Ho un rapporto difficile con mia sorella, io cerco sempre e in ogni modo di essere disponibile ma le
20
risposte
Ho un rapporto difficile con mia sorella, io cerco sempre e in ogni modo di essere disponibile ma lei è sempre stata restia nei miei confronti anche quando ha dei problemi ne parla più con le amiche che con me.
Quando è serena e felice tutto sembra andare bene ma basta una parola o un atteggiamento sbagliato che tutto ricade nell'oblio, e se non mi faccio sentire è perché me ne frego, così dice.
L'ultimo episodio è di questi gg siamo tutte e due in ferie questa settimana così qualche gg fa le ho detto che potevamo fare un sacco di cose come a dare al lago o fare delle passeggiate da qualche parte e portare anche la mamma rimasta sola.
Lunedì ci siamo scambiate qualche messaggio in merito ed era impegnata con una sua amica, cosi le ho detto ok allora domani. Martedì le mando il buongiorno e le chiedo come stava ( non stiamo passando un buon periodo mio padre e morto da poco) mi risponde che sempre impegnata, mamma e casa (loro vivono una a fianco a l'altra e abbiamo preso una badante per qualche ora al giorno io vivo nel paese vicino ma vado da mia madre ogni giorno), così le rispondo che passavo nel pomeriggio per portarla un po fuori ma da quel momento non ho più avuto risposta fino anche ieri poi però scrive scrive sul gruppo whatsapp che abbiamo con le mie cugine e mia zia sorella di mio padre che non ce la fa più che è stanca. Così mia zia mi chiama e mi chiede cosa succede ma io come tutte le altre volte cado dal però purché non so mai nulla di quello che succede ma che però devo essere sempre quella che trova una soluzione, e purtroppo anche io sono molto stanca.
Non so più cosa pensare o fare per ognimsituazione bella o brutta tutto si ripete esattamente allo stesso modo.
Quando è serena e felice tutto sembra andare bene ma basta una parola o un atteggiamento sbagliato che tutto ricade nell'oblio, e se non mi faccio sentire è perché me ne frego, così dice.
L'ultimo episodio è di questi gg siamo tutte e due in ferie questa settimana così qualche gg fa le ho detto che potevamo fare un sacco di cose come a dare al lago o fare delle passeggiate da qualche parte e portare anche la mamma rimasta sola.
Lunedì ci siamo scambiate qualche messaggio in merito ed era impegnata con una sua amica, cosi le ho detto ok allora domani. Martedì le mando il buongiorno e le chiedo come stava ( non stiamo passando un buon periodo mio padre e morto da poco) mi risponde che sempre impegnata, mamma e casa (loro vivono una a fianco a l'altra e abbiamo preso una badante per qualche ora al giorno io vivo nel paese vicino ma vado da mia madre ogni giorno), così le rispondo che passavo nel pomeriggio per portarla un po fuori ma da quel momento non ho più avuto risposta fino anche ieri poi però scrive scrive sul gruppo whatsapp che abbiamo con le mie cugine e mia zia sorella di mio padre che non ce la fa più che è stanca. Così mia zia mi chiama e mi chiede cosa succede ma io come tutte le altre volte cado dal però purché non so mai nulla di quello che succede ma che però devo essere sempre quella che trova una soluzione, e purtroppo anche io sono molto stanca.
Non so più cosa pensare o fare per ognimsituazione bella o brutta tutto si ripete esattamente allo stesso modo.
Carissima,
le sue parole mi colpiscono molto. Le chiederei come la fa sentire tutto quello che ha raccontato...posso immaginare che la rendano triste, probabilmente si sente sola e scoraggiata. Sta vivendo un periodo di difficoltà e di questo bisogna prenderne consapevolezza. Credo che rivolgersi ad un professionista in questo momento le sarebbe molto utile...potrebbe riuscire a comprendere meglio la relazione con sua sorella (e i suoi familiari in generale) prendere consapevolezza delle emozioni che sta vivendo in questa fase, elaborare dei vissuti che sembrano irrisolti, e conoscere meglio sé stessa
Le auguro di trovare la sua strada e la serenità. Resto a disposizione.
