Mia mamma anche lei soffre di depressione e prende il cipralex 10 mg, il dottore di base le ha detto

23 risposte
Mia mamma anche lei soffre di depressione e prende il cipralex 10 mg, il dottore di base le ha detto di non smettere ,se vuol sentirsi meglio di umore.Mia mamma ha paura che le pastiglie di cipralex le facciamo male.
Dott.ssa Marta Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Rho
Buongiorno, e’ importante seguire le indicazioni date dal medico che ha prescritto il farmaco e domandare a lui. Cosa che peraltro lei mi pare abbia fatto. A questo punto occorrerà allora domandarsi come mai sua madre non sia convinta della terapia farmacologica che ha intrapreso e che, ovviamente, necessita essa stessa di fiducia e compliance terapeutica. Sua madre ha pensato di provare ad affrontare il disturbo dell’umore anche mediante un approccio psicologico? In quel contesto potrebbe interrogarsi anche a partire dalla paura che il farmaco possa farle male, chiedendosi ad esempio se ci sia qualche vissuto alla base di quella stessa paura. Inoltre potrebbe capire se un approccio psicologico possa essere per lei più o meno consono nell’affrontare il suo disturbo dell’umore. Resto a disposizione per dubbi e chiarimenti, Marta Corradi.

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Dott.ssa Elena Gabutti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verbania
Buongiorno,
se sua madre ha paura che le pastiglie possano fare
le male, nonostante le rassicurazioni e le indicazioni mediche, alle quali è bene sempre attenersi, può essere utile affiancare la terapia farmacologica a quella psicoterapeutica. La psicoterapia, potrebbe aiutare sua madre a dare significato alla paura e all'esperienza depressiva di cui soffre. Le difficoltà alla "compliance" farmacologica possono essere un'opportunità di arricchimento, di crescita e di benessere personale.
Grazie per la sua domanda, spero di esserle stata utile.
Elena Gabutti.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che sia opportuno parlarne soprattutto con il proprio medico di fiducia, il quale conosce bene la situazione.
Potrebbe rassicurarla.
Buona serata.
Dott. Fiori
Buongiorno, la paura del farmaco è comprensibile, ma ciò che deve rassicurare è la fiducia nella persona che l'ha prescritta. Qualsiasi dubbio può senz'altro esporlo al medico, in modo da tranquillizzarsi.
Mi chiedevo se aveste mai preso in considerazione l'idea di richiedere una consulenza da uno psichiatra, più specifico anche nei disturbi psicologici.
Il mio consiglio è quello di affrontare il vostro malessere con un percorso psicologico in quanto i farmaci curano i sintomi, non la causa. Per superare il problema è proprio necessario comprendere le motivazioni profonde del vostro disagio.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
è fondamentale seguire le indicazioni del suo medico.
Spesso ci sono molti pregiudizi rispetto agli psicofarmaci - pregiudizi che non abbiamo rispetto a tutti gli altri farmaci, che assumiamo quotidianamente.
Nel caso della depressione, la terapia farmacologica è una risorsa importantissima: sua madre ne trarrà beneficio, ed è importante che lei la tranquillizzi.
Tenga anche presente che nel caso della depressione, farmaci e psicoterapia sono molto più efficaci del solo farmaco o della sola terapia. Sua madre potrebbe sentirsi meglio presto, se deciderà di intraprendere una psicoterapia.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
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Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, è importante seguire le indicazioni dei medici. Per cui, per qualsiasi dubbio o perplessità, sia lei che sua madre, rivolgetevi al medico che ha prescritto la terapia farmacologica. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Mi sento di consigliarle di sentire il parere del medico di fiducia che conosce bene la situazione, dopodiché valuterei il da farsi. Prima, ripeto, proverei a tranquillizzarla attraverso il parere di una persona di fiducia.

