Ho 34 anni e scrivo perché ho dei forti dolori (tensioni e contratture) a livello del collo e a live

16 risposte
Ho 34 anni e scrivo perché ho dei forti dolori (tensioni e contratture) a livello del collo e a livello delle spalle (tratto scapolare e interscapolare), accompagnati talvolta da fastidiosi mal di testa. Questi fastidi non sono sempre facilmente localizzabili e quasi mai si presentano contemporaneamente, nel senso che quando il dolore è a livello del collo, non ho dolore a livello delle scapole e viceversa. Li sopporto ormai da più di 1 anno e mezzo, ininterrottamente (giorno e notte) in cui ho provato realmente qualunque cosa: ozonoterapia paravertebrale, infiltrazioni cortisoniche, massoterapia, osteopatia, rieducazione funzionale e posturale, fisioterapia in genere, ecc. ma con scarsi risultati. Utilizzo anche plantari propriocettivi e bite gnatologico.
Tutto è iniziato all'improvviso e forse causato dal cambio di attività fisica, infatti sono passato dal fare solo nuoto ad attività fisica a corpo libero fatta da autodidatta e in maniera molto intensa. Prima di questo disturbo, in concomitanza col cambio di sport, infatti, ogni mese (per circa 4 volte) si verificavano brevi episodi di fortissima contrattura cervicale che mi costringevano a riposo forzato, ma che si risolvevano spontaneamente nel giro di una settimana.
Ad oggi, ho eliminato completamente la compressa di flexiban (miorilassante) che ho preso per più di 6 mesi per alleviare le forti contratture, ma non sto ancora bene: non riesco a fare passeggiate anche di media-breve durata (di circa 45 min) o stare molto seduto davanti una scrivania o pc (per lavoro sto molto seduto, ma per fortuna ho un lavoro part-time - 4-5 ore/giorno), perché si creano forti tensioni e contratture a livello di collo e spalle.
Sto meglio solo con riposo prolungato e facendo esercizi di allungamento e stiramento muscolare, trascorrendo la maggior parte della giornata disteso.

In questo periodo ho fatto molteplici esami (risonanze, rx) e visite mediche e non è mai stato rilevato alcun vero e reale apparente problema: nè articolare, nè di forza, nè di riflessi (che anzi sono assolutamente nella norma). Gli unici dati importanti, ma che (a detta dei medici) non giustificano i miei fastidi, sono la verticalizzazione del rachide cervicale, e due piccole protrusioni cervicali di lieve entità.
Due anni prima ho avuto un problema al tratto terminale dell'intestino che non voleva guarire (che mi è constato due interventi e mi ha comunque segnato), sono un tipo molto ansioso, che deve avere sempre tutto sotto controllo, con bassa autostima e qualche problema interiore non risolto.
Ho diversi tic nervosi, ma che ultimamente (credo, da quando si è presentato questo tipo di problema) manifesto con assai minore frequenza.
Avendo provato veramente qualsiasi tipo di terapia medica, potrebbe trattarsi di un disturbo psicosomatico? eventualmente quale terapia mi consiglierebbe?
Se fosse un disturbo psicosomatico facendo attivita fisica non dovrei stare meglio? o magari si è innescato un meccanismo per cui penso che muovendomi sto male e quindi mi compare la sintomatologia dolorosa non tanto per l'attività fisica ma quanto per il pensiero che mi possa accadere?

Grazie mille per la gentile risposta
Gentile utente, la ringrazio per la sua domanda. La descrizione che fa è molto dettagliata dal punto di vista fisico. E' utile per comprendere e definire cosa le accade approfondire la parte emotiva attraverso un percorso psicologico.
Un primo colloquio potrebbe esserle utile.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Gentile utente, se dalle diagnosi effettuate non risulta nulla di particolarmente invalidante, forse potrebbe fare un percorso di crescita a livello psicologico per scoprire se ci sono dei sistemi di pensiero che, magari inavvertitamente, possono essere concausa delle sue manifestazioni fisiche.