le sue parole mi colpiscono molto. Le chiederei come la fa sentire tutto quello che ha raccontato...posso immaginare che la rendano triste, probabilmente si sente sola e scoraggiata. Sta vivendo un periodo di difficoltà e di questo bisogna prenderne consapevolezza. Credo che rivolgersi ad un professionista in questo momento le sarebbe molto utile...potrebbe riuscire a comprendere meglio la relazione con sua sorella (e i suoi familiari in generale) prendere consapevolezza delle emozioni che sta vivendo in questa fase, elaborare dei vissuti che sembrano irrisolti, e conoscere meglio sé stessa
Le auguro di trovare la sua strada e la serenità. Resto a disposizione.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentile utente,
La sua dedizione nel cercare di mantenere un rapporto con sua sorella, nonostante le difficoltà e il dolore recente per la perdita di suo padre, è ammirevole e comprensibile.
La dinamica che descrive, con sua sorella che si apre più con le amiche e reagisce con distacco o silenzio, può riflettere un meccanismo di coping per il lutto o una difficoltà relazionale preesistente, comune in famiglie sotto stress.
La sua frustrazione per il ruolo di “risolutrice” senza essere coinvolta è valida.
La mancanza di risposta di sua sorella e la comunicazione indiretta potrebbero indicare disagio emotivo o una barriera relazionale.
Non è detto che il suo silenzio significhi disinteresse; potrebbe essere sopraffatta.
Le consiglio di parlarle con calma, esprimendo i suoi sentimenti senza accuse. Coinvolga uno psicoterapeuta familiare per mediare, se necessario, e continui a supportare sua madre.
Nel frattempo, protegga il suo benessere emotivo con momenti di riposo.
Resto a disposizione per eventuali necessità, cari saluti.
La sua dedizione nel cercare di mantenere un rapporto con sua sorella, nonostante le difficoltà e il dolore recente per la perdita di suo padre, è ammirevole e comprensibile.
La dinamica che descrive, con sua sorella che si apre più con le amiche e reagisce con distacco o silenzio, può riflettere un meccanismo di coping per il lutto o una difficoltà relazionale preesistente, comune in famiglie sotto stress.
La sua frustrazione per il ruolo di “risolutrice” senza essere coinvolta è valida.
La mancanza di risposta di sua sorella e la comunicazione indiretta potrebbero indicare disagio emotivo o una barriera relazionale.
Non è detto che il suo silenzio significhi disinteresse; potrebbe essere sopraffatta.
Le consiglio di parlarle con calma, esprimendo i suoi sentimenti senza accuse. Coinvolga uno psicoterapeuta familiare per mediare, se necessario, e continui a supportare sua madre.
Nel frattempo, protegga il suo benessere emotivo con momenti di riposo.
Resto a disposizione per eventuali necessità, cari saluti.
Buongiorno, sicuramente la sua famiglia sta attraversando un momento difficile considerato il lutto importante che avete vissuto. Ogni persona ha poi un proprio modo di reagire. Quel che riguarda il rapporto con sua sorella immagino che sia qualcosa che si è instaurato da tempo e che ormai forse tali modalità si siano un po' cristallizzate. Ma questo la fa soffrire. Non è facile proporre nuove prospettive e probabilmente questo, visto il suo dispiacere, dovrà partire da lei. Credo importante che possa intraprendere un percorso psicoterapeutico per lavorare su di lei e su questi ruoli che oggi le stanno dando malessere. Se desidera io sono disponibile. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
La situazione che descrivi è molto dolorosa e carica di emozioni complesse, soprattutto perché coinvolge legami familiari profondi, come quello tra sorelle, e un recente lutto che inevitabilmente amplifica ogni difficoltà relazionale.
Da quello che racconti, sembra che tu metta molto impegno nel cercare un rapporto sereno con tua sorella, offrendo disponibilità e attenzioni, eppure ti ritrovi spesso esclusa o incompresa. Questo può generare frustrazione, senso di ingiustizia e stanchezza emotiva, soprattutto quando, nonostante i tuoi sforzi, vieni percepita come distante o disinteressata.
La dinamica che descrivi — fatta di brevi momenti di apparente serenità, seguiti da rotture improvvise e silenzi — è piuttosto comune in relazioni in cui ci sono ferite non dette, vissuti diversi, o difficoltà nella comunicazione emotiva. È possibile che tua sorella stia vivendo il lutto in modo diverso dal tuo, magari con un senso di sovraccarico che la porta a cercare conferme e sfoghi altrove, anche se questo può ferire chi, come te, cerca costantemente un contatto sincero e stabile.
