La mia psicoterapeuta una volta mi disse "Non è a me che devi chiedere queste cose", in risposta ai

17 risposte
La mia psicoterapeuta una volta mi disse "Non è a me che devi chiedere queste cose", in risposta ai miei continui sms in cui le dicevo che stavo male, volevo qualcuno che mi stava vicino, che mi volesse bene, e siccome ho una famiglia disastrosa, loro non capiscono e anzi sminuiscono il mio problema, praticamente sono sola.
Ma allora, perfavore, ve lo chiedo con le lacrime...qualcuno sa dirmi a chi devo chiedere queste cose? A chi devo chiedere aiuto?

Io sono arrivata ad urlare e piangere in faccia a mia madre che vorrei tanto morire, lo desidero davvero anche se non ne ho il coraggio. Penso a come potrei fare ma non ho il coraggio, e nel caso ci riuscissi, la mia storia è scritta su dei quaderni, ma in realtà ho sparso pezzi di me un pò ovunque, nel caso poi qualcuno dovesse domandarsi il motivo di un gesto estremo.

Io me lo sento che prima o poi accadrà, è questione di tempo, ci penso da tanti anni, e la vita mi da sempre dei buoni motivi per farlo. Sono stanca di cercare qualcosa che in questa vita non troverò mai..
Lo sto iniziando a capire....
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Chiede come può essere aiutata, credo che un percorso psicologico possa aiutarla a gestire meglio il disagio che descrive. Almeno se ne dia la possibilità.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve. Nel rapporto psicoterapeutico funziona la relazione che può creare l'alleanza terapeutica. Se non si crea, diventa tutto più difficile. Si conceda la possibilità di cercare la persona giusta per lei, intraprenda un percorso con qualcuno che possa aiutarla a comprendere perché lascia tracce scritte di sé in giro, che possa aiutarla a sentirsi in diritto di avere un suo spazio nella vita e a ricavarselo, iniziando a raccogliere le tracce che ha lasciato di sé per costruire qualcosa di suo senza disperderle, facendole sentire che quelle tracce sono semi preziosi. Qualcuno che possa stimolare la fiducia in se stessa, aiutandola a canalizzare e ad esprimere in modo sano la rabbia, la frustrazione per non sentirsi vista, ascoltata, accolta secondo il suo bisogno, che possa aiutarla a dare spazio al suo vissuto emotivo. L'alleanza terapeutica non scatta con tutti, bisogna cercare. Distinti saluti
Buongiorno,
Provi a chiedere alla sua terapeuta come mai le ha risposto così. È corretto parlarne con lei, ma durante gli incontri. Dare un aiuto per messaggi o al telefono è veramente difficile..
Eventualmente, se non l'ha già fatto, chieda la consulenza di una neuropsichiatra, per valutare la possibilità di affiancare alla terapia psicologica anche la terapia farmacologica.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica
Buonasera, la situazione che sta vivendo immagino che non sia facile, le consiglio di parlare del disagio che prova durante gli incontri con la psicoterapeuta. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Buonasera, da quanto narra ed in base alla mia esperienza clinica, credo che l'ideazione suicidaria espressa ("vorrei tanto morire"), debba essere attentamente valutata mediante una consulenza psichiatrica.
Quindi, le consiglio di ricercare un medico psichiatra che possa visitarla e valutare un piano farmacologico che la aiuti a sentirsi meglio.
Parallelamente è utile intraprendere un percorso di psicoterapia individuale, e in riferimento a ciò può valutare se proseguire quello che sta già seguendo o affidarsi ad un altro terapeuta che le ispiri fiducia.
Le auguro di risolvere la sua situazione.
Un caro saluto
Se sei ancora in terapia le tue domande vanno poste alla tua terapeuta, ma se le risposte non corrispondono ai tuoi bisogni hai la libertà di ricercare risposte alle tue domande altrove. La vita è anche ricerca di relazioni significative. Un caro saluto
dott.ssa Laura Prosdocimo
Buongiorno
Io credo che sia importante affrontare questi dubbi con la sua psicoterapeuta.
Le parole acquistano senso all’interno di una relazione.
Vero e’ che per messaggi non si fa terapia e che le dinamiche vanno elaborate in seduta.
Valuti anche con la terapeuta la necessità di una visita psichiatrica per quanto concerne gli aspetti legati a questi momenti di sconforto.
Un cordiale saluto
Buongiorno, provi a domandare alla sua psicoterapeuta il perché di quella affermazione, le parole assumono un significato specifico all’Interno di una relazione e di un contesto di comunicazione. Valuterei anche la possibilità di un sostegno farmacologico affinché la aiuti a sentirsi meglio. Un caro saluto, Dott.ssa Paola Trombini
Gentile utente di mio dottore,

la sua scrittura fa pensare al fatto che si trovi in uno stato depressivo particolarmente accentuato. Parli di questa sua sofferenza con la sua terapeuta, visto anche le idee di suicidio potrebbe ritenere opportuno l' integrazione anche di un trattamento farmacologico al fine di poterla far stare un pochino meglio sino a che non avrà raggiunto un maggiore equilibrio attraverso la terapia stessa.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
penso che più di una psicoterapia ordinaria hai bisogno di una psicoterapia sul campo , una scuola di apprendimento tramite l'ipnosi usata come dimostrazione di come si fa per realizzare ciò che si desidera
Il fatto che la sua terapeuta le abbia risposto in questo modo non vuole dire che non le può parlare di queste cose, anzi. Forse, quello che le suggeriva, è che c'è appositamente lo spazio terapeutico della seduta per trattare certe cose: non è lo stesso scrivere un sms in un momento di disagio. Sono certa che le sarà molto utile affrontare la questione in terapia! Un caro saluto
Gentile utente, mi pare di capire che ci sono ferite molto profonde dentro di lei. Vissuti di non accettazione che andrebbero ricostruiti all'interno di una relazione terapeutica e in un setting specifico. Immagino il dolore da ciò che scrive e accolgo lo sfogo con uno scritto ma è di fondamentale importanza che ne parli con la sua terapeuta. Gli sfoghi, anche i più dolorosi, possono essere accolti e sostenuti e forse saranno quelli che la faranno sentire accettata per come merita e desidera.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Quei quaderni sparsi un po' ovunque, mi fanno pensare al disorientamento che vive quotidianamente. Non dev'essere facile per lei che lo prova sulla pelle. Se dice di averne parlato con la sua terapeuta, questa le avrà dato delle risposte. Provi a creare dentro di sè uno spazio immaginario dove accogliere queste risposte e dopo che ha trovato le sue personali soluzioni le riproponga alla terapeuta in un confronto reale. Se non si sente riconosciuta, cambi terapeuta. Gli psicoterapeuti sono persone come lei e me, non hanno il dono di estirpare il male magicamente. Una lezione dura, che si apprende col sudore della fronte, è che noi abbiamo la responsabilità di condurre la nostra vita ad una condizione di benessere. Buona fortuna
Buongiorno. Lei giustamente cerca risposte alle sue domande, si trova in uno stato di profonda tristezza, ma l'aver avuto la forza di scrivere (chiedere aiuto) qui, mi fa pensare che abbia molte risorse per uscire dalla situazione che l'affligge. Sono certa che con il giusto supporto ed aiuto potrà tirare fuori queste risorse e guardare la vita in modo più sereno. Non perda la speranza nel sentirsi accolta e supportata, provi a parlare di persona alla sua terapeuta e cercare con lei la strada migliore da percorrere. Un caro saluto
Deve chiedere aiuto a uno psicoterapeuta e avviare con questi un trattamento, deve affidarsi rispettando le regole del vostro setting, dovrà chiedere al suo psicologo se ritiene utile o meno l'invio di messaggi al di fuori del tempo della terapia.
In genere si rende possibile inviare brevi messaggi per comunicazioni urgenti e non prorogabili, tutto il resto deve essere discusso durante lo spazio della terapia affinché diventi materia dell'incontro.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Gentile utente, come giustamente lei ha scritto, sta spargendo pezzi di sè ovunque, nel tentativo di trovare un porto sicuro dove potersi sentire amata e apprezzata. La terapia serve a questo, ad imparare che quel porto sicuro lo possiamo trovare solo in noi stessi e che la mancanza è qualcosa di costituzionale con cui dobbiamo fari i conti per tutta la vita. Un caro saluto
Cara utente, come le consigliano i miei colleghi provi a chiedere in seduta alla sua terapeuta cosa intendeva con i messaggi. Magari potreste considerare la necessità di intensificare la frequenza degli incontri oppure chiedere una consulenza psichiatrica che la aiuti molto concretamente a superare l'intensa di questo momento. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate

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