Salve sulla base degli elementi che condivide potrebbe esserle utile contattare uno psicoterapeuta per approfondire con lui gli elementi psicologici che descrive. Solo successivamente sarà possibile stabili se porre in essere delle ulteriori attività per lavorare sugli aspetti psicologici. Un cordiale saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, grazie di aver condiviso la sua storia, è comprensibile il malessere che prova, soprattutto legato ad una condizione che si porta dietro da un pò e non sembra avere un quadro chiaro. Da quello che scrive mi sembra di comprendere che abbia già fatto una serie di indagini specialistiche che non spiegano i dolori che prova. Potrebbe essere di aiuto e supporto iniziare un percorso terapeutico in cui possa provare a dare spazio anche all'ascolto di sè e dei suoi vissuti emotivi. La nostra mente è fortemente connessa al nostro corpo e può accadere che tante tensioni muscolari o fisiche siano la manifestazione di una "tensione" psicologica. Se può essere utile nel mio centro facciamo un lavoro integrato focalizzato al benessere del corpo e della mente. Le faccio un caro augurio e che possa trovare la strada giusta per star meglio. Un saluto
Buonasera,
da quanto scrive ha già fatto diversi esami e interventi medici per escludere problematiche di tipo fisico. Le parti anatomiche interessate, così come l'intestino, sono spesso bersaglio di somatizzazioni legate a distress, ansia, preoccupazioni etc. Pertanto lavorare su questi aspetti con una/o Psicoterapeuta che abbia un approccio focalizzato sul problema potrebbe essere utile per ridurre, fino ad eliminare, la manifestazione dolorosa. Quanto all'attività fisica che svolge in autonomia, sono d'accordo con lei che possa servire per "scaricare" tensione, deve però valutare con un tecnico (fisioterapista, fisiatra o personal trainer qualificato) se i tipi di movimenti che fa siano compatibili con lo stato fisico attuale o se sia meglio preferire altri tipi di allenamento (compreso l'allungamento che, come dice, dà già beneficio).
Resto a disposizione e la saluto cordialmente.
Buonasera, immagino non sia per nulla semplice convivere con dolori e fastidi la cui natura nonostante le visite strumentali effettuate rimane sconosciuta. Sono molte le strade da poter intraprendere alla luce del fatto che corpo e mente non sono due compartimenti stagni. Se tutti gli sforzi fatti fino ad ora non portano ai risultati sperati si può pensare di cambiare strategia, per esempio sperimentare attività diverse (aerobiche, con i pesi, in acqua, in palestra, da soli, in gruppo, in squadra,...), sperimentare frequenze di attività diverse (una volta a settimana, due o tre e così via) seguire un'alimentazione sana cercando di capire se e come potrebbe influenzare il suo stato di salute, capire la qualità del suo riposo e sonno, capire se il suo lavoro incide su tutto questo. Inizia a sperimentare, sperimentarsi ed annotarsi eventuali cambiamenti. Potrebbe scoprire qualcosa di interessante ed inaspettato. Le faccio un grosso in bocca al lupo e, se vuole, mi tenga aggiornata.
Salve.
Considerando che tutti gli approfondimenti diagnostici che ha eseguito non hanno rilevato nessuna anomalia, è probabile che la natura dei suoi dolori sia anche psicologica.
Un percorso di psicoterapia potrebbe darle la possibilità di guardare da vicino l'ansia che descrive, riuscendo anche a chiarire i suoi irrisolti.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Rosa Leone
Buonasera
dalla sua narrazione, molto dettagliata dal punto di vista della sintomatologia fisica, emerge non solo una sofferenza correlata alla convivenza con il dolore ma anche un malessere di tipo psicologico.
Oltre alle indagini strumentali e diagnostiche che ha già effettuato e che non sembrano riportare criticità di rilievo, sarebbe utile lavorare sugli aspetti emotivi pregressi e/o correlati a tale sintomatologia che mantengono un circolo vizioso disfunzionale.
Resto a disposizione, cordiali saluti
Gentile utente, considerato liter diagnostico sembrerebbe che il dolore fisico non sia tutto di natura organica, ma anche emotivo. Suggerisco prima un'indagine psicodiagnostica in modo da definire una diagnosi, cioè capire la causa e agire su di essa e non sul sintomo.. Resto disponibile per ulteriori informazioni. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Buonasera, sicuramente sarebbe utile un affiancamento psicologico.L ansia e la tensione psichica hanno una ricaduta sul sistema muscolare,sull intestino .Il corpo esprime anche la sofferenza della mente .Un trattamento psicologico potrebbe favorire un aiuto prezioso.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, se ha escluso con ogni possibilità di dubbio una patologia di tipo organico, potrebbe ( sottolineo il potrebbe ) essere un problema legato alla sfera psicologica. Impossibile darle una risposta qui come lei ben comprenderà ma avere un primo colloquio non impegnativo con uno psicologo potrebbe dipanare qualsiasi dubbio. Visto che la qualità della sua vita ne risente fortemente, le consiglio di farlo urgentemente per tornare ad avere una qualità della vita serena. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve. Da ciò che descrive, non essendoci stati riscontri a livello medico, si può trattare di un disturbo psicosomatico. Lei giustamente, osserva che se fosse un disturbo psicosomatico, facendo attività fisica dovrebbe stare meglio. Le posso dire che nella mia lunga esperienza di psicoterapeuta corporea ho riscontrato che non è importante quello che si fa ma come lo si fa. Il come, cambia totalmente la situazione. La trasforma da beneficio a danno. Mi viene da farle una domanda: quale è il suo rapporto con le emozioni? In particolare la rabbia? Si concede di esprimerle o sente il bisogno di controllarle altrimenti potrebbe sentirsi sopraffatto da esse? È una persona che tende a giudicarsi? Parla di byte, solette propriocettive, di dolori alle scapole e cervicali. Ciò mi fa pensare che trattiene molto la rabbia. Un buon percorso psicoterapeutico preferibilmente, nel suo caso, di tipo corporeo, che possa tener conto di tutti questi aspetti e che possa prendere in condiderazione a 360° il suo malessere, le sarebbe di grande aiuto. Personalmente lavoro sull'integrazione mente corpo, individuando le cause del problema, stimolando a verificare quali sono le reazioni corporee a vissuti emotivi e con micromovimenti si vanno ad allentare le tensioni fisiche che trattengono le tensioni emotive. Questo lavoro va a stimolare la fiducia in se stessi che porta a mollare il bisogno di controllo che esaspera il malessere. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

La descrizione che fa è molto dettagliata dal punto di vista organicistico. E' utile per comprendere e definire cosa le accade approfondire gli aspetti emotivi attraverso un percorso psicologico.
Un primo colloquio di valutazione e approfondimento le sarebbe utile.
Resto nel caso disponibile.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera. A mio avviso, le difficoltà che descrive, i forti dolori (tensioni e contratture) a livello del collo e a livello delle spalle accompagnati talvolta da fastidiosi mal di testa, avendo escluso le cause organiche, potrebbero avere una base psicologica (e probabilmente potrebbero essere influenzati sia da aspetti psicologici che dal cambio di attività fisica che ha effettuato, momento in cui i sintomi si sono presentati). Il mio suggerimento è di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per esplorare ed approfondire gli aspetti psicologici che potrebbero essere implicati nelle difficoltà che descrive, in particolare quelli a cui fa accenno nella sua condivisione, ovvero l'ansia, il controllo, l'autostima, e valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico specifico per migliorare la propria salute ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente, sì in assenza di referti clinici potrebbe trattarsi di un disturbo psicosomatico. Inoltre lei parla di ansia e del bisogno di tenere tutto sotto controllo. Cosa c'è dietro a questo controllo dovrebbe essere l'obiettivo terapeutico. Ci sono tanti indirizzi ma credo che dovrebbe scegliere partendo anche dalla sensazione che le dà il professionista o la professionista a cui si rivolgerà. La relazione terapeutica è l'aspetto più importante di tutti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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