Cordialità

MT
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno, non so quanti anni abbia lei e quanti sua madre e come mai Lei scriva "anche lei soffre di depressione".
Lei in qualità di figlio/a è coinvolto nella gestione di mamma, oppure si tratta di una forma di invischiamento? Mi spiego meglio: non conoscendo la sua mamma sarebbe inopportuno darle consigli attraverso di lei. Viceversa se lei assorbe la depressione di mamma, la miglior cosa è parlare con lei, dirle che ha delle preoccupazioni ed, eventualmente, accompagnarla in visita, così da non lasciare fuori dalla stanza elementi importanti. Tutto il resto, se no, rischia di essere fonte di ansia inutile per lei e non risoluzione del problema per mamma
Dott.ssa Roberta Speziale
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Carissima,
È importante che si rivolga al medico che le ha prescritto il farmaco per approfondire tutti i dubbi e le domande che la sua mamma si sta ponendo in merito.
Capita spesso di avere difficoltà a discutere la propria terapia con il medico, tuttavia non questo può aiutare a definire la migliore strategia terapeutica ed è un diritto di ogni paziente.
Allo stesso tempo, accanto al supporto farmacologico si può valutare un supporto psicologico.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Susanna Fontani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Borgo San Lorenzo
Esprima i suoi dubbi al medico che le ha prescritto il farmaco e trovate insieme un punto d'incontro, altrimenti l'indicazione di uno specialista "annulla" l'altro con il risultato di non progredire
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, da dove nasce secondo lei questa sfiducia di sua madre verso i farmaci? Cosa pensa sua madre, eventualmente, di farsi aiutare da uno psicologo/psicoterapeuta? Sono domande importanti per cercare di dare un maggior sollievo a questa situazione. Un caro augurio, Dr.ssa Claudia Sposini
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
deve parlarne con il medico di base.
Un saluto,
MMM
Dott. Raffaele Cuomo
Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno. Le consiglio di confrontarsi con il medico che ha prescritto i farmaci a sua madre, in modo che non ci siano dubbi o preoccupazioni non espresse. Oltre all'importanza di seguire le prescrizioni, è importante che ci sia fiducia e sintonia tra il paziente e il medico, affinché la terapia abbia i migliori risultati possibili. Infine, alle volte alcuni farmaci richiedono un certo numero di somministrazioni prima di mostrare gli effetti desiderati, ma chieda (chiedete) al vostro medico tutte le informazioni in merito, così da eliminare ogni preoccupazione. Cordialmente, dott. RC
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
E' assolutamente fondamentale che ci sia compliance e fiducia nei confronti del medico al quale ci si affida. Pur riconoscendo le difficoltà che si possono presentare nell'esporre dubbi ed insicurezze al proprio medico sulla terapia indicata, è importante che preoccupazioni e paure siano tranquillamente espresse al medico. Ritengo personalmente opportuno associare alla terapia farmacologica un supporto psicologico.
Cari saluti.

Dott.ssa Monica D'Ettorre

Dott.ssa Stefania Negro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Pavia
Buongiorno,
La paura del farmaco è comprensibile e bisognerebbe capire quale significato ha questa paura per sua mamma, riportando tale difficoltà al medico che lo ha prescritte.
Tante volte dobbiamo immaginare il farmaco come uno strumento esterno aggiuntivo che ci può permettere di rendere la condizioni di sofferenza più tollerabile per poter, magari in futuro, lavorarci con i propri strumenti grazie anche ad una psicoterapia.
Come dimostra la letteratura, un lavoro combinato di farmaci e terapia risulta più efficace nella gestione della depressione.
Un caro saluto, Dott.ssa Stefania Negro
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, credo che esporre le proprie perplessità al medico che le ha prescritto la cura possa aiutarla a chiarire i suoi dubbi. Il suo medico sarà ben felice di rispondere alle sue domande.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bologna
Gentile Utente, è bene che la mamma esponga i suoi dubbi al proprio medico curante. Un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Dott.ssa Floriana Abate
Psicologo
Torregrotta
Gentile utente, per qualsiasi dubbio inviti sua madre a consultare sempre lo specialista che la segue; potrebbe essere opportuno rivolgersi anche ad un psicologo per affrontare ulteriori dubbi e timori. In bocca a lupo!
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
potrebbe essere utile prendere un appuntamento da uno specialistica - psichiatra - per sua mamma: in questo modo lei avrebbe uno spazio per poter parlare delle sue preoccupazioni ed essere rassicurata riguardo alla terapia farmacologica.
Ad occuparsi di qualsiasi questione riguardante i farmaci devono essere sempre e solo i medici, possibilmente psichiatri. Sconsiglio sempre di accettare suggerimenti riguardanti i farmaci letti o avuti su internet.
Le auguro una buona serata,
cordialmente
Dott..ssa Alice Carbone
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno

Buongiorno per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci e i loro effetti le consiglio di rivolgersi al medico che glieli ha prescritti Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Capisco quanto possa essere difficile per sua madre affrontare questa situazione e comprendo anche la sua preoccupazione nel vedere che ha dei timori riguardo ai farmaci che assume. È del tutto naturale avere dubbi su un trattamento, soprattutto quando si parla di farmaci per il benessere psicologico, poiché spesso si tende a chiedersi se possano avere effetti negativi o se ci sia un altro modo per stare meglio. Per quanto riguarda la questione farmacologica, è fondamentale che sua madre ne parli direttamente con il medico che le ha prescritto il Cipralex. Solo lui, conoscendo la sua storia clinica e le sue specifiche necessità, può valutare se il farmaco è ancora la scelta più adatta o se esistono alternative. Se sua madre ha delle paure riguardo agli effetti collaterali o all’idea di dover assumere il farmaco a lungo termine, potrebbe essere utile esprimere apertamente queste preoccupazioni al medico, in modo da ricevere spiegazioni chiare e rassicuranti. A volte, il solo fatto di comprendere meglio come funziona un trattamento aiuta a sentirsi più sicuri nell’assumerlo. Dal punto di vista psicologico, può essere utile riflettere su cosa significhi per sua madre prendere questo farmaco. A volte, dietro la paura dei medicinali, possono esserci pensieri più profondi legati al senso di controllo sulla propria vita o alla percezione della malattia. Potrebbe temere che assumere il Cipralex significhi “dipendere” da qualcosa per stare bene, oppure potrebbe aver sentito informazioni negative sui farmaci antidepressivi e quindi nutrire dubbi sulla loro sicurezza. In questi casi, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a distinguere tra paure reali e preoccupazioni che derivano da credenze o timori poco fondati. Se sua madre teme che i farmaci le facciano male, potrebbe provare a osservare in modo più oggettivo come si sente quando li assume rispetto a quando non li prende. Se nel tempo ha notato miglioramenti nell’umore e nel benessere generale, potrebbe essere utile ricordarle questi aspetti, aiutandola a valutare i benefici del trattamento in modo più concreto. Sarebbe anche importante capire se la sua paura dei farmaci sta incidendo negativamente sulla sua qualità di vita. Se il timore è così forte da farle venire l’ansia ogni volta che assume la compressa, potrebbe essere utile parlarne con uno specialista per gestire questa paura, magari con un percorso di terapia cognitivo-comportamentale. Infine, se sua madre avverte effetti indesiderati che la preoccupano, la cosa migliore è sempre confrontarsi con il medico, perché in alcuni casi potrebbe essere sufficiente un aggiustamento della dose o un cambiamento di terapia per trovare un equilibrio migliore. L’importante è non interrompere mai il farmaco senza il parere del medico, perché farlo improvvisamente potrebbe peggiorare la situazione. Le consiglio di starle accanto con comprensione e senza forzarla, ma incoraggiandola a chiedere tutte le informazioni di cui ha bisogno al suo medico. Sentirsi ascoltata e supportata può aiutarla a vivere questo percorso con più serenità.
Cari saluti
Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buon pomeriggio, le consiglio di consultare uno psichiatra per valutare quale farmaco e la posologia di assunzione, in parallelo è sempre consigliabile fare una terapia di supporto psicologico e stare all'aria aperta e a contatto con la natura. Ogni persona ha una sua storia personale e lo specialista valuterà quale farmaco far assumere a sua madre.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
è comprensibile che tua mamma abbia paura: molte persone, quando assumono un farmaco per la depressione, temono che “faccia male” o possa creare dipendenza. In realtà, il Cipralex (escitalopram) è un antidepressivo molto usato e sicuro, e non provoca dipendenza fisica. Il medico le ha consigliato di non sospenderlo proprio perché interromperlo all’improvviso può far peggiorare l’umore o far tornare i sintomi che si erano attenuati.

Puoi spiegarle con calma che:

il Cipralex agisce sul livello di serotonina, una sostanza naturale del cervello che regola l’umore;

non “cambia la personalità” e non è una medicina che fa male se presa sotto controllo medico;

se un giorno vorrà ridurla o sospenderla, dovrà farlo solo insieme al medico, con una riduzione graduale, per evitare che l’organismo reagisca bruscamente.

Può essere utile anche che lei parli apertamente con il dottore delle sue paure: a volte sentirsi spiegare bene gli effetti e le dosi riduce molto l’ansia legata ai farmaci.

E tu, intanto, stai già facendo qualcosa di prezioso: stai cercando informazioni per capire e sostenere tua mamma. Questo la può aiutare tantissimo a sentirsi meno sola in questo percorso.

Dott.ssa Sara Petroni

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