Io non so più cosa pensare davvero questa ossessione era venuta un anno fa e poi è andata via ora è

19 risposte
Io non so più cosa pensare davvero, ho un'ossessione venuta un anno fa e poi è andata via ora è ritornata di nuovo dopo giorni di stress , e io non temo di essere diverso io temo i miei pensieri mi fanno stare male mi fanno ansia , io desidero la mia ragazza voglio una vita con lei un figlio e una famiglia perché la amo tanto ma questa ossessione mi sta logorando la vita , io non credo di essere gay un gay se ne accorge prima e non è gay poi non più e poi gay di nuovo sto lottando con questa cosa da due mesi oramai non c’è la faccio più . che ne pensa?
Resto a disposizione per dei colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi.Buon pomeriggio,
Il mio consiglio è quello di prendersi uno spazio dove andare a lavorare su quelle che sono le preoccupazioni da un lato rispetto all’andare a convivere con la sua ragazza e dall’altro sulle preoccupazioni e pensieri rispetto alla tua identità di genere..
Resto a disposizione per dei colloqui online
Dott. Michele Arnaboldi.

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto e trovare altresì strategie per gestire i pensieri ossessivi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
le sue parole esprimono bene il suo forte disagio. Credo potrebbe aiutarla consultare uno psicologo per comprendere le ragioni dei suoi pensieri ossessivi. Anche se la fanno stare molto male hanno una funzione, che va compresa. Le auguro giorni più sereni.
Resto a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile utente, capisco la sua fatica e so bene quanto i pensieri ossessivi possano essere disturbanti. E' una tematica, quella dell'orientamento sessuale, con cui ciascuno di noi deve misurarsi e a volte non è semplice farlo! Le consiglio di trovare un/una psicoterapeuta che possa aiutarla ed affiancarla ad esplorare questo tema così delicato, elaborandolo con un professionista potrete sicuramente trovare il modo di rendere tutto ciò meno opprimente o angosciante. Forza! Resto a disposizione e spero di essere stata d'aiuto,

Dott.ssa Genduso
Buonasera,
La forma della sua richiesta esprime il suo vissuto di questo momento. È difficile darle una risposta in questo contesto, ma credo sia utile dare il giusto spazio a queste sue emozioni all’interno di una consulenza psicologica.
Un caro saluto Dott.ssa Laura Perdisci
Gentile Amico,
il dubbio sul proprio orientamento sessuale è un tema frequente per le ossessioni. Di base c'è una certa "sfiducia" in quello che le persone con un disturbo ossessivo/compulsivo percepisce. Così si sente il bisogno di controllare e verificare di continuo, mettendosi alla prova, perché in qualche modo i pensieri sembrano più "reali" di quello che sentiamo.
Le consiglio di non mettersi alla prova, e di contattare un terapeuta per chiarire meglio i motivi di questa "sfiducia".

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve. La confusione potrebbe derivare dalla difficoltà a prendere decisioni o a confrontarsi con un problema molto angosciante spostando l'attenzione su altro. Si conceda la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulla causa della sua confusione, confrontandosi con i vissuti emotivi di vergogna, giudizio, senso di colpa, ecc. Un percorso che possa stimolare la fiducia in sé che le permetterà di vivere con maggiore serenità. Nella mia lunga esperienza professionale, la stimolazione della fiducia in sé, con il riconoscimento delle proprie fragilità, le trasforma in punti di forza per affrontare le difficoltà della vita. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

avendo pochi elementi e non conoscendo la sua storia individuale e familiare viene difficile poter effettuare delle ipotesi rispetto a quanto le accada prima di fare l'amore con la sua ragazza. Sarebbe opportuno cominciasse un percorso di psicoterapia con lo scopo di poter meglio comprendere il significato dei suoi pensieri e la funzione relazionale dei sintomi di cui parla. Resto disponibile qualora volesse effettuare un consulto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, lei sta cercando di "non pensare", cosa impossibile. Paradossalmente, questo comando che si impone, non fa che incrementare l'intrusività di questi pensieri. Sarò sincero, le cose che può fare sono due: o imparare a convivere con questa problematica, che da come scrive, non può solo che peggiorare, oppure decidere di affrontare la cosa per eliminarla una volta del tutto, iniziando quindi un percorso terapeutico volto ad eliminare questa sua coazione a ripetere. Per info o chiarimenti, può contattarmi.
Buongiorno comprendo a pieno il suo disagio, sicuramente parlarne con un professionista l'aiuterebbe. Ma la domanda che forse dovrebbe farsi è questa confusione di troppo amore e paura di essere gay, non potrebbe nascere dalla paura d'impegnarsi in una relazione stabile?.... Sono a sua disposizione anche online buona giornata dott. ssa Gabriella Cascinelli
Salve consultare uno psicoterapeuta potrebbe essere una buona opportunità per lei per lavorare su questi temi e capirne insieme le ragioni. Ovviamente si tratta di una sua decisione ma se scrive su questo spazio forse starà valutando questa opportunità. Ora visto che il primo passo lo ha già fatto perché non continuare. Un cordiale saluto
Buon pomeriggio.
Credo che dovrebbe darsi la possibilità di approfondire la natura dei suoi pensieri senza giudicarsi in maniera severa.
Attraverso un percorso di psicoterapia potrebbe concedersi una vita più armoniosa e meno logorante.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Gentile Utente, mi dispiace per la sofferenza che vive. Da ciò che scrive mi sembra di comprendere che ora sta vivendo la sua vita nella dimensione del dubbio. Tale incertezza le impedisce di portare avanti la sua vita e i suoi progetti influenzando la sfera affettiva e relazionale. Occorre però comprendere da dove emergono questi dubbi e come mai in questo momento ha perso quella sicurezza personale che ci permette di riconoscerci in quello che proviamo e viviamo. Per recuperare la sicurezza su di sé e sulla sua identità credo sia necessario intraprendere un percorso terapeutico per indagare a fondo tutti questi aspetti. Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Della Ratta
Buonasera mi dispiace per ciò che sta affrontando, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale dal quale troverà giovamento fino alla risoluzione del problema . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione. Cordiali saluti
Buongiorno, percepisco da quanto scritto un forte stato di ansia e confusione. Non è ovviamente possibile fornire una risposta esaustiva in questo modo ma se ha voluto condividere su Mio Dottore la sua sofferenza, potrebbe andare fino in fondo alle sue difficoltà rivolgendosi ad uno specialista. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Le auguro una buona giornata
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione di malessere in cui si trova. Le consiglio d'intraprendere un percorso psicologico, così da lavorare sui suoi pensieri e situazioni che le creano tanto malessere. Potrà riuscire a ritrovare fiducia in se stesso e trovare strategie utili per affrontare le situazioni della sua vita.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, ci scrive che il problema ha avuto inizio circa un anno fa. La inviterei anzitutto a chiedersi che cosa sia successo subito prima di iniziare a star male.
Non trattandosi di una condizione episodica e circoscritta, valuti l'utilità di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
buon pomeriggio, mi spiace tanto per il suo dilemma.. proverò a dare alcune spiegazioni scientifiche nella speranza di potarla tranquillizzare.
"L’orientamento sessuale si riferisce a un modello stabile di attrazione emotiva, romantica e/o sessuale verso gli uomini, le donne, o entrambi i sessi”. La prima cosa da notare in questa definizione è che l’orientamento sessuale è un orientamento verso un sesso (maschile, femminile o entrambi), espresso in termini di attrazione emotiva, romantica e/o sessuale. Nello specifico, una persona omosessuale è attratta affettivamente, romanticamente e sessualmente da un individuo dello stesso sesso.
Evidenzio questo aspetto perché talvolta la parola “omosessuale” trae in inganno, richiamando l’attenzione sul solo aspetto della sessualità e trascurando le componenti emotive, affettive, romantiche che sono, invece, parte integrante dell’orientamento. In effetti, l’orientamento sessuale non è sinonimo di attività sessuale, né di comportamento sessuale. Talvolta possono esserci individui che hanno comportamenti omosessuali (pensiamo al mondo della prostituzione maschile, ad esempio) ma che non si riconoscono come omosessuali. In altri casi, possiamo avere individui fortemente o esclusivamente attratti dal proprio sesso che, però, non hanno comportamenti omosessuali (ad esempio perché sono sposati) o alcuna attività sessuale (ad esempio, perché hanno forti sensi di colpa rispetto alla propria omosessualità).
L'orientamento sessuale si estende lungo un continuum ai cui estremi ci sono l’omosessualità e l’eterosessualità esclusive. Tra i due poli, ci sono tutte le sfumature di intensità per cui una persona può sentirsi sessualmente, romanticamente e affettivamente più o meno attratta a persone dello stesso sesso o di sesso diverso.
Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco
Buonasera, ritengo che sia utile per lei cercare un professionista che possa aiutarla a fare chiarezza su ciò che si cela dietro questo dubbio ricorrente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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