzi di ricambio e non c’è nessuno che può indicare il modo migliore di essere.
Perciò non esiste un momento in cui si è più o meno pronti, perché il processo è lungo e complesso ed ogni momento può essere il migliore in una o più fasi di quel processo.
Salve, ha ragione, non è facile trovare qualcuno che possa comprenderla. Credo però, che una reale possibilità di cambiamento abbia a che fare innanzitutto con ciò che si domanda. Nel senso che per star meglio oltre che affidarsi ad un'altra persona dovrebbe provare a fare un lavoro per comprendersi meglio e mettere insieme tutte le informazioni che ha circa il suo star male in modo da trovare poi una strada per uscirne. Questo potrebbe essere un punto di inizio per un nuovo lavoro terapeutico, partendo proprio dalle sue stesse difficoltà. È a partire dalle nostre debolezze che possiamo ritrovare la forza. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Salve.
Cosa intende dicendo: "non sono pronta a cambiare"?
Cosa dovrebbe cambiare?
In questa frase si concentra un grosso giudizio di sentirsi sbagliata.
Sbagliata perché?
Sarebbe importante indagare più sul giudizio che ha di se stessa che sul cambiamento.
Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti
Gentile utente deve essere molto difficile non sentirsi compresi nel proprio malessere. Sento forte in lei la sensazione di essere sbagliata, il giudizio di non riuscire a cambiare. Sposterei il focus da ciò che le impedisce di cambiare a ciò che lei vorrebbe per se stessa in questo momento. Quali sono i suoi bisogni attuali? quali step possono essere fatti per soddisfare tali bisogni? non conoscendo la sua storia è difficile darle ulteriori rimandi ma penso che sia importante continuare a credere nel fatto che grazie ad un percorso psicoterapeutico si possono raggiungere tali step che le permetterebbero di ripartire, e di "uscire" da questa sensazione di blocco che ora sente per la sua vita.
Rimango disponibile per eventuali approfondimenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Paola Trombini
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente,

ognuno ha i propri tempi rispetto al cambiamento, non disperi. Solitamente i cambiamenti più importanti avvengono quando una perona è stanca di vivere in un certo modo e quano ci si disaffeziona ad un certo modo di vivere le relazioni con il mondo esterno. Si prenda del tempo, prima o poi arriverà il momento in cui vorrà fare dei passaggi decisivi.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara

Gentile Utente, ha mai provato una terapia con evidenze scientifiche (evidence based) orientata sul corpo? Potrebbe essere un'esperienza del tutto nuova, che parte dal corpo e lavora sul corpo anzichè completamente o quasi sulla narrazione. Gliela propongo perchè con essa si prescinde dal vissuto soggettivo o oggettivo di un possibile giudizio. Un caro saluto. Dott.ssa Marina Bonadeni
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

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