Allo stesso tempo, sentirti “quella che deve sempre trovare una soluzione” rischia di metterti in un ruolo pesante, dove non c'è spazio per il tuo dolore o per la tua fatica. Questo può far crescere un senso di solitudine emotiva che, nel tempo, logora il benessere psicologico.
In situazioni così complesse e ripetitive, dove il malessere tende a ripresentarsi con le stesse modalità, può essere molto utile un aiuto esterno che permetta di dare un senso a ciò che accade e aiutarti a trovare modalità più funzionali di gestire il rapporto e proteggere il tuo equilibrio.
Per approfondire e affrontare con maggiore consapevolezza questa situazione, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Da quello che racconti, sembra che tu metta molto impegno nel cercare un rapporto sereno con tua sorella, offrendo disponibilità e attenzioni, eppure ti ritrovi spesso esclusa o incompresa. Questo può generare frustrazione, senso di ingiustizia e stanchezza emotiva, soprattutto quando, nonostante i tuoi sforzi, vieni percepita come distante o disinteressata.
La dinamica che descrivi — fatta di brevi momenti di apparente serenità, seguiti da rotture improvvise e silenzi — è piuttosto comune in relazioni in cui ci sono ferite non dette, vissuti diversi, o difficoltà nella comunicazione emotiva. È possibile che tua sorella stia vivendo il lutto in modo diverso dal tuo, magari con un senso di sovraccarico che la porta a cercare conferme e sfoghi altrove, anche se questo può ferire chi, come te, cerca costantemente un contatto sincero e stabile.
Allo stesso tempo, sentirti “quella che deve sempre trovare una soluzione” rischia di metterti in un ruolo pesante, dove non c'è spazio per il tuo dolore o per la tua fatica. Questo può far crescere un senso di solitudine emotiva che, nel tempo, logora il benessere psicologico.
In situazioni così complesse e ripetitive, dove il malessere tende a ripresentarsi con le stesse modalità, può essere molto utile un aiuto esterno che permetta di dare un senso a ciò che accade e aiutarti a trovare modalità più funzionali di gestire il rapporto e proteggere il tuo equilibrio.
Per approfondire e affrontare con maggiore consapevolezza questa situazione, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera, da quello che scrive credo sia molto importante che prima di tentare di ricucire o costruire un rapporto di sorellanza, sia opportuno riconoscersi tali. Intendo dire che si potrebbe partire dal realizzare che siete stanche in due, che avete perso un papà in due. E, quindi, dal porvi sullo stesso piano in cui non c'è una che ricuce il rapporto e l'altra che rifiuta gli inviti, una che soffre e l'altra che trova soluzioni per tutti, ma due sorelle che si sostengono nelle ferite che le accomunano. Abbracciarsi e dirsi "Come stai? So che sei stanca, lo sono anch'io" potrebbe essere un punto di partenza.
Buonasera, il rapporto con i fratelli e le sorelle può essere fonte di grande supporto, ma anche di profondi fraintendimenti, soprattutto quando ci si trova a vivere momenti delicati come la perdita di un genitore. Dalle sue parole emerge con chiarezza il desiderio di mantenere un legame affettuoso con sua sorella, di essere presente, disponibile e di creare momenti di condivisione non solo tra voi, ma anche con vostra madre. Tuttavia, sembra che i vostri bisogni emotivi e comunicativi non riescano ad incontrarsi, portandola a sentirsi esclusa, delusa e talvolta anche accusata ingiustamente.
È comprensibile che la situazione la faccia sentire stanca e scoraggiata, soprattutto quando i suoi sforzi sembrano non essere riconosciuti. Il dolore recente per la perdita di suo padre potrebbe inoltre accentuare la sensibilità emotiva di entrambe, e talvolta, anche se inconsapevolmente, ognuno trova strategie diverse per affrontare il lutto: chi cerca il dialogo, chi si chiude, chi si rifugia in altre relazioni. Dal punto di vista psicologico, potrebbe essere utile prendersi uno spazio per elaborare queste dinamiche, magari attraverso un percorso individuale di sostegno psicologico o familiare, che permetta di riconoscere e gestire le emozioni coinvolte, i ruoli familiari e le aspettative reciproche. Anche imparare a porre dei confini chiari, rispettosi ma protettivi, può rappresentare un passo importante per tutelare il proprio benessere relazionale ed emotivo.
Infine, non è segno di egoismo riconoscere i propri limiti, anzi. Ascoltarsi e prendersi cura di sé è il primo passo per poter eventualmente ricostruire legami più sani e autentici.
Se sente il bisogno di approfondire questo tema, sappia che uno psicoterapeuta può offrirle uno spazio sicuro e non giudicante in cui riflettere e trovare strategie personalizzate per affrontare la situazione. La invito inoltre a frequentare un corso di mindfulness, la aiuterebbe molto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
È comprensibile che la situazione la faccia sentire stanca e scoraggiata, soprattutto quando i suoi sforzi sembrano non essere riconosciuti. Il dolore recente per la perdita di suo padre potrebbe inoltre accentuare la sensibilità emotiva di entrambe, e talvolta, anche se inconsapevolmente, ognuno trova strategie diverse per affrontare il lutto: chi cerca il dialogo, chi si chiude, chi si rifugia in altre relazioni. Dal punto di vista psicologico, potrebbe essere utile prendersi uno spazio per elaborare queste dinamiche, magari attraverso un percorso individuale di sostegno psicologico o familiare, che permetta di riconoscere e gestire le emozioni coinvolte, i ruoli familiari e le aspettative reciproche. Anche imparare a porre dei confini chiari, rispettosi ma protettivi, può rappresentare un passo importante per tutelare il proprio benessere relazionale ed emotivo.
Infine, non è segno di egoismo riconoscere i propri limiti, anzi. Ascoltarsi e prendersi cura di sé è il primo passo per poter eventualmente ricostruire legami più sani e autentici.
Se sente il bisogno di approfondire questo tema, sappia che uno psicoterapeuta può offrirle uno spazio sicuro e non giudicante in cui riflettere e trovare strategie personalizzate per affrontare la situazione. La invito inoltre a frequentare un corso di mindfulness, la aiuterebbe molto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera. Mi chiedevo se questa dinamica tra voi sorelle è sempre stata così o è peggiorata dalla morte di vostro padre.
Inoltre, si comporta in questo modo (intendo dell'essere disponibile)anche nelle altre relazioni?
Inoltre, si comporta in questo modo (intendo dell'essere disponibile)anche nelle altre relazioni?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, perché ha bisogno di essere disponibile con sua sorella. Siete riuscite a trovare una badante per vostra Madre ma non riuscite a comunicare tra di Voi. Quale bisogno c'è dietro questa disponibilità, quale emozione la induce a non dire la sua verità a sua sorella ripetendo un copione che Lei conosce benissimo. La invito ad approfondire le sue dinamiche interne per interrompere un meccanismo interiore che, in questo momento, non riesce a vedere. Grazie.
Salve, dalle sue parole sembra che ci tenga veramente molto a sua sorella e ad avere un rapporto più stretto con lei, questo è davvero bello e non scontato. Probabilmente siete due persone diverse e ciò nel corso del tempo può aver contribuito ad "allontanarvi". Ma tanto e tale è il suo desiderio di intimità che sono certa si possa trovare la strada per costruire un rapporto più profondo e di vicinanza. Occorre capire quali sono le vostre differenze e quali i punti di contatto. Ognuno ha i propri tempi e le proprie modalità: quali sono quelle di sua sorella? Ha bisogno di un approccio più morbido o più "deciso" nell'essere contattata? Ci sono temi che magari non vuole toccare con lei...se fosse così bisogno capire fino dove possa spingersi e imparare ad accettarlo. Perdere un genitore può essere un terreno comune per condividere la sofferenza e i sentimenti connessi (paura, rabbia, sentirsi spaesati,...). Ci sono chiaramente altri aspetti da considerare, difficile da toccare qui in una chat, ma su una cosa ancora vorrei soffermarmi: Un primo passo verso la costruzione di un nuovo rapporto è la sincerità. Potrebbe cominciare a dirle con semplicità quello che prova: le farebbe piacere migliorare questa relazione, le dispiace viceversa sentire una certa distanza tra voi laddove potreste essere più unite e che ha difficoltà a capire certe sue non-risposte. Si metta poi in ascolto delle risposte. È solo il primo passo. Fatto con sincera apertura e interesse è la condizione indispensabile per arrivare là dove vuole arrivare.
La saluto caramente, d.ssa Samantha Sciunnach
La saluto caramente, d.ssa Samantha Sciunnach
Salve, dalla descrizione che ha fornito che purtroppo non può essere esaustiva, posso ipotizzare che essendo un momento difficile per entrambe sua sorella stia evitando per stanchezza fisica ed emotiva di avvicinarsi a lei e a sua madre evitando di chiedere aiuto e supporto. Il motivo per il quale sua sorella si comporti cosi da sempre può ricercarlo riflettendo sulla vostra relazione, i vostri caratteri e l'educazione e la relazione che avete avuto con i vostri genitori. Certo seguire un percorso con un terapeuta le sarebbe molto d'aiuto dato che state affrontando un lutto.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno, credo che il recente lutto che vi ha colpito abbia scosso un pò tutta la famiglia. Forse sua sorella per lei è un appoggio necessario per sostenersi in questo triste periodo. Sembra anche che sua sorella abbia una vita sociale che la sta aiutando, mentre lei non fa cenno della sua. Ecco il punto credo sia quello per lei di ritrovare al suo interno la motivazione per riprendere, avere, costruire, una sua vita personale, relazionale e a questo proposito un aiuto potrebbe arrivare da uno psicologo professionista che sappia come intervenire per farle riprendere un vero contatto con sé stessa. Cordiali saluti.
Buongiorno,
dalle sue parole emerge tutta la fatica di trovarsi dentro una relazione familiare che sembra ripetersi sempre nello stesso schema: lei cerca disponibilità, apertura e collaborazione, ma dall’altra parte riceve chiusura, silenzi o atteggiamenti che la fanno sentire esclusa e poco riconosciuta. È comprensibile che si senta stanca e disorientata, soprattutto in un periodo già doloroso come quello che state vivendo dopo la perdita di suo padre.
In situazioni come questa, spesso non è questione di “fare di più” o di “trovare la soluzione giusta”, ma di riconoscere che ci sono dinamiche relazionali che si riattivano sempre nello stesso modo. Quando un legame è carico di incomprensioni, anche i gesti più generosi possono venire interpretati male, e ci si ritrova bloccati in un ciclo di aspettative, delusioni e accuse reciproche.
In psicoterapia si lavora molto proprio su questo: aiutare la persona a riconoscere i propri bisogni emotivi, distinguere ciò che è nelle sue possibilità da ciò che dipende invece dall’altro, e trovare modi più sani e protettivi per stare dentro la relazione senza logorarsi. A volte significa imparare a stabilire dei confini chiari, altre volte a comunicare in modo nuovo, senza cadere sempre negli stessi ruoli.
Un aspetto importante è che lei ha già fatto tanto: la sua disponibilità è evidente, così come il suo desiderio di tenere unita la famiglia. Non è lei a “sbagliare”, ma è il tipo di rapporto con sua sorella ad avere bisogno di nuove regole e nuovi spazi.
Un incoraggiamento: non deve portare da sola tutto questo peso. Cercare sostegno, anche in uno spazio terapeutico, può aiutarla a ritrovare più equilibrio e a non sentirsi costretta ogni volta a “salvare la situazione”. I suoi bisogni e la sua stanchezza meritano la stessa attenzione che riserva agli altri.
dalle sue parole emerge tutta la fatica di trovarsi dentro una relazione familiare che sembra ripetersi sempre nello stesso schema: lei cerca disponibilità, apertura e collaborazione, ma dall’altra parte riceve chiusura, silenzi o atteggiamenti che la fanno sentire esclusa e poco riconosciuta. È comprensibile che si senta stanca e disorientata, soprattutto in un periodo già doloroso come quello che state vivendo dopo la perdita di suo padre.
In situazioni come questa, spesso non è questione di “fare di più” o di “trovare la soluzione giusta”, ma di riconoscere che ci sono dinamiche relazionali che si riattivano sempre nello stesso modo. Quando un legame è carico di incomprensioni, anche i gesti più generosi possono venire interpretati male, e ci si ritrova bloccati in un ciclo di aspettative, delusioni e accuse reciproche.
In psicoterapia si lavora molto proprio su questo: aiutare la persona a riconoscere i propri bisogni emotivi, distinguere ciò che è nelle sue possibilità da ciò che dipende invece dall’altro, e trovare modi più sani e protettivi per stare dentro la relazione senza logorarsi. A volte significa imparare a stabilire dei confini chiari, altre volte a comunicare in modo nuovo, senza cadere sempre negli stessi ruoli.
Un aspetto importante è che lei ha già fatto tanto: la sua disponibilità è evidente, così come il suo desiderio di tenere unita la famiglia. Non è lei a “sbagliare”, ma è il tipo di rapporto con sua sorella ad avere bisogno di nuove regole e nuovi spazi.
Un incoraggiamento: non deve portare da sola tutto questo peso. Cercare sostegno, anche in uno spazio terapeutico, può aiutarla a ritrovare più equilibrio e a non sentirsi costretta ogni volta a “salvare la situazione”. I suoi bisogni e la sua stanchezza meritano la stessa attenzione che riserva agli altri.
Buonasera,
mi colpisce come lei sembri sentirsi sempre in bilico: se si fa avanti rischia di sembrare invadente, se resta in disparte rischia di sembrare indifferente. Mi chiedo: è più faticoso per lei continuare a rincorrere un equilibrio che non dipende solo da lei, o iniziare a chiedersi quale posizione vuole davvero occupare in questo rapporto?
E ancora: quando sua sorella si chiude, è più utile tentare ogni volta di “rompere il muro” o provare a capire cosa accade dentro di lei quando non riceve risposta?
A volte la vera questione non è cosa fare con l’altro, ma come smettere di restare intrappolati nello stesso copione che si ripete. Lei sente che è più urgente cercare ancora di aggiustare il rapporto, o trovare un modo per non logorarsi più nello stesso schema?
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
mi colpisce come lei sembri sentirsi sempre in bilico: se si fa avanti rischia di sembrare invadente, se resta in disparte rischia di sembrare indifferente. Mi chiedo: è più faticoso per lei continuare a rincorrere un equilibrio che non dipende solo da lei, o iniziare a chiedersi quale posizione vuole davvero occupare in questo rapporto?
E ancora: quando sua sorella si chiude, è più utile tentare ogni volta di “rompere il muro” o provare a capire cosa accade dentro di lei quando non riceve risposta?
A volte la vera questione non è cosa fare con l’altro, ma come smettere di restare intrappolati nello stesso copione che si ripete. Lei sente che è più urgente cercare ancora di aggiustare il rapporto, o trovare un modo per non logorarsi più nello stesso schema?
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Capisco quanto possa essere frustrante sentirti sempre quella che cerca di tenere insieme le cose senza ricevere la stessa apertura dall’altra parte. Spesso nelle relazioni familiari si rimane intrappolati in ruoli ripetuti: tu la “disponibile”, lei la “distante”.
Un piccolo esercizio che potresti provare: prima di scriverle o cercarla, fermati un momento e chiediti “lo sto facendo per un vero desiderio di vicinanza, o per paura di non esserci abbastanza?”. Questa consapevolezza può aiutarti a muoverti in modo diverso.
Ti lascio una domanda: cosa cambierebbe nel vostro rapporto se tu smettessi, anche solo per un po’, di sentirti la responsabile di mantenere il legame?
Un piccolo esercizio che potresti provare: prima di scriverle o cercarla, fermati un momento e chiediti “lo sto facendo per un vero desiderio di vicinanza, o per paura di non esserci abbastanza?”. Questa consapevolezza può aiutarti a muoverti in modo diverso.
Ti lascio una domanda: cosa cambierebbe nel vostro rapporto se tu smettessi, anche solo per un po’, di sentirti la responsabile di mantenere il legame?
Gent.Utente, grazie per aver condiviso. Da quello che racconta, emerge con chiarezza quanto lei si impegni nelle relazioni familiari, cercando di mantenere un legame, di esserci, di tenere insieme i pezzi, anche in un momento così delicato come quello che sta vivendo dopo la perdita di suo padre.
È comprensibile che si senta stanca, soprattutto quando il suo coinvolgimento non trova una risposta che le dia senso o sollievo, e anzi sembra spesso lasciarla con la sensazione di dover gestire tutto da sola.
Mi sembra che questa dinamica con sua sorella si ripresenti con modalità simili ogni volta e che questo contribuisca a un senso di frustrazione e di disorientamento. Quando si ritrova di nuovo in questa posizione, esclusa, ma allo stesso tempo chiamata a rispondere o a spiegare, che cosa sente più forte dentro di sé?
E rispetto a questa stanchezza che nomina, che cosa potrebbe significare per lei iniziare a riconoscerla, ascoltarla davvero, senza sentirsi in dovere di "tenere tutto in piedi"? Potrebbe essere utile esplorare in uno spazio terapeutico quali bisogni stanno emergendo da questa esperienza e che spazio c’è per quanto piccolo per occuparsi anche di sé, non solo degli altri. Cordialmente, AM
È comprensibile che si senta stanca, soprattutto quando il suo coinvolgimento non trova una risposta che le dia senso o sollievo, e anzi sembra spesso lasciarla con la sensazione di dover gestire tutto da sola.
Mi sembra che questa dinamica con sua sorella si ripresenti con modalità simili ogni volta e che questo contribuisca a un senso di frustrazione e di disorientamento. Quando si ritrova di nuovo in questa posizione, esclusa, ma allo stesso tempo chiamata a rispondere o a spiegare, che cosa sente più forte dentro di sé?
E rispetto a questa stanchezza che nomina, che cosa potrebbe significare per lei iniziare a riconoscerla, ascoltarla davvero, senza sentirsi in dovere di "tenere tutto in piedi"? Potrebbe essere utile esplorare in uno spazio terapeutico quali bisogni stanno emergendo da questa esperienza e che spazio c’è per quanto piccolo per occuparsi anche di sé, non solo degli altri. Cordialmente, AM
Buonasera, state affrontando un lutto e la situazione è molto difficile per ognuna di voi. Prima di prendersi cura degli altri è molto importante imparare a prendersi cura di sè stessi. Si prenda del tempo per sè e per esplorare il lutto dii suo padre
Buongiorno sembrerebbe che la vostra famiglia stia attraversando un periodo molto duro anche a causa del recente lutto. Mi domando ad esempio se sua sorella si comportava allo stesso modo anche prima della morte del papà, molto spesso infatti questi episodi tragici modificano gli equilibri delicati all'interno di una famiglia, risollevando antiche questioni irrisolte e piccole ostilità che possono addirittura avere a che fare con l'infanzia. Comprendo che lei ora si senta in colpa poiché l'atteggiamento della sorella sembra sottolineare qualche errore da parte sua, ma non è detto che questo sia ciò che accade realmente. Mi sembra inoltre che il suo atteggiamento sia quello corretto :lei si rende disponibile a vederla e a fare delle cose insieme, oltre che ad essere d'aiuto per la mamma, non credo infatti che possa fare molto oltre questo e che forse è opportuno aspettare un segnale da parte della sorella per comprendere ciò che non va. Inoltre per non sentirsi sola lei può fare riferimento alle altre persone presenti nel vostro gruppo famiglia, che mi sembra non esprimano la medesima ostilità nei suoi confronti. Qualora il dolore che sta attraversando sia troppo grande prende in considerazione di fare qualche seduta psicologica per trovare di nuovo il suo baricentro, e se vuole mi aggiorni sulla situazione anche attraverso i canali che questa piattaforma mette a disposizione. Cordialità
Buongiorno,
potrebbe affrontare tutto questo all'interno di un percorso psicologico; la aiuterebbe a capire meglio le dinamiche di questo rapporto fonte di dispiacere a malessere. Resto disponibile, qualora volesse contattare uno specialista. Ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
potrebbe affrontare tutto questo all'interno di un percorso psicologico; la aiuterebbe a capire meglio le dinamiche di questo rapporto fonte di dispiacere a malessere. Resto disponibile, qualora volesse contattare uno specialista. Ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, da ciò che si capisce dalla sua lettera che fra lei e sua sorella non c'è un buon rapporto anzi sua sorella la evita e sparisce. Sicuramente lei dovrebbe chiedere delle spiegazioni e costringerla a farsi dire il xchè. Lei non spiega se in passato ci sono stati fra voi qualche avvenimento importante che ha spinto sua sorella ad ignorarla. Inoltre mi sembra che non si prende molto cura neanche di sua madre. Purtroppo ci sono persone con un carattere molto centrato su di sè e non hanno nessuna intenzione di essere generose ed altruiste. Quindi forse si deve rassegnare che le è capitato una sorella con questo carattere, la saluto dott.Eugenia Cardilli